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Comitato di Quartiere piazza San Francesco: Salerno? Quanti problemi? di Erika Noschese

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Academic year: 2022

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Comitato di Quartiere piazza San Francesco: “Salerno?

Quanti problemi?”

di Erika Noschese

«Salerno? Quanti problemi ci sono». Non ha dubbi, Silvana Senatore, membro del comitato di quartiere San Francesco che fa il punto della situazione sulle problematiche che si riscontrano in non poche zone della città capoluogo. A finire spesso sotto la lente di ingrandimento è piazza San Francesco, luogo simbolo della città capoluogo che in più occasioni ha visto l’intervento diretto del sindaco Vincenzo Napoli, sollecitato non solo dai membri del comitato di quartiere ma anche e soprattutto da residenti e commercianti della zona.

«Sul Trincerone, le scale che conducono al Duomo sono impercorribili – ha spiegato poi la Senatore – C’è una puzza incredibile per non parlare della quasi totale assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria». La cittadina salernitana lancia dunque un appello all’amministrazione comunale affinché pulisca e sanifichi una delle zone maggiormente frequentate non solo dai residenti ma anche dai numerosi turisti che giungono in città soprattutto in occasione della kermesse natalizia Luci d’Artista. Dello stesso parere anche Antonino Fusco che punta l’attenzione proprio su piazza San Francesco dove ci dono mattonelle sollevate che mettono a repentaglio l’incolumità dei salernitani. «Le mattonelle sollevate ci sono sia in piazza San Francesco che sul Carmine – ha dichiarato il signor Fusco – Il Comune dovrebbe procedere all’installazione di panchine».

Tra gli interventi richiesti – oltre al potenziamento dell’illuminazione pubblica – anche una massiccia presenza di forze dell’ordine che dovrebbero, per l’appunto, vigilare in zona ed evitare il susseguirsi di episodi – anche di violenza – che rendono la zona poco sicura. «Mi è capitato di notare

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bambini lanciare sassi ai passanti mentre le madri erano sedute, senza dire o fare nulla», ha raccontato poi l’uomo.

Situazione simile anche nella zona del Carmine dove spesso i residenti hanno lamentato la poca sicurezza. E di fatti, si tratta di zone sorvegliate “a vista”, come già spiegato, anche dall’amministrazione. Solo pochi giorni fa, infatti, il primo cittadino di Salerno si è recato sul posto per verificare quanto quotidianamente viene denunciato per poi richiedere l’intervento degli operatori ecologici di Salerno Pulita.

Peccato che solo poche ore dopo la zona risultava già nuovamente sporca, come sempre accade in questi casi. A detta di molti, a causa del bivacco notturno: sempre più persone, in maggioranza straniere, utilizzano le panchine per bere e dormire. Non di rado, infatti, i residenti della centralissima piazza di Salerno hanno sollecitato interventi immediati a causa delle precarie condizioni d’igiene.

Caos e polemiche per i commercianti salernitani

Erika Noschese

E’ polemica a Salerno dopo la manifestazione tenutasi sabato e domenica in piazza San Francesco, con l’associazione Riciclando Riciclando. Scopo della manifestazione doveva essere il baratto e riciclo di oggetti destinati alla discarica ma riutilizzati e messi a disposizione degli altri.

Per l’amministrazione comunale di Salerno, piazza San Francesco sarebbe stata interdetta ai mercatini per le associazioni salernitane. Dopo la manifestazione dello scorso fine settimana, infatti, diversi standisti che hanno preso parte alla passata edizione dei mercatini di Natale, stanno

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tentando di chiedere spiegazioni in merito dopo il “no”

categorico riferito loro dall’assessore Dario Loffredo circa la loro richiesta di utilizzare la medesima area per poter esporre e mettere in vendita la loro merce. Tra l’altro, l’associazione napoletanagiunta a Salerno sembra non comparire nell’albo delle associazioni di Napoli e questo graverebbe ulteriormente sulla decisione dell’amministrazione comunale di Salerno. Nella giornata di domenica, gli organizzatorinon hanno azzardato (ufficialmente, ndr) alcuna dichiarazione sulle attività di compravendita registrate durante la due giorni di “manifestazione del riciclo”, ma ufficiosamente gli stessi organizzatori hanno riferito a cronisti presenti in piazza che le attività previste all’interno degli stand fossero di baratto e compravendita di articoli di antiquariato

“pregiatissimi”, cose che – a detta dei commercianti di Salerno – non sarebbe propriamente corretta. Di baratto, infatti, non se ne è vista nemmeno l’ombra o almeno non se ne è parlato tra i vari espositori, scatenando l’ira di chi aveva richiesto la stessa piazza per le medesime finalità.

