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Quando serve Verona c è... Crolla la curva del Covid. Ma le varianti...

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Academic year: 2022

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Michele Gruppo

L’assemblea dei soci di Veronamerca- to lo ha nominato all’unanimità presi- dente del consiglio d’amministrazione.

Luigi Sartor

L’ex calciatore è finito nei guai dopo che la Guardia di Finanza lo ha trovato a

curare con un complice una serra molto

KO OK

In Veneto l'incidenza dei posi- tivi sui tamponi effettuati nelle ultime 24 ore è dell'1,26%, pari a 492 casi su 39.030 test. "E’

una percentuale bassissima che sta a dimostrare la no stra condizione sanitaria” ha detto il governatore Luca Za ia. Sia- mo preoccupati - ha pro - seguito - perché oggettiva- mente il Veneto ha un compor- tamento anticiclico, abbiamo avuto un'onda d'urto a no vem -

bre e dicembre, e dal pri mo gen naio i casi hanno iniziato a calare. Siamo convinti che i fattori siano molteplici, di certo non solo per il cambio di colore della zona. Pensiamo che il tema delle varianti abbia pesa- to”, ha evidenziato, “ora ne ab - biamo otto. Prendiamo atto che siamo circondati da clu- ster che sono in crescita. Ma re sto convinto che quando si cita la parola 'lockdown' ser va

uno studio approfondito, e non dibattiti tra esperti". Ca pi tolo vaccini, 27 milioni di dosi a di - sposizione che attendono so - lo, si fa per dire, l’ok del gover- no. “Sull'acquisto abbiamo la col laborazione dei colleghi di Lombardia, Friuli Ve ne zia Giu - lia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Marche. Non è un problema di avere vaccini più buoni, ma di tempo. (...) SEGUE A PAG. 4-5

Crolla la curva del Covid.

Ma le varianti...

IN VENETO SEMPRE MENO CASI

Giornata frenetica per il caos autotrasportatori. E il Consorzio Zai, Veronamercato, come già Aquardens ieri, si mettono in gioco: punto-tamponi “aperto”, questa è la risposta più bella

L’ARGOMENTO DEL GIORNO

Quando serve

Verona c’è...

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GIORNATA FRENETICA, CONSORZIO ZAI E VERONAMERCATO DA APPLAUSI

Giornata frenetica, quella di oggi. Giornata caratterizzata da un autentico caos, genera- to dal blocco del Brennero, che da lunedì ha bloccato di fatto l’alta Italia. A causa del blocco, migliaia di veicoli si sono trovati in una condizione di disagio, vedendosi bloccare al Brennero con la conse- guente formazione di una lun- ga coda di mezzi pesanti sul- l’ultimo tratto dell’autostrada A22 Brennero-Modena.

Per questo motivo, questa mattina, il Consorzio ZAI – Interporto Quadrante Europa di Verona, Veronamercato e FAI – Federazione Autotra- sportatori Italiani di Verona hanno agito tempestivamente per creare un punto tamponi presso il centro ingressi di Veronamercato.

L’attivazione di un Covid Point avrà luogo a partire da venerdì e sarà aperto dalle ore 10.00 fino alle 19.00 (dai giorni suc- cessivi la fascia oraria verrà ampliata), oltre a proseguire anche nei prossimi giorni garantendo il servizio fino al termine dell’emergenza.

È a disposizione un mezzo sanitario (ambulanza), con gazebo e tavolo per il ricevi- mento degli utenti che neces- sitano di tampone rapido. L’in- fermiere addetto rilascia una certificazione dell’avvenuto tampone con validità europea con esito dopo 15 minuti dal- l’esecuzione. Questo servizio viene erogato a prezzo age- volato, per non gravare di ulte- riori costi sugli autotrasporta- tori, che oggi si trovano ad affrontare questa situazione di disagio. Per maggiore sicu- rezza l’area verrà attrezzata con servizi igienici per dare ristoro agli autotrasportatori.

Il Presidente di Consorzio ZAI,

Matteo Gasparato, afferma che: “vista l’importanza dell’In- terporto Quadrante Europa di Verona, uno dei primi interpor- ti a livello Europeo, ma soprat- tutto vista la nostra volontà di garantire servizio agli autotra- sportatori che operano sia nel- l’area interportuale che sul corridoio del Brennero, il più importante valico per l’econo- mia italiana, intendiamo agire tempestivamente per affron- tare in maniera l’emergenza.

Grazie alla forte collaborazio- ne con Veronamercato e con la FAI di Verona, si è raggiunto un accordo per allestire un Covid Point presso il centro ingressi di Veronamercato.”

Il neopresidente di Verona- mercato, Michele Gruppo, dichiara: “come Veronamer- cato ci siamo sentiti di dover agire per aiutare la categoria dell’autotrasporto che tanto ci ha aiutato durante il lockdown di marzo 2020 e che continua a lavorare per garantire l’arrivo delle merci con puntualità nel- le case dei cittadini. Per que-

sto motivo, abbiamo deciso di mettere a disposizione il cen- tro ingressi di Veronamercato affinché si potessero svolgere le operazioni di test sugli auti- sti dei camion in sicurezza e nel minor tempo possibile.

Questo è stato possibile gra- zie alla collaborazione con Consorzio ZAI e con la FAI di Verona che hanno agito con tempestività.”

Il Presidente della FAI di Vero- na, Alessio Sorio, afferma che:

“FAI Verona, per limitare le lunghe code che si stanno verificando al Brennero a cau- sa dell’obbligo di tampone COVID19 (che in un periodo particolarmente negativo dell’economia delle imprese di autotrasporto mette a rischio la sopravvivenza delle azien- de italiane), con la preziosa collaborazione di Consorzio ZAI e di Veronamercato ha organizzato un presidio medi- co che esegue tamponi rapidi con certificato Europeo. Il più importante Interporto d’Euro- pa ha così un servizio alla per-

sona in grado di aumentare la sicurezza dei cittadini, in par- ticolare quelli di Verona e pro- vincia che sono interessati da un traffico di mezzi pesanti in cerca di tamponi con relative certificazioni Europee”.

“Se c’è da mettersi a disposi- zione per il bene della comu- nità noi ci siamo” chiude il Direttore di Veronamercato Paolo Merci. “C’è un’emer- genza nazionale, noi rispon- diamo presente”.

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Istituito un punto tamponi, per agevolare gli autotrasportatori in partenza per il Brennero

E il Quadrante Europa è Covid-point

Matteo Gasparato, presidente del Consorzio Zai. A destra, Gruppo; in basso Merci

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Preoccupa soprattutto la nuova variante, individuata ieri a Napoli e di cui non si sa nulla Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Marche e Friuli a un passo dall’arancione

Prevenire o comunque limita- re gli effetti di una «terza onda- ta» dell’epidemia da Covid 19 provocata dalle varianti del virus: è questo l’obiettivo del governo che mette a punto le misure di contenimento. L’al- larme è forte. In Lombardia sono state istituite quattro nuove «zone rosse», in Cam- pania è stata individuata una variante mai emersa prima nel nostro Paese. Il timore degli scienziati è che nell’arco di due o tre settimane questa mutazione possa risultare pre- valente rispetto al virus finora conosciuto. Con effetti che rischiano di essere drammati- ci, come peraltro sta già avve- nendo in altri Stati europei.

Ecco perché si studia una nuova stretta che preveda chiusure mirate nelle aree maggiormente colpite in modo da allontanare il rischio di un lockdown nazionale. E già venerdì sei regioni potrebbero avere un Rt superiore all’1, finendo così in fascia arancio- ne, altre potrebbero essere classificate in rosso. Ieri il tas- so di positività era al 3,8 con 10.386 nuovi casi e 336 vitti- me. Numeri ancora troppo alti, secondo gli esperti, per ipotiz- zare allentamenti.

La fascia arancione. Il moni- toraggio di venerdì prossimo servirà da bussola per le nuo- ve scelte del governo.

