LA
LESINA MENSILE.
POEMETTO
Ut-Di
MISERILO PENURIA
DECANODELL* ACCADEMIA* DEGLIAFFAMATIDICiti- CUT,SEGRETARIOPERPETUODEGLI SPILORCIDI B \G- DAT, E SOCIO ONORARIO DELL’ARCADIADISIAM CON CENTO ETRE ec.CC. CC.
NELLASTAMPERIA DELLASOCIETÀ FILOMATICA
ALLA.
GENTE
Che può
spendere impunemente un'carlino.Io
la Lesina canto,ciLesinanti Piano:Lesina ènome
ricevuto;Ma
Lesinanti pressode’ cruscantiÈ
vocabolo spurio, e sconosciuto.Io rispondo,facendoai serpedanti JJ argomento rettorico cornuto,
Crusca
ab antiquo partorìCruscante ?E
di LesinaorfiglioèLesinante-Comunque
vadail pedantescoaffare,
DiLesinanti,e Lesinaragiono:
È
questaunavirtùfralepiù rareQuelli ifedelisuoiseguacisono.
Se
P
originelorvuol dimandare Ogniuomo
chenonsiatrevoltebuono, Io(nècredo mentire) glirispondo Ch’èl’originelorquelladelmondo.
DigilizedbyGoogle
4
Ed
in fatti, fjuc’primiabitatori,Che
del secolod
Jorofuron detti, Vestian di fronde dicipressi, eallori
O
di pellidi agnelli, edi capretti:Per gliedifìzjnon spendean tesori7
Non
v*eranoteatri,€ non banchetti,
Nè
quel lussofatai, cheal precipizio Ci hanportato ildanaro, edilgiudizio.
1/
uomo
in perfettasanità vivea, Senza droghe, edottor di medicina: 11pranzo gratisdallequerele avea,Era unlimpidoriolasuacantina.
Quando
feralcorruzioneerea Venne, cred’ io, dall’infernalfucina,E
partorìquelnumero infinito Dibisogni che han 1’uomo
impoverito.Sorseroallorque’ pochi Lesinanti,
Immuni
dalcontagio universale;E
conparole, econ esemplitanti Coraggiosiaffrontando un si gran male, Formaron compagniaqualiazionanti, Senza mettereaffattocapitale;E
leregole furonpubblicale Manoscritte però,non giàstampale.Diquest*aurea operettaun esemplare
Mi
pervennejerl’altrodalLevante:E
nellegger dottrinecosìrare, Io divennialmomento
Lesinante.Ho
deciso perciòfarlastampare,
E
venderlaapronlissimp contante; Poichéquell’aggettivo regalatoÈ
in Lesinaun vocabolo dannato.Un’ultimaprotesta. Inogni mese Soglionfarbruttischerzile stagioni;
E
regolardovendosi lespeseA
norma sempre delleoccasioni Perservirtidicuor,lettor cortese, L’oprahodivisaindodici lezioni Chedandotiricordiin tutto1’anno,
DiLesina un campionetifaranno.
6
CAPITOLI
Della
famosa Compagnia
della Lesina.CAPITOLOPRIMO»
Della Lesina Paltacompagnia Dal-suo senobandisca eternamente Chifrequentabigliardo,ed osteria Chivilleggiaincampagnaallegramente,
Chidispendere in
mode
halamania, Chinelgiuococonsumaecorpo, emente,E
chi, nondistinguendo ilvin dall’acqua, Lucradieci, e poi ventinescialacqua.V Anzi rendasinoto, emanifesto
Della Lesinaatuttiipromotori Di nontrattar sottoqualsia pretesto Prodighi, damerini, egiocatori;
E
veggendoli in via, gli fugganpresto,Come
fosserpestiferi malori; Juxtaillud »La
pecoracattiva JJ interamandra ad ammorbare
arriva.DelLesinanteilprincipale oggetto Sialespese superflue ognorfuggire.
L* uso delcioccolattemaledetto Delponcio,e del caffèdessibandire.
