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incontrare Dio nel silenzio del cuore

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Academic year: 2022

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Parrocchia Santuario Santa Maria delle Grazie

al Trionfale

Novena di Natale

“incontrare Dio

nel silenzio del cuore”

con Madre Anna Maria Canopi

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Primo giorno 16 Dicembre

Silenzio

Profezie

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Gioisci, figlia di Sion, esulta, figlia di Gerusalemme:

ecco, il Signore verrà, ed in quel giorno vi sarà grande luce, i monti stilleranno dolcezza, e dai colli scorrerà latte e miele, perché verrà un grande profeta e rinnoverà Gerusalemme.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Ecco verrà il Signore, Dio e Uomo, discendente di Davide e si asside sul trono, voi lo vedrete e il vostro cuore sarà colmo di gioia.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Ecco verrà il Signore, nostra forza, il santo di Israele, portan- do sul capo la corona regale, regnerà da un mare all'altro, e dal fiume ai confini della terra.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Ecco apparirà il Signore e non mancherà di parola, se indugia attendilo, perché verrà e non potrà tardare.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

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Il Signore discenderà come pioggia sull'erba: in quei giorni spunterà la giustizia e l'abbondanza della pace: tutti i re della terra lo adoreranno e tutti i popoli lo serviranno.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Nascerà per noi un bambino e sarà chiamato Dio forte: egli siederà sul trono di Davide suo padre e regnerà ed il segno della sovranità sarà posto sulle sue spalle.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Betlemme, città del Dio altissimo, da te verrà il dominatore d'Israele; le sue origini sono dall'eternità, e sarà glorificato in tutto il mondo; alla sua venuta stabilirà la pace sulla nostra terra.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Regem venturum Dominum, venite adoremus.

Ascoltiamo la Parola di Dio

“È bene aspettare in silenzio la venuta del Signore.”

Lam 3,26 Meditiamo

Realtà costitutiva dell'uomo, il silenzio è un dono che Dio ha immesso nell'uomo e nel cosmo come traccia della sua stessa presenza. Potremmo in certo modo dire che il silenzio è Dio presente a noi .

Affascinato da Dio e ferito dalla nostalgia di vedere svelatamente il suo Volto, l'uomo che vive nella fede sente urgere dentro di sé un'imprescindibile esigenza di silenzio.

Elemento fondamentale per una profonda vita interiore, il silenzio non è riducibile a semplice «ascesi»; esso è innanzitutto un mistero di grazia che attinge la sua

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motivazione in Dio, nel desiderio di entrare in comunione con lui e di rimanere in adorazione alla sua presenza.

Il silenzio è forse il modo più consono alla creatura umana per comunicare con il suo Creatore. Silenzio, infatti, significa anche umiltà e gratitudine ; consapevolezza della propria piccolezza e stupore nello scoprirsi amati con predilezione da Dio .

Il silenzio è dentro di noi, ma dobbiamo farlo emergere, liberarlo, lasciargli lo spazio vitale, non soffocarlo! Dobbiamo educarci al silenzio; meglio, lasciarci educare. Se vogliamo, possiamo sempre trovare - se non di giorno, certo di notte - momenti in cui metterci in ascolto del silenzio cosmico, ascoltarlo nel firmamento, nei fiori, in tutte le creature. È un silenzio che parla, una bellezza che affascina: lì si percepisce la presenza di Dio, presenza che è silente e ci mette in silenzio . In questo la Vergine Maria ci è donata come modello incomparabile. Ella, infatti, è la Vergine del silenzio e dell'ascolto, che ha accolto il Verbo divino, lo ha concepito e partorito.

Antiphonæ ad Magnificat Ecce Rex véniet Dóminus terre,

et ipse auferet iugum captivitatis nostræ.

L’anima mia magnifica il Signore *

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. * D'ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente * e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

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ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, *

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria.

Si ripete l'antifona al Magnificat.

Ripetiamo: Ascoltaci, Signore

Per intercessione di Maria, ti chiediamo il dono di scoprire nel silenzio la porta di accesso all'incontro con te. Rit.

