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LOGICA. Lezione 13: Torniamo al Calcolo dei Predica4. Laura Nenzi. DIA Università degli Studi di Trieste

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Academic year: 2022

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(1)

LOGICA

Laura Nenzi

Lezione 13: Torniamo al Calcolo dei Predica4

DIA – Università degli Studi di Trieste

(2)

Regole sui Quan-ficatori

• Cosa si può concludere da ∀𝑥𝑃?

§ ∀𝑥𝑃 → 𝑃[𝑡/𝑥] 𝑡 termine arbitrario

• Quando si può concludere ∀𝑥𝑃?

§ Γ ⊢ 𝑃 𝑦/𝑥 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑟𝑎 Γ → ∀𝑥𝑃 𝑦 non compare libera in Γ

• Esempio:

§ 𝑃 𝑦 ⊢ 𝐷(𝑠(𝑦))

§ 𝑃 𝑦 ⊢ ∀𝑥 𝐷(𝑠(𝑥)) non è vero

(3)

Regole sui Quan-ficatori

• Quando si può concludere da ∃𝑥𝑃?

§ 𝑃[𝑡/𝑥] → ∃𝑥𝑃 𝑡 termine arbitrario

• Cosa si può concludere da∃𝑥𝑃?

§ se Γ, 𝑃 𝑦/𝑥 ⊢ 𝐶 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑟𝑎 Γ, ∃𝑥𝑃 → 𝐶 𝑦 non compare libera in Γ o 𝐶

• Esempio:

§ 𝑃 𝑦 ⊢ 𝐷(𝑠(𝑦))

§ ∃𝑥𝑃 𝑥 ⊢ 𝐷(𝑠(𝑦)) non è vero

(4)

Deduzione naturale

§ (∀𝑖) ![#/%]

∀%! 𝑦 ∉ 𝐹𝑉(𝑓𝑜𝑔𝑙𝑖𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑎𝑛𝑐𝑒𝑙𝑙𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑃[𝑦/𝑥])

§ (∀𝑒) ∀%!

![(/%] 𝑡 termine arbitrario

§ (∃𝑖) ![(/%]∃%! 𝑡 termine arbitrario

§ (∃𝑒) ∃%!

[![#/%]]

*

* 𝑦 ∉ 𝐹𝑉(𝑄) ∪ 𝐹𝑉(𝑓𝑜𝑔𝑙𝑖𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑎𝑛𝑐𝑒𝑙𝑙𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑖 Q) a parte 𝑃[𝑦/𝑥]

(5)

Regole DN

∧ 𝑒. 1 !∧#!

(∧ 𝑒. 1) !∧##

(∧ 𝑖) ! #!∧#

∨ 𝑖. 1 !∨#!

(∨ 𝑖. 2) !∨##

(∨ 𝑒) !∨#

[!]

' [#]

' '

→ 𝑒 ! !→#

#

→ 𝑖

!

#

!→#

⊥ 𝑒 )!

¬𝑒 ! ¬!)

¬𝑖

! )

¬!

𝑅𝐴𝐴

[¬+]

) +

(∀𝑖) +(-)

∀0+

(∀𝑒) +(1)∀0+

(∃𝑖) +(1)∃0+

(∃𝑒) ∃0+

[+(-)]

3 3

(6)
(7)
(8)
(9)

Esempio

• 𝑝 → 𝑞 ⊢ ¬𝑝 ∨ 𝑞

(10)

Esempio

• ∀𝑥(𝑃𝑥 ∨ 𝑃𝑥) ⊢ ∀𝑥𝑃𝑥

(11)

Esempio

• ∃𝑥𝑃𝑥 ⊢ ∃𝑥(𝑃𝑥 ∨ 𝑄𝑥)

(12)

Esempio

• ∀𝑥∃𝑦𝑅𝑥𝑦 ⊢ ∀𝑥∃𝑦∃𝑧(𝑅𝑥𝑦 ∧ 𝑅𝑦𝑧)

(13)

Calcolo dei sequen-

(∃𝑙) !,# $/& ⊢(

!,∃&#⊢( la variabile y deve essere nuova

(∃𝑟) !⊢# */& ,∃&#,(

!⊢∃&#,( Il termine t deve essere scelto tra i vecchi se ce ne

sono, no var legate . Altrimen8 ne prendiamo uno nuovo

(∀𝑙) !,∀&#,# */& ⊢(

!,∀&#⊢( Il termine t deve essere scelto tra i vecchi se ce ne

sono, no var legate . Altrimen8 ne prendiamo uno nuovo

(∀𝑟) !⊢# $/& ,(

!⊢∀&#,( la variabile y deve essere nuova

(14)

Calcolo dei sequen-

Ξ rappresenta una sequenza di formule atomiche

(15)

Criterio di equità

• Criterio di equità:

§ Nell’esplorare un ramo, nessuna regola deve essere applicata all’infinito.

• Usando questo criterio ogni formula vera verrà dimostrata.

