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OGNI RIPRODUZIONE DEI CONTENUTO E' VIETATA A TERMINI DI TEGGE
lndìrizzare rirnesse e corrispondenze a Rodolfo Capriotti Editore. P. Protì degli Strozzì 35 - Roma CONTO CORRENTE POSTATE I/7I14
@ara [.ettore,
Ad€riamo volentieri alla tua ti- chiesta di vedere segnalati, volta per volta, gli argomenti tra i pili interessanti, àllo studio, € di pros- sima pubblicazione, così da fornir- ti una specie di panoramlca sul contenuto dei numeri succ€ssivi: a
titolo di esempio, ti inf ormiamo che tla non molto vcdranno la lu- ce i seguenti progetti; trasmettl- toli ali mealia e grande pote'nza, ri- cevitoú professionali, stlumenti sDeciÀli e di ricerca, quale ad esem-
pio, una specie di R.adar, funzio- nante a raggi infralossi, ed anco- rz, apparecchiatule per ticerche con gli ultrasuoni, generatori di tensioni elevatissime. ecc.
A proposito di quesiti, poi, vor- remmo insistere su di un partico- lare che a te potreb:be a.pparlre in- signlncante ma che come vedrai ha una sua notevolissime impor- tanza, dunque. se ci sctivi, maga- rl a distanza di mesi, facend.o se-
gulto aat una tua lettera pr€ceden- te alla quale avevi avuto risposta o comunque soaldisfazione nei limi- tl alel possibil€, faral beúe a segna- lare, nella lettela, almeno per som- mi capt il contenuto ilella tua let- t€ra precedente. Puoi ben compren- der€ infatti come sia praticarnente lmposslbile, tenere a mente, Per
dei m€sl, il contenuto delle molto centlnala di lettele cui cl capita di rispond€re sia sulla Rivista che atlrettamente ; tieni anzl presente che sono aliversl i tecnici tll cia- scun ramo clre compogono I'Ufflcio Tecnico e 1l più delle volte può ac- cadere ch€ la le,ttera successiva giunga ait un tecnlco diverso tla quello che ha rlsposto alla prece- alente e pertanto le possibilità tli richlamare alla mente il cont€nuto ilella prima corrlspondenza appaio- no assal rldotte. Siamo celti che
vorral assecondarcl enche in que- sto plccolo particolare.
VAI,VÍ|IE IIEI,I,'AUTO
ne
elevata,facili da
Liconoscerein
questaloro
caratteristica, perÌa loro
rumorositànon
bassissi-ma e soprattutto per la
nervo-sità
della partenza e nelle ripre- se, questeultime
caratteristiche,anzi, sono appunto quelle
che fanno preferire anoi italiani,
ie nostre macchinea
quelle, forse assaipiù
confortevoli, costruitein altri
paesi, ed anzi, si nota an-che
pressogli stranicri,
fonda- mentalmenteabituati ai
macchi- noni silenziosidi
oltre oceano, la îendenza,sia pure
lenta,ad
ac-cogliere con
interesse sempre crescente dellevetture
equipag- giate conmotori
ad elevato rap- porto.Vogliamo suggerire qui
ap-AITTENîI AL,IIE
-' motori di
quasi tutte Ie no-j.
stre vetturetteutilitarie,
so-no del tipo a
compressio.presso
un
sistema che permettadi
diagnosticare, ahneno nella maggiorparte dei
casi,i difetti
presentinel
sistema delle valvo-le di un
motorea
scoppio, evi- tandola
necessitàdi
prove assaipiir
complicate con strumenti piir costosi e che a volte impongonoil
parziale smontaggio del moto-re. Tale
sistemaè molto
usatodai
meccaniciper auto di altri
paesie
specialmente americani,ma a torto, non ha
ancora danoi, la meritata
diffusi<.rne. Esso puòinfatti
essere attuato con un semplice apparecchio, e corlsistein
una sericdi controlli
assai ra-pidi; si tratta,
per la precisione, del sistema deìla misurazione del-lo
andamento della pressione chesi
manifesta all'interno dei cilin-dri,
esaminatiuno alla volta
a freddo.Il
processosi
attua sem-sE6t!/ Dl t4A
-
r/7A
d6N/ 5
M/LL.
PROUA PER CONTRO/.IARE lO 57A7O
DE/LA
SFDEDEZ- /.A
VALVO/.4LA DIREZIONE
A
SE
lL G/OCOED/ P/a',D/lroOlil/t- z/uEnw. tA
6alDA DE/,IAVALYO/.A
E
aOÀVSUHATAplicemente
con la
applicazione sulcilindro in
esame,di un
ma-nometro, atto a misurare
al massimouna
pressionedi
unaventina di
atrnosfere, collegan- dolo medianteun
bocchettone a tenuta, ad un tubettodi
metallo,alla
cavità delcilindro,
attraver- soil foro
della candela,la
quale nel corsodi
queste operazioni va svitata. Invece chedi
un misura-tore di
pressione ossiadi
un ve-ro e proprio
manometrosi
può fare usodi
un vacuometro, ossiadi
quello strumento che serve amisurare
invece I'abbassamento della pressionein
esame, tenen-do
sempre comeriferimento
la pressioneunitaria della
atmo- sfera; uno strumentodi
tale ge- nere deve essere collegato invece alla conduttura della aspirazione del motore, od a qualche deriva- zionedi
essa, quale ad esempio,la
presadi aria che in
genereviene collegata con
il
sistema di trombe pneumatiche. Conil
ma- nometroè
possibilead
esempio rilevare immediatamente sevi se
no perditedi
pressione nel cilin-dro, si tratta infatti di
awitarea fondo
il
bocchettone dello stru- mento nella sedeper la
candelae quindi fare girare
lentamenteil
rnotorecon la
rnanovella di awiamento, sino a fare sì che la pressione indicata dallo strumen- to sia di 3 atmosfere circa. A que- sto punto, si cercadi
tenere fer- missimo l'albero del motore per evitare chei
pistoni possano sol- levarsi od abbassarsi, edin
que-ste
condizionisi
lascia trascor- rere un certo numerodi
secondi.Se
alla fine si
nota chela
pres-sione indicata
dal
manometro ènotevolmente
inferiore a
quella rilevatain
partenza,si può
sen-z'altro
diagnosticarela
presenzadi
una perdita nella compressio ne stessa,alla
qualesi tratta
di provvedere se si vuole cheil mo tore torni in