Rischiano di passare in fascia arancione ben sei Regioni che la scorsa settimana avevano un Rt prossimo all’1. Oltre alla Lombardia e al Lazio ci sono l’Emilia-Romagna, il Friuli- Venezia Giulia, le Marche e il Piemonte. Si aggiungerebbe- ro all’Abruzzo, la Basilicata, la

provincia di Trento. Dopo i provvedimenti presi durante le festività natalizie, la curva epi- demiologica era scesa e l’Ita- lia era tornata prevalentemen- te in giallo. Gli allentamenti e l’incognita rappresentata dalle varianti si sono rivelati però micidiali rispetto al conteni- mento del Covid 19 e la situa- zione si è nuovamente aggra-

cautela, intervenire tempesti- vamente», ripetono Speranza e la ministra degli Affari regio- nali Mariastella Gelmini in contatto costante con l’Istituto superiore di Sanità.

La terza ondata. Per questo si sta mettendo a punta la mappa delle varianti che pos- sono provocare la «terza ondata», nel timore che sia più insidiosa delle precedenti per- ché generata da un virus «più veloce e letale». Ieri l’Istituto Pascale e l’Università Federi- co II di Napoli hanno scoperto

«una variante di cui al momen- to non si conoscono il potere di infezione, né altre sue carat- teristiche. Si chiama B.1.525, e finora ne sono stati indivi- duati soltanto 32 casi in Gran Bretagna, e pochi casi anche in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti. Mai finora in Italia». Il pri- mo contagiato è un professio- nista appena rientrato dal- l’Africa e dopo aver sequen-

sono insospettiti «perché non presentava analogie con altri campioni provenienti dalla nostra regione». Quanto basta per comprendere quale sia il pericolo e la necessità di tenere alta l’attenzione.

Il Dpcm in scadenza. Ecco perché già nel fine settimana, quando il governo Draghi avrà ottenuto la fiducia, si metterà a punto la strategia di interven- to. Il 5 marzo scade il Dpcm in vigore, la prima decisione da prendere riguarderà lo stru- mento legislativo da utilizzare.

Sarà il nuovo premier a sce- gliere se firmare un Dpcm o invece procedere con un decreto lasciando ai ministri e alla Protezione civile il potere

L’EMERGENZA COVID: VENERDÌ SEI REGIONI POSSONO CAMBIARE COLORE

Le Regioni a rischio di cambiare colore

6

Veneto “giallo”, ma in 6 sono “a rischio”

Il ministro della Salute Speranza. In basso, Maria Stella Gelmini, appena nominata per gli Affari Regionali

(4)

DURO BOTTA E RISPOSTA CON PIERO DI LORENZO

Il presidente dell’Irbm di Pomezia: “27 milioni di vaccini? A Totò offrirono il Colosseo”

DALLA PRIMA PAGINA (...) Se riusciamo a vaccina- re tutte le aziende e tutti i cit- tadini, in 3-4 mesi partiamo prima di chi sta ad attendere i vaccini. Se ci sono questi canali, e se sarà confermato che non è acqua distillata, l'Italia deve assolutamente accelerare, e fare come gli altri Paesi che acquistano sul libero mercato. La nostra campagna sta avanzando”, ha proseguito Zaia, “ieri abbiamo vaccinato 6 mila persone, ma potremmo fare molto di più se ci dessero le dosi. In Israele, dopo una campagna a tappeto, stan- no uscendo dall'emergenza.

In questo momento la do - manda supera l'offerta, noi stiamo favendo le verifiche e at tendiamo il via libera del commissario Domenico Ar curi. Noi non ce ne stia- mo con le mani in mano aspettando il piano vaccina- le, an che se sarebbe più comodo, ma cerchiamo il bene dei veneti senza alcun tornaconto personale”.

IL BOTTA E RISPOSTA Il Veneto allargherà la platea del vaccino AstraZeneca ai cittadini dai 65 anni in giù. “Il target aumenta” - ha spiega- to spiegato il presidente leghista - e c'è già uno studio che afferma che con la seconda dose AstraZeneca dà l'85% di ri sposta anticor- pale. Quindi siamo nell'ambi- to di un vaccino che funzio- na”. Piero Di Lorenzo, pre - sidente dell'Irbm di Po mezia, ha invitato ad alzare la guar- dia contro il rischio di truffe sui vaccini anti-Covid e ha attaccato il governatore:

“Lui dice che gli hanno offer- to 27 milioni di vaccino per

il Veneto? Anche a Totò han- no offerto il Colosseo…

AstraZeneca non ha nessu- na intenzione di far tro vare dosi sul mercato libero. Sia- mo impegnati a onorare i patti con l'Unione europea.

Per il resto posso solo invi-

tare alla prudenza: una società napoletana ha offer- to anche a noi dell'Irbm va - gonate di vaccino russo, ab - biamo passato la pratica alla procura di Roma”.

Durissima la risposta di Zaia: “Non so chi sia questo

signore e lo invito a comu- nicare le sue fonti, le nostre sono verificabili e verificate, ma la partita non è chiusa e vedremo alla fine. Questo signore potrebbe anche doversi scusare per le sue accuse”. SEGUE A PAG.5

“Potremmo fare come Israele. Invece...”

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Luca Zaia e Piero Di Lorenzo

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ZAIA: “SERVONO DATI SCIENTIFICI, ALTRIMENTI IN SILENZIO”

E il governatore si è scagliato nuovamente contro lo stop repentino allo sci

SEGUE DA PAGINA 4 (...) Zaia è poi tornato ad affrontare il tema epidemiolo- gico. “Mai abbassare la guar- dia, i dati sono estremamente positivi ma il virus c'è, un 2%

dei nostri tamponi sui contatti dei positivi ci dicono che il contagio esiste. Con mille persone in una piazza abbia- mo 3 positivi potenziali, ma se ri spettiamo le regole quei tre su mille non possono fare tanti danni.

MALEDETTO LOCKDOWN A chi invoca il lockdown”, ha tenuto a sottolinare, “ricordo che se tutti rispettassero le regole non ce ne sa rebbe bi - sogno e si avrebbe un effetto migliore della chiusura tota- le. Se qualcuno propone il lockdown sostenuto da valu- tazioni scientifiche, con un im pe gno e molte certezze, allora va bene, ma per ora ne sento parlare in modo alea- torio. Quando si invoca una misura così importante biso- gna avere delle grandi giusti- ficazioni, se c'è un dibattito fra scienziati, qualche dubbio mi viene” Netto anche il mes- saggio che il governatore ha scritto sui social: “In queste ore stiamo assistendo all’en- nesima battuta d’arresto per l’economia della nostra mon- tagna.

MONTAGNA DIMENTICATA La sa lute va sicuramente tutelata ma l’emergenza non e sclude la condivisione di scelte e tempi di intervento.

E’ di sarmante ospitare una kermesse internazionale del- lo sci e al tempo stesso invi- tare cittadini e appassionati di sport invernali a rinunciare a

“Finiamola di invocare il lockdown!”

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IL PIANO DI VACCINAZIONI PARTITO ANCHE A SAN BONIFACIO

Bozza (Fi) rilancia l’idea della Regione e chiede di coinvolgere anche le farmacie

Sono proseguite le vaccinazio- ni degli ultraottantenni. Al Pala- ferroli di San Bonifacio con il sindaco Gianpaolo Provoli è intervenuto il commissario Pie- tro Girardi.

Intanto viene rilanciata un’im- portante iniziativa.

Tampon sprizt”, il Consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza accoglie l’iniziativa (a Verona nel prossimo wee- kend) della Regione Veneto che allestisce ambulatori mobi- li per i test rapidi nelle piazze dell’aperitivo. E rilancia: “Cer- tamente è un’idea meritoria che può servire a sensibilizza- re ed incentivare i nostri giovani a monitorarsi, essendo loro potenzialmente serbatoi asin- tomatici di trasmissione del virus data l'attività sociale. Tut- tavia credo che l’esperimento potrebbe essere sviluppato in modo più strutturale e conti- nuativo e non solamente rele- gato a dei fine settimana una tantum, magari coinvolgendo sia le strutture pubbliche che quelle private, incluse le farma- cie, con nuove convenzioni studiate appositamente per i ragazzi sulla falsariga di quella istituita tra Regione e Farmacie per i tamponi a 26 euro a favore della cittadinanza”.

