ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO STATALE “PAPA GIOVANNI PAOLO I”
SCUOLA INFANZIA - PRIMARIA – SECONDARIA I GRADO
Distr. Scol.co 34 -Via Roma, 39 - 71047 Stornara (FG) - C.F. 90015650717 – Codice Univoco Ufficio (CUF) UFUOPR – cod. mecc. FGIC83700P tel. 0885/431123 – fax. 0885 / 431804
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La scuola è uguale per tutti se è diversa per ciascuno
ciascun
P.A.I. Consuntivo 2017/2018 Previsione 2018/2019
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE
“Non posso cambiare la direzione, ma posso sistemare le vele in modo da raggiungere la mia destinazione”
(Jimmi Dean)
I.C.S. PAPA GIOVANNI PAOLO I - C.F. 90015650717 C.M. FGIC83700P - SEGR - SEGRETERIA Prot. 0002841/U del 30/06/2018 11:02:25V.10 - Disagio e diverse abilità – DSA
La politica dell’Inclusione scolastica in Italia
L’Italia è stata tra i primi paesi a scegliere la via dell’integrazione degli alunni con disabilità in scuole e classi regolari.
L’iter legislativo che ha portato la scuola italiana ad abbandonare l’istruzione “differenziale” e ad orientarsi verso un processo educativo d’integrazione, in una prospettiva inclusiva, è stato contraddistinto da importanti tappe legislative.
Con la legge 517/1977 si introduce il termine di “integrazione” riferito a tutti gli alunni diversamente abili e si cominciano a progettare interventi educativi individualizzati e finalizzati al pieno sviluppo della personalità degli alunni.
La legge 104/1992 costituisce una tappa fondamentale nell’evoluzione della normativa in materia di diritto allo studio dei disabili.
“Obiettivo dell’integrazione scolastica è ampliare l’accesso all’istruzione, promuovere la piena partecipazione alle opportunità integrative di tutti gli studenti suscettibili di esclusione al fine di realizzare il loro potenziale.”
Con la legge 53/2003, la personalizzazione diviene elemento essenziale della costruzione dei processi di apprendimento, intesa come la realizzazione di percorsi diversi all’interno del curricolo della classe, percorsi che devono rispondere a precisi bisogni formativi dell’individuo, mettendo al centro del programma scolastico non le discipline tradizionalmente intese, ma l’alunno.
Il passaggio fondamentale verso l’inclusione, si trova nella legge 170/2010, con la quale si tutela il diritto all’apprendimento dei soggetti con disturbo specifico dell’apprendimento. Essa sancisce definitivamente il diritto alla personalizzazione, obbligando le scuole ad adottare misure compensative e dispensative per adeguare l’intervento formativo alle specifiche caratteristiche dell’alunno.
Con la Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e le successive circolari e note di chiarimento si delinea e precisa la strategia inclusiva nella scuola Italiana al fine di realizzare pienamente il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà.
Con le nuove Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri del 19/02/2014 si offre alle scuole una selezione ragionata delle soluzioni organizzative e didattiche elaborate e realizzate dalle scuole stesse, ovvero le migliori pratiche già messe in atto per accogliere ed accompagnare in modo ottimale i sempre più numerosi ragazzi di origine non italiana che le frequentano.
La recente normativa riguarda i Decreti Legislativi 62, 63, 66 13.04.2017: attuazione Legge 107/2015; si tratta nello specifico dei decreti legislativi sulla valutazione e l’esame di Stato, sull’effettività del diritto allo studio e sull’inclusione scolastica.
Pre anni ’60: dall’esclusione alla medicalizzazione
Anni ’60 – metà anni ’70: dalla medicalizzazione all’inserimento
Metà anni ’70 – anni ’90: dall’inserimento all’integrazione
Post anni ’90: dall’integrazione all’inclusione
Bisogni Educativi Speciali (BES),
attraverso la stesura del
piano annuale per l'inclusività.