perfette condizioniA
questo punto, peròsi
sa sola- mente chenel cilindro vi
è una perdita, senza tuttavia potere di- chiarare sela
stessa abbia sedenel
cornplessodelle
valvoleop pure lungo la linea di
contattotra il
pistonee la
superficie in-terna del cilindro: un
sistemaper
accertarela prima o la
se-conda
di
queste condizioni con- sistenel fare
penetrare, sempre attraversoil foro
perla
candeladal
quale sia stato monìentanea- mente svitatoil
bocchettone deltubetto diretto al
manometro,pochissimi
centimetri cubici,
di un olio molto denso, facendo be-ne
attenzioneche l'olio
stessocoli
versola
base delcilindro
enon tenda invece a raggiungere
i fori
delle valvoledi
ammissioneo di
scarico. Scopodell'olio,
ènaturalmente quello di
creareuna sorta
di
tenuta ermetica,in
corrispondenzadelle fasce
ela- stiche delcilindro in
esame; im- pedendo che attraverso una per-dita
che eventualmentesia
pre- sentein tale punto, l'aria
com- pressatenda a
sfuggire. Fattoquesto,
si riawita
nuovamente nella sedeper la
candelail
boc-chettone
per il
manometro ac-certando che
il
pistonesi trovi
nel cilindro nel suo punto mortoinferiore, nella fase della
com- pressionein
cui cioè, tutte e duele
valvole sono chiuse.In
que-ste condizioni,
sempre ruotan- doil
rnotore con la manovella di avviamentosi
cercadi
fare rue.tare
conla
massima lentezzaíl
motore (senza dare corrente al- lo impianto elettrico e senza apri-re il
gas,per
evitare incidentaliawiamenti
del motore stesso, dicui gli altri cilindri
sono forse rimasti attivi). NeI compiere que- sta operazione si deve notare cOme al solito un
aumento dellapressione
indicata dal
manometro; si fa
anche questavolta in modo che la
pressione stessasalga
a tre o quattro
atmosferee quindi, si ferma
il
cilindro nel-la
posizione raggiunta. Se anche questavolta,
ossia dopola
ag-giunta dell'olio, si nota che
la diminuzione della pressione nel- l'interno delcilindro
awiene con una velocità pari a quella con cuisi
manifestavain
precedenza, sipuò
senz'altro affermare che laperdita ha
effettivamente sedenel
sistemadi
valvole, se invecela
perdita awiene lo. stesso, ma assai più lentamente, si può affer- mare cheil difetto ha
sede,in parte
nelle valvole, edin
parte,nella tenuta del sistema delle fa- sce elastiche. Se infine la perdita
di
pressionerisulta
quasi imper- cettibile, si può con certezza dia- gnosticare una perdita esclusiva- mente localizzata nel sistema del-le
fasce elastiche.Diamo
una tavola delle
varie segnalazioni che possono essere date da un vacuometro collegatoal circuito di
ammissione del motore, a valle delfiìtro
ed oltrela farfalla dell'acceleratore, come
si è detto,
eventualmente alla presadi
aria peril
clacson pneu-matico. Di ciascuna
forniamoqui, il
possibiledifetto di cui
la segnalazione stessapuò
essereindice; va da
se cheil
sistema,come del resto
tutti gli altri,
non può vantareil
merito della infal-libilità,
comunque,la
percentua-le
delle voltein
cuitali
diagnosi sono esatte,è
assai favorevole.Nella tavola
allegata, sono il- lustrate le varie posizioni dell'in' dice del vacuometro;le
zone di colore che coprono una maggiore o minore porzione del quadrante dello strumento, rappresentanoli
campoin cui
varianole
indica-zioni del
vacuometro stesso, ed è appunto dalla ampiezzadi tali
zone oltre che dalla posizione dei massimi e dei minimi, che si Può diagnosticarelo stato del
mo' tore.Quelle illustrate nella fig. I
sono le condizioni normalidi
un motore regolare,fatto
girare adun
regimemedio. Nello
stessomotore,
quandoviene
aperta echiusa
rapidamentela
manettadel
gas,si
deve riscontrare u.na escursione assaipiir ampia
del- I'indice con delle indicazioni del generedi
quelleillustrate
nella fig. 2. Sesi
riscontrano delle in- dicazioni del generedi
quelle il- lustrate nella fig. 3, ossia con una escursione dell'indice pari a quel-la che si riscontra nella fig. I, ma in
posizione assaipitr
arre'trata, dell'indice
stesso,si
puòquasi
certamente diagnosticare chetutto iI
complesso delle val- voledel
motore, non è bene re-gistrato, in fattó di
messa infase.
I.e
indicazionidi tipo
analogoa
quelle dellafig.
4, sonoin
genere
fornite
da un motorein
cuivi sia una o pirì
valvole lente;I'indice
per la
precisionesi
sposta a
scatti, invece che gradata- mente,il che si può
accertare speciea regimi molto
bassi, quandoil regime della
aspira-zione è
assai basso.Nella fig. 5,
si
hanno invece leindicazioni tipiche di un moto
rein
cui una o pirì valvole siano bloccate nellaloro
sede, ad esem-pio, a
causadi
incrostazioni: si notanoinfatti
dei frequenti arre-tramenti
dell'indice. La fig. ó, in- vece è una speciedi
controprova pergli
inconvenientidi fig.4
e 5.I.a indicazione consiste
in
un ar-s205
2 4
ilo70îE
RAPIDE APEPN/REE CHIA- 5UREDEI 645 CO"PORIA- HO utUA FOR|E $CU/?S/O- NE DEZIIIID|CE
UALVOIE /r'O.V
IA/
FAîE
USUPANEUE6U|DEDEIIE YALVOLE,II/t/- UCE YlARA
5
EsatBPAtE D/
At-
VALWAAÍ?UC|ATA;
PAHDE UAnAzUil Dt PtEzzA ,vORTlAtE,tA
l'/tlD/(E CaDEO6^/t
tNNCEpflE.sOffO /t, zoltAAPRETRATA
VOtrA cHEEstAv/E-
tAccELEpArtoNllHDt- DE/. QAAD?AilTEyA/-
lvEusATA
C1I0 AyA NOILA fu77AVOIA CHE NOiY AP. RE
8ElfE
retramento dell'indice ogni volta che una determinata valvola vie- ne aperta e I'indice segnala una ben netta diminuizione della de- pressione nelle condutture;
il
sin-tomo porta a
diagnosticare una valvola lenta,o
comesi
suol di-re, una
valvolabruciata.