Aiutaci a essere fedeli all'impegno di vivere momenti di silenzio per prepararci ad accogliere la tua nascita. Rit.

Aiutaci a scoprire, nel silenzio, il rispetto per ogni cosa creata, così che possiamo contribuire all'ordine che hai disposto per la vita del mondo. Rit.

Preghiamo Signore,

mentre attendiamo la tua venuta, oggi vogliamo accogliere il dono del silenzio

perché possa diventare, nei giorni di preparazione al Natale, lo spazio per contemplare il mistero

della tua nascita.

Amen.

Canto del Tantum Ergo e Benedizione Eucaristica

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Secondo giorno 17 Dicembre

Umiltà

Canto delle Profezie come a pag. 3 Ascoltiamo la Parola di Dio

“Si dirà: «Spianate, spianate, preparate la via, rimuovete gli ostacoli sulla via del mio popolo».

Poiché così parla l'Alto e l'Eccelso,

che ha una sede eterna e il cui nome è santo .

«In un luogo eccelso e santo io dimoro,

ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati, per ravvivare lo spirito degli umili

e rianimare il cuore degli oppressi».”

Is 57,14-15 Meditiamo

Per custodire il silenzio occorre vigilare molto attentamente e coltivare l'umiltà. Ciò non è possibile se non pregando e meditando nel cuore la Parola di Dio, sull'esempio della Vergine Maria che fu una creatura tutta silenzio e ascolto, perché umile e obbediente, totalmente attenta a Dio. Maria non aveva parole da dire né su se stessa, né su altri o sugli eventi. Per lei l'amore al silenzio coincideva con l'amore alla volontà di Dio e alla sua Parola, con l'amore al servizio nel nascondimento. È questo l'autentico silenzio che porta con sé pace, serenità, calma, equilibrio, compostezza, ordine in tutto l'essere e, di conseguenza, fiducioso abbandono a Dio .

Senza amore al silenzio, che fortifica l'animo, la vita di fede vacilla e viene meno appena incontra una difficoltà. Nel momento della prova occorre saper abbracciare - come suggerisce san Benedetto - «la pazienza con maturo e consapevole silenzio interiore» (RB 7,35), altrimenti non si riesce a porre un argine alle acque tempestose del dubbio, e quando è agitato più facilmente si lascia portare lontano dai pascoli del Signore. In tale situazione accade spesso che ci si

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getti a capofitto nell'attività esteriore, quasi per riempire il vuoto e rimuovere le difficoltà interiori. Così facendo, però, anche l'azione rischia di non essere più autentico slancio oblativo, bensì ricerca di sé, di gratificazione e di autoaffermazione. È perciò necessaria molta vigilanza per smascherare queste ambiguità della coscienza e lasciarsi guidare dallo Spirito che è dato agli umili e ai puri di cuore.

Antiphonæ ad Magnificat

O Sapiéntia,

quæ ex ore Altissimi prodiísti, attíngens a fine usque ad finem, fórtiter suavitérque dispónens ómnia:

veni ad docéndum nos viam prudéntiæ.

Canto del Magnificat come a pag.5 Si ripete l'antifona al Magnificat.

Ripetiamo: Ascoltaci, Signore

Per intercessione di Maria, ti chiediamo di poter scoprire la nostra vera forza nell'umiltà. Rit.

Aiutaci a sperimentare l'umiltà di fermarci, ogni tanto, dalle numerose attività, così che nel silenzio possiamo scoprire la bellezza di non essere indispensabili. Rit.

Insegnaci a essere testimoni di umiltà nei nostri incontri e nelle nostre relazioni, onorando nell'altro la libertà di essere se stesso. Rit .

Preghiamo Signore,

mentre attendiamo la tua venuta, oggi vogliamo accogliere il dono dell'umiltà,

per poter fare spazio a te che hai scelto di nascere piccolo

nel nostro cuore.

Amen.

Canto del Tantum Ergo e Benedizione Eucaristica

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Terzo giorno 18 Dicembre

Speranza

Canto delle Profezie come a pag. 3 Ascoltiamo la Parola di Dio

“Il Signore aspetta con fiducia per farvi grazia, per questo sorge per avere pietà di voi,

perché un Dio giusto è il Signore;

beati coloro che sperano in lui.