Il piano annuale per l’inclusività rappresenta
Il piano definisce:
PRINCIPI CRITERI
STRATEGIE
funzionali all’inclusione degli studenti e chiarisce:
i compiti dei soggetti coinvolti nel piano di inclusione
le azioni e le metodologie didattiche per favorire il loro apprendimento
le procedure, i tempi e gli strumenti attraverso i quali tali azioni si definiscono Si ridefinisce il tradizionale approccio all'integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di
tutta la comunità educante all'intera area dei
Il piano annuale per l’inclusività
rappresenta lo strumento per una progettazione dell’offerta formativa dell’Istituto in senso inclusivo.
Obiettivo generale del nostro Istituto:
attivare concrete pratiche educative, che tengano conto delle diversità mettendole al centro dell'azione educativa,
trasformandole così in risorse per l'intera comunità scolastica.
Secondo l’ICF
(International Classification of Funtioning, Disabilities and Handicap)
Il bisogno educativo speciale (BES) rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito educativo e/o apprenditivo, indipendentemente dall'eziologia, che necessita di educazione speciale individualizzata. Le difficoltà degli studenti, siano esse di tipo funzionale o socio-economico-culturale, non sono assolute e non risiedono in essi stessi, ma nell’incontro tra le caratteristiche dello studente e l’ambiente (scuola - famiglia-extrascuola).
I PRINCIPI
Ogni studente rappresenta un bisogno educativo speciale, poiché portatore di una propria unicità per:
contesto di vita
vissuto
ambienti socio culturali ed emozionali
stile di apprendimento.
In questo senso gli studenti con Bisogni Educativi Speciali, come definiti dalla normativa vigente, hanno diritto di usufruire di percorsi, modalità e tempi consoni alle loro peculiarità, che implicano una didattica flessibile, inclusiva, che li faccia sentire parte del tessuto sociale.
L’area dei Bisogni Educativi Speciali
può essere considerata come un’area dello svantaggio scolastico, che comprende problematiche di varia natura.
I CRITERI
Il riconoscimento dell’alunno con BES può
derivare da due diversi tipi di percorso
Il riconoscimento dell’alunno con BES può derivare
da due diversi tipi di percorso
Il riconoscimento dell’alunno con BES può derivare
da due diversi tipi di percorso
Il riconoscimento dell’alunno con BES può derivare
da due diversi tipi di percorso
Il riconoscimento dell’alunno con BES può derivare
da due diversi tipi di percorso
Per autonoma iniziativa del Consiglio di Classe in tutti gli altri casi di disagio sociale in cui, anche in mancanza di segnalazione da parte dei soggetti istituzionali competenti, viene rilevata una situazione di svantaggio di gravità tale da richiedere una personalizzazione degli interventi. Ciò implica che tutti i docenti hanno il dovere della presa in carico collegiale dei BES anche “ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi” (circ. 8/2013).
Per effetto di leggi o norme (L. 104/92, L.170/2010) per la disabilità, i disturbi evolutivi specifici e il disagio sociale certificato da soggetti istituzionalmente
competenti.
Al di là delle azioni e delle metodologie didattiche specifiche, si devono privilegiare le seguenti strategie di carattere trasversale:
Accoglienza in termini socio-affettivi e cognitive
Accoglienza che predispone ad un’efficace azione didattica tenendo conto degli specifici stili di apprendimento di ciascuno;
Superamento delle barriere che limitano una significativa relazione educativa, didattica e socio-affettiva;
Comunicazione didattica inclusive, sia rispetto ai contenuti disciplinari e metodologici, sia rispetto alle variabili di stile comunicativo.
LE STRATEGIE
I CRITERI
Soggetti coinvolti nel Piano di Inclusione
G.L.I.
ELABORA IL P.A.I.
MONITORA I PROGETTI ATTIVATI RELATIVAMENTE AI BES
EFFETTUA CONSULENZA E SUPPORTO AI COLLEGHI SULLE STRATEGIE INCLUSIVE
I suoi compiti:
COORDINA LE PROPOSTE DI INTERVENTI EDUCATIVI/DIDATTICI FORMULATE DAI G.L.H.O.
