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168015 1936 GIURIDICA BIBLIOTECA

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(1)BIBLIOTECA CENTRALE GIURIDICA RELAZIONI. CASSAZIONE. 1936. MSR 168015.

(2) BIBLIOTECA CENTRALE GIURIDICA RELAZIONI CASSAZIONE 1936. MSR 168015.

(3) CORTE DI CASSAZIONE DEL REGNO. EDUARDO PIOLA CASELLI. SENATORE DEL REGNO. PROCURATORE GENERALE DEL RE. DISCORSO INAUGURALE. DELL' ANNO GIUDIZIARIO XV (con ventotto alligati). Giustizia imperiale.. Criminalità e litigiosità.. Promozioni e disciplina dei servizi giudiziari.. Riforme procedurali. e rimordernamento dell'attrezzatura dei tribunali.. Basi "etico-politiche. di una giustizia popolare, del tempo fascista. protbndaIllente UIllana.. ROMA TIPOGRAFIA DEL SENATO DEL DOTT. G. BARDI. 1936-XV.

(4)

(5) Eccellentissimo Presidente, cari Colleghi, Eccellenze, Eminenze, Signori Avvocati, Signori e Signore, Mi si conceda che prima di iniziare la relazione sulle· condizioni della giustizia in Italia io associ questa nostra solenne cerimonia al ricordo dell'avvenimento storico che questo anno, ha chiuso, come disse il Duce, « un periodo della stol"ia italiana e ne ha aperto un altro, come un varco immenso in tutte le possibilità del futurO)) (l). Nella prodigiosa impresa guidata dal Suo genio, gli Ordini giudiziari e forensi hanno portato il loro dove­ roso concorso. Alla spedizione militare africana parteci­ parono 19 Magistrati, 427 tra Avvocati e Procuratori, 31 funzionari di Cancelleria, 19 aiutanti di Cancelleria e 3 ufficiali giudiziari, in tutto' 499 ' militari. dei quali ben 347 arruolatisi volontariamente ... (l) Discorso di 'proclamazione dell'Impero, da palazzo Venezia, 9 Mag­ gio 1936-XIV..

(6) -6­ Sette feriti, due morti, otto decorazioni al valore, fra cui cinque medaglie d'argento (l), onorano questa pic­ cola schiera della giustizia. Ai caduti che hanno segnato col sacrificio della vita la loro devozione alla Patria: Aleramo Beccaria Incisa, del Sindacato forense di Torino, Menicucci Ludovico~ del Sindacato forense di Ancona e Lusardi Aldo, del Sindacato forense di Milano (il purissimo eroe caduto alla testa dei suoi Ascari alla stretta di Addis-Abò)" rivolgiamo il nostro pensiero commosso. Nel varco immenso additato dal Duce procedono oggi le falangi cui lo Stato affida di portare la face e la fede della civiltà fascista in quelle selvagge regioni; ed in prima linea sono i Magistrati investiti dell"esercizio della giustizia imperiale. Credo interpretare l'animo della Corte esprimendo a tutti loro, a cominciare dal degnissimo collega nominato Presidente della Corte di appello di Addis Abeba, un fervido augurio per il successo di una opera, di cui la grandezza è pari alla difficoltà (2). N ella chiusa del mio discorso dell'anno passato ricor­ davo, infatti, quanto intensa fosse' la sete di giustizia dei popoli orientali, e raffiguravo nella donna etiopica che poche ore dopo la presa di Adigrat si prosternava davanti al Comandante italiano chiedendo giustizia, la rappresentazione scultorea di quel fine altissimo di civiltà (l) Avvocati: Corti Arturo (Napoli); Farinacci Roberto (Milano); Lusardi Aldo (Milano); JYuccioni Bruno (Firenze); Torraca Enzo (La Spezia). Sareb­ bero ancora in corso le proposte per l'avvocato Putzolu Antonio (Orestano) ed il procurator~ Bertoldi Giò Battista . (Verona). (2) Vedo elenco Allegato n. 28, pago 79..

(7) ~.. i. che legittimava la guerra nostra. Ma a quest'a sete di giustizia corrisponde, come 'avviene per . tutti i popoli d'inferiore civiltà; un vivace e tenace spirito litigioso., I· territori, dove i nostri Colleghi .vanno oggi ad ammini­ strare giustizia, S0110, inoltre, popolati da genti divers'e~' frammischiate e pu!' divise, per ragioni di razza, d'indole, di costumi, di tenore di civiltà, di tradizioni giuridiche") di lingue. Tale condizione di cose noi vediamo rispecchiata nel recente ordinamento dell'Africa Orientale'(l) che gettando, sulle tracce dei precedenti ordinamenti coloniali, le prime linee programmatiche generali della giustizia imperiale, ri­ conosce, infatti, accanto all'applicazione dei nostri co­ dici (2) l'applicazione della legge prOpri'l di ciascuna' re-' ligìone~ di' ciascun Paese e di ciascuna stirpe (3); parti­ colarmente, fra i mussulmaIii, l'applicazione della leg'ge' islamica e delle consuetudini, fatta dal Cadi (4); infine,. I. sancisce il rispetto delle tradizioni locali in" quanto non contrastino con l'ordine pubblico e' coli l principI generali della civiltà (5). Il compito della giustizia imperiale sarà, quindi,' quanto maièomplesso~ difficile e grave,' degno, perciò, che nel suo adempimento rifulga tutto 'il valore dell'Or- . I. dine giudiziario nostro. Mi si permetta che, 'pur rendendo~i pieno contò della ragiòn . politica che giustifica oggi le norme di' questo' I. (l) (2) (3) (4) (5). R. decreto-legge l° giugno 1936-XIV, Art. 53. Art. 50; Art. l, comma 3. Art. 31, comma ultimo.. ll.. 1019..

(8) -8­ ordinamento della giustizia, tuttavia, nella mIa espe­ rIenza come antico Capo del Contenzioso dello Stato i;n un grande Paese mussulmano, esprima il voto che in un avvenire pIU o meno lontano scompaia questa molteplicità di leggi e di giurisdizioni che può inceppare l'azione della giustizia e ritardare il progresso civile; ed il diritto e la giustizia italiana diventino l'unico di­ ritto e l'unica giustizia dell'Italia imperiale. « Impero fascista, Impero di pace, di civiltà, di umanità per tutte le popolazioni dell'Illlpero. E nella tradizione di Roma che dopo aver vinto associa i .popoli ai suoi destini». Queste solenni parole del Duce nella proclamazione dell'Impero, se posso farmi ardito d'interpretarle, addi.. tano la via dell'Italia fascista imperiale anche nel campo giuridico e giudiziario come una via diversa· e distinta da quella dell'usuale politièa coloniale mercantile, more. britannico, - perchè fu nella tradizione. di Roma la gra­ duale associazione dei popoli conquistati al suo diritto, che. cosÌ divenne e tuttora rimane il diritto eterno della umanità. E mi sia ·lecito di ricordare che in Oriente le norme religiose ahbracciano potenzialmente tutti i rapporti civili della comunità e che, quindi, allorchè escono dal dominio interno della coscienza, per comprendere san­ zioni. ..personali o patrimoniali, cessano di essere norme puramente confessionali e diventano, secondo quella con­ cezione di civiltà ch~ non possiamo abbandonare, norme di diritto privato o pubblico che devono essere adattate alla civiltà latina e fascista..

(9) -9­ E possa la espansione del diritto italiano in Etiopia rimanere collegata al nostro· ordinamento giudiziario, sicchè questa Corte diventi di nome e di fatto Corte Suprema del Regno e dell'Impero.. * * * Per darvi conoscenza delle condizioni attuali della giustizia penale e della giustizia civile nel nostro Paese~ devo cominciare colvalermi di qualche notizia attinta ai discorsi inaugurali pronunciati Panno scorso dai. Cap~. delle Corti· di appello, presumendo che i dati generali che ne risultano, non possano aver perduto valore nello spazio di pochi mesi.. Percorrendo codesti discorsi ho osservato che la isti­ tuzione dell' assemblea inaugurale e della relazione . che il P. M. deve farvi per render conto del modo come la giustizia fu amministrata (art. 76 e 95 Ordino Giud.), fu talora criticata perchè non rispondente ai tempi. Con molta opportunità il Min'istro Guardasigini~ cui codeste affermazioni non sono certamente sfuggite, rispon­ dendo in Senato, sul bilancio della giustizia, al Senatore Giampietro che lamentava la consuetudine invalsa di dare al contenuto di questi discorsi un carattere non rispondente al loro fine, - ha ricordato che i discorsi d'inaugurazione delle Corti di appello, aboliti durante la cri~i della vita italica dell'immediato dopoguerra, sono. stati rimessi in vigore dal Governo fascista come una delle più belle tradizioni dell'ordine giudiziario; mettendo.

(10) -10­ In rilievo che concepiti come organica rassegna, esposi­ tiva e cl'itica, del fun.zionamento della giustizia e mante­ nuti all'altezza del fine per cui sono stati istituiti soddi-o sfano a reali esigenze; che, sovrattutto, quando sono compiuti dal Capo della Procura Generale (l'anno decorso sono stati, invece, troppe volte compiuti dall'Avvocato generale o dal Sostituto Procuratore Generale), possono costituire una fonte preziosa di indagini per tutti gli studiosi dei problemi giudiziari sia nel campo civile che nel campo penale, concludendo che per questo egliseguiva questi discorsi con la più grande attenzione. Lo svalutare la cerimonia inaugurale come contraria allo spirito del Regime non può che stupire perchè noi ben sappiamo che il Fascismo, reagendo alla scamiciata democrazia, ha riabilitato, invece, le cerimonie pubbliche in quanto mantengono viva nei popoli la sensibilità storica delle istituzioni civili e' politiche. E quale mai cerimonia più significativa di questa che richiama ogni anno nello spirito pubblico, come nell'animo nostro, il senso del gravissimo ufficio che noi abbiamo di giudi­ care sulla vita, sulla libertà~ sull'onore, sui beni dei citta­ dini ! E non si comprende che non si intenda come questa storica istituzione del discorso inaugurale costituisca, ad un tempo, una difesa dell'Ordine nostro, facendo pubbli­ camente conoscere il tecnicismo complicato delle proce­ dure, l'imperfezione delle leggi, le nostre lotte, i nostri duri sacrifici, e potendo, .così, contribuire a dissipare quella atmosfera di scetticismo, di sfiducia, e talora di diffidenza e di sospetto, che può derivare, anzi purtroppo.