Ricor- diamo però che sesi
vuole che questa prova sia attendibile, oc- corre che sia condotta adun
re- gime estremamente bassodi
mo-tore, il quale anzi
deve esserefatto
ruotare al massimo dal mo-torino di
awiamento, ossia sen- za tensione alle sue candele.k indicazioni del
genere di quelle della fig. 6, ossia dei rapi-di
spostamenti dell'ago lungoil
quadrante
in vari punti,
special- mente quando la prova viene con- dotta sotto accelerazione possono essereil
sintomodi
una valvola la cui molla siain
condizioni non perfette, a meno che non sia ad-dirittura
rotta.Una
valvola che perda, portal'indice ad
esplorareuna
zona assaipiù ristretta di
quella che esso esplora nelle condizioni nor-mali, ossia in quelle
illustratenella
figura l;
queste condizionidiciamo
così, patologiche, sono quelle illustrate nella fig. 8; è na-turale che
questo rilevamento debba essere eseguito con motore ferriro, senza corrente all'impian-to e con il
carburante chiuso,I'asse del motore deve
essere azionato solamentedalla
manevella
di
avviamentodi
emergen-za, con grande lentezza;
tali
sonoanzi
anchele
condizioniin
cui vanno eseguite le altre prove, ec-cettuate quelle della fig. 7.
Se una
volta
effettuate queste prove e dopo avere trovato qua-le sia
I'inconvenientesi
vuole provvederealla riparazione
di esso, occorre quasr sempre acce_dere
all'interno del
motore, do.po
la
rimozione della testata. Un sistema assai interessante per ac- certarein
qualepunto la
sede della valvolasia
deformata, tal- mente da determinare delle per-dite di
tenuta, è quello illustrato nellafig.
9,per la
precisione si comincia conil pulire
accurrata- mente siail
cappello della valvo.la
come ancheil
bordo della se- dedi
essa, nel blocco del motoreper
eliminarnele
tracce carbo- niosee di
sostanze grasse semi- combuste; poi, si fanno con unamatita
media, lungotutta la
cir- conferenza della sede, dei segnet-ti distanti 5 o ó mm. uno
dal-l'altro, quindi si rimette al
suo posto Ia valvola e si cercadi
far-la
ruotare leggermente verso de-stra o
verso sinistra,per
alcuni secondi; subito dopo, la si estrae esi
osservadi
nuovola
sede, al-la
ricerca dei segnali chein
pre- cedenza eranostati fatti con
lamatita; in
genere, accade questo:nel punto
in
cuiil
contattotra
latesta della
valvolae la
sede, èperfetto, il
segnodella
matitadeve
esserestato
asportato, oquanto meno,
assai indebolito, nelle zonepoi in cui il
segnaleè
rimasto,si
può rilevare cheil
contatto tra la
sedee la
testa della valvola non è stato perfet-to, e per
questo,e proprio
qui chesi
verificano Ie perdite. Unavolta
effettuatala
smerigliatura delle sedi delle valvole ela
sosti-tuzioire
eventualedelle
valvole vecchie, difettose, conaltre nuo
ve, si potràdi
nuovo condurre la prova illustrata per accertare che finalmenteil contatto
delle dueparti
meccaniche sia perfetto.Le prove descritte
in ultimo
eriferentesi essenzialmente all'im- piego
di
un vacuometro, applica-to
alla condutturadi
aspirazione dellointero
gruppodei
cilindri, possono essere integrate come èstato
detto conle altre
esegurte con un manometro, ossia un mi- suratore della pressione, collega-to
però,alle
cavitàdei
cilindri, attraversoil foro
lasciato libero, dopola
rimozione momentaneadella
candeladi
accensione. E'però
da puntualizzare chè men-tre
le provè eftettuate con un va- cuometro,si
riferiscono all'inte-ro
sistemadi cilindri
e delle val- vole, quelle eseguite col manome-tro,
sono individuali, ossiasi
ri- feriscono solamente a quel cilin- dro al qualeil
tubetto dello stru- mentoè
stato collegato.-r
on sapDiamo se
esistal7l lsuatcni àlt.o p",'o
mecca-n!-Zlnico
che durantela
sua vi-ta
debba sottostare a tante peri- pezie, quante deve soprportarneuna
semplice candelettadi
ac- censionedi motore a
scoppio, sia essadi
una capitalistr,ca fuo-ri serie, sia invece del
demo-cratìco
motoscootero
dell'an-cor più proletario
ciclomotore.Tanto per
daredelle
cif1e,di' remo ad
eserrurioche nel
casodli ciclomoto,ri
o di
motoscooter,ad ogni diecina di
chilometripercorsi da quesi veicoli.
sustrada normale,
corrispondono ben 40.000 ed anche 60.000 scin-tille di alta tensione
scoccatetra le
puntinBdella
candeletta;da considerare
poi
che dato I'e- levatoÌivello
termico de,lls scin-tille
stesse,ch€ si
produconotia l'altro in
una atmosfera no- tevOlments compressa,le
pun-tine
.della ca'ndelettasi
trovano ihvestl,teda temperature
del- I'ordinedei
2000 gradi centigra-di,
senzapoi
.parlaredelle
Cle-vate
tem.peratureche si
mani- fe,stanosubito dopo,
accompa- gnate da pressioxli pure notevo- lissirne,non
app€naIa
miscelecompressa
prends
fuoco.Dalle poche notizie citate, sal-
tera in
evidenza ancheal
pro-fano
comela
sernplice candeladi
accensionesia in effetti
unorgano degno della
massima òonsiderazione da partedi
qual- siasiutente di vdicoli a
moto-re, non
ta,ntomagari per
que-sto
organoin
se, chein
ge.nereè di
costo assai basso quantopet il fatto che iI cattivo
sta-to od il cattivo
funzioname,ntodella, candeletta porta
quasi sempre ancheun cattivo fun- zionamento del motore
stessoin cui la
candelaè
install2ta;di riscontro inoltrg
ddbbiamoanche
dire che una
ocservazio- n€allo
statoin cui la
candelet- ta si,presenta può servire avol- te a
diagnosticare qualc.he ano-malia che si sia
verifrcata nel-le
condiúionidel
motore.Ne deriva
cheè
abitudiae u-tilissima p€r ogni
possessore diun veicolo a rnotore, una
oc-chiata alla candeletta od
a.lle condelettedella
macchinq, ognicerto numero di centinaia
clichllometri
percorsi, diciarno 500o
1000,e d'altra parte
sarà an-che utile
unaverifica
aUa cari- delanon
app€na qualchedifei- to nel
funzionarnentodel
moto-re si
faccia notare.In g€nere, per
sorvegliarequesto
funportante orga,no, oc- corre tenere presente qloche nor- me,facili da
ricordaree
da at-tuare.