Is 30,18 Meditiamo

È la luce della Parola, nella quale bisogna «rimanere», per conoscere la verità e, nella verità, fare l'esperienza della vera libert à. La grande decisione da prendere ogni mattina è dunque sempre e solo questa: diventare davvero, nonostante tutte le difficoltà che si oppongono, discepoli del Signore, figli della luce, docili alla guida dello Spirito Santo che è Amore e ci libera dalla schiavitù del peccato, e ci fa correre sulla via della carità, protesi al cielo e intanto donati sulla terra, umilmente, nascostamente, sicuri nella speranza che ogni umana fatica fatta per amore avrà un suo frutto, perché anche un piccolo seme può dare una grande messe, diventare un grande albero.

Urge annunziare la speranza, dare la certezza che il Signore è sempre vicino e ci conduce per mano. Egli si è fatto compagno di viaggio e ci ha promesso di rimanere con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (cf. Mt 28,20). Ed è veramente così.

Non c'è giorno, non c'è ora, non c'è luogo dove noi non possiamo essere con lui e, se lui è con noi e noi con lui, tutto prende senso, tutto rientra nel mistero adorabile della sua volontà che è volontà di salvezza per noi e per tutti i nostri fratelli. Questa, dunque, è la conversione profonda da compiere: non voler vivere solo per noi, ma essere per gli altri.

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Antiphonæ ad Magnificat

O Adonai, et Dux domus Israél,

qui Móysi in igne flammæ rubi apparuísti, et ei in Sina legem dedísti:

veni ad rediméndum nos in bràcchio exténto.

Canto del Magnificat come a pag.5 Si ripete l'antifona al Magnificat.

Ripetiamo: Ascoltaci, Signore

Donaci la speranza che si fonda sul tuo amore per ogni creatura. Rit.

Aiutaci a sentire la tua presenza e il tuo aiuto nei momenti di smarrimento, di dolore, di malattia,

di lutto. Rit.

Insegnaci a essere testimoni silenziosi di speranza, nella preghiera per i fratelli in difficoltà. Rit.

Preghiamo Signore,

mentre attendiamo la tua venuta,

oggi vogliamo accogliere il dono della speranza, per lasciarci nutrire dall'abbondanza del tuo amore

che vuole la gioia e la salvezza per ogni uomo.

Amen.

Canto del Tantum Ergo e Benedizione Eucaristica

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Quarto giorno 19 Dicembre

Preghiera

Canto delle Profezie come a pag. 3 Ascoltiamo la Parola di Dio

“Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole:

intendi il mio lamento.

Sii attento alla voce del mio grido, o mio re e mio Dio,

perché a te, Signore, rivolgo la mia preghiera.

Al mattino ascolta la mia voce;

al mattino ti espongo la mia richiesta e resto in attesa”

Sal 5,2-4 Meditiamo

Viviamo nell'era della massima comunicazione; oggi si ritiene che la persona si possa realizzare solo nella misura in cui comunica nel «villaggio globale»: il mondo intero è ormai raggiungibile in tutta la sua estensione nel giro di pochi secondi, in modo virtuale. Tale esigenza di comunicazione è certamente buona, tuttavia se diventa invasiva, al punto da far smarrire la dimensione del silenzio e dell'interiorità, ne derivano gravissimi danni per la persona proprio per il fatto che si disperde e si frantuma nell'esteriorità. La parola, quasi inevitabilmente, scade a chiacchiera, con una spasmodica ricerca del sensazionale, anche a scapito della verità che ne rimane offuscata.

Occorre mettere le cose al giusto posto, ordinarle secondo la giusta misura, riservando il primo posto all'ascolto, alla preghiera, alla comunicazione intima con il Signore.