INTERFACCIA CON L’ASL DI ZONA PER SUPPORTO NELLA REDAZIONE DEI P.E.I. E PER LE ATTIVITA’ DI
INFORMAZIONE/FORMAZIONE
DIRIGENTE SCOLASTICO
REFERENTE ASL
REFERENTE SERVIZI SOCIALI-ENTE LOCALE
REFERENTE H
REFERENTE DSA-ALUNNI ADOTTATI
FUNZIONI STRUMENTALI
COLLABORATORI DEL DS
RAPPRESENTANTI DEI DOCENTI CURRICULARI E DI SOSTEGNO
RAPPRESENTANTE GENITORI DEGLI ALUNDIVERSAMENTE ABILI
LE PROCEDURE
GLI STRUMENTI
1. Il GLI prende atto tramite Segreterie delle certificazioni pervenute e dà informazioni al Collegio Docenti precedente l’inizio delle attività didattiche.
2. I coordinatori dei Consigli di Classe si informano presso la Segreteria della documentazione presente e comunicano ai singoli docenti le evidenze emerse.
3. Ogni singolo docente collabora all’osservazione sistematica della classe, analizza i dati relativi ad ogni singolo alunno, informa il Consiglio di Classe delle procedure messe in atto e compila la scheda relativa alla propria disciplina.
4. Il coordinatore di classe raccoglie le schede disciplinari e predispone insieme al Consiglio la bozza dei diversi Piani Didattici Personalizzati (P.D.P.) da discutere all’interno del primo incontro con le famiglie
e gli eventuali operatori socio-sanitari.
5. Il Consiglio di Classe ratifica i Piani predisposti e li fa sottoscrivere ad alunni e famiglie.
6. Il Coordinatore predispone 3 copie del Piano sottoscritto da scuola, genitori e alunno da consegnare rispettivamente:
in segreteria didattica
alla famiglia
nel fascicolo di classe.
I. La procedura 1 si realizza all’inizio di ogni anno scolastico e in ogni momento in cui vengono acquisite nuove documentazioni.
II. Le procedure 2, 3, 4, 5 e 6 si realizzano entro il mese di novembre per le certificazioni acquisite ad inizio anno; in tempi congrui, in caso di acquisizione di certificazioni in corso d’anno.
III. Consigli di Classe revisionano annualmente e/o, qualora si ritenga necessario, i Piani predisposti e apportano le necessarie variazioni riservandosi di richiedere alle famiglie anche aggiornamenti della documentazione.
IV. Ai sensi della vigente normativa per gli allievi che frequentano l’ultimo anno, la certificazione non potrà pervenire oltre il 31 marzo
Gli Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali sono:
Piano Educativo Individualizzato (PEI) per alunni con certificazione di disabilità ai sensi della Legge 104/92 che può prevedere:
programmazione non riconducibile agli obiettivi ministeriali;
programmazione semplificata riconducibile agli obiettivi ministeriali;
Piano didattico personalizzato (PDP) per alunni con certificazione di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ai sensi della Legge 170/2010 e per alunni con Disturbo di Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD)
ai sensi della Circolare del 20/03/2012
Piano Didattico Personalizzato (PDP) per tutti gli alunni con BES diversi da quelli sopra citati.
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: n
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 26
minorati vista 0
minorati udito 1
Psicofisici 25
2. disturbi evolutivi specifici
DSA 8
ADHD/DOP 0
Borderline cognitivo 0
Altro 0
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 4
Socio-economico 1
Linguistico-culturale 2
Disagio comportamentale/relazionale 1
Altro 0
Totali 38
% su popolazione scolastica (__663_ alunni) 5,7%
N PEI redatti dai GLHO 26
N di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 11 N di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
1
SCUOLA INFANZIA
A. Rilevazione dei BES presenti: n
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 2
minorati vista 0
minorati udito 0
Psicofisici 2
2. disturbi evolutivi specifici
DSA 0
ADHD/DOP 0
Borderline cognitivo 0
Altro 0
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
Socio-economico 0
Linguistico-culturale 0
Disagio comportamentale/relazionale 0
Altro 0
Totali 2
N PEI redatti dai GLHO 0
N di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 0 N di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 0
SCUOLA SECONDARIA I GRADO
A. Rilevazione dei BES presenti: n
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 12
minorati vista 0
minorati udito 1
Psicofisici 11
2. disturbi evolutivi specifici
DSA 6
ADHD/DOP 4 0
Borderline cognitivo 0
Altro 0
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 3
Socio-economico 1
Linguistico-culturale 2
Disagio comportamentale/relazionale 0
Altro 0
Totali 21
N PEI redatti dai GLHO 12
N di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 8 N di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 1
SCUOLA PRIMARIA
A. Rilevazione dei BES presenti: n
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 12
minorati vista 0
minorati udito 0
Psicofisici 12
2. disturbi evolutivi specifici
DSA 2
ADHD/DOP 0
Borderline cognitivo 0
Altro 0
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 1
Socio-economico 0
Linguistico-culturale 1
Disagio comportamentale/relazionale 0
Altro 0
Totali 15
N PEI redatti dai GLHO 12
N di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 3 N di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 0
B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e
personalizzate in classe e di piccolo gruppo.