“La capillarità territoriale nel servizio di prevenzione è fon- damentale - dice Bozza - che si tratti di tamponi o di vaccini.

Stamattina al Senato lo ha riba- dito anche il Premier Draghi sostenendo che anche le vac- cinazioni vanno rese possibili in tutte le strutture pubbliche e private disponibili, al di fuori della ristretta cerchia di ospe- dali autorizzati”. E quindi, con- clude Bozza, “anche sulla pro- filassi torna d'attualità la mia proposta di coinvolgere i medi- ci di base e le farmacie nella campagna vaccinale”.

Nel weekend arriva “il tampon spritz”

ALberto Bozza e le vaccinazioni al Palaferroli

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CORRISPONDENZA TRA REGIONE, AIFA E ARCURI

“Sull’acquisto di vaccini ‘in proprio’ è necessaria la totale trasparenza perché riguarda la vita di milioni di veneti, per questo ho chiesto al dottor Flor copia della corrisponden- za tra Regione Aifa e commis- sario Arcuri, nonché delle offerte pervenute per la forni- tura dei vaccini anti-Covid”. Lo rende noto Anna Maria Bigon, consigliera del Partito Demo- cratico e vicepresidente della commissione Sanità, che ha presentato una richiesta di accesso agli atti “ai sensi del- l’articolo 39 dello Statuto e del- l’articolo 109 del Regolamen- to del Consiglio regionale”.

“Stiamo parlando di forniture importanti, una da 12 e l’altra da 15 milioni di dosi e il diret-

tore dell’Area sanitaria e sociale, dottor Flor, avrebbe incontrato anche gli interme- diari. Questo è uno dei punti su cui va fatta la massima chiarezza: ieri in una trasmis- sione televisiva, alla presenza del presidente Zaia, è andato in onda un servizio in cui un

broker dichiarava di avere la disponibilità di milioni di vacci- ni e di aver fatto una proposta a Veneto ed Emilia Romagna a un costo doppio rispetto a quello pagato l’Unione Euro- pea per Astra Zeneca, 3,5 euro contro 1,78, sottolinean- do però di non essere in grado di garantire ancora quel prez- zo. Com’è possibile che abbiano tanta disponibilità, nonostante le difficoltà delle case farmaceutiche di rispet- tare quantità delle forniture e tempi di consegna? Com’è possibile che in alcuni casi il prezzo sia addirittura inferio- re? Il dottor Flor ha evidenzia- to che ‘non si tratta di mestie- ranti’ e che ‘non è il mercato nero’.

Acquisto vaccini in proprio Bigon chiede trasparenza

Anna Maria Bigon

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BENEMERENZA AL DIRETTORE GENERALE DELL’ULSS 9 SCALIGERA

Con Sboarina e Scalzotto presenti i sindaci di Legnago e Nogara Lorenzetti e Pasini

In un anno in cui la pandemia ha aperto le porte a ogni gene- re di difficoltà, Pietro Girardi, direttore generale Ulss 9 Sca- ligera, è stato l’uomo che ha fatto la differenza. La sua disponibilità, professionalità e spirito di collaborazione han- no reso possibile l’ampia ed articolata regia di intervento a supporto della popolazione.

Un esempio di abnegazione ed instancabile costanza al servizio che, questa mattina in Municipio, il sindaco di Verona Federico Sboarina e il presi- dente della Provincia Manuel Scalzotto hanno ufficialmente ringraziato, a nome di tutta la comunità veronese, conse- gnando al direttore Girardi l’at-

testato di benemerenza della città. Un gesto simbolico, con- diviso da tutte le amministra- zioni comunali della provincia di Verona, scelto per ringrazia- re chi, durante l'emergenza sanitaria, con grande spirito di squadra, è divenuto una guida fondamentale per tutti.

Presenti l'assessore ai Servizi sociali Daniela Maellare e i sindaci di Legnago Graziano Lorenzetti e Nogara Flavio Pasini.

“I problemi quotidiani”, ha dichiarato direttore Girardi hanno esaltato le capacità del- la squadra, sempre coesa nell’unanime volontà di agire al meglio per il bene della

comunità”. Da sx Sboarina, Girardi e Maellare

Pietro Girardi ha fatto la differenza

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LE POZZANGHERE NON SONO

FATTE PER ESSERE EVITATE.

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Draghi tra Cavour e Papa Francesco

IL DISCORSO DEL PREMIER AL SENATO, CON DUE GRANDI CITAZIONI

Un discorso sobrio e “ossuto”

come si conviene ad un ex presidente di Bankitalia nel quale spiccano solo due cita- zioni e un riferimento ai tribu- taristi Bruno Visentini e Cesa- re Cosciani. Mario Draghi leg- ge le 13 pagine delle sue linee programmatiche e l’“emozio- ne intensa”, pubblicamente ammessa, è causa di un pic- colo lapsus quando, citando i numeri della pandemia, inve- ce dei 2.074 ricoverati in tera- pia intensiva parla di 2 milioni, correggendosi subito dopo.

La prima citazione è per una frase pronunciata da Camillo Benso conte di Cavour da deputato del Regno, in Aula, il 6 marzo del 1850. Parlando di riforme l’ex presidente Bce afferma: “Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza. Non esiste un prima e un dopo. Siamo con- sci dell’insegnamento di Cavour: ‘Le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano’ ”.

Parlando poi della necessità di invertire la rotta nella difesa dell’ambiente, il presidente del consiglio cita Papa France- sco: “Come ha detto papa Francesco ’Le tragedie natu- rali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento. E io penso che se chiedessi al Signore che cosa pensa, non credo mi direbbe che è una cosa buona: siamo stati noi a rovinare l’opera del Signore”.

Non è una citazione ma un riferimento nominale il pas- saggio fatto dal premier quan- do affronta il tema della riforma fiscale.

“In Italia - ricorda l’ex governa- tore di Bankitalia - all’inizio

degli anni Settanta del secolo scorso il governo affidò ad una commissione di esperti, fra i quali Bruno Visentini e Cesare Cosciani, il compito di ridise- gnare il nostro sistema tribu- tario, che non era stato più modificato dai tempi della rifor- ma Vanoni del 1951”.

Il discorso è stato segnato da 21 applausi, alcuni più convinti altri più tiepidi. Il primo arriva quando annuncia, all’inizio del discorso, che la popolazione sarà informata con anticipo sulle misure di contrasto al Covid e poco dopo viene applaudito sull’invocazione ad una “ampia responsabilità”.

Quando cita Conte applaude solo la vecchia maggioranza con solo i senatori M5S a levarsi in piedi mentre dai ban- chi della Lega si sentono dei

‘Buuh’. Battimani arrivano sull’identità, sulla Ue, sulla responsabilità condivisa in Europa, sull’orgoglio di quanto l’Italia fa e rappresenta nel mondo, sulle misure per la scuola ed il recupero delle lezioni perse per il Covid, ma anche per la destinazione di fondi del Pnr all’istruzione.

Così come sui punti program- matici dall’ambiente al lavoro, dal recupero del gap di genere all’orizzonte “europeista ed atlantista” del suo governo.

Molto convinto l’apprezza- mento dei senatori al passag- gio finale dell’“unità come dovere e non come opzione”.

Un discorso sobrio, con appello all’unità “intesa come dovere e non come un’opzione”

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“Il punto centrale è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale”, il focus di Draghi

“Riformare la sanità, questa è la strada”

IL DISCORSO DEL PREMIER TOCCA SUBITO UN TEMA “CALDO”

Mario Draghi non ci gira attor- no, anche perché la lezione del Covid è ancora di fronte ai nostri occhi: “Sulla base del- l'esperienza dei mesi scorsi dobbiamo aprire un confronto a tutto campo sulla riforma del- la nostra sanità. Il punto cen- trale è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale”. Se la trin- cea degli ospedali in qualche modo ha tenuto è quella al di fuori che non ha retto all'onda d'urto per questo per il nuovo premier la “casa” dei pazienti deve diventare il “principale luogo di cura”. Una rivoluzione oggi possibile grazie alla “tele- medicina” e all'”assistenza domiciliare integrata”.