Particolarmente importante è la preghiera del mattino, prima di cominciare la giornata lavorativa: il tempo dedicato ad essa è, per certi aspetti, paragonabile al tempo in cui si fanno i preparativi prima di partire per un viaggio. Inizia, infatti, il

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viaggio del nuovo giorno e occorre premunirsi di tutto quello che è necessario per il nostro servizio nei vari ambiti della vita sociale. Per poter affrontare bene il lavoro, per poterlo compiere davvero cristianamente, ci vuole proprio il silenzio, lo stare a cuore a cuore con Dio, affinché in tutto quello che facciamo sempre risuoni dentro di noi la sua Parola che diventa preghiera incessante e carità fattiva.

Antiphonæ ad Magnificat

O radix Jesse,

qui stas in signum populórum,

super quem continébunt reges os suum, quem gentes deprecabúntur:

veni ad liberandum nos, iam noli tardare.

Canto del Magnificat come a pag.5 Si ripete l'antifona al Magnificat.

Ripetiamo: Ascoltaci, Signore

Per intercessione di Maria, accompagnaci a scoprire la forza della preghiera. Rit.

Insegnaci a scoprire la preghiera come presenza e silenzio.

Rit.

Benedici e sostieni il nostro desiderio di iniziare ogni giornata nell'incontro con te. Rit.

Preghiamo Signore,

mentre attendiamo la tua venuta,

oggi vogliamo accogliere il dono della preghiera, perché la tua Parola sia,

anche per la nostra vita, verbo che si fa carne

e che ci rende semplicemente fratelli nella grande famiglia umana.

Amen.

Canto del Tantum Ergo e Benedizione Eucaristica

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Quinto giorno 20 Dicembre

Libertà

Canto delle Profezie come a pag. 3 Ascoltiamo la Parola di Dio

“Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo?».

Le rispose l'angelo: «Nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore:

avvenga per me secondo la tua parola». ,,

Lc 1,34-35.37-38 Meditiamo

La libertà è necessaria per poter rispondere con amore all'amore; nello stesso tempo, rispondendo all'amore la libertà si impegna totalmente, si vincola liberamente in una scelta che non si riduce all'istante fuggevole, ma diventa progetto di vita. Se non giunge a questa stabilità, la libertà non ha senso ; anzi , mentre dà all'uomo l'impressione di essere padrone di se stesso, lo imprigiona nella rete del capriccio momentaneo, senza passato e senza futuro. L'uomo che non impegna la propria libertà è «sradicato» e facilmente cade in preda all'angoscia o si degrada nel più basso permissivismo.

Ne consegue che noi siamo veramente liberi, ossia viviamo bene la nostra libertà, nella misura in cui aderiamo a Dio nell'amore, inserendoci nel suo disegno di salvezza che dilata il nostro cuore a dimensioni uni versali .

L'amore di Dio, poi, non è solo un sentimento, non è un'emozione - che oggi può esserci e domani scompare - ma è lo stesso Spirito Santo, che viene effuso, riversato nei nostri cuori (cfr. Rm 5,5). Dire di sì all'amore, è, dunque, stringere una vera e propria alleanza, intraprendere un cammino con un

«Altro» che ci guida su sentieri a noi inaccessibili, rendendoceli praticabili . «Come avverrà questo?», domanda Maria all'angelo. «Nulla è impossibile a Dio», le viene risposto.

Ma occorre affidarsi. E si affida solo chi è umile, chi è piccolo,

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chi ha capito che all'amore si deve dare una risposta di amore, senza calcoli e senza paura.

Antiphonæ ad Magnificat

O clavis David,

et sceptrum domus Israél;

qui àperis, et nemo claudit; claudis, et nemo àperit:

veni, et educ vinctum de domo càrceris, sedéntem in ténebris, et umbra mortis.

Canto del Magnificat come a pag.5 Si ripete l'antifona al Magnificat.

Ripetiamo: Ascoltaci, Signore

Aiutaci a costruire nel nostro cuore la libertà che nasce dalla fiducia in te. Rit.

Insegnaci a vivere la libertà nel rispetto e nell'amore per i fratelli. Rit.

Le nostre giornate sono piene di impegni, di cose da fare e da pensare: aiutaci, Signore, a mantenere il nostro animo sereno, libero dal senso di onnipotenza e dal bisogno di controllo. Rit .

