STORIA DI CARING
Elisa Ambrosi, Federica Canzan
«Storie di ricerca»
Progettare e sviluppare percorsi di ricerca in assistenza infermieristica e fisioterapica
Bologna, 31 maggio 2019
IL CARING DAL PUNTO DI VISTA
DEGLI INFERMIERI
Definizioni di caring infermieristico
Concezione pragmatica: caring come insieme di azioni, attività assistenziali e terapeutiche che l’infermiere agisce per supportare il paziente (caring = nursing)
(Gaut, 1983; Leininger, 1981; Sourial, 1997; Beeby, 2000; Maben, 2007)
Concezione morale: caring come prendersi cura del bene, della dignità e del rispetto della persona (caring ≠ nursing)
(Watson, 1979; Morse, 1990; Fingfeld-Connet, 2007; Ritterstrom et al., 2008)
Concezione relazionale: non può esistere caring al di fuori della relazione e della comunicazione
(Boykin, Schoenhofer, 1993; Berg, Skott, Danielson, 2007; Fingfeld-Connet, 2008)
Concezione ontologica: caring come disposizione innata e soggettiva (ricettività, attenzione e preoccupazione) che determina la capacità di agire il caring stesso
(Eriksson, 2002; Brilowski, Wendler, 2005; Henderson, 2007; Corbin, 2008)
Il caring è un fenomeno universale, ma le espressioni e i modelli di caring si modificano nelle diverse culture
(Leininger, 2002)
Impatto del caring sulla qualità dell’assistenza infermieristica
(Swanson, 1999) Outcome di caring Outcome di non-caring
Pazienti
Benessere emotivo-spirituale + guarigione fisica
+ senso di sicurezza + fiducia
+ comfort
- senso di alienazione - costi
Senso di:
umiliazione paura
impotenza alienazione vulnerabilità
ricordi negativi persistenti diminuita guarigione
Infermieri
Senso di realizzazione
+ soddisfazione, stima di sé + rispetto per la vita e la morte + riflessività
+ passione per il nursing
Indurimento paura
depressione
logoramento emotivo
La ricerca empirica: uno studio fenomenologico con gli infermieri
Obiettivo: Descrivere i gesti e i pensieri di caring nella pratica quotidiana
Campione propositivo:
infermieri in assistenza diretta con diverse caratteristiche
socio-demografiche, che lavoravano in diversi
setting clinici, con diversa tenure ed
expertise
Raccolta dati : narrazioni di buon caring
240 narrazioni
Campione propositivo:
Campione propositivo:
infermieri in assistenza diretta infermieri in assistenza diretta
con diverse caratteristiche con diverse caratteristiche socio
socio--demografichedemografiche, , che lavoravano in
che lavoravano in diversi diversi setting clinici,
setting clinici,
con diversa tenure ed con diversa tenure ed
expertise expertise Raccolta dati :
Raccolta dati : narrazioni di narrazioni di buon
buon caringcaring
240 narrazioni
Analisi dei dati
Le dimensioni del caring descritte dagli infermieri
La cura per l’altro
La cura del
contesto L’invisibile della cura
Prestare attenzione
Dedicare tempo Comprendere l’altro
Cercare di stabilire una relazione con il
paziente
Soddisfare i bisogni dei
pazienti
Preoccuparsi della dimensione
emozionale
Avere rispetto per l’altro
La cura per l’altro
La cura per l’altro
“Sento di dover prestare più attenzione a Paolo, il paziente operato il giorno precedente e gli chiedo se ha dolori, disturbi particolari o necessità, e lui mi risponde con un sorriso e con tutta la tranquillità che lo
contraddistingue : ‘Va tutto bene, sono proprio felice, non ho dolori, e questa mattina il medico mi ha detto che l’intervento è riuscito molto bene’. Proseguo con la terapia. Mentre gli somministro il farmaco gli parlo ed osservo un leggero cambiamento nel respiro, gli chiedo se avverta difficoltà respiratorie e la risposta da parte sua è sempre uguale: ‘Va tutto benissimo’. Da quel momento la mia attenzione nei suoi confronti aumenta, non so perché ma qualcosa non mi convince, provo a ripensare al pomeriggio precedente ma non ricordo nulla che mi possa aiutare. Controllo i parametri vitali e saturimetria, ma sono tutti nella norma.
