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P6_TA(2005)0363 Bielorussia

Risoluzione del Parlamento europeo sulla Bielorussia

Il Parlamento europeo,

– viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Bielorussia,

– viste in particolare le sue risoluzioni del 10 marzo 2005 sulla Bielorussia1 e del 7 luglio 2005 sulla situazione politica e l'indipendenza dei media in Bielorussia2,

– visto il suo Premio Sacharov per la libertà di pensiero, assegnato nel dicembre 2004 all'Associazione bielorussa dei giornalisti,

– vista la risoluzione delle Nazioni Unite del 12 aprile 2005 sulla situazione dei diritti umani in Bielorussia,

– visto in particolare il "Piano d'azione dell'UE volto a promuovere la democrazia in

Bielorussia", approvato il 23 febbraio 2005 dalla delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la Bielorussia,

– vista la comunicazione della Commissione del 12 maggio 2004 sulla politica europea di prossimità (COM(2004)0373),

– viste le risoluzioni dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa sulla situazione in Bielorussia e, in particolare, la risoluzione del 28 aprile 2004 sulla persecuzione della stampa nella Repubblica di Bielorussia,

– viste le sanzioni adottate dall'UE il 2 luglio 2004 nei confronti di funzionari bielorussi in seguito alla scomparsa di tre leader dell'opposizione e di un giornalista bielorussi,

– viste le dichiarazioni emesse in data 2 agosto 2005, 12 agosto 2005 e 30 agosto 2005 dalla Presidenza dell'UE sulla Bielorussia,

– vista la decisione della Commissione europea di aggiudicare un contratto di 138 000 EUR all'emittente radiofonica Deutsche Welle per la trasmissione indipendente via radio e internet verso la Bielorussia, per un anno, a partire dal 1° novembre 2005,

– visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

A. considerando che, invece di migliorare, la situazione in Bielorussia si è ulteriormente deteriorata, trasformandosi in una situazione in cui i diritti umani fondamentali vengono brutalmente violati, la Camera bassa è privata dei suoi poteri legislativi e la vita economica è controllata dal Presidente; considerando che tali violazioni comprendono l'arresto di membri dell'opposizione democratica e altre forme di repressione nei loro confronti,

1 Testi approvati, P6_TA(2005)0080.

2 Testi approvati, P6_TA(2005)0295.

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B. considerando che negli ultimi anni diversi partiti politici, 22 giornali indipendenti, più di 50 ONG filodemocratiche di vario livello e orientamento politico e diversi istituti d'istruzione sono stati chiusi "per motivi tecnici", mentre è chiaro che in ognuno di questi casi si trattava di punire tali organizzazioni per aver espresso critiche nei confronti del Presidente e delle sue politiche,

C. considerando che Viktar Halavanau, ministro della Giustizia della Bielorussia, ha emanato un decreto sulla registrazione obbligatoria delle unioni di partiti politici, sindacati,

coalizioni, iniziative civili e movimenti, con l'obiettivo di impedire l'unificazione delle forze politiche che sosterranno uno sfidante di Aleksander Lukashenko nelle elezioni

presidenziali del prossimo anno,

D. considerando che il 13 settembre 2005 il Presidente bielorusso Lukashenko ha emesso un decreto che gli concede il diritto di condonare i crimini contro la proprietà, quale nuovo passo per monopolizzare ulteriormente tutti i poteri nel paese, compreso quello giudiziario, E. considerando che nell'aprile 2005 la Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite ha

criticato la Bielorussia per le persistenti notizie di vessazioni e chiusure di ONG,

organizzazioni di minoranze nazionali, stazioni radiotelevisive indipendenti, partiti politici di opposizione, sindacati indipendenti e organizzazioni religiose, nonché di persecuzioni di singole persone impegnate in attività democratiche, anche nei media indipendenti,

F. considerando che la chiusura delle università indipendenti in Bielorussia ha portato all'inaugurazione dell'Università umanistica europea per gli studenti bielorussi in esilio a Vilnius,

G. considerando che gli arresti a sfondo politico e i processi a carico di attivisti del movimento democratico e di giornalisti indipendenti, nonché le espulsioni di cittadini stranieri sono in Bielorussia all'ordine del giorno;

H. considerando che non sono stati compiuti progressi per quanto riguarda i casi irrisolti di varie persone scomparse,

I. considerando che il 12 maggio 2005 la dirigenza dell'Unione dei polacchi in Bielorussia è stata dichiarata illegale dal ministero bielorusso della Giustizia, che su istruzioni del governo una tipografia ha rifiutato di stampare il settimanale in lingua polacca "Glos znad Niemna", mentre il governo ha fatto pubblicare esemplari falsificati dello stesso,