Perchè nell’altaestàprendersorbetto,
E
nel verno sul foco impoltronire?Perchèandarealteatro, ovesipaga
Con
vero argentoillusionsivaga?In
somma
,nonsispendaunsolquattrinoJ
Senoi chiede unbisogno disperato:Così dai grani nasceràilcarlino,
E
daicarlininasceràilducato;Giungendosi benprestoalsopraffino Della Lesina scopo desiato;
Iuxtaillud»
Le
cose ofatte, odetteDebbon
sempreal loro fine esser dirette.' DigitizedbyGoogle
8
CAPITOLO TERZO.
IlLesinante chenel pettoserba Sensi,d'onore
, e’1proprio
nome
ha caro,Non
vendel'uvasulla viteacerbaA
qualche reo speculatore avaro;Non
mangia nola suaricolta inerba.Nè
adinteressemai prende danaro;Nè
s’impaccia con genti ineducate,Che
a5borsellinialtruidannostoccate.Taltenoredi vita, etaliscrocchi Possono un galantuomorovinare,
E
metterlo nel numerode'sciocchiChe
regolarnon sannoilproprio affare.Chi restapersuo error senzabajocchi
,
Non
sipuòdi nessuno lamentare;Juxtaillud che in Lesinastaespresso;
» Chiècausadelsuo
mal
,piangasè stesso.CAPITOLO QUARTO.
Qualperditadi lumi, equalfollia,
Qualchiaroindiziodi stravoltatesta,
Perpassare qualcli’ora in allegria Inpropriacasa dar banchetto, o festa!
JNbn è questa perBaccocortesia,
Ma
usanza molestissima, efunesta,Da
fardavvero raccapriccio, eorrore Della Lesinaadognidifensore.• • • A*
Non
licealLesinanted’ invitare Gente, edeverestarsolo, econtento,Con
quellaparsimoniachegittareFa
monete dirame, enondiargento.Se bramadivertirsi, ebanchettare,
Lo
facciain casaaltrui, eh’èunbelcontento; Juxtaillud »
La
festa doniilpazzo,E V uomo
accorto prendane sollazzo.DigitizedbyGoogle
IO
-CAPITOLOQUINTO.
Chiditalcompagniareso è zelante,,
E
adempiere solbrama alsuo dovere,Deisuotempo non perda unsolistante^ Semprenuoviguadagni adottenere.
Trattigliaffarialtrui,facciail mercante,
Perlepiazze girando, eper lefiere;
Que*negozjtentandochelalegge, Giustiessendo,nonvieta, anziprotegge.
Taldanarguadagnato onestamente.
Lo
serbiin cassache nonsia ferrata Poichéilprezzo suolesserneeccedente,Ma
lacompri antichissima,etarlata.La
vecchiezza inpassar comodamente Servirà questasomma
accumulata;Juxtaillud.»
La
provvidaformica
Biadesu biadea cumular
fatica.CAPITOLO SESTO.
Intalune piùcomodestagioni DifareiLesinantibaderanno
Le
domestichelorprovvisioni,Che
serviredovran pertutto1*anno:Non
giàquellede*prodighi, e ghiottoni.Ma
solleindispensabilifaranno.Con
talmetodoesatto,esingolare Sipuò1*ottoper cento risparmiare.Nel provvedereilvin, sibadi bene Chelunello nonsia, nèfrontignano Porto,sciampagna,eogni altro vinche viene Inbottiglieimpeciate dalontano;
Ma
si prendailvinetto, che mantiene Leggierissimoil capo, e’1 corposano;Iuxtaillud » Si beva
un
pc?di vino.Ma
sempresia tramaranello,easprino.ia
CAPITOLO SETTIMO.
Dalla bocca d’unbravo Lesinante Lungiil panfrescofresco allorafatto,
Che
al mastice somigliadel Levante,E
delmerdocco ebreosembra ilritratto.Ilatalpane un sapore nauseante,
Nè
sipuòdigerireaffattoafflitto:Ergo
,fuordel disgusto cheglidà Glifa perdere ancorlasanità.Ei mangi dunque ilpan,
ma
parcamenteQuando
,come
suol dirsi, estagionalo;Mettendolo duegiornialsoleardente,
O
alventoallorche vien dal mar gelato.Goltalsistema iltroveràsul dente Saporito,durello, ebiscottalo;
Iuxtaillud » Piangeva Francalasso,
E fea
colsuo dolorfrangereun
sasso.CAPITOLO OTTAVO.
