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Agosto 2018

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Academic year: 2022

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CONCORSO INTERNAZIONALE DI IDEE

“AREA DEL MERCATALE”

Relazione tecnico-illustrativa

Agosto 2018

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Concorso internazionale di idee

“Area del Mercatale”

RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA Agosto 2018

I. OBIETTIVI DEL CONCORSO

Gli obiettivi che l’amministrazione comunale intende perseguire con il concorso internazionale di idee sono i seguenti:

- valorizzazione della piazza attraverso la sua riconfigurazione urbanistica e architettonica al fine di creare un luogo centrale per la vita della città. In questo obiettivo è da considerare l’introduzione della fermata degli autobus e la razionalizzazione della viabilità di accesso al parcheggio interrato e dei flussi provenienti da via Mazzini, proponendo soluzioni per la minimizzazione della mobilità carrabile, favorendo le connessioni pedonali con il centro storico, gli edifici storici e il colle delle Vigne.

- rafforzare le relazioni tra la Piazza, gli edifici che la delimitano con particolare riferimento alla Data (che è attualmente oggetto di recupero funzionale) e il paesaggio naturale e antropico, di cui è storicamente parte integrante, mediante proposte progettuali capaci di armonizzare l’immagine attuale della piazza con il contesto mediante l’uso di materiali e soluzioni architettoniche compatibili con la complessità dell’insieme urbano;

- individuare sistemazioni paesaggistiche che investano anche l’area del colle delle Vigne, con particolare attenzione alla reversibilità degli interventi e ai collegamenti pedonali con la piazza e il centro storico.

- introduzione di funzioni compatibili con il contesto della Piazza avanzando suggerimenti progettuali capaci di renderla maggiormente viva e attraente.

- valorizzazione delle strutture commerciali presenti nella cortina edilizia di Borgo Mercatale.

II. GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO ARCHITETTONICO

Premessa. Metodologia della progettazione architettonica: progettazione sistemica ed ecologia progettuale per Piazza del Mercatale.

Secondo l'approccio complesso, sistemico ed ecologico, il progetto architettonico non può riassumersi in una semplice idealizzazione basata sul talento di un singolo individuo (seppur valida) ma su un lavoro analitico e di sintesi in cui la sinergia tra le varie competenze é la chiave di successo del progetto stesso : in effetti, un'analisi stilistica, per quanto bella possa essere, limitata alla sola dimensione tettonica degli edifici così come una proposta tecnica basata su un approccio economico sono entrambe destinate a fallire. L’unica soluzione per poter risolvere il problema posto dalla ristrutturazione del Piazzale del Mercatale é da ricercarsi in un’azione sistemica ; l’approccio sistemico é ancor poco conosciuto da molti dei professionisti dell'Architettura e/o praticato maldestramente.

Piazza del Mercatale, non è un luogo qualunque della città di Urbino, un luogo da considerarsi

« esterno » ad essa ; ma piuttosto un luogo che nel passato - in particolare nel corso dell’ottocento

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– ha destato preoccupazione tra la classe borghese, poiché riboccante di repubblicani, operai, contadini, gente della terra… in sintesi gente modesta.

Borgo Mercatale è "la chiave" del sistema Urbinate. Il sistema urbano che caratterizza la città di Urbino, tocca più scale : globale, europea, nazionale, regionale… fino a qualla locale di Borgo Mercatale. L'essenza della domanda implicita della ristrutturazione, è quella di un rilancio dell'impostazione delle dinamiche del "Sistema Urbinate" stesso, che da oltre vent'anni, si è in gran parte fermato. Non si tratta dunque di un intervento "cosmetico" inteso a dare un semplice restyling ma di una priorità economica, determinante per il rilancio delle attività della città di Urbino in stagnazione.

La rinascita economica della città si basa principalmente sull'analisi sistemica dell’organismo urbano nel suo insieme, che va ben oltre la pura dimensione qualitativa ed estetica di oggetti o manufatti. Infatti, essa integra le dimensioni antropologiche e ambientali del territorio sia su scala globale che locale per definirne le caratteristiche e comprenderne gli effetti e le interazioni. Lo studio dei fenomeni ambientali del territorio e quelli relativi ai comportamenti umani e dei vari attori, è decisivo nella scelta del giudizioso posizionamento delle "forme architettoniche" che, di fatto, sono solo le conseguenze dei fenomeni precedenti. Tale approccio non è affatto estraneo al processo di progettazione architettonica in uso alla corte di Federico da Montefeltro durante il Rinascimento, che già si contrapponeva all’approccio - meramente "archeologico" - di Alberti, nato sul versante occidentale della penisola italiana come imitazione del mondo latino antico.

Quest’ultimo ha dominato la cultura architettonica europea fin ad oggi.

Ad Urbino, invece, sul versante orientale dell'Italia, è un rinascimento ellenico che cerca di comprendere i misteri della Natura, di accompagnarli, addomesticarli ma non di dominarli o ridurli.

Quello stesso rinascimento che Leonardo da Vinci apprezzava quando parlava della necessità di copiare la Natura stessa come modello ideale. In breve, era già in atto la biomimesis (Biomimicry).

E’ per lo stesso motivo che Vitruvio cita molte volte Lucrezio, un filosofo epicureo, nel suo testo teorico de De Architectura ; ed é per la stessa ragione che questo lavoro è dedicato a Venere, Dea della Natura, progenitrice del mondo, dei fenomeni e del mondo sensoriale, e della percezione.

