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Struttura Territoriale Sicilia - Area Gestione Rete Catania

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Academic year: 2022

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(1)

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Edoardo M. Belfiore

IL DIRETTOREDELL'ESECUZIONE DEL CONTRATTO Ing. Massimo Privitera

ILPROGETTISTA:

Ing. Davide Ferlazzo DINAMICA s.r.l. Corso Cavour, 206 98122 - Messina Tel. 090 2921753

S tud io Pre l im inare Amb ien ta le

S I N O P A 0 0 1 1 0

Firmato digitalmente da:

FERLAZZO DAVIDE

Firmato il 02/11/2021 12:55

Seriale Certificato: 134452993847443615711204871814903647311

Valido dal 23/04/2020 al 23/04/2023

ArubaPEC S.p.A. NG CA 3

Firmato digitalmente da:EDOARDO MARIA GAETANO BELFIORE Limite d'uso:Explicit Text: Questo certificato rispetta le raccomandazioni previste dalla Determinazione Agid N. 121/2019 Data:17/12/2021 15:22:09

Firmato digitalmente da: PRIVITERA MASSIMO Ruolo: Dipendente

Organizzazione: ANAS S.P.A.

Data: 18/12/2021 17:00:56

(2)

INDICE

1 PREMESSA 4

1.1 SOGGETTIINTERESSATIALPROCESSODIVIA 5

1.2 REGIMINORMATIVIEPROCEDURALIDELLAV.I.A. 5

1.2.1 Regimi Normativi 5

1.2.2 Procedure 6

1.2.3 Contenuti e struttura dello Studio Preliminare Ambientale 7

2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 10

2.1 PIANO REGOLATORE GENERALE 10

2.2 PIANI PAESAGGISTICI REGIONALE E PROVINCIALE 13

2.3 PIANO PER LASSETTO IDROGEOLOGICO –PAI 16

2.4 VINCOLO IDROGEOLOGICO 18

2.5 PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI 18

2.6 ANALISI DEL REGIME VINCOLISTICO E AREE NATURALI PROTETTE 20

2.6.1 Vincoli ambientali e territoriali 20

2.6.1.1 Aree naturali protette della Sicilia – Parchi e Riserve 20

2.6.1.2 Carta della Rete Ecologica Siciliana 21

2.6.1.3 Rete Natura 2000 21

3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE 23

3.1 LOCALIZZAZIONE E CARATTERISTICHE DELLINTERVENTO 23

3.1.1 Localizzazione dell’intervento 23

3.1.2 Caratteristiche dell’intervento 24

3.1.2.1 Specifiche tecniche dell’intervento 25

3.2 CUMULO CON ALTRI PROGETTI 29

3.3 UTILIZZAZIONE DI RISORSE NATURALI 30

3.4 PRODUZIONE DI RIFIUTI 32

3.4.1 Tipologie di rifiuti prodotti 32

3.4.2 Aree di deposito temporaneo rifiuti 33

3.4.3 Stoccaggio delle terre qualificate rifiuti 34

3.4.4 Modalità di caratterizzazione dei rifiuti 35

3.5 INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI 37

3.5.1 Emissioni 37

3.5.2 Rumori, vibrazioni, radiazioni luminose 37

3.5.3 Contaminazione matrici suolo e acque sotterranee 38

(3)

3.6 RISCHIO DI INCIDENTI SALUTE UMANA 38

4 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE 39

4.1 RICOGNIZIONE DEI VINCOLI DI NATURA AMBIENTALE 39

4.2 FATTORI AMBIENTALI 39

4.2.1 Atmosfera e climatologia 39

4.2.2 Ambiente idrico 40

4.2.3 Suolo e sottosuolo 41

4.2.3.1 Inquadramento geomorfologico 41

4.2.3.2 Geologia 42

4.2.4 Ecosistemi, flora e fauna 50

4.2.5 Paesaggio e beni culturali 51

4.2.6 Salute pubblica 53

4.2.7 Viabilità e trasporti 53

4.2.8 Rumore 53

4.2.9 Radiazioni ionizzanti e non 57

4.3 OBIETTIVIDIPROTEZIONEAMBIENTALE 57

4.4 TIPOLOGIAECARATTERISTICHEDELL’IMPATTOPOTENZIALE 60

4.4.1 Entità ed estensione dell’impatto 60

4.4.2 Natura dell’impatto 61

4.4.3 Intensità e complessità dell’impatto 62

4.4.3.1 Atmosfera 62

4.4.3.2 Ambiente idrico 63

4.4.3.3 Suolo e sottosuolo 63

4.4.3.4 Ecosistemi, flora e fauna 64

4.4.3.5 Paesaggio e beni culturali 65

4.4.3.6 Salute pubblica 66

4.4.3.7 Viabilità e trasporti 66

4.4.3.8 Rumore 67

4.4.4 Probabilità dell’impatto 67

4.4.5 Prevista insorgenza, durata, frequenza e reversibilità dell’impatto 68 4.4.6 Cumulo tra l’impatto del progetto e gli impatti di altri progetti 68

4.4.7 Possibilità di ridurre l’impatto in modo efficace 68

4.5 MATRICI DI IMPATTO 68

4.6 MISURE DI MITIGAZIONE 72

5 APPENDICI 73

(4)

APPENDICE 1 AUTORIZZAZIONE DEL D.R.U.–21/01/2020(RS05ADD0001A0) 73 APPENDICE 2 PARERI,ATTI,AUTORIZZAZIONI ENTI INTERESSATI (RS05ADD0002A0)73 APPENDICE3 NOTA TECNICA DEL D.R.A.–06/07/2021(RS05ADD0003A0) 73

6 ALLEGATI 74

ALLEGATO 1 CARTOGRAFIA TEMATICA 74

Tav. 1aCorografia (RS05AEG0001A0) 74

Tav. 1bCorografia (RS05AEG0002A0) 74

Tav. 2 Stralcio di mappa catastale (RS05AEG0003A0) 74

Tav. 3 Carta delle aree protette e dei siti di Rete Natura 2000 (RS05AEG0004A0) 74 Tav. 4 Carta dei vincoli e dei beni paesaggistici (RS05AEG0005A0) 74 Tav. 5 Carta dei regimi normativi paesaggistici (RS05AEG0006A0) 74 Tav. 6 Carta dell’uso del suolo - Corine Landcover (RS05AEG0007A0) 74

Tav. 7 Carta delle componenti del paesaggio (RS05AEG0008A0) 74

Tav. 8 Carta degli habitat (corine biotopes) (RS05AEG0009A0) 74

Tav. 9 Carta dei corridoi ecologici (RS05AEG0010A0) 74

Tav. 10Carta della fragilità ambientale (RS05AEG0011A0) 74

Tav. 11Carta del valore ecologico (RS05AEG0012A0) 74

Tav. 12Carta della sensibilità ecologica (RS05AEG0013A0) 74

Tav. 13Carta della pressione antropica (RS05AEG0014A0) 74

ALLEGATO 2 CARTOGRAFIA P.A.I. 74

Carta dei Dissesti (RS05AEG0015A0) 74

Carta della Pericolosità e del rischio geomorfologico (RS05AEG0016A0) 74

(5)

1 PREMESSA

Il presente studio, reso nell’ambito del Progetto Esecutivo dei “Lavori di sistemazione dello svincolo di Paternò – S.S. 121 Catanese”, è stato redatto dalla società Dinamica s.r.l. giusto incarico conferito dall’ANAS S.p.A. Struttura Territoriale Sicilia – Area Gestione Rete Catania.