(11) -. 11­. spesso deriva, dall'ignoranza popolare dell'ardua opera della giustizia. Nè dobbiamo dimenticare che il Duce ha personal­ mente consacrato il valore della nostra cerimonia, assi­ stendo in quest'aula, dal pulpito della Presidenza, alla inaugurazione dell'anno giudiziario, coincidente con il decennale della Rivoluzione. * *-*. Fra i discorsi inaugurali dell'anno passato ve ne furono, del resto, degli ottimi. Essi ci hanno prospettato quello stesso andamento generale della giustizia che posi l'anno scorso innanzi alla vostra mente; notevole e rego­ larmente progressiva la diminuzione della criminalità; lenia, incerta, equivoca, attribuibile in parte a cause transitorie, la diminuzione. della litigiosità: civile. Sul fenomeno luminoso della discesa della criminalità qualche ombra preoccupante è stata gettata, tuttavia, dai discorsi dei Capi dei distretti di Corte di Appello nei quali la percentuale dei· ·delitti si mantiene più alta della media generale del Regno. In particolare debbo mentovare gli importanti discorsi del Procuratoregelle­ rale della Corte di Appello di Palermo e del Sostituto Procuratore Generale della Corte di Appello delle Calabrie, i quali hanno posto in rilievo il persistere od il rifiorire di criminose associazioni e di quella « omertà» che. tende à paralizzare l'azione della polizia e della giustizia. Si tratta di fenomeni locali di delinquenza ambientale.

(12) -. 12­. collettiva che sono destinati a scomparire sotto la pres­ sione progressiva della civiltà fascista, operante sui fattori economici, morali e sociali di tali forme crimi­ nose, e istillante nell'animo della popolazione il senso della solidarietà del cittadino ·coll'interesse della giustizia.. * * * Nel discol'so dell'anno passato rilevai un'altra ombra di portata più generale, risultante dal numero dei pro­ cessi chiusi contro ignoti. Ho richiesto quest'annodal­ l'ottimo servizio statistico del Ministero della Giustizia, una tabella analitica· per valutare più esattamente questo fenomeno che potrebbe rappTesentare una controspinta alla discesa della delinquenza, costituita dalla speranza della impunità. Dalla tabella analitica che troverete alligata a questo discorso (l), emerge, anzitutto, che l'aumento di questi processi è dato quasi per intero dai minori delitti di competenza pretorile, mentre nella categoria dei reati più gravi, come l'omicidio, si è verifi­ cata una diminuzione nel quinquennio. Emerge, altresÌ, che i qua~tro quinti dei processi contro ignoti di compe­ tenza del Tribunale hanno per oggetto il delitto di furto, ed una percentuale non minore deve certamente tro­ varsi nei processi di competenza del Pretore· che la. ta~. bella non analizza in ordine alla natura del delitto. Il fenomeno, quindi, ha minore gravità di quanto appari­ (l) Vedo Allegaton. 9, pago 52..

(13) -. 13­. l'ebbe dalla cifra numerica totale, tanto più che, come è rìsaputo, nei furti, specie se campestri, assai difficile è la identificazione del colpevole, e la tenuità del reato spesso non consente il lusso di troppo lunghe e complesse indagini. Ad ogni modo, ho motivo per ritenere che la questione abbia già attirata l'attenzione del Ministero della Giu­ stizia intorno alle misure atte a ridurre maggiormente il nume~o di questi processi. lo credo che, anzitutto, occorrerebbe una inchiesta statistica particolare per otte­ nere una analisi più precisa, estesa anche ai processi pretorili, la quale specificasse il titolo dei delitti rimasti impuniti, le loro aggravanti, la distribuzione territoriale per distretto di Corte di Appello e, se possibile, anche per grandi agglomeramenti di popolazione. Sarebbe oppor­ tuno, in secondo luogo, di esigere che di regola il processo contro ignoti non sia chiuso senza· che si siano raccolte le dichiarazioni della parte lesa, atto istruttorio essen­ ziale che costituisce un debito della giustizia verso la parte lesa stessa, e che può essere di controllo dell'attività cosÌ della polizia come del Magistrato. Se in taluni casi, specie di piccoli reati, la chiamata della parte lesa da­ vanti al Magistrato può apparire inutile, e gravosa per essa, la giustificazione dovrebbe essere annotata dal Magistrato inquÌrente sull'incartamento ptocessuale. Sa­ ,l'ebbe, infine, opportuno che nei processi per delitti gravi, non si chiuda la procedura che dopo Un certo numero di anni, stimolando periodicamente l'attività della polizia per ulteriori indagini, perchè col. tempo la verità, come dice la sapienza popolare, può venire a galla..

(14) -14 ­. ~. **. Accanto a queste ombre della giustizia penale ricon­ forta l'animo la constatazione, che già feci l'anno scorso e che è riconfermata anche dalle statistiche di questo anno (l), dell'ottimo funzionamento, sia dei Tribunali dei minorenni, che degli Istituti intesi alla rieducazione morale dei discoli. e dei. condannati, e degli Istituti che. curano la protezione dei liberati dal carcere. Già dissi lo scorso anno ed oggi ripeto, quanto meritorio ed ammi­ revole sia l'impulso dato a queste istituzioni - che pos­ sono costituire orgoglio del Regime - dall'eminente Magi­ strato che dirige i servizi carcerari. I discorsi inaugurali segnalano, poi, l'opera d'indefesso zelo dei magistrati minori addetti a queste particolari istituzioni, opera ispirata a senso profondo di umanità ed a quella reve­ renza affettuosa per il fanciullo che è tutta propria del­ l'anima italiana. Mandiamo a questi generosi Colleghi il caldo sentimento della nostra simpatia e della nostra ammIraZIone.. * * * A diversità delle pagine riflettenti la giustizia penale, le pagIne dei discorsi inaugurali .riflettenti la giustizia civile, eccettuate quelle dedicate alle controversie del lavoro ed a qualche questione di diritto agrario, di diritto (1) Vedo Allegati. n:n.. 11 a l7,pag. 54 e sego.

(15) -. 15­. fallimentare e di ,diritto concordatario, appaiono al­ quanto scialbe e monotone, quasi riflettenti il crepuscolo di un diritto che attende nuovo rigoglio di vita dalla semenza politica della Rivoluzione' fascista. Qualche Capo di Corte si è trattenuto sul fenomeno della litigiosità civile. N e farò il tema principale del di­ sco:rso dell'anno venturo, se sarò qui à pronunciarlo, accen­ tU,ando su di esso il mio ultimo atto di fede di magistrato nell'avvenire della civiltà fascista. Poichè, tuttavia, l'opi­ nione pubblica comincia a interessa,rsi di questa questione, sulla quale da anni io vado insistendo, mi si permetta che ne fissi sino da ora in poche parole i caposaldi pe:r evitare facili equivoci. In senso proprio e storico la litigiosità non consiste già nel movimento delle liti, come apparirebbe dall'ine­ satto linguaggio statistico, perchè inevitabili essendo le violazioni del diritto, naturale e legittimo è il reclamo in giustizia ed anzichè atto antisociale vuole essere riguardato come un atto di civiltà, surrogante la reazione violenta dell'offeso. Ma è, invece, litigiosità l'eccesso che si verifica in codesto movimento in quanto contrasti col grado di civiltà che un popolo ha raggiunto, o deve e può raggiungere. Il numero delle liti è, difatti, in ra­ gione inversa della civiltà di un popolo, o, come disse Alfredo Rocco alla Camera, « i popoli più civili sono quelli che litigano di meno »;e la dimostrazione di questa legge storica risulta dalla coincidenza della discesa della litigiosità col progresso generale di un Paese; più parti­ colarmente ancora, dalla corrispondenza e dal sincronismo.

(16) -- 16­. della litigiosità con la curva statistica di quegli esponenti della civiltà che sono costituiti dai dati della criminalità, dell'analfabetismo e della indigenza. Questo parallelismo delle due curve, pur apparendo impressionante nell'andamento generale delle cifre, non è, nei dati particolari, compiuto e perfetto; e non esclude, poi, che la litigiosità resti pur sempre un fenom~no perso~ naIe, avente una 'individuale base psicologica, sia pure se influenzata da ragioni ataviche o da condizioni ambien­ tali.Ne segue 'che la li:tigiosità possa essere direttamente combattuta, vuoi con mezzi di propaganda, vuoi con mezzi giudiziari, quali quelli che dovrebbero essere adot­ tati nel nuovo Codice di procedura civile. Per' stabilire l'importanza della questione basterà che vi dica che se riu~ scissimo a perequare la litigiosità sulla base delle cifre minime date dai distretti diAncona, Firenze, Venezia, Bre­ scia, Perugia e Bologna, con una media di sole 1.409,68 liti per centomila abitanti - cifre minime che rappresen­ tano, per cosÌ dire, l'attuale punto dell'oro della giustizia civile italiana - il numero totale dei procedimenti civili in tutto il Regno sarebbe ridotto a quasi la metà (l}. Si realizzerebbe, cosÌ, anche un fattore di capitale im­ portanza per la risoluzione della travagliata questione della riforma giudiziaria. E non si tratta di iniziare la perequazione, ma soltanto d'intensificarne il movimento perchè essa già esiste in atto, grazie ai progressi di civiltà delle regioni meridionali ed insulari del nostro Paese. (l) Ved.le statistiche e i diagrammi negli Allegati ,nn. 1,2,3 e4, pago l a 4..

(17) -. 17-­. * * * L'andamento dei lavori della Corte di Cassazione non è stato diverso da quello dell'anno passato (l).. N ellavoro civile vi fu un piccolo aumento nel numero dei ricorsi alle Sezioni Unite (353 ricorsi in luogo di 206), ed un aumento anche più leggero, proporzionalmente, nei di. ricol~si. _3~283);. alle sezioni semplici (3.341 ricorsi in luogo e vi fu di cOllseguenza un leggero au.mento. nella cifra delle pendenze (2.826 ricorsi in lu.ogo di 2.672). Furono esauriti con decisione numero 3.284 ricorsi in. 480 udienze: carico di lavoro anche quest-'anno assai grave, sopportato con nobilissimo zelo dai Magistratì. della Corte. N el penale vi fu un leggerissimo aumento di ricorsi. (9.756 in luogo di 9.680). Furono esauriti con decisione :r;tumero 8.765 ricorsi in 255 udienze. Vi fu un leggeris­ sino aumento nella pendenza residuale (4.628 in luogo di 4.054). Vi fu una diminuzione notevole nel numero delle sentenze capitali (18 in luogo di 46). Era mia intenzione di presentarvi uno scorCIO della giurisprudenza civile e penale della Corte Suprema, sotto il punto di vista particolare del Pubblico Ministero, e specialmente nei riguardi delle decisioni non conformi alle sue richieste, di quelle che rivelassero particolari deficienze di legge, e di quelle, infine, che contenessero. (l) Vedo Allegato n. 5, pago 4,5 e n. 18 pago 62..