Questa impostazione teorica, essenziale oggi nel mondo dell'architettura e dell’urbanistica, è la condizione sine qua non per l’avvenire di un mondo realmente sostenibile. In questo quadro, Urbino potrebbe diventare un laboratorio sperimentale, ciò che già fu negli anni '50 -'80 con Giancarlo De Carlo.

In sintesi, proponiamo una nuova stagione felice, l’apparire attraverso il nostro progetto architettonico di un nuovo risveglio della città di Urbino. Imitare la Natura, copiarne il suo funzionamento, la sua biologia, la sua genetica, e all’ordine del giorno e il nostro proposito dimostra quanto le ricerche contemporanee in Biomimesi e Ecologia proiettiva siano vicine alla filosofia antica. Le città sono oggi percepite come veri e propri organismi viventi e non più come fatti puramente funzionali, tecnici, estetici o culturali. Il progetto di una ristrutturazione di Piazza del Mercatale è - in questa prospettiva - una questione capitale, perché ci permette di inscriverci nella contemporaneità più moderna pur ricongiungendo la città di Urbino al suo glorioso passato.

Comprendiamo, quindi, che la nostra proposta non è una proposta meramente tecnica o formale per l’area del Mercatale, ma un mezzo per rilanciare – attivamente - quella filosofia antica che ha dato vita alla città storica, attribuendole la sua identità e il suo carattere. In sintesi, si tratta di una proposta di rinnovamento (Renovatio) simbolica ed economica della città.

Questo rinnovamento simbolico della città si baserà su una metodologia molto precisa che applicheremo creando l'alleanza tra Systemic Design, Ecologie progettuali, e processi della Biomimesi. Non forniremo alcuna presentazione aggiuntiva riguardante i dettagli delle analisi implementate, poiché, la natura del concorso di idee proposto non ci consente di realizzare tale presentazione ; inoltre, la nostra proposta sarà alquanto succinta. Tuttavia, vogliamo che essa risulti sufficientemente chiara ai membri della giuria.

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5 III. CONSTATAZIONI E DIAGNOSI

A titolo informativo, forniremo qui i parametri usati per produrre i risultati e le diagnosi necessarie a determinare le strategie del progetto architettonico proposto. Vengono convocate tre categorie principali:

3.1. SISTEMI ANTROPOLOGICI

- Antropologia storica, valori simbolici e credenze di Urbino - Morfogenesi storica del territorio e della città.

- Funzioni di usi antichi: raduni militari, raduni commerciali e campo di Marte.

- Valore simbolico del luogo: la porta d'accesso alla città : la chiesa di San Rocco, santo taumaturgo, santo della gente della terra e dei chirughi etveterinari.

3.2. ANTROPOLOGIA CONTEMPORANEA E PRATICHE SOCIALI CORRENTI - Programmi funzionali attuali del Mercatale.

- Funzionalità e usi programmatici (funzioni economiche, sociali e amministrative).

- Disfunzioni spaziali e comportamentali.

- Percezione umana reale e simbolica dell'ambiente contemporaneo (flussi di traffico, flussi pedonali, luoghi di soggiorno e predilezione, spazi simbolici repressivi).

3.3. PROGRAMMAZIONE ANTROPOLOGIA

- Strategie degli attori della città e obiettivi programmatici

- Progetti e ipotesi programmatiche storiche per il Mercatale (G. De Carlo, ecc.) 3.4. FISICA E FENOMENOLOGIA DEL LUOGO

- Condizioni di posizionamento degli elementi architettonici e artefatti - Climatologia (luminosità ambientale, venti e precipitazioni, ecc.) - Geologia e Scienze della Terra

- Biotipo vegetale e animale

- Fenomeni legati al succedersi delle stagioni

La sintesi di queste analisi dettagliate darà luogo ad una diagnosi che non verrà fornita in questa prima fase di competizione delle idee.

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STRATEGIA PROGRAMMATICA

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7 III. STRATEGIA PROGRAMMATICA

Forniremo una rapida sintesi delle strategie programmatiche con alcuni elementi diagnostici e prescrittivi che meglio legittimano le nostre posizioni.

3.1.URBINO, CITTA DELL’ANIMA.FENOMENO LUMINOSO DELLA CITTA D URBINO

- Fenomenologia ambientale attuale del luogo

Diagnosi: Emana dal Mercatale, un'atmosfera complessivamente grigia, dovuta alla scelta dei materiali che ne compongono la superficie, ovvero: 1) la pavimentazione in granito grigio di piccolo formato; 2) i marciapiedi asfaltati con toppe e chiazze, che punteggiano la maggior parte delle strade principali e secondarie. L'effetto è deletereo poiché in caso di pioggia, il luogo diventa, buio, per non dire triste, e non invoglia i passanti ad intrattenervisi. Di notte, questa sensazione è rinforzata dalla presenza di grandi lampioni dotati di luci accecanti. In estate, il grigio generale dei ciottoli e delle strade bituminose assorbe la luminosità ambientale e produce un effetto simile - seppur meno angosciante - compensato dal calore estivo, e aumentato dall'aspetto scuro dei materiali che compongono il terreno. Di conseguenza, si può facilmente dire che i fatti descritti contribuiscono al mancato utilizzo della Piazza del Mercatale provocando un effetto sgradevole sui visitatori (a cui, ovviamente, si aggiunge la funzione di parcheggio).