A
normadelsuostato, econdizione Dovendo alcun fante, o fantesca avere,
Badi chequesta, o queinonsia ghiottone
,
E
soglia 1*acqua,enon ilvino bere.
Maritate nonsiantali*persone.
Nè
debbanoparenti mantenere;Giacchéallora la robapreparata Perun anno,in
un
mese ègiàsfrattata.La
fantescacheprendesiaserviref Sappia allacaserecciacucinare,E
cibisemplicissimiimbandireNè
mai vivandealla franceseusare.Ildomestico sappiaun po’cucire, Acciò gliabitipossa rappezzare;
Iuxtaillud » Dicea mastroPresciutio:
Bella cosailsapere
un
po’di tutto!DigitizedbyGoogle
•CAPITOLO NONO.
Della Lesina afferma il Dizionario
Che
déjeuner nonvale banchettare,Come
credesiinFrancia; anzialcontrario Chiaramentedinota digiunare.
Metta dunqueastinenzeil calendario Perchi vuolelaLesina ascoltare;
Ed
ecco gliutilissimivantaggi.Ch’ellaproponea’suoi seguaci saggi.
Tantopiùintascacrescelamoneta,
Quantopiùmancailgiornalierovitto:
La
menteèsemprevigorosa, elietaNè
ilcapo èmaida’reivaporiafflitto: Ilventre insalutevoledieta Angosciosonon hafieroconflitto;Iuxtaillud»
Ognun
conoscea
provaChe
leccesso e nocivo, e'Ipoco giovaNon
mai per gozzovigliailciboèfatto,Ma
giovasolpersostentarla vita.Abbiadunque ognisociounbelpiatto
A
suamensa ditrippasaporita, Ben nuotante nell'acqua,eciòconpattoChe
perlesso, eminestrasiaservita.
Un
vero Lesinante di naturaLe
cosesemplicissimeprocura.Sepranzaincasaaltrui, con pancia piena
Non
devealloraincasasua cenare:Seincasaaltruiviene invitatoacena, Allornon deveincasasua pranzare;
O
permessoglièsoloamala pena Diquattroagranounbiscottingustare;Juxtaillud »
Lo
stomacosatolloFa
ilmedico chiamarea
rompicollo.iG
CAPITOLO UNDECIMO.
Sottopenad’ esigilo,ecorrezione SivietaalLesinante di comprare Tortorella, fagian,starna, cappone,
E
quei granpesciancor chedonailmare; Cibitutti che fanno indigestione,Che
soglionla podagragenerareChe
ingrossano gliumori;efinalmente Tolgon vita, edanari atantagente.Si tolleraperò, non siconcede.
In ogni settimanailcaviale,
Inogni mese, quandoilcorpoil chiede
Un
arrostovaccin con pepe,esale;
E
alfindi porco,ma
nongrasso, unpiede Sol nellultimodi delcarnovalej luxtaillud » JYon reca granmalanno
Ciboyqualunque sia, semelinanno.CAPITOLO DUODECIMO.
Sesi mangiaper viveresoltanto,
Come
èscrittoadun capo antecedente, Dessivestir, nonper orgoglio,evantoMa
perusogiustissimo, edecente.Quando
pel tempoè logoratoalquanto1 Gilè,fiacco, o calzone, immantinente Risarcirlosibadiinquellaparte,A
torturamettendoingegno, edaite.Ascoltiognun.Finche possibilfia S*usilaroba, ecustodisca, senza
Nè
abbandonarla,nègittarla via,Chè
sarebbe una grandeimpertinenza.È
impossibileil dirquantomaisia Salutevoleall’uomlaprevidenza;Iuxta illud »
Lo
straccio chesisa Conservare,un
bel di servirpotrà.*
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.8
CAPITOLO DEC1MOTERZO.
Ilmetodoprescrittonelseguire,
Quando
vede nnaccortoLesinanteChe
lescarpecominciansiasdrucire, Quali scarpe costarono contanteDeve
prestolalesina ammannire,Istrumentoa tal uopointeressante; Cuciericucipur,concieracconci, Fincheponga rimedioatantisconci.
