Banche e finanziamento delle imprese in una prospettiva europea
Gregorio De Felice
Chief Economist Intesa Sanpaolo
Convegno ADEIMF - Università Milano Bicocca
Agenda
1 Credito ed economia reale nell’area euro
2 Fattori di domanda e offerta: l’evoluzione più recente
3 Il caso italiano:
il rischio di un circolo vizioso e le possibili soluzioni
Fonte: BCE
nei Paesi periferici… … e nei principali Paesi core
Credito alle imprese in contrazione in tutta l’Eurozona
L’attività creditizia stagnante o negativa riflette la debolezza del ciclo economico e quindi la minor domanda di credito e l’accresciuta rischiosità.
Prestiti alle imprese non finanziarie in calo del 3% a/a a fine 2013.
Contrazione mediamente più consistente in Spagna, Irlanda, Portogallo e Grecia nel periodo 2009-13.
-24 -20 -16 -12 -8 -4 0 4 8 12 16
dic08 dic09 dic10 dic11 dic12 dic13 Italia
Irlanda Grecia Spagna Portogallo
-8 -4 0 4 8 12 16
dic08 dic09 dic10 dic11 dic12 dic13
Area euro Germania Francia
Prestiti alle società non finanziarie (var. % a/a):
Fonte: BCE
Prestiti alle famiglie più resilienti
Sono ancora decisamente in calo in Spagna, Portogallo e Grecia, nell’ordine del -4%
a/a a dicembre 2013.
Nell’area euro la variazione annua è però da quasi due anni poco sopra lo zero.
-12 -8 -4 0 4 8 12 16 20
dic07 dic08 dic09 dic10 dic11 dic12 dic13 Italia
Irlanda Grecia Spagna Portogallo
-2 0 2 4 6 8 10 12
dic07 dic08 dic09 dic10 dic11 dic12 dic13 Area euro Germania Francia
nei Paesi periferici … … e nei principali Paesi core Prestiti alle famiglie (var. % a/a):
Fonte: BCE, Eurostat, Oxford Economics, elaborazioni Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo
L’andamento del credito bancario è ora in maggior sintonia con le variabili reali
Nei Paesi periferici, gli stock di credito all’economia sono su valori più coerenti con l’andamento dell’attività economica. Gli indici di intensità creditizia si stabilizzano o flettono leggermente in Germania, Francia e Italia.
nei Paesi periferici … … e nei principali Paesi core
50%
70%
90%
110%
130%
150%
170%
190%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Portogallo Irlanda Grecia Spagna Italia
Crisi sovrani Post Lehman
50%
70%
90%
110%
130%
150%
170%
190%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Area euro Germania Francia
Crisi sovrani Post Lehman
Post Lehman
Stock di prestiti bancari a famiglie e società non finanziarie in % del PIL:
Nota: (*) Il flusso di credito è l’ammontare netto delle passività in cui sono incorse nell’anno le società non finanziarie e le famiglie. Il credito è composto dai prestiti e dai titoli diversi dalle azioni.
Fonte: Eurostat
Dopo un periodo di eccessiva espansione creditizia …
In particolare, nei Paesi periferici si sono fortemente ridimensionati o sono diventati addirittura negativi i flussi di credito al settore privato.
nei Paesi periferici … … e nei principali Paesi core
-10 0 10 20 30 40 50
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Portogallo Irlanda Grecia Spagna Italia
-10 0 10 20 30 40 50
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Germania Francia Paesi Bassi
Flussi di credito al settore privato in % del PIL (*):
Nota: (*) Il gap è calcolato come differenza tra il rapporto dello stock di credito domestico sul PIL nominale e il suo trend (stimato con il metodo Hodrick-Prescott). Il credito domestico include i prestiti delle IFM ai residenti non-IFM (escluso il governo centrale) e i titoli diversi da azioni emessi da soggetti non-IFM (escluso il governo centrale) e detenuti da IFM.