Inoltre, prima dell'avvento dell’asfalto e dei marciapiedi, la luce era una delle principali caratteristiche di Urbino se non addirittura la prima tra queste, poiché le strade del tempo erano chiare o semplicemente realizzate con terra e ghiaia leggera che riflettevano attraverso il fogliame degli alberi ; durante l'estate la luce intensa del sole, faceva filtrare splendidi raggi di luce simili a luccicanti glorie, come quelle che si vedono ancora nelle chiese barocche della regione e dell'Italia.

Inoltre, seppur causato dalla polvere, c'è stato - senza dubbio - un effetto magico che ha dato al territorio una qualità luminosa che oggi sembra essere svanita. Ed é proprio tale fenomenno che ha definito Urbino, Città dell'Anima: la luce che emanava non solo dal cielo, ma sopratutto dal riverbero (effetto albedo) che emana dalla terra, aspetto non di seconda importanza. La luce prodotta dai terreni di Urbino è scomparsa, rendendola spesso neutra e malinconica ; essa scoraggia così l'esaltazione di anime e cuori. Il Mercatale, per la sua importanza strategica, è in qualche modo il simbolo di questo effetto "repoussoir" con conseguenze molto più gravi di quanto sembri ; in effetti, anche se la funzionalità e la comodità della città sono ben garantite, l’effetto psicologico e comportamentale sulle persone non viene mai valutato seriamente. Tutto ciò non ha un impatto di second’ordine sul piano economico, simbolico e psicologico, poiché, in effetti, non incita il sogno o il meraviglioso… in sintesi : tutto ciò che i visitatori di Urbino ricercano recandosi in questi luoghi.

Strategia: E’ per tale ragione che é necessario restituire alla città di Urbino il suo fulgore, se si vuole far risorgere la bella e luminosa città ducale: il Mercatale deve diventare un luogo magico, spettacolare, per la sua luminosità, ciò che fu chiamato nella vecchia tradizione medioevale lo Splendor Color, il suo Fulgor, capace di rapire col suo fascino i visitatori. Ques’ultimi non potranno più sottrarsi al suo incanto, senza avvertire un sentimento di malinconia, come si trattasse di abbadonare un paradiso perduto. Ripristinare la luce magica, quindi, è la prima condizione di un restauro di Piazza del Mercatale. A questo proposito, sarà da noi ripristinato il terreno storicamente costituito (il terrapieno era originariamente costituito da terra e rocce prodotte dalle fondamenta del palazzo) di terra stabilizzata, una terra fatta di piccoli grappoli bianchi e rosa, che riflettono la luce solare creando un tutt’uno con il palazzo ducale che lo sovrasta. Se vogliamo un successo indiscutibile per la riqualificazione del Mercatale, è indispensabile ripristinare la naturale luminosità ambientale del sito. Funzionalmente, il rivestimento sembra superficiale ; ma simbolicamente, è fenomenologicamente essenziale - se non indispensabile - per l'immagine mentale della città.

Prescrizione: Per quanto riguarda la pavimentazione della strade locale (accesso a porta Valbona) e di quella statale, esse saranno costituite con pietre piatte, bianche di colore chiaro / rosa. Queste pietre verranno selezionate in base a criteri specifici, geometrici e colorimetrici del palazzo ducale (pietra delle Cesane, d’Istria). Idealmente, dovremmo ritrovare le cave locali che sono servite alla

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realizzazione del palazzo (riferimenti alle colonne del Cortile del Laurana, agli inquadramenti delle finestre, ecc.) La copertura del parcheggio rispetterà gli stessi requisiti. Studi approfonditi sui materiali saranno obbligatori.

3.2.IL MERCATALE :PIAZZA DELLE ARMI E PIAZZA COMMERCIALE APERTA A TUTTI. - Uno spazio simbolico altamente significativo di rinascita

Diagnosi. Piazza del Mercatale assolve diverse funzioni simboliche sovrapposte.

1) La prima è quella della sua vocazione militare in quanto campo di Marte e di rappresentazione del potere; è uno spazio teatrale fondamentale. Fu sul campo di Marte - ai piedi dei Torricini - che le truppe, i soldati e gli armamenti si radunarono, sotto il controllo del Duca. Percorrendo la rampa, il condottiero scendeva in sella, dalle stalle interne al palazzo fino al Mercatale, senza passare per la città. Ed é proprio la Piazza del Mercatale il luogo in cui si predisponeva il necessario all'efficienza militare ma, anche il luogo in cui l’enfasi era ai massimi livelli. I visitatori del Cinquecento, Seicento e Settecento avvertirono tale potere ed è questo proprio questo potere che deve essere simbolicamente ricostruito. Il Mercatale deve tornare ad essere il principale sito teatrale della città, il sito dello splendore militare e cavalleresco.

Strategia : Il Mercatale deve nouvamente diventare un luogo importante ; lo scenario per le attività proposte dalla città contemporanea sia culturali che economiche ; penetrare al suo interno deve far vivere un’ "esperienza" unica ai visitatori. Tutto deve essere concepito per far avvertire la grandezza di questo luogo : per tale ragione, il ritmo degli spostamenti delle automobili non può essere veloce ; al contrario, lo spostamento in auto, per quelli che penetrano nella spianata, sarà condizionato da un movimento, quasi musicale, lento largo, maestoso come un omaggio alla città patrimonio dell’Unesco. Questa cadenza negli spostamenti è la garanzia di una buona fruizione del luogo, poiché garantisce nel contempo l'attraversamento senza alcun pericolo, tanto per i pedoni quanto per i veicoli, favorendo le attività commerciali e sociali. I pesanti camion rimorchi non avranno accsso alla piazza.