Dobbiamo
dire
perprima
co-sa che le
candelette debbono essere scelte idonee per ogniti-
po dji motore e questoin
quan- to ognitipo di
motore hala
sua temperaturaoptimum di
fun-zionamento, ed esistono sul mer-
cato moltissimi tipi d.i
candeledi rnisura uguale e differenti
arppunto solamente
pèr iI livel- lo di
temperatúraper il
qualesono state progettate;
in
gene-re anzi converrà chiedere di- rettarnente a'I costruttore
del moto'reo del veicolo
chesi
u- sa, quale candelavieng di
pre-f,erenza consigliata per quel par- ti'colare
modellq ed
adottareil tipo
stesso, senzatentare più tardi delle
sostituzioni che con molta 'probabilita potrebbero al-lontanare il rnotore datle
suecondiziodi optirnum di
funzio-namento,
fn
secondoluogo, altro fat- tore da tenere presente è
laElaziatura dells puntins tra
le quaìi.,nella
cand€letta scocea!no le
scintille'tprodotte
dalle scarichead
al.ta tensione pro- dotte dalla bobina odal
magne-te:
è danno inúatti che talie spa-ziatura deriva
I'eúBcienza della accensionedella miscela
com- pressanel cilindro, ma
occorre cercaredri
adotta,re sernpre un corqpromessotra la
spaziaturadelle puntine e quindi la
tem-peratura della seintilla, e
losforzo d€lls bobina o del
ma- gnete che definisconoI'alta
ten-sione: una
scaricatroppo for- te, ad
esernpiose può
riuscire ottiLmamentead
in,flammare la miscela, sottoponeil
secondariodal
magneteo bobina ad
unosforzo
assaielevato per fargli produrre la differenza di
,po-tenzialg occoFente a vincere la resistenza
dielettrica dello
spa-zio di
gas compresotra Ie
due pu.ntine; sp€ssouno
sforzo ac- cerxtuatopuò addirittura
det€r-minare la internrzione del
se-condaÌio od
almenola
perditadi
isola,meatotra i vari
stratidi
avrrolgimentodi
esso.Per controllare che
la
sua na-tura tra le puntine sia
quellacorr€tta, che viene
prescrittaanche
dal
fabbricante delle ca,n-delette, il sistema migliore
èquello del.l'uso
dell'arpposito spessimetro, ossiadi una
lami-netta di
spessore particola,reche viene fornita da
qualsiasine,góziante
di
materiale elettrau-to e
che costa poche diecinedi lire. Da molti
meccarxide
damotrti possessori d,i
veicoli, è
a-dottato il metodo di fare
uncontro'llo in tale
serìso spin- gendotra le pqntine
uno spillo oun
ago,nel
modo indicato nelprlrno particolare della fig.
1:esso
pure può andare
purchésia fatto da
personapratica
eche
conoscai vari tipi di
can-delette in
uso,in
mo'doda
da-re,
ca{ro.per
caso,la
spaziaúu-ra più
adatta;tale
sistema an- ziè
avolte
prreferibile dato cheè l'unico che permetta di
aocertare quaie sia
eftettivamen-te la
spaziatura presentetra
le parte convessadi
unadellepun- tine (quella
cehtrale),e la
par-te concava dell'altra
puntina(quella di
massa).A,ssolutarnente da
evitare
I'a-bitudine di molti
Bossessoridi veicoli di
tentarela
correzio,nedella spaziatura cercando di forzarg tra Ie puntiae una
tra-ma qualsiasi, quale
q.ueUa dlun coltello o di un
caccialdteche owiiamente non
possonoessere
calibrate s che anzi
es-sendo
di
sp€ssore ciescente, pos- sonofare
commetteredei
gravierrori in fatto di
spaziatur4 co-me a'd €sempio
nel
casodel
se- condo parti,colaredella fig.
1.Altra
norma basilargè
quel-la della
attenzioneda
avere ai momentodi
arrvitaree di
svi-tare Ia
candelettadalla
sua se-d6 nella
testatadel motore:
sifaccia uso della
ch,iavea
tubooppure di quella a pipa,
che siano,però della misura
esat-ta
(preferi,bilela prima), altri- menti si rischia di
danneggiarea lungo
andaregli spigoli
chesono presenti sulla parte
me-tallica
centraledella
candela esu
cui
Ie chiavi fanno presa per costringerela
candela stessa agirare. Fate anche
attenzionea non
tentaredi fare girare
la candelettaa strappi,
altrimentida
una torsionepiir forte
dellealtre può derivars la
incrina-tura della
colonnina isolants di essa.Un
avv,itamento troppostretto può determinare
degliinconvenienti, come del
resto,lo può un
avvitamehto insuffi-ciente, per stabilire il
giustog:aio d; torsione della
cande- -a -.-a c:::n--a:::enie unadì
quel-r€
c.-a',-. s^;srb:.ii che indicano a.?pur:osu di un
quadrante,iI
gradodi
sforzo che viene eser-citato sulla
candeletta momen-to per
momento.Sempre
perevitare iI pericolo di
determi- narela rotturà
dell'isolante (edanche
delle
sempliciincrinatu- re che pure
possonodare
su-bito luogo a perdite di
com- pr.essionedel cilindro), a
,par-te
ì.epossibili perdite di
cor- rente lungoi
depositi carbonio-si che
possanoformarsi lulgo la incrinatura
stessa, occorrefare
attenzionea non
percuo-tere
nemmeno leggermente con atbrezzídi metallo la
poreella-na,
come invece facilmente ac- cade quandosi sta
stringendola
candelanella
sua seda oppu-re
quandosi
sta fissando aI suo morsetto sr"lperioreiI
terminalsdel cavetto di alta
tensione.Delle rotture interns
dell'iso-lante e quindi non
facilmenterilevabili
possonoessere
pro-dotte nel tentativo di
spostarela puntina interna per
correg-gere Ia
spaziatura, consigliabi-le quindi non toccare
affattotale puntina e se
necessario,effettuare lo
5'tostamento sola- mente <iellapuntina
esterna di m:ssa. Delle perditedi
corrents possono essererilevate con
un provacandele,di cui
quasitut- ti gli
elettrauto sonoin
posses-so,
oppure,in
modopiîr
sem-plicistico
conun
aceessoriofor-
mato daun
bulbetto aI neon eduna
resistenza, collegatiin
se-rie: i1 terminale rimasto
libe-ro del
bulbetto,va
collegato al-l), al momento di legolare la spaziatura delle puntino fÀte atten- zione a non ptemere su quellal intelna, per non rischiare di sheg- giare più o meno profondamente la porcellana dell'isolamentc
lnteÌno.