Nella fattispecie, l’intervento in oggetto rientra nell’ambito dei progetti da assoggettare a procedura di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale di competenza Regionale, di cui all’Allegato IV alla parte II del D.lgs. 152/2006 ai sensi del comma 8 lett. t) dell’Allevato IV “modifiche o estensioni di progetti di cui all'allegato III o all'allegato IV già autorizzati, realizzati o in fase di realizzazione, che possono avere notevoli ripercussioni negative sull'ambiente”. In particolare l’intervento in oggetto è riconducibile alla tipologia di opere individuate dal comma 7 lett. h) dello stesso Allegato IV che indica quali opere da assoggettare a verifica di Assoggettabilità a VIA Regionale le “strade extraurbane secondarie non comprese nell’allegato II-bis e strade urbane con lunghezza superiore a 1.500 metri non comprese nell’allegato III”.

In particolare la procedura di Verifica di Assoggettabilità a VIA in oggetto è stata predisposta in conformità a quanto indicato nella Nota del Servizio 1 del Dipartimento Ambiente (nel seguito Servizio 1 DRA) dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente del 06/07/2021, rilasciata in seguito alla richiesta di valutazione preliminare, ex art. 6 comma 9 del D.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., presentata da ANAS S.p.A. e acquisita al protocollo DRA n. 36652 del 03/06/2021.

La stessa nota riportava quanto segue:

“Considerati gli elementi informativi forniti dal proponente nella lista di controllo e negli elaborati trasmessi, considerate le modifiche, estensioni ed adeguamenti apportati all'esistente svincolo di Paternò (CT) situato sulla SS 121 "Catanese", finalizzati alla sua messa in sicurezza, considerate le finalità e le caratteristiche dell'intervento proposto con riferimento agli aspetti ambientali, si prende atto della sussistenza di potenziali impatti significativi e negativi nelle modifiche apportate.

Pertanto, sulla base di quanto riportato dal proponente, considerato che trattasi di uno svincolo esistente non sottoposto ad una valutazione ambientale che comporterà la perdita di suolo naturale e l'eliminazione di essenze arboree e arbustive, la produzione di rifiuti, quali calcestruzzo e asfalto, derivanti dalla demolizione dello svincolo esistente, nonché impatti derivanti dalla fase di cantierizzazione, è ragionevole sostenere che le modifiche che si intendono apportare siano da sottoporre a procedura di valutazione ambientale, specificatamente alla procedura di verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.lgs. 15212006 e ss.mm.ii. in quanto

“modifiche o estensioni” previste dall'Allegato IV punto 8 della lettera t) inerenti a “progetti di cui all'allegato III o all'allegato IV già autorizzati, realizzati o in fase di realizzazione, che possono avere notevoli ripercussioni negative sull'ambiente”, nella considerazione che lo svincolo in oggetto rientra tra le opere di cui all'Allegato IV punto 7 della lettera h) “strade extraurbane secondarie non comprese nell'Allegato II-bis e strade urbane con lunghezza superiore a 1.500 metri non comprese nell'Allegato III”.

Come anticipato, il presente Studio Preliminare Ambientale, reso nell’ambito della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA di cui sopra ai fini della verifica degli eventuali impatti negativi derivanti dalla realizzazione delle opere (sia in fase di realizzazione che di esercizio), è regolamentato dall’art. 19 – Modalità di svolgimento del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA – del D.lgs. 152/2006 (come sostituito dall'art. 50, comma 1 della Legge n. 120/2020) che, al comma 1, recita: Il proponente trasmette all’autorità competente lo studio preliminare ambientale in formato elettronico, redatto in conformità a quanto contenuto nell’allegato IV-bis alla parte seconda del presente decreto, nonché copia dell’avvenuto pagamento del contributo di cui all’articolo 33. Il presente studio è stato, inoltre, redatto secondo le indicazioni dell’Allegato IV-bis – Contenuti dello Studio Preliminare Ambientale (allegato introdotto dall'art.

22 del D.lgs. n. 104 del 2017), alla parte II del D.lgs. 152/2006.

(6)

1.1

SOGGETTI INTERESSATI AL PROCESSO DI VIA

I soggetti interessati al processo di Valutazione di Impatto Ambientale sono:

Struttura competente Indirizzo Posta elettronica Sito web

Autorità Competente (AC) 1

Regione Sicilia – Dipartimento Ambiente

dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente - Servizio 1

via Ugo la Malfa n.

169 – 90146 Palermo (PA)

Responsabile Servizio 1:

Dott. Salvatore di Martino PEC:

dipartimento.ambiente@certmail.regione.si cilia.it

https://www.regi one.sicilia.it/istitu zioni/regione/str

utture- regionali/assess

orato-territorio- ambiente Autorità

Procedente (AP) 2

ANAS S.p.A. – Coordinamento Territoriale Sicilia – Area Compartimentale

Catania

via Basilicata n. 29 – 95045 Misterbianco

(CT)

R.U.P.:

ing. Edoardo M. Belfiore PEC:

anas.sicilia@postacert.stradeanas.it

https://www.stra deanas.it/it/area-

gestione-rete- catania Proponente (P)3 DINAMICA s.r.l. Corso Cavour n.

206, 98100 Messina

(ME) PEC: pec@pec.dinamica-isc.com http://www.dina micasrl.eu

1.2

REGIMI NORMATIVI E PROCEDURALI DELLA V.I.A.

1.2.1 Regimi Normativi NORMATIVA EUROPEA:

La norma di riferimento a livello comunitario per i procedimenti di VIA e SCREENING è la Direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16/04/2014 che modifica la Direttiva 2011/92/UE concernente la V.I.A. di determinati progetti pubblici e privati.

NORMATIVA NAZIONALE

Decreto ministeriale del 30 marzo 2015 e ss.mm-ii. – Linee guida per la verifica di assoggettabilità a Valutazione d'Impatto Ambientale dei progetti di competenza delle Regioni e delle Province autonome (Allegato IV alla Parte Seconda del D.lgs. n.152/2006) G.U. Serie Generale n.84 dell'11/04/2015;

D.lgs. 152/2006 – Norme in materia ambientale;

D.lgs. n. 104/2017 – Attuazione della direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16/04/2014, che modifica la Direttiva 2011/92/UE, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici.

L. 120/2020 – Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. n.76 del 16/07/2020, recante Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitali» (Decreto Semplificazioni).

1 Autorità competente (AC): la pubblica amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento di VIA, l’elaborazione del parere motivato, nel caso di valutazione di piani e programmi, e l’adozione dei provvedimenti conclusivi in materia di VIA, nel caso di progetti [art. 5, comma 1, lettera p) del D.lg. 152/2006 e ss.mm.ii.].

2 Autorità procedente (AP): la pubblica amministrazione che elabora il piano, programma soggetto alle disposizioni del presente decreto, ovvero nel caso in cui il soggetto che predispone il piano, programma sia un diverso soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano, programma [art. 5, comma 1, lettera q) del D.lg. 152/2006 e ss.mm.ii.].

3 Proponente (P): il soggetto pubblico o privato che elabora il piano, programma o progetto soggetto alle disposizioni del presente decreto [art. 5, comma 1, lettera r) del D.lg. 152/2006 e ss.mm.ii.]