si
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti,
ecc.)
si
AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo
si Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
si
Assistenti alla comunicazione (AAC e Assistente LIS e Tecnico ABA)
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
sì
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
sì
Funzioni strumentali / coordinamento n.1 funzione strumentale area 3:
responsabile del coordinamento e dell’inclusione degli alunni con BES.
si
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) n.1 referente H;
n.1 referente DSA-alunni adottati;
si
Psicopedagogisti e affini esterni/interni No
Docenti tutor/coordinatori Rapporti con la famiglia;
partecipazione ai GLH operativi;
segnalazione alla funzione strumentale dell’inclusione della presenza di eventuali studenti con BES;
coordinamento dei lavori di stesura dei PDP.
si
STRUMENTI DELL’INCLUSIONE
Tipologia dello strumento N. Eventuali annotazioni
Protocollo di accoglienza studenti con disabilità 1
Protocollo di accoglienza studenti con DSA 1
Protocollo di accoglienza studenti nazionalità non italiana 1 Sito web e servizi on-line di comunicazione scuola - famiglia 1
Biblioteca di didattica speciale 1
LIM 24
tablet 15
Pc fissi e mobili 50
C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLHO/GLHI/GLI si
Rapporti con famiglie si
Tutoraggio alunni si
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva si Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLHO/GLHI/GLI si
Rapporti con famiglie si
Tutoraggio alunni si
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva si n. 30 Docenti formati sui DSA con
un corso della durata di 30 ore
si
Altri docenti
Partecipazione a GLHI/GLI si
Rapporti con famiglie si
Tutoraggio alunni si
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva si
Altro: no
D. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili si
Progetti di inclusione / laboratori integrati no
Filtro relazionale si
E. Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su genitorialità e
psicopedagogia dell’età evolutiva no
Coinvolgimento in progetti di inclusione Si Coinvolgimento in attività di promozione
della comunità educante si
Altro: riunioni programmate GLHO, colloqui individuali
si
F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Incontri iniziali per la stesura del PEI sì eventuali incontri per situazioni di disagio
maturate in corso d’anno e aggiornamento
PDF sì
eventuali incontri finali (non per tutti gli studenti disabili) in particolare per la definizione
della richiesta di servizio socio- assistenziale sì Procedure condivise di intervento su
disagio e simili si
Progetti territoriali integrati no
Progetti integrati a livello di singola scuola no
Rapporti con CTS / CTI no
Rapporti con servizi socio integrati Si
G. Rapporti con privato sociale e volontariato
Progetti territoriali integrati no
Progetti integrati a livello di singola scuola no
Progetti a livello di reti di scuole no
H. Formazione docenti
Strategie e metodologie educativo-
didattiche / gestione della classe no
Didattica speciale e progetti educativo-
didattici a prevalente tematica inclusiva no Didattica interculturale / italiano L2 sì Psicologia e psicopatologia dell’età
evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) no
Progetti di formazione su specifiche disabilità
(autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Si Progetto di formazione per docenti referenti BES si
Progettazione per competenze si
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli
insegnanti x
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
x Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in
rapporto ai diversi servizi esistenti; x
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle
decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; x
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi
inclusivi; x
Valorizzazione delle risorse esistenti x
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei
progetti di inclusione x
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo. x
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno (2018/2019)
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Il seguente Piano inclusivo intende proseguire e incrementare le azioni che già da anni si mettono in atto per il successo formativo di tutti gli alunni.
