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C.U.C. COMUNE DI TERMOLI. Comuni Associati Termoli, Campomarino, Guglionesi COMUNE DI TERMOLI (CB)

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

C.U.C. COMUNE DI TERMOLI Comuni Associati

Termoli, Campomarino, Guglionesi COMUNE DI TERMOLI (CB)

Via Sannitica, 5 - 86039 - TERMOLI (CB) - Tel. 0875 7121 Part. IVA: 00067530709 Cod. Fisc. 00067530709 Cod. Istat 070078

https://comunetermoli.traspare.com PEC: protocollo@pec.comune.termoli.cb.it CUC Campomarino – Guglionesi – Termoli

Comune Capofila Termoli

in nome e per conto dell’Ambito Territoriale Sociale di Termoli

AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI GESTIONE E REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI PER L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA “PON INCLUSIONE” PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO TERRITORIALE PER I SERVIZI DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ E PER LA GESTIONE DEL PROGRAMMA PIPPI

CIG 8323422120

CUP G11B20000140006, CUPG11B19000620001

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Premessa

Contesto Socio-Culturale

Il presente Capitolato si inserisce in un contesto socio-culturale caratterizzato da una situazione di emergenza sanitaria e a cascata sociale ed economica: contesto in costante e forte mutazione e trasformazione. Per questo è fondamentale che il Sistema dei Servizi Sociali sia in grado di assumere un approccio dinamico al cambiamento e continui a garantire, ed anzi rafforzi, i servizi e interventi sociali al fine di contribuire alla migliore applicazione delle direttive del Governo e a mantenere la massima coesione sociale di fronte alla sfida dell'emergenza. Il Sistema dei Servizi Sociali deve pertanto dirigersi verso coloro che si trovano, o si vengono a trovare a causa dell’emergenza, in condizione di fragilità̀, anche in relazione alla necessità di garanzia dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali di cui all’articolo 22 della legge n. 328/2000.

È fondamentale che ciascun Ente, ciascuna struttura e ciascun operatore siano consci del ruolo che i servizi sociali sono chiamati ad assicurare nell'attuale contesto e ridefiniscano ed adattino nel modo migliore i servizi e le prestazioni lavorative per garantire una risposta di elevata qualità e al tempo stesso rigorosa nell'assicurare il rispetto delle norme precauzionali che il Governo ha dovuto assumere.

In una fase di così forti difficoltà economiche, di scenari sociali nuovi, si rende necessario prendere in considerazione la possibilità grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea (EU) e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS), di riprogettare i servizi, rinegoziare i rapporti (istituzionali e con il terzo settore), effettuare le valutazioni e soprattutto le verifiche di impatto delle risposte sociali messe in campo (pensiamo ad esempio al New Green Deal Europeo e l’Agenda ONU 2030).

L’innovatività data dall’approccio sottostante agli obiettivi delle risorse del PON Inclusione e Fondo Povertà sta nella multidimensionalità della risposta al bisogno, sia in termini di interventi, temi e settori su cui far leva per favorire l’inclusione sociale (ossia, non confinando l’azione pubblica di contrasto alla povertà, come in passato, al settore lavorativo e agli aspetti occupazionali, ma adottando un approccio più trasversale), sia in termini di molteplicità di attori coinvolti. La natura multidimensionale e multi-agenzia di tale approccio si inserisce pienamente nel dibattito attuale sulla necessità di ripensare a un modello di welfare che, soprattutto a livello locale, sia in grado di promuovere e sostenere le reti di relazioni tra gli attori sociali e di valorizzare le risorse della comunità.

Art. 1 Obiettivi

L’obiettivo del presente appalto è perseguire una strategia avviata con la Programmazione Avviso 3/2016, Fondo Povertà annualità 2018, atta a migliorare i servizi pubblici sociali, rendendoli più efficaci e più accessibili per le persone più svantaggiate. Le misure previste si prefiggono l’obiettivo di ridurre la disomogeneità dei servizi al momento disponibili nelle Regioni e accentuarne la potenziale accentuazione in ragione dei nuovi sviluppi socio-economici derivanti anche dalla pandemia da COVID-19.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

L’obiettivo che intende perseguire il presente Capitolato è quello di sviluppare e migliorare le condizioni di benessere attraverso un approccio multidimensionale centrato su un modello di intervento incentrato sulla promozione dello sviluppo del cittadino e che si declina attraverso questi approcci culturali di intervento:

a) empowerment sociale e di comunità;

b) rapporto tra processi educativi e contesti sociali;

c) natura relazionale dei servizi alla persona;

d) costante connessione tra interventi nelle micro-realtà individuali e i fenomeni sociali che caratterizzano le macro realtà.

Le azioni finanziate dal PON Inclusione sono ispirate al principio dell'inclusione attiva. La Raccomandazione 2008/867/CE ha impegnato infatti gli Stati membri ad adottare una strategia globale e integrata a favore dell'inclusione attiva, basata sulla combinazione di tre pilastri: sostegno al reddito; mercati del lavoro più inclusivi; accesso a servizi di qualità.

Più recentemente il Pilastro europeo dei diritti sociali ha sancito e ribadito alcuni principi fondamentali per sostenere il buon funzionamento e l'equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. Tra questi, risulta centrale il diritto dei cittadini a un adeguato reddito minimo che garantisca una vita dignitosa anche attraverso l'attuazione di politiche di inclusione sociale e lavorativa.

Le finalità riguardano il miglioramento delle competenze dei componenti dei nuclei beneficiari e della loro occupabilità e l’incremento numerico e qualitativo dei servizi sociali e socio-sanitari. Il PON inclusione mira, inoltre, a sperimentare nuovi modelli e metodologie di intervento sociale, riducendo la frammentazione dell’offerta di servizi, alzandone gli standard qualitativi e promuovendo interventi strutturati.

Il Programma PON Inclusione spinge i territori sociali a perseguire obiettivi di sviluppo promuovendo interventi che rafforzino i legami sociali, l’inclusione di fasce deboli di popolazione, lo sviluppo e la messa in rete di risorse attraverso una presa in carico integrata e multidimensionale. L’ATS di Termoli ha cercato di far sua questa filosofia comunitaria promuovendo una consapevolezza ed un’evoluzione dei valori che reggono la convivenza, partendo proprio dal rapporto Ente e cittadini. Il Decreto Legislativo 147/2017 raccomanda di considerare la progettazione personalizzata (art.6) come l’esito di un processo di negoziazione con i beneficiari, di cui si favorisce la piena condivisione evitando tecnicismi e astrazioni. Tale processo si traduce nella definizione di un progetto condiviso con i beneficiari, con lo scopo di promuovere la loro partecipazione e le loro potenzialità. L’ATS di Termoli si è prefissato l’obiettivo di sviluppare e migliorare le condizioni di benessere attraverso un approccio multidimensionale focalizzato su un modello di intervento incentrato sulla promozione dello sviluppo del cittadino.

Si intende, inoltre, sostenere la definizione di modelli di intervento comuni in materia di contrasto alla povertà, e promuovere, attraverso azioni di sistema e progetti pilota, modelli innovativi di intervento sociale e di integrazione delle comunità e delle persone a rischio di emarginazione.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

La finalità del presente Capitolato è migliorare il benessere complessivo del nucleo familiare e la sua capacità di reagire agli eventi avversi tramite un atteggiamento proattivo, il modello teorico di riferimento non può che basarsi sulla considerazione delle interazioni tra le persone e il loro contesto. Questa finalità è trasversale nelle tre programmazioni messe a gara. Ciò che caratterizza la metodologia del lavoro è il cosiddetto

“approccio ecologico”, di cui il Programma P.I.P.P.I. (Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione) e il programma sperimentatore sul territorio nazionale. Dall’esperienza di P.I.P.P.I.

si devono molte delle impostazioni e scelte operative relative alla presa in carico delle famiglie fragili e beneficiari delle misure di contrasto alla povertà come il RdC.