(7)

NORMATIVA REGIONALE

D.G.R. n. 1073 del 09/12/2019 – Atto di indirizzo e coordinamento per l'esercizio delle funzioni in materia di VIA, ex D.G.R. n.107 del 21/12/2018;

D.G.R. n. 107 del 21/02/2018 – Art. 17 comma 5, L.R. n. 29 del 28/12/2017: Atto di indirizzo e coordinamento per l'esercizio delle funzioni in materia di VIA.

L.R. n. 29 del 28/12/2017, articolo 17 – Disposizioni di adeguamento della disciplina in materia di VIA.

1.2.2 Procedure

La verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (c.d. "screening") è la procedura finalizzata a valutare se un progetto può determinare impatti negativi significativi sull'ambiente e se, pertanto, debba essere sottoposto alla valutazione di impatto ambientale.

L’iter istruttorio della Verifica di Assoggettabilità a VIA, è disciplinato dall’articolo 19 del D.lgs. 152/2006 di seguito riportato:

art. 19 - Modalità di svolgimento del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (articolo così sostituito dall'art. 8 del d.lgs. n. 104 del 2017)

1. Il proponente trasmette all’autorità competente lo studio preliminare ambientale in formato elettronico, redatto in conformità a quanto contenuto nell’allegato IV-bis alla parte seconda del presente decreto, nonché copia dell’avvenuto pagamento del contributo di cui all’articolo 33.

2. Lo studio preliminare ambientale è pubblicato tempestivamente nel sito web dell’autorità competente, con modalità tali da garantire la tutela della riservatezza di eventuali informazioni industriali o commerciali indicate dal proponente, in conformità a quanto previsto dalla disciplina sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale.

3. L’autorità competente comunica per via telematica a tutte le Amministrazioni e a tutti gli enti territoriali potenzialmente interessati l’avvenuta pubblicazione della documentazione nel proprio sito web.

4. Entro e non oltre quarantacinque giorni dalla comunicazione di cui al comma 3, chiunque abbia interesse può prendere visione, sul sito web, dello studio preliminare ambientale e della documentazione a corredo, presentando le proprie osservazioni all’autorità competente.

5. L’autorità competente, sulla base dei criteri di cui all’allegato V alla parte seconda del presente decreto, tenuto conto delle osservazioni pervenute e, se del caso, dei risultati di eventuali altre valutazioni degli effetti sull’ambiente effettuate in base ad altre pertinenti normative europee, nazionali o regionali, verifica se il progetto ha possibili impatti ambientali significativi.

6. L’autorità competente può, per una sola volta, richiedere chiarimenti e integrazioni al proponente, entro trenta giorni dalla scadenza del termine di cui al comma 4. In tal caso, il proponente provvede a trasmettere i chiarimenti richiesti entro e non oltre i successivi quarantacinque giorni. Su richiesta motivata del proponente l’autorità competente può concedere, per una sola volta, la sospensione dei termini per la presentazione delle integrazioni e dei chiarimenti richiesti per un periodo non superiore a novanta giorni. Qualora il proponente non trasmetta la documentazione richiesta entro il termine stabilito, la domanda si intende respinta ed è fatto obbligo all’autorità competente di procedere all’archiviazione.

7. L’autorità competente adotta il provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA entro i successivi quarantacinque giorni dalla scadenza del termine di cui al comma 4, ovvero entro trenta giorni dal ricevimento della documentazione di cui al comma 6. In casi eccezionali, relativi alla natura, alla complessità, all’ubicazione o alle dimensioni del progetto, l’autorità competente può prorogare, per una sola volta e per un periodo non superiore a trenta giorni, il termine per l’adozione del provvedimento di verifica; in tal caso, l’autorità competente comunica tempestivamente per iscritto al proponente le ragioni che giustificano la proroga e la data entro la quale è prevista l’adozione del provvedimento.

8. Qualora l’autorità competente stabilisca di non assoggettare il progetto al procedimento di VIA, specifica i motivi principali alla base della mancata richiesta di tale valutazione in relazione ai criteri pertinenti elencati nell’allegato V, e, ove richiesto dal proponente, tenendo conto delle eventuali osservazioni del Ministero dei beni e delle

(8)

attività culturali e del turismo per i profili di competenza, specifica le condizioni ambientali necessarie per evitare o prevenire quelli che potrebbero altrimenti rappresentare impatti ambientali significativi e negativi.

9. Qualora l’autorità competente stabilisca che il progetto debba essere assoggettato al procedimento di VIA, specifica i motivi principali alla base della richiesta di VIA in relazione ai criteri pertinenti elencati nell’allegato V.

10. Per i progetti elencati nell’allegato II-bis e nell’allegato IV alla parte seconda del presente decreto la verifica di assoggettabilità a VIA è effettuata applicando i criteri e le soglie definiti dal decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 30 marzo 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 84 dell’11 aprile 2015.

11. Il provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA, comprese le motivazioni, è pubblicato integralmente nel sito web dell’autorità competente.

12. I termini per il rilascio del provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA si considerano perentori ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 2, commi da 9 a 9-quater, e 2-bis, della legge 07/08/1990, n. 241.

13. Tutta la documentazione afferente al procedimento, nonché i risultati delle consultazioni svolte, le informazioni raccolte, le osservazioni e i pareri sono tempestivamente pubblicati dall’autorità competente sul proprio sito web.

In particolare, la procedura oggetto del presente studio è stata svolta secondo le modalità indicate nelle

“Linee Guida per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale dei progetti di competenza delle Regioni e Province autonome, allegate al Decreto Ministeriale del 30 marzo 2015, n. 52 come aggiornate dal D.lgs. 104/2017.

Le Linee Guida forniscono indirizzi e criteri per l’espletamento della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA ex art. 20 del D.lgs.152/2006 e ss.mm.ii., dei progetti elencati nell’Allegato IV alla Parte Seconda del D.Lgs.152/2006 e ss.mm.ii., al fine di garantire un’uniforme e corretta applicazione su tutto il territorio nazionale delle disposizioni dettate dalla direttiva VIA. Esse integrano i criteri tecnico- dimensionali e localizzativi utilizzati per la fissazione delle soglie già stabilite nell’Allegato IV alla Parte Seconda del D.lgs.152/2006 per le diverse categorie progettuali, individuando ulteriori criteri contenuti nell’Allegato V alla Parte Seconda del Codice dell’ambiente, ritenuti rilevanti ai fini dell’identificazione dei progetti da sottoporre a verifica di assoggettabilità a VIA.

1.2.3 Contenuti e struttura dello Studio Preliminare Ambientale

Come anticipato ai paragrafi precedenti, l’Allegato IV-bis alla parte II del D.lgs. 152/2006, definisce i contenuti dello Studio Preliminare Ambientale, di cui all’art. 19 dello stesso decreto, in cui si indica che lo Studio Preliminare Ambientale deve contenere:

1. Descrizione del progetto, comprese in particolare:

a) la descrizione delle caratteristiche fisiche dell’insieme del progetto e, ove pertinente, dei lavori di demolizione;

b) la descrizione della localizzazione del progetto, in particolare per quanto riguarda la sensibilità ambientale delle aree geografiche che potrebbero essere interessate.

2. La descrizione delle componenti dell’ambiente sulle quali il progetto potrebbe avere un impatto rilevante.

3. La descrizione di tutti i probabili effetti rilevanti del progetto sull’ambiente, nella misura in cui le informazioni su tali effetti siano disponibili, risultanti da:

a) i residui e le emissioni previste e la produzione di rifiuti, ove pertinente;

b) l’uso delle risorse naturali, in particolare suolo, territorio, acqua e biodiversità.