Sinche iltomajo
può
soffrireil punto, Siseguapurl’incominciataimpresa;E
se ilpuntononbasta,il contrappunto Alvacillantecuojooffradifesa.Chidi sua
mano
afartal’opraègiunto,La
faccia pur,cbò francheràla spesa;Juxtaillud»
Non
èmozzo dìstallaQuei
che suole strigliar lasuacavalla.CAPITOLOnFXrMOqUARTO.
Seilbisognocomandachesifaccia
Un
abito novcl,nondal mercante Sivada mai,checonbronzinafaccia Suolechiederneun prezzoesorbitante;Ma
daun onestorigattierche spacciaLe
suemerci a pochissimo contante;O
dachisuol vestiancorbuone vendere, Per altre poid*ultimamoda
prendere.•
Non
siadimode
ilLesinanteamicoChe
mutandoatenord'ognistagione.Fan perderilcervello;anzi vi dico
Che
sono occupazionda ragazzone.Un
abitoformato algusto anticoDà
contegnomaggioreallepersone;Iuxta
ilìud» Diceamia nonna
vecchia:Declinail
mondo
,epeggiorandoinvecchia,CAPITOLODECIMOQUINTO.
Benchéciascunostiasoggetto a
un
male,Non
perciò sicommettailgrand’errore Di chiamareilbarbiercolservitale,E
almomento
ilchirurgo, e’1 professore.Esserpuòche sia cosacatarrale Febbreeffimera, o lievepizzicore.
Dunque
non opri aprecipizioognuno, Pernon soffrirduemali inveced’uno.Siprenda prima un decottin dibieta,
Acqua
si beva,ma
nonsiagelata,E
siosservi esattissima dieta, Dalla Lesina tantodecantata.Può
accadere cheilmalgiungaalla meta, Senz’ aver lafamigliarovinata; lufsetaillud vNon
ogni malattiaDeve a
forzaarricchir lafarmacia.capitolo decoiosesto.
Perpotertrafficare il capitale,
Uopo
è talvoltafarqualche contratto;
Ma
siadistesocon chiarezza tale Lampantealpar delsolsiaciascunpatto,Che
nonoffrasperanzaaltribunale Dificcarvigliartigliaffattoaffatto.Nè
allepropine sue sogliabadare Ilnotajo chedevelo rogare.Se
personavillana, edinsolente InsultarevolesseunLesinante,
Questiimmobileresti, eindifferente,
Semprefacendo orecchi dimercanto.
Le
brighe impoveriscono-la.gente,E
portanvia lasanità, e’lconfante; Iuxiaillud » litiho
sempre vinto,-
E
cencioso intalquadrostodipinto.DigitizedbyGoogle
22
CAPITOLO DECIMOSETTIMO.
Seun’anima benfalla, egenerosa
Un
amico, unparente,untuocompare Regalartivolessequalche cosa,Non
glifare1’offerta replicare;Ma
conaria obbligante,eaffettuosa Deviildonogratissimo accettare:Spiegandotiperò chenon intendi Contraccambiarcoltuociòche tiprendi.
Quelfuorituonridicolocontegno Di ricusardi bottounbenefizio D’ un malinteso orgoglio è chiarosegno, D’ uncoreineducatoèbruito indizio.
Non
curard*amiciziaun si belpegno Senza doyerrestituirlo,èvizio;
Iuxtaillud »
Se
donanti un destriero,Non
badarese ilpeloha
bianco,o nero.CAPITOLODECIMOTTAVO.
Seildestino, coidottiognor briccone,
Come
inun’odesuascrisseMancliitto, D’uncocchio propriononti fapadronetNon
t’è lecitomaiprenderlo afitto.Se lastessaurgentissimaragione
Non
fa chetenghiun servitoreafflitto* Iltuttoafarcolletue
man
t’ingegna; Poichénecessitàgran cose insegna.Sepiù dienonè ilIettotidistendi, Deviaforzarestarcoipiè dafuora.