2), questa è I'apparenza di una cartdeletta normale ch€ abbia fun- zionato in condizioni normali, in un motore a quattto tempi ati- me'trtato con benzina non contenente sostanze antidetonanti a base ali piombo. Ira potcellana si ptesenta scurita, od al massimo bruna o grigia, ,e le parti in metallo non hanno alcuna corrosione.
3), questa è invece l'apperenza della ste,ssa candela ch€ abbia futr- zionato con un notore allrnentato a benzina con tetraetile ati piom- bo; si nota il deposito biancastro; a volte tale deposito quando comincia ad €ssere consistente tende a fondere ed a folmare llna specie di vetritrcazione biàncastra o giallastta, che dctermina una certa perdita di corîcmte ed una perdÍta di colpi, sp€ci€ ai regini
più alti del motote.
4), deposito fangoso tipico in un motote a quattro tempi che sia
alimentato da una miscela troppo ricca di olio: nel caso ali un motore a quattro tem.pi può essete indiee di una piil grave situa- zione quale la peralita alell,olio nella testata alel motote o dalle
fasce del pistone.
l), aie;- Ce.posii;i earbouiosi anchè consistenti indicàno al pari ohr la rniscrla È troppo ricca; in quest':r lalo +cnliene usatè una can-
tle!Ìì friii ric:i-lda ri.
6), Ie luntinr: r:le;llíre InLtaìiiúhè dÈll,itite{no alèlla canaleletta.
in íluesto sttto di corÍosiúne in.dicÀno an pèricolosc surriscalda- mento del Erot(lre; Fuò darsi chr: sia manrgta una giusta rrressa
in fase del mctoîe con la accensionc îpFrr_pc l;uso di una cand€Ja tropFo caldà.
fn
alto, sistema corletto ali contlollo alella spaziatura alelle puutine adot- tate ita molti meccanicl, che noD' inlendano fare' rlcorso ad un vero ap€s-;dr;tro.-rn bt s",
iistefo,aempiri , dl usar 'li
"oriórió'o
ài
caócíavite,a oestia.
adi una
sul;"il.d"d;to - si
tta ìe'rincataun deusata
Lt,torJtoo" aeui ctrtave usata per
lo
svltanento alella canal€letta st€ss4.la
massadel
motore,mentrs il
puntale
isolatoper alta
tensio-ne e
collegatéaI
te,rninaleli- bero deìIa
resistenza,va
fatto scorreresulla
superfrcie ester-na della porcellana
isolante, senza avvicina.rlo troppoal ter- minale ,superiore
connesso alcavetto di AT,
naturalrnente conil
motoredel
veicolo man-tenuti in
funzionead un
regi-me
sostenuto.In
queste condizioni,le
even-tuali
pe,rditedi
corrente lungoI'isolamento, possono essere de- nunciate da lam,peggiamenti Piir
o meno marcati che
si .verifi-
cano nel bulbetto; a questoPul- to
occorresia
ricordato che a'c-cessori
del
genere sono anchein vendita dagli
elettrauto, sot-to forma di cacciaviti
sopran-nominati
,cercafaseo
provacan-dele.
Quanto a manetunzione [e can- detette
ns
richiedono ben poca;u,na periodica
puuta della
lorrparte interna con una
speTTolaed una periodica sabiatura
di tale,parte, specie quandosi
noti che sull'isolanteinterno
comin-cìno a veriúicarsi dei
depositi carboniosi che potre'bbero inde-bolire la
scintiltra.ps,pe
ogni sabiaturao
dopo og'nipulitura con la
spazzoladi
metallo, oc-eorr€ rivedere la
spazziatura delle puntine ma primadi
com-pletare
qu€sta operazione con-viene rawÌvare la pultine
stesse passandovi
una
striseet-to di telasmeriglio
Piuttosto fi.na.A volte. e
sPecien€l
caso di ciclomotorie di
scooters aventiil
motore scoperto, Possono ve-rificarsi dei
cl,ifettinella
accen- sione anche setutto il
sistemaa ciò
interessatosia i'n
Perfet-te condizioni,
candel€tta corn presa,e si nota Ia Perdita
dimolti colpi del
motore€
Perfi-no,
se questoè del tipo a
duetempi, si nota la
tendenza di essoa
.:farei quattro
temPi',una
e,sPlo'sione o- .In
questo casofin- Può
essere ester- no,e
determinato solamente dauna
accumulazionedi
umidi'tào di
fanghi,glia unrida sul'la su-perficie interna
dell'iisolante,il óhe
accadeche il motore
siastato avviato, rprima cioè
cheIa
elevazionedella
temPeratu-ra della
candeletta stessarie-
scada
sea fare
scomParile Iaumidità, ristabilendo il
neces-sario isola'mento.