4. Nella predisposizione delle informazioni e dei dati di cui ai punti da 1 a 3 si tiene conto, se del caso, dei criteri contenuti nell’allegato V.

5. Lo Studio Preliminare Ambientale tiene conto, se del caso, dei risultati disponibili di altre pertinenti valutazioni degli effetti sull’ambiente effettuate in base alle normative europee, nazionali e regionali e può contenere una descrizione delle caratteristiche del progetto e/o delle misure previste per evitare o prevenire quelli che potrebbero altrimenti rappresentare impatti ambientali significativi e negativi.

(9)

Criteri per la verifica di assoggettabilità (Allegato V, D.lgs. 152/2006) 1. Caratteristiche dei progetti.

Le caratteristiche dei progetti debbono essere considerate tenendo conto, in particolare:

a) delle dimensioni e della concezione dell'insieme del progetto;

b) del cumulo con altri progetti esistenti e/o approvati;

c) dell'utilizzazione di risorse naturali, in particolare suolo, territorio, acqua e biodiversità;

d) della produzione di rifiuti;

e) dell'inquinamento e disturbi ambientali;

f) dei rischi di gravi incidenti e/o calamità attinenti al progetto in questione, inclusi quelli dovuti al cambiamento climatico, in base alle conoscenze scientifiche;

g) dei rischi per la salute umana quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, quelli dovuti alla contaminazione dell'acqua o all'inquinamento atmosferico.

2. Localizzazione dei progetti.

Deve essere considerata la sensibilità ambientale delle aree geografiche che possono risentire dell'impatto dei progetti, tenendo conto, in particolare:

a) dell'utilizzazione del territorio esistente e approvato;

b) della ricchezza relativa, della disponibilità, della qualità della capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona (comprendenti suolo, territorio, acqua e biodiversità) e del relativo sottosuolo;

c) della capacità di carico dell'ambiente naturale, con particolare attenzione alle seguenti zone:

c1) zone umide, zone riparie, foci dei fiumi;

c2) zone costiere e ambiente marino;

c3) zone montuose e forestali;

c4) riserve e parchi naturali;

c5) zone classificate o protette dalla normativa nazionale; i siti della rete Natura 2000;

c6) zone in cui si è già verificato, o nelle quali si ritiene che si possa verificare, il mancato rispetto degli standard di qualità ambientale pertinenti al progetto stabiliti dalla legislazione dell'Unione;

c7) zone a forte densità demografica;

c8) zone di importanza paesaggistica, storica, culturale o archeologica;

c9) territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all'art. 21 del D.lgs. n. 228 del 18/05/2001.

3. Tipologia e caratteristiche dell'impatto potenziale.

I potenziali impatti ambientali dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 del presente allegato con riferimento ai fattori di cui all’articolo 5, comma 1, lettera c), del presente decreto, e tenendo conto, in particolare:

a) dell'entità ed estensione dell'impatto quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, area geografica e densità della popolazione potenzialmente interessata;

b) della natura dell'impatto;

c) della natura transfrontaliera dell'impatto;

d) dell’intensità e della complessità dell'impatto;

e) della probabilità dell'impatto;

f) della prevista insorgenza, durata, frequenza e reversibilità dell'impatto;

g) del cumulo tra l'impatto del progetto in questione e l'impatto di altri progetti esistenti e/o approvati;

h) della possibilità di ridurre l'impatto in modo efficace.

(10)

Lo studio in oggetto si realizza, quindi, attraverso un’analisi dell’ambiente potenzialmente interessato dalle opere e dalle trasformazioni che saranno generate dalla realizzazione dell’intervento al fine di identificare gli effetti sulle componenti ambientali analizzate e le eventuali misure di mitigazione atte a ridurre e/o compensare gli effetti dell’intervento sull’ambiente.

L’articolazione del presente elaborato, è organizzata in macro capitoli che contengono le informazioni necessarie a verificare l'adeguatezza del progetto con i vari ambiti di riferimento e a fornire un quadro completo per l’avvio della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA:

CAPITOLO 2 – QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO: coerenza della proposta con gli strumenti urbanistici vigenti e con la normativa di settore;

CAPITOLO 3 – QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE: coerenza della proposta con il contesto;

CAPITOLO 4 – QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE: coerenza con i caratteri ambientali.

(11)

2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

Il presente Quadro di Riferimento Programmatico fornisce una ricognizione dei Piani e Programmi vigenti, nonché del regime vincolistico esistente, relativamente ai quali viene effettuata l’analisi di coerenza esterna degli interventi di progetto proposti. Nella fattispecie, verranno considerate le relazioni dell’intervento proposto con: Piano Regolatore Generale; Piani Paesaggistici Regionale e Provinciale; Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI); Piano di gestione del Rischio di Alluvioni;

Vincoli ambientali e territoriali.

Pertanto, a seguire si riportano gli stralci cartografici degli strumenti di pianificazione esistenti e del regime vincolistico delle aree in oggetto, al fine di verificare la compatibilità degli interventi con le previsioni di piano e con le normative di settore.

2.1

Piano Regolatore Generale

Le aree oggetto di intervento risultano interne alla “Sottozona ZE2 – Zona Agricola di particolare pregio ambientale” e alla “Sottozona ZET – Zona Agricola urbana di tutela ambientale” del PRG del Comune di Paternò (adottato con Det. Dir. n. 483 del 25/05/2003 – Pubblicazione G.U.R.S. n. 6 del 10/02/2017 e disponibile sul sito istituzionale).

Figura 2-1 Stralcio del P.R.G. il sito in oggetto (area in rosso)

(12)

In particolare, ai fini della corretta localizzazione delle aree nell’ambito del PRG, è stato richiesto presso il competente ufficio tecnico comunale, il CDU (Certificato di destinazione Urbanistica) delle aree in cui sono previsti gli interventi. Dal suddetto CDU è emerso quanto segue:

- foglio 62 part.lle 1005, 809, 159, 199 e 224 in zona ZE2 (zona agricola di particolare pregio ambientale – art. 26 NTA);

- foglio 62 part.lle 1007 e 1008 in zona ZE2 (zona agricola di particolare pregio ambientale – art. 26 NTA) le stesse fanno parte dello Svincolo sulla SS 121 (scarpate, carreggiate e spazi verdi);

- foglio 62 part.lla 12 ricade su sede stradale;

- foglio 62 particella 14 in zona ZE2 (zona agricola di particolare pregio ambientale – art. 26 NTA) e in parte sia su sede stradale, che in zona ZET (zona agricola di particolare pregio ambientale – art. 25 NTA);

- foglio 62 part.lla 23 in zona ZET (zona agricola di particolare pregio ambientale – art. 25 NTA) in minor parte sia su sede stradale che su sede ferroviaria di precisione e relativa fascia di rispetto;

- foglio 62 part.lla 25 in zona ZE2 (zona agricola di particolare pregio ambientale – art. 26 NTA) e in minor parte sia su sede stradale che in area destinata a “Su” – (attrezzature sportive – a livello territoriale art. 55 NTA).

Figura 2-2 Stralcio catastale dell’area ove ricade il sito in oggetto (area in rosso)

Inoltre, attraverso il geoportale SITR della Regione Siciliana “PRG_Nodi_SITR_approvati”, è stato possibile consultare il livello di pianificazione comunale e il relativo regime vincolistico, come evidenziato nel successivo stralcio cartografico.