Avverto il medico, oggi sono proprio fortunato, c’è un giovane medico molto disponibile che non sottovaluta nulla di ciò che gli viene comunicato,e decide di venire a visitare il paziente. All’esame obiettivo tutto ok, ma per scrupolo decide di contattare il medico anestesista e di eseguire alcuni esami ematochimici urgenti.
L’anestesista arriva dopo una mezz’ora (ovviamente, non c’era urgenza) e nel frattempo sono arrivati anche i valori degli esami urgenti, viene visitato il paziente, tutto bene! Osservo il paziente nelle ore successive ma c’è sempre quel qualcosa che non mi convince. Giunge l’orario delle visite serali e arrivano i parenti; anche da Paolo ci sono i familiari, ma questo non mi frena dal continuare ad entrare in quella stanza con una scusa qualsiasi e sbirciare quel modo di respirare che durante il pomeriggio mi aveva sorpreso per un
breve momento. … Paolo sta parlando con i parenti, scherzano e sorridono, e lui respira in modo “strano”, e lui continua a insistere: ‘va tutto bene’, mi fa quasi arrabbiare non mi da nessun aggancio, nessun motivo per non demordere dal dire che qualcosa non quadra. Continuo a pensarci e a ripensarci, vorrei riparlare con il medico, ma sono titubante, il rischio è sempre il solito, passare per quello che continua a insistere su una cosa che non sa nemmeno descrivere. Alla fine decido, e scelgo di “disturbare” il medico che prescrive nuovamente gli esami ematici, questa volta c’è un leggero rialzo su un valore della coagulazione. Il Medico decido quindi di fare eseguire al paziente una radiografia del torace che rileva un'embolia polmonare.”
Stabilire una relazione con i
familiari
Agire sul contesto organizzativo Costruire buone
relazioni con i colleghi e i medici
La cura del contesto
“Iniziai a lasciare in stanza i familiari quando mobilizzavo il paziente o somministravo la terapia, sia per insegnare loro la tecnica sia per
dedicare loro del tempo per parlare”
“I parenti solitamente al mattino non possono rimanere in reparto, ma quel giorno la mamma di Federico l’ho voluta dentro, perché sentivo che era necessario parlare con lei e farle capire che aveva fatto un ottimo percorso. Volevo coinvolgerla ed esaltarla, quindi non potevo nel modo più assoluto farla staccare da suo figlio in quel momento!”
La cura del contesto
Pensare
Occuparsi del proprio vissuto
emozionale Riflettere
sull’esperienza
L’invisibile della cura
L’invisibile della cura
″Durante il turno notturno il collega mi presenta la paziente che dovrò assistere, Anita, una paziente gravemente obesa con una storia di
alcolismo . Il collega mi dice che è una paziente insopportabile, che
continua a chiamare e lamentarsi senza motivo intralciando l’assistenza agli altri pazienti, mi avverte di non darle troppa attenzione. Poco dopo comincia a battere il saturimetro sulla sponda del letto e a chiamare, mi preoccupo di rispondere alle sue richieste e di metterla in una posizione confortevole ma lei continua con le sue preoccupazioni, mi sto
arrabbiando ma poi penso che sono influenzato dai giudizi del collega e decido di controllarmi e le chiedo con dolcezza chi desidererebbe aver vicino in questo momento, lei mi guarda stupita e inizia a piangere…″
UN ALTRO PUNTO DI OSSERVAZIONE
IL CARING VISTO DAI PAZIENTI
La ricerca empirica: uno studio fenomenologico con i pazienti
Obiettivo: Descrivere l’esperienza di caring infermieristico dei pazienti ricoverati in ospedale
Campione propositivo:
pazienti adulti
ricoverati da almeno 3 giorni in diversi setting clinici Raccolta dati : Intervista
“Cosa deve fare l’infermiere per prendersi cura di lei?”
“Da cosa vede che gli infermieri si prendono a cuore la sua
situazione?”
“Le viene in mente un episodio in cui ha sentito che gli infermieri
si sono presi cura di lei? ”
93 interviste
Campione propositivo:
Campione propositivo:
pazienti adulti pazienti adulti
ricoverati da almeno 3 giorni ricoverati da almeno 3 giorni
in
in diversi setting clinicidiversi setting clinici Raccolta dati :
Raccolta dati : IntervistaIntervista
“Cosa deve fare l“Cosa deve fare l’’infermiere per infermiere per prendersi cura di lei?
prendersi cura di lei?””