2) La seconda funzione di Piazza del Mercatale era una funzione popolare, luogo di commercio agrario e animale. Simbolicamente, il Mercatale è un luogo commerciale e non è un caso che l'unico accesso del tempo sia stato uno spazio simbolico che oggi è totalmente scomparso: la chiesa di San Rocco. Essa costituiva una porta verso la piazza, accoglieva sotto la sua protezione, gli artigiani, gli scalpellini, i contadini, i viticoltori, i chirurghi, ma anche pellegrini ; ed era anche un lazzaretto per le quarantene. Era il luogo di coloro che vivevano fuori dalle mura perché il Mercatale è uno spazio di transizione, sia all'esterno che all'interno della città. Ricordiamo le grandi fiere del bestiame, che ancora negli anni Sessanta si tenevano proprio lì.

Strategia. Inoltre, deduciamo che:

1) Le attività sociali e commerciali debbano essere maggiormente implementate.

2) Il riferimento al paesaggio agricolo, oggi completamente scomparso (nascosto da un'eccessiva piantagione di alberi) sia una priorità. E’ prioritario che il Mercatale diventi un balcone sul magnifico paesaggio che lo fronteggia;

3) Per quanto possibile, il patrimonio visivo venga riconquistato dalla tradizionale agricoltura biologica della mezzadria.

4) La chiesa di San Rocco, ancora in piedi nel 1910, sia ricostruita nel suo volume complessivo perché incarna il mondo della vita, dei contadini, dell'ospitalità, della cura, per ricomporre il paesaggio mitico del città e della sua gente di terra.

5) L'edificio di San Rocco venga utilizzato per attività commerciali che valorizzeranno il balcone che si affaccia sui paesaggi del Montefeltro fino ai monti della Luna verso Urbania.

6) Questo balcone aperto sul paesaggio sarà il luogo preferito dai pellegrini della conoscenza : insegnanti, studenti e turisti.

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3.3.IL LUOGO DELLAMNESIA : IL MERCATALE DEGLI ANNI 1980-2018.

- Parcheggio funzionale e oblio della storia del luogo

Diagnosi. Il Mercatale è conosciuto dalle nuove generazioni come luogo di passaggio obbligato per la città, un punto vuoto nella migliore delle ipotesi, occupato da automobili, autobus e pullmans. I piccoli sanpietrini di granito irregolari, l’asfalto rattoppato, i molteplici ostacoli (marciapiedi improbabili, organi tecnici di sicurezza, buche nelle strade, ecc), i parcheggi che occupando la parte centrale della sua superficie, costringono la circolazione dei veicoli sulla parte perimetrale, tagliando fatalmente fuori gli edifici circostanti dal quadrato interno stesso. Le due grandi rampe di accesso ai parcheggi sotterranei limitano pesantemente il luogo. In queste condizioni e con una tale organizzazione, le attività economiche non possono svilupparsi favorevolmente. L'installazione del parco auto realizzato da Giancarlo De Carlo – il cui progetto di parco paesaggistico non fu rispettato - ha spazzato via la bellezza del luogo per quasi 50 anni.

Strategia. Eppure, grazie alla ricollocazione delle stazioni di autobus e pullmans a Porta Santa Lucia, il parcheggio Decarliano diventa un potenziale reale, di grande importanza per il futuro del Mercatale. In effetti, puo’ essere riadibito come segue :

1) In una prima fase, dev’essere mantenuto, liberando l’intera superficie del Mercatale;

2) In una seconda fase (da 10 a 15 anni) é possibile per quanto riguarda il primo piano del parcheggio: a) che esso sia parzialmente liberato dalle auto per far posto ad attività commerciali direttamente connesse al balcone sul paesaggio feltresco. b) aprire in gran parte l'intera parete per fare spazio a grandi finestre aperte verso Ovest che garantiranno una splendida luce all'interno dello spazio commerciale;

3) In una terza fase, (fra 15 anni) che l'intero primo piano sia liberato dalle automobili, che occuperanno unicamente il secondo piano. Tale operazione permetterà, grazie alla facciata luminosa realizzata precedentemente, d’inondare di luce tutto il primo piano per lasciare spazio a) Alle attività commerciali; b) Alle attività dei servizi culturali e accademici correlati alla Data realizzando un collegamento tra le due strutture.

4) Tutto cio’ darà luogo alla connessione tra le attività soprelencate e la terrazza panoramica, di modo che, dalla parte alta della Data fino alla terrazza aperta sul paesaggio, vi sia una continuità coperta e costante di attività stimolanti.

5) Il parcheggio così ristrutturato permette di stabilire una continuità tra Il Borgo Mercatale, la Data e il complesso monumentale del Palazzo Ducale. Tale continuità era già presente nel progetto monumentale di Federico da Montefeltro. Il nostro progetto non fa altro che prolungare l’idea « del palazzo in forma di città » nel mondo contemporaneo.

In un futuro più lontano, la strategia che proponiamo invita a recuperare il secondo piano del parcheggio al fine di collocarvi delle sale di conferenze ricomponibil in una grande sala dedicata a simposi internazionali e/o - dato che si tratta di un luogo favorevole ad un’acustica controllata - immaginare un grande locale notturno dedicato agli studenti che non hanno attrezzature simili nella città. Un siffatto luogo potrebbe attrarre gli abitanti del litorale che non troveranno mai altrove un luogo cosi « eccezionale ». Gli abitanti della città non subirebbero alcun disturbo poiché l'ambiente festoso di Mercatale é perfettamente adatto ad un tale progetto.

Queste riqualificazioni del parcheggio sono facilmente realizzabili e il loro valore economico non é comparabile ad un « riparo » per autoveicoli. La questione è decisiva poiché ne va del futuro economico della città di Urbino.