(18) -. 18­. maSSIme nuove In questioni di particolare interesse pubblico. Ma desideravo. ~he. a questa rivista contribuisse. tutto l'ufficio della Procura Generale e mancò il tempo per organizzarla; mi riprometto di ritentare l'impresa per il discorso dell'anno prossimo.. * * * La questione dell'andamento generale dei serVIZI giudiziari, ossia della disciplina di questi servizi, intesa in lato senso, acquista ognI giorno ma ggiore importanza e maggiore gravità. N on riferisco cosa nuova, perchè risaputa e pubbli­ camentericonosciuta, dicendo che i nostri servizi giudi­ ziari non vanno cosÌ bene come potrebbero andare dato l'indiscusso valore complessivo della nostra Magistratura. Unanime è oggi il voto per una giustizia più semplice, più rapida e più sicura, voto confermato recentemente dall'autorevole parola del Capo del Governo (l). Alle cagioni comunemente addotte dei difetti della procedura e della insufficienza del personale non può non essere aggiunta una terza ragione che si collega alla riforma dell'ordinamento giudiziario. E lungi dal niio proposito di parlare di questa riforma il cui progetto: da cinquanta anni travaglia la giustizia italiana. lo intendo soltanto di rilevaI'e, rimanendo nei limiti obbiettivi di. (1) Indirizzo agli Avvocati d'Italia del 28 maggio XIII in occasione del raduno del Consiglio nazionale dei Sindacati forensi..

(19) -. 19. questa relazione, quali SIano gli effetti che il sistemà attuale delle promozioni ha avuto sull'andamento dei servizi giudiziari. L'origine prima del sistema attuale risale all'epoca, ormai lontana, nella quale la carriera giudiziaria non era am.bita, tantochè - fatto oggi. che. parrebbe inau­ dito - i risultati dei concorsi di ammissione non copri­ vano i posti vacanti e si imponeva, quindi, la necessità di sceverare attentamente nelle promozioni gli elementi migliori. D'altra 'parte, il bisogno di difendere la Magi­ stratura contro le influenze e le inframettenze del par­ lamentarismo, giustificava, in quel tempo, l'adozione di forme di auto-governo, affidando a corpi giudiziari. il decidere sugli scrutini, sui concorsi di promozione e sui tramutamenti. Ma. da parecchi anni i concorsi alla Magistratura raccolgono il fior fiore della gioventù universitaria e del p'arlare.. parlamentarismo. non è più da. Ciò non esclude che altre ragioni, antiche o nuove, -possono continuare a sussistere a favore del sistema adottato;. tuttavia, una. generale. reVISIone. sembra. s'imponga, come si può dedurre. anche dalle parole del Ministro Guardasigilli nelle discussioni in Senato sul bilancio della giustizia. Mantenendomi, ripeto, nei limiti di competenza di questa mia esposizione sulle condi­ ZIonI della giustizia,., mi permetterò soltanto alcune brevi considerazioni intorno agli effetti prodotti dal sistema delle promozioni sull'andamento generale dei servizi giudiziari..

(20) -. 20­. Come ebbi ad osservare quattro anni or sono, in una comunicazione al Primo Congresso Giuridico Italiano (l), non si può dubitare che tale sistema ha elevato illiveHo intellettuale e culturale della Magistratura nostra. Essa oggi gareggia con la dottrina nella interpretazione della legge: spesso la guida, sempre la completa. L'ordine giudiziario novera nel suo seno numerosi e valenti scrittori di diritto, molti dei quali coprono cattèdre uni­ versitarie. La mia conoscenza degli ambienti giudiziari internazionali mi permette di affermare che la Magi­ stratura italiana è fra le Magistrature intellettualmente più elevate. Ma, come dissi al Congresso, si è andati troppo oltre e la medaglia presenta oggi, talvolta, il suo rovescio, perchè col sopravalutare le doti culturali del Magistrato in confronto delle altre doti, può venire a scapitare quel suo compito normale ed ordin ario che. consiste nel curare con sollecitudine e diligenza P applicazione della legge a fatti accertati o da accertare: compito il quale non richiede, nella grande maggioranza delle liti e dei processi, se non. le doti modeste della chiarezza dello. spirito e della coscienfla, del realistico buon senso e di molta? moltissima diligenza e non minore pazienza, sere­ nità ed èquanimità, accoppiate ad una conoscenza del diritto che basta sia generale e sicura, anche se non 'profonda.. (l) « Normalizzazione del movimento litigioso e del lavoro dei Tribunali e delle Corti, ecc. l). (Atti del Congresso, voI. Comunicazioni, pago 239-261)..

(21) -21­ Dall'osservatorio della Corte di Cassazione, come da quello del Consiglio Superiore, sembra risultare .che l'indirizzo e carattere del processo civile, e talora anche di quello penale, possono rimane,re pregiudicati per ef­ fetto di sentenze che sono ~onografie dottrinali, atte a costituire brillanti titoli per il concorso di promo­ zione, ma che spesso ritardano, confondono o pregiu­ dicano la conclusione della lite o del processo, e costi­ tuiscono, in generale, un peso morto di tutto l'ordinario servizio giudiziario. Perfino i giudici istruttori si danno a costruire delle monografie per rinvÌare la causa a giu­ dizio, fornendo ai difensori dell'imputato un bersaglio scoperto che facilita lo smantellamento dell'accusa sin dalle prime udienze. :E quel genere di filosofismo por­ tatore di bacilli, come fu definito dal Duce (l), che compare talvolta anche nel campo del diritto, contribuisce talora a fare della sentenza un monumento di arcana sapienza che il pubblico non comprende. Talvolta accade che nella decisione del giudice di merito manchino, ora la ricerca logica del punto cen­ trale della contestazione, ora l'indagine chiara e precisa del fatto, ora l'appoggio dei necessari mezzi istruttori, ora la discussione dei mezzi istruttorÌ espletati. In tali casi la Corte Suprema è portata a sconfinare dalle sue funzioni, male. cassando la sentenza sotto la ragione for­. di una insufficiente motivazione, ma in realtà. (l) Discorso in occasione dell'inaugurazione d~l Primo Congresso Giuri­ dico Italiano in Campidoglio, 5 ottobre del decennale (A tti del Congresso, pago 30)..

(22) -. 22­. per motivi collegati alle questioni di fatto della causa o. del .processo, - malam~nte sviluppate o discusse. dal. giudice del merito. Troppi Magistrati oggi si impancano a Papiniani e trascur.ano l'ordinario, modesto lavoro giudiziario, per rivolgere ,tutto l'impegno. della. loro. volontà e tutto il loro tempo a fabbricare titoli di ca-rriera ed a porre l'assedio ai concorsi di promo­ zione ed alle Commissioni giudicatrici; mentre i non' Papiniani scorati dalle bocciature. di carriera, sono. spinti a buttare il fucile nel grano. lo non discuto punto, ripeto, la bon,tà teorica dei principi cui si ispira il sistema vigente. Ma è mio dovere di rilevare come la realizza­ zione di questi principi, può sembrare non rispondente alle necessità di un ordine giudiziario che si, voglia sal­ damente disciplinato sotto l'autorità dei suoi capi ge­ rarchici, come di 'una giustizia semplice, rapida e sicura, non estranea all'anima ed alla comprensione del popolo.. * * * Intorno a quell'altro aspetto del problema giudi­ ziario che è costituito dalla riforma del Codice di pro­ cedura' civile, intrapresa dall'alta saggezza del Ministro, assistito da eminenti collaboratori, forse ricorderete che nel discorso dell'anno passato, io sviluppai questo concetto programmatico, cioè che il nuovo Codice di procedura penale, in quanto applicava la politica giu­ diziaria del Regime, interpretata da Alfredo Rocco sotto la guida ,del Duce, potesse essere considerato,.

(23) -. 23­. nel suo generale spirito etico-politico e In taluni suoi istituti, come normativo anche delle future riforme della procedura civile, concetto che ha avuto l'alto onore di collimare, almeno in parte,con le idee espresse dal Guardasigilli nell'ammirevole discorso pronunciato In Senato sull'ultimo bilancio della giustizia. L'onorevole Ministro non si è limitato, del resto, al discorsi, nella formidabile fatica assunta di realizzare una giustizia spiritualmente e tecnicamente più moderna e più fascista. Dopo avere regolato il tirocinio degli uditori con una scuola di addestramento intesa a plasmare la coscienza ed il carattere dei futuri magistrati, ha prov­ veduto ad una elaborata legge sul procedimento di ingiun­ zione che risponde alle. critiche del procedimento attuale, sulle quali io pure ebbi ad insistere nella cennata comu­ nicazione al Primo Congresso Giuridico Nazionale. E io spero ed auguro che la nuova legge, se bene applicata, valga a raggiungere i fini, cui mancò l'antica, di liberare le udienze dei tribunali di una parte, almeno, dell'ingente mole delle cause contumaciali, o contestate per puro spirito· defatigatorio. Per ciò che riflette le direttive del nuovo' processo civile, quest'anno ho cercato di vagliare sperimental­ mente, nell'esercizio delle mie funzioni, la esattezza della mia convinzione programmatica di cui ho fatto cenno, prendendo sotto il nlio controllo personale il funziona­ mento di uno dei più caratteristici meccanismi del nuovo Codice di procedura penale, cioè la Camera di Consiglio penale presso la Corte Suprema. Quest'organo giurisdi­.

(24) -. 24­. zionale ha provveduto a risolvere intorno a 3.137 ricorsi, dimodochè più di' 3.137 incartamenti penali sono pas­ sati e ripassati sul mio tavolo di lavoro in aggiunta a qualche altro migliaio, relativo ad altri servizi civili e penali della Corte Suprema. Il controllo personale mi ha confermato nella opinione della grandissima utilità di ordine generale - cioè non ristretto ai processi penali di Cassazione - di questa Camera di Consiglio, quale organo di filtramento e di selezione delle impugnative, analogo alla « chambre des requetes. ». francese, ma con. maggiore precisione dei casi di sua competenza. Mentre le sezioni civili della Corte, sprovviste di questo 'organo di filtramento, hanno dovuto impiegare, come ho rife­ rito,non meno di 480 udienze per emanare 3.284 deci­ sioni, le sezioni penali hanno impiegato soltanto 255 udienze per eman,are ben 8.765 decisioni. Inoltre, grazie alla Camera di Consiglio~ le udienze pubbliche penali sOrio state ristrette a casi che potevano attirare real­ mente l'interesse della Corte; mentre oggi,. purtroppo~. nelle udienze delle sezioni civili, stante l'eccesso dei rICOrSI manifestamente infondati, o puramente cavil­ losi, o che tentano di riesumare questioni di fatto, o anche questioni di diritto, irricevibili o irrilevanti, le discussioni· pubbliche attraggono sempre meno VIva­ mente l'attenzione e l'interesse del Collegio..

