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(1)

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(3)
(4)
(5)

^

LA CITTA Dì LODI FESTEGGIANTE

PER LA PROMOTIONE AL CARDINALATO

Deil'Emr PIETRO VIDONI

SVO V ESCOVO

DESCRITTA -DUL DOTT CILVIO Ql/AZlW

è didietra

ALLA JLLVSTRiSS. SIGNfOtlA

Margherica Vidona Sorefina

SORELLA DI

S. E. "--

Jàlani.fec.

\

IN LODI,

Per Carlo Viti Stsinp.Epifcopalc Con licdt'Suf.

(6)

,^'V^V.

'--%;

r4- e: "^

.-^g- li

ri'

»^^.:^

-^'' ''

(7)

IlIuflrifs.Sig. miaSig.Prona Coli."""

-l^^tVCCO

fotta eli

occhi

di V.S.IlIuftiifs.il

racconto Sf'tfl^V

"^' afFctruo(c allegrezze

huce da qae(b miau

/i^ièS^C p3Jri«T nella

promotionc

al fjrdicalaio deH'Lpji-

/

ncntlflìmo

Vidoni faoVtkpa^

.

Qacflo nonaj

alfrj',..(^he-.à:V.Sr Illuilrds.

doucua.

preienrarli -, fi perche/

non haucndo

S-E. pcifona più di lei

congionta

di

/angue

ella lenza

dubbio haurà

più

d'ogni

altrodi cofi

grandi

di- mollratipiu

-goduto

jfi

anche perche

carratcri

zzato

dal

rjutiironomc

di

V.S

llluftiirs.n 'nattcìa la

pouertà

dello

^^ile,FÌQ'^icira'pcr

aucnlura

pretioio

portando Tempre

iu>

fronte

vna M ARGEKITA. Che

le poi i

doni

taropiù

fono

cari

quanto

più confaccuoji al

genio

di chi

fmno ho

conccputa

certjflima Ja Ipcranza,

che

queltc

poche

carte-»

faranno da V,

SJllultrds.

bcnigamcncc

ficeun^e

mentre^

accen^nolc

glorie di qu- 1

gran

i'rincipc delquale .ella

ncu jneno

per le lue rate

vrtù

, che pe'l

langue meritò

d'cffcre

degnamente

inchinata per lorclla.

Degni donquc

V.S. Illultnis

come

le

iupplicodj

volontic.n «iccctcarl.,chs fc

bene lono vn minimo che

in

riguirdo

alla

diuoc-onc immenla,chcle profcflonulciranok ad ogni modo

d'v la

(nulurara

grandezza

le compiaceraili

d'nauer mira

alla^

puma

inrcii ;i]im:i,cbe

tengo

appalciaran tempre

più.

U

V.S.IIIiifiria-.

dcuotifi. fcuiir*

^•^•^1

Uii.Udì:zqi66i.

GiiIlioGhazini

(8)

Alla deftra gloriofs." del Sia'.

CARDINAL VIDÓNI

Dal Re dì Suetia.

riV TCMVTA, ED ODIATA SCRIVENDO, CHE L'ARMI NIMI^HE COMBATrENDO.

SORRETTO.

f

DelSÌ2:.DcrcorFranccrco de Lcmcnc, a

^^^P^VEST J

^e la

man

, che ai

già

cadenti

Imperi

^^ÌM

11 fdìecito

Dio

die

fer

[ojegnoy

^^^1^ Che

ferhò i Sacerdoti ai culti veri^

La fede

a /'

alme

, ed a la

fede

il re^no,

Quejìa e la

man,

che i

S

armati Guerrieri

S

coffe z.e)a?ite

da

letargo indegno^

che

de gli Suechi

per

vittorie alteri' Lorgolio ejìinfe, efufcitòlofde^no»

Quefta e

U man,

che

vn

d\ nel

Cicl

'Romana

Fara

retnìando trionfar la Fedey

Cangiato

in

Campidoglio

il

Vaticano

.

quel

Ceto

fuperho a la tua fede

^Preueggo humile, et' odio la

mano,

Già

'Imiro, o

flBTKO, ad

adorarti ilpiede l

(9)

VTT A

giubilo, edallegrezza efliveduta laCittà di Lodi,

quando

,chelamattinadelSabbatod'cci delmefedi Aprile gionfeàbore 15.a}h' IHuftriflìmi SignoriPrefidential

gouerno

di cfTa il Corricre^^

fpeditoleda

Roma

con la lictiflfìma

nuoua

dclla_*

bramatapromotionedi

Monfignor

Pietro Vidoni

,

NoncioApoftolico nellaPolonia.eTuoPaftorealla dignità Cardinalitia. Lettofiincontanente nel ConfigliolofpacciojC quindi publicatofi cosifeliceannoncio,digià gran

tempo

prima vni- iierfalmentefofpiratOjVdifTì pertutte le

Contrade

vn'applaufo genera-

ledel

Popolo

>ladi cui allegrezzaeracosì

immenfa

,che(quafinon-^

rCapendolaCittàinfé ftefla) largamentedilatò{ricolfuono

immediato

dituttele

Campane

,giàche ilpropalarevn'auiiodicontentoinefplì- cabilecra vflìciorifeibacofolo àchiconpettodi

bronzo

,e

con

lingua diferro poteuaefprimere cfteriormenteifuoi fenfi . Miròffi

ad vn

trat- totuttalaCittà commoffa,laqualetraboccandoin ecceffodi gioiajdi giànedauamanifeftigli inditij,mentre,eglivni, eglialtri,ò perIc..^

piazze,c{lrade reciprocamente congratulandofifiabbracciauano, ò correndo quafi forfennati perTalk-grezza

non men

Nobili ,

chemez*

Zani ,

non men

Religiofi,che Secolarial PalaggìoVefcoualeiui cfpri-

meuano

conparoledi diuotione gì' interni giubili del loro

Cuor<_^.

Rcftò incontanententl Configlio conchiufo, ehe,ben

eque da

Città

andana

cotidianamentepiùìfperimefitandoglieffetti delle paffat^jj

turboknzc

, folienendo anche al prefente carichi totalmente fouer-r chiantialle loro menomiilìme forze3 di già quafi affatto dalla lon- ghezzadelle pallateGuerredifìTipatCjnulladimeno faceua di meftieri in fimileoccafioneconfirmareil prouerbio

Spagnuolo,

facarfuer^as deflaqueza,facendo poflTibilel'impoflìbilc, perchedaqueftopublic©

fidefTero

almeno

quelledimoflrationi,che aldiuotoaffettoprofelTato verfovn caro, eriueritoPaftoreeranoconueneuoli,

doppo

checon- forme imeriti d'vn tantoSignore,e giufta la

brama

vniuerfalenonfi

pateuanoefequire .Riraafero per tantoall'horaeletti liSignoriFran- cefcoVillani ,e Dottor

Gmlio

Inzaghi,perche

non

fololoprainten- deflero àqnefte publichefontioni,

ma

altresìdoueflferoinuiarfi al fof- pirato ritornodelSig Cardinale dalla Nonciatura diPoloniaàpor- jg£rcàS.Em.in

nome

di quella Città offequiofilTiuai tributi della pia

A

fina.