Fonte: BCE
… la dinamica del credito si è chiaramente sgonfiata
Il fenomeno è stato più rilevante soprattutto nei paesi più interessati dalla bolla creditizia e del mercato immobiliare.
nei Paesi periferici … … e nei principali Paesi core
-24 -21 -18 -15 -12 -9 -6 -3 0 3 6 9 12
1998Q3 2001Q3 2004Q3 2007Q3 2010Q3 2013Q3 Portogallo Spagna Irlanda Italia
-24 -21 -18 -15 -12 -9 -6 -3 0 3 6 9 12
1998Q3 2001Q3 2004Q3 2007Q3 2010Q3 2013Q3 Germania
Francia Paesi Bassi Area euro
Gap del Credito / PIL rispetto al trend (%) (*):
Fonte: BCE, elaborazioni Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo
nei Paesi periferici … … e nei principali Paesi core
Per alcuni paesi il deleveraging ha avuto connotati positivi per la stabilità finanziaria
La contrazione del credito alle imprese è stata particolarmente evidente in Irlanda e Spagna. In questi Paesi la riduzione dell’esposizione creditizia ha garantito maggiore stabilità finanziaria.
Italia e Portogallo sono ancora sopra i livelli pre-crisi.
50 60 70 80 90 100 110 120 130
dic07 dic08 dic09 dic10 dic11 dic12 dic13 Italia
Irlanda Spagna Portogallo
90 95 100 105 110 115 120 125 130
dic07 dic08 dic09 dic10 dic11 dic12 dic13 Area euro
Germania Francia
Prestiti a società non finanziarie (media 2007=100):
Agenda
1 Credito ed economia reale nell’area euro
2 Fattori di domanda e offerta: l’evoluzione più recente
3 Il caso italiano:
il rischio di un circolo vizioso e le possibili soluzioni
La restrizione è alle spalle
Variazione dei criteri applicati per il credito alle imprese nell’area euro (% netta: irrigidimento–allentamento)
Fonte: BCE, Bank Lending Survey (BLS)
Nell’area euro, le condizioni di accesso al credito sono migliorate nel corso del 2013.
-10 0 10 20 30 40 50 60 70
2008Q1 2009Q1 2010Q1 2011Q1 2012Q1 2013Q1 2014Q1
effettiva attesa
Importanza relativa dei fattori per i criteri applicati nell’approvazione di prestiti e l’apertura di linee di credito a favore delle imprese nell’area euro (% netta: irrigidimento–allentamento)
Fonte: BCE, Bank Lending Survey (BLS)
L’effetto restrittivo dei fattori di offerta si è attenuato significativamente
Criteri applicati sui prestiti alle imprese: si è ridotta significativamente l’incidenza delle variabili legate al ciclo economico e al rischio creditizio; la situazione patrimoniale delle banche, il funding e la liquidità non hanno più alcun effetto restrittivo.
-10 0 10 20 30 40 50
4Q11 1Q12 2Q12 3Q12 4Q12 1Q13 2Q13 3Q13 4Q13 4Q11 1Q12 2Q12 3Q12 4Q12 1Q13 2Q13 3Q13 4Q13 4Q11 1Q12 2Q12 3Q12 4Q12 1Q13 2Q13 3Q13 4Q13 4Q11 1Q12 2Q12 3Q12 4Q12 1Q13 2Q13 3Q13 4Q13 4Q11 1Q12 2Q12 3Q12 4Q12 1Q13 2Q13 3Q13 4Q13
posizione patrimoniale della banca
capacità della banca di finanziarsi sul mercato
liquidità della banca attese sull’attività economica generale
prospettive particolari settori o imprese
Variazione della domanda di prestiti da parte delle imprese dell’area euro (% netta: aumento–diminuzione)
Fonte: BCE, Bank Lending Survey (BLS)
Domanda di prestiti ancora debole, ma in graduale miglioramento
La domanda di prestiti e linee di credito da parte delle imprese è risultata in calo negli scorsi semestri, con segnali di miglioramento verso fine 2013.
