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PASQUA NEI CAMPI INSIEME AGLI SFOLLATI: PARTECIPAZIONE ALLA PREGHIERA, AIUTI AI SOGGETTI DEBOLI

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CS n.15-2009

PASQUA NEI CAMPI INSIEME AGLI SFOLLATI:

PARTECIPAZIONE ALLA PREGHIERA, AIUTI AI SOGGETTI DEBOLI

Monsignor Nozza, direttore Caritas, concelebra la messa a Paganica.

Messaggi e fondi da 40 Caritas nazionali di tutto il mondo. Materiali in distribuzione nei campi, da settimana prossima contatti con i migranti sfollati

È una Pasqua di dolore, quella che si vive all’Aquila e nei centri abruzzesi colpiti una settimana fa dal terremoto. Una Pasqua in cui la preghiera si accompagna all’opera di assistenza, che prosegue inesausta nelle tendopoli organizzate e spontanee, presso le parrocchie, negli alberghi lungo la costa e dell’entroterra.

La rete Caritas (in attesa di dare il via, lunedì, alle visite delle Delegazioni regionali, da cui scaturiranno i

“gemellaggi” con le comunità colpite dal sisma) partecipa a questo sforzo tramite il Centro di coordinamento nazionale aperto da Caritas Italiana in località Pettino all’Aquila e tramite l’opera della Caritas diocesana aquilana e delle altre Caritas della delegazione Abruzzo-Molise. L’impegno, nella giornata di Pasqua, si concretizza anzitutto nella partecipazione alla preghiera delle genti d’Abruzzo:

monsignor Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana, concelebrerà nel pomeriggio di domenica la messa nella tendopoli di Paganica, una delle località più colpite dal sisma. Inoltre, tutte le celebrazioni nei campi della Protezione civile si svolgeranno grazie ai gazebo distribuiti da Caritas, sotto ai quali verranno allestiti gli altari.

Oltre ai gazebo, Caritas ha distribuito in alcuni campi (tra i 60 ufficiali e altri sorti spontaneamente presso le parrocchie o nei paesi) beni di prima necessità e attrezzature in grado di rispondere a bisogni

“scoperti” della popolazione sfollata, in particolare di ammalati, disabili, anziani, minori. Tutto ciò è reso possibile grazie al lavoro del magazzino attivato nella parrocchia di Pettino, a fianco del Centro di coordinamento: animato dai volontari delle Caritas diocesane abruzzesi e molisane, ha distribuito sinora alimentari (più di 1 tonnellata tra pasta, sugo, scatolame), acqua (14 bancali), pannolini (4 bancali), coperte (3 bancali), vestiti (5 bancali), scarpe (2 bancali), tende (100), sacchi a pelo (100), lettini (300).

La rete Caritas dispiegherà nel medio e lungo periodo il suo impegno più consistente, organizzando dalle prossime settimane la presenza di volontari da tutta Italia nelle tendopoli e tra i prefabbricati, costituendo e potenziando servizi di ascolto e assistenza, partecipando alla costruzione e ricostruzione di strutture di interesse pubblico (centri socio-pastorali, scuole, abitazioni), finanziando iniziative di sviluppo delle reti sociali e produttive del territorio. A questo imponente sforzo (in seguito al terremoto in Molise del 2002 furono spesi circa 20 milioni di euro) contribuiranno le donazioni che stanno giungendo a Caritas Italiana e alle Caritas diocesane, ma anche quelle rese disponibili dalla rete internazionale Caritas. Nei giorni scorsi sono pervenuti messaggi di solidarietà da circa 40 Caritas nazionali dei cinque continenti, dalla Polonia al Burkina Faso, dal Brasile a Sri Lanka; alcune di esse (Caritas Svizzera, ma anche le piccolissime Caritas Somalia e Caritas Iraq) hanno già reso disponibili contributi, altre (Francia, Austria, Germania) hanno lanciato appelli ai fedeli dei loro paesi o organizzato collette. «Anche un paese sviluppato deve ammettere che è bello essere aiutati – ha affermato monsignor Nozza –. Non solo per ragioni economiche, ma per la condivisione e la vicinanza umana che si crea, e per lo scambio di solidarietà e competenze».

Caritas Italiana si ripromette di restituire la solidarietà incamerata da tutto il mondo anche sottoforma di attenzione ai migranti colpiti dal terremoto. Sono molti quelli che alloggiano nelle tendopoli, latinoamericani, africani, asiatici, esteuropei, famiglie e individui particolarmente fragili, perché privi di reti parentali e sociali alle quali appoggiarsi, ma anche perché, a causa del crollo delle case, hanno perso i documenti (o ne erano privi già prima del terremoto). Caritas Italiana si è impegnata, di fronte alla Consulta nazionale del volontariato di Protezione civile, a contattare le persone migranti sfollate, per approfondire la conoscenza della loro condizione. L’intervento, che sarà condotto grazie a figure di mediatori pastorali e culturali, avrà inizio settimana prossima.

Roma, 11 aprile 2009

00165 ROMA – Via Aurelia, 796 - Conto Corrente Postale 347013 Tel. 06 66177001 – Comunicazione: 06 66177 226

348 5804275 – Fax 06 66177602 Sito internet: http://www.caritasitaliana.it

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Per sostenere gli interventi in corso (causale "TERREMOTO ABRUZZO") si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013 (*BIC: BPPITRRXXX) o tramite UNICREDIT BANCA DI ROMA S.P.A. IBAN IT38 K03002 05206 000401120727 (*BIC:

BROMITR1707)

Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:

• Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma IBAN: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012 –

*BIC: BCITITMM

• Allianz Bank, via San Claudio 82, Roma IBAN: IT26 F035 8903 2003 0157 0306 097 - *BIC:

BKRAITMM

• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma IBAN: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113 -

*BIC: CCRTIT2T84A

• CartaSi e Diners - telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario di ufficio)

* Per bonifici provenienti dall'estero

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