(16)

Terminazione

• terminazione con successo

§ S `e un quasi-assioma, cio`e un sequente in cui la stessa formula appare sia nella parte destra che in quella sinistra (ci si pu`o eventualmente restringere al caso di formule atomiche). In tale situazione diremo che il ramo `e chiuso.

• terminazione con fallimento

§ S `e un sequente Ξ1 ⊢ Ξ2 composto unicamente da formule atomiche e tale che nessuna formula appare sia in Ξ1 che in Ξ2.

(17)

U-lizzo del calcolo

• Come per la logica proposizionale il calcolo dei sequen4 può essere usato per:

§ la ricerca di dimostrazioni

§ la ricerca di contromodelli

(18)

Ricerca di dimostrazioni

• Per dimostrare che un sequente Γ ⊢ Δ è una verità logica:

§ lo si scrive in basso

§ si usano le regole proposizionali e predica8ve (con il criterio di equità)

§ la ricerca finisce quando si arriva, in tuJ i rami della dimostrazione, ad un assioma del 8po 𝐴 𝑡+, … , 𝑡, ⊢ 𝐴(𝑡+, … , 𝑡,).

(19)

Esempio

∀𝑥 (𝐴(𝑥) ∧ 𝐵(𝑥)) ⊢ ∀𝑥 𝐴(𝑥) ∧ ∀𝑥 𝐵(𝑥)

𝐴(𝑦) ⊢ 𝐴(𝑦)

∀𝑥(𝐴(𝑥) ∧ 𝐵(𝑥)), 𝐴(𝑦), 𝐵(𝑦) ⊢ 𝐴(𝑦)

∀𝑥(𝐴(𝑥) ∧ 𝐵(𝑥)), 𝐴(𝑦) ∧ 𝐵(𝑦) ⊢ 𝐴(𝑦)

∀𝑥 (𝐴(𝑥) ∧ 𝐵(𝑥)) ⊢ 𝐴(𝑦)

∀𝑥 (𝐴(𝑥) ∧ 𝐵(𝑥)) ⊢ ∀𝑥 𝐴(𝑥)

𝐵(𝑦) ⊢ 𝐵(𝑦)

∀𝑥(𝐴(𝑥) ∧ 𝐵(𝑥)), 𝐴(𝑦), 𝐵(𝑦) ⊢ 𝐵(𝑦)

∀𝑥(𝐴(𝑥) ∧ 𝐵(𝑥)), 𝐴(𝑦) ∧ 𝐵(𝑦) ⊢ 𝐵(𝑦)

∀𝑥 (𝐴(𝑥) ∧ 𝐵(𝑥)) ⊢ 𝐵(𝑦)

∀𝑥 (𝐴(𝑥) ∧ 𝐵(𝑥)) ⊢ ∀𝑥𝐵(𝑥)

∀𝑥 (𝐴(𝑥) ∧ 𝐵(𝑥)) ⊢ ∀𝑥 𝐴(𝑥) ∧ ∀𝑥 𝐵(𝑥)

(20)

Ricerca di contromodelli

• Si procede come per la ricerca di dimostrazioni.

• Si considerano solo due 4po di rami:

§ quelli che terminano senza arrivare ad un assioma.

§ quelli che non terminano nonostante l’uso del criterio di equità.

(21)

Rami che terminano

• Abbiamo lo stato terminale con fallimento quando:

• ci sono solo formule atomiche o quan4ficatori universali prima di ⊢ o esistenziali dopo di ⊢

• sono state faIe tuIe le possibili istanziazioni 𝐴(𝑡/𝑥), con termini 𝑡 presen4 nel ramo, per i quan4ficatori universali prima di ⊢ ed esistenziali dopo di ⊢.

(22)

Contromodello

• StruIura 𝑆 = (𝐷, 𝐼) e ambiente 𝜉;

• 𝐷 = {tuM i termini, tranne le variabile legate, nel ramo}

• 𝜉; (𝑥) = 𝑥 per tuIe le variabili libere nel ramo

• 𝐼(𝑐) = 𝑐 per tuIe le costan4 nel ramo

• 𝐼(𝑓(𝑡<, 𝑡=, … , 𝑡>)) = 𝑓(𝑡<, 𝑡=, … , 𝑡>) per tuIe le funzioni nel ramo

• 𝐼(𝐴(𝑡<, 𝑡=, … , 𝑡>)) = 1 sse 𝐴 𝑡<, 𝑡=, … , 𝑡> compare a sinistra di⊢.

(23)

Esempio

• ∀x A x → B x ⊢ ∃xA x → ∀xB(x)

∀x(A(x) → B(x)), B(y), A(y) ⊢ B(z), A(z)

∀x(A(x) → B(x)), B(y), A(z) → B(z), A(y) ⊢ B(z) ....