Il Programma P.I.P.P.I. (Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione) si propone la finalità di innovare le pratiche di intervento nei confronti di famiglie in difficoltà, c.d. “negligenti”, individuando ed attivando un sistema di linee di azione mirate e articolando tra loro gli ambiti che ruotano intorno ai bisogni dei bambini, senza perdere di vista la prospettiva e l'esigenza dei genitori e degli stessi figli nella costruzione dell'analisi e delle risposte a questi bisogni e necessità.

Il programma è rivolto:

• all'individuazione;

• alla sperimentazione;

• al monitoraggio;

• alla valutazione;

• alla codificazione;

di un approccio metodologico intensivo, personalizzato, continuo, flessibile e strutturato, di presa in carico del nucleo familiare, al fine di ridurre in modo significativo il rischio di allontanamento dei bambini.

Art.2 Riferimenti culturali

L’approccio alla gestione della programmazione per l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e il contrasto alla vulnerabilità sociale necessitano di una importante integrazione di prospettive teoriche e più discipline, quali ad esempio la sociologia, che aiuta a comprendere la costruzione sociale della problematica della povertà sociale, la psicologia che aiuta la comprensione del funzionamento delle persone, delle famiglie, dell’organizzazioni e delle reti sociali, il servizio sociale che aiuta ad individuare l’impatto dei fattori strutturali e di contesto sull’esistenza quotidiana dei singoli, la pedagogia che aiuta a riconoscere i processi educativi nelle famiglie e verso le famiglie.

Integrare le teorie favorisce il lavoro fra attori che hanno professionalità e competenze diverse, evita approcci troppo rigidi e dogmatici, aumenta la capacità dei professionisti di andare oltre le proprie cornici culturali, di costruire insieme le categorie di lettura della domanda sociale dei beneficiari, di analizzare in modo più analitico il flusso di dati sulla misura, di progettare e monitorare gli interventi attraverso modalità sempre più

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

ampie. Promuovere inclusione sociale non può non prescindere da una integrazione multidisciplinare.

Elenchiamo alcune prospettive utili a questo processo di integrazione/inclusione.

- La prospettiva ecologica dello sviluppo umano: lo sviluppo dell’essere umano è in funzione dell’insieme di variabili che compongono la sua ecologia, quali l’epoca storica, le culture, la geografia, le relazioni sociali formali e informali. Questa prospettiva identifica lo sviluppo del bambino come il frutto di un’interazione dinamica, che diventa via via più complessa, fra la rete di questi sistemi che si influenzano reciprocamente e che formano l’ambiente o l’ecosistema nel quale il bambino cresce (Bronfenbrenner, 1986).;

- La prospettiva dell’attaccamento: è considerato “ogni forma di comportamento che appare in una persona che riesce ad ottenere o a mantenere la vicinanza a un individuo preferito” (Bowlby, 1988).

Questo legame dipende dall’interazione e non dipende solo dalle qualità dei caregivers nei primi mesi di vita (1000 giorni), ma dipende da un vasto insieme di fattori che hanno a anche fare con gli stili parentali, le credenze e le culture relative alle relazioni educative, il contesto sociale in cui la genitorialità si esercita;

- La prospettiva relazione dei servizi alla persona: l’operatore e la persona sono considerati parte di un sistema. Essi possiedono una certa visione del mondo e sono influenzati dal contesto socio-culturale in cui vivono. La prospettiva relazionale comporta il rifiuto di una relazione precostituita:

l’accettazione passiva di una relazione operatore/beneficiario gestita secondo il “modello ortopedico” può impedire di leggere la relazione in modo dinamico e creativo. Il ruolo dell’operatore non consiste nel condurre il beneficiario verso un obiettivo predefinito come la normalità (“modello ortopedico”), ma nel promuovere un lavoro di analisi e riflessione. L’operatore interviene nella relazione tra individuo e contesto, quindi entro i problemi di convivenza, per un loro sviluppo. Lo sviluppo è l’obiettivo di chi interviene entro la relazione tra individuo e contesto, ed assume la capacità produttiva e la competenza a scambiare i parametri sui quali intervenire (R. Carli 2008) - Assessment Framework: mette in tensione tre dimensioni: bisogni evolutivi del bambino, capacità dei genitori a

rispondere a questi bisogni, l’insieme delle risorse disponibili, dei fattori di rischio e di protezione dell’ecosistema familiare. Questo framework è stato adattato dai ricercatori dell’Università di Montréal (Québec) e dal LabRIEF con il nome di “Mondo del bambino” all’interno del programma ministeriale P.I.P.P.I.

L’obiettivo è di promuovere e salvaguardare i bisogni del bambino e il suo sviluppo, lavorando sulle iniquità e le frammentazioni del sistema. Tale framework è assunto anche nelle recenti Linee di indirizzo sull’intervento con i bambini e le famiglie in situazioni di vulnerabilità (MLPS, 2017);

- La prospettiva della resilienza: intesa come capacità di riorganizzare sé stessi, le proprie risorse ed il proprio sistema di attribuzione di senso dopo un evento traumatico o l’esposizione prolungata ad uno stress;

- La prospettiva dell’empowerment: intesa come riconoscimento della capacità degli individui di definire i termini della loro vita, della loro identità e dei loro progetti e anche di pratiche mirate a rinforzare il potere di agire delle persone, dei gruppi e delle famiglie (Montigny e Lacharité, 2012);

- la prospettiva economica sul circolo dello svantaggio sociale e sull’investimento nell’infanzia: James Heckman, Premio Nobel nel 2000, dimostra l’impatto specifico delle esperienze nei primi anni di vita, e in particolare sui primi 1000 giorni, - the incredible early years- sull’insieme del capitale umano e sociale.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

In una serie di notissimi lavori, Heckman e colleghi dimostrano che un investimento precoce in termini di qualità dell’educazione in famiglia nei primi anni di vita e nei servizi educativi per la prima infanzia costa assai meno che qualunque intervento riparativo messo in atto negli anni successivi (Carneiro Heckman, 2003; Heckman 2008; Conti, Heckman, Urzua, 2010). Studiando bambini figli di genitori di ceto sociale diverso, gli autori registrano differenze di sviluppo mentale a partire dai 3 anni di età, concludendo sulla imprescindibilità di “investire nell’infanzia” e in particolare sul sostegno alle competenze educative genitoriali e allo sviluppo di servizi educativi di qualità nella fascia 0-3 anni rispetto appunto alla formazione di capitale umano. Il gap di abilità che si registra in bambini provenienti da differenti gruppi socioeconomici può essere ridotto con massima efficacia intervenendo durante la prima infanzia (Atkinson, Liem, Liem, 1986; Heckman, 2008; Francesconi, Heckman, 2016) in quanto l’analisi dei costi e dei benefici dell’investimento in capitale umano in diverse fasce d’età, mostra come l’investimento nei primi anni di vita abbia rendimenti più elevati rispetto ad investimenti realizzati più tardi, rivelando così che esistono delle “finestre di opportunità”

che vanno còlte per massimizzare l’efficacia degli interventi, dato che i benefici dell’investimento in capitale umano diminuiscono (ma non spariscono) al crescere dell’età. Più a lungo si aspetta ad intervenire, più costoso diventa rimediare a esiti scolastici o comportamentali negativi. I primi mille giorni di vita, come già aveva intuito Maria Montessori, costituiscono la prima di queste finestre (Milani, 2018);

Art. 2 Oggetto dell’appalto

Il presente Capitolato intende dare continuità metodologica agli interventi finanziati dall’Avviso 3/2016, Fondo Povertà annualità 2018 e PIPPI VII al fine di rafforzare i servizi necessari allo svolgimento delle funzioni attribuite all’ Ambito Territoriale per la predisposizione ed attuazione della presa in carico dei soggetti destinatari. In particolare, le azioni proposte riguardano il rafforzamento dei Servizi Sociali e potenziamento degli interventi e modelli innovativi di intervento sociale e di integrazione delle comunità e delle persone a rischio di emarginazione in attuazione delle disposizioni normative di cui al successivo paragrafo.