(25) -. 25­. * * * N el controllo di questa procedura della Camera di Consiglio, la mia attenzione è stata attirata dal numero considerevole di ricorsi dichiarati inammissibili per irre­ golarità di forma nella proposIzione dei motivi, o perchè essi mancavano addirittura o perchè erano stati presen­ tati irregolarmente o fuori· termine, o perchè sottoscritti dal solo imputato, o perchè firmati da avvocato non is'critto nell'Albo della Corte di Cassazione, o perchè firmati da. avvocato non. munito di regolare. man­. dato ecc. (l). Siccome il ricorso è un atto ricevuto dal Cancelliere, male si spiega oggi che malgrado l'indole ufficiale assunta dal processo penale, esso continui a rivestire completamente il carattere di un atto di parte, la cui irregolarità porti sempre la inammissibilità del ricorso, senza che il Cancelliere abbia facoltà d'impedire o di correggere la irregolarità o per lo meno di avvisarne la parte ricorrente perchè possa eventualmente ricorrere a rimedi. Comunque sia· di ciò? volendo ricercare le cagioni materiali di questo ragguardevole numero d'inammissi­ bilità ho accertato che questi ricorsi sono raccolti, se il condannato è libero, sopra moduli a stampa èsistenti nelle Cancellerie, e se il condannato è detenuto, su parti­. (l) Ved.le tavole statistiche formanti l'Allegato n.19, pago 63 e 64; i ri­ corsi dichiarati inammissibili per questi motivi di forma furono 921..

(26) -. 26­. colari registri usati dalle Direzioni delle carceri. I moduli o i modelli di registro che ho preso in esame, si limitano ad indicare l'autorità che riceve il ricorso, il giorno e la data, le generalità del ricorrente, la data della sentenza impugnata e la qualità del magistrato che la emise, senza riferirsi a quelle condizioni· particolari e diverse la cui osservanza è necessaria per la regolarità 'del ricorso. Sono giunto, quindi, al1a penosa riflessione che se, invece, questi moduli o modelli fossero più precisi e circonstan­ ziati, molte inammissibilità non avrebhero luogo ed un numero imprecisabile di errori della giustizia penale sarehhero evitati. Ho raccolto altri moduli o modelli, In uso nei processi penali ed· ho constatato, non solo lo stesso difetto, ma talora delle indicazioni che sono In contrasto con le disposizioni del Codice. Ho, poi, appreso che questi moduli sono fabbricati da talune tipografie, senza il controllo del Ministero della Giustizia ed è presso di esse che le Cancellerie liberamente si provvedono. Lo stesso avviene per i moduli in uso nelle procedure civili e commerciali. La questione dei moduli giudiziari ha un'evidente importanza. In qualsiasi ammÌnistrazione .pubblica o privata l'uso dei moduli a stampa rappresenta un mecca­ nismo elementare moderno, e di uso comune, che rende sicuro, facile e rapido l'adempimento di quelle condÌzioni che sono necessarie per l'espletamento di quella determi­ nata attività. Non appare, quindi, commendevole il fatto che i. moduli i quali devono assicurare la regolarità di servizi cosÌ delicati e difficili come quelli della giustizia,.

(27) -. 27­. SIano imperfetti ed insufficienti e SIano fabbricati e meSSI in uso senza alcun controllo. In un mio recente soggiorno a Berlino ho voluto rinfrescare la mia memoria sul meccanismo, che già conoscevo, dei moduli giudiziari i quali rendono partico­ larmente rapido, semplice e sicuro, in Germania, lo svol­ gimento delle procedure giudiziarie. Ho avuto conferma del fatto che i moduli sono controllati dal Ministero della Giustizia, ch'essi sono in numero enorme e preparati con grandissima precisione di dettagli. Tengo a disposi­ zione di chi voglia interessarsi di questa questione di tecnica giudiziaria il catalogo della Casa editrice Reinhold Kuhn di Berlino, contenente l' elenco dei moduli usati nelle procedure civili. I Tribunali completano i moduli ufficiali con altri moduli da loro predisposti. La Pretura (Amtsgericht) di Berlino Centrale ha a sua disposizione annualmente la somma di. 70 mila marchi (pari oggi a circa mezzo milione di lire) per provvedersi dei moduli ufficiali o per fabbricarne altri (l).. (l) ,Circa le « spese di ufficio» di codesta Pretura pos~o aggiungere le seguenti cifre: riscaldamento R. M. 16.000, luce R. M. 25.000, servizio di nettezza R. M. 2.200, Biblioteca R. M. 4.300, Riviste R. M. 3.500, rilegature R. M. 1.200, rinnovamento mobilio R. M. 15.000, riparazioni mobilio R. M. 25.000, spese di trasferta R. M. 8.200, forniture di cancelleria R. M. 41.000, varia R. M. 18.000; in totale, compresa la spesa per i moduli, R. M. 229.400 pari a circa un milione e mezzo di lire italiane. Questa Pretura, provvede ai servizi giudiziari di circa la metà della popolazione diBerlino,.che è, in totale di 4 milioni e 391 mila abitanti; compresi in detti servizi, oltre alle cause civili e penali di Jimitata competenza, i servizi dei fallimenti, delle esecuzioni mobiliari e immobiliari e della procedura di ingiunzIone (Mahnverfahren)..

(28) -. 28­. * * * La questione dei moduli è una ma:nifestazionedel­ l'imperfetto att:rezzamento tecnico ed amministrativo della" nostra giùstizia la quale sotto questo aspetto è tuttora, all'incirca, la giustizia della piccola Italia, orga­ nizzata all'epoca delle diligenze, "dei lumi ad olio e a petrolio e del fucile ad avancarica; il bilancio dell~ giu­ stizia, privo di importanza parlamentare, essendo rimasto per tre quarti di secolo il bilancio Cenerentola, come fu chiamato tradizionalmente. Sorge, quindi, il problema, del quale feci già cenno nel discorso dell'anno passato, come sia possibile intro­ durre di subito e di un sol tratto una gl'alide e moderna riforma giudiziaria senza il preventivo rinnovamento generale e radicale dell'attrezzamento tecnico ed ammi­ nistrativo. Il fermo e deciso proposito espresso dall'ono­ revole Ministro della .Giustizia di affrontare una riforma totalitaria riempie il mio animo della grata speranza che saranno forniti i mezzi occorrenti per portare tale attrezzamento alla perfezione richiesta da simile ri­ forma e rispondente ai caratteri della civiltà fascista della grande Italia.. *. * *. Qui terminerei la mia rivista sulle luci e sulle ombre della nostra giustizia se vivo non mi pungesse il desi­ derio di interessare attenzione vostra sopra una recente. r.

(29) -. 29­. riforma tedesca, la quale, si attiene. al. caratteri della. funzione giudiziaria in un regime 'politico popolare, e dominato, come da noi, dal p:rincipiodell'autorità dello Stato .. La rivoluzione hitleriana sta affrontando, come è noto, tutto il problema dell'ordinamento giuridico come un tema essenzialmente connesso, sotto il punto di vista politico, col nuovo Regime. Nel campo della procedura civile, tagliando corto a discussioni. dottrinali che dura­ vano da più di uri quarto di secolo, ha sanzionato nei tribunali superiori i principi della immediatezza, ora­ lità ed ufficialità del procedimento, di cui fra' noi da tanti anni tanto si discute, coordinandoli però al prin­ cipio politico di conferire un carattere popolare allo svolgimento del giudizio (1). Profittando del mio recente soggiorno a Berlino, ho cercato di seguire da vicino l'applicazione di questa riforma, nel tribunale di prima Ìstanza o Landgericht, mescolandomi col pubblico delle udiep.ze civili, intervi­ stando Magistrati ed Avvocati e prendendo conoscenza di studi dottrinali e statistici. Ho assistito allo svolgi­ mento di cause civili di varia natura ed importanza. Esse erano quasi tutte portate in prima udienza e nella stessa udienza esse avevano svolgimento e conclusione con discussioni, produzione di documenti, con assunzioni di prove testimoniali e perizie, giungendosi alla pronuncia. (1) Parziale applicazione di tali principi negli Amtsgerichte si trovano già .accolti in un regolamento 13 febbraio 1924..

(30) -. 30­. della sentenza, o al rinvio della pronuncia ad una udienza successiva nel termine massimo di una settimana. Il procedimento si svolge con la massima tranquillità, como­ dità, regolarità, chiarezza e serenità sotto la direzione attivissÌma del Presidente e con tale semplicità ed evi­ denza che le parti interessate, anche se di ceto popolare, possono rendersi conto del come le loro ragio~i sono' pre­ sentate, discusse, apprezzate, accolte o respinte. Ho tro­ vato Avvocati e Magistrati unanimi nel constatare il successo di queste nuove procedure che sono rinfor­ zate dalla facoltà che' la legge accorda al Tribunale di assumere senza alcuna formalità le dichiarazioni delle parti sotto giuramento, quale mezzo istruttorio, adot­ tandosiparzialIIiente~. come rispetto al principio della immediatezza, il noto sistema austriaco. Le statistiche che ho 'consultate mi hanno pienamente confermata la. sorprendente agilità e rapidità acquistata dal giudizio civile (l).. (l) Sulle ragiuni, portata e risultati di questa riforma sono da consul­ tare gli articoli pubblicati dal Consigliere ministeriale E. STAUD sull'organo uffi­ ciale del Ministero della Giustizia, « Deutsche Justizll (editore R. Von Decker's G. Schenk successore, Berlin W. 9) e specialmente quelli inseriti nelle annate seguenti: 1933, pago 536 sgg.; 1934, pago 152 sgg., 512 sgg., 669 sgg., 1150 sgg.; 1935, pag.371 sgg., 737 sgg., 1074 sgg., 1079 sgg.; 1936, pago 377 sgg. Dall'ultimo di detti articoli ricavo questi dati statistici: Nel 1935 sono stati trattati con la procedura della immediatezza, cioè espletando la istruttoria all'udienza di discussione della causa~ 86 su cento procedimenti presso i Tribu:' nali di prima istanza e 80,2 procedimenti presso le Corti di Appello. I rinvii in corso di causa rappresentano una percentuale del 5,4 per cento nei procedimenti davanti il Tribunale di prima istanza e del lO per cento davanti le Corti di appello. I procedimenti non definiti entro l'anno non hanno supe­.