3.4.LA DOMANDA DEMOGRAFICA E IL SUO CORROLARIO ECONOMICO

- Il Mercatale come propulsore dell'economia globale del comune di Urbino

Diagnosi. Questa rivitalizzazione dell'economia è essenziale per rilanciare la demografia della popolazione urbinate - fortemente in declino -, e prevalentemente composta da persone di età superiore ai sessant’anni. I prossimi dieci anni annunciano fatalmente che la popolazione di

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Urbino, già invecchiata, sarà molto anziana, composta principalmente da persone della quarta età;

cio’ minaccia seriamente il futuro della città e potrebbe causarne il suo collasso.

Strategia. Piazza del Mercatale rappresenta l’unica possibilità reale di recupero per la città di Urbino perché capace di offrire un'economia rinnovata alle giovani famiglie ; tuttavia, tale opportunità si basa su un percorso strategico che dev’essere ben gestito. Grazie alla sua posizione e alla sua configuazione di « contenitore », il Mercatale può accogliere - tanto in superficie quanto nel sotteraneo - funzionalità multiple in sinergia tra loro; a) in superfice con il Borgo Mercale, la Data, e gli edifici di servizio che si aprono verso il Colle delle Vigne; b) nel sotterraneo con le attività interne, situate al primo piano del parcheggio, e quelle della Data. Il Mercatale, grazie alle suo valore eminentemente simbolico, può accogliere funzioni ed attività economiche di prim'ordine che permetteranno d’identificare la città a livello internazionale come icona principale ; e cio’ per i seguenti motivi :

1) L'eccezionale leggibilità delle funzioni e delle attività della Città di Urbino.

2) L'associazione simbolica di funzioni e attività contemporanee allo spazio monumentale.

3) Attività dedicate a giovani e agli anziani; un'economia complementare in sinergia.

4) Un luogo d’ospitalità degno delle aspettative del pubblico che verrà, che non possono essere disattese. Occorre garantire ai visitatori che fanno lo sforzo di raggiungere fisicamente il luogo ; a) La facilità di accesso alla città che oggi non esiste (possibilità di noleggio auto…) ; b) Un'atmosfera dinamica e attiva in inverno, estate, autunno, primavera; c) Delle attività che si adattino ai diversi tipi di pubblico. Inoltre, sarebbe opportuno stabilire un mezzo pubblico regolare ed efficace di collegamento con l'aeroporto Raffaello Sanzio di Ancona.

3.5.LA QUESTIONE AMBIENTALE DEL PAESAGGIO

- Un paesaggio scomparso. Urbino o La bella addormentata

Diagnosi. Il paesaggio storico del Rinascimento che esisteva ancora nel dopoguerra, fino alla fine degli anni '60, è oramai completamente scomparso. L’ordinata campagna - che ritroviamo nei dipinti di Piero della Francesca e Paolo Uccello - non esiste più a seguito di una politica di rimboschimento nazionale dei terreni agricoli della penisola, totalmente inadeguata per il territorio urbinate. La maggior parte dei terreni agricoli (almeno quelli situati nelle immediate vicinanze della città) sono ora boscosi. Il meraviglioso paesaggio di un tempo, che forniva al territorio la sua ineguagliabile luce, non è altro che un ricordo; la città è completamente invasa da alberi che formano un involucro sempre più denso attorno ad essa rendendola difficilmente visibile (sebben, recentemente, sia stato fatto un grande sforzo per liberare parte del perimetro della fortificazione).

Tutto cio’ ci ricorda, la favola della Bella Addormentata, il cui castello era completamente coperto di vegetazione. L’antica atmosfera non è più presente e – ancor più grave - l'immagine della città è in gran parte scivolata nell’anonimato: non la si distingue più dalla grande distesa dell'Appennino centrale. La grande parete muraria della Piazza del Mercatale è ricoperta da alberi che coprono tutto, cosi’ come il Colle delle Vigne : negli anni '70, anch’esso era ancora occupato da terreni agricoli con, in cima alla collina, splendidi e nobili cipressi le cui esili verticali definivano il crinale della collina, facendo da sfondo panoramico al giardino pensile del palazzo ducale. La casa colonica posta sui fianchi, rammentava al passante la natura agricola del territorio cittadino come un invito a visitarne la radiosa campagna. L'immagine « l’icona simbolica » urbinate, l'incarnazione di una cultura e di una civiltà che si é preservata quasi intatta fino a noi, come un'eco del Medioevo, è oggi svanita. Ci è sfuggita la sua dimensione del meraviglioso medievale. Tuttavia, il paesaggio antropico, che per secoli ha forgiato il territorio urbano, è parte integrante della città monumentale.

Strategia. È proprio qui che nasce il problema della ricomposizione dell'immaginario medievale e rinascimentale di Urbino, che tuttavia ha continuato e continua a stregare il mondo intero. Si tratta dunque di ricomporre « l'icona simbolica » della città UNESCO. Occorre dunque procedere in diversi modi:

1) Ridare alla città e al territorio la sua "visibilità", liberandola gradualmente dal suo involucro vegetale. Si tratta di attribuirgli una "leggibilità spettacolare" come "marchio di fabbrica", « brandt

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mark », un « brand marketing » o « branding », una strategia di comunicazione visiva che colpisca lo spettatore. Questo sforzo già intrapreso in maniera molto conclusiva, dev’essere proseguito e sistematizzato ; occorre : a) Rimuovere alberi e arbusti situati di fronte al muro di Porta Valbona (corrispondenti alle distanze di tiro) fino alla Fortezza Albornoz; b) Ricostituire i vecchi terreni agricoli con la rete di mazzadria attorno al Colle delle Vigne; c) Ridisegnare la pineta come all'inizio del XX secolo come coronamento del Colle delle Vigne; Ridisegnare la fila di cipressi sul crinale.