-50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40
2008Q1 2009Q1 2010Q1 2011Q1 2012Q1 2013Q1 2014Q1
effettiva attesa
Fabbisogno di prestiti bancari delle PMI:
% netta (+) aumento, (-) diminuzione sui 6 mesi precedenti
Fonte: BCE, Indagine sull’accesso al credito da parte delle PMI dell’area euro
Le PMI continuano a segnalare un aumento del fabbisogno di prestiti, pur con differenze tra paesi
Mentre in Germania le PMI non mostrano necessità di aumento dei prestiti bancari, che peraltro sono fermi (+0,1% a/a a dicembre), l’Italia rimane il paese dove persiste un chiaro fabbisogno di credito bancario.
0 4 9 12 5
-10 -05 00 05 10 15 20 25 30
1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13
Germania Spagna Francia Italia Area euro
Giudizio delle PMI sulla disponibilità di prestiti bancari:
% netta (+) miglioramento, (-) peggioramento sui 6 mesi precedenti
Fonte: BCE, Indagine sull’accesso al credito da parte delle PMI dell’area euro
Le PMI lamentano scarsa disponibilità di prestiti bancari, con alcuni segnali di miglioramento
Per le PMI, la disponibilità di prestiti è in media peggiorata anche nella parte centrale del 2013, con diversi gradi di intensità tra paesi.
Unica eccezione è data dalla Germania dove risulta leggermente migliorata.
4 -7 -13 -22 -11
-60 -50 -40 -30 -20 -10 00 10
1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13
Germania Spagna Francia Italia Area euro
Agenda
1 Credito ed economia reale nell’area euro
2 Fattori di domanda e offerta: l’evoluzione più recente
3 Il caso italiano:
il rischio di un circolo vizioso e le possibili soluzioni
Fonte: Commissione europea
Sul percorso di aggiustamento è intervenuta la crisi del debito sovrano nell’Eurozona
In alcuni paesi la crisi del debito sovrano è stata originata dalle crisi bancarie (Irlanda e Spagna); per altri, la crisi risiede nell’eccessivo livello di debito pubblico rispetto ai tassi di crescita corrente e potenziali (Italia).
Rischio bancario Rischio sovrano
40,0%
19,2%
10,7%
10,1%
8,4%
6,5%
6,0%
5,9%
5,5%
4,4%
4,3%
4,0%
3,2%
2,1%
1,3%
0,4%
4,6%
0% 10% 20% 30% 40%
Irlanda Grecia Belgio Cipro Spagna UK Portogallo Lussemburgo Germania Danimarca Latvia Paesi Bassi Austria Slovenia Francia Italia Totale EU27
Aiuti di Stato utilizzati 2008-12 in % PIL 2012
Permane una significativa frammentazione nelle condizioni finanziarie all’interno dell’Eurozona
Nota: (*) Il coefficiente di variazione è calcolato mensilmente dalla BCE come deviazione standard ponderata dei tassi di interesse di ciascun paese rispetto alla media dell’Eurozona. Il peso di ogni paese è dato dal volume dei nuovi prestiti effettuati nel mese.
Fonte: BCE
L’elevata dispersione dei tassi bancari tra paesi è un chiaro indicatore di frammentazione nell’Eurozona. Negli ultimi mesi del 2013 si è osservato qualche segno di miglioramento.
Coefficiente di variazione tra paesi dei tassi sui nuovi prestiti a società non finanziarie (*)
0,00 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30 0,35
dic03 dic05 dic07 dic09 dic11 dic13 Oltre 1M Fino a e incluso 1M
Prestiti diversi dai conti correnti:
0 1 2 3 4 5 6 7
dic08 dic09 dic10 dic11 dic12 dic13
Gap GER+FRA+NL ESP+PRT+ITA
Gap tra periferia e Paesi core dei tassi sui nuovi prestiti fino a 1M a società non finanziarie (%) (*)
Nota: (*) Nuovi prestiti a tasso variabile. Media pesata con lo stock di prestiti alle società non finanziarie.