Lucri venti ducati?ebben nespendi Dieci,ediecineserba intuabuon*ora.
Così di Sant’Àgnellavianon prendi
Ove
piombanfallitiadoraadora;Juxta illud »
O mangia
talminestra,O
gitiali,se vuoi,da
laifinestra.GENNAJO.
È
canone decisoinmedicinaChe
ilcorpoumano
ha ilnaturaicalore;Onde
ilfocoè giovevoleincucina,Ma
nuocea noinell*invernai rigore.Essonon solla sanitàrovina
,
Ma
l’esitomensilrende maggiore; L’ozio fomenta, ed inperigliopone D’andarmobili7 ecasatncombustione.Seilfoconuoce,
come
ho dimostratoU
umido cene portaall’altravita:Ma
de’zoccoliilnobil ritrovato Tanta nostrarovinaha giàimpedita.Cosìognuno da’reumièliberato, 3Nelacalzanelfangoha seppellita;
E
risparmialescarpe, utili soloQuando
lapolve, enonlapioggia èalsuolo.Lungi danoi, lunginelverno i guanti Pelli digatti, cerviatti,ecani, Sianbianchi, oneri,o del color de’ danti
Che
agliocchimai nonfan veder lemani.Essi tengon prigioni
,quai birbanti
Membri
sìnecessarii agli usiumani;E
ilmarchioson di quei zerbin galanti Ditaicorbellerie stupidi amanti.FEBBRAIO.
Versola metailcarnoval§iavanza,
E
in pochi giornil'impazzita genteA
teatro, astravizzo, agioco, adanza Ciòche possiede, o nospendesovente.Ma
fermoilLesinantein sua costanza, Strascinarnon sifadallacorrente:E
seintuttonon puòpascersid’aria.Iltenore prescrittoalmennon varia.
Ma
non bastaperòla previdenza Giochi, danze efestinnon frequentare:D’ognidonna sidevela presenza
Come
quella deldiavoloevitare.Ellasapriaconmascherina, o senza
Un
Catone, unSenocrate spogliare,O
ingaggiarloaruinososponsalizio,Che
portarlopotrebbe alprecipizio.Scelga per sua consorteun
uom
provetto Chitiengran dote,ebassala figura:Poiché bramareilbene, eaver dispetto Perilmale,èun istintodinatura.
Picciolamogliehapicciolsito inletto, Vestiaddossadi picciolamisura
E
a finestre trovandosiaffacciata, Da’scroccanti zerbin nonèbadata.2(5
MARZO.
Tempo
èdi magro;edogni mentefina Regoliben le spesesueminute.Ilpescefrescoilborsellinrovina, E’1 fracido rovinalasalute;
La
salacca, 1*aringa, ela tonninaNon
sonoinmedicinaricevute.Che
maidunque
mangiare sidovrà?La
Lesinaa*suoifidi lodirà.Rammenti
ognunoquell’etàbeata.Deltail secolod’oro a gran ragione;
E
mangilacicoreain insalata,O
l’indivia, olabieta, oilbelcrescione:Sinutra di cipolla
Ben
oliata Dirapa saporita, edicardone; Cibituttidiuretici,chesanno Purgare ilsangue, edigerirsifanno.Allor che
un
uso èbuon, dessiseguire, Benché nostrononsia,ma
oltramontano.Cidobbiamdi patateergo nutrire, Gustosissimo cibo,enon villano;
Cibo chealpuntostessopuò servire Per pane, ecompanaticoben sano;
E
, ciò che importa più pel Lesinante,Mercè un granosen’han tanteepoi tante.
APRILE.
Primavera benvenga.
È
Aprileil meseChe
risparmiutilissimipermette.Ciascunriformidel budjetle spese, Cominciandodaltorsilecalzette.
La
stagioneche placida sirese;Ed
orlamoda
cheistivaliammetteE
que’lunghicalzon chea terrascendono,Vano
riparolecalzetterendono.Ma
laLesina poi chetuttoaffina.Ed
all*apiceognocbramaarrivare Vuol cheP unghiede’ pièsera, cmattina Usquead
vivumsi,debbanotagliare;Poiché soglionoalpar di agugliafina
Le
puntede’ stivali pertugiare:E
siconoscebenchein guisatale Forailrimedioassai pcggiordelmale.Coloropoi,che debbon perdecenza Calze nere portarsotto ilcalzone
Hanno
dirappezzarleampialicenza,Nell’ inchiostrotingendo amicheilcotone.