(13)

Figura 2-3 Stralcio del P.R.G. (SITR – Regione SIciliana) il sito in oggetto (area in rosso)

Gli interventi in progetto determinano una variante allo strumento urbanistico del Comune di Paternò.

Con verbale di Deliberazione n. 50 del 18/06/2019, il Consiglio Comunale di Paternò ha espresso parere favorevole, ai sensi dell’art. 7 della L.R. 65/81 come modificato dall’art. 6 della L.R. 15/91, al progetto relativo ai lavori di sistemazione dello svincolo di Paternò di S.S. 121 Catanese “Considerato che l’intervento riveste carattere di opera pubblica e che la sua realizzazione non potrà che avere risvolti positivi per il comune di Paternò, atteso che la sua attuazione incrementerà il livello di sicurezza a garanzia della pubblica e privata incolumità per tutti gli utenti che transitano su detto tratto di viabilità” e

“Dato che suddetta variante non comporta alcuna modifica ai parametri urbanistici definiti dal vigente P.R.G”. Il Consiglio comunale ha espresso parere favorevole con le seguenti prescrizioni:

- Che venga progettata la riqualificazione delle aree dismesse mediante sistemazione a verde e la piantumazione di essenze autoctone;

- Che i nuovi lavori prevedano la realizzazione di opere di mitigazione sia ambientale che acustica a garanzia dei residenti.

Il progetto ha ottenuto autorizzazione ex art. 7 L.R. 65/81 e ss.mm.ii, da parte dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente – Dipartimento dell’Urbanistica, con D.D.G. n. 03 del 21/01/2020 (integrato con D.D.G. 26 del 02/03/2020) dal quale si evince che “il Progetto risulta compatibile con l’assetto territoriale del Comune di Paternò e la sua attuazione costituisce un incremento del livello di sicurezza a garanzia della pubblica incolumità per gli utenti che transitano su detto tratto di viabilità”.

Inoltre, il progetto non è stato sottoposto alla procedura di esclusione VAS trattandosi di autorizzazione alla realizzazione di un progetto in variante ex art. 7 L.R. 65/81 e ss.mm.ii e, come attestato dal Responsabile del Procedimento, rientra nella casistica prevista dall’art.1 della Circolare n. 1/2019 prot. n.

3835 del 26/02/194.

Sulla variante di che trattasi l’Ufficio del Genio Civile di Catania ha espresso parere favorevole ai sensi dell’art. 13 della L. 64/74 con nota prot. n. 100732 del 13/05/2019.

4 Art. 1 Circolare n. 1/2019 del 26/02/19: Ai sensi dell'art. 6, comma 12, del D.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., per le modifiche dei piani e dei programmi elaborati per la pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli conseguenti a provvedimenti di autorizzazione di opere singole che hanno per legge l'effetto di variante ai suddetti piani e programmi, ferma restando l'applicazione della disciplina in materia di VIA, la valutazione ambientale strategica non è necessaria per la localizzazione delle opere singole.

E1 - ZONA AGRICOLO - PRODUTTIVA

ET – Agricolo urbano B1 - Residenziale

(14)

2.2

Piani Paesaggistici Regionale e Provinciale

Le Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale (nel seguito PTPR) approvate ai sensi dell’art. 1 bis della legge n°431/85 e dell’art. 3 della legge regionale 80/77, con Decreto dell’Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali n° 6080 del 21 maggio 1999, sono state adottate allo scopo di coordinare la tutela del paesaggio e dei beni ambientali. Il PTPR si prefigge i seguenti obiettivi:

 stabilizzazione ecologica del contesto ambientale regionale, in difesa del suolo e della biodiversità;

 valorizzazione delle peculiarità del paesaggio regionale;

 miglioramento della fruibilità del patrimonio ambientale.

Il PTPR suddivide l’intero territorio regionale in 17 ambiti, individuati tenendo conto delle relative peculiarità geomorfologiche e culturali. Il Piano opera su due livelli:

 nei territori di interesse pubblico le indicazioni del piano dovranno essere percepite dai piani urbanistici provinciali e comunali, dai piani territoriali dei parchi regionali e dai regolamenti delle riserve naturali;

 nei territori non soggetti a tutela il Piano individua le caratteristiche strutturali che il paesaggio deve avere stabilendo gli indirizzi da seguire conformemente alle politiche di sviluppo tracciate sia a livello di pianificazione provinciale che comunale.

Figura 2-4 Inquadramento cartografico, secondo il Piano Territoriale Paesistico Regionale

L’area oggetto di studio appartiene all’Ambito Territoriale 13 denominato “Cono vulcanico etneo” di cui, nel seguito, si riporta la descrizione, tratta dalle linee guida del PTPR.

Descrizione dell’Ambito Territoriale n. 13 “Cono vulcanico etneo”

L’edificio vulcanico dell’Etna posto su un banco argilloso sottomarino ricoperto dalle effusioni di basalto lavico si innalza tra il mare, le valli dell’Alcantara e del Simeto e la piana di Catania, dominando con il suo caratteristico profilo tutta la Sicilia orientale. Elementi naturali ed evoluzione storica si completano nel costruire questo paesaggio. La varietà di ambienti, la ricchezza della vegetazione di tipo naturale e delle

(15)

colture agricole, e la particolarità del contesto fisico e degli elementi morfologici (valloni, radiali, terrazze, crateri avventizi, caldere collassate) costituiscono un paesaggio unico da proteggere e salvaguardare. Il paesaggio vegetale è riconducibile a tipologie articolate in fasce altimetriche. La macchia mediterranea e i giardini di agrumi coprono gran parte delle falde orientali del vulcano fino a 500 m. L’agricoltura intensiva del vigneto, dei frutteti e del pistacchio si inserisce contrastando il desolato paesaggio delle colate laviche e si estende sino ai 1500 metri. Le colture sono frazionate da fitte recinzioni, strade e stradine interpoderali e terrazzamenti. Oltre i 1500 metri la morfologia dei versanti si fa più rigida e accidentata e sino ai 2000 metri si alternano i boschi di castagno, faggio e betulla e al di sopra ancora l’ambiente risulta particolarmente arido, vero e proprio deserto di altitudine unico in Sicilia. La fascia costiera offre un altro paesaggio particolare con promontori e piccole insenature, imponenti scogliere, terrazze, falesie, strette spiagge limitate da scarpate e caratterizzate dal contrasto tra il nero intenso della roccia e il verde della lussureggiante vegetazione.

L’insediamento risale al periodo della colonizzazione greca che ha interessato principalmente le aree più fertili della costa. Nell’attuale organizzazione a corona dei centri è ancora leggibile il sistema insediativo normanno con la cintura di fortezza intorno al vulcano a guardia della principali direttrici di penetrazione verso la Sicilia settentrionale e interna. La struttura dell’insediamento è stata fortemente influenzata dai diversi tipi di economia agraria e dalle distinte colture locali legate alla pianura e alla montagna. Il mare, via di comunicazione privilegiata nel passato, ha determinato il sorgere di insediamenti con un’economia dinamica e di scambio che gravita attorno ai centri costieri di Giarre, Riposto e Acireale.

In questo paesaggio vario ed esuberante si inseriscono splendide ville dallo stile barocco all’eclettico e al liberty. Acireale, posta sul terrazzo lavico della Timpa che degrada con forte pendenze verso il mare ha una buona autonomia rispetto a Catania e svolge una funzione ordinatrice dell’insediamento dei paesi vicini montani e costieri che si susseguono intercalati da fitte macchie di agrumi e da poveri insediamenti di pescatori e contadini e da ville.