Come noto in questo anno di emergenza la nostra Sanità ha mostrato il fianco scoperto su quello che gli addetti ai lavori chiamano “territorio”: si tratta di tutte quelle cure extra ospedale che raggiungono i pazienti dentro le mura di casa o al di fuori in strutture più sem- plici come gli studi dei medici di famiglia o più complesse e purtroppo più rare. Una “rete di servizi di base” il cui elenco è stato stilato dallo stesso Dra- ghi nel suo discorso in Senato.

E cioè: case della comunità, ospedali di comunità, consul- tori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria). “È questa - secondo il premier - la strada per rendere realmente esigibili i Livelli essenziali di assisten- za e affidare agli ospedali le esigenze sanitarie acute, post acute e riabilitative. Le cure a casa e sul territorio sono del resto tuttora la prima trincea contro il Covid, ma è una trin- cea caduta dopo la prima ondata del virus e da allora

mai rimessa in piedi. L'occa- sione per costruire questa riforma “a tutto campo” della Sanità sarà ovviamente il Recovery plan dove al momento secondo la bozza messa a punto dal precedente Governo Conte la dote a disposizione, grazie anche al pressing del ministro della Salute Roberto Speranza, è salita a 18 miliardi.

Proprio l'ultima versione del Recovery plan destina quasi metà dei 18 miliardi della Sani- tà - 7,5 miliardi di euro per l'esattezza - proprio al territo- rio e alle cure a casa. Si pre- vede infatti che entro il 2026 saranno realizzate 2.564 Case della Comunità nuove di zecca, una ogni 24.500 abi- tanti.

L'obiettivo è assistere in questi nuovi spazi dove lavoreranno

medici e infermieri in rete final- mente capillare 8 milioni di pazienti «cronici mono-patolo- gici» e 5 milioni con più pato- logie.

L'altra faccia della medaglia sono le cure direttamente a casa dei pazienti, a cui va 1 miliardo di euro che dovrà mettere le ali all'assistenza domiciliare integrata su cui oggi l'Italia è fanalino di coda in Europa.

Il target? 500mila nuovi pazienti over 65 presi in cari- ca. Ma per mandare a regime l'assistenza a casa si spingerà anche sulla telemedicina che secondo il Piano assisterà almeno 282.425 pazienti entro il 2026. Infine con 2 miliardi sono da costruire le «cure intermedie»: nasceranno 753 ospedali di comunità - 1 ogni 80mila abitanti - per assistere tutti quei pazienti per cui il rico- vero in ospedale non è indica- to ma che non possono nean- che stare a casa.

Mario Draghi deve anche valutare l’operato di Arcuri (in basso): che farà ?

In questo anno, la sanità ha

mostrato il fianco scoperto proprio sul

territorio

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IL DISCORSO DEL PREMIER: ALTRO PASSAGGIO-CHIAVE

A memoria è la prima volta che un premier, nel discorso pro- grammatico in Parlamento, parla di Its, cioè di Istituti tec- nici superiori, e li indica come

“pilastro educativo”, come accade da anni in paesi nostri competitor come Germania e Francia. Al capitolo Its il Reco- very Fund, aggiunge Draghi, riserva un finanziamento importante, 1,5 miliardi di euro, 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pan- demia. Ma il presidente del consiglio mette subito dei paletti: «Senza innovare l’at- tuale organizzazione di que- ste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano spre- cate».È questo il cambio di passo sulla scuola che si leg- ge nell’intervento di Mario Draghi. Gli Its sono nati da una decina di anni in Italia, sforna- no numeri sull’occupazione importanti, oltre l'80% degli studenti diplomati trovano una occupazione, nella quasi tota- lità dei casi l'impiego è coeren- te con il percorso di studio e lavoro svolto nel biennio di corso. La chiave del successo è lo stretto legame con le imprese e i territori.

Purtroppo, i ragazzi iscritti sono ancora pochi, intorno ai 14mila, e finora non hanno saputo/voluto decollare. I numeri in campo sono note- voli: è stato stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019- 23, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell'area digi- tale e ambientale, ha ricordato sempre Draghi.

Molto importante è il richiamo poi di Draghi al recupero degli apprendimenti persi dagli stu- denti, qui si riferisce a tutti gli studenti dalla primaria alle

superiori, in questi mesi di lezioni a distanza. Ormai gli studi, nazionali e internazio- nali, sono concordi nel ritene- re che la Dad abbia funzionato a tratti, e già si stimano gap di competenze nell'ordine del 30-50% in matematica e nelle lingue.

Al Sud e nella scuola del primo ciclo la situazione è peggiore.

Draghi ha citato un numero, davvero significativo: a fronte di circa 1,7 milioni di studenti delle superiori, nella prima settimana di febbraio solo poco più di un milione, vale a dire il 61,2% del totale, ha avu- to assicurato il servizio attra- verso la didattica a distanza.

Nei gradi inferiori il quadro potrebbe essere più cupo.

Anche qui Draghi ha indicato la linea che il governo e il mini- stro competente, Patrizio Bianchi (NELLA FOTO), dovranno seguire: un rapido ritorno «a un orario scolastico normale, anche distribuendo- lo su diverse fasce orarie». E ancora: «occorre rivedere il disegno del percorso scolasti- co annuale. Allineare il calen- dario scolastico alle esigenze derivanti dall'esperienza vis- suta dall'inizio della pande- mia».

Una citazione Draghi l'ha fatta

anche su futuro e compiti del- l'offerta formativa. Qui il discorso ha preso avvio dalle donne. Per Draghi «garantire parità di condizioni competiti- ve significa anche assicurarsi che tutti abbiano eguale accesso alla formazione di quelle competenze chiave che sempre più permetteran- no di fare carriera - digitali, tec- nologiche e ambientali». Il passaggio è cruciale, e anche qui, a memoria, è un'altra pri- ma volta che un premier, pre- sentandosi in Parlamento, parla di competenze Stem.

Draghi ha poi chiosato, trac- ciando anche qui la linea:

«Intendiamo quindi investire, economicamente ma soprat- tutto culturalmente, perché sempre più giovani donne scelgano di formarsi negli ambiti su cui intendiamo rilan- ciare il Paese. Solo in questo modo riusciremo a garantire che le migliori risorse siano coinvolte nello sviluppo del Paese».

“Innovare: alla scuola serve questo”

“Intendiamo investire molto economicamente, ma serve un cambio di passo culturale”

Gli studenti che hanno potuto seguire la Dad

61,2%

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CONVOCATA LA PRIMA RIUNIONE DEL COMITATO SCIENTIFICO

Prevista la partecipazione del direttore generale dell’area Sanità, Luciano Flor

È convocata per le ore 9.30, la prima riunione di insedia- mento del Comitato scientifico dell’Osservatorio regionale sull’autonomia differenziata, istituito con la legge regionale n. 44/2019.

Il Comitato scientifico ha lo scopo di supportare la Regio- ne nella delicata fase di nego- ziati con il Governo e nella successiva fase di attuazione della legge di differenziazione, attraverso l’apporto e il contri- buto qualificati offerti da rap- presentanti dell’amministra- zione regionale, da rappre- sentanti del mondo universita- rio e da rappresentanti di Cen- tri studi, Centri di ricerca, Enti, Fondazioni, Associazioni, e ogni altro soggetto, pubblico o privato, di comprovata espe- rienza e qualificata competen- za nel campo degli studi e del- le analisi nelle materie per le quali la Regione chiede mag- giore autonomia.

“Questo insediamento – dice il Presidente della Regione Luca Zaia – è un passaggio amministrativo di grande significato, perché segna la ripartenza verso l’obbiettivo finale. Significa che si va verso un lavoro di alto livello, che prenderà sempre più quota a supporto della nostra delega- zione trattante per ripartire a tutto tondo con il tema dell’au- tonomia. L’obbiettivo – conclu- de il Governatore – è uno solo:

chiudere definitivamente la partita con la firma dell’Intesa con il Governo”.