2) Utilizzare e rafforzare l'opportunità del Progetto Mercatale. Per concentrare gli sforzi in un unico luogo significa: a) Che le immagini e i film trasmessi dal network internet (Tweeter, Facebook, Instagram, ecc.) svolgeranno un ruolo determinante e efficace nel transfert dell’ « immaginario Urbinate » a livello globale.

3.6.IL MERCATALE :UNAREA TRANSITORIA TRA LE PRINCIPALI FUNZIONI DELLA CITTA

- Il Mercatale come articolazione strategica delle principali funzioni della città.

Diagnosi. Per la sua posizione geografica, Piazza del Mercatale è senza dubbio il punto di connessione principale dell'intero sistema urbano. Tuttavia, date le osservazioni fatte in precedenza, esso ha funzionato finora principalmente su se stesso con pochi effetti sinergici con gli altri « organi » circostanti. La sua riconfigurazione avrà conseguenze decisive per il futuro economico e demografico della città se ci si affida alle proposte di riorganizzazione.

La prima, capitale per la riorganizzazione generale, riguarda i canali di distribuzione e di circolazione esistenti:

a) Riconfigurazione delle reti stradali di Piazza Mercatale.

Diagnosi. In effetti, le attuali strade isolano di fatto il Mercatale. La strada statale, che si trova all'estremità meridionale della piazza, di fronte al muro di sostegno, rinchiude il luogo su se stesso e, di conseguenza, lo isola. Le circolazioni perimetrali e l'accesso a Porta Valbona, alberi e oggetti disparati ne paralizzano l'uso.

Strategia. Ciò implica che le strade siano meglio qualificate, che siano associate al valore simbolico del luogo e trovino il loro giusto posizionamento, cioè:

1) Il percorso statale, imperativo e inevitabile, deve necessariamente essere mantenuto, ma paradossalmente non verrà mantenuto nella sua posizione attuale, respinto all’esterno: al contrario, sarà globalmente integrato nel Mercatale, diventando parte integrante di esso, come un importante pezzo scenografico del luogo. La sua forma elaborata in funzione della Piazza lo rende un pezzo teatrale e teatro del Mercatale. Il suo profilo "a ferro di cavallo", che facilita la circolazione dei veicoli, assume la dimensione di un arco scenico, insomma di un teatro aperto verso l'esterno. Questa forma funzionale delle traiettorie stradali si unisce a quella simbolica degli antichi spazi scenici. Come già accennato in precedenza, la velocità è imperativamente limitata a 20 km / h (o meno, se necessario).

2) La strada che prolunga Porta di Valbona si allineerà con il nuovo edificio di San Rocco. Di conseguenza, Porta Valbona assumerà una dimensione ancora più spettacolare, soprattutto se osservata dall'edificio San Rocco. Una stazione degli autobus sarà posizionata nelle sue vicinanze in relazione alla rampa d’accesso al parcheggio.

b) Rivitalizzazione economica di Via Valbona - da via Mazzini a Piazza della Repubblica.

Va da sé che non appena l'economia di Piazza Mercatale verrà reinnescata, grazie alla ricostituzione scenografica, Via Valbona (via Mazzini) ne subirà un’influenza positiva. I negozi riprenderanno a funzionare. Per quanto riguarda il fondo del tracciato, sarebbe auspicabile che la stretta fascia della strada proseguisse verso Piazza della Repubblica allargando le sezioni laterali in mattoni locali.

c) Usare i vani inforiori della Data aperti sulla piazza per attività commerciali e culturali. E’

ulteriormente auspicabile un’amplificazione delle attività commerciali e culturali sul retro della Data,

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in via Giacomo Matteotti all'incrocio con il Palazzo Ducale e il teatro Sanzio. Infatti, Via Giacomo Matteotti, situata nella parte posteriore della Data, rappresenta un potenziale di sviluppo per la città: un grande contenitore per attività culturali e commerciali che potrebbe essere situato proprio lì. Se la città di Urbino dovesse crescere, nei prossimi 25 anni, questa potrebbe rivelarsi un’impostazione strategica.

d) Amplificazione e dinamizzazione di Via Francesco di Giorgio di Martini verso Collegi Universitari di G.De Carlo.

e) La dinamicizzazione del percorso bucolico del Colle delle Vigne.

3.7.L’ILLUMINAZIONE DEL PAESAGGIO MONUMENTALE ; TRASCENDENZA DEL MERAVIGLIOSO. - Incantevoli luci notturne Rinascimentali

Diagnosi. Se la luce di Urbino è incantevole (a partire dal momento in cui il terreno minerale della città verrà ricomposto), di notte l'illuminazione degli edifici può essere meravigliosa (Mirabilia). Non parliamo di un’illuminazione utile a rischiarare semplicemente gli edifici ma indispensabile alla trascenderza del luogo, cioé necessaria a rivelare ciò che si trova davanti agli occhi delle persone che lo osservano. La maggior parte di queste non percepisce nulla, a partire dagli stessi abitanti, che pensano di conoscere il luogo. L'illuminazione degli edifici deve far emergere il fascino della città, e in particolare modo il complesso monumentale di Mercatale: si tratta – innanzitutto - di mettere in evidenza il genio dello spirito del Rinascimento, per mostrare al passante, sia in auto che a piedi, la "delizia" di un mondo passato, e lo "spirito" (l'immaginario) del Rinascimento italiano, e di trasmetterlo via web, immagini e film in tutto il mondo, anche in tempo reale. Grazie a piazza Mercatale, Urbino – di giorno come di notte -, diventa un "Brant", un marchio di fabbrica, una mitologia sorprendente.