“Da cosa vede che gli infermieri “Da cosa vede che gli infermieri si prendono a cuore la sua si prendono a cuore la sua
situazione?
situazione?””
“
“Le viene in mente un episodio Le viene in mente un episodio in cui ha sentito che gli infermieri in cui ha sentito che gli infermieri
si sono presi cura di lei?
si sono presi cura di lei? ””
93 interviste
Analisi dei dati
Le dimensioni di caring descritte dai pazienti
Vivere una relazione di
vicinanza
Ricevere un’attenzion
e continua Essere
informati
Vivere una relazione di vicinanza
Sentirsi riconosciuti e rispettati nella propria
individualità Non sentirsi soli
Vivere una relazione di vicinanza
″Sono ricoverata da alcuni giorni in medicina, le mie vene sono diventate delicatissime. Sono terrorizzata tutte le volte che mi devono mettere una flebo. Mi ricordo una volta un'infermiera si è avvicinata velocemente con l'ago e stava per pungermi, senza nemmeno guardarmi e senza capire la mia paura. Le ho risposto male dicendo che non la volevo quella flebo, che doveva andare dal medico e dirgli di togliermela. Per fortuna proprio in quel momento passava un'altra infermiera che, con aria rassicurante mi ha
detto: Signora stia tranquilla, facciamo con calma, si fidi … lasci provare me, semmai facciamo a meno della flebo ma prima proviamo assieme″
Essere informati
Ricevere informazioni comprensibili
Ricevere informazioni coerenti con il proprio
bisogno
Essere informati
«La notte prima dell'intervento ero molto preoccupata, soprattutto per l'anestesia e per il dolore che avrei sicuramente sentito dopo
l'operazione; non riuscivo a dormire.
A un certo punto è entrata in stanza un'infermiera molto giovane e con la pila ha controllato se tutti dormivano. Quando ha visto che avevo gli occhi aperti si è avvicinata e si è seduta accanto a me. Mi ha chiesto come mai non dormivo e io le ho detto che ero preoccupata
per il giorno dopo. Lei è rimasta lì con me,… e sottovoce mi ha
spiegato esattamente cosa sarebbe successo il giorno dopo, cosa mi avrebbero fatto e mi ha consigliato anche alcuni trucchi per alleviare il dolore”»
Ricevere una risposta tempestiva
Sentirsi protetti e controllati Vedere
mantenute le promesse
Ricevere un’attenzion
e continua
Ricevere un’attenzione continua
″Non ho visto l'infermiera Valeria per quasi un'ora,
tanto che pensavo si fosse dimenticata o avesse fatto finta di
dimenticarsi. Invece prima di andare a casa è venuta con la tazza di camomilla … Mi ha detto: “Sono di corsa, ho il bambino che mi aspetta a casa con la febbre, ma non potevo dimenticarmi di lei!"
“Poi mi ha promesso che sarebbe tornata per aiutarmi
a cambiare il camice dell’ospedale e a mettere la mia camicia da notte;
è stata di parola, è tornata e l’ha fatto, è bello sentire addosso le proprie cose e il profumo del detersivo che usi da una vita”
UN TERZO PUNTO DI OSSERVAZIONE
IL CARING VISTO DAGLI STUDENTI
DI INFERMIERISTICA
Evoluzione percezioni di caring degli studenti descritte in letteratura
Nel corso della formazione accademica…
• le percezioni di caring degli studenti infermieri si modificano
(Wilkes & Wallis,1993, 1998; Watson, Deary e Lea,1999a;
Lundberg & Boonprasabhai, 2001; Mackintosh, 2006; Murphy et al., 2009)
• le percezioni di caring degli studenti infermieri NON si modificano:
i curricula infermieristici non sono efficaci nel produrre cambiamenti intenzionali
(Khademian e Vizeshfar, 2007)
Evoluzione “positiva”
da caring compassionevole a caring
competente/professionale
Wilkes & Wallis,1993, 1998 Lundberg & Boonprasabhai 2001
Evoluzione “negativa”
da visione idealistica del caring a disillusione e
preoccupazione
Smith, 1992; Watson, Deary e Lea,1999a, Mackintosh, 2006; Murphy et al., 2009
La ricerca empirica: uno studio fenomenologico con La ricerca empirica: uno studio fenomenologico con gli studenti
gli studenti
30 studenti 24 studenti
Selezione casuale di 30/140 studenti
immatricolati nell’a.a.