(10)

fina,erpiritofadiuotìone ,pofcìafi lìfpedìilCorriere,

n^n

folamente dal publico, ina anche dalla

magnanimità

di molti particolari per

gaggio

dicosìlieta nouellagcnerofamente riconofciuto.

La

ftefìfa.^

fera del

Sabbato

rimaneua già dcftinara

vna

faluaRealein qucfta_^

Piazza

maggiore

, perchead efprimerel'ardoredell'internoaffettodi ciafcheduno deCittadini,

non

v-eraatrc(lato piùproprio dellosbarro delle

bombarde, come

quelle,chenel loro petto rinchiudonovn'ani- ina,cheè tuttadi fuoco.

Ma ò

percheilCielo foffe inuidiofo d'vti-i»

tanto giubilo, òvoleffeanch'egli applaudereà quefti vniucrfalicon^

tenti con lagrimedi allegrezza,rimale quella dalla importunitàdella,

pioggiairreparabilmentetrafìornata . Viua

Dio,

che

fealrimbombo

decaui bronzi

doueua

ilcuoterfl la Terra,e l'aria dello fcoppio de',

fuochi,illuminarfivollel'acqua emulatricedelle gloriediquefti edere laprima àtributare i fuoiofTequij,perche il

Mondo

conokeile

come

tutti glielementi àgarafi

commouclTero

per appìaiidere alla efTaka- tione

dVn

tanto Principe.

Pcnfauano

i detti Signori Prefidenti di dareà S.

D. M.

la

Domenica

mattinafufieguente ledouutegratied'

vn

tantobeneficio,

ma

rifaputofijchetal fontione eragiàdeltinata dal Reuerendifsimo Capitolodella Cathedrale,volontierineattenne- rojdirponcndopertale effetto il Gabbato futuro ottaua giornata di cosìfeliceannonciojconofcendoederedidouere,chevn corpocotan-^

co profsimo al

Capo

di queftaSagrofantaChiefa Lodiggianafoflfeil

primo

àporgereàS.Em.oflcquiofitributidi diuotione, ebencosìcon- ueniuaaquella rìuerenza,chefemprequeftaCittàhaverfo i fuoi

Ec-

clefiafticiprofetata.

La Domenica

mattina

dunque

daldetto

Reue-

rendifsimoCapitolofidiede principioalle fefte cantando

vna

folen- nifsima Me(Tacol

Te Deum

,il Sig. Preuoftodei

Duomo

con variati

ChoridiMufica5ediarmoniofiftromentt,ccon

vaghifsimo parato, chericco di

buon numero

di accefi doppieri faceua chiaramenterif-

plenderelageneroficàdiqueiSignori Canonici,iquali,ancorchcper l'vniformitàdelliaffettifofferotuttiinvn folcuorevniti,vollero

non- dimeno

incosì grande congiuntura con vavjiàtteftatidt giubiloefpri- rncrelamoltipìicitàde loro ofTequi] nelia tanto bramata cfialtatione del loroPrelato. Inrcruenneàquella fontione

nonfolo

gran

numero

di Nobili,

ma

altresì granquantità di perlone in

modo

tale,che

non

AttcfalaCapacitàdei

Tempio

fiaffollauano nello ingreiTo le ^i.x\i\jC tanta

(11)

•3

tantoera

grande

rallegrczza ,chedilatauaicuori quel PopoIo,chc

incosìrpatiofoTheatropareiiarimancireroanguftiati . FinitalaMef-

fanell'intuonare,chefifece del

Te Deum

&c.oltreilteftofifsiino fuo- nodelle

Campane

del DuOìTiovdifsivnrtrcpitofo

rimbombo

di nuitie-

rofimortari ,che

applaudendo

con lingu-idituoco alla efTalrationecdi

S.Em.efprimeuanoin(k

necolladurezza

deBronzi

le durabili con- tentezzedi chili ordinò. Rimiraronfiall'hora

non menò

siigliocchi

diqueiSignori Canonici,chedi quei Nobili ,chein

buon numero

vi afsifteuanocopioie lagrimediallegrezza,ò perche foflfero conuenc-r

uoliquelle perlein facciadi chi moftrauailcuore ondeggiantein vn_>»

mare

digioia,

ò

percheàituonireplicatidellefcAofebouìbarde

non^

mancaffedifucccderelapioggiadi calde lagrimediallegrezza.

Tac-

cia,népiùfi vantiErcole d'hauerrintracciato vn'acqua,che urticuU-

tamvacem

tdibat-.t co' le ilille di voci dotate

formaua

mobili labe-

rinti

nUo

incantato ftupore

de

pifTaggieri,cheall'hora più che

mai

peroraronoquell'ondelequalicfpreflfedallaviolenzadell'aifcrtod:i_j»

gliocchiqueidinoti Cittadini

moftrauanocon

Ouidio,che-.fonder

a

i/tff/j-/'4^^»/5Oueperriuerenzadelluogononfid0ueuano perraetterB comeimproportionatigli arcenti. Allo fpuntar della notte

non

do- nendofipeunetterc Ja mcftitia delle tenebre in

tempo

di tanta alle-?

grezzareftòtuttalafacciata del

Duomo

illuminata

da

gran

numero

di Torcie con l'Armadi

S.Em.

adomatevch'era bendidouere,chequella

amata

fpofa dt-lla Chiefa Lodiggiana,gtj chealdi dentrotuttagiubi-*

laua per1 effaltationedelfuodiletto,comparifieancheal di fuori

eoa vna

facciadigiocondità.

Fu

circaledue boredi nottereiterata

vna^

nuoua

faluadigrofsimortari,e

parando

al grande

animo

di quei^ì-^

giioriEcckiiafi:!dchefolTetroppo.angufl:alaTerra per publicare

co

legrandezzedi S.Em.il loro giubilo,

non

folocoicaratteridi fuuille>

chedalfcno delle

bombardenevfciuano, ma

altresìcon

vn Monte

dj fuoconellapublicaPiazza inalzatodelleinfegne di S.