Fonte: BCE ed elaborazioni Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo
L’Unione Bancaria è un passo importante ma non sufficiente per eliminare la frammentazione
L’Unione Bancaria sarà cruciale per allentare il circolo vizioso tra rischio bancario e rischio sovrano. Tuttavia, non potranno sparire i legami tra i due tipi di rischio essendo in gran parte connessi a fattori strutturali del mercato domestico e alle politiche fiscali degli stati nazionali.
Rischio bancario
Crescita economica Rischio
sovrano
La scarsa crescita italiana è dovuta alla difficoltà di fare impresa …
Fonte: World Bank, Doing Business 2014
Indice «Ease of Doing Business» della Banca Mondiale
53
65
74
78
87
73
65
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
… ancora lontana dal livello pre-crisi Italia: 65°°°°posto nel ranking 2014 …
Irlanda Germania Portogallo
Francia Spagna
Italia Grecia
21 31 15
38 52 65 72
… e a molti ritardi strutturali
Fonte: World Economic Forum (WEF), The Global Competitiveness Report, 2013-14
58 Irlanda
Germania Portogallo
Francia
Italia Spagna
Grecia
Complessità delle regole
Qualità delle infrastrutture Efficienza della
giustizia
Flessibilità dei salari
Formazione scientifica
29
132
125 130
146 144 56
22
122
70 48
145 138 13
35
11
12 6
53 60 10
103
105
131 75
142 132 141
25
73
88 15
61 21
Posizionamento dei Paesi nel ranking mondiale (in arancio la posizione più elevata - in giallo la più bassa)
La recessione ha lasciato il segno nei bilanci delle imprese: maggior fragilità finanziaria …
Nei paesi Periferici, il grado di leva delle società non finanziarie è cresciuto nel corso degli anni Duemila ed ha raggiunto i massimi nel 2012-13.
In questi paesi la leva è superiore a quella dell’area core.
La leva ha cominciato a ridursi in Spagna e solo a stabilizzarsi in Italia.
L’alta leva finanziaria continua a penalizzare il rating delle imprese italiane.
Fonte: BCE
nei Paesi periferici … … e nei principali Paesi core
20 25 30 35 40 45 50
set99 set01 set03 set05 set07 set09 set11 set13 Italia
Spagna Portogallo
20 25 30 35 40 45 50
set99 set01 set03 set05 set07 set09 set11 set13 Germania Francia
Rapporto debiti / Totale Attivo per le società non finanziarie (%):
… e livelli di redditività più bassi
In Italia, la crescita dell’indebitamento si è accompagnata a un peggioramento della redditività che compromette la capacità delle imprese di sostenere l’onere del debito e di rafforzare la posizione patrimoniale per vie interne.
Fonte: Intesa Sanpaolo - Prometeia
Return on Sales delle imprese manifatturiere (%)
Giudizio sull’andamento dei profitti delle PMI:
% netta: aumento (+) o calo (-) rispetto ai 6 mesi precedenti
5 -41 -36 -49 -25
-70 -60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30
1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13
Germania Spagna Francia Italia Area Euro
Fonte: BCE, Indagine sull’accesso al credito da parte delle PMI dell’area euro
Utili delle PMI in calo generalizzato con l’unica eccezione della Germania
Secondo le indagini presso le imprese, anche il 2013 è stato un anno contrassegnato significativamente dal calo degli utili.
Rapporto tra i debiti e il totale dell’attivo delle PMI:
% netta (+) aumento, (-) diminuzione sui 6 mesi precedenti
Fonte: BCE, Indagine sull’accesso al credito da parte delle PMI dell’area euro
Come se ne esce? In atto un diffuso deleveraging delle PMI dell’area euro, ma non in Italia
Le PMI dell’area euro già dal 2010 dichiarano una diminuzione della leva, con significative differenze tra paesi: costantemente in calo in Germania, Francia e più recentemente in Spagna. Viceversa, leva in costante aumento in Italia.