Nello specifico la gestione dei servizi previsti nella Programmazione PON Inclusione-Avviso 1/PaIS riguardano l’azione A.1. :

• A.1.b Rafforzamento servizio sociale professionale al fine di supportare la creazione delle equipe multidisciplinari per la presa in carico (per le funzioni di Assessment, progettazione, valutazione e monitoraggio dell’intervento integrato)

• A.1.c Interventi sociali e socio-sanitari

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Per quanto concerne la programmazione del Fondo Povertà il potenziamento dei servizi e interventi riguardano:

• A.1.a: Sostegno alle funzioni di segretariato sociale;

• A.1.b: rafforzamento del servizio sociale professionale per la presa in carico, inclusa la componente sociale della valutazione multidimensionale:

o il potenziamento degli spazi e degli orari dedicati alla raccolta di notizie e informazioni propedeutiche alla valutazione del bisogno e alla realizzazione del progetto di inclusione sociale;

o la redazione del progetto individualizzato;

• A.1.c.2: Interventi sociali: assistenza educativa domiciliare, assistenza educativa territoriale per la costruzione di requisiti per occupabilità e supporto all'inclusione sociale di giovani e adultisociale, ecc.): sostegno socio educativo domiciliare o territoriale, incluso il supporto nella gestione delle spese e del bilancio familiare;

• A.1.c.3. Interventi sociali: servizi di mediazione familiare e finanziaria: Sostegno alla genitorialità (1000 giorni) e servizio di mediazione familiare;

• A.1.c.4: servizi di mediazione inter culturale e di alfabetizzazione: Servizi di mediazione culturale;

Per il Programma PIPPI la gestione riguarda:

- Assistenza Educativa Domiciliare e Territoriale;

- Gruppi Genitori/Bambini;

- Progettazione educativa e/o attività di équipe con la scuola ed i servizi.

Ai sensi dell’art.51 Dlgs 50/2016 e s.m.i., si precisa che il presente affidamento avviene in lotto unico in quanto la prestazione richiesta assume valore e utilità solo considerata unitariamente, garantendo la natura funzionale del lotto e l’economicità dell’appalto stesso.

Art. 4 Quadro Normativo

• Legge 8 novembre 2000, n. 328 – legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali;

• Legge Regionale Molise 6 maggio 2014, n.13;

• D.P.C.M. 30.03.2001 – atto di indirizzo e di coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona ai sensi dell’art. 5 della legge 8 novembre 2000, n. 328;

• Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50;

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

• Decreto Direzione generale per l’inclusione e le politiche sociali n. 277 del 24 ottobre 2016;

• D.Lgs. 03/07/2017, n. 117 “Codice del Terzo settore, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106;

• Legge 15 marzo 2017, n. 33 (Legge delega per il contrasto alla povertà);

• Decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147 (Disposizioni per l'introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 240 del 13 ottobre 2017);

• Decreto 18 maggio 2018, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Criteri di riparto del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e l’adozione del Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, ai sensi, rispettivamente, dell’articolo 7, comma 4 e dell’articolo 21, comma 6, lettera b), del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147;

• Decreto Legge n. 4 del 28 gennaio 2019, convertito con modificazioni dalla Legge n. 26 del 28 marzo 2019 - Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni;

• Decreto Ministeriale del 23 luglio 2019 – Approvazione Linee Guida per la definizione dei Patti per l’Inclusione Sociale

• Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 22 ottobre 2019, n. 149: “definizione delle forme, delle caratteristiche e delle modalità di attuazione dei progetti utili alla collettività (PUC);

• Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”;

• Circolare n. 1 del 27 marzo 2020 - Sistema dei Servizi Sociali - Emergenza Coronavirus;

• Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 14 marzo 2020 e integrazione del 24 marzo 2020;

• Deliberazione Giunta Regionale n. 128 dl 15/04/2020 “Decreto Legge 17 Marzo 2020, N.18:"Misure di Potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e di Sostegno Economico per Famiglie, Lavoratori e Imprese connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19" – Artt. 47 E 48: Provvedimenti”

Art. 5 Descrizione e specifiche dei servizi

5.1. Segretariato sociale. L’accesso ai servizi sociali è garantito da punti di accesso che operano a livello territoriale e in integrazione con le strutture socio-sanitarie del territorio. Il servizio si occupa principalmente dell’analisi sociale preliminare dei bisogni e delle caratteristiche dei nuclei familiari. Il servizio dovrà garantire le seguenti funzioni:

a) Funzione Informativa: assicurare adeguate, aggiornate e tempestive risposte/informazioni alle richieste del cittadino;

b) Funzione di Supporto: segnalare ed inviare la domanda al servizio sociale competente, anche mediante attività di accompagnamento e supporto;

c) Funzione Data flowing: raccolta e trasmissione dei dati con database istituzionali per il costante aggiornamento del Sistema informativo unitario dei servizi sociali

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

L’inquadramento previsto per le figure professionali dal CCNL è D1.

5.2. Servizio Sociale Professionale. Il servizio garantisce la funzione primaria della presa in carico anche integrata (multidisciplinare o multidimensionale) del soggetto singolo o gruppo sociale o nucleo familiare che rappresenta l’avvio del percorso personalizzato di cura ed assistenza e che si articola nelle seguenti fasi operative:

a) Analisi della domanda;

b) Valutazione del bisogno;

c) Predisposizione del piano di intervento personalizzato;

d) Richiesta di erogazione di prestazioni esterne al servizio;

e) Erogazione prestazioni professionali di competenza (sostegno ed accompagnamento nella rimozione/riduzione del disagio, mediante incontri e visite programmate);

f) Gestione della cartella sociale dell’utente e chiusura del caso. L’assistente sociale garantisce le prestazioni professionali di competenza ed è individuato prioritariamente quale responsabile unico del caso, assolvendo prevalentemente la funzione di case manager, fermo restando l’approccio interdisciplinare di équipe nella gestione del caso e l’esigenza di un managment di natura educativa o psicologica, nell’ottica del lavoro di rete, con tutti gli operatori e i servizi territoriali coinvolti a vario titolo;

g) Garantire nell’ambito della funzione della presa in carico anche protocolli operativi da adottare per i casi di emergenza riconducibili ai casi di pronto intervento sociale e per i quali si rendono necessari interventi urgenti e indifferibili;

Può fungere da supporto al Coordinatore per le attività di organizzazione dei servizi di presa in carico e l’erogazione prestazioni professionali di competenza.

L’inquadramento previsto per le figure professionali dal CCNL è D2.

5.3. Servizio Psicologico. L’equipe multidisciplinare è responsabile del percorso condiviso e coordinato, avente oggetto azioni e risorse dedicate all’inclusione attiva dei soggetti. Lo psicologo è il professionista specifico esperto nella comunicazione e nelle dinamiche relazionali, che attraverso specifiche competenze di analisi della domanda supporta il nucleo nella esplorazione dei propri vissuti intorno alla situazione che stanno vivendo, individua risorse e competenze per la costruzione di un percorso e progetto personalizzato.

Cura la predisposizione dei dispositivi per la costruzione delle categorie di lettura e analisi della domanda e del fabbisogno sociale, la loro verifica e valutazione.