Em.

perogni parte

pompofo

pretefcro,che più

da

vicino rimanefJe.anche Cielo de' loroeccefsiuicontenti auifato.,

A

1

Lunedi

fofieguentela Collegiatainfignc diS.Lorenzo,chefc_^

bene fecondainordineperladignità

non

fofferì però mai d elTermi- norenellediuote.efprefsioni d'affettover fo \\fiioriuerito Paftore, die-

de

anch'ellafegni

non

ordinari) per appalefare al

Mondo

di

quanto

A

2 andaffc

(12)

4

. ^ .

andaffeguiliuaperladilui efTalratlonc.

Fu

dal Sig.Preuoftodi e(T:L^

cantatafolcnnementflaMcflTa,

&Te Deum&c.con

vn'armoniofocó- certodiStromenti,evoci Mufìcali ,eflendo

vagamente

apparatatutta laChiefacon numerofa quantità di lumi con

vno

iftraordmariocon- corfodeCittadini,chefoprafattidai

bombi

d'vnalonghiffimafaluadi groffimortariconfedauano, che àcelebrare co' legloriedi S.

Em.

liu^

gencrofitadi quei SignoriCanonicimeritamente rifuonauano d'ogni intorno gli cchijperche co'la rcduplicationedelle voci fi potefì'ero

degnamentemoltiplicare anche gliapplaufi.

Pofciasiil'imbrunir del giornofatti veriimitatori di quelgenerofo Martire,che adorano,ilqualeCACosUlumina,uit\con varietàdi fuochi

artificiati, e quantità di lumi infìno dalla

maggior

altezza del loro.

Campanile, facendorifplcnclere levicine

Contrade,

apri;

ono

tIìoc- chi de curiofi fpettatori affollatamente concorfiui, perche mira'^cro

come

in

tempo

ditanta gioia p<.r l'eflakatione del loro

PR.NCII^E

TVTELARE non

permetteuanoquei generofi Signori ,che c.ueft i_^

fofTedal meftobuioditenebrofecaliginioftufcata,

hauédo

ne i Ip.en- dori delfuocotuttodiauanti gli occhileglorie delloroSantoTitola- re. Quindifatti virtuofiemulatoridellefueVirtÌJcon

magnanima

li- beralità,(doppovarijcantidi Mufica}

non

sii laCratecom'eflfoj

almeno

fopravn'artificiofaruotadi fuocoallafommitd

dVn*

altifBma cataftadi legna volleroofferireconvn' interminabile fagrìfìcioiloro diuotiflimi cuorialmerito diS.

Em. come

fpiegò breuemente quefto ingegnofo Elogio,cheallaPortadel

Tempio

fialfìfTe*

Emtnentif^imo Prindft

TETRO VJDONIO

S. /?. E,

C

Ardirteli

Ampigimo

Laudenfi Epfco^o Cuius fétcundA 'vitis ->furpureosftmptr edidtt racemosa

Velfepttm infxa. coUihus

V

elfi'fttmfiib e

CU

trion bus.

Jnftgms

hmas

Templi Canonici Etàfull digìnffimo

f

Pium

obfequ^

monumentum

'vnanimcs. P, P,

Rcftaronofofpefi

non

peròinterrotti ìgiubilialMartedì perefferc giorHata

vkima

foiennedellaSagra

Noucnna,

cheperlaconferuatio-

ne

(13)

nedclI'AuguftiflimaCarad^AuftrJaognì Ann'o fi celebra

dopò

Ia«j.'

Domenica

in AlbisnelTcmpiodelIaSantiflìma Vergine Coronata-^, doLieinquel giornolanoftra Città incorpo confolenncMefla,e Dit- corlomoltoIpiritofo offerìifoiititributid'oiTequioallagran Reina.-»

deCicli,perche fidegnidi continuarela fua benjgnifìfima protettioflC ài

Regni

del

Nolbo

Cattolico

Monarca

:

ma non

tanto perciòchealla fera

non

fpiccafìfe lagencrofità dital*vno,che con

buon numero

dilu- mi>evagainuentionediTorri illaminatealle fineftre , e

con

fuoni,

e

con fuochi,

&

altregiuliiicdimoftrationi volle atteftare quanto gran- defodc quellaconfolationejla quale acciòrimaneffeTofficientemente publicata, (limolollo

ad

vnadiuerfità diapparenti dimoftrationi

.

Al Mercordì,e

Giouedì

fufìTeguenti conquella

maggior pompa

,

e

dimufìca>ediapparato,che

può

permettere vnaReligiofa pouertàda*

PadriZoccolantidiS.Francefco,eda Padri Carmelitani Scalzidi Sw

Marco

tiicantataparimente folenne M.(Ta difcorrcndo nellaChìefa de'PadriScalzimoltofpiritofamentclopialeglorie di S.

Em.

il

Padre

Fra

Gioachino da Milano

.

Venerdì vnitofiilCollegio de'RR.Parochidella Cittàfeceroanch'

cfTìlalorofuntionenellaChiefaPrepolìturale di S.

Maria Maddalena

elTendoilSig.Preuoft®dieflail

Decano,

e vagliailvero,altra Chiefa

non

fi

doucua

eleggere

da

queftiSignori Curati per le dimoftranze dellorodiuotoa&ttOjchequella ladicuiSantaTitolare

c5

vn diUxis muUum-,\^(tòdallaDiuina fapienza

commendata

. Quiui

dunque eoa

Mufiche,e

Trombe

ficantòla

Mcfra,eTc Deum&c.alfolitocon

iftra-

ordinari] abellimenti dellafodettaChiefa^fopralaPiazzadellaquale illuminatadamoltiplicitàdi fuochi,alla lerafifece

vna

faluadi grolli mortari con concorfo

nume

rofiffimo di

Popolo,

ilquale per epilogo

d

ogniallegrezzaapplaudeua conaltifìTimevocialleglorie del

nuouo EmmcntifTimo

Porporato, con fermafperanza di douere vn giorno adorarlo iielVaticanonella fteffamaniera,che qucftagranSancapor-

iprimitributi di diuotione all'

humanato

Saluatore in

Cafa

delFa-- rifeo.

Ond. non

èdatrafandarfi,checolfeliciflfìmoaugurio delmeri- tatoTriregno,fuori del confueto5triplicate altresì foiTeroinquella feraadhonoredi S.