L’urbanizzazione della fascia costiera, determinata dalla crescita della città di Catania oltre i confini comunali, costituisce un continuum urbanizzato con le preesistenze e con i centri minori.

Ben diversa è la fisionomia nel versante occidentale dove più consistenti sono le tracce di sopravvivenza del bosco e di tratti culturali montani. L’insediamento è concentrato in alcuni grossi centri storicamente di riferimento. Randazzo per le zone più a nord, e Paternò per quelle a sud sono centri di confine tra la montagna e il mare.

Paternò denota oggi una sua identità economico-territoriale, una certa autonomia rispetto a Catania per beni e servizi di livello intermedio ed esercita funzioni attrattive per i centri contigui e per i comuni limitrofi del pedemonte etneo.

La città di Catania posta sulle basse pendici del versante meridionale dell’Etna, si colloca al centro delle vie di comunicazione che provengono dallo Stretto e dalla Sicilia interna, una posizione che ne ha fatto il principale polo di attrazione della Sicilia orientale.

L’intenso processo insediativo ha portato alla formazione di una vasta area metropolitana che comprende la zona costiera e collinare più densamente popolata e urbanizzata da Paternò ad ovest ad Acireale a nord. I comuni etnei, immediatamente a ridosso di Catania, già nel secolo scorso luoghi di villeggiatura delle élites catanesi, costituiscono dei quartieri dormitorio della città. La crescita demografica ed edilizia, infatti, non si è accompagnata ad una trasformazione delle economie agricole locali preesistenti. I nuovi residenti continuano a svolgere la propria attività nel capoluogo generando forti fenomeni di pendolarismo.”

All’interno di tale Ambito, il Piano Paesaggistico della Provincia di Catania (nel seguito PPP), individua, il Paesaggio Locale n. 17 “Area Metropolitana: territori occidentali della conurbazione”, di cui fa parte l’area di intervento. Nella successiva immagine si riporta lo stralcio della scheda identificativa del PPP, relativo agli Ambiti Regionali 8-11-12-13-14-16-17 ricadenti nella provincia di Catania.

(16)

Il Paesaggio Locale 17 è un’area di transizione che consente di leggere con gradualità il passaggio dall’area metropolitana di Catania ai territori dell’entroterra etneo. L’identità del Paesaggio Locale è definita dalla forte presenza dei campi lavici risalenti all’imponente eruzione del 1669, originatasi dai Monti Rossi di Nicolosi e giunta fino al mare. La massa del materiale effusivo ha costituito nei secoli una barriera di difficile superamento, indirizzando la crescita urbana della metropoli a nord e a est. Al di là dei campi lavici del 1669 si presenta un paesaggio agrario di discreto pregio, caratterizzato dalla consociazione ficodindia e olivo che, sul versante ovest del vulcano, occupa estese superfici e dagli agrumeti, i quali caratterizzano i dintorni dell’abitato di Paternò. Il patrimonio storico culturale trova qui un sistema di sicuro interesse in cui l’emergenza della collina storica fa da cerniera tra il centro storico del paese e la campagna fluviale retrostante, punteggiata da architetture rurali di pregio e intessuta di una rete capillare di distribuzione dell’acqua presente nelle numerose sorgenti.

Gli obiettivi di qualità paesaggistica per il Paesaggio Locale 17, individuati dall’Art. 37 delle Norme di Attuazione del PPP, sono i seguenti:

 Conservazione dei valori paesistici, ambientali, morfologici e percettivi del paesaggio agrario;

 Tutela delle aree naturali;

 Riassetto dei versanti e salvaguardia idrogeologica del territorio;

 Salvaguardia e recupero degli alvei fluviali;

 Conservazione del rapporto tra l’intorno naturale ed i sistemi urbani storici;

 Conservazione e valorizzazione degli insediamenti archeologici; – conservazione e recupero del patrimonio storico e culturale (architetture, percorsi storici, aree archeologiche);

 Conservazione della fruizione visiva degli scenari e dei panorami.

 Mantenimento delle caratteristiche geomorfologiche dei terreni, nonché dei terrazzamenti realizzati con muratura a secco di pietrame lavico, tipici del paesaggio agrario etneo;

 Mantenimento delle tipologie architettoniche tradizionali dei centri storici e delle architetture isolate (ville, casali);

 Conservazione del patrimonio storico-culturale (architetture, percorsi storici e aree archeologiche);

 Conservazione e recupero dei centri storici, in particolare del centro storico di Catania, patrimonio mondiale dell’UNESCO;

 Conservazione del rapporto tra l’intorno naturale ed i sistemi urbani storici;

 Riqualificazione delle periferie urbane e dell’urbanizzazione continua del territorio.

Dall’analisi dei Regimi Normativi del Piano Paesaggistico si evince che una porzione delle aree di progetto è soggetta a un Livello di Tutela 1, Contesto 17e – Paesaggio dei territori coperti da vegetazione di interesse forestale (art. 142, c. 1, lett. g) del D.lgs. n. 42/2004), in quanto ricadente in area boscata.

Figura 2-5 Stralcio tavola Regime Normativo (Piano Paesaggistico Provinciale)

(17)

Il Piano Paesaggistico provinciale, all’art. 20 delle NTA, definisce le aree con Livello di Tutela 1: “Aree caratterizzate da valori percettivi dovuti essenzialmente al riconosciuto valore della configurazione geomorfologica; emergenze percettive (componenti strutturanti); visuali privilegiate e bacini di intervisibilità (o afferenza visiva). In tali aree la tutela si attua attraverso i procedimenti autorizzatori di cui all’art. 146 del Codice. Nelle parti del territorio destinate ad usi agricoli produttivi, che dovranno essere perimetrate ed individuate quali zone E dagli strumenti urbanistici comunali, è consentita esclusivamente la realizzazione di edifici da destinare ad attività a supporto dell’uso agricolo dei fondi nel rispetto del carattere insediativo rurale, nonché la realizzazione di insediamenti produttivi di cui all’art. 22 l.r. 71/78 e s.m.i. Sono altresì consentite le eventuali varianti agli strumenti urbanistici comunali esclusivamente finalizzate alla realizzazione di attività produttive, secondo quanto previsto dagli artt. 35 l.r. 30/97 e 89 l.r. 06/01 e s.m.i..

I provvedimenti di autorizzazione e/o concessione recepiscono le norme e le eventuali prescrizioni e/o condizioni di cui al presente Titolo III con le previsioni e le limitazioni di cui alla normativa dei singoli Paesaggi Locali.”

In particolare, relativamente al Contesto 17e in oggetto, il Livello di Tutela 1 prevede quanto segue (art.

37 delle NTA del PPP):

Obiettivi specifici. Tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico attraverso misure orientate a:

- mantenimento dell’attività e dei caratteri naturali del paesaggio;

- conservazione dei valori paesaggistici, contenimento dell'uso del suolo, salvaguardia degli elementi caratterizzanti il territorio;

- recupero paesaggistico con particolare attenzione alla qualità architettonica del costruito in funzione della mitigazione dell'impatto sul paesaggio;

- contenimento delle eventuali nuove costruzioni, che dovranno essere a bassa densità, di dimensioni tali da non incidere e alterare il contesto generale del paesaggio agricolo e i caratteri specifici del sito e tali da mantenere i caratteri dell'insediamento sparso agricolo e della tipologia edilizia tradizionale;

- tutela dei valori percettivi del paesaggio e delle emergenze geomorfologiche.