Il Servizio si sviluppa anche all’interno del sostegno alla genitorialità in presenza di una bambina o bambino nei prime mille giorni di vita. I percorsi di sostegno genitoriale mirano a comprendere e migliorare la relazione con i figli, gli stili educativi e comunicativi in famiglia per favorire una crescita migliore dei figli stessi.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Può fungere da supporto al Coordinatore d’Ambito per l’individuazione di soluzioni e superamento delle criticità progettuali e programmatiche, per valutare l’attuazione dei progetti di inclusione, il corretto adempimento di quanto previsto. Il supporto può declinarsi nella programmazione del lavoro di equipe che diviene la regia dell’intero processo inclusivo sia come attività preordinata alla predisposizione e gestione del progetto personalizzato sia come azione focalizzata sull’attiva partecipazione dell’utenza al confronto multiprofessionale e progettuale, anche in relazione alle esigenze di comunicazione e raccordo con gli altri enti coinvolti nella rete progettuale e dei servizi (INPS, Centri per l’impiego, ASL, Scuole, Privato).

L’inquadramento previsto per le figure professionali dal CCNL è E2.

5.4. Servizio Educativo. È la figura che contribuisce alle azioni definite dal progetto per il sostegno ed il recupero degli utenti in condizione di disagio economico, di emarginazione e vulnerabilità sociale. Il suo intervento è condizionato alla presenza di minori all’interno del nucleo. Può coadiuvare assistente sociale e psicologo nella stesura dei contenuti dell’analisi preliminare e nel progetto personalizzato attraverso colloqui esplorativi con tutti i componenti del nucleo. È in grado di approfondire l’osservazione del caso, il suo andamento di concerto con gli altri operatori. Può svolgere funzioni di tutoring nei confronti dei nuclei beneficiari, assumendo la funzione di garante degli aspetti formativi del nucleo (monitora andamento e frequenza scolastica dei minori, aiuta i componenti del nucleo a costruire nuovi percorsi di fuoriuscita dal disagio socio-economico e lavorativo, anche attraverso l’individuazione dei corsi di formazione rivolti alla qualificazione, alla riqualificazione, alla specializzazione, all’aggiornamento e perfezionamento delle competenze). Il servizio si declina anche all’interno del Servizio di Sostegno educativo alla genitorialità in presenza di una bambina o bambino nei prime mille giorni di vita.

L’inquadramento previsto per le figure professionali dal CCNL è D2.

5.5. Servizio di Progettazione, Monitoraggio e Rendicontazione delle azioni di sistema. Il personale impegnato deve garantire la progettazione, il monitoraggio dello svolgimento e dello sviluppo dei progetti personalizzati. Ha il compito di progettare il gruppo di intervento necessario per la realizzazione del progetto personalizzato. Può fungere da supporto al Coordinatore d’Ambito per la supervisione e sostegno rielaborativo al funzionamento progettuale e gestionale dei servizi. Si occupa della predisposizione ed invio dei report sui dati quantitativi e qualitativi. Il supporto può prevedere anche il monitoraggio dei servizi in un’ottica di governance per l’intero processo inclusivo come attività di verifica della gestione economica della presa in carico, del progetto personalizzato e degli interventi di inclusione.

L’inquadramento previsto per le figure professionali dal CCNL è E2.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

5.6. Servizio di Mediazione Culturale. Il personale impegnato dovrà assicurare servizi di interpretariato e/o di mediazione linguistica.

Il Servizio si declina attraverso le seguenti attività:

a) Servizio di interpretariato e/o di mediazione linguistica finalizzato alla facilitazione della comunicazione tra operatori e beneficiari del progetto;

b) Colloqui di ingresso per una prima definizione delle dinamiche culturali dei nuclei beneficiari e nei successivi incontri di approfondimento e di monitoraggio;

c) Orientare nelle situazioni di accesso ai servizi in cui risulti necessaria la corretta fruizione del servizio da parte dell’utente;

d) Garantire la traduzione dei progetti personalizzati

L’inquadramento previsto per le figure professionali dal CCNL è D2.

5.7. Assistenza Educativa Domiciliare e Territoriale. Il Servizio è il dispositivo attraverso il quale professionisti con specifica formazione psico-socio-pedagogica sono presenti con regolarità nel contesto di vita della famiglia, nella sua casa e nel suo ambiente di vita, per valorizzare le risorse che là si manifestano e per accompagnare il processo di costruzione di risposte positive (competenze e strategie) ai bisogni evolutivi del bambino da parte delle figure genitoriali in maniera progressivamente sempre più autonoma.

Il Servizio deve:

a) Garantire, considerata la complessità e la specificità dell’intervento del Servizio, la partecipazione degli educatori del Servizio a tutte le fasi del percorso di accompagnamento dell’équipe;

b) Realizzare interventi il cui focus è posto sulla protezione del legame tra il bambino, i membri della famiglia e il suo ambiente di vita, con l’obiettivo di salvaguardare, migliorare e/o rinforzare tali legami;

c) Contribuire a soddisfare i bisogni evolutivi del bambino e quindi a sviluppare le sue capacità nelle diverse aree di crescita del bambino;

d) Accompagnare le figure genitoriali ad apprendere modalità funzionali di risposta al soddisfacimento dei bisogni di crescita del bambino;

e) Accompagnare il bambino e chi si prende cura di lui ad integrarsi in maniera positiva nell’ambiente di vita di appartenenza, con una particolare attenzione alla relazione con la scuola frequentata dal bambino.

Il Servizio dovrà, inoltre, garantire spazi educativi e culturali per lo sviluppo delle potenzialità delle persone o dei gruppi e alla promozione di processi di inserimento e partecipazione sociale e di prevenzione del disagio come ad esempio, attraverso socializzanti, sportive e ricreative anche in collaborazione con altre strutture del territorio.

L’inquadramento previsto per le figure professionali dal CCNL è D1.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

5.8 Porta Unica di Accesso (PUA). L’accesso ai servizi socio-sanitari è garantito da un punto di accesso che opera a livello territoriale e in integrazione con le strutture socio-sanitarie del territorio. Il servizio dovrà garantire le seguenti funzioni:

a) Funzione Informativa: assicurare adeguate, aggiornate e tempestive risposte/informazioni alle richieste del cittadino;

b) Funzione di Supporto: segnalare ed inviare la domanda al servizio sociale competente, anche mediante attività di accompagnamento e supporto;

c) Funzione di Raccordo: garantire l’accesso unitario al sistema integrato dei servizi sociosanitari e socio-assistenziali presso anche i distretti sanitari territoriali.

L’inquadramento previsto per le figure professionali dal CCNL è D1.

5.9 Programma PIPPI

• Il gruppo dei genitori e/o dei bambini: tale dispositivo prevede l'organizzazione di momenti per il confronto e l'aiuto reciproco fra genitori che si incontrano periodicamente in un gruppo. La finalità dei gruppi con i genitori è quella di rafforzare le competenze parentali e sviluppare le abilità relazionali e sociali sia dei genitori sia dei bambini. Lo scopo è quello di ampliare le possibilità educative ed aiutare i genitori a riconoscere che è possibile superare gli automatismi che governano il fare.

• Assistenza Educativa Domiciliare e Territoriale: Gli educatori sono presenti con regolarità a casa delle famiglie per valorizzare le risorse presenti in esse o per accompagnare là dove si creino e si debbano affrontare le difficoltà. Il contenuto dell'intervento riguarda tutto ciò che può permettere ai genitori di migliorare progressivamente le proprie condizioni di vita e la relazione educativa con i figli.

• Progettazione educativa: La collaborazione attiva nell’Equipe Multidisciplinare della scuola e dei servizi educativi 0-6, a seconda dell’età dei bambini coinvolti all’interno del progetto: la scuola è un nodo fondamentale nella rete dei servizi, che può svolgere un intervento diretto ed indiretto per la promozione di un maggior benessere dei bambini e delle loro famiglie.

L’inquadramento previsto per le figure professionali dal CCNL è E2 (gruppi genitori bambini); D1 (Assistenza Educativa Domiciliare e Territoriale e Progettazione Educativa).