Em.

le fefte,peròche oltrelefopraaccennate,

non

baftandoalSig.Prcuofto diS.Micheledi cfTeieconcorfocoli'vniucr- fale,Ilimolatoda vna

non

ordinariafingolarità di diuotioneeccitata

(14)

6

da vn cumulo

infinitod'oblighiàS.Em.profeflati,volIeparticokrmcte fegnaiatfinelle publiche dimoftrationi,facendorifplenderelafua gè- nerofità,

non

folo col fouenireì poucri dandole largamente dabere

,

ma

anche

con

gran copiadi lumiyC di fuochiartificiati allafacciata dellaChiefa,efopradel

Campanile

con leinfegne diS.Em.

vagamen-

te difpofti.

Non

fi finìgiàlafelta coll'incendio della

ammontata

le-

gna abbondantemente

per.tareifctto prouifta,

ma

qiKifitutta quella notte vidde lamipe^gtaire vn gran CapelloCardinaJitiocon vnalu-

minofa

Croce

al di Topica nella

prodima Contrada

vcrfo la Piazza*

Qtunci eccitati dall'elTciT.piodelSig.Prcuofi:oalcuni delvicinato die- deroanth'efli

nonmen

vaghi ,cheaffettuofi fegnidigiubilo,e con lu- jnijeconftìochii fri qualivn Sig.CapitanoSpagnuolofolIeuandoin_rf

aria nel

mezzo

della

Contrada

vna

Croce

al

modo

di quelle di Malta tutta digran quantitàdi lumi ripiena,

hct

confefTareadogn'vno, che

la rimirò effer ftata quella

degna

dimoftratione

dVn

Caualierc^^, Coronaronfipoi quella(eraleallegrezze dellavicinanzadellaSantif- (ìma Coronata,ladi cui

Contrada

peroperadiquelRcu.Sagriftanoli viddecosì

pompofamente

illuminata,che iui chiamati ,e dal fuono delle

Campane

,edallosbarrodi feftofe

bombarde,

edalla

vaghezza

de'fuochigran

numero

deCittadini feceroconofcere,

come

ì

comen-

dar

degnamente

cosibelle inuentionivi firichiedevanoi centinaiaJe lingue.Oltre vn lumrnofo CapelloCardinalitionellaftradajCra ripie-

na

tuttalafacciata,

Campani

lediquellaChiéfa,edilumi,e difuo- chi.! quali rifplendendoquafituttaquellanofte^pareua,

cheinocca-

fionedicosìliète fefte oueadorauaiìla

Reinadel

Cielofoficro difcefc

à

corteggiòleftellc ie

conforme

ivanidatatidegli Aftrologi nanti loftellatoAltare colà su nel

fermamento

fi rimira tuttarifplendentc lacoronadella fortunataArianna, ah ch'era bendi douere,chetutto iuminofofivedefleil

Tempio d

:llanoftra CelefteArianna

Coronata

,

shl'Altaredella qualenelfcguentemattinodoueuafida quefto publi- Cofolenniifimamentefagrificare per rendere humiliflfime gratie ai Si-

gnor Diodi

cosìimmenfobvneficio- Reftò il

Popolopreuiamente

à tal funtiotìeinuitato dalla piet^ de'Signori Prefidenti fodetti non_rf folo co» la'efpofitione del Santifiimoperdueantecedenti giornate,

mi

altresìco'Pauifo,chefiegueperognìparteà fuono di

Tromba

publi-

<atO>ed affiflb

.

•5^

L

I

(15)

LI PRESIDENTI

Al Gouerno della Città di Lodi

.

COME

congiubila d'applaufovniuerfalefi rlconofceiìngolan^.' lìmo l'honorccompartitoaquefta Citta di

Lodi

dalla

promo-

tionedi Monfig.EminentifsimQfuo Vefcouo,ePaftore,cosìlepremU"- remaggiori

deuono

applicarfiàrenderneal

Sommo Dator

d'ogni be- neofTequiofifsime gratiejmafsime confiderandofi, cheàproportione

dell ingrandimentorecatodalladignità Cardinalitia>.che;ètantogr^-

de

,s'aumentanofopra

h

perfona di S.

Em.

le affluenze dellaDiuioa ai'si(lenza,ancoà piùfeliceprofìtto de Popolialla Tua Pafìorale eui:^.

commcfsi. Perògli^Signori Pre/ìdential

gouerno

dicflTa Città riflet-

tendojcheilpiùproprio ringratiamencoegli èilbuon'vfodelle riceuu- tegratie^hanno,tra gliapplaufì dellapubìicaallegrezza,determinato

di ricorrerealla Diuina.Macftà, fuppiicarkdolaad jncainìnate 4

mag-

giorgloria fua,&àqueifiorperliqualicel'haconctifa »e reiTaltationc di SEm.jelafelicitddelpublicocontento.

Reda

à ciò.deftinato il Sagro

Tempio

dellaSantilsima

Coronata

didetta Città,nel quale

a Giouc

dijVenerdì,

& Sabbato

profsimi della corrente fe.itimanaCiel-

porràilSantifsimo,&ildettogiornodi

Sabbato

ficantarà vna MefTa Solennecol

Te Deum

. InuitanoperòdettiSignorirutta laNobiltà,

e Popolo

d'efTaCitta àconcorrereiadetti giorni al

Tempio

fudetto,

e

fingolarmenteallaMeffa,

& Te Deum

&c. defiderando3cheilconcor- lofia vniucrlalcjecorrifpondenteallariceuutagratia

.

DallaSaladelConfigliodella Cittàli 13.*Aprile 16^0.

Pra:fidcntes

&c.

IlSabbato

dunque

ottaua giornata dopò:^ìlietoauiTofìi riferbaco

alliSignori Prefidenti fudetti jiidiuotoaàetcodeq^ali,ancorché,ri-

man-

flefoppozzutodavn

cumulo

infoppQttabiledimiferieperlepi]i^-

<iatetjuerre j.voJk

ad

ognijnodo;uapeliafcifl|!artecon«gualche app^i-

reme

(16)

renrcattcftatodiqnellaoflfequiofadiuotionejCheprofefraqijcftaCittà verfo vnsìcaro ,eriiicritoPaftore. Si diede principio à folennizzar lagiornatadi

buon

mattino,perche trattandofì difpcnderlatutta per legloric del nuo'uo Principe Porporatodoueuaeflfernelaforiera vna rofseggianteAurora. Coinparueroper

primo

oggettodellacuriofirà

de

irifguardanti dalle publiche loggie fopra d'vnriccocortinaggiodi fetaleriueriteinfegnediS.Em.co'le quali meglio della

Cerua

u"

Au-

gnilomarcataproteftiuaquella Città di voler viuere fotto la di lui AuguftilsiiTiaprotettione^efsendodi douere, chementreinalzaperfua gloriofa infegna vna Porporina Croce,inchinianche vn Porporato perprotettionc. Ilfopraaccennatofamofo

Tempio

dellaSantifsima

Vergine Coronata

^comepropriodellaCittàfu

degno

Theatrodicosì

gioconda

fefta5e la di lui magnificenza rimafe

non

tantoarricchita

^alla vaghezza dell'apparato,quanto dalla prefenza dei Cictadmi

•piùriguardeuoli,iquali concorferoingran

numero ad

accrcfcerc co' liapplaufilegratie,chedaquei Signori Decurionialgouernofidaua-

•no a S.