Preghiamo Signore,

mentre attendiamo la tua venuta, oggi vogliamo accogliere il dono della libertà

e, sull'esempio di Maria, desideriamo vivere facendo brillare i doni che hai dato a ciascuno di noi,

con fiducia e coraggio.

Amen .

Canto del Tantum Ergo e Benedizione Eucaristica

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Sesto giorno 21 Dicembre

Vigilanza

Canto delle Profezie come a pag. 3 Ascoltiamo la Parola di Dio

“Tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile

per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.”

1Ts 5,23

Meditiamo

Tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo . Questa preghiera incessante, intessuta di desiderio, di vigilanza, di umile attesa, è veramente una forza invincibile contro tutte le insidie del maligno. Essa sgorga da un cuore ormai purificato e perciò disarmato, benevolo verso tutti, totalmente pacificato. In effetti, la preghiera è un fuoco purificatore che brucia tutte le scorie e, facendo passare l'anima attraverso il crogiuolo dello Spirito Santo, la rende oro puro. Avviene una vera trasfigurazione. Il cristiano, quando prega, sale sulla cima del monte che ha dentro di sé, sale sul Tabor del suo cuore, che è Cristo stesso.

Fuoco divino, lo Spirito Santo divinizza l'umana creatura, e talvolta ciò appare anche esteriormente durante la preghiera.

Nei Detti dei padri del deserto si legge che un discepolo andò dal suo abba e gli chiese: «"Abba, quale è la perfezione della preghiera?". Abba Giuseppe, allora, si alzò e tese le mani verso il cielo e le sue dita divennero come dieci ceri accesi, e disse: "Ecco, divieni tutto fuoco. Sia in te lo Spirito Santo"», perché è lo Spirito che ci trasforma in amore, in fuoco ardente.

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A volte nella preghiera si sperimenta vuoto, desolazione, abbandono, aridità... È proprio allora che la preghiera «vale»

di più, è più preziosa dell'oro, perché allora non si prega più per se stessi, ma si è una mano aperta, una mano mendicante che riceve il dono di Dio per riversarlo sugli altri. Come nel deserto si scopre la preziosità dell'acqua, così nella povertà del cuore si scopre la bellezza, la necessità della preghiera che diventa un grido silenzioso e penetrante, che penetra nelle altezze del cielo.

Antiphonæ ad Magnificat

O Oriens,

splendor lucis ætérnæ, et sol iustítiæ:

veni, et illúmina sedéntes in ténebris, et umbra mortis.

Canto del Magnificat come a pag.5 Si ripete l'antifona al Magnificat.

Ripetiamo: Ascoltaci, Signore

Accresci in noi, Signore, la fedeltà alla preghiera affinché, nel silenzio, lo Spirito possa purificare il

nostro spirito, la nostra anima, il nostro corpo. Rit.

Fa' che la pace abiti i nostri pensieri e il nostro cuore, così che possiamo sperimentare sempre di

più la benevolenza, verso noi stessi e verso gli altri. Rit.

Aiutaci a vivere la preghiera con umiltà e senza pretese; quieta i nostri pensieri, affinché la mente

possa dare spazio al nutrimento del cuore. Rit.

Preghiamo Signore,

mentre attendiamo la tua venuta,

oggi vogliamo accogliere il dono della vigilanza, così che possiamo prepararci ad accogliere la tua nascita

con l' aiuto dello Spirito Santo,

che ci fortifica nell'umiltà, nella pace, nell'amore.

Amen.

Canto del Tantum Ergo e Benedizione Eucaristica

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Settimo giorno 22 Dicembre

Perdono

Canto delle Profezie come a pag. 3 Ascoltiamo la Parola di Dio

“L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri;

ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona.”

Is 55,7 Meditiamo

Quando preghiamo il Padre nostro diciamo: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori». Tutti siamo debitori - e quanto! - e tutti abbiamo anche qualche debitore. Dio ci comanda di perdonare il nostro prossimo se vogliamo essere perdonati da lui. Qualcuno ci ha offeso?