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Art. 6 Figure professionali

Servizio Figura

professionale Inquadramento Azione

Servizio di

Segretariato sociale Operatore

amministrativo per le attività di front office, assistente sociale.

D1 A.1.a

Servizio Sociale

Professionale Assistente sociale D2 A.1.b

Servizio Psicologico

per Equipe

Multidisciplinare

Psicologo E2 A.1.b

A.1.c.3

Servizio Educativo

per Equipe

Multidisciplinare

Educatore D2 A.1.b

A.1.c.3

Servizio di

Progettazione, Monitoraggio,

Verifica e

Valutazione degli interventi

Progettista sociale E2 A.1.b.

Servizio di

Mediazione Culturale

Operatore con

funzioni di

mediazione culturali

D2 A.1.c.4

Assistenza Educativa

Domiciliare e Territoriale (SEDT)

Educatore, Psicologo, operatore sociale,

animatore di

comunità

D1 A.1.c.3

Porta Unica di

Accesso (PUA) Operatore amministrativo, Assistente Sociale

D1 A.1.a

PROGRAMMA

PIPPI Educatore, Psicologo, Assistente Sociale, operatore sociale,

animatore di

comunità

E2

D1 ##

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Art. 6 Destinatari

Destinatari finali del presente Capitolato sono in via generale i nuclei familiari beneficiari del Reddito di Cittadinanza (ex REI) come definiti ai sensi Decreto Legge n. 4 del 28 gennaio 2019, convertito con modificazioni dalla Legge n. 26 del 28 marzo 2019. Ad ogni modo gli interventi oggetto del presente Capitolato posso fare riferimento sia ad azioni “dirette alle persone”, sia ad “azioni di sistema”, dirette al generale rafforzamento delle reti. Le azioni dirette alle persone hanno, quindi, come destinatari i beneficiari del RdC, sia effettivi che potenziali (questi ultimi con riferimento alle fasi precedenti, la verifica dell’eleggibilità alla misura); le misure di sistema non hanno destinatari diretti, ma sono rivolte indirettamente e prioritariamente ai destinatari dei RdC, sebbene possa beneficiarne indirettamente anche l’utenza ad essi assimilabile che trae beneficio dalla costituzione delle reti. Pensiamo al servizio sociale professionale, funzione cardine dei livelli essenziali del RdC (Informazione, Valutazione multidimensionale, Progettazione):

è si vero che le risorse del presente Capitolato a tal fine utilizzate dovranno essere rivolte al finanziamento di attività riferite ai beneficiari RdC, vista la mole di nuovi compiti che l’accompagnamento di tali beneficiari prevede, ma gli obiettivi sono fissati in termini generali, trattandosi di un servizio trasversale (e altrettanto fondamentale per) tutte le aree di utenza.

Gli interventi, pertanto, si inseriscono all’interno di un “sistema cliente” di cui fanno parte più soggetti:

beneficiari del RdC e nucleo familiare, il contesto sociale di appartenenza, il sistema dei servizi sociali e sociosanitari e servizi legati al mondo del lavoro e delle comunità locali. Nel Decreto Legislativo 147/2017 viene posta particolare importanza alla soddisfazione progettuale dei compenti i nuclei beneficarci.

Vorremmo, su questa spinta ministeriale, provare con l’organizzazione della progettualità del presente Capitolato, superare la visione culturale di “utente del servizio” a approdare “alla natura relazionale dei servizi alla persona-cliente”. Proviamo a riflettere sul concetto di utente e cliente: utente è colui che usa un servizio e una prestazione professionale. Cliente ha una domanda, un’esigenza, uno scopo, un problema e il servizio si propone per rispondere al miglior modo possibile alla domanda stessa. L’utente, quindi, fruisce di un servizio già esistente, per certi versi pre-confezionato, organizzato attorno ad esigenze interne all’organizzazione che produce ed eroga il servizio stesso; il cliente, di contro, è colui che formula una domanda, in funzione della quale è pensato, progettato e costruito un percorso personalizzato e una serie di servizi. L’utente può essere soddisfatto in funzione della qualità intrinseca del servizio; il cliente è soddisfatto se ciò che gli viene offerto risponde in pieno alla sua domanda, ai criteri delle sue esigenze e del suo sviluppo.

Il Programma PIPPI prevede interventi su Famiglie Target con figli da 0 a 11 anni, che se sostenute in maniera intensiva, metodica e per tempi definiti, attraverso un processo di empowerment secondo l’approccio della valutazione partecipativa e trasformativa da professionisti che lavorano in Equipe Multidisciplinari (EM), possono apprendere nuovi modi di esercitare la competenza genitoriale, maggiormente rispondenti ai bisogni evolutivi dei figli.

Art. 7 Organizzazione dei Servizi.

7.1. PON Avviso 1/2019 e Fondo Povertà

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Per costruire e definire il Patto per l’Inclusione Sociale, il Decreto Ministeriale del 23 luglio 2019 – Approvazione Linee Guida per la definizione dei Patti per l’Inclusione Sociale indica tre fasi di lavoro che costituiscono l’asse portante della progettazione con le persone e le famiglie:

1. analisi preliminare 2. quadro di analisi

3. progettazione personalizzata.

Il punto di partenza è individuato nell’analisi preliminare e il punto di arrivo nella chiusura del percorso di presa in carico passando per la definizione di un progetto personalizzato che include l’attivazione dei relativi servizi e il monitoraggio di tutto il percorso.

L’orizzonte che orienta la pratica di lavoro è la costruzione di un cambiamento dei soggetti e delle condizioni di contesto in cui vivono, secondo un approccio processuale, sia che si tratti di un semplice patto (esito A), che di un vero e proprio progetto partecipato con il nucleo, comprensivo di quadro di analisi (esito B), sia che si avvii solo il progetto (esito C).

Un progetto si può attivare a partire dalla conoscenza della famiglia, dei suoi bisogni e delle sue risorse. È una costruzione sartoriale, non standardizzata, che richiede di:

o analizzare: raccogliere informazioni dalla vita reale e da appropriati strumenti di analisi (questionari, ecomappe, genogrammi, checklist, scale, test che mano a mano costruiremo), opinioni e voci dei singoli soggetti, punti di vista, osservazioni, descrizioni di fatti avvenuti, ecc.

o valutare: ha due significati prevalenti

a. costruire analisi (assessment), quindi selezionare fra le diverse informazioni e i diversi dati, ricomporli in un nuovo ordine, attribuendo significato, costruendo ipotesi per avviare l’azione (valutazione iniziale) b. ripercorrere tutte le fasi del percorso realizzato per comprendere, nell’insieme, ciò che ha funzionato e ciò che non ha funzionato in relazione all’analisi costruita inizialmente e agli obiettivi raggiunti e non raggiunti previsti dal progetto (valutazione complessiva)

o progettare: definire gli obiettivi, le tempistiche, i compiti, le azioni e le responsabilità, prendere decisioni che orientino l’agire pratico.