(31) -- 31 ­. Questa riforma" come ho detto, è intimamente con­ nessa con lo spirito politico della rivoluzione hitleriana, non solo perchè basata sul concetto dell'interesse pub­ blico che d'eve guidare l'attività individuale e sociale, ma perchè, secondando l'indirizzo politico nazista, mira ad amalgamare la vita delle varie classi sociali anche sul terreno giuridico, facendo sÌ che la giustizia si trovi in contatto col popolo e sia da esso compresa (l). « Una « amministrazione della giustizia popolare, dice il pream­ ~. . cc. bolo della Novella, 27 ottobre 1933, è solo possibile. cc. con una procedura che il popolo possa comprendere e. cc. garentisca un'efficace protezione del diritto altrettanto. cc cc. sicura come pronta. Le parti ed i loro rappresentanti devono essere consapevoli che l'amministrazione, della. cc. giustizia serve non solo per essi ma ugualmente e parti­. « colarmente per la sicurezza del diritto di tutto il popolo. cc cc. A nessuna parte può essere permesso di condurre in errore il Tribunale con la menzogna o di abusare della sua. « efficienza di lavoro col tirare in lungo il processo per « spirito di malevolenza o di negligenza. La protezione. giuridica cui ciascuno ha diritto implica il dovere di cc facilitare al giudice P accertamento del diritto con una cc. rato le medie di 29,9 per mille davanti le Corti di Appello, di 14.,8 per mille davanti i Tribunali di prima istanza e di 1,7 per mille presso le Preture (Amtsgerichte).. (1) A questo concetto credo che si riannodi anche la riforma fatta con la legge 13 dicembre 1935, per la quale, a differenza di quanto si propone fra di noi, si è abbassata, anzichè elevata, la competenza per valore del Pretore o Amtsgericht, ridueendone il tasso da mille marchi a 500 marchi..

(32) -. 32­. « condotta processuale onesta. e diligente.' Compito· del « giudice è di far in maniera, mediante la rigida direzione. « del· procedimento ed in stretto contatto con le parti,. «che ogni litigio dopo una preparazione a fondo venga « nella misura del possibile chiarito e risolto in un unico « dibattimento. Egli deve evitare rinvii che non siano « materialmente impellenti ed impedire che il procedi­ « mento sia trascinato in lungo con tardive produzioni. « Solo cosÌ si può realizzare una procedura vivace (le­ « bendige), con piena oralità e immediatezza che fornisca « al giudice un sicuro accertamento della verità ed Ucui « corso le parti possano seguire con comprensione e fi­. « dncia (...und dessen Verlauf die Parteien mit VersHind­ « niss und Vertrauen folgen konnen). ». (l).. * * * Le condizioni che, a. mIO. parere, rendono possibile. una riforma giudiziaria di questa natura e di un così elevato contenuto· e carattere sociale, politico e morale, sono parecchie, ma sovra due principalmente desidero attirare l'attenzione vostra. La prima, di ordine materiale, e che è di particolare importanza per l'applicazione dei principi della immedia·· tezza ed oraHtà, si riferisce a quell'attrezzamento tec­. (1) Cons. la circolare del Miniiòtro della Giustizia, 11 novembre 1935, che commenta i singoli paragrafi. di questo preambolo « Deutsche Justiz l), 1935, pago 1654 e seg.)..

(33) -. 33­. nico-amministrativo, della cui insufficienza fra di noi, ho già fatto cenno. Atitolo di esempio ricordo che il Landge­ richt, nelle udienze del quale ho assistito alla realizzazion'e di questa riforma, è composto di 76 sezioni civili, di' 9 sezioni commerciali e di 8 sezioni per le controversie del lavoro. Le sezioni tengono di regola tre udiènze la settimana, dimodochè nei· giorni feriali vi sono più di . 40 sezioni che lavorano contemporaneamente. Il nu­ mero totale dei Magistrati è di 354; ogni sezione com­ prende tre Cancellieri provvisti di una macchina da scrivere pel servizio di udienza, e che di regola sono tutti steno-dattilografi. Vi sono 116 uscieri. La distri­ buzione dei servizi è organizzata in modo meraviglio­ samente minuto e .preciso ed in maniera da raggiungere la massima specializzazione. Ciò spiega come il lavoro giudiziario. si possa svolgere comodamente e' compiu­ tamente in ogni sezione nel termine massimo delle quattro ore di udienza senza affollamento, nè di cause, nè di pubblico, il ruolo di ciascuna sezione non comprendendo più di IO cause. lo non so quali siano i Tribunali italiani nei quali si potrebbero riprodurre queste condizioni di lavoro; forse, almeno per i locali, il tribunale che SIe­ derà nel nuovo Palazzo di GiustÌzia di Milano. L'altra condizione, di carattere essenzialmente spi­ rituale che interessa tutta la procedura, è quella della disciplina etico-politica del. processo: disciplina anZI­ tutto politica, perchè pervasa della fervente e quasi mistica fede hitleriana (Heil Hitler I), nel dovere di assoluta obbedienza allo Stato per la necessità della 5.

(34) 34 ­. crescente grandezza della comunità germanica; disci­ plina, in secondo luogo, giudiziaria e che risulta dalle forme e natura dei contatti fra Tribunale e difensori e dalla chiara semplicità del dibattimento, resa intelli­ gibile anche al pubblico popolare. Nei tribunali tedeschi non si arringa, e sarebbe difficile di arringare perchè i pulpiti degli avvoèati si trovano addossati al banco del Tribunale, di guisa che Avvocati e Magistrati si trovano in stretto, quasi familiare, contatto..N on arrin­ gano, dunque, gli Avvocati, nia parlano in tono diedu­ cato cameratismo fra di loro, in tono di confidenza rispettosa con i Magistrati, esponendo, chiarendo e precisando le loro ragioni, rispondendo alle osservazioni, domande ed obiezioni, cosÌ dell'avversario che del Tri­ bunale, di guisa che in questa discussione in.crociata, piana, franca e serena, la serietà degli argomenti è vagliata, le contestazioni generiche sfumano, le menzo­ gne professionali sono escluse, i cavilli cadono, la que­ stione centrale della causa viene, mano a mano, pr~ci­ sata, la possibilità. delle transazioni (grandissimo ne è il numero) è favorita ed, in tutti i casi, la soluzione del litigio è incamminata per la sua retta via. Non esiste più quel carattere formale, eccessivamente tecnico, sino a diventare ermetico, che hanno le nostre procedure, spesso incomprensibili anche a persone di una certa. I. levatura intellettuale e sociale~· Cade, è vero, la' solen­ nit~ mistica .e . decorativa, talora teatrale, della· nostra giustizia, ma cadono con essa le ragiònidella diffidenza, del dubbio, e magari del sospetto, che ogni persona.

(35) -. 35­. umana tende ad avere per ciò che non vede chiaro o non comprende. Soprattutto cade quel diaframma fra il. Giudice, la Parte e i Difensori, che è costituito dal carattere formale delle nostre procedure, carattere formale che fa sÌ che la verità della causa non possa apparire al Magistrato se non attraverso gli acta et probata, per­ ciò artificiosa, adomhrata, incerta, talora falsata o di­ storta. Sarehbe possibile presso di noi una tale rivoluzione spirituale e giudiziaria? Prima del Fascismo non l'avrei creduto; oggi lo credo, data l'attuale contemporanea elevazione morale dei due organi della giustizia, la Magi­ statura ed il Foro, dato l'attuale spirito puhhlico di devozione agli interessi della Patria e per essa dello Stato, dato soprattutto l'affratellamento creato dal Par­ tito. Ed io giungo a supporre ch'essa risponderehhe cosÌ all'aspirazione intima dei Magistrati, perchè è vivo . in noi il desiderio di esercitare una giustizia più chiara, più aperta e più vera, come all'aspirazione delle Parti e dei loro difensori, i quali oggi, sfiduciati nel valore delle procedure legali, tentano spesso ogni mezzo, anche equivoco e scorretto, pur di giungere alla informazione diretta e personale del Magistrato. Se questa rivoluzione spirituale, Onorevole Ministro della Giustizia, Voi voleste e poteste realizzare, essa supererehhe d'importanza, a .mio modo di vedére, ogni riforma del Codice, riprodurrehbe il 'concetto del Duce di una procedura profondamente umana e con essa lo.

(36) -. 36­. SpInto moderno e fascista entrerebbe definitivamente nelle aule della giustizia. Con questa .fervida aspirazione ad una giUStlZIa sem­ pre più spiritualmente degna della grande Italia fascista, io Vi chiedo, Eccellentissimo Presidente, che vogliate', in nome di Sua Maestà, il magnanimo nostro Re e Impe~ ratore, dichiarare aperto, il nuovo anno giudiziario della Corte di Càssazione del Regno..

(37) A.LLEGA TI ELENCO GIUSTIZIA CIVILE Movimento della litigiosità nel Regno (2 tavole e 2 diagrammi) . . . . . . . . .. . . . . Pago Movimento dei ricorsi davanti la Corte di Cassazione del Regno ed attività della Commissione del gra­ tuito patrocinio (2 tavole statistiche). 41-4·1,. 4,5. GIUSTIZIA PENALE Movimento della delinquenza nel Regno (1 rapporto statistico ed una tavola statii5tica) . . . Pago Delitti di autori ignoti (1 tavola statistica) Pene capitali (1 tavola statistica) Pene e misure di sicurezza preventive (l tavola statistica) . . . . . . . . . . .0. . . . . . Movimento dei ricorsi davanti la Corte di Cassazione (1 tavola statistica) . . . . . . . . Movimento dei ricorsi penali trattati in Camera di Consiglio (4 tavole statistiche) . . .. 49-51 52 53. 54-61 62. 63-65. GIUSTIZIA DISCIPLINARE Procedimenti disciplinari a carico di magistrati (2 ta­ vole statistiche) . . . . . . . . . . '. . Pago Procedimenti disciplinari a carico del personale delle cancellerie e segreterie giudiziarie (1 tavola sta­ tistica) . . . . . . . . . . . . • . . . . . . Procedimenti disciplinari a carico di avvocati e pro­ curatori (2 tavole statistiche) . . . . . . . . . Procedimenti disciplinari a carico degli ufficiali giu­ diziari (1 tavola statistica). . . . . . . Procedimenti disciplinari a carico dei notai, con nota di giurisprudenza (2 tavole statistiche).. 69-70. 7l. 72-73 74 75-76. AFRICA ORIENTALE Elenco dei magistrati messi a disposizione del Mi­ nistero delle Colonie per i servizi giudiziari dell'Mrica Orientale . . . . . . . . . . Pago. 79.