Attualmente, le piazze della Repubblica e del Mercatale sono state (e sono tutt’ora) in parte soggette ad una luce troppo diretta che tende ad infastidire gli occhi del pubblico. Cio’ produce un effetto dissuasivo che non invoglia a soggiorni prolungati ; il luogo divenuto sgradevole spinge – inconsapevolmente - le persone a fuggire, con effetti negativi sulle attività commerciali. Tale effetto scoraggia altresì l’arrivo delle popolazioni limitrofe. Inoltre, le luci brillanti emettono una luce troppo intensa causando un significativo dispendio di energia elettrica, non è coerente con l'ecologia urbana e la gestione del bilancio comunale.

Strategia. L'illuminazione di Mercatale deve essere pensata usando la notte per rinforzare l’immaginario Feltresco con particolare riferimento al secondo rinascimento corrispondente al periodo dei Della Rovere e al Manierismo, tipico di questo periodo : la sua estetica, i suoi ambienti colorati caratteristici di Urbino (Brandani, Barocci, ecc.) sviluppati al l’internazionale (Primaticcio, Rosso, ecc) e più esplicitamente dalle atmosfere pittoriche notturne così strane e magiche di Tintoretto (Fig. 1). L'illuminazione di Mercatale contribuisce in modo significativo alla scenografia del luogo che può essere migliorata solo con un'illuminazione attentamente calcolata che gli conferisca una dimensione magica "sovrannaturale" (senza effetti "Disneyland"). Un esempio particolarmente di successo è quello dell'illuminazione della « Cour Carrée » del Louvre di Parigi (Fig. 2), uno dei primi esempi ad essere stato realizzato con rampe continue a LED. Essa colpisce con la sua luce molto bassa che produce questo tipico effetto della pittura manierista.

Prescrizioni. Verranno utilizzati due tipi di illuminazioni:

1) L'illuminazione "LED" per promuovere una luce soffusa che verranno disposti su rampe al di sopra delle pareti degli edifici in incoronazione cioè : a) sul Torrione di Francesco di Giorgio Martini, b) sul coronamento della Data, c) sul muro di cinta della fortezza; d) Particolarmente curata sarà l’illuminazione di Porta Valbona (realizzata in onore del matrimonio dell'ultimo dei duchi di Urbino, prematuramente scomparso) e per la bottega del Barocci sulla via dei Collegi.

2) Un’illuminazione più intensa (ma non accecante) "alogena" (tonalità calda) sarà predisposta, per ragioni di sicurezza nei luoghi deputati alla circolazione quali: a) il traffico stradale principale e secondario; b) gli attraversamenti pedonali; c) in specifici punti funzionali o di sicurezza stradale.

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13 Fig. 1

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Fig. 2

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PROFILING ARCHITETTONICO

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IV. PROFILING ARCHITETTONICO

In sintesi, il profiling architettonico (Architectural profiling), cioè l'aspetto meramente formale e tettonico del progetto, deriva dalle strategie funzionali e simboliche precedentemente descritte.

Consiste in tutti i requisiti derivanti dalle disposizioni formali proposte. Questa somma di fattori formali viene quindi armonizzata per riunire i vari aspetti in un solo sistema unitario (Tavola 1).

- Strade: La strada principale (strada nazionale) a forma di ferro di cavallo, profilato proprio per ammirare la bellezza del luogo, grazie ad una velocità limitata a 20 km per l’accesso alla piazza. I camion in generale, e in particolare quelli di grandi dimensioni con rimorchi e semirimorchi, verranno deviati a monte per non danneggiare le strutture del parcheggio sotterraneo e evitare rischi per i pedoni. L’arco monumentale viene concepito per essere uno spazio di percezione cinematografiche, come un « traveling » filmico provocato dal veicolo in movimento, garantendo una visuale panoramica dello spazio monumentale del Palazzo Ducale, della Data, di Porta Valbona e del Borgo, e questo in entrambi i sensi di circolazione. L'accesso stradale è deliberatamente rallentato per insegnare - alle persone locali ed ai turisti - le virtù della lentezza…

vivere – lentamente – l'esperienza di uno splendido luogo, come omaggio e rispetto alla città ducale. La strada statale è la struttura principale che condiziona l'intera organizzazione dei vari sub-spazi funzionali del Mercatale e il piazzale monumentale del "Teatro" del Belvedere.

- Suoli: Le strade - locale e statale - saranno progettate in pietre piatte chiare bianche / rosa pallide. Queste pietre saranno selezionate in base a criteri specifici, geometrici e colorimetrici del palazzo ducale (pietra Cesane, d’Istria). Idealmente, si dovrà ritrovare le cave locali che sono servite alla realizzazione del palazzo (riferimenti alle colonne del Cortile del Laurana, delle inquadrature delle finestre, ecc). Il parcheggio verrà coperto di terra stabilizzata con terrici di materiali chiari. Studi approfonditi dei materiali saranno indispensabili (Fig. 3)

- Illuminazione: 1) L'illuminazione "LED" per promuovere una luce soffusa che verranno disposti su rampe al di sopra delle pareti degli edifici in incoronazione cioè : a) sul Torrione di Francesco di Giorgio Martini, b) sul coronamento della Data, c) sul muro di cinta della fortezza; d) Particolarmente curata sarà l’illuminazione di Porta Valbona (realizzata in onore del matrimonio dell'ultimo dei duchi di Urbino, prematuramente scomparso) e per la bottega del Barocci sulla via dei Collegi. 2) Un’illuminazione più intensa (ma non accecante) "alogena" (tonalità calda) sarà predisposta, per ragioni di sicurezza nei luoghi deputati alla circolazione quali: a) il traffico stradale principale e secondario; b) gli attraversamenti pedonali; c) in specifici punti funzionali o di sicurezza stradale.