Qualcuno non ha fatto per noi tutto quello che poteva e doveva fare per aiutarci nell'ora della prova? Qualcuno può forse avere avuto un po' di responsabilità nella nostra errata condotta di vita? Consapevoli di aver bisogno di perdono da parte di Dio, cominciamo ad aprire il nostro cuore alla misericordia verso tutti. Allora scende anche nel nostro cuore la pace, cominciamo a sentire la gioia di essere liberati dai sentimenti e dai desideri cattivi, dai pensieri che ci rattristano, che ci induriscono il cuore, dalla schiavitù delle passioni. Ma sarebbe ancora poco. Questa libertà può e deve diventare - ecco l'esito della vera conversione! - «buona volontà» di impegnarci in una vita nuova.

La capacità di perdono è segno di amore autentico. A volte si sente dire: «Perdono, ma... sto alla larga...». In realtà, quello non è vero perdono, perché il perdono è un dono al superlativo; perdonare vuol dire «donare un amore più grande». Se io perdono, do un amore più grande, un amore che ricolma di bontà chi mi ha offeso. Una persona perdonata

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è una persona doppiamente amata, per questo l'accolgo nel mio cuore, non cerco di evitarla ma di esserle ancor più vicino.

Antiphonæ ad Magnificat

O Rex géntium,

et desideràtus eàrum, lapísque angulàris, qui facis útraque unum:

veni, et salva hóminem, quem de limo formàsti.

Canto del Magnificat come a pag.5 Si ripete l'antifona al Magnificat.

Ripetiamo: Ascoltaci, Signore

Liberaci, Signore, dal senso di colpa, così che possiamo riconoscere con libertà i nostri errori e con

fiducia imparare a chiedere perdono . Rit.

Insegnaci a perdonare con amore, affinché la riconciliazione sia vera accoglienza e pace sincera.

Rit.

Nel sacramento della confessione sperimentiamo la generosità del tuo amore; aiutaci a riceverlo

con semplicità e gratitudine. Rit.

Preghiamo Signore,

mentre attendiamo la tua venuta,

oggi vogliamo accogliere il perdono che sempre ci offri perché, in questo Natale,

possiamo celebrarti nella nostra vita e, trasformati dal tuo amore, divenire capaci

di accogliere la nostra fragilità e la fragilità dei nostri fratelli.

Amen

Canto del Tantum Ergo e Benedizione Eucaristica

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Ottavo giorno 23 Dicembre

Maria, maestra si silenzio

Canto delle Profezie come a pag. 3 Ascoltiamo la Parola di Dio

“Maria, da parte sua,

custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.”

Lc 2,19 Meditiamo

Il silenzio e l'umiltà furono in Maria la radice e lo stelo su cui fiorì l'ascolto-obbedienza, quindi la Parola di Vita: Gesù.

Guardando a lei possiamo imparare l'ascolto obbediente, il silenzio umile e orante. Alla sua scuola possiamo diventare veri discepoli di Gesù, Parola di Dio . Gesù stesso l'ha proclamato: «Una donna dalla folla alzò la voce e gli disse:

"Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!". Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!"» (Le 11,27-28). In altra occasione, aveva persino affermato che sua madre e i suoi fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica (cfr. Lc 8,21; Mc 3,31-35).

Maria era um ile, semplice, pura, silenziosa; per questo poté accogliere il Verbo della vita, concepirlo e darlo alla luce. Da lei impariamo che, per far crescere in noi la vita di relazione con Dio, dobbiamo coltivare con amore il silenzio, un silenzio che sia ascolto della Parola; dall'ascolto, poi, sboccia la carità, perché la Parola ascoltata è portatrice dell'Amore divino che ci plasma il cuore e ci conforma al Cristo .

«Come è possibile questo?» ci chiediamo anche noi, come Maria davanti alle parole dell'angelo. È possibile, perché il silenzio non è soltanto assenza di parola - anche se esige una limitazione nell'uso della parola - ma spazio interiore per accogliere il Verbo della vita.

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Antiphonæ ad Magnificat

O Emmànuel, Rex et légifer noster, exspectàtio géntium, et Salvator eàrum:

veni ad salvàndum nos, Dómine Deus noster.