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(39) GIUSTIZIA CIVILE Movimento della litigiosità nel Regno (2 tavole statistiche e 2 diagrammi). Movimento dei ricorsi civili davanti la Corte di Cassazione. ­ Attività della Commissione di gratuito patrocinio (2 ta­ vole statistiche)..

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(41) -. 4]­ Allegato n. 1.. MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA. Ufficio Statistica.. MOVIMENTO DELLA LITIGIOSITÀ NEL REGNO. PROCEDIMENTI CONTENZIOSI CIVILI E COMMERCIALI INIZIATI PRESSO LE VARIE MAGISTRATURE DEL REGNO, COMPLESSI­ VAMEN TE, NEGLI ANNI 1925-1934,. N. B. -. La cifra del 1935 1, provvisoria. Dal 1930 sono compresi i dati per le Nuove Proviucie.. PROCEDIMENTI. CONTENZIOSI. ANNI. INIZIATI NELL'ANNO. Ogni 1000 abitanti. 1925. 1.14.9.54,9. 29,34. 19Q6. 1.319.866. 33,48. 1927. 1.433.495. 36,15. 1928. 1.520.447. 38,11. 1929. 1.521,4.58. 37,85. 1930. 1.578.007. 37,54. 1931. 1.64.5.855. 39,51. 1932. 1.686.903. 4,0,50. ••. 1933. 1.622.908. 1934. 1.4.82.253. 35,59. 1935. 1.34,4,.726. 32,28. 38,96.

(42) -. 42­ Allegato n. 2.. 2. Segue:. MOVIMENTO DELLA LITIGIOSITÀ NEL REGNO -. 1935.. SERIE DEçREsçENTE. PROçEDIMENTI INIZIATI. DISTRETTI. Numero assoluto. SECONDO LA CIFRA PROPORZIONALE. A lCO.OCO ABITANTI. Cifra proporzio­ nalea 10a.000 abitanti. Genova ..... .. 40.154. 2.483.18. Media cifre. DISTRETTI. assolute. I. Cagliari. Cifra proporzio­ nale a 100.000 abitanti. 9.594.89. Media della percen­ tuale. I. Torino. 62.664. 1. 721.65. Caltanissetta ..... 6.723.09. J. Milano. 98.244. 2.891.78. Catanzaro ..... .. 5.413.55. ~. Brescia. 29.514. 1.405.83. Palermo ....... .. 5.341.70 \. Venezia. 49.376. 1.415.07. Bari .......... .. 5.332.58. Bologna ....... .. 40.108. 1.225.90. Catania. 5.094.70 I. Trento ........ .. 12.503. 1.868.86. Trieste ........ .. 29.072. 1.988.86. 5.954. 1.900.00. I. \ Fiume. 40.843.22. I Potenza ....... .. I. I. l. I. ~ \:::::: ....... .. 39.919. 1.469.76. 19.221. 1.550.25. ~. 84.993. 3.554.29. I. Roma. ~ Perugi~' : : : : : : : :. 9.725. 4.969.94. I. 1. Napoli ........ .. 4.695. 56. Lecce ......... .. 4.042.84. Messina .. , ...... 4.011.46 (. Aquila. 3.981.31 ,. Roma. 3.554.29. 4.2C9.31. 40.086­. I. 1.391.31'. Aquila... . . . . . . 46.572 3.981.&1 I _c..1_ _ _ _ _ _--''--__________---,-I_ _ _ _ IIl\1ilano ........ . ...... [iiI. l. 2.891.73. I. 1. I Napoli. . . . . . . . .. 177.261. 4.695.56/. Genova, ...... .. 2.433. 18. Potenza. . . . . . . .. 30.081. 4.969.94. Trieste ........ .. 1.988.86. ~. /' Lecce. . . . . . .. . .. 45.773. 4.042.84 \ 83.680.20. Fiume. 1:900.00. <Ii. Bari. . . . . . . . . . .. 82.938. 5.332.58. Trento. 1.868.86. _~_.-,-:_C_a_ta_n_z_a_ro_._._._.._.--;--___8_2._3_48_ _5_.4_'1_3_.5_5--,-11_ _ _ _ I Torino. 1.721.65. ~. Ancona. 1.550.2,5 ,. t-l. j\. 7.385.87. I. 2.142.38. l'. ::l. .!i. ~. <li. ~. \ : . : : : ::::::::. I I. Palermo ........ Caltanissetta. . ... :::;;;. : : : : : : : (\. 86.359. 5.341.70. 30.753 94.385. 9.594.89. TO'l'ALE NEL REGNO. 1.292.969. 3,008.G9. !. I. I. Firenze. 1.469.76/. Venezia. 1.415.07. Brescia. 1.405.83. Perugia. 1.391.31 ,. Bologna ...... .. 1.225.90 '. 61.309.80. 6.723.09. Cagliari.... . . . .. I. I. I. l I. 1.409.68.

(43) -­. 43 Allegato n. 3.. 3. Segue:. MOVIMENTO DELLA LITIGIOSITÀ NEL REGNO.. DIAGRAMMA DELLA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEL MOVI­ MENTO NEL COMPLESSO DI TUTTE LE GIURISDIZIONI DI la ISTANZA PER GLI ANNI 1934 e 1935. DISTRETTI. 1934. °. ~. - o. 1. ~. ~. ...r, ~. 1-1. ...r,. E-<. ~. E-<. 1-1. ............ Torino. ............ Milano. ............ Brescia. o. ~. Genova. ............ +. 19 3 5. o. +. -. - o. +. o. +. I. ". [>. ~. ......1-". ~. "'". ". p::j. Venezia. ~ ~. E-< E-<. Bologna. ~ [J). •••••. G. ••••••. ....... ft. •••. ....... ... ... Trento. ~. Trieste ............. l/. Fiume ............ ............ .......... ............. Firenze ~. ...r,. ~. 1-1. ...r,. ...r,. E-<. ~. E-<. 1-1. -<. p::j. Roma. ~ ~. Perugia ............ U. -or( ~ ~. Aquila ............. Napoli ............. ~ ~. ...r, E-<. 1-1. ~. o. S. Lecce .............. p::j. Bari. 1-1. ~. ~. ,. ...r, 1-1. ...r,. ...r,. ;:J. ~. E-<. t-I. ~. ~. ........ ........... Catanzaro. ~. p::j. <ìl­. . . . .. . .. . . ... I Messina. \. <­. Catania ............ Palermo. ........... t-I. I \. Caltani ssetta ...... Cagliari ............ <. ........... """'­. J. ~. "~ ) < '" I. ti). ~. ~> ~. C>. Potenza ............ ...r,. ~~. ~~. ~ ~. t. "->. Ancona ... L/. ì.

(44) -. 44­ Allegato n. 4.. 4. Segue:. MOVIMENTO DELLA LITIGIOSITÀ NEL REGNO.. DIAGRAMMA DELLA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLA LITI­ GIOSITÀ IN RELAZIONE AI VARI ORGANI DI GIURISDIZIONE DI la ISTANZA PER L'ANNO 1935. DISTRETTI. Genova ..... Torino. f"1. ~. Milano ol-! !l:: E-4 Brescia Z Z. f"1 E-4 E-4 f"1. Venezia ..... ~. ~. Trento. ""'. Trieste. l-!. E-4. l. Fiume ..... . \ ~ F' I~ uenze .... . I~ Ancona .... . Z. .~ ,Roma ..... .. !pemgia .... .. I~ Aquila .... . \. .~ '~. NapOli. Potenza \ Lecce ..... .. ~ IBari ...... . ""' \Catanzaro I f"1 Messina. ~ ~. - o. +. o. +. ~. Catania ...... ~ Palermo ...... ~ Caltanissetta. .~ Ca!diari ...... PRETURE. -. ~. <r1. l). t:L.... ~. .J>. < """­ """""........ ~. .< .t:. ~. ì'a ~. r". ~. --­~. I--'"""". .......... ~. 1: l). ./. t""----....... --..... -. (. ~. ~ ".. l..",",. . J>. .......... ( -~. >. <1"­. ~. <ì'-..~. -........ ~. -< ~ ......... ""'". r­. ~. ". ..... ........ ~ ~. ~. ~. ~. ~. ~. ).. :/. +.. < '"'"......... ~".ì'-..~. ~. r>. o. ~V. r'. ~ --< 1'-0... ~l. +. - O. Sp.. ". "l). -. .......... ,. Il. ~. +. lL. r""" ~. ~. TRIBUNALI. - O + O. I. Bologna ...... (/).. j. Il. eONelLL'TORI. ./. <f'. ~.

(45) -. 45­. Allegato n. 5. CORTE DI CASSAZIONE DEL REGNO. MOVIMENTO DEI RICORSI CIVILI. Anno Giudiziario XIV.. Sezioni unite: Ricorsi pendenti alla fine delPanno XIII Sopravvenuti nell'anno XIV .. d urante l'anno E SaUrItl. l. N.. 165 360. )}. Totale carico N. 253 con d.ecisio.ne . per rInUnCIa . » 25. Pendenti al 28 ottobl'e 1936. Sezioni semplici: Ricorsi pendenti alla fine dell'anno XIII Sopravvenuti durante Panno XIV. N.. 525. )}. 278. N.. 247. N. 2507 » 3502. Totale carico Esauriti durante P anno ,\ con ~ecisi~ne. . N. 3030 » 232 I per rInunCIa . Pendenti al 28 ottobre 1936. N. 6009 )} 3262 N. 2747. Nota. - La pendenza al 31 luglio (data della chiusura delle udienze) fu di 216 ricorsi alle Sezioni Unite e di 1657 alle Sezioni semplici. Dei ricorsi decisi, 1227 sono stati accolti, 1969 rig:ettati ed 87 dichiarati inammissibili. Durante l'anno XIV il numero complessivo delle udienze fu di 480.. Allegato n. 6. COMMISSIONE DEL GRATUITO PATROCINIO • .­. DOMANDE PERVENUTE. p=don". dall'anno precedente. 34. I nell'anno 295. I. I accolte. I. rigettate. totale. diChiara-I zioni di non luogo. Totale domande esaurite. Pendenti. I 329. 83 -. ... 175. 5. 263. II I. 66.