Agli interventi di cui al Patto per l’inclusione sociale, i nuclei familiari accedono previa valutazione multidimensionale finalizzata ad identificare i bisogni del nucleo familiare e dei suoi componenti, tenuto conto delle risorse e dei fattori di vulnerabilità del nucleo, nonché dei fattori ambientali e di sostegno presenti.- La valutazione è organizzata in un’Analisi preliminare, da svolgersi in occasione della prima convocazione del nucleo familiare (entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio) e in una più approfondita analisi, qualora la condizione del nucleo familiare risulti più complessa. In esito alla Analisi preliminare si determina quindi il percorso successivo e i servizi coinvolti nella definizione del progetto o

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Patto. Il Patto deve essere sottoscritto dai componenti del nucleo familiare entro 20 giorni lavorativi dalla data in cui è stata effettuata l’Analisi preliminare. La ratio del Patto per l’inclusione sociale è che il reddito da solo non basti ad uscire dalla povertà, in quanto la mancanza di reddito spesso non è la causa della povertà, ma il suo effetto. Le cause invece possono essere diverse e, tipicamente, di natura multidimensionale. Per evitare le “trappole della povertà” è importante agire sulle cause con una progettazione personalizzata che individui bisogni e risorse di ogni nucleo famigliare, predisponga interventi appropriati, lo accompagni verso l’autonomia. È un percorso in cui i servizi in rete – sociali, socio-sanitari e centri per l’impiego, prioritariamente – assumono una chiara responsabilità nei confronti dei cittadini più vulnerabili e questi si impegnano - si “attivano” – all’interno di un Patto personalizzato insieme concordato. L’obiettivo è quello di accompagnare il sostegno economico, con un progetto concretamente orientato alla rimozione delle condizioni che sono alla radice della situazione di povertà. Poiché rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana è un principio fondamentale della nostra democrazia, l’intento è quello di costruire anche per le persone maggiormente distanti dal mercato del lavoro percorsi di cittadinanza e di inclusione attiva piuttosto che di mera assistenza, tramite una strategia partecipata e progettuale che contribuisca a contrastare la povertà e l’esclusione sociale nel nostro paese. La via indicata per realizzare questo obiettivo è l’ingaggio (engagement in inglese e fran-cese significa impegno reciproco, coinvolgimento razionale ed emotivo delle persone volto al raggiungimento di un risultato) per l’attivazione comune delle famiglie, dei servizi sociali, dei servizi per l’impiego e dei cittadini, anche tramite i soggetti del Terzo settore, sulla base di un Patto personalizzato che accompagni il nucleo familiare verso l’autonomia, tramite azioni di supporto all’integrazione lavorativa, sociale e/o civica, come anche alla dimensione della genitorialità nel caso di nuclei con figli minori. L’adesione al Patto per l’inclusione sociale (o al Patto per il lavoro), per i nuclei non esentati, è una condizione necessaria per il mantenimento del beneficio economico.

Il Patto deve essere sottoscritto dai componenti del nucleo familiare entro 20 giorni lavorativi dalla data in cui è stata effettuata l’Analisi preliminare.

7.2. Programma PIPPI

Il Programma PIPPI si declina all’interno di questa organizzazione metodologica multidisciplinare ed integrata:

Assistenza educativa territoriale;

Raccordo in equipe: Ogni operatore dovrà raccordarsi periodicamente con l'equipe multidisciplinare (EM base) di cui fa parte, per eventuali rimodulazioni dei progetti individuali avviati e per l'implementazione dei processi valutativi relativi ai dispositivi previsti;

Supporto al flusso informativo RPM online: Per garantire la documentazione sistematica di tutti gli interventi effettuati e la raccolta di tale documentazione, è necessario aggiornare la piattaforma informatica Moodle -RPMonline, in modo che resti sempre accessibile e tracciabile il lavoro realizzato.

Sensibilizzazione e conduzione gruppi famiglie. Il professionista dovrà promuovere un'attività di sensibilizzazione nel rispetto e secondo il programma delinato dal Quaderno di P.I.P.P.I.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Conduzione dei gruppi di genitori e Conduzione dei gruppi di bambini. La conduzione dei gruppi rappresenta un dispositivo del Programma P.I.P.P.I. e dovrà essere svolta dalla ditta affidataria nel rispetto delle finalità e degli obiettivi e secondo le modalità definite nel Quaderno di P.I.P.P.I.

Art. 8 Luoghi di esecuzione dei servizi Le attività si svolgeranno:

a) in luoghi e spazi pubblici individuati dal soggetto affidatario in accordo con il Comune Capofila dell’ATS di Termoli e gli altri 18 comuni dell’ATS di Termoli, per lo svolgimento di servizi ed interventi di programmazione, valutazione, orientamento, monitoraggio, prossimità, lavoro di gruppo e laboratori di esperienza;

b) in locali messi a disposizione dalle Amministrazione comunali o dal soggetto gestore sia per quanto è relativo alle funzioni di programmazione, valutazione e monitoraggio (assessment/progettazione), sia per quanto attiene allo svolgimento delle azioni previste dai progetti personalizzati (progettazione);

Restano a carico del soggetto affidatario l’acquisto della strumentazione informatica, software e dell’arredo ed di ogni altro bene/strumento necessario allo svolgimento delle attività di cui al presente capitolato.

Restano altresì a carico del soggetto affidatario tutte le spese relative alla dotazione strumentale dei locali in cui si svolgono le attività di laboratorio e di socializzazione.

È altresì a carico del soggetto affidatario la manutenzione ordinaria dei locali messi a disposizione dall’Amministrazione comunale.

Restano a carico dei Comuni dell’ATS di Termoli le spese per i consumi di acqua, luce e gas esclusivamente dei locali del comune messi a disposizione del soggetto affidatario per lo svolgimento delle attività di cui al presente capitolato.

Art. 9 Durata dell’appalto

La durata dell’appalto (escluse le eventuali opzioni) è presumibilmente di 31 settimane, con decorrenza dalla data di affidamento del servizio presunta al 2 novembre 2020.

Alla scadenza dell’appalto, salvo quanto previsto nel Disciplinare di gara per la ripetizione del servizio, il rapporto si intende risolto di diritto senza obbligo di disdetta e/o preavviso.

L’eventuale proroga, in virtù di relativa proroga da parte del MLPS del Progetto PON, sarà subordinata all’adozione da parte del comune Capofila di apposito provvedimento dirigenziale che approva la proroga e ne prevede il relativo finanziamento a valere sul bilancio del comune.

Il Servizio oggetto del presente Capitolato deve essere organizzato in forma integrata e unitaria, al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi fissati.

A tal fine, il gestore deve garantire la gestione coordinata e integrata delle attività di cui al presente Capitolato, curando le necessarie forme di raccordo operativo con il Responsabile Unico del Procedimento, con il direttore dell’esecuzione, se nominato, i referenti del comune Capofila nonché i referenti comunali.

Il suddetto servizio potrà essere ridotto, esteso o temporaneamente sospeso, in relazione alle esigenze del Comune Capofila e/o dei Comuni dell’ATS o a sopravvenute ragioni di pubblico interesse.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Art. 10 Forniture Beni

Il gestore assicura l’acquisto di tutti i beni di consumo necessari per lo svolgimento delle attività di gestione del progetto nonché tutto il materiale necessario al lavoro di ufficio e amministrazione.

Il gestore assicura la disponibilità di tutto il materiale necessario e dei DPI atti a prevenire la diffusione del contagio da Covid-19 a tutela della salute dei suoi dipendenti e della relativa utenza.

È a carico del gestore l’acquisto e/o la sostituzione di tutti gli arredi e le attrezzature necessari per lo svolgimento delle attività di gestione previste dal presente capitolato.

Art. 11 Sede Organizzativa

Il gestore si obbliga a garantire, entro trenta giorni dall’affidamento del servizio e per tutta la durata del contratto, una propria sede operativa nel territorio del Comune Capofila.

Tale sede dovrà risultare idonea e logisticamente funzionale all’organizzazione delle attività e dovrà essere dotata di un congruo numero di linee telefoniche regolarmente presidiate almeno durante la fascia oraria compresa tra le ore 9.00 e le ore 16.00, nonché di indirizzo e-mail cui fare riferimento in caso di particolare urgenza.

Il domicilio del gestore deve essere presso la sua sede legale ed è ad esso che il Comune indirizzerà avvisi, richieste ed ogni altra comunicazione inerente il rapporto con lo stesso.

Art. 12 Cartella Personale

Per ciascun beneficiario della misura deve essere predisposta e costantemente aggiornata una cartella personale, ove dovrà essere raccolta tutta la documentazione che lo concerne inclusa la documentazione relativa al progetto personalizzato ed i servizi e le attività erogate in suo favore.