Un rimedio
atalle inconveniente,
Particolar- mente sensibilenei
mesiilver- nali,
consistenel munirs il ter-
minal.esuperiore della
cande-letta dell'adatto
caPPellottodi
protezion€,in materia
Plasticaod i'n
porcellanache formi
u-na
s,pecie d,i schermo, destinatoa deviare eventuali gocce di
pioggia.Come
è stato
detto;una
Ps'riodica
sorvegliaruaalle
cande-1a permette anche di
ril,evarein modo indiretto 1o stato
di funzionamgntodel
motore, Per questo,diamo una serie di
fo-to illustranti l'aspetto che
laparte interna della
candelettapuò
assumeree che
Possono servire a diagnosticare eventua.li difetti
ne1 motore.Owiamente molte altre
aP- par€nzePo$ono essel€
assun-te da tale
elemento interrnedietra quelle che sono
illustratenella foto
allegate, caso Per caLso
co,munqu€ sarà Possibileri- salire ai difetti
probabili.- Una
menzionee
se meritanole
candeletteinstallate su
mo-tori a due
temPi, che, come sisa, funzionano con miscela
di benzinaed
olio.A volte, infat-
ti, una
candelettatolta da
unmotore del
genere doPo avere funzionato€er
un -temPo rela-ti'vamente breve
si
Presenta conun
aspetto comparabilea
quel-lo della fig. 4 della
sequenza.senza
però cha ciò indichi
un sintomonel motore di
qualcheperdita di olio nel cilindro
da-LONGINES - WÍI,EE.VETTA GIR.ARD-PERBEGAUX
REVI'E - ENICAR, ZAIS II'ATCII Agfa
-
Kodak-
Ze,lss lkon Voigtlànaler-
FerraniaGaEma
-
Bollelf.ex-
ecc,Galanzia
-
Speallzlonea lostro
ilschloracorli'di
ritornaiela
melce non soddlsfacen'loRt0c0 ctIlt080 gRlTls PRtclsai00 st 0N0t00l 0PPUlt f0I0
to che può
essereaddirittura una parte deìl'olio della
rnisce-la
chesi
accumulasulla
cande-Ietta sia
sottoforma di
fanchi-glia nerastra che sotto
formadi
incrostazionepiù
consisten-te; in entrambi i
casi,è
quasi sempre su,ffrcienteper
evitare l'inconveniente, usareuna
can-dela di tipo più rcaldor,
che i.mpediscala
condensazione zul_le
suepuntine e sulla parte i- solante interna, delle
particetr-le
vaporizzafudi
olio.Detto ,per inciso, poi, una
vol-
ta che tali motori siano
statirodati, non
occorrerapiù
adot-tare una miscela molto
riccadi olio:
basterà adottare quel-la aI titolo più
basso, ammessodal
costruttoredel
motore stes- so,e
possibilments d€lla misce-la
preparata appuntocon
I'olio consigliatodal
fabbricante, non tanto perun
sospettabile accor-do tra il produttore e Ie prin- cipali
casedi
lubri-ffcaati, quan_to nel vero
interessedel
moto-{.
RflIIIEOIfl IIEI.T.E LIME NUÍIVE
ebbene
il
fenomentoche
nero,può
determinarela
elimi-sto per illustrare non ha
nazionèdelle creste della
den_una
spiegazione logicafa-
tellatura,in
misura appena suf-opposta nuova, per
sottoporlaquanto
prima al
trattamento del rodaggio,e
facendo magari alla basedi tale
facciaun
segno di riconoscimentocon una
gocciadi acido,
come illustrato- nellafoto
allegata, che causi una leg-gera
corrosione,visibile
anchedopo molto
tempo.Il
fenomenodel
rodaggio, a pareremio si può
spiegare for- s€con il fatto
cheil
passaggiodella
lima
nuovasul
metallo te-Ogni volta
chela
candeletta, dopo essere statasvitata per
u- napulitura,
cppure per un ,con-trollo, viene
rimessanella
sua sedenella
testatadel
cisindro,la sua
irnpanatura deve esserefatta
passare attraversoil
foronella
rond,elladi rame
tenero destinatoa servire da
guarni_zione assicurando Ia tenuta del_
la
chiusura, anche all.e -elevaf epressioni
e
temperatureche
si maai,festanoal
momento della esplosionedella
miscela,nel
ci-lindro. Si eviti di
confondere questerondelle e di
usane con ognuna delle candele, quella che si trova .allegata ad essa, at mo_mento
dell'acrqulsto:non
biso_gna
infatti
dimenticare che ta-Ie rondella
coniI
suo spessore determinala
maggioreo
mino.-re
elevaziongrispetto alla
te_stata del cilindro, delle gunti- ne tra le quali
scoccala
scin-tilla, ora dato che
spesso nel_I'interno dei cilindri
specie diquelli muniti di pistone
eon deflettore, sí veriffcanodei
vor_tici
ancheviolenti è
necessarioche Ia scintilla
scocchi proprionel
punto adatto perchéil
vor_tice
prendasubito a
trascinarela
porzionedi
miscela infi,arn- matanelle varie
zonedella
te_stata
del cilindro
determinandouna
rpronta accensionedel
re- stodella
rniscela.Cp e
presentoè con tutta pro I
semplicedel suo
genere ed*t
icamente realizzabilè,in me
nodi
un'oradi
lavoro. Esso può seryire per asciu- gare le pellicole negative dopo che queste abbiano subìtoi trattamenti di
sviluppoe di
fissaggio, epuò
anche essere usatoper
asciugare delle copie positivedi
piccolo formato, purché gueste possano esseretenute
insiemecon dei
fermacarteo
conaltro
sistema,in
manierache
possano formareuna striscia
continua.Per
la
realizzazione occorreil
pochissimo mate-riale indicato: un
pezzodi
tubo da stufa, natural- Frente nuovo,sia di lamiera che di eternit,
del diametro compreso trai
150 edi
250 mm. a secondadelle
dimensioniprincipali
delle pellicolee
delleprove che si
intendonotrattare con
esso. Oltreal tubo
da stufa, della lunghezzadi l([ o
1Z) cm.a seconda delle preferenze, occorre un piccolo pie- destallo di 'legno,
a quattro zampe aal tipo illu-
A sinlstra: Quattro pellicol€ diverse allp€se cla- scuna ad una pinzetta sono calate nel tubo per la loro €6siccszione. Accertare bene che n€l tubo non yi sla.no tracce dl Bolvere o ili altra sporci- zla. PuliDe lnterneìrent€ il tubo ogni gioFno, con
una spazzol,a
A destra: Questo, il supporto dl fll ati feno cbe
trattlene ln poslzion€ veÌUcale, il tubo da stu- fa che costltulsce I'esslccatore
! I
strato nella
loto
e facilmente riproducibile, occorrepoi un
portalampade da parete, possibilmente rn porcellana, con una lampadadi
potenzialità com-presairaifled
filo
peril
collegamalla
piir
vicina prespezzo
di fil di ferro o di
ottone crúdo, della se- zionedi un
paiodi
mm., concui
realizzarel'ancc
raggio inferiore peril
tubo metallico ediI
sostegno per le quattro mollette da bucato, destinate a trat- tenerealla
estremità superioredel
tubo,la
estre-mità
delle striscedi
pellicolao di
prove positiveda
essiccare.L'ancoraggio
inferiore va
îealizzatoin
modoarialogo
al
particolare indicatoin
basso a sinistra,e quindi va
immobilizzato,in
posizione centratasul
supportodi
legnoa quattro
piedi,'per
mezzodi chiodini ad (U,, o con dei piccoli
cavalier'i;per la verità, nel caso del prototipò, è
stato (se.gu€a
DaA. 293)-
5evi interess il
vost,!\ lfotodilettant
unarffiÉsmaltatrice
ositivenrento rapido ed
il cui
costo sia mantenuto entrolimiti
abbastanzaristretti,
potete provare I'appa- recchiodi cui a
questoprogetto;
esso è ad esem-pio,
notevole peril fatto
che a differenzadi
appa- recchisinilari,
permettedi fare a
menodi
qual-siasi
dispositivodi
riscaldamentointerno e
spe-cifico,
in
quantoutiliza addiritrura il
calore che vieneprodotto nel forno di
una comunissima cu- crnaa
gas.Il
complesso consta della solita piastra cromatao
comunque, levigatissima, oppurtunamente cur- vata sulla quale vengono dispostele
fotocopie po- sitive, ancora umide, coniI loro lato
della emul- sione,Al di
sopra delle copie vienepoi
tesoil
ret- tangolodi
tessutoe
l'insieme vieneintrodotto jn îali
condizioni,nel forno,
che riscaldatoalla
giu-sta
temperatura permettedi
ottenere dopo breve tempo copie perfettamente secche, bendritte
e conuna
smaltatura che potrebbero avere se sottopc.ste al trattamento in un
apparecchio asqai pitr costosodi
questo. L'operazione,della
smaltatura non richiedepiù di
una diecinadi minuti. La
su- perficieattiva
della smaltatrice dipendein
sostan-za
dalle dimensionidel forno
della cucinaa
gaslod
elettrica), chesi
intende utilizzareper il
trat-tamento o semmai della dimensione della lastra di ottone cromato che
si
intendettilizzarc.