Canto del Magnificat come a pag.5 Si ripete l'antifona al Magnificat.

Ripetiamo: Ascoltaci, Signore

Per intercessione di Maria, aiutaci a celebrare nel silenzio della nostra anima la tua nascita, mentre viviamo questi giorni di festa. Rit.

Per intercessione di Maria, porti la tua nascita pace e gioia nel cuore di ogni uomo, e fa' che noi sappiamo essere testimoni autentici della gratuità del tuo amore. Rit .

Per intercessione di Maria, stai accanto a tutti coloro che sono nel dolore, nella paura e nella tristezza, e fa' che noi sappiamo essere portatori umili della tua umanità. Rit.

Preghiamo Signore,

stiamo per celebrare il dono della tua nascita nel mondo.

Vogliamo metterci accanto a Maria, maestra di silenzio, per imparare a ospitare gli angeli,

per avere il coraggio di fidarci di te, e per scoprire, nell'incontro con te,

il sapore divino della nostra umanità.

Amen.

Canto del Tantum Ergo e Benedizione Eucaristica

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Nono giorno 24 Dicembre

In adorazione

Canto delle Profezie come a pag. 3 Ascoltiamo la Parola di Dio Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio.

Ho posto il mio spirito su di lui;

egli porterà il diritto alle nazioni.

Non griderà né alzerà il tono,

non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata,

non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;

proclamerà il diritto con verità.

Is42,1-3 Meditiamo

Ora, come si sta davanti a Dio, davanti alla sua maestà, alla sua gloria? In religioso silenzio.

Noi dobbiamo deporre i nostri affari, i nostri pensieri, le nostre idee, e stare lì, totalmente presi, come «risucchiati» da lui, e pendere dalle sue labbra.

Dice il profeta Abacuc: «Taccia, davanti a lui, tutta la terra!»

(2,20) .

Siamo invitati a stare alla presenza di Dio e quindi di tutta la corte celeste, con un cuore sgombro e totalmente attento a lui: questo significa essere in silenzio .

Antiphonæ ad Magnificat

Cum ortus fúerit sol de cælo,

vidébitis Regem regum procedéntem a Patre, tamquam sponsum de thàlamo suo.

Canto del Magnificat come a pag.5 Si ripete l'antifona al Magnificat.

(22)

Preghiamo Signore ci doni

il silenzio e l'attenzione d'amore di cui era colma la Vergine Maria;

ci doni la capacità di accogliere la Parola, e la forza che viene dal silenzio per mettere tutto il nostro essere

al servizio della Parola di vita.

Ci doni il Signore, nella sua bontà, quel silenzio

che è l'eco della Parola di cui deve riempirsi tutto lo spazio del nostro essere.

Canto del Tantum Ergo e Benedizione Eucaristica

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Antifone al Magnificat

Ecco, verrà il Re, Signore della terra, e toglierà il giogo della nostra schiavitù.

17 dic.

O Sapienza,

che esci dalla bocca dell'Altissimo, ti estendi ai confini del mondo, e tutto disponi con soavità e con forza, vieni, insegnaci la via della saggezza.

18 dic.

O Signore, guida della casa d'Israele,

che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto, e sul monte Sinai gli hai dato la legge: vieni a liberarci con braccio potente.

19 dic.

O Germoglio di Jesse,

che ti innalzi come segno per i popoli:

tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t'invocano:

vieni a liberarci, non tardare.

20 dic.

O Chiave di Davide,

scettro della casa d'Israele, che apri, e nessuno può chiudere, chiudi, e nessuno può aprire: vieni, libera l'uomo prigioniero, che giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.

21 dic.

O Astro che sorgi,

splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.

22 dic.

O Re delle genti,

atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno, vieni, e salva l'uomo che hai formato dalla terra.

23 dic.

O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli:

vieni a salvarci, o Signore nostro Dio.

24 dic.

Quando sorgerà il sole, vedrete il Re dei re:

come lo sposo dalla stanza nuziale egli viene dal Padre.

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