In queste aree non è consentito:

- attuare interventi che modifichino il regime, il corso o la composizione delle acque, fatte salve le esigenze di attività agricole esistenti;

- realizzare discariche di rifiuti solidi urbani, di inerti e di materiali di qualsiasi genere;

- realizzare cave;

- realizzare impianti eolici.

La realizzazione dell’intervento in oggetto, comporterà necessariamente, la modifica dello stato dei luoghi di alcune porzioni delle aree soggette a vincolo boschivo, tuttavia, in considerazione delle prescritte opere di mitigazione ambientale e sistemazione delle aree a verde, sarà possibile contenere l’impatto sul paesaggio e valorizzare gli elementi caratterizzanti il territorio con i relativi valori percettivi, operando una compensazione ambientale fra le aree sottratte e quelle restituite alla natura (rimozione porzioni stradali dismesse e reimpianto essenze autoctone).

2.3

Piano per l’assetto Idrogeologico – PAI

Nel Piano per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) della Regione Sicilia, il Comune di Paternò, ricade nell’ambito del Bacino idrografico 094 – Bacino Idrografico del Fiume Simeto Area Territoriale tra il bacino del Fiume Simeto”. Il sito ricade alla sezione CTR 633040, tuttavia essendo posto in prossimità del margine occidentale è stata analizzata anche la sezione CTR 633030.

- Carta dei Dissesti n. 73 – anno 2005;

(18)

- Carta dei Dissesti n. 74 – anno 2005;

- Pericolosità e Rischio Geomorfologico n. 73 – anno 2005;

- Pericolosità e Rischio Geomorfologico n. 74 – anno 2005;

- Pericolosità idraulica per fenomeni di esondazione n. 73 – anno 2005;

- Rischio idraulico per fenomeni di esondazione n. 73 – anno 2005;

- Le tavole n. 74 (633040) di Pericolosità e Rischio idraulico non sono state prodotte.

Dalla consultazione delle suddette carte, emerge che il sito in esame non risulta interessato né da vincoli individuati dal Piano di Assetto Idrogeologico relativamente alla pericolosità e al rischio di carattere geomorfologico per presenza di dissesti gravitativi, né da vincoli legati alla pericolosità e al rischio idraulico.

Figura 2-6 Stralci PAI – Geomorfologia e pericolosità idraulica

https://sifweb.regione.sicilia.it/portalsif/apps/webappviewer/index.html?id=5d6a5d41a8134a9092f20d9566bd

(19)

2.4

Vincolo Idrogeologico

Come evidenziato nello stralcio cartografico sotto riportato, le aree oggetto di intervento non sono soggette a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 3267 del 30/12/1923 e del R.D. n. 1126 del 16/05/1926.

Figura 2-7 Vincolo Idrogeologico

Fonte: https://sifweb.regione.sicilia.it/portalsif/apps/webappviewer/index.html?id=5d6a5d41a8134a9092f20d9566bd07dd

2.5

Piano di gestione del Rischio di Alluvioni

La Regione Siciliana in attuazione della Direttiva 2007/60/CE, relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni, ha redatto e adottato il “Piano di gestione del Rischio di Alluvioni” cui sono state allegate le relative Norme di Attuazione (11/2015).

In particolare, dalla consultazione della cartografia tematica del Piano di gestione del Rischio Alluvioni della regione siciliana, in riferimento al bacino 094 – “Bacino Idrografico del Fiume Simeto” è stato appurato che le aree di Rischio e Pericolosità coincidono con quanto già cartografato al P.A.I..

(20)

Figura 2-8 Stralcio della Tav. 1 Bacini idrografici del “Piano di gestione del Rischio di Alluvioni”

Fonte:

http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_PresidenzadellaRegione/PIR_AutoritaBacino/

PIR_Areetematiche/PIR_Pianificazione/PIR_PianoGestioneDirettiva200760CE/PIR_PianoGestioneRischioAlluvioni2015/PIR_PGRAICiclo/

PIR_PGRA2015/PIR_Tavole/TAV01_Bacini_idrografici.pdf

Verificando, inoltre, l’elenco dei nodi potenzialmente critici individuati per ambito comunale, pubblicato sul sito del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana (DRPC) in data 21/11/14 e il successivo “Rapporto preliminare sul rischio idraulico in Sicilia e ricadute nel sistema di P.C. (5/2015)” 5, si rileva che l’area di intervento non risulta prossima a nessuno dei nodi individuati (vedi figura sotto riportata).

Figura 2-9 Nodi di rischio idraulico

Come evidenziato nelle immagini sopra riportate, l’area di intervento non è interessata da vincoli idraulici, geomorfologici, né idrogeologici.

5 Secondo tale Rapporto per "nodi" devono intendersi: intersezioni tra viabilità e corsi d'acqua; qualsivoglia situazione per la quale sia temibile una situazione di potenziale rischio relativa all’interferenza tra acque superficiali ed elementi antropici.

(21)

2.6

Analisi del Regime Vincolistico e Aree Naturali Protette

2.6.1 Vincoli ambientali e territoriali

Dall’esame del regime vincolistico, consultabile dal portale del SITR – Regione Siciliana (Geo Visualizzatore (regione.sicilia.it)) è stato possibile verificare che il sito in oggetto non ricade in corrispondenza o nelle vicinanze di nessuna delle “emergenze ambientali” caratterizzanti la porzione del basso versante sud-occidentale etneo e della vicina valle del Fiume Simeto, ovvero in nessuna area protetta e/o appartenente alla Rete Natura 2000 (SIC/ZPS). Mentre, come evidenziato ai paragrafi precedenti, in prossimità delle aree di intervento è stata rilevata la presenza di beni paesaggistici ai sensi dell’a art. 142, c. 1, lett. g) del D.lgs. n. 42/2004), nella fattispecie identificati con le aree boschive ivi presenti (vedi figura 2.5).

Nello specifico sono stati verificati i seguenti livelli informativi:

- Aree naturali protette della Sicilia – Parchi e Riserve;

- Carta della Rete Ecologica Siciliana;

- Rete Natura 2000.

2.6.1.1 Aree naturali protette della Sicilia – Parchi e Riserve

In tale livello informativo sono stati sintetizzati l’insieme dei Parchi (Nazionale e Regionali), delle Riserve istituite e in fase di istituzione. Dalla figura sotto riportata si evince che il sito oggetto di intervento è posto a distanze non inferiori a 7.500 m dalla più vicina aree naturale protetta, nella fattispecie identificata con il Parco Regionale dell’Etna e in particolare con la relativa Zona D.

Le ulteriori aree protette sono ubicate a distanza sempre superiori a 10.000 m (vedi figura sottostante).

Figura 2-10 Ambito di interesse e Aree Protette (raggio cerchio > 7.500 m)

(22)

2.6.1.2 Carta della Rete Ecologica Siciliana

Tale livello informativo evidenzia i seguenti elementi di importanza ecologica:

- Corridoi diffusi;

- Corridoi lineari;

- Pietre da Guado (Stagni, Zone Umide, Altre Zone);

- Nodi RES;

- Zone Cuscinetto.