Di recente, con Decreto del Presidente della Giunta regio- nale n. 17 del 15 febbraio 2021, si è provveduto all’inte- grazione della composizione del Comitato scientifico con la Prof.ssa Anna Marenzi, in rap- presentanza dell’Università

Cà Foscari di Venezia.

Alla riunione di insediamento prenderà parte anche la Dele- gazione Trattante del Veneto, composta da Professori di chiara fama, illustri costituzio- nalisti ed esperti in materia economico-finanziaria, che in questi anni hanno supportato la Regione nella delicata fase di negoziati con il Governo.

Anche la composizione della Delegazione Trattante ha subito una variazione: con Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 16 del 15 febbraio 2021, è stata prevista

la partecipazione del Dott.

Luciano Flor, Direttore Gene- rale dell’Area Sanità e Socia- le, anche alla luce della parti- colare rilevanza che la materia della tutela della salute riveste nell’attuale contesto emer- genziale, in sostituzione del- l’Avv. Ezio Zanon, Coordina- tore dell’Avvocatura regionale del Veneto, andato in quie- scenza.

Viene così avviata l’attività del Comitato Scientifico dell’Os- servatorio Regionale sull’au- tonomia differenziata, che avrà il rilevante compito di

condurre specifici studi e ricer- che per supportare le richieste della Regione volte al ricono- scimento di maggiori compe- tenze legislative ed ammini- strative, e all’attribuzione delle correlate risorse, mediante la rilevazione e l’elaborazione di dati oggettivi e scientifici.

In attesa di riprendere le trat- tative con il nuovo Esecutivo, è altresì stato avviata un’atti- vità interna alle Strutture regionali: mediante il coordi- namento della Segreteria Generale della Programma- zione è stato chiesto a tutti i Direttori di Area di esaminare nuovamente il contenuto delle richieste di maggiore autono- mia già avanzate, da ultimo, con la bozza di intesa conse- gnata in data 23 settembre 2019 dal Presidente Zaia all’allora Ministro per gli Affari Regionali Boccia, al fine di valutare la necessità di even- tuali aggiornamenti, anche alla luce delle modifiche nor- mative nel medio-tempore intervenute.

Autonomia, si riparte. In attesa di Draghi

Zaia con l’ex ministro per gli Affari Regionali Boccia. Sotto Mario Bertolissi

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IL DIBATTITO POLITICO: LA QUESTIONE “MUSEO DI STORIA NATURALE”

L’assessore Briani: “Si è accorto di un neon bruciato e non del nuovo laboratorio...”

“Strano che il consigliere Tom- masi si sia accorto di un neon bruciato e non del nuovo labo- ratorio, novità allestita apposi- tamente per la riapertura”

spiega l'assessore alla Cultu- ra Francesca Briani.

Tommasi aveva evidenziato nei giorni scorsi lo stato, a suo dire di degrado, in cui versa il Museo di Storia di Verona.

Immediata la replica dell’as- sessore alla cultura Briani.

“Così come sembra non essersi accorto della nuova sala multimediale, delle rinno- vate biglietteria, sala acco- glienza e bookshop, della pavimentazione rifatta sia al piano terra che al primo piano.

Interventi importanti per

migliorare l'esperienza dei visitatori. Purtroppo il nubifra- gio dello scorso agosto ha danneggiato pesantemente tutti i nostri musei, compreso Palazzo Pompei, dove sono già stati sostituiti oltre 200 vetri rotti, mentre sono in corso di esecuzione gli altri lavori com- presa la sistemazione di pavi- menti ed impianti’.

L’assessore Briani allarga poi il tiro, anticipando il program- ma dell’Amministrazione pro- prio in riferimento alla funzio- ne del Museo di Storia. “Per quanto riguarda la progettua- lità il focus dell'Amministrazio- ne comunale è proprio sul Museo di Storia Naturale che, ricordo, non è solo uno spazio

espositivo, ma un punto di rife- rimento per la comunità scien- tifica internazionale, quale centro di studio e ricerca, e per la didattica, per dare attenzio- ne a giovani e giovanissimi.

Inoltre abbiamo predisposto il progetto per il restauro com- pleto del complesso monu- mentale sanmicheliano che prevede il riallestimento inte- grale delle sale espositive, con nuovi impianti tecnologici e di sicurezza. Un dossier da 10 milioni e mezzo di euro che non è nel cassetto ma sulla scrivania, pronto ad essere inviato al Ministero e a rientra- re nel Recovery fund, Piano nazionale di ripresa e resilien- za".

“Ferrari, come mai è così distratto?”

CAMERA DI COMMERCIO, IL RINNOVO DELLA CARICA

E’ al terzo mandato: “La legge di bilancio ci sostiene, dobbiamo cavalcare i tempi...”

Roberta Girelli è stata ricon- fermata alla presidenza del Comitato per l’imprenditoriali- tà femminile della Camera di Commercio di Verona. Girelli, che è presidente di Terziario Donna Verona e Veneto di ConfCommercio e vicepresi- dente nazionale della medesi- ma associazione, sarà affian- cata dalla vicepresidente Marina Scavini, vicepresiden- te di Apindustria Confimi Veneto e consigliere di Api- Donna. Le componenti del Comitato sono 15 rappresen- tative di tutti i settori dell’eco- nomia scaligera. All’elezione, avvenuta all’unanimità, ha presenziato Silvia Nicolis, in rappresentanza della Giunta

della Camera di Commercio.

“I dati del 2019 ci dicono che c’è sempre stata un’importan-

te presenza femminile nel tes- suto produttivo ed economico – ha spiegato Nicolis - una su cinque sono le imprese con- dotte da donne, 19.462. Una partecipazione ricca di com- petenze, professionalità, ma soprattutto tenacia. Anche in questa difficile congiuntura, con la resilienza e la determi- nazione che ci distingue riu- sciremo a portare avanti i pro- getti per la valorizzazione del- l’impresa femminile”.

La riunione, moderata dal Vice Segretario Generale della Camera di Commercio, Ric- cardo Borghero, è stata aperta dal Segretario Generale Cesare Veneri che ha dato il

benvenuto a tre nuove com- ponenti: Valeria Reale, vice Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, France- sca Marinelli, componente di Giunta di Confagricoltura e Monica Multari di Associazio- ne Movimento Consumatori, già componente del Consiglio della Camera di Commercio.

Roberta Girelli, al suo terzo mandato, ha affermato che “la legge di bilancio 2021, all’arti- colo 17 ha istituito un fondo a sostegno dell’impresa femmi- nile presso il Ministero per lo sviluppo economico. E’ neces- sario cavalcare i tempi e approfittare di quest’occasio- ne”.

Impresa al femminile, Girelli fa il tris

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SOPRALLUOGO SU UNO DEI CANTIERI FINANZIATI DALLA REGIONE

Le opere saranno realizzate da Acque Veronesi. Interessati anche Cerea e Minerbe

L’assessore all’Ambiente e alla Difesa del suolo della Regione del Veneto, Gianpao- lo Bottacin, su delega del pre- sidente Luca Zaia, ha compiu- to un sopralluogo a Verona ad uno dei cantieri delle opere finanziate dalla Regione - per un investimento complessivo di circa 5 milioni di euro - con i fondi destinati a supporto dei territori colpiti dalla tempesta Vaia del 2018 e che saranno realizzate da Acque Veronesi.

Insieme all’Assessore erano presenti il sindaco, Federico Sboarina, e il presidente di Acque Veronesi, Roberto Mantovanelli.

Dopo l’incontro in Municipio, il cantiere visitato è stato quello per la realizzazione della nuo- va rete di raccolta delle acque bianche in via Colombo. Uno di quelli che interessano non solo il capoluogo ma anche i comuni di Minerbe e Cerea.