Persalvardelle scarpe1*apparenza,
Ogni meseracconcisiiltaccone, Colpassarvilalucidavernice,
D’anglicoingegno invenzionfelicp.
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MAGGIO.
2S
Giàipedanti allescuoleIiandato il bando,
E
giàvolain campagna ogni scolare:Ma
ilLesinante in propria casastando>
Non
deveretta-a taliesempli dare:Anzi,più 1*onorarionon pagando Almaestro
, può meglioprofittare Studiando talilogichelezioni,
Che
laLesina deltaaisuoi campioni.Mira glierrorialtrui: cosiammonito, Saggioilsentierdella tuavita imprendi.
Queglispirònel navigare ardito
Tu
lasciailmare, ela tavernapreudi:Questifini nellaprigion fallilo,
Tu
ciòchesiasolnecessariospendi:Altri,ingannato,fu inrovine assorto
Tu
non dar fede aciarle, eviviaccorto.Da
chifuperlamogliedisperalo Apprendianonsposardonnainsolente:Da
chi per divorarmorìcrepato Imparaanon mangiarcheparcamente:Da
chifu da’nemici tormentato Studia dinon averne: efinalmente OdiSocrate ilgrande »I
casialimi T’insegnino a goderde' giorni lui.GIUGNO.
GridipurEsculapioa gran ragione,
Frema
Boerave,e sdegnisiGaleno Controifruttinon giuntiaperfezione,Che
de’viscerisonoil rioveleno.Sitoanginsì,
ma
quandolastagioneFa
chesen’abbiaperun grano almenoMezzo
rotolo,e più: cosìsaranno Maturi,abuonmercato,e gioveranno.Ma come
suolelaghiottoneriaE
salute, e interessesconcertare;Non
perchèifruttigittansipervia,Sidebbonoamigliajadivorare.
L’eccessoèsempr’ eccesso;eioguardia stia Ciascuno,in scogliatalper nonurtare; Riflettendocheigiorni cisoncari
Nè
idanari son sassi,
ma
danari.Solo coluiched’intelletto èsenza.
Potrà negar
(peggio perlui ) chesia
La
bella sobrietàper eccellenza 11terrordiqualunque malattia.Come
lasobrietà perconseguenzaE
figlia dellastrettaeconomiaE
questa dallaLesinaderiva, AllaLesinadunqueeterni evviva!DigitìzedbyGoogle
3o
LUGLIO.
•A&g lun
gercaldoacaldo, egelo a gelo Nel?ordinenonèdella natura:
Ergo
t essendoinfuocati eterra, ecielot Beesi, bevendoilvin,mortesicura.Lesinanti, s*ioparlo,èamore, èzelo:
Acquaamensavi sia limpida epura,
Che
sollevailcervel, lasetesmorza,Rinfrescailsangue, e-itendinirinforza.
Trovandomidel desco a ragionare Senz’ averloneppureriflettuto, Vogliofarvi
un
bell’uso esaminare ' Ch' economicoesaggiomi
èparutojUsoche tantoin voga inoltremare ,
Con
trasportosarà qui ricevuto,Ove
tuttoperpessimositiene Seda’ beiregnioltramarinnonviene.Gl’inglesiche son poitestepensanti
E
diquesto bisogna convenire,Non
han pranzandoil tovagliuolo avanti,E
allatovaglia soglionsi polire.Caldamente s’inculcaai Lesinanti Talesempioeconomicoseguire;
E’1risparmiosarebbeduplicato.
Conteggiandola tela, edil bucato.
Fugga
l’uomo qualunqueoccasioneChe
potrebbeunbeldifarlo garrire:E
lodando1*altrui professione,Non
se nedebbain vita suaservire.Esaltil’avvocato, efabenone,
Ma
poinonvoglia intribunalsalire:Portipureallestelleil dottor fisico.