Dalla sottostante figura si evince che il sito in esame non risulta interessato da nessuna delle emergenze ecologiche cartografate. Gli elementi più prossimi sono posti, verso ovest a circa 4.500 m (Corridoio Diffuso) e verso nord est a circa 4.200 m (vedi figura sottostante).

Figura 2-11 Reti Ecologiche (Buffer raggio = 5.000 m)

2.6.1.3 Rete Natura 2000

Dall’esame dei vigenti strumenti di pianificazione e della cartografia tematica di riferimento è stato possibile rilevare che l’area di intervento non è interessata dalla presenza di aree Natura 2000.

In particolare, l’area è esterna alle perimetrazioni delle Rete Natura 2000 (vedi stralcio cartografico di seguito riportato) e dista circa 5.000 m dalle più vicine aree Natura 2000 (ZPS ITA070029 – Biviere di Lentini, tratto mediano e foce del Fiume Simeto e area antistante la foce; ZSC ITA070025 – Tratto di Pietralunga del Fiume Simeto).

(23)

Figura 2-12 Rete Natura 2000

(24)

3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE

Rinviando agli elaborati a corredo del Progetto Esecutivo dei Lavori di sistemazione dello svincolo di Paternò (CT) S.S. 121 “Catanese” per i necessari approfondimenti, a seguire verranno esposti, sinteticamente, gli aspetti ritenuti utili ai fini della presente procedura, al fine di valutarne la coerenza degli interventi proposti con il contesto paesaggistico e ambientale di riferimento. In particolare verranno esposte le caratteristiche dell’intervento ponendo particolare attenzione ai seguenti punti:

1. Localizzazione e caratteristiche dell’intervento;

2. Cumulo con altri progetti;

3. Utilizzazione di risorse naturali;

4. Produzione di rifiuti;

5. Inquinamento e i disturbi ambientali;

6. Rischio di incidenti e salute umana.

3.1

Localizzazione e caratteristiche dell’intervento

3.1.1 Localizzazione dell’intervento

Il sito in oggetto ricade a margine del versante sud-occidentale dell’edificio vulcanico etneo, lungo la S.S. 121 “Catanese” in coincidenza dell’attuale svincolo di Paternò, in prossimità del limite orientale della città e del quartiere Palazzolo, ad una quota media assoluta di 277 m s.l.m..

Dal punto di vista cartografico lo stesso rientra nel Foglio 269 I SE “Paternò” e nella C.T.R. n. 633040.

Di seguito si riporta la localizzazione da immagine satellitare del sito oggetto di studio mentre, nelle Tavole 1 e 2 in Allegato 1, sono riportate la relative corografie (in scala 1:25.000 e 1:10.000).

Catastalmente l’area è censita al NCEU del Comune di Paternò al Foglio n. 62, particelle 136, 996, 1010, 1011, 1012, 1013, 1014, 10, 580, 1003, 1004, 1005, 1007, 1008, 809, 159, 199, 160, 1015, 1017, 1018, 1027, 24, 14, 23, 224, 25. Si rimanda al piano particellare d’esproprio per una completa definizione delle particelle interessate.

Le coordinate geografiche decimali (WGS84) del baricentro del sito sono: Latitudine 37.567658°

NORD – Longitudine 14.917295° EST.

Figura 3-1 Immagine satellitare dell’area oggetto di intervento

(25)

3.1.2 Caratteristiche dell’intervento

L’ANAS S.p.A. Coordinamento Territoriale Sicilia – Area Compartimentale Catania sta procedendo alla Progettazione dei lavori di sistemazione dello svincolo di Paternò lungo la S.S. 121, individuato nella sottostante figura.

Figura 3-2 Immagine satellitare dell’area parzialmente impegnata dalle opere in oggetto Nello specifico tale progettazione prevede la realizzazione dei seguenti interventi:

1) Allungamento, allargamento e risagomatura plano-altimetrica della rampa in uscita dalla SS121 verso la SP229 in direzione dell’abitato di Palazzolo (quartiere periferico di Paternò);

2) Realizzazione di intersezione a rotatoria nell’area evidenziata (figura 3.2) per l’eliminazione dei punti di conflitto esistenti;

3) Risagomatura plano-altimetrica di un breve tratto della SP229;

4) Costruzione nuova rampa d’ingresso alla SS121;

5) Dismissione delle rampe e delle opere non più utilizzate;

6) Manutenzione delle opere d’arte presenti.

In particolare le esigenze cui la progettazione dovrà rispondere fanno riferimento ad alcune note criticità di tale tratto stradale nel seguito sintetizzate:

- Corsia di decelerazione ed uscita dalla SS121 verso l’abitato di Palazzolo avente lunghezza e larghezza non adeguata e stretto raggio di curvatura in uscita;

- Punto di conflitto tra le provenienze da Paternò e quelle dalla SS121;

- Tratto di scambio fra le provenienze Paternò/SS121 verso Paternò/Palazzolo di modesta lunghezza;

- Punto di conflitto tra le provenienze dalla SS121 verso il sottopasso con relativo tratto di scambio di lunghezza ridotta.

(26)

Figura 3-3 Sintesi grafica delle opere in oggetto

3.1.2.1 Specifiche tecniche dell’intervento

Come premesso il lavoro di “Sistemazione” prevede l’esecuzione delle seguenti tipologie di interventi, come sinteticamente riportato.

Figura 3-4 Planimetria di progetto

(27)

RAMPA IN USCITA SS121

La nuova rampa avrà una lunghezza di 213 m, suddivisi in un primo tratto di raccordo di 90 m e un tratto di decelerazione di 123 m. Il raggio di svolta sarà di 115 m a fronte degli attuali 40 m. Tale operazione verrà realizzata con un allargamento sul ciglio interno. La larghezza complessiva della corsia di decelerazione sarà di 5.5 m. L’intera rampa, a valle della SS121 e prima dell’immissione in rotatoria, sarà a una quota maggiore rispetto all’attuale.

Figura 3-5 Sezione in affiancamento rampa di uscita SS121

RISAGOMATURA DI UN BREVE TRATTO DELLA SP229

Tale intervento si rende necessario a causa delle attuali pendenze e consisterà nella realizzazione di una breve rampa di lunghezza complessiva di 200 m. La pendenza sarà diminuita dall’attuale 9% al 6%.

Tale rampa prevedrà un’ampiezza complessiva di 9 m.

COSTRUZIONE NUOVA RAMPA C DI INGRESSO ALLA SS121

Nell’ambito dei lavori di sistemazione dello svincolo di Paternò, è stato inserito un braccio di uscita dalla rotatoria che permetterà l’ingresso sulla attuale corsia di accelerazione sulla SS121. Ciò, unitamente alle altre opere oggetto del presente appalto, permetterà di dismettere parte della viabilità esistente per la rinaturalizzazione del versante.

DISMISSIONE DELLE RAMPE E DELLE OPERE NON PIÙ UTILIZZATE

La realizzazione dell’intersezione a rotatoria permetterà la dismissione di una parte del sistema di rampe oggi presente. Parte di queste saranno utilizzate nella nuova configurazione (ad esempio la rampa D) mentre quelle non necessarie saranno dismesse rimuovendo lo strato superiore di conglomerato bituminoso. La parte centrale dell’attuale sistema di svincolo sarà parzialmente rimossa per la creazione del nuovo anello giratorio.

MANUTENZIONE DELLE OPERE DARTE ESISTENTI

All’interno dei lavori in oggetto è stato previsto il ripristino corticale del piccolo sottopasso presente in corrispondenza della porzione iniziale della rampa D.

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