-16 -6 -10 14 -7
-25 -20 -15 -10 -5 0 5 10 15 20 25 30
1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13 1H09 1H10 1H11 1H12 1H13
Germania Spagna Francia Italia Area euro
Rapporto patrimonio e totale attivo delle imprese tedesche (%)
Nota: (*) Imprese con fatturato inferiore a EUR 50 milioni. (**) Imprese con fatturato pari o superiore a EUR 50 milioni.
Fonte: Bundesbank.
Il rafforzamento patrimoniale realizzato dalle imprese tedesche è stato significativo
Da inizio anni 2000 il rapporto tra patrimonio netto e totale attivo delle imprese
tedesche è aumentato costantemente, di circa 8,5 punti percentuali raggiungendo il 27,5% nel 2012 (patrimonio netto più che raddoppiato, TA +43% nel periodo).
L’aumento del patrimonio è avvenuto soprattutto tramite utili non distribuiti.
Il rafforzamento patrimoniale è stato favorito da interventi di natura fiscale.
0 5 10 15 20 25 30
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Totale imprese
PMI (*)
Grandi imprese (**)
Quali soluzioni per l’Italia?
Necessario un mix di misure strutturali che consentano di superare gradualmente i fattori di debolezza, favorendo ad esempio la ricapitalizzazione delle imprese,
affiancate da interventi con effetti concreti nel breve termine per sostenere l’accesso alla finanza soprattutto da parte delle PMI.
Lo sviluppo di fonti alternative al finanziamento bancario è altamente auspicabile ma richiede tempo e l’importo delle risorse finanziarie necessarie è di gran lunga
superiore alle cifre attualmente in campo per strumenti di mercato.
Opportuni interventi per garantire:
a) ricapitalizzazione delle PMI
b) contenimento degli oneri che pesano sulle banche a fronte del rischio di credito
Per uscire rapidamente dall’impasse del credito, una via è quella dei sistemi di garanzia
Bilanci fragili e indeboliti dalla recessione compromettono il merito di credito delle imprese, chiamate a rafforzare il
proprio patrimonio
Le banche fronteggiano un notevole deterioramento della qualità del credito e devono rispettare requisiti patrimoniali e di liquidità più stringenti
Lo strumento delle garanzie
collettive può contribuire a riavviare il circuito creditizio, accrescendo la disponibilità di prestiti bancari e riducendone il costo per le imprese
Tra gli interventi di sostegno al credito, il rafforzamento del Fondo di Garanzia per le PMI ha
consentito un aumento del flusso di prestiti garantiti.
Un contributo può venire anche dalle iniziative europee.
Il nuovo approccio del bilancio europeo 2014-20 per le PMI: dal «sussidio» al «sostegno» finanziario
Nel budget UE 2014-20, gli «strumenti finanziari innovativi» rappresentano un nuovo approccio al sostegno finanziario, rispetto alle sovvenzioni e ai sussidi del passato.
Gli strumenti finanziari, operati da BEI/FEI attraverso le banche, includono:
a) Garanzie sui prestiti;
b) Partecipazioni attraverso capitale di rischio.
Nel budget UE 2014-20, la spesa tramite strumenti finanziari ammonta a circa 10 miliardi (1% del totale).
Gli ambiti d’intervento degli strumenti finanziari riguardano diversi programmi, tra cui:
a) Horizon 2020 (3,8 miliardi): capitale di rischio e garanzie per la ricerca e l’innovazione delle PMI/Mid caps;
b) COSME (1,4 miliardi): capitale di rischio e garanzie a sostegno di progetti per la competitività delle PMI.
In aggiunta, gli strumenti finanziari potranno essere utilizzati anche per i fondi strutturali (351,8 miliardi il budget UE per la politica di coesione, di cui 32,8 miliardi per l’Italia).