D. M,

per vna così fegnalata. Era al di fuori tuttala fac- ciatadella Chiciamaeftofamenteadornatarimirandofi fopralePorte

^ie{savarieInfegnediSEm.feruite daquelledi quefta Ciccàjche vni- 4iano

vagamente

framifchiate^efopra laPorta

maggiore

eraappefo il

fegucnteCartello.

>

: Vftr{>uratu9f/^ chrifli SAnguìne Birretum

t> e - ^Minentìffxmum Vidoni FrAfidis Caput coronai

-'ir')ri ; ;* ^'^

e

ororiAta Virginis Matris

Templum AucH

h^nore Pafloris lAtitiarrt excipit -''^7>ecus

maximum

acc

ptum

fcrt Deipara

Laus rompei/t»

Turpuratìs

fangumis

Matris ejt e^uÌAjil^

,

Cemparuc

àdar

compimento

àquefta fontione ilbellissimo Ritrat- to del Sig.Cardinale. che per confolareil

Popolo

nella fudettaChicfa fottod'vnricidòiemaeftofp Baldachino fi efpofe,ondc diede quefti liiottiuoàciafchedunode'Cittadinialla vifta di così caroPaftore di

'far fubitoilparagonetra la dilui imagine longamente cuftodita nel lorocuorcj^;quella,cheSVIlacoioriutelaerponcuafi^ncaltro^iuario

vi

(17)

. ,. . . ^

vi fipoteuarintracciare,Te

non

chequefti dalia iriateriad'inuìdiare à

gli occhi del Pittore

quando

hebbe fortunadi vagheggiar

da

vicino l'Originale. Era ben'intcntociafchedunoà porgerecolcuore diuote preci alSignor

Dio

perlaconferuatione di S.

Em.

,

ma

vedeuanfiìru*

ogni

modo

quefti

memorati

Signori correre tratto tratto cogliocchi àriuerirquella hnagine^ldi cuiefTemplare anfiofamente

bramando

Io additauanoper ifcopodi giàgran

tempo

prima

da

fuoi diuoti ptnficri pratticato.

Oh

allhora,chepreualfcallaScoltura laPittura,

men-

trequeftaad onta della fua vniuerfalc luperficialiti internandofi

ad

imprimere nuouicaratteri diafll'ttuofadiuotione nel feruorofo cuore de'Circonftanrijfece giurare ad

ogn vno come

puotèinquell'occa- (ìonepiùdicentoScalpellivn(ol

Pendio

. Cantóffi

duaque

co'rafsif»

tcnzadelSig.Benedetto

Boido

Podeftà meritifsimodi

Lodi

,€ditutta laNobiltà>e

Popolo

di eflaconvariatiChoridiCantatrici voci,

«.^

muficali ftromenti folennemcnte la Mefl'a prò gratiarum acflione,

&

dopò

dieffail

Te Deum

3allo intuonare del quale manifeftofsi il pu-- blico giubilo colfuonovniuerfaledi tutte quante le

Campane

richia-»

mando

quefta innamorata Città con diuote voci di

bronzo

al fuo

Gregge

da

vn Clrma

diferro

vn

PrelatOjcheètuttod'oro.

Era poco

dìfcofto ilSoledamortaliconfinidell'Occidente

quando da buon

nu-

mero

di fonore

Trombe

tutto il

Popolo

fu à nuoui fpettacoli nella Piazza

maggiore

inuitatoji di cui balconi erano

non

menoabelliti dalla varietàdeTapeti,chedallavaghezzade' volti delle

Dame

,che

vi fiaftàcciauano,^/><3'^T/? mottiuo di conchiudere

d

belli ingegni ^che dcnejìtranaua dthon»rare

in

mieti9 Pn/?c/pePorporato-^ne

n

doueuano mancare lepiufneporpore debeivifi.

Fu appena

toccatoilfegnodeli*

Aue

Maria,cherilplendettcro

non

folotutteleloggiedelpublic©Pa- lazzocon gran

numero

di Torchi,

ma

ognifineftradella Cittarimafe invn balenoallumata3 e

non

eflendo conueneuole il permettere coli' occafodelSolel'e/Tcquieèi'vngiorno di tanta giocondità, fcruirono

leacccfe faciàmantenereinvita la

moribonda

fualuce.

Vna

longhif-

fimaialuaRealemandòanche

di lontano fonori aiteftati delicpubli'»

chealkgrezzejevacillando allo fcoppiare delle

bombarde

tuiti gli edifici],vollerodarad intendereàchichifiajche, in Lodi ne pur

vna

pietrarimafe, chein

tempo

di tanto giubilo nont fi mouelTe. Qiiindi iràilietifuonide

gh

oricalchi^e icoutufi rimbertìbi de feftiuì fuochi

B

forgtuuno

(18)

forgeuano giocondifsimcgridadeldiaoto

Popolo

,che riconofcendo dalCielo vncosìcaro Paftore garcggiauaco'ibronzi per renderglie- lo con publicagratitudine folkuandolo col

mezzo

di aitiflGmc voci fino alleItelle.

A

ituoni decaui metalli

non

precedetteroibflcgui-

rono almeno

ilampi ,

ò

perdirmeglioifelgori»i qualidiuincolandofi IngroiTo

numero

dallepablicheloggiè,òcamitiauano

con

varietà di

igiti'ochiperl'aria ,e ferpeggiando perla Terrafaceuanfi à guifad'an- guidalla curiofa Plebe fuggire,che incauta

poco badando

àgli artifi- Cijdelfuocoimentre

da

vn

nemico

agonizante fi guardaua , erad^-»

tré,

ò

quattro,ancorchéminori,con

maggior

lenaaflfàiita

dando ma-

teria

non meno

dicuriofità5che dirifoà ifpcttatori. Quefti ingegnofi giuochiiwfìntantodurarono,chedi gran lóngamaggiori,furono mi- rabilmente nclbel

mezzo

dellaPiazzareplicati,

doue

fin dalmattino

ritnirauafierettavn'ingegnofaTorre,la quale folleuandoficon non-^

ordinariaaltezzafiappalefaua per rapprefentatione

degna

d'vn'

Emi- Bcnza.