Nel periodo di vigenza del contratto, il gestore s’impegna a predisporre, nel rispetto delle norme della privacy, tale cartella personale in formato elettronico, accordano con il committente, nonché con il responsabile amministrativo dell’ATS di Termoli modi e tipologie ritenute più funzionali.

Art. 13 Gestione Amministrativa

Il gestore deve provvedere alla tenuta ed all’aggiornamento costante nella Banca Dati dei dati relativi all’attuazione del presente Capitolato.

Nella banca dati devono essere inseriti:

a) I soggetti che hanno richiesto informazioni e notizie;

b) I soggetti che hanno presentato domanda di accesso al RdC distinti fra: cittadini italiani, comunitari, extra comunitari; fasce d’età e genere, tipologia familiare, presenza di minori sotto i 1000 giorni.

c) Soggetti per i quali è stato redatto il progetto d’inclusione;

d) Soggetti che hanno partecipato alle attività di socializzazione, gruppo e ai laboratori esperienziali;

e) Soggetti che hanno ottenuto un lavoro distinti secondo la tipologia del lavoro (tempo determinato, indeterminato, lavoro autonomo, auto imprenditoria ecc.);

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Costituisce compito specifico del gestore fornire tutta la documentazione necessaria per l’inserimento nella banca dati del Ministero del Lavoro relativa al progetto, secondo le indicazioni previste nelle linee guida predisposte dal ministero, inserendo, ove richiesto dall’ATS i dati nella piattaforma allo scopo prevista.

L’aggiornamento tempestivo della Banca Dati costituisce per il progetto una grande rilevanza in termini di documentazione e monitoraggio dell’andamento del progetto. L’interrogazione della Banca Dati, potrà, infatti, in qualsiasi momento generare un file di report statistico contenente i dati suddivisi per categoria (es.

numero servizi attivati, tempo medio attivazione servizi, andamento degli ingressi e delle uscite, tempo medio permanenza, percentuale abbandoni, tipo e numero sanzioni, ecc.).

L’aggiornamento della cartella sociale personale, è effettuato settimanalmente con l’aggiunta di informazioni specifiche sul percorso con riguardo anche ai servizi erogati dall’equipe multidisciplinare e il segretariato sociale, sotto la supervisione del servizio di monitoraggio e valutazione. Al fine di redigere il progetto personalizzato, è necessaria la compilazione di una scheda esclusivamente redatta in modalità telematica e condivisibile all’interno di un cloud, accessibile dagli operatori e dall’Ufficio di Piano.

Vanno inoltre redatti resoconti dei colloqui e degli interventi con i beneficiari e i componenti del nucleo a cura degli psicologi e degli educatori e condivisi in spazio virtuale per consentirne la lettura e l’analisi ai componenti dell’equipe che gravitano intorno al caso.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Art. 14 Servizi aggiuntivi

Il presente articolo sarà redatto sulla base di quanto indicato dal concorrente che risulterà aggiudicatario. I Servizi aggiuntivi indicati dal concorrente che risulterà aggiudicatario non dovranno avere alcun onere finanziario e non finanziario diretto o indiretto a carico dell’amministrazione comunale.

Art. 15 Compiti e doveri del personale

L’aggiudicatario deve impiegare personale opportunamente formato che dovrà:

- osservare diligentemente gli oneri e le norme previste dal presente capitolato;

- avere la massima attenzione nel rapporto con gli utenti del servizio; - - osservare il segreto professionale;

- attuare i programmi e gli indirizzi dei servizi;

- rispettare gli orari di lavoro.

Il personale dell’Impresa appaltatrice dovrà attestare i relativi ingressi e uscite dalle sedi di servizio secondo le modalità indicate in sede di offerta. I dati di ingresso e uscita dovranno essere resi disponibili al responsabile della stazione appaltante e all’ufficio di piano nel minor tempo tecnico possibile, preferibilmente in tempo reale.

I rapporti tra il personale ed i destinatari del servizio devono essere improntati al reciproco rispetto, esprimersi nelle forme del comportamento corretto e svolgersi in un clima di serena e cordiale collaborazione.

Gli operatori devono attenersi, inoltre, a quanto segue:

non apportare modifiche né all’orario di lavoro né al calendario assegnato;

partecipare alle supervisioni periodiche di servizio ad opera dell’Ufficio di Piano per la programmazione e la verifica del lavoro svolto.

Prima dell’avvio del servizio, l’aggiudicatario dovrà trasmettere all’Ambito Territoriale Sociale di Termoli l’elenco del personale titolare, che andrà tempestivamente aggiornato ad ogni variazione, con l’indicazione della qualifica, del livello contrattuale, dei requisiti professionali posseduti e del curriculum vitae, nonché dell’elenco del personale di riserva incaricato delle eventuali sostituzioni con l’indicazione dei requisiti professionali posseduti e del curriculum vitae. L’Amministrazione si riserva la facoltà di valutare la rispondenza del personale indicato alle esigenze del servizio ed ai requisiti richiesti dal presente capitolato.

Ogni sostituzione potrà avvenire solo con operatori di pari qualifica e competenza e sarà, in ogni caso preventivamente (entro cinque giorni) comunicata per iscritto e/o per via telematica al responsabile amministrativo dell’ATS di Temoli.

In ogni caso, dovrà essere garantita la sostituzione di personale che abbia dato luogo ripetutamente alla non osservanza di quanto stabilito dal presente Capitolato, dandone comunicazione alla stazione appaltante.

L’aggiudicatario sarà ritenuto responsabile della condotta dei propri dipendenti e di ogni danno o molestia che ne potessero derivare, ai sensi dell’art. 2049 c.c.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

L’Ambito Sociale di Termoli ha facoltà di richiedere, con specifica motivazione, l’allontanamento di quei lavoratori che arrechino disservizio e non rispettino le norme contenute nel presente capitolato.

Art. 16 Obblighi del soggetto aggiudicatario Spetta al soggetto aggiudicatario:

garantire la funzionalità, l’adattabilità ed immediatezza degli interventi, coordinando le professionalità impegnate;

garantire il rispetto del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 14 marzo 2020 e integrazione del 24 marzo 2020 e successive disposizioni derivanti dall’eventuale evoluzione del virus COVID-19;

sviluppare una organizzazione lavorativa efficace al contenimento della diffusione del virus COVID- 19;

assicurare capacità di valutazione e di indirizzo per quanto concerne la tipologia, la qualità e quantità delle prestazioni, le modalità di attuazione delle stesse, le scansioni operative ed i tempi conseguentemente impiegati;

verificare gli aspetti tecnico-operativi delle figure professionali impiegate in relazione al tipo di prestazione richiesta e distribuire i compiti agli operatori in base alla prestazione richiesta;

promuovere lo sviluppo di abilità, conoscenze e abilità del personale attraverso corsi di aggiornamento/seminari, organizzati periodicamente dall’aggiudicatario sui temi inerenti le attività da svolgere;

acquisire il consenso informato da parte dell’utenza, organizzando uno schedario informatico, periodicamente aggiornato, che memorizzi i dati più significativi sul servizio, garantendo l’assoluta riservatezza, verso terzi non autorizzati, sul trattamento dei dati personali sensibili e sul trattamento del servizio erogati dal cittadino utente (legge n. 196/03 e ss.mm.ii.);

partecipare periodicamente alle verifiche sull’andamento del servizio supervisionati dall’equipe dell’Ufficio di Piano ed eseguire i programmi di lavoro secondo le indicazioni fornite;

trasmettere a cadenza mensile il registro per il monitoraggio dei servizi e degli operatori;

collaborare nell’ambito di una concezione globale ed integrata degli interventi con i servizi dell’ASREM e con i servizi di altri enti presenti sul territorio, ivi comprese le associazioni o forme organizzative di volontariato;

ogni rapporto con il personale, dipendente e non, utilizzato nella realizzazione dei servizi è a totale carico e responsabilità dell’ente aggiudicatario e non comporta alcun tipo di rapporto diretto di lavoro, di qualsiasi natura o genere con la S.A. del Comune capofila di Termoli, sollevando l’ente appaltante da qualsiasi obbligo e responsabilità per retribuzioni, contributi assicurativi e previdenziali ed in genere da tutti gli obblighi derivanti dalle disposizioni legislative e previdenziali in materia di lavoro e di assicurazioni sociali;