J. considerando che il 27 agosto 2005 il regime di Lukashenko ha convocato una riunione del consiglio dell'Unione dei polacchi in Bielorussia per costringere la dirigenza democratica e legalmente eletta a dare le dimissioni e per sostituirla con un consiglio compiacente nei confronti del regime,

K. considerando che la situazione di altre minoranze, tra cui i rom e minoranze religiose, peggiora costantemente, con la chiusura di chiese protestanti e la messa al bando della chiesa evangelica,

L. considerando che il diritto alla libertà d'informazione viene violato in quanto tutti i programmi televisivi, sia a livello nazionale che a livello regionale, sono nelle mani del governo e tutti i collegamenti Internet passano attraverso una società statale che ha bloccato numerosi account e siti web,

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M. considerando che tutti gli operatori via cavo vengono perseguiti se diffondono canali

stranieri non approvati dal governo bielorusso e che, su tale base, agli operatori TV via cavo della Bielorussia è vietato trasmettere tutti i canali ucraini nonché il canale polacco

"Polonia",

N. considerando che le autorità statali hanno bloccato la registrazione di nuovi giornali, che giornali e giornalisti sono processati quotidianamente e che a numerosi giornali esistenti sono state comminate pesanti multe che rendono impossibile la continuazione dell'attività, O. considerando che il Presidente Lukashenko ha reso quasi impossibile alle reti internazionali

di ONG in Europa e in Bielorussia prestare aiuto ai bambini che soffrono delle conseguenze del disastro di Chernobyl, affinché possano recarsi all'estero per periodi di convalescenza, P. considerando che la Polonia, dopo una serie di espulsioni di diplomatici, ha

temporaneamente richiamato il proprio ambasciatore da Minsk, respingendo le accuse del Presidente Lukashenko secondo cui la Polonia interferirebbe negli affari del suo paese, Q. considerando che al Vertice delle Nazioni Unite, tenuto il 15 settembre 2005 a New York, il

Presidente Lukashenko ha accusato gli organismi ONU competenti per i diritti umani di lasciarsi usare come strumento per controllare altri paesi,

R. considerando che l'approccio seguito dal Consiglio nei suoi rapporti con la Bielorussia manca di fermezza e risolutezza,

1. condanna fermamente gli attacchi indiscriminati del regime bielorusso nei confronti di media, attivisti a favore delle minoranze e dei diritti umani, membri dell'opposizione, leader religiosi e chiunque tenti di esprimere liberamente critiche al Presidente e al regime, che risultano evidenti dagli arresti arbitrari, dal maltrattamento dei detenuti, dai casi di persone scomparse, dalle persecuzioni a sfondo politico e da altri atti di repressione in spregio ai principi di base della democrazia e dello Stato di diritto;

2. condanna la modifica apportata dal regime bielorusso al decreto 460 sulle regolamentazioni in materia di accettazione dell'aiuto straniero, in data 17 agosto 2005, che estende l'elenco degli obiettivi per i quali non si può accettare l'aiuto esterno; rileva che è ora vietato accettare e usare aiuti internazionali a "fini anticostituzionali", per rovesciare l'autorità, interferire con gli affari interni della Bielorussia, preparare elezioni o referendum, organizzare riunioni, raduni, picchetti o scioperi o preparare e distribuire materiale

propagandistico e che è impossibile organizzare conferenze, seminari o riunioni di qualsiasi tipo usando aiuti finanziari provenienti dall'estero;

3. condanna la decisione del regime del 22 agosto 2005 di vietare la Chiesa evangelica riformata, presente in Bielorussia da oltre 400 anni e che è stata proscritta perchè la comunità non aveva alcun indirizzo legale né avrebbe potuto registrarne uno in quanto le autorità l'avevano in precedenza sfrattata da tutti i suoi luoghi di preghiera, il che

contravviene alla legge bielorussa sulla libertà di culto;

4. condanna l'azione del governo nei confronti dell'Unione dei polacchi in Bielorussia (ZPB) quale violazione dei principi fondamentali della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali del 1995 del Consiglio d'Europa e quale tentativo di dominare la più grande ONG, una delle poche non ancora controllate dal governo; ricorda che il rispetto dei diritti delle minoranze si estende anche alla libertà di associazione e al riconoscimento degli

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organi statutari eletti dell'organizzazione interessata; deplora il tentativo del governo di controllare il giornale "Glos znad Niemna";