Eratuttaquefta

da

vna frondofà Vite circondata, e digra- poli roflfcggianti adorna,faceua comparire kimaeftofalnfegnadcll'

llluftrifìfìma (Famiglia Vidoni.

Nel

Piedcfìallo della T<5rre tuttodì

finti

marmi

dpontadi diamanti,coftruttoforgeuanoà

forma

diPira- midi quattro luminofe girandole,

dopò

ilnmraùigliorbeffetto

dclk_^

quali

andò

longamente ferpendoil fuocoperliquattro angolidi e(Fa

,

dallicjualivfcendotratto tratto

buon numero

di folgoretti,e fotfion- celli ,quefti ,

ò

s'inaUauanoall'aria dporgerealCielo ivotiaffettuofi

de

Cittadini perlafalute diS.Em.,

ò

ailargandofi

dopò

longhe infuo- cateefalationi

dando

vn'altilfimofcoppiofaceuano intendere,ch^egli eracosìardenteildefiderio del

Popolo

di riuedcrla>chc fofpirauadel continuoilfuo

bramato

ritorno. Arriuòpolciailfuoco allacimadel- lamarauigliofa

machina

,e dallaattiuita di quel veloci (Timoelemento rimaf. invn balenotutto

auampante

ilpianodi efia,per la quantità de*vafidifuocoartificiato,

come

per lagran copiadera^^i ,che

da

i

merlidellaTorreperogni parte dellaPia^^a furiolament^ fcorreua-

nei

quali aflalendo alle volte gratiofameoteraffollata Plebe ritira-

tafiqueftafrcttolofamenteaddierrocofedaua efier tantala

commune

allegrc^;s35':henonfipoteuagirpiìiokre.Inoltrauafiperòpiù gagliar-

damente

la

fiamma

,laquale

con

variatigiuochi afccfevigorofadalla bafc

inèno

allacimad'

vna

Pirìimidejche a foftenereleriueritcIniegne

Q/U-Jv^lOi di

(19)

II di S.Em. perogniparte

vagamente

carnpeogiantì dal piano della lu-

minofa TorreinaUauafi.

Che

fé gliEgitti]

non

feppcro rintracciare migliorparakllod'vna lucida Piramide per efprimere l'effen-2,a dell'

anima

,diqueftaappuntoferuironfi i Cittadini di

Lodi

, pretendendo

di fagrificareillorodinoto

animo

à infinito merito di qucfto

Emi-

nentilTìmoPrincipe inchinandolo

come

talecon vnarifplendcnte ruo- ta di fuoco,che appefaalme^;:so dellaPiramide, rinchiudeua nelfeno

lebellilTime Infegnedella Città>all'vro dePopoli del

Mugor^

che

me-

glio

non

feppero

come

honorare iloroRè,che con apprettarle vnalih- minofa

meta

.

Durò

quefta longamente,

conforme

il

commun

defide- rio,ijqualeinfmonelleruote mobili

bramaua longamente

ftabilc

bu^

felicità di

S.Em.

AppiccolTivper vltimo,ilfuocoalla PortadellaTorre,laqualetut-f'

cadi materiecombuftibili,e dibituminofcfafcineripiena lo

mantenne longamente

,

dando

concosì

vago

Ipettacolochiaramente à diuedere

quanto auampante

fofìferaffetto,cheverfolaPerfonadiS.Em,rjmanc«

nelfenodi tuttiqueiCittadini inertinguibilmente rinchiufo. Ref- taronoallafin finei

communi

fentimenti autenticati dalleacclamatio- nidelPopolo,chetuttoferuorofoàgaradeglioricalchijche

andauano

alternatamente

Tuonando

»convoci centuplicatediviuaviua,volle di TAiouoratificarei fuojicdiuotiofìequijverfola Perfona d'vn tanto Pai*

tore. Spuntauaappenadall'OrienteilSoledella

Domenica,

chedall'

armoniofofuono

difefteggianti

Campane

nece{Iìtato il lieto

Popolo ad

aprirgliocchi,diede inficme

ampia

licen-s^adifelicitarficon dolce

folletico àgliorecchi . IlSig.

Don

Carlo

A

gabito Apollonio

Agepc^

Generale,eprimoMiniftrodi S.

Em.

deliberò ditributareifuoiofle?

qui]connuouiatteftatididiuotiose, che per ederefingolare,fuconui*

vna

pluralità dipubliche dimoftrationi appalefata.

Era

cosi

grande

ilgiubilo del fuocuore, che

non

potenarinuenire attoimaginabile di gencrofità,alqualeegli

non

fifofle più chevolentieriin qu€lla:,occar fione appigliato5perche

non capendo

in fteffo per l'allegre-tza dì cosìfatta

Promotione

ognilarga

meta

le pareua troppo angiiftp ter-

mine

per efprimerela

magnanimità

de'fuoiinternifentimenti.Viddefi primieramente

adobbato

con

non

ordinari] abbellimenti il

DHomò,

cheattape-^^atocon ricchi/Timi drappi di purpureo colore faceuano

degno

frcggio albelli/fimo Ritratto del

nuouo

Cardinale3che foprail

B

2>

Trono

(20)

Il

Trono

Pontificioad honorarla fontionemaeflofamentc giaccua ,era

illuftratalamagnifìccn<j:adell'apparato da gran

numero

didoppieri

,

non douendo mancare

li fplendoriaquefto

nuouo

Solefotto l'ombre

•dellaPittura

vagamente

comparfo.

Accrebbe

la

pompa

all'adorna-

mento

del

Tempio

il

numerofo

concorfodi

Dame,

eCaualieri,

cht_3

giàmaicclTaronodella lorocontinuataalTiften^r^a^concorrendoincosì (biennefagrificio

ad

offerire pervittimai loro cuori. Celebròfìfìfolen- niflìmaMefifa,con ognipoflìbilemaeftd,e

dopò

diqucftaficantòil

Te

Deum

alfolitoconcopiagrandedi ftromenti,edi MuficijChe chiamati

da

circonuicini Paefi,

non meno

perlavarietàdepaflfaggijcheperl;i_^

longhe^;cadel

camino

fipoteuano giuftamentc

addimandar

pellegri- ni.

Laura

di così dolci armonie accendeua

maggiormente

i petti degli Afcoltanti,iquili rapici dalla (oauità del canto confe/Tauano perverala SentenzadiXerfe,che (limògliorecchiperhabicationc.^

dell'anima,mentrequcftaquafi con

magico

incantoeraadelfidalki_^

Mafica condolce violenza chiamata.