2011/12
PRIMO ANNO Intervista
Osservazione in tirocinio
SECONDO ANNO Intervista
Osservazione in tirocinio
TERZO ANNO Intervista
Osservazione in tirocinio
Novembre 2011 Giugno 2012
Novembre 2013 Settembre 2013
Ottobre 2014 Giugno 2014 23 studenti
Obiettivi: descrivere le percezioni e i comportamenti di caring degli studenti infermieri e identificare se e come si modificano nel corso della formazione accademica
17 femmine,13 maschi, età media 23.5 anni (range 19-37)
Metodi di analisi dei dati Metodi di analisi dei dati
Approcciofenomenologico(Giorgi & Giorgi, 2003; Mortari,2013)
Valutazione grado consistenza oggettiva interpretazioni sintetiche
Etichette Categorie Macrocategorie
Unità di testo significative
Interpretazioni sintetiche delle unità
Principio di fedeltà
Percezioni dei comportamenti di caring degli studenti nei 3 anni di formazione
“da caring generico a caring professionale”
Come si è modificata la concezione di caring degli studenti
arricchita di dimensioni non previste
approccio globale alla persona
caring intenzionale, competente, responsabile e consapevole
Come gli studenti hanno appreso il caring
Attitudine e interesse personale
Osservazione di modelli di ruolo “positivi” e
“negativi”
Lezioni teoriche e laboratori professionali
Esposizione a diversi contesti clinici e pazienti
Valutazione non solo della performance clinica ma anche per della performance di caring
L’invisibile della cura
Ricevere informazioni
Essere competente Dare tempo
Relazione Attenzione
Rispetto
POSSIAMO ORA MISURARE IL
CARING?
Molti strumenti costruiti e validati per misurare i comportamenti di caring infermieristico,
soprattutto in Paesi anglosassoni (es. Care-Q, CBI, CDI…)
Applicabilità limitata in altri Paesi
Il caring è un fenomeno universale, ma le espressioni e i modelli di caring si modificano nelle diverse culture
(Leininger, 2002)
Obiettivo: Costruire uno strumento, radicato nella cultura italiana, per misurare i comportamenti di
caring degli infermieri – CARE-IT
Fase 1: Costruzione degli item
Approccio qualitativo
Fase 2: Questionnaire scaling
Approccio quantitativo
La ricerca empirica: costruzione di un questionario La ricerca empirica: costruzione di un questionario
Versione 45 item Versione finale 20 item
1 Sostenere i famigliari con aiuti pratici e supporto psicologico (per esempio nella fase della terminalità e della morte del loro caro)
2 Sorridere al paziente
3 Adattare le regole organizzative ai bisogni del paziente 4 Rassicurare il paziente
5 Mostrare vicinanza attraverso il contatto fisico (stringere la mano, accarezzare, abbracciare…) 6 Cercare il dialogo con il paziente
7 Prevenire complicanze ed eventi avversi
8 Gestire le proprie emozioni nei confronti del paziente e/o della situazione 9 Esserci in silenzio per far sentire all’altro la propria presenza
10 Mantenere le promesse fatte al paziente
11 Dichiarare al paziente la propria disponibilità ad esserci in caso di bisogno 12 Coltivare la fiducia del paziente
13 Essere capaci di empatia, sentire il sentire del paziente
14 Ricercare soluzioni per un intervento adeguato e personalizzato al paziente 15 Essere in allerta per cogliere indizi sui pazienti
16 Cercare la consulenza e il confronto con i colleghi e/o con altri professionisti 17 Incoraggiare il paziente
18 Essere presente con discrezione e in modo non invasivo 19 Agire tempestivamente
20 Accogliere le richieste personali del paziente
Sorveglianza del paziente Relazione professionale
con il paziente
Soddisfare i bisogni del paziente e/o della famiglia
Consultazione con il team Emozioni degli infermieri
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• NO item riguardanti aspetti tecnici del caring e/o gestione di presidi/materiali
• NO item riguardanti spiritualità, carità, amore, onestà, verità, speranza, compassione, devozione
• Item focalizzati su come gli infermieri possono agire per favorire la salute e il benessere del paziente piuttosto che su come possono promuovere l’empowerment del paziente
• Item riguardante la gestione delle emozioni degli infermieri