- Edicola, attrezzature e mobili: Vetrate per chioschi, blocchi di pietra bianca e legno per il sostegno delle panchine. Le apparecchiature per l’illuminazione saranno metalliche in colore chiaro (si rimanda all’evoluzione del progetto).

- Paesaggistica: Dato il costo limitato degli investimenti per i lavori di ristrutturazione, il piano paesaggistico sarà realizzato gradualmente dai servizi della città di Urbino. (Tavola 1)

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Fig. 3

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18 V. LE FASI ARCHITETTONICHE

Le fasi architettoniche qui presentate intendono fornire una cronologia chiara dell'evoluzione della pianificazione urbana per il Mercatale, da oggi entro il 2040.

Fase 1: Oggi (Tavole 1 & 2)

1.1. Ristrutturazione / riorganizzazione del piano di Piazza Mercatale:

a) Strade (pietre, terra stabilizzata, segnaletica, equipaggiamento di sicurezza, b) Infissi per strade (sedili, panchine, lampadari, alberi disposti in vasi mobili) c) Illuminazione di edifici e strade.

c) Installazione dei chioschi: 1) la stazione delle navette comunali; 2) la ricostruzione della base della vecchia chiesa di San Rocco.

1.2. Paesaggistica ambientale:

a) Deforestazione e rimozione di alberi e piante esistenti

b) Deforestazione di alberi specialmente rivolti verso il "balcone" aperto sul paesaggio;

c) Deforestazione della collina e reimpianto secondo il modello paesaggistico

"rinascimentale" (corona di cipressi, isola della pineta, alternanza di alberi ornamentali e da frutto, ricostituzione delle viti);

d) Riqualificazione della base del Colle delle Vigne con il Mercatale in congiunzione con Porta Valbona.

e) Ristrutturazione (da parte di privati) degli edifici adiacenti alla Porta di Valbona.

Impostazione dellla fermata dei Bus locali.

f) Riqualificazione dell'intera striscia commerciale di Borgo Mercatale con iniziative

commerciali private (negozi, ristoranti, bar, souvenirs, hotel di alto livello (da 3 a 5 stelle).

Creazione della terrazza sottostante agli edifici del borgo e della parte interna all'Anfiteatro del Belvedere.

e) Possibilità di raddoppiamento della banda édilizia del Borgo Mercatale dietro gli edifici esistenti.

f) Riuso dei vani inferiori della Data a destinazione di attività culturali e commerciali con aperture e terrazze verso la piazza del mercatale.

1.3. Sviluppo della infrastrutture stradala: Rafforzamento delle aperture (ventilazioni) dei parcheggi per il posizionamento della strada principale (Strada Statale).

Fase 2: 10-15 anni (Tavola 3. Dettaglio) 2.1. Sviluppi infrastrutturali:

a) Scavo e sviluppo di un giardino terrazzato inferiore di fronte al Belvedere paesaggistico.

b) Apertura vetrata complessiva dell'intera parete sud del primo piano del parcheggio.

c) Disposizione interna dei locali commerciali di fronte alla terrazza del Belvedere (riduzione del parcheggio al 1 ° piano su tre campate).

2.2. Disposizioni super-strutturali:

a) Costruzione dell'edificio San Rocco

b) Articolazione dell'edificio San Rocco con la terrazza del Belvedere.

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19 Fase 3: + 20 anni (Tavola 3)

3.1. Infrastrutture:

a) Layout completo del primo piano del parcheggio (aperture parziali, sistemazione di pensiline in vetro, interni in vetro globale, blocchi di attrezzature)

b) Collegamento tunnel con la Data

Fase 4: + 20 anni e oltre 2.1. Infrastrutture:

a) Disposizione generale dei piani del parcheggio 1 ° e 2 °. Layout del Symposia Hall e delle altre attrezzature di comunicazione e commerciali.

b) Ottimizzazione del collegamento con la Data

c) Sviluppo delle grandi sale di conferenze o attività della Data in Via Giacomo Matteotti, ai piedi del Palazzo Ducale.

Fasi stagionali (Tavola 2, Ill. 2)

Le fasi stagionali consistono nel definire dispositivi spaziali temporanei adattati ai vari eventi festivi, culturali o economici della città. Durante l'anno si svolgono diversi eventi: il Festival di Musica Antica (luglio); la Festa del Duca (agosto); Festa dell'Aquilone (settembre); BioSalus (ottobre), ecc.

3.1. Disposizioni stagionali

a) Principi generali di pianificazione a1) Teatro Belvedere.

a1 bis) Terrazza del Belvedere a2) Luogo lungo la Data

a3) Terrazza del Borgo

a4) Piazza Porta Valbona e del Torrione 3.2. Disposizioni specifiche

a) La festa del Duca.

b) Musica Antica

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20 Tavola 2

Tavola 3. Dettaglio

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