“Il Veneto è l’unica regione d’Italia che dopo l’emergenza Vaia ha investito subito tutti i

finanziamento – spiega l’as- sessore Bottacin -. In due anni, abbiamo aperto qualco- sa come 1.515 cantieri. Que- sto nonostante fossimo chia- mati a intervenire sulle aree più colpite e più devastate dal- la tempesta. È chiaro che una simile mole di opere non pote- va essere gestita direttamente ma tramite il più ampio coin- volgimento degli enti locali e delle società di servizi pubbli- ci, come Acque Veronesi che, si sono messe a disposizione.

In Veneto, infatti, abbiamo la

servizi che sono pubbliche e questo per noi è una sicurez- za”.

“I cantieri veronesi di cui trat- tiamo oggi – prosegue Botta- cin – interessano il rifacimento delle reti idriche. L’obbiettivo è quello di contrastare al massi- mo gli effetti pericolosi dei cambiamenti climatici che pro- vocano uragani che investono le città e creano gravi problemi anche sulla rete delle acque bianche, come la cronaca spesso ci riporta. È opportuno

mento della rete con dimen- sionamenti molto maggiori rispetto a quando è stata crea- ta”.

“Da alcuni anni come Regione ci siamo dati una programma- zione delle opere per mettere in sicurezza tutto il Veneto – conclude l’Assessore -. Nella difesa del suolo, con la Giunta Zaia si è segnato un cambia- mento di rotta grazie all’affida- mento del progetto al profes- sor D’Alpaos, uno dei massimi esperti a livello internazionale.

Ne è venuto fuori un piano da diversi miliardi di euro ed abbiamo già avviato lavori per circa un miliardo e mezzo di euro. È evidente che c’è anco- ra molto da fare ma si iniziano a vedere anche gli effetti dei maggiori investimenti. Eventi atmosferici come quello regi- strato ai primi di dicembre del 2020, ad esempio, pur con precipitazioni superiori rispet- to a quelle della storica allu- vione del ’66 che procurò cen- to morti, hanno avuto effetti

Difesa del suolo, investiti 5 milioni

Da sinistra Mantovanelli, Sboarina, Bottacin e Padovani

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IL RECUPERO TRA LA ZONA UNIVERSITARIA E VERONETTA

Stanno per partire i lavori per realizzare la nuova strada parallela a Via Campofiore

Dalla Santa Marta al Polo Zanotto a piedi o in bicicletta, attraverso il grande parco che sorgerà tra la zona universita- ria e Veronetta

Stanno infatti per partire i lavo- ri per realizzare la nuova stra- da parallela a via Campofiore, un'arteria interquartierale che si collega all'esistente via Ter- zian per diventare cerniera tra le nuove abitazioni già realiz- zate e quelle a venire, i nuovi servizi che vedranno la luce in funzione dell'Università e il polmone verde che toglierà definitivamente la vasta area da situazioni di degrado e sicurezza. Le opere viabilisti- che, così come la creazione del grande parco, fanno parte dell'ampio programma com- plessivo per il recupero delle ex Caserme Santa Marta e Passalacqua, in parte già avviato negli anni scorsi, ma in queste settimane oggetto di una forte accelerazione.

La giunta infatti, arrivate le autorizzazioni necessarie da parte della Provincia, ha dato il via libera a ben quattro pro- getti esecutivi, corrispondenti agli altrettanti stralci in cui è stata suddivisa la progettazio- ne esecutiva.

Uno di questi riguarda proprio la viabilità della zona, che ver- rà implementata con la crea- zione di nuove strade di colle- gamento, mentre su quella esistente saranno realizzate importanti migliorie, senza naturalmente trascurare la mobilità sostenibile, che si provvederà a soddisfare con una pista ciclabile.

Nello specifico, l'intervento interessa un nuovo tratto stra- dale a completamento di quel- lo parziale già realizzato con i primi edifici residenziali inseriti nel programma; si tratta di una strada che di fatto collegherà

il Polo Zanotto e tutta la zona universitaria con il complesso della Santa Marta e con il quartiere di Veronetta, con vantaggi per tutta la viabilità limitrofa. La nuova arteria sarà corredata di ampi marciapiedi, installazione della segnaletica stradale, dell'arredo urbano e di impianto di illuminazione a led. Il manto stradale sarà in asfalto e fasce di porfido late- rali per il contenimento delle caditoie; i marciapiedi saran- no pavimentati con pietra di Prun graffiata e ribassamenti in cubetti di porfido in corri-

spondenza degli attraversa- menti pedonali e i passi carra- bili. Immettendosi in via Ter- zian da via Campofiore, sarà a senso unico sia che si pro- ceda verso la Santa Marta che verso Polo Zanotto. Qui, in quello che diventerà un nuovo incrocio viabilistico, sarà rea- lizzata una rotonda per rende- re più fluido il flusso dei veicoli e saranno creati nuovi percor- si e attraversamenti pedonali per agevolare gli spostamenti degli studenti.

Il costo dei lavori è fissato in circa 468 mila euro. Trattan-

dosi di opere compensative, le spese sono interamente a carico dell'Ati che realizza la quota di residenziale,

I tempi di realizzazione sono certi ed è presumibile che anti- ciperanno quelli di consegna delle abitazioni. Le nuove costruzioni previste da con- venzione (74 appartamenti in edilizia convenzionata quasi terminati e 160 in edilizia libera ancora sulla carta) avranno infatti l'agibilità ad avvenuto collaudo delle opere pubbli- che. In altre parole, prima il pri- vato realizza il parco e gli inter- venti viabilistici e solo dopo può vendere gli appartamenti.

Un paletto voluto dall'Ammini- strazione per avere sicurezza sui tempi del cantiere e per accelerarne la conclusione. Il cantiere partirà entro sei mesi, per essere concluso in non più di 365 giorni.

Sul posto questa mattina si è recato l'assessore ai Lavori pubblici e alla Viabilità Luca Zanotto, che ha illustrato nel dettaglio l'intervento e il con- testo in cui viene realizzato.

"Oltre al parco, tanto atteso e indispensabile per questa zona, abbiamo pensato ad opere pubbliche che rispon- dessero alle effettive esigenze dei veronesi - ha detto Zanotto -. La viabilità è una di queste, tanto più in zone maggiormen- te frequentate dai giovani come questa. La nuova via che sta nascendo si inserisce nel progetto di riqualificazione di tutto il sito, immersa nel ver- de del grande parco della Pro- vianda e di quello a fregio delle Mura, entrambi alle griglie di partenza. Il vantaggio è che si tratta di opere pubbliche, sia il parco che le migliorie viabili- stiche resteranno cioè a dispo- sizione di tutti".

Alla Passalacqua due passi nel parco

L’assessore Zanotto controlla la viabilità

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VENERDÌ PROPOSTO DA ELSA VERONA E ASSOCIAZIONE FALCONE E BORSELLINO

Con il vicecomandante regionale dell’Arma Carlo Pieroni lo scrittore Antonio Nicaso

“’Ndrangheta” è il terzo appun- tamento della rassegna “Mafia in nove atti”.

L’incontro mira ad approfon- dire le origini e l’evoluzione di una delle organizzazioni mafiose più potenti ed estese in Italia. Sarà venerdì 19 feb- braio alle 21 su Zoom.

Gli ospiti della serata saranno il colonnello dei Carabinieri Carlo Pieroni, già Capo area Dia Veneto, ora Vice Coman- dante regionale dell’Arma, lo scrittore Antonio Nicaso e il coordinatore dell’associazio- ne Corto Circuito Elia Minari.

Nel corso della serata gli inter- venti saranno accompagnati da alcune performance teatra- li della compagnia Teatro Bre- sci. L’evento gode del patroci- nio del Dipartimento di Scien- ze giuridiche dell’Università di

Verona.

Il professor Nicaso ripercorre- rà la storia della mafia calabre- se, la sua struttura e l’inizio

della sua espansione. La pre- senza della ‘Ndrangheta nel Nord Italia e nel resto del mon- do sarà il tema affrontato dal dottor Minari e dal colonnello Pieroni.