Come lastra, si può cercare per
prima
cosa, unadi
quelle chei
fotogr4fi usavano perlavori di
fer-rotipia
e che presso alcuni vecchifornitori,
si pos- sono ancora trovare codfacilità. In
casodi
irre-peribilità di
questo materialesi potrà fare
ricor- so alla comune Iastradi
rameo di
ottone (megliose
elastico),dello
spessoredi
0,5mm.
perfetta- mente piana ed esenteda
ammaccature come da sbavature delle dimensionipitr
adatte(in
genere possono andarele
dimensionidi
mm. 300x4,00, an- cheper
quella cheè
capacità derforni
medi). Sitratta poi di
levigarlaalla
perfezioneprima
con carte abrasivedi
grane descrescenti, sino alle pir)fini,
epoi con
della finissima lanadi
acciaio, poisi
affidala
lastra adun
cromatore che ne effettuila
cromaturaa
leggero spessore, ma tale che dialuogo ad una
superficie speculare, esenteda
di-fetti.
La struttura di
legnoche completa'la
smalta.trice
deve essere realizzata seguendole
istruzioni indiòatenel
disegno costruttivó, ma nelle propor-zioni
adatteper
quelle che sarannole
dimensicrni
adottate perla
lastra. Perla
precisione,la
lun-nsÉsH€rdl a96FEaH EFH .eHt$rq€'Ee"a m ÉF€Psgtsrvm
(s€gue ala !,€,lS, 292)
realizzato
partendo da una
vecchiagruccia
perabiti, in filo di ferro che si
avevaa portata
di mano, ma è naturalmente preferibile fare uso comeè stato
detto,di filo di ferro
nuovo. NeI partico-lare in
bassoa
destra, invece sonorilevabili
le caratteristiche conle quali va
realizzatoil
soste-gno
e
comea
questo vadano applicatele
quattro pinzette da bucato.Nel
caso dell'ancoraggio infe-riore
comedel
sostegno superiore, owiamente le dimensioni sono subordinatealle
dimensioni chesi
adottanoper il
diametrodel tubo. Nel
punto centraledel
basamentodi
legno,si
sistemae
si fissacon una
coppiadi viti, il
portalampade di porcellanadi tipo
normale, Edison, nella posizione indipata,indi
su questo siawita
la lampadina che deve essere da ó0watt
seiI
diametro del tubo è di15
cm.
mentre deve esseredi
150watt,
seil
dia-resente di evi-
eriori
a quelledel tubo,
per nterno del tu-bo un
calore eccessivò, che potrebbe danneggiaresia le
pellicole negative come anchele
striÀc1 dirarle
estremità, con delle pin_zetîe
state semmai appesanti.te av filo di
stagnoper
salda-tura. e
determinatodalla
co-lonna di aria
scaldatadalla
lampada accesa che salelungo il
tubo.BA RTE f 7A A"/A IO I IJS EFI lA il EI I ?RI A RETTAfu'OIO DI TEIA Dl .
Iillî RoStrslA LAS|RA U OTTONE
.îùvAlo SPEC0.LAFE
8A?îErta ,lrLluliuo A T
-DE^1//.V0 D/ ARP|îrz . - til 9/r0^tE Da 3
ghezza della
struttura di
legno deve esseremino re, di
5o
ómm. rispetto alla
lunghezza della la-stra, in
maniera cherisulti
della lunghezzaadat ta,
unavolta
chela
lastra stessa, sia curvata. La lunghezza dellastruttura,
deve essere quella stes-sa
dellalastra. Per
trattenerela lastra
nelle mi-gliori
condizioni occorre evitareil
sistemadi
fis- sarlaalla struttura, per
mezzodi chiodi o di
vi-ti,
conviene assaipiir
preferireil
sistema illustra-to e
consìstein due
pezzettidi profilato di
al-luminio, di forma vicina od
identicaa
quellari-
levabile dalla figura, ossia con una speciedi
den-te
che trattengain
contrasto,il
bordo della lastradi
rame cromato.La
coperturadella
smaltatrice è rappresentata dal rettangolo diforte
teladi
lino,di
larghezzapari alla
larghezzadella lastra cro
matae di
lunghezza appena maggiorealla
stessa.Come
si può
rilevare,dai
duelati
maggiori, tale rettangoÌoè libero,
mentreè
impegnatoad
unodei lati
minori.L'altro lato
minore,poi, è
semifisso,in
quanto può essere sollevato quando interessi accedere al-la
lastraper
mettereo
toglierele
copie a smalta-re
e può essere fissato quando l'apparecchio deb- ba essere messonel forno per il
trattamento ter- mico. Perché tale scopo sia raggiungibilesi
trattadi introdurre nell'orlo
cheè
su talelato
della te- la, un pezzodi
barrettadi
acciaio, della sezione di 4 mm. e che abbia una lunghezza maggiore di sna diecinadi mm. rispetto alla
larghezza del rettan- golodi
tela,in
tale modola
barretta stessa spor- gerà perun tratto di
cinque mm. circa a ciascuna delleestremità;
queste sporgenzepoi
servirannoper
impegnarele
estremitadella barretta e
con essala
tela, nella coppiadi
dentini apposita, visi-bile nella foto e nel
disegnocostruttivo.