5. condanna la continua persecuzione di attivisti della minoranza polacca che vogliono preservare l'indipendenza della loro associazione; rileva che i più attivi vengono vessati mediante ripetute convocazioni presso la procura e la polizia; ricorda che Angelika Borys, leader della ZPB, è stata interrogata più di 50 volte nelle ultime settimane e che Tadeusz Gawin, membro fondatore e attuale vicepresidente della ZPB, è stato condannato a 30 giorni di detenzione;

6. deplora la condanna degli attivisti della ZPB Jozef Parzecki, Wieslaw Kiewlak, Andrzej Pisalnik e Andrzej Poczobut a fino a cinque anni di reclusione sulla base di falsi capi d'accusa;

7. condanna la completa emarginazione da parte del regime bielorusso della minoranza rom in Bielorussia, i cui principali diritti civili sono stati limitati; condanna fermamente le

espressioni di odio nei confronti della popolazione rom da parte dei mezzi di comunicazione ufficiali;

8. condanna le autorità bielorusse per non aver concesso i visti di ingresso ad una delegazione di deputati del Parlamento europeo in missione d'inchiesta l'8 agosto 2005;

9. invita il Consiglio e la Commissione a istituire un programma di borse di studio, visite e tirocini per attivisti che operano a livello di ONG, diritti umani e minoranze;

10. ritiene che, qualora le autorità bielorusse non riescano a migliorare la situazione in materia di libertà di espressione, di riunione e di culto consentendo così un ulteriore deterioramento, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento dovrebbero avviare la procedura per estendere il divieto di visto per le autorità bielorusse coinvolte in azioni persecutorie; ritiene inoltre che le sanzioni contro il regime del Presidente Lukashenko dovrebbero comprendere anche il congelamento dei patrimoni delle autorità bielorusse all'estero;

11. ribadisce che l'ulteriore sviluppo dei rapporti dell'UE con la Bielorussia continuerà a dipendere anche dai progressi compiuti verso la democratizzazione e le riforme nel paese e dalla possibilità per i cittadini bielorussi di avere accesso a mezzi di comunicazione

obiettivi, liberi e trasparenti nonché dal rispetto dei diritti e delle libertà religiose e delle minoranze;

12. si compiace del fatto che la Commissione fornisca ulteriore sostegno alle emittenti

indipendenti in Bielorussia; sottolinea che è importante offrire informazioni indipendenti e di alta qualità al popolo bielorusso; invita nuovamente il Consiglio e la Commissione ad assumersi le responsabilità loro derivanti dalla strategia di prossimità e a sostenere la società civile bielorussa e prevedere un programma finanziario in funzione degli obiettivi della politica europea di prossimità, adattando le misure di sostegno al caso della

Bielorussia; esorta il Consiglio e la Commissione a concedere quanto prima possibile aiuti ancor maggiori ai mezzi di comunicazione liberi e alle ONG indipendenti della Bielorussia e a estendere le iniziative di radio-diffusione;

13. invita la Commissione ad accertarsi che nessuna "ONG fittizia", creata dalle autorità bielorusse per ottenere fondi da donatori esteri, riceva finanziamenti dall'UE o contributi a titolo del bilancio comunitario;

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14. invita il Consiglio e la Commissione a sostenere il comitato direttivo democraticamente eletto della ZPB nonché i comitati direttivi di altre ONG democraticamente elette, anch'esse soggette alla repressione da parte del regime di Lukashenko;

15. chiede che sia istituita una delegazione ad hoc di alto livello da inviare in missione di inchiesta in Bielorussia e che quest'ultima riferisca al Parlamento sui risultati;

16. sostiene con forza l'annuncio del Presidente della Commissione, secondo cui un diplomatico sarà nominato in Bielorussia per monitorare la situazione dei diritti umani e invita la

Commissione ad accelerare l'apertura di una rappresentanza permanente dell'Unione

europea a Minsk, in modo da poter diffondere meglio l'informazione, coordinare i progetti e verificare la situazione in Bielorussia;

17. invita il Consiglio e la Commissione a sollevare la questione della Bielorussia con le autorità russe in modo da definire una responsabilità comune per l'attuazione di cambiamenti democratici concreti nel paese;

18. rivolge un appello a tutti gli Stati membri affinché avviino la procedura per il rilascio del visto gratuito ai cittadini bielorussi;

19. invita i partiti politici europei e i gruppi politici del Parlamento europeo a intensificare i contatti e ad accrescere il loro sostegno politico all'opposizione bielorussa;

20. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, nonché alle Assemblee parlamentari dell'OSCE e del Consiglio d'Europa.

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