La rassegna “Mafia in nove atti” è promossa da ELSA Verona, sezione locale del- l’associazione europea degli studenti di giurisprudenza, e dall’Associazione Falcone e Borsellino, con il sostegno di numerose associazioni.

Ognuna delle nove serate offrirà una performance artisti- ca online curata da una com- pagnia di attori professionisti, la presentazione di un libro in materia di mafia attraverso una discussione con l’autore, e un’intervista ai maggiori esponenti dell’antimafia in Ita- lia. Moderatori degli eventi

sono i docenti dell’Università di Verona Lorenzo Picotti e Roberto Flor.

«Siamo lieti di essere tra gli artefici di un progetto così importante e ambizioso» è il commento della presidente di ELSA Verona Lucrezia Bolla.

«Il ciclo di nove incontri si pre- sta ad essere tra i più completi e originali sul tema, dando voce tra gli altri a personaggi di punta a livello nazionale, come Gratteri e Nicaso, e a chi da anni, senza clamore, è in prima linea contro le mafie».

Per partecipare è sufficiente iscriversi sul sito di ELSA Verona (https://www.elsa-ita- ly.org/verona/) oppure contat- tare l’associazione tramite i suoi canali social.

Il colonnello dei Carabinieri Carlo Pieroni

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LA DECISIONE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Il sindaco Lorenzetti: “Inevitabile: ora ci saranno meno problemi per i viaggiatori”

Da lunedì scorso, grazie all’im- pegno congiunto di RFI e del- l’Amministrazione Comunale e delle forze dell’ordine, la Sta- zione ferroviaria di Legnago chiude alle 19.

Un’azione decisa per rispon- dere alle segnalazioni dei pen- dolari che da tempo, rientrando dal lavoro in treno dopo le 18.30, trovavano la sala d’atte- sa occupata da estranei alterati dall’alcool e che bivaccavano in stazione fino a tarda sera, danneggiando le infrastrutture e creando disagi ai viaggiatori.

PRIMI INTERVENTI. Lunedì sera le porte della stazione sono state chiuse alle 19 e il personale ferroviario, con l’aiu- to di Polfer e Polizia Locale, ha allontanato 9 persone dalla sala d’attesa e invitato altre 4 a fare il biglietto, essendo prive di titolo di viaggio. Nei giorni scorsi non ci sono stati assem- bramenti in Stazione, grazie alla presenza di 4 agenti della Polizia Locale e 3 della Polfer e di 3 addetti alla Protezione Aziendale RFI. La stazione è stata chiusa alle 19 da un addetto della Civis.

PARLA IL SINDACO. “Grazie alla grande collaborazione con i responsabili RFI, abbiamo ottenuto un’azione importante sul fronte della sicurezza”, ha dichiarato il Sindaco di Legna- go Graziano Lorenzetti, “Un intervento necessario perché potendo allontanare chi, assembrandosi in sala d’attesa per far baldoria e creare distur- bo ai pendolari, ora ci saranno meno disagi per gli utilizzatori della ferrovia. La scorsa setti- mana eravamo partiti con un’iniziativa parziale, con con-

trolli serali e sgomberi della sala d’attesa. Ora abbiamo ottenuto quello che volevamo.

Dobbiamo rompere questo meccanismo di occupazioni di locali pubblici da parte di nulla- facenti. E questo porterà i pro-

pri frutti in termini di sicurezza”.

Un altro intervento dunque, per cercare di assicurare sicurezza ai cittadini ed evitare il pericolo di episodi di violenza che in passato hanno dato più di un motivo di preoccupazione.

Stazione di Legnago, chiusura alle 19

Si sblocca la situazione per i 1500 italiani bloccati in Brasile, tra cui molti vero- nesi. Nei giorni scorsi alcu- ni parlamentari, tra cui il deputato della Lega Vito Comencini, componente della Commissione Affari Esteri della Camera, hanno sottoscritto un’interroga- zione ai ministri degli Affari esteri e della Salute per chiedere che venga con- sentito ai cittadini di fare rientro in Italia. “Ho appre- so con soddisfazione che Speranza abbia annunciato la deroga per gli italiani che si trovano in Brasile, ma non è sufficiente. Nei giorni scorsi ho sentito telefoni- camente un veronese resi- dente a Legnago, il quale mi ha riferito che il primo volo disponibile è attualmente del 20 marzo”.

Secondo Comencini “è necessario che il ministero degli Affari esteri si muova per sensibilizzare le com- pagnie aeree. Non è auto- matico infatti che a seguito dell’ordinanza vengano di nuovo ristabiliti i voli. Nel- l’interrogazione chiediamo quali azioni intenda adotta- re il governo, e in che tempi, per permettere il rientro in sicurezza in Italia dei con- nazionali rimasti bloccati in Brasile”.

L’INTERVENTO

Polizia locale al lavoro alla stazione di Legnago

Legnaghese

in Brasile,

la mossa di

Comencini

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Raffaele Tomelleri

Non c’è bisogno di strofinarla, la lampada. Il Genio c’è sem- pre. Non cambia mai, Genio Fascetti. “Non son cambiato in 82 anni, vuoi che cambi ora?”.

Sorride. Guarda il calcio da lontano e, dice, “...non mi diverto molto”. Perchè, gira e gira, “...puoi aggredire lo spa- zio finchè vuoi, ma se non hai giocatori forti, non vinci le partite”. Ce l’ha (un po’) con chi parla “senza farsi capire.

Mi spieghi cosa vuol dire

“aggredire gli spazi”? Ascolti certe cronache e ti chiedi,

“ma che sport è mai questo?”

Adesso parlano di ripartenze e di esterni bassi o alti, ma il calcio è sempre quello di pri- ma. Io credo che col mio

“casino organizzato” farei successo anche oggi”.

Ripensa volentieri a Verona,

“a quel Verona”. “Un gruppo di matti simpatici, che fecero un’impresa incredibile. Non c’era società, non si sapeva neanche, a volte, se il pul- lman ci avrebbe portato, visto che non c’era chi pagava.

Eppure andammo in A. Bel- lissimo”.

Meno bello l’anno dopo,

“...ma se avessi avuto un centravanti vero, al posto di Raducioiu...”. Ricorda con affetto “...la famiglia Mazzi, i dirigenti di allora, anche se quando ci penso, forse, non avrebbero dovuto esonerar- mi. Non eravamo messi malissimo, con me ci si pote- va ancora salvare”.

In quel Verona “c’era il gioca- tore più forte che ho allenato.

Dragan Stojkovic, sì, più forte anche di Cassano. Peccato che fosse reduce da un infor-

tunio e che avesse una gam- ba più piccola dell’altra. Ma quando giocava, vinceva da solo certe partite. Come quel- la con l’Inter. Un fenomeno”.

Di fenomeni ne ha visti tanti,

“con uno ci ho pure giocato, Omar Sivori. E non ditemi che i giocatori sono tutti uguali, dai, i grandi sono diversi. Vi racconto questa:

una sera, siamo in ritiro, Sivori ordina pesce fritto. Il mister chiude un occhio. Il giorno dopo, Sivori fa tre gol e buonasera”. E Fascetti gio- catore, com’era? “Se mi gira- va, giocavamo in dodici. Ma se non mi girava, giocavamo in dieci...”. Arrivederci.

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INCONTRI RAVVICINATI: A TU PER TU CON EUGENIO FASCETTI

“Cassano super, ma Stojkovic di più”

“Sapete, non ho ancora digerito l’esonero di Verona. Con me potevamo ancora salvarci”

CHI RIDE CHI PIANGE

ALESSANDRO RAMAGLI.

La Tezenis è un rebus dif- ficile da risolvere. Il coach ci sta lavorando perchè adessonon c’è più tempo da perdere. La classifica non lascia più spazio a incertezze...

FEDERICO DI MARCO.

Segna il quarto gol e poi festeggia mostrando la maglia dedicata al giova- ne Gresele, ancora in ospedale. Bellissimo gesto, da grande giocato- re e da persona per bene

Eugenio Fascetti, allenò per due anni il Verona, nei primi anni ‘90

CLICCA SULLA FOTO PER VEDERE IL VIDEO DI

PALLA LUNGA

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CAMPIONI DI IERI: PARLA DRAGAN STOJKOVIC

Eccolo qua, Dragan Stojkovic.