Questidentini si
realizzanocon
due pezzettidi
lastrinadi ottone o di duralluminio, dello
spessore di mm. 3 chesi
tagliaprima
con l'archetto da trafo-ro e poi si
rifiniscecon
dellelimette
secondoil profilo
opportuno cheè
essenzialmente quellodi un
rettangoloda cui
sporgeuna sorta di
gan-cetto, arrotondato e con
la
parte cavadi
larghez-z^
tale da potere àccogliere le estremita deila bar.retta. Al
momentodi
impegnarele
estremità del-la barretta, nei due dentini
occorre controllare chein
queste condizioniil
rettangolodi tela
dilino risulti
perfettamente tesoin
ogni suo punto, condizione questa indispensabile perchéla
smal-tatrice
possa esplicarela
sua funzione e darelue go a dei prodotti finiti
paragonabilia quelli
ot-tenuti
dalle smaltatricimolto piir
costosedi
essa.Può quindi
essereutile un controllo della
rego.lare
tenditura del tessuto,prima di
fissarein
mo-do
definitivoil lato del
rettangolodì lino
opposto a
quello dovesi trova la barretta di
acciaio.Le fotocopie
debbono dunque essere dispostein
modo opportunosulla
superficie cromata, conla
faccia della emulsione,sulla cromatura;
se lefoto
da smaltare sono moltesi
cercadi
utilizzare ogni volta, nelmiglior
modola
superficie, mentrese
le
copie sonouna o
duesi
cercadi
piazzarledi
preferenzain
zona centrale.la
formazionedello strato di
gela-ti imo dalla
apparenza quaòi vetrosa,e
tempoper
favorireil
distacco deLleper pochi
altri
secondi, quindi,le
copie stesse, di- spostesulla lastra
cromata,si
stendono perfet- tamente sulla superflcie, passandovi sopraun
ru[-letto di
gommao di
plastica dura,facili
da trova-re
appuntonei
negozidi
materiale fotograf,co.Una
volta
trascorsoil
tempo chesi riterra,
ne- cessario (stabilendolo dopo una certa seriedi pro
ve con
i vari tipi di
cartoncino fotografico),si
..t-i.simpegna
Ia tela dalla
coppiadi dentini e si
sol-leva: per la
separazione delle copiepuò
bastarela
inserzionedi
un'unghiaal
disottodi
uno deiIo ro
angoli. Peril
trattamentoil forno
deve essereregolato su
di un
basso regimedi
calore, 100 gra.di al
massimo.ome
in tutta la
produzione industrialein
ge-nere anche
in
quella interessataalla
produ- zionedi
macchiue fotografichesi
riscontra rrnafebbrile
tendenzaal
rinnovo,alla
ricerca, daun lato, di
apparecchiin
gradodi offrire il
mas-simo delle prestazioni
al minimo
del prezzo, dal-I'altro
invece,alla
ricerca della macchina semprepiìr
perfetta.Su
questedue direttive, la
serietà,la
preparazionee
l'impegno delle case produttri-ci
e sopratuttodi
quellepirì
affermate, hanno mo- dodi
apparirein
evidenza. Tale èil
caso ad esem-pio,
della ZeissIkon di
Stoccarda,la
quale, quasi contemporaneamente,ha
presentato due apparec-chi fotografici
diversissimi, ciascunodei quali,
ingrado di
rappresentarela
soluzioneattuale,
aduno dei
due programmi sopra esposti.LA "
CONTINETTE'
Vuole
essereil rapporto
idealetra la
qualitàed
il prezo,
edinfatti il
suo costorientra
ampia- mentenei limiti di
apparecchi simili.fl
forrnato,è il più
corrente attualmente ossiail
24xKmm.
NotevolissimaI'ottica, di tipo
fisso, con una aperturadi
2,8 ed una focaledi
45 mm., che permettela
ripresadi foto
soddisfacenti an- chein
condizionidi
luce assai severe; l'obbiettivoinoltre a
particolarmentecurato sia per le
nor-mali
aberrazioni come ancheper la
resadel
co- lore, con le pellicoleinvertibili
come anche con le negativea
colore.Sul
castello dell'obbiettivo,gli anelli
godronati perla
regolazione della messa a fuoco (da un me-tro all'infinito)
e del diagramma (da 2,8a
22); pra- tjcissimala
disposizione della scala della p.oio.r-dità di
campo che permettedi
avereuna
imme-diata
indicazionedel
campoin cui le
immagini mantengonola loro
chiarezza,in
funzione delle varie aperturedi
diaframma e delle varie distanze.quattro
tempibrevi,
1/30,l/60,
1/125, 1/250di
se-condo
oltre
alla posa breve; è anche presente I'au- toscatto che consenteal
fotografodi
mettersi nelgruppo fotografato, dopo
avereawiata la
mac-china.
L'avanzamento della pellicola
è
rapido, coman-dato da una
leva cheal
tempo stesso, sposta la pellicola,riarma l'otturatore, e îa
avanzare ogniyolta di uno
scattoil
contapose, che permette di averein
qualsiasi momentola
cognizione dellefoto
scattatee di
quelle ancorada
scattare delrullino.
Non mancail
disco promemoria,sul
qua-le
viene impostatoil tipo
dellh pellicola ela
sen-sibilità
della stessa,in
modo chein
qualsiasi mo.mento anche dopo
molto
tempo,il
fotografo sap-pia il tipo
della pellicola contenuta nella macchi- na e non debba quindi incorrerein errori di
espo sizione. E presente I'attacco elettrico periI
coman-do
dell'accensione della lampadinetta flash oppu-re
del flash elettronico,in
sincronismo con l'aper-tura dell'otturatore. Il mirino
luminosissimo, èdel tipo a Ìenti e di particolare
concezione che permette I'uso della macchina anche a coloro cheportano gli
occhiali, senza che essi siano costret- tr'a
togliersile lenti per il
puntamento.La
macchinaè
completatada una
seriedi
ac-cessori
in grado di
ampliarne ancoradi piu
laversatilità, quale una ottima serie di filtri, ivi
compreso