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

l’appaltatore è obbligato a stipulare una polizza di assicurazione nei confronti degli operatori contro gli infortuni e malattie connesse allo svolgimento delle attività stesse, con massimale di copertura per invalidità permanente o morte dell’assicurato non inferiore ad € 250.000,00;

l’appaltatore ha, altresì, l'obbligo di stipulare apposite polizze di assicurazione a garanzia di eventuali danni di qualsiasi natura che potrebbero verificarsi a terzi, cose e persone, nell'esecuzione delle prestazioni per un massimale di € 500.000,00 nonché agli utenti del servizio nell'esecuzione delle prestazioni oggetto dell’appalto per colpa professionale per un massimale di € 1.000.000,00 sollevando in tal modo l'Amministrazione Comunale per tutta la durata del contratto da qualsiasi pretesa, azione, domanda, molestia ed altro che possa loro derivare direttamente od indirettamente dalla gestione dei servizi in parola;

sono a carico della Ditta contraente tutte le spese relative e conseguenti al contratto, nessuna esclusa o eccettuata, ivi comprese quelle di bollo e registrazione, nonché il versamento dei diritti di segreteria.

L’affidatario, inoltre è tenuto:

a predisporre e fornire idoneo sistema di rilevazione e monitoraggio della presenza/assenza degli operatori nonché del relativo orario di servizio;

ad individuare e mettere a disposizione un coordinatore per il raccordo con l’Ufficio di Piano, al quale dovrà periodicamente rapportarsi per l’ottimizzazione del servizio;


ad eseguire le prestazioni con piena autonomia operativo-gestionale ed idonea organizzazione;

a rispondere direttamente dell’operato dei lavoratori adibiti alle attività convenzionate; 


ad effettuare le sostituzioni degli operatori impiegando sempre personale qualificato, comunicando all’Ufficio di Piano quelle superiori a 5 giorni consecutivi e fornendo la documentazione atta a dimostrare l’idoneità e la professionalità degli addetti che dovessero subentrare in modo continuativo;

a sostituire gli operatori non ritenuti non idonei dall’Ufficio di Piano rispettivamente entro 10 e 5 giorni dalla data della relativa richiesta scritta, che dovrà essere motivata in modo adeguato;


a garantire la continuità e la stabilità del personale, per favorire l’ottimale funzionamento del servizio;

ad assicurare la costante reperibilità del coordinatore;


a rispettare scrupolosamente le disposizioni contenute nel presente Capitolato d’appalto e nella convenzione, nonché le modalità organizzative concordate con la S.A. del Comune capofila di Termoli attuando le modifiche a queste ultime ritenute necessarie dallo stesso;


a consentire alla S.A. del Comune capofila di Termoli qualsiasi controllo sul funzionamento dei servizi.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Il Soggetto aggiudicatario dovrà far partecipare gli operatori a percorsi di formazione organizzati da Enti o istituzioni del territorio, su richiesta della S.A. del Comune capofila di Termoli. I corsi di formazione dovranno essere di tipo qualitativo, ossia differenziarsi rispetto alle tematiche da affrontare, e per tipologia di operatori impiegati. Il soggetto aggiudicatario deve garantire almeno un corso di formazione annuo. I costi di tali attività saranno a carico del Soggetto aggiudicatario.

Art. 17 Coordinamento

Il Soggetto aggiudicatario è tenuto a designare almeno un coordinatore che assolva, in particolare ai seguenti compiti:

organizzazione, gestione e controllo del personale impiegato nei Servizi (mansioni, orari, assenze, ferie, sostituzioni, ecc..) verificando la puntuale esecuzione del piano di lavoro assegnato;

raccordo in ordine alla gestione degli aspetti amministrativi ed economici con la S.A. Comune capofila di Termoli;

verifica costante delle attività del personale incaricato, del corretto utilizzo degli strumenti e della modulistica adottata, anche ai fini dell’analisi quantitativa e qualitativa delle attività e dei risultati raggiunti;

elaborazione e presentazione di un report mensile sull’andamento dei servizi.

Il coordinatore che sarà impiegato, non concorre alla determinazione del costo del presente appalto, restando quindi totalmente a carico dell’aggiudicatario e dovrà avere adeguata competenza professionale. Qualora il Coordinatore non dimostrasse un’adeguata esperienza ed autorevolezza nel condurre i predetti servizi, la Stazione appaltante potrà richiedere l’immediata sostituzione. Il coordinatore dovrà essere sempre reperibile telefonicamente anche al di fuori del normale orario d’ufficio (sia nelle ore notturne sia nei giorni festivi) per gestire eventuali variazioni, emergenze o anomalie dei servizi. Il coordinatore dovrà recarsi tempestivamente – ossia entro massimo 2 ore – su richiesta della stazione appaltante, presso gli uffici della stessa, ovvero presso le sedi di espletamento dei servizi in occasione dei controlli congiunti.

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Ambito Territoriale Sociale di Termoli

Art. 18 Subappalto

Avendo il contratto ad oggetto servizi ad elevata intensità di manodopera e per le sue caratteristiche di complessità, qualità e delicatezza, è fatto divieto cedere o subappaltare il servizio oggetto del presente appalto.

Il contratto prevedrà inoltre, in linea con le disposizioni nazionali e secondo il progetto dell’affidatario, l’attuazione dei modelli innovativi di gestione delle risorse, capacità di innovazione organizzativa e politiche qualificanti e premianti del personale, ciò che implica oneri e responsabilità che non possono essere assunti se non da un unico soggetto.

Art. 19 Direttore dell’esecuzione del contratto

L’amministrazione appaltante prima dell’esecuzione del contratto potrà provvedere a nominare un direttore dell’esecuzione con il compito di monitorare il regolare andamento dell’esecuzione del contratto. Il nominativo del direttore dell’esecuzione del contratto verrà comunicato tempestivamente all’impresa aggiudicataria.

Nessuna variazione o modifica al contratto può essere introdotta dall’esecutore, se non è disposta dal direttore dell’esecuzione del contratto e previamente approvata dalla stazione appaltante. Le modifiche non previamente autorizzate, non danno titolo a pagamenti o rimborsi di sorta e, ove il direttore dell’esecuzione lo giudichi opportuno, comportano la rimessa in pristino a carico dell’esecutore, della situazione originaria preesistente, secondo le indicazioni del direttore dell’esecuzione.

Art. 20 Verifica di conformità

L’esecuzione dell’appalto è soggetto a verifica di conformità al fine di accertare la regolare esecuzione, rispetto alle condizioni e ai termini stabiliti dal contratto. La verifica di conformità verrà condotta nel corso dell’esecuzione del contratto a cadenza mensile e in ogni caso in cui la S.A. ne ravvisi l’opportunità. La verifica di conformità è effettuata dal Direttore dell’esecuzione con la S.A. Comune capofila di Termoli. La verifica di conformità del servizio con prestazioni continuative verrà conclusa non oltre 30 giorni dall’ultimazione dell’esecuzione delle predette prestazioni a cadenza mensile. La verifica della buona esecuzione delle prestazioni contrattuali è effettuata attraverso gli accertamenti e riscontri che il soggetto incaricato della verifica di conformità ritenga necessari. Il soggetto incaricato della predetta verifica rilascia il certificato di verifica di conformità laddove l’esecutore abbia completamente e regolarmente eseguito le prestazioni

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