Un solo anno al Verona, ma quanta nostalgia.

Che cosa fa oggi Dragan Stojkovic?

"Dopo aver allenato per cin- que anni il Guangzhou R&F, in Cina, ho chiuso il rapporto.

Sono praticamente in vacanza e visti i tempi è stato un buon timing per chiudere il ciclo".

Parliamo di Stella Rossa- Milan: quando queste due squadre si incontrano è ine- vitabile pensare alla partita del 1988...

"Quando parli di Stella Rossa- Milan parli della storia del cal- cio. In Serbia ancora oggi tutti ne parlano: la si può vedere in TV, si leggono ancora storie sui giornali. Sono partite leg- gendarie, credo sia una di quelle pochissime che hanno fatto davvero la storia. Quel Milan era straordinario, con i

tre olandesi, posso dire che sia stata la squadra più forte contro la quale io abbia gioca- to in Europa. L'intensità, il pressing degli uomini di Sac- chi fu pazzesco per l'epoca"

Quello che avete affrontato era il Milan dei primi anni di Silvio Berlusconi. Che pren- deva i migliori giocatori al mondo. Lei è mai stato vici- no ai rossoneri?

"Sì, ma nel 1989 avevo firma- to un pre-contratto col Marsi- glia. Pensi, dopo due ore che avevo trovato l'accordo mi chiama Adriano Galliani. Mi chiede, fra l'italiano e l'inglese:

'Tu, contract Marseille?'. Io

nego l'evidenza. Bernard Tapie, presidente dell'OM, aveva già sparso la voce in giro, dicendo di aver comprato il Maradona dell'Est. Non pote- vo dire di no ai francesi, del resto Tapie era arrivato a casa mia col suo aereo privato offrendomi un contratto da gio- catore top. Più tardi, nel 1991, il Milan mi invita a giocare un torneo amichevole a Madrid:

faccio tre giorni di allenamento a Milanello ma la Federcalcio non dà il permesso perché non sono un tesserato del Milan".

Rimpianti?

"È così la vita. Però il Milan mi ha lasciato bei ricordi. E due orologi. Me li regalò Silvio Ber- lusconi, per me e mia moglie, durante la mia stagione al Verona, in prestito dal Marsi- glia. Fu il suo saluto, pensava evidentemente che l'anno dopo sarei andato al Milan.

Purtroppo ebbi problemi col ginocchio, la cartilagine e non se ne fece più nulla. Presero poi Savicevic".

E Verona?

“Il rimpianto è esserci arrivato infortunato. Non potevo fare di più, stavo tornando in forma, ma avrei avuto bisogno di tempo. Ho comunque un bel ricordo, della società, della famiglia Mazzi, dei tifosi. E’

stata una tappa importante per la mia carriera”.

Un'ultima curiosità: eri noto col soprannome Pixie.

Come è nato?

"Per il cartone animato Pixie e Dixie, ai miei tempi era molto popolare. Nasce dal fatto che quand'ero bambino e giovavo per strada con i miei amici mi fermavo sempre alle 7 di sera per andare a guardare quel cartone, che amavo molto.

Una volta finito tornavo a gio- care".

“Domani c’è Stella Rossa- Milan, la mia partita. Quella che poteva cambiare la storia”

“Verona, ti penso con molti rimpianti”

Le presenze di Pixie in maglia gialloblù

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Dragan Stojkovic, 56 anni, uno dei più grandi giocatori della storia del calcio slavo

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I RISULTATI DELL’INDAGINE DI CONFAPI

Gli imprenditori padovani non vogliono licenziare

Solo il 16% ha ridotto l’organico del personale. Vaccini obbligatori

Come prevedibile il segno meno ha contrassegnato fat- turato, ordinativi ed esporta- zioni nel 2020. Ma gli impren- ditori padovani non hanno alcuna voglia di arrendersi.

Anzi, è vero il contrario: conti- nueranno a investire e non licenzieranno (quando sarà possibile tornare a farlo). Fos- se toccato a loro scegliere, si sarebbero divisi tra un gover- no tecnico e il ritorno alle urne.

Mentre promuovono a pieni voti l’operato del governo regionale. Sono alcuni risultati della terza indagine statistica congiunturale realizzata da Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, attraverso doman- de dirette agli imprenditori, con la quale è stato tracciato un bilancio del 2020 ma sono anche state formulate previ- sioni sul 2021. L’indagine ha coinvolto un campione di 100 aziende padovane seleziona- te nel settore manifatturiero, in larga parte (62%) con un fat- turato inferiore ai 5 milioni di euro e con meno di 25 addetti (68%). L’obiettivo è stato appunto quello di comprende- re quali sono stati e quali saranno gli effetti della pande- mia sulle imprese, anche andando a indagare su aspetti sinora poco presenti nei rilievi statistici.

“Se il segno meno era preve- dibile in molte delle voci rela- tive al 2020, per chi conosce gli imprenditori del settore manifatturiero padovano lo è anche il fatto che non si siano fatti scoraggiare da quanto accaduto e, anzi, mostrino di tenere lo sguardo dritto e rivol-

sidente di Confapi Padova Carlo Valerio. «Da tutte le risposte che riguardano le pre- visioni e i comportamenti da adottare nel 2021 traspare quanto le nostre imprese non solo siano animate dalla voglia di lottare, ma abbiano la possibilità di farlo, se sarà loro consentito. Sono dati che confermano una convinzione che abbiamo maturato da tempo: e cioè che ad animare i nostri imprenditori sia una visione positiva”.

Confapi ha chiesto un com- mento all’indagine al profes- sor Amedeo Pugliese, docen- te di Economia Aziendale

Padova (in allegato la versio- ne ampia della sua disamina, quello che segue è un estrat- to): “Congiuntamente all’an- damento economico-finanzia- rio, l’indagine di Confapi con- ferma trend ormai consolidati rispetto alla ri-organizzazione delle imprese a fronte della cri- si sanitaria”.

nfine il “termometro politico”, ovvero il giudizio complessivo rispetto alla gestione del- l’emergenza sanitaria e alle misure di supporto predispo- ste da Governo e Regione Veneto. Un aspetto, questo, da cui emerge un verdetto ine- quivocabile: per l’88% degli intervistati le misure destinate alle imprese dall’esecutivo Conte (Dl Cura Italia, Rilancio, Semplificazione, Agosto e Decreti Ristori) sono insuffi- cienti (e su una scala da 1 a 10 la media voto è 3,36), men- tre in 66 su 100 sono favore- voli a ricorrere a Mes e Reco- very Fund anche a costo di

L’agenda digitale per 537 comuni

“Sono ben 537 su 563 le pub- bliche amministrazioni che hanno risposto al bando per la concessione delle risorse del Fondo Innovazione. Un segnale tangibile che dimo- stra, con i fatti e con i numeri, l’importanza del digitale nel rapporto tra amministrazioni locali e cittadini, per favorire l’accesso ai servizi pubblici online”.

Così l’assessore al Bilancio della Regione del Veneto, con competenza sull’Agenda Digi- tale, Francesco Calzavara, annuncia il risultato ottenuto dall’avviso pubblico, promos- so e gestito in collaborazione con Anci Veneto, per assegna- re le risorse destinate alla tra- sformazione digitale della PA e a favorire l’utilizzo delle piat- taforme digitali regionali, come MyPay, MyPivot, MyPa.

Ai 537 comuni della regione Veneto sarà erogato un con- tributo parametrato al numero di abitanti: da un minimo di 3.549,00 euro per gli enti con popolazione fino a 5mila abi- tanti, fino ad un massimo di 45.500,00 euro per i territori con una popolazione superio- re a 200 mila residenti. Entro il 28 febbraio sarà stanziato l’anticipo del contributo, pari al 20%, mentre il saldo sarà liqui- dato a fine 2021.

Francesco Calzavara

BANDO

Carlo Valerio. Sotto Amedeo Pugliese

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