∀x(A(x) → B(x)), A(y) → B(y), A(z) → B(z), A(y) ⊢ B(z)

∀x(A(x) → B(x)), A(y) ⊢ B(z)

∀x(A(x) → B(x)), A(y) ⊢ ∀xB(x)

∀x(A(x) → B(x)), ∃xA(x) ⊢ ∀xB(x)

∀x A x → B x ⊢ ∃xA x → ∀xB(x)

(24)

Esempio

• ramo terminato senza assiomi:

§ ∀𝑥 𝐴 𝑥 → 𝐵 𝑥 , 𝐵 𝑦 , 𝐴 𝑦 ⊢ 𝐵(𝑧), 𝐴(𝑧)

• contromodello

§ 𝐷 = {𝑦, 𝑧}

§ 𝜉-(𝑦) = 𝑦, 𝜉-(𝑧) = 𝑧

§ 𝐼(𝐵(𝑦)) = 𝐼(𝐴(𝑦)) = 1

§ 𝐼(𝐵(𝑧)) = 𝐼(𝐴(𝑧)) = 0

§ ∀𝑥 𝐴 𝑥 → 𝐵 𝑥 ⊢ ∃𝑥𝐴(𝑥) → ∀𝑥𝐵(𝑥)

1 0

(25)

Rami che non terminano

• Caso più difficile:

§ bisogna prevedere l’andamento del ramo infinito.

§ Non sempre è possibile trovare un contromodello.

• Vediamo un esempio.

(26)

• ∃xA x , ∀y A y → A f y ⊢

A(z), A(f(z)),... , A(f!(z)), ∀y(A(y)A(f(y)))...

…….

A(z),∀y(A(y)A(f(y))),A(f(z)),A(f(z))A(f(f(z))) ...

A(z), ∀y(A(y)A(f(y))), A(f(z)) ...

A(z), ∀y(A(y) A(f(y))), A(z)A(f(z)) A(z), ∀y(A(y)A(f(y)))

∃?@ ? ,∀C @ C → @ E C

Esempio

(27)

Esempio

𝐴(𝑧), 𝐴(𝑓(𝑧)), . . . , 𝐴(𝑓,(𝑧)), ∀𝑦(𝐴(𝑦) → 𝐴(𝑓(𝑦))) ⊢

contromodello:

𝐷 = {𝑧, 𝑓(𝑧), 𝑓(𝑓(𝑧)), … , 𝑓,(𝑧), … }

𝜉-(𝑧) = 𝑧

𝐼(𝑓,(𝑧)) = 𝑓,(𝑧) 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑖 > 0

𝐼(𝐴(𝑓,(𝑧))) = 1 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑖 > 0

𝐼(𝐴(𝑧)) = 1

∃𝑥𝐴 𝑥 , ∀𝑦 𝐴 𝑦 → 𝐴 𝑓 𝑦

1

(28)

Esempio

• In realtà potevamo trovare un contromodello più semplice:

• contromodello:

• 𝐷 = {𝑎}

• 𝐼(𝑎) = 𝑎

• 𝐼(𝑓(𝑎)) = 𝑓(𝑎)

• 𝐼(𝐴(𝑎)) = 1

• ∃𝑥𝐴 𝑥 , ∀𝑦 𝐴 𝑦 → 𝐴 𝑓 𝑦 ⊢

1

(29)

Teorema di corre?ezza

• Γ ⊢ ∆ ⇒ Γ ⊨ ∆.

• Sia un sequente Γ ⊢ Δ della logica predica4va, allora non esiste

nessuna interpretazione (𝑆, 𝜉;) per cui si abbia 𝑆, 𝜉; ⊨ 𝑃 per ogni 𝑃 ∈ Γ e (𝑆, 𝜉;) ogni 𝑄 ∈ Δ.

• Ovvero: se 𝑃 è dimostrabile con i sequen4 allora 𝑃 è una verità logica.

(30)

Teorema di completezza

• Γ ⊨ ∆⇒ Γ ⊢ ∆.

• Se il sequente Γ ⊢ Δ non è dimostrabile allora esiste una

interpretazione (𝑆, 𝜉;) tale che 𝑆, 𝜉; ⊨ 𝑃 per ogni 𝑃 ∈ Γ e 𝑆, 𝜉; ⊭ 𝑄 ogni 𝑄 ∈ Δ.

• Ovvero: se 𝑃 non è dimostrabile con i sequen4 allora 𝑃 non è una verità logica.

(31)

Semi-decidibilità

se una dimostrazione esiste si e` sicuri prima o poi di trovarla; in caso contrario, l’algoritmo potrebbe non terminare affa;o.

Teorema 5.25 (di Church)

§ Non esiste alcun algoritmo (metodo, procedura generale . . . ) che consente di decidere la validità di una qualunque formula della logica del primo ordine.

OSS: il problema della non validità di una formula è (computazional- mente) equivalente a quello della soddisfacibilità

OSS: Il fa;o che la non esistenza di un procedimento generale di de-cisione non preclude, tu;avia, la possibilità che per parLcolari so;oinsiemi di

formule un tale procedimento possa esistere

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