(46)

(47) GIUSTIZIA PENALE Movimento della delinquenza nel Regno (1 rapporto stati­ stico ed 1 tavola statistica). Delitti di autore ignoto (1 tavola statistica). Pene capitali (1 tavola statistica). Pene e misure di sicurezza preventive (2 tavole statistiche). Movimento dei ricorsi penali davanti la Corte di Cassazione. (1 tavola statistica). Movimento dei ricorsi penali trattati in Camera di Consiglio. (1 tavola statistica)..

(48)

(49) -. 49­ Allegato n. 7.. MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA Ufficio di Statistica.. MOVIMENTO DELLA DELINQUENZA NELL'ANNO 1935.. Continua la diminuzione dei delitti che offre una cifra l'ela­ tiva di 1254,87 in confl'onto di 1265,85 dell'anno decorso. La curva decennale è la seguente in base alle cifre relative alla popolazione:. 1926 1927 1928 1929 1930 1931 1932 1933 1934 1935. 1748,33 1575,50 1555,60 1455,59 1435,71 1366,31 1487,17 1271,19 1265,85 1254,87. La diminuzione si presenta anche in quest'anno con la caratteristica confOl,ttwole di un miglioramento morale generale, esteso cioè a quasi tutte le categOl'ie di delitti; precisamente si è verificato in 24 categorie su 32. Questo progressivo al'l'etramento, su tutto il fronte, della delinquenza, iniziatosi nell'anno 1933, denota che non cause occasionali e specifiche di questo o quel settore della delinquenza hanno agito come controspinta crimi-' nosa, ma cause generali e costanti che paralizzano progressiva­ mente l'attitudine psicologica al delitto. 7.

(50) -. 50­. Dal punto di vista geografico per circoscrizioni di Distretti giudiziari, la serie in ordine decrescente è la seguente: Fiume - Lecce - Cagliari - Catanzaro - Potenza -. Roma ­ Napoli - Palermo - Aquila - Caltanissetta - Catania - Messina ­ Bari - Trento - Trieste - Milano - Genova - Bologna - Venezia ­ Ancona - Brescia - Perugia - FiTenze - Torino. DELINQUENTI ABITUALI, PROFESSIONALI, PER TENDENZA.. La nostra Italia può l'itenersi ormai quasi immune dalla delinquenza socialmente più pericolosa, vale a dil'e dai delin­ 'quenti abituali, professionali, per tendenza. Ecco le serie in ordine di tempo per il Regno. Condannati dichiarati: delinquenti abituali delinquenti professionali. 1933. 1934. 1935. 1 t83 111. 1199. 893. 828. 68 34. 72. 54 4,0. L. 143. delinquenti per tendenza ,e. 1932. 42. il prospetto c1elPanllo 1935: Autorità giudiziarie che pronunziarono la. Abitualità Profession. Tendenza. Pretori Tribunali Corti cl' Assise. 217 570 41. 33. 17 4. 2 4 34. DELINQUENZA MINORILE.. Parimenti si procede velocemente alla eliminazione della ,delinquenza minorile. Da 7150 condannati per delitto nelranno. 1932 (quando già per effetto della nuova legislazione penale erano state tolte le due quote, da 9 a 14 anni per non imputabilità e da 18 a 21 per passaggio alla maggiore età) siamo alla cifra ridottissima di 2733 delitti nell'anno 1935, in tutto il Regno, compresi quelli giudicati dai Pretori..

(51) -51­ Allegato n. 8. 2. Segue:. MOVIMENTO DELLA DELINQUENZA NELL'ANNO. 1935.. SERIE DECRESCENTE DELITTI DENUNCIATI. SECONDO LA CIFRA PROPORZIONALE A 100.000 ABITANTI. Cifra proporzio­ naIe a. Numero DISTRETTI. media cifre. 100.000. assoluto. I Genova. 17.811. 1.094.95 \. Torino. 27.913. 798.02. Milano. 44.399. Brescia. 18.207. i. Lecce ......... .. 2.206.89. J. 1.270.91. Cagliari ....... .. 2.146.38. f. &87.36. Catanzaro ...... .. 970.81. 33.915. 1.022.70. Trento ........ .. 9.3·t3. 1.40(1.16. Trieste ........ .. 17.633. 1.272.96. Fiume ........ .. 8.1)28. 2.885.01. I. 23.347.77. I. I. ~ f-< H. '. 22.002. 814.08. 10.829. 889.27. 43.C24. 1.783.16. Perugia ....... .. 6.141. Aquila ........ .. 18.4W. ~. ypotenza ........ /. ì. ... ( C. I Messina. ~. ~(. I. atanzaro ...... I. 64.5671 10.510. 1.709.95. 20.081.20. I. 24.625. 1.401.34 \ 1.936.34. 28.496. 1.4.38.80. I I. Catania ....... .. 17.834,. 1.445.84. J. Palermo •...•... 27.499. 1.700.4.6. I. Caltanissetta .. .. 6.948. 1.535.99. l. Cagliari ....... .. 20.887. 2.146.38. TOTALE NEL REGNO. 539. 382. 1.834.08. Roma ........ .. 1.783.16. Napoli ........ .. 1. 709.95. 1. 3.131.97. Palermo ....... .. 1. 700.46. Aquila ........ .. 1.637.49. Caltanissetta ..... 1.535.99. I. I. Catania. 1.445.84. I. Messina. V!38.80. Bari .......... .. 1A01.3't. Trento ........ .. 1.400.16/. Trieste ........ .. 1.272.96. I I. 2.206.89 , 28.858.80. 11.384. Potenza ....... .. 1.834.118/. 16.096. ....... .. I. 1.936.34 l'. 1.578.08. I. ~ )~'::'.:::::::::: I ,t:. I. 1.637.49. I. ~ (Napoli ......... ". I. 2.885.01. 33.081. Roma .. ....... .. della. percentuale. Fiume. Venezia. ~. Media. aLitanti. I. Bologna ....... .. li ::::: ........ o. Cifra proporzio­ nale a. 100.000. assolute. abitanti. i. DISTRETTI. Milano ........ .. Genova ....... .. 1.094.95. Bologna ....... .. 1.022.70. Venezia. I Ancona. 16.910.40. Brescia. I Perugia. 1.243.83. 1.270.91 l'. I. :::I. I. 884.78\'. Firenze. 814.08. Torino. 798.02 I. 874..05.

(52) Allegato n. 9.. DELITTI DI AUTORI IGNOTI QUALIFICATI SECONDO LE DECISIONI DEGLI UFFICI DI ISTRUZIONE E DEI PRETORI (Quinquennio 1931-1935). r. 1931. DELITTI. Numero. 1932. Ogni. I. I. Numero. 100. assoluto. assoluto denun'l. 1933. I. 100. I. denun.. Rapine, estorsioni, ricatti Truffe ed altre frodi Altri. *. Ogni. Numero. Numero. 100 assoluto. assoluto denun.\. I. I. Ogni. I denun. 100. Numero. Ogni 100. assoluto. denun.. I. VI. t-.:.l. 214. 90.410. Furti. 1935. I. Ogni. I. Omicidi volontari e preterin­ tenzionali. 1934. 9.47 43.94. 782 28.91 1.031 49.598. 2.53 16­. 207. 9.39. 214. 10.65. 202. 10.20. 133. 7.30. 32.34.. 74.453. 35.12. 75.543. 36.31. 83.337. 36.65. 959 4·0.77. 1.069. 54.85. 879. 42.32. 945. 49.97. 73.302. 3.26. 340. 1.63. 303. 1.51. 89.681. 25.44. 94.555. 31.99. 97.259. 30.21. 106.698. 37.02. 164.854. 26.75. 171.023. 32.02. 174.223. 32.25. 191.416. 35.49. 705. 2.17. 732. --. In complesso.. 142.035. 25.31. * La discriminazione per gruppi si riferisce solamente alle decisioni degli Uffici d'Istruzione perchè i delitti di autori ignoti di competenza del Pretore inclusi i furti non aggravati sono compresi in blocco nella voce: ( altri l)..

(53) -. 53­ Allegato n. lO.. PENE CAPITALI Anno XIV.. CORTI DI ASSISE. . .. . .. 2. .. ...... . .... .. 2. ...... Bolzano Cagliari. Condanne. Caltanissetta ........ ......... Palermo. 2 2. ......... 2. 2. . ... l. l. ... .......... .. .. .. 3. 3. ... · . ...... ... ... . . . . . .. ... Sassari. · . .. .. ..... Torino. ·. ". ....... .. ... Condanne eseguite. 2. 2. Rovigo. Trapani. Ricorsi rigettati. ... Frosinone ........ Milano. Ricorsi accolti. 2. l. 1. ....... 2*. 2*­. . . .. .. l. l. ....... 2. 2. 2. 16. 7. ... 18*. 2. * Due condanne si riferiscono alla stessa persona.. Ricorsi pendenti.

(54) Allegato n. 110 MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA Direzione Generale delle Carceri.. PENE E MISURE DI SICUREZZA PREVENTIVE ENTHATI NEGLI ISTITUTI DI PREVENZIONE E DI PENA Carceri giudiziarie centrali e succursali. Carceri giudiziarie mandamentali. \. Stabilimenti di pena ordinari e speciali. --------Entrati dallo stato di libertà. M.. I. F.. I. M.F.. Entrati dallo stato di libertà. M.. I. F.. I. M.F.. Entrati per prima assegnazione. M.. F. \. l. M.F.. St~bilimenti. per misure di sicurezza detentive. Int~rnati. con provvedi mento definitivo entrat per prima assegnazion. 1'4.. M.F.. F. \. \. 1932 .............. 140.739. 20.393. 161.132. 113.746. 12.563. 126.309. 4.579. 334. 4.913. 2.120. 112. 2.23 2. 1933 .............. 131.090. 21,4,38. 152.528. 96.887. 10.737. 107.62 L1. 5.551. 290. 5.841. 2.406. H2. 2.54 8. 1934 .... ".... '" .. H3.952. 23.918. 167.870. 115.235. 13.311. 128.546. 4.155. 236. 4.391. 2.597. 189. 2.78 6. 1935 .............. 125.4'13. 20.767. 146.210. 101.740. 11.771. 113.511. 3.4'1.4. 170. 3.614. 2.505. 152. 2.65 7. 1936 (l) lo sem.... 73.999. 12.788. 86.787. 1.794. 100. 1.894. 1.~26. 58. 1.28 4. (l) Dati provvisOl'i.. Si raccolgono a fine d'anno.