Manifestazione finta? Ok, il mercatino è giusto. Polemica per la manifestazione

Scoppia il caso tra i salernitani che hanno richiesto a più riprese la disponibilità per occupare il suolo di piazza San Francesco, spesso utilizzato per i mercatini del km 0 della Coldiretti, senza avere alcuna disponibilità. Anzi, proprio il diniego alle attività mercatali in questa piazza, di fatto interdetta ad attività di compravendita (anche se il caso Coldiretti, più volte registrato, lascia comunque perplessi),

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ha consentito in varie occasioni ai cittadini del quartiere in particolare e della città in generale (con attenzione anche a Comuni limitrofi interessati ovviamente alla partecipazione ad eventi mercatali che potessero interessare le masse pedonali che si affollano nei dintorni del quartiere la domenica mattina) di manifestare il proprio onesto e severo disappunto per l’apertura della piazza per un evento che in realtà si traduceva in un vero e proprio mercatino. Se però gli o r g a n i z z a t o r i , a p i è s p i n t o , n o n h a n n o a z z a r d a t o (ufficialmente, ndr) alcuna dichiarazione sulle attività di c o m p r a v e n d i t a r e g i s t r a t e d u r a n t e l a d u e g i o r n i d i

“manifestazione del riciclo”, ufficiosamente gli stessi organizzatori hanno riferito a cronisti presenti in piazza che le attività previste all’interno degli stand fossero di baratto e compravendita di articoli di antiquariato

“pregiatissimi”. Tra lampadari, vasi e caffettiere di indiscusso valore affettivo e tecnico si è registrata, durante la due giorni, la presenza di tanti bambini (a detta degli organizzatori, i bambini partecipanti sono stati oltre 3000 con ben 6 addetti alla gestione dei piccoli, capaci di gestire oltre 500 bambini a testa come neanche la migliore Montessori) che hanno appreso le nuove tecniche di riciclo per ben 2 ore, lasciando poi la piazza sgombera per proseguire indisturbati con le attività di compravendita di pezzi di antiquariato.

“L’antiquariato e la sua valorizzazione sono assolutamente attività di riciclo” – ha affermato fieramente Mimmo, tra gli organizzatori della manifestazione presenti in piazza durante le fasi conclusive della due giorni – “per cui è indubbio che la nostra attività sia di mostra con finalità educative per gli oltre 3000 bambini che hanno felicemente partecipato alla nostra manifestazione”. Stranamente non sono risultati sulla stessa lunghezza d’onda gli espositori, accorsi da Napoli e Salerno (rispettive province incluse, con particolare attenzione all’Agro-nocerino-sarnese, ndr) per esporre all’aria aperta, incuranti della temperatura non esattamente adatta per l’esposizione di pezzi di indiscutibile valore già sottoposti alla durissima prova di resistenza al tempo che

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scorre inesorabilmente (insegnamento sicuramente apprezzato dai bambini accorsi in piazza San Francesco, ndr), i loro pezzi da barattare o vendere, in base alla situazione. Di baratto non se ne vedeva l’ombra, o almeno non se ne è parlato tra i vari espositori: in tal senso, ad avvalorare la nostra tesi alcuni espositori che non hanno di certo esitato prima di raccontarci come fossero andate le attività di organizzazione e gestione degli spazi riservati agli standisti. Evidente (come se ce ne fosse bisogno) la poca pertinenza tra la

“manifestazione” idealmente decantata e descritta dall’Associazione organizzatrice – con il supporto degli Assessorati ad Ambiente, Commercio e Politiche Giovanili del Comune di Salerno – e l’effettiva realizzazione della stessa.

Mercatino sembrava, mercatino è stato. Le opzioni, a tal p u n t o , s o n o d u e : o C o l d i r e t t i v e n d e p r o d o t t i agroalimentari/agroindustriali di antiquariato, o ci si maschera anche dopo le festività carnevalesche pur di consentire ad associazioni non effettivamente presenti sul territorio di realizzare attività di compravendita di materiale di antiquariato. Ai giovani d’oggi, antiquari di domani, l’ardua sentenza.

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