Compite

le fagre cerimonie del

Tempio,

miro(fi in capaciflìma Sala delPalagio Velcoualevna--»

iautifsimamenfa,che

con

ogni pofsibilemagnificenza inbandita

me*

ritòfsiiltitolo di Regale ,nontanto perla ìfquifitezza delleviuande

,

quanto' perlanobilcorona de Conuitatijche vi afsidcuano.

Erano

quefti quafitutti Prelati Ecclcfiaftici,cosi Secolari,

come

Regolari, framifchiaticonmolti Signori Decurioni,

non

folodel

numero

de

Go-

uernanti,màanchedepiìidiuotidi S.

E

n. inaitati da quel gcnerofo SignoreàcelebrarevnitamentedelfuoPatroneleglorie.

Gemcuano

letauolecaricate

d^vnmondo

di cibi,chcda pii^i parti arrcccati fa-

ceuanoinvnfolpiatto ilguftodi più

Pach

affaggiare. Mentitriciria-

fciuanok

faporofe viuande,checoniparie intauolaà rintuzzarla fa*

me con

tantichiribizzi di

Cucinerà

giottoneria dall'acuto ingegno

de Cuochi

inuentati^feruiuano piìrioftoperiftazzicarla. Rcfcò

abcU

Hta nelprimo

imbandimcnto

la

menfa

concopiadi vaghifsime Statue diButiro5ediZuccaro,con vari)trofeidelleInlegne dS.

Em.

apparcc- neHti,equefte à

poco

à

poco

liquefacendofi pareua, checmulatricidel giubilo de' Conuitatianch'effefi ftruggeflcro in dolcezze:vicineri-

mirauanficertepiramidicomeft'bili

da

grancopia di fiori adornate, percheài fepolcri degli ihgegnofiPafticci ,daqualifi dilToterrauano Ujiti cadaueri

non

nuncalfero

con

ogni conuenien^aiTuoi freggi*

Furono

(21)

n

Furono

iraa.^oìoricondimentileglorie diS.Em.,chemille volteda_i»1 ciafchedunode Conuitati

rammemorate

feruiuano a coronar quelle

Ta^cC5che

alladilui falutevuotauanfi.

Correuano

qucftcingiro

con

viuacifsimimoteggi^egratiofifsimerimeje ftimauafi delittoil

non

rif-

pondcrfubitoàgl'inuitijnoneflfendoaccetta

non

veniuaimmediata

larilpofta,perche trattandoilallhora della conferuatione divntanto Principequefta fi

bramaua

continua,

non

fucccfsiua diviuacirsimi vini entrolencui fepolti,accendeuafirpirìtofe propoftefrài

Commenfali

,

edallefuedelicatepunture

imparauano

adeflfer piccanti anche gl'in-

gegni

,onde

efprìmendo conPoefic improuife ilorodiuotifenfi,eoa- chiudw'uanocon

Macrobio

,

come Bacco

in Nifa fofTctri le

Mufe amo-

reuolmentcallenato . Intalguidi

godendo

à così lauta

menfa

ledeli- tic,

non meno

del palato,che dell'ingegno,poteua ben confcfsar ciaf- chcdunod'efsereftato veramente in Apolline mentre dalle

Mufe

fu così prontamenteferuito.

Quindi

non hauendo

l'vditodiche pontoinuidiareal

prhno

delpa- latodannofsidaqueifpiritofiingegnil'infanafuperftitione delvolgo

,

mentre inquefto

Conuito non

fùgià funefto

motiuo

dimeflitie,m3

effetto di grandallegrezze lo fpargerfale.

Mi

qui

non hebbe

fine la generofa

magnanimità

di qucftogranMiniftro,perche

non

contento delle

Tazze

di giàin gran

numero

ad

honore

di S.

Em.

Vuotate,volle anche ,ch'il

Vino

àfmifuratemifurefi profondertialla accorfa Plebe

,

non potendo

portermineà quei contenti,che perilloroeccedonoa_.»

erano capaci di dimenfione .

Non

mai meglio d'allhora verificòffi

Bacco

pc-r

Nume

guerriero

conforme

ilfentimentodi Diodoro,perchc attorniando lebotticon gran

numero

di SoldatiTedefchi lohonora- rono

come

loroSignore,colportarlo

giocondamente

,

non

foloperla Cittàsiilefpalle,

ma

per epilogod'ogni loroallegrezza lovolleroan- che per

maggior

riuerenzainteda, etratto tratto

cadendo

àterra

mo-

ftrauanoquanto chiaramentepreteadeffero

d

inchinarlo.

Così

quel mentito

Nume,

chefu

vna

voltacreduto foggiogatoredell'Indie,quel dì fufolennemente condotto

da

quellanumerola Plebeintrionfo.

Mi

diede piìigratiofomotiuodi ridereilicgalo didue maialettiarroftiti

molto

ifquifitaméte ftagionatijche

mandamnfi

in

dono

àiSoldatijdel

Corpo

diGuardia

maggiore

ieranoquefti in habitodipeilegrinicqsì

galamemete

«ùcerti colorita piedeilalli aggiuftati,che più chevolon-

ticri

(22)

ticrida efìfìaccolti,glidiedero perqualche

tempo

eotiucnlenterlcoue- ro,portando nell'afpettoi'cfFigicdeiguerriero

Nume,

quando.che per vendicaredei fuoriualc

Adone

iniomigliantefigurafitracagliò.

Mi

parendo

polcia àiSoldati ,cheindarnofivfurpafrero quegli habiti di pellegrinanti

quàdo

cortoera(lato illorviaggio,glielofecerolon-

gamente

profeguire portandoli cosìritti rittipertuttele

Contradc^^

dellaCittàaccompagnati da vn

numcrofo

corteggiodi ragazzijiqua-

li affrettatidaquellacuriofa nouità

andauano con

liete vocifeftofa-

mente rumoreggiando

.

Troppo

prefumerebbe,etroppofiatemerario chipretendefTe defcriucrein pocherighelefette di quella giornata,11

concorfodel

Popolo

alPalazzo,legiocondeacclamationi di efToall'

honore

di S. Em.,laquantitàde' regalijedelVino^chefudachichefia

conognilibertàtraccannato,igiuochi deSoldati gli fcherzi della«^

Plebe,l'allegrezzadituttijonde baflcrà foleildire,che per appalefare

vna

contentezzainefplicabile, infinite,richiedeuanfiledimoftrationi.