(55) Allegato n, 12. 2. Segue:. PENE E MISURE DI SICUREZZA PREVENT1VE. USCITI IN LIBERTÀ DAGLI ISTITUTI DI PREVENZIONE E DI PENA CARCERI GIUDIZIARIE. CARCERI GIUDIZIARIE. CENTRALI E SUCCURSALI. MANDAMENTALI. M.. F.. MF.. M.. STABILIMENTI DI PENA ORDINARI E SPECIALI. F.. MF.. M.. F.. I. MF.. I Stabiliment.i per misure. I. di sicurezza detenti\Ce Usciti per revoca della misura di sicUl'ezza M.. F.. I. MF.. 1932 .............. 152.194,. 21.288. 173.4.82. 92.223. 10.291. 102.514. 8.008. ,624. 8.632. 24,6. 14. 260. 1933 .............. 131.151. 21.693. 152.84·1. 83.036. 9.308. 92.344,. 2.591. 120. 2.71I. 636. 26. 662. 1934-, ............. 158.982. 25.413. 184,.395. 102.398. 12.063. 1l4..4.61. 4.377. 288. 4,.665. 1.033. 65. 1.098. 1935 ............. , 132.601. 22.028. 154.629. 85.909. 9.974­. 95.883. 2.279. III. 2.390. 1.706. 83. 1.789. 1936 (l) lO sem.... 77.107. 12.873. 89.980. Si raccolgono a fine di anno. 1.292. 61. 1.353. 797. 47. 844,. (l) Dati provvisori.. C/1 C/1.

(56) -. 56­ Allegato n. 13.. 3. Segue:. PENE E MISURE DI SICUREZZA PREVENTIVA,. NUMERO DEGLI STABILIMENTI DI PENA (Situazione al 30 giugno 1936),. Stabilimenti di custodia preventiva: Carceri giudiziarie centl'ali e succursali Carceri giudiziarie mandamentali. 169 844. Stabilimenti di pena ordinari: Ergastolo ordinario Case di reclusione (a). Stabilimenti di pena speciali: Case di lavoro all'apel'to Stabilimento di riadattamento sociale Case di punizione Case di l'igol'e Case per minorati fisici o psièhici (b) Sfmatorio giudiziario El'gastolo per delinquenti abituali, professionali o per tendenza Case di l'eclusione per delinquenti abituali, professionali o per tendenza (c) .............. 6 l 3. 2 6 l l. 6. (a) Comprese 2 case di reclusione per femmine, nonché lO sezioni di l'eclu­ sione presso stabilimenti carcerari di specie diversa.. (b) Compresa una sezione presso uno stabilimento di pena ordinaria, (c) Comprese 3 sezioni presso stabilimenti carcerari di specie diversa~.

(57) -. 57­ Allegato n. 14.. 4,. Segue:. PENE E MISURE DI SICUREZZA PREVENTIVA.. NUMERO DEGLI STABILIMENTI DI PREVENZIONE (Situazione al 30 giugno 1936).. Stabilimenti per maschi: Colonie agricole . . Case di lavoro Manicomi giudiziari Case di CUI'a e di custodia Riformatori giudiziari Sanatori giudiziari . . Case di rigore . . . . Case per minorati fisici. ·1 3. 7 l. 5 2 2 l. Stabilimenti per femmine: Colonie agricole . , Case di lavoro Manicomi giudiziari Case di cura e di cnstodia Riformatori giudiziari .. Centri di rieducazione. l l l l l. 9.

(58) -. 58­ Allegato n. 15.. 5. Segue:. PENE E MISURE DI SICUREZZA PREVENTIVA.. INFORMAZIONI SULLA CONDOTTA TENUTA IN LIBERTÀ DAI MAGGIORENNI DIMESSI PER REVOCA DELLA MISURA DI SICUREZZA DALLE CASE DI LAVORO, COLONIE AGRICOLE, SANATORII GIUDIZIARI, REPARTO MINORATI FISICI E CASE DI RIGORE (a).. Maggiorenni dimessi nel 1932, n. 214. Informazioni avute: CONDOTTA mediocre cattiva. buona. 52 41 32. 47 36 16. 101 22 29. nel 1934 (4). 109. nel 1935 (5). 101. 96 45. 243 46. 315. 124. 277. nel 1933 (l) nel 1934 (2) nel 1935 (3). Maggiorenni dimessi nel 1933, n. 477.. 11-faggiorenni dimessi nel 1934, n. 757. nel 1935 (6). (a) Esclusi i dimessi per revoca disposta dal Ministero di Grazia e Giu­ stizia (al-t. 207 u. p. C. P.). (l) L'indagine non è stata possibile per 12 risultati irreperibili e 2 deceduti. (2) Deceduti 4 e irreperibili 8. (3) Deceduti 4 e irreperibili 4. (4) Deceduti 5, irreperibili 23, sottoposti a procedimento penale 1. (5) Deceduti 7, irreperibili 26, sottoposti a procedimento penale 4.. (6) Deceduti 18, irreperibili 19, sottoposti a procedimento penale 4..

(59) -. 59­ Allegato n. 16.. 6. Segue:. PENE E MISURE DI SICUREZZA PREVENTIVA.. INFORMAZIONI SULLA CONDOTTA TENUTA IN LIBERTÀ DAI MAGGIORENNI DIMESSI PER REVOCA DELLA MISURA DI SICUREZZA DAI MANICOMI GIUDIZIARI E DALLE CASE DI CURA E DI CUSTODIA (a).. Maggiorenni dimessi nel. 1932~. n. 19.. Informazioni avute: CONDOTTA buona. 13 lO. nel 1933 nel 1934 nel 1935 (l). Maggiorenni dimessi nel. 1933~. nel 1935 (4). 1934~. cattiva. 7. l l. 4 4 l. 37 29. 16 12. 15 12. 95. 26. 59. 2. n. 69.. nel 1934 (2) nel 1935 (3). Maggiorenni dimessi nel. mediocre. n. 185.. (a) Esclusi i dimessi per revoca disposta dal Ministero di Grazia e Giu­ stizia (art. 207 u. p. C. P.). (l) L'indagine non è stata possibile per due risultati irreperibili. (2) Irreperibile l. (3) Deceduto l ed irreperibile l. (4) Deceduti 5..

(60) -. 60­ Allegato n. 17.. 7. Segue:. PENE E MISURE DI SICUREZZA PREVENTIVA.. INFORMAZIONI SULLA CONDOTTA TENUTA IN LIBERTÀ DAI MINORENNI DIMESSI PER REVOCA DELLA MISURA DI SICU­ REzzA (a). Nota. - Le informazioni vengono chieste annualmente, per cinque anni. Ma si eliminano da i;luccessive indagini i minori che avendo tenuta condotta « cattiva» (avendo cioè riportata una condanna penale) si considerano elimi­ nati dell'esperimento.. Minori dimessi nel 1931, n. 00. Minori dimessi nel 1932, n. 14. Informazioni avute: CONDOTTA huona mediocre cattiva. nel nel nel nel (dati. 1933 1934 1935 1936 parziali). lO 9 7. 3 2. l 2 3. 5. l l. 59 47. 8. 14. lO. lO. 25. 3. l. Minori dimessi nel 1933, n. 86. Informazioni avute: nel 1934 (l) nel 1935 nel 1936 (dati parziali). (a) Esclusi i dimessi per revoca disposta dal Ministero di Grazia e Giu­ stizia (art. 207 u. p. C. P.). (1) L'indagine non è stata possibile per cinque minori rislùtati morti o irreperibili..

(61) -. 61 ­. Minori dimessi nel 1934, n. 102. Informazioni avute: CONDOTTA. nel 1935 (l) nel 1936 (dati parziali). buona. mediocre. 71 27. 16 7. 12 2. 90. 6. 9. cattiva. ]Jlinori dimessi nel 1935, n. 194. Informazioni avute nei primi sette mesi dell'anno in corso. (l) L'indagine non è stata possibile per tre minori, risultati morti o irre­ peribili..

(62) -. 62­. Allegato n. 18. CORTE DI CASSAZIONE DEL REGNO. MOVIMENTO DEI RICORSI DA VANTI LE SEZIONI PENALI (Anno XIV).. Procedimenti pendenti al 29 ottobre 1935 Procedimenti sopravvenuti dal 29 ottobre 1935 al 28 ottobre 1936 . . . . .. Totale carico dell'anno XIV. N.. 4.054. ». 10.446. N.. 14.500. Esauriti duran te l'anno XIV:. a) b) c) d). in seguito a rinuncia dichiarati inammissibili accolti rigettati. N. )} » )}. Procedimenti pendenti al 29 ottobre 1936. Nota. -. 417 2.144 1.346 5.275. 9.182. N.. 5.318. I ricorsi pendenti alla data della chiusura delle udienze (31 luglio). erano 11.571. Durante l'anno giudiziario furono tenute complessivamente 255 udienze..

(63) -. 63 -­ Allegato n. 19.. PROVVEDIMENTI DI CAMERA DI CONSIGLIO. DELLA CORTE DI CASSAZIONE. Sezioni Penali - Anno XIV.. A PROVVEDIMEN'fI RELATIVI ALLA l.:\'AMMISSIBILITÀ DEI RICORSI.. 1. - Ricorsi inammissibili per irregolarità di forma. nella dichiarazione di impugnazione.. I I. Diehiarazioni di impugnazione fuori termine. Impugnazioni per i soli Dichiarazioni interessi eivili in condi impugnazione travvenzion~ al bollo _,_ _ _ per posta. --3-2--. 6. 3. I I. Totale. -1--4-'1--­. ,=~===-=-"--". 2. - Ricorsi inammissibili per irregolarità di forma nella proposizione dci motivi. Mancata presentazione dei motivi. Motivi inviati per posta o presentati a cancelliere incompetente. Motivi fuori termine. 260. 29. 118. I. Motivi firmati da avvocato non iscritto nell'albo. Motivi sottoscritti dal solo imputato. I. 226. I. 132. Motivi. sottoscritti. da avvocato senza mandato. Totale. 156. 921. I 3. - Ricorsi inammissibili per ragioni di merito inerenti al provvedimento impugnato o ai motivi. Provvedimenti non impugnabili. Mancanza di interesse. 115. 7. I. M""v' generici. I. 76. :. Motivi nun consentiti dalla legge. Motivi manifestamente infondati. Totale. 433. 323. 954,. I. I. I. I.

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