Ma
nonsimettad’ammalarsialrisico.Cane nontenga,o schioppofulminante ,
Ed
approvila caccia, e’1cacciatore:Facciaplausoall’amata, edall’amante.
Ma
più che Farfarel fuggal’amore:, Lodiprofondialcortigianzelante,
Ma
non ambisca maisifattoonore.E
orfintolodatore,ed orverace.Farà godere,egoderàsua pace.
L’universoèunteatro.
Ognun
haimpegno Portarlapalma inpresentarsua parte:E
l’ingegnocombatte coll’ingegno,E
1’artetentadideluder1*arte.Ma un
Lesinante, ditalnome
degno Brighenon
catti;e postosi indisparte,Non
potendoataimalmetterò ostacolo Spettatoresifaccia, enon spettacolo.DigitizedbyGoogle
Lo
dirò,l’hogiàdetto, esempre ildico:Perchèun uso crudel vuol cheunsignore Abbia sempre alsuo fianco untalnemico Volgarmentechiamato servitore?
Si scelgaalmen nè giovane, nèantico,
Che
ilgiocononconosca,enonl’amore;Che
siabassotto, ediportarcontento RappezzatalivreadelCinquecento.Abbiatal servitoreilnaturale Paziente, malinconico,eflemmatico.
Poichélaflemma ènutrimentotale
Da
servireper pane, ecompanatico.E
in fattinell* istorianaturale Reggiana che più d’un animaiselvatico Pertalcagionesimanticn robusto,
Nè
sentesete, nè di cibiha gusto.Non
simandi orinquesto, or inquelsito, Ambasciate portandoin tutte1’ore;Che
intalmodo
siaguzzaTappetilo, E’lbisogno del vinfassimaggiore.Si sappiaalfinche per adagiotrito
È
lascopa novellala migliore;Onde
cambiandoin ognimese ilfante.Saràsemprepiùattento, e
mca
birbante.OTTOBRE.
Oh
sciocchezzadell*uom!
Crede chesia Necessarioin talguisa ilvilleggiare,Che
per vanotimor di malattia.Suol danno certoallasua borsa fare.
U
Lesinanteallacittàsistia;O
pursevoglia allacampagnaandare, Vadainvilla, d’amico,odi parente,Veroappoggia- alabarda, allegramente. '
Ed
essendol’inverno a noivicinoChe
ciascunvestacaldoènaturale;Ma
sprezzandoquelpannosopraffinoChe
pochissimo dura,emoltovale PrendaquellodiSora,o pur di Arpino, Proteggendol’industrianazionale3E
lascilasegovia, edilcastoroA
chi ha pococervello, ed ha mol^oro.Vada
dasemedesmo
afartaispese.Vegga, rivegga;nèsimetta in
mano
D’ unmercante, ancorchésembricortese,0
d’un
ingordo ingannator mezzano.Piùdifficile al
mondo
ognorsirese Saziardueghiotti che non uno; einvano Speriilbuonuomo
discovrir1*inganno, •Quando
sondue dieacorbellarlostanno.DigitizedbyGoogle
Glienti moltiplicarsenzauna dura Veranecessitàche formalegge,
È
nell*ordine inverso di natura,Che
lapiùgran semplicità protegge.1/
uom
saggioinpace direstarprocura,E
vitacheta esolitariaelegge;Nè
allaparcasuamensainvitaalcuno, Pernoncrescerlaspesa, ostardigiuno.Se da tevieneunoscrocconmolesto Prima cheildesco tuo siapreparato
,
Diglichesevenivaun po’ piùpresto,
’
Teco avrebbeinquel giornodigiunato:
L’invitaapranzo unaltro dì,
ma
questo Sia gemello del circoloquadrato,Che
daciascunnell*etàvecchia,e nuova Siè cercato, sicerca, enonsitrova.E
se alcunoverrattiavisitare Almomento
che pranzi,allora allora Prendiil cappello,vallo adincontrare,
*
Scusandoti con dir che mangifuora:
Ovversullettomettitiagridare.
Disoffrirefìngendo adoraad ora Grandolori diventre, cagionati
Da
cacioguasto, o funghi avvelenati.