Già

nelterminardelgiornofi ricopriua co'le tenebre dell'Occidente

ilSole,forfè

non

ofandodicimentarficon quefti fplendori,che

ad

on- ta della fua luce

doueuano

fafcomparir fiammeggiantepiù delmerig- gioquellanottei

quando, chea

fuono di trombefipublicaronodalle SaledelPalazzo nuouimotiuidigiocondità. Quattro vaghifTìmc,

&

ingegnofeArmed'iftraordinaria grandezza tutte d'intaglio fopra.^

adoracoadorDauano

la

maggior

parte, che nella loro riccamagnifi- cenzaefponeuanoinpublico quantoeccelfifoderoifuoni,ad

honore de

quali quellefierigeuano,quantopretiofigli affettidi chilededica-

ua

.

Erano

quefteleadorate Infegnedi Noftro Signore

Papa

Aleflan-

dro

VII.,dell'AuguftiflimoNoftroCattolico

Monarca

Filippo IV.,

e

del SercnilTimo

Gioanni

Cafimiro

diPolonia,ediSuecia,allequa-

li,perche

non

raancafieproportionato freggio,quefto della vicina»^

Vite,cheinquella del Noftro

Eminentifsimopompofamente campeg-

giauaveniualegratiofamente appreftato. Alla comparfa delle Infe-

gne

diquefti terreni Soli,tributarie fidimoftraronoleStelle,cheàfei-

cento, e più lumicompartironoin vn balenosul'annoitarfilifplendo-

ri. Oltreilcopiofb

numero

digrofleTorchie,chead ornare ,edallu-

mare

infiemelaFacciatadelPalaggio erano dacertibracciuoli divar

ga

inucntioneioftenute,da cinquelumi co'leInfegne delli fopra ac- canati

Monarchi

era ciafchedunaÀneftrasialdi deatro>

come

al di

fuori

(23)

hioriripartitamcnteilJtìftratà,ecol mcdcfiitioórdine caminauatutto

il longorecinto del Giardino,il quale per la grancopia delumi

daua

piùdiche anìmiraredgli occhi,che odorare alle nari . Così quel fuocojcheperferuire alladelicatezzadelguftofitra itì quel mattino

affaticato

non mancò

altresìpercompiacere alla curiofità de guardi ditrauagliareallafera. Eragiàda idinoti vicini tattoil rimanentedi quella longa Contta<}a. allumato,

quando

chetré

machine

angolari folleuateartificiofam'éntenell'ariarapprefentauanovaghifsimi ogget-

ti di

non

ordinarioftupore. Fùlaprrmàvnaartificiofaca#a.5chc rin- chiudendonelfuo feno granquatrtitd di himijfaceuaaprirTocchiotut- tomarauigliato ài Spettatori alla compaifa in lettere ben chiare del

riueritoNomediS.Em. PETRVS CARDINAUS VIDONVS

EPISCOPVSj

che

bramò

ciafchcduno dicompizare per più longa-

mencc

goderedellakttura. Fti di quefto

d^gno

teatrol'ariaìiOncon-

ucncndoà

quelgran Nonifedxiffcr^ altroue regiftrato,che Sfà'l libro delCielocon Caratteri apponto-diSteWe.

Fu

lafecondavi!granCa»' pello Cardinalitiotutto pure fiaiLmcggiante degnifsima nblatione à quelPrelato,chel'acquiftò,ilqualé^jo^Trè^primcre Iherefiarn v<ì Pae-

fedi giaccio àpròdiSanta

Chrek

fierafatto tutto dihioco. Fùfìnal-

mente

la terzavnamaeftofa Torre alla quale

andaua

fcrpendo d'in- tornola generofa Vitefolleuataparimenteall'altopièidallevocifefto- fcdePopoli,chedallaviolenzadecanapi:queftadi fcirrtiUantifplcn- dorilampeggianteofcuraualeglorie dellaTortedell'UoladiFarodi- rimpettoallebocchedelNilo,dalla qualericeuono il Imne ili

tempo

di notteiNauiganti:quafi che la fuperba

Giunone

conferuando gli antichi odijconGiouetentafTedimouerglitìuoua Giierra,fabricando fortifsmeTorrinelfuobel

Regno

dell'Aria. Intanto,ch€convaghi

fpettacolifiallettaualaviftadel

Popolo

,che

numerofo

dipiùdiquat- tro millaperfone firitrouaiha prv{eiit- alle fefte,fidilèttoakresì forec-

chiocon

fpiritofeCarizOneitc,cheitilodidiS.

Em.andauano

altcrira- tamentecantandocondiftiniiChorifoauifshnevociJe quali accottt- pagnatc,e

da

copiadimufici ftromer\tije dalfuonodi bellicioricalchi faceuano rifonare altamente per tutto le gloria del

nuouo

Prin- cipe Porporato .

Fa

primieramente cantato ii fegucnceingegnofo

Madrigale»

Ai

A-

(24)

Ì6 MADRIGALE.

D Obre

dobre barzo dobre.

Ecco

ecco il liquore

De

la Vidonia pianta,

Che da

i fondi del core

Ogni

più trifìo

humor

fuelJc, e difpianta,

Con

la Purpurea, e venerabil'

onda

Sarmatia, e Italia d'allegrezze

inonda Dobre

dobre barzo dobre.

Il fortunato, e roffeggiante

Bacco

Tinfele Velli al Cardinal Polacco.

A

queftes'aggiunfevnafedina,checon vn

metro mezzo

Polacco,

non meno

perla

nuoua

inuentionedefenfi,chedellamuficafìid'iftra-

ordinario

aggradimento

àchilafcntì

.

M

Vfczl

Dobrogei

pagni

non moi

piùcocanniaffanni

.

Di Clima

fpiritato à l'aure crude

La

gran Vite Vidoniaalzò la tefta

Pur

dentro à quelle di

Clemenza

ignudc

Di

Purpurea

Vendcmia

hor fa la fefta

,

Che

virtù di Sole iui

non

dura>

Il Soledi virtù l'

Vue

matura

.

Mufczi

pagni

moi

cocagni

Dobragei non

più affanni

.

Seguì à quefìa vnabellifsimajcfpiritofa Canzonetta,chefudall' altroChorofoauifsimentereplicata

dopò

l'introduttione,che canta-

rono

duedilicatiSoprani

.

F Reddo Hora

ten fuggi

Aquìlon

,,chee teco

da

l'Efperioporti il

Verno

fuolo>

Ne

le Getiche rupi

Doue

in neui indurate ha' 1 feggio eterao.

Riferimenti

Documenti correlati

Fermo il rispetto delle norme di cui alla legge n.241/1990 e s.m.i., nonché quelle di riferimento in materia di procedimento amministrativo e di accesso agli atti,

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