Il nostro Istituto ha individuato figure e organi specifici cui affidare il delicato compito di creare e attuare buone prassi inclusive. Di seguito vengono riportati i compiti delle varie figure e degli organi preposti all’Inclusione.
DS: coordina tutte le attività, stabilisce priorità e strategie, presiede i GLI e promuove un sostegno ampio e diffuso per rispondere ai bisogni e alle diversità di tutti gli alunni
REFERENTE H: sensibilizza e approfondisce tematiche specifiche sulla disabilità; supporta i Consigli di Classe in cui vi sono alunni con disabilità favorendo la relazione con le famiglie, con gli Enti locali e la Asl di riferimento
REFERENTE ALUNNI DSA/ALUNNI ADOTTATI: coordina i Consigli di Classe per la stesura del PDP e favorisce la relazione con le famiglie. Informa i docenti sulla presenza di alunni adottati e sulle tematiche dell’adozione favorendone la relazione con le famiglie
DOCENTI DI SOSTEGNO: partecipano alla programmazione educativo-didattica supportando il consiglio di classe/team docenti nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive; pianificano interventi sul piccolo gruppo con metodologie particolari in base alla conoscenza degli studenti e coordinano la stesura e l’applicazione del Piano Educativo Individualizzato COORDINATORI DI CLASSE: raccolgono le osservazioni dei docenti curriculari che individuano i Bes che segnalano poi al GLI e propongono interventi di recupero confrontandosi con le figure di riferimento
DOCENTI CURRICULARI: rilevano situazioni di disagio all’interno delle classi, si confrontano con il coordinatore e suggeriscono interventi specifici mettendo in atto quanto stabilito nel PEI e/o nel PDP PERSONALE ATA: collabora con tutte le figure coinvolte nell’inclusività e nell’osservanza di aspetti non formali e dei comportamenti degli alunni
LA FAMIGLIA: informa il team docente o il coordinatore di classe (o viene informata) della situazione/problema. Si attiva per portare il figlio da uno specialista ove necessario. Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il Progetto e collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione
ASL: effettua l’accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione relativa all’accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per individuare il percorso da intraprendere in assenza della collaborazione della famiglia
I SERVIZI SOCIALI: se necessario viene aperta una collaborazione di rete, rispetto ai vari servizi offerti dal territorio.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento per insegnanti e famiglie La formazione degli insegnanti avverrà nell' ottica di un curricolo organizzato per nuclei fondanti disciplinari per condurre gli allievi, con particolare attenzione agli alunni con BES, all’acquisizione di conoscenze e competenze stabili e generative di ulteriori approfondimenti. Il nostro Istituto ha previsto la partecipazione degli insegnanti di ogni ordine e grado ad un percorso formativo, già avviato, relativo alla valutazione e progettazione per competenze.
Implementazione nei vari organi collegiali (dipartimenti, consigli di classe, collegio dei docenti) delle metodologie e strategie didattico-educative sui BES a seguito della partecipazione dei docenti a percorsi di formazione.
Cura del sito web dell’istituto attraverso la messa a disposizione di materiali specifici sui BES:
modulistica, progetti, materiali di studio, pratiche educativo-didattiche, ecc.
In sinergia con le famiglie saranno pianificati momenti di incontro-dibattito in occasione di convegni e adesione a progetti, anche in rete con altre scuole, al fine di sensibilizzare su tematiche inclusive.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
“La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curriculari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine.
Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo”.
(Indicazioni nazionali per il Curricolo della scuola di base, 2012).
Premesso che ogni alunno, certificato e non, va valutato secondo le proprie potenzialità, competenze e obiettivi indicati nei PEI/PDP/PSP, vengono adottate griglie di valutazione coerenti con i percorsi formativi perseguiti.
Relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove, nel tener conto di eventuali strumenti compensativi e misure dispensative, si riserverà particolare attenzione alla padronanza, da parte degli alunni, dei livelli essenziali degli apprendimenti.
Nei PEI e nei PDP si dovranno specificare le modalità di verifica attraverso le quali si intende operare e valutare durante l’anno scolastico.
Anche per il prossimo anno il monitoraggio e la valutazione del grado d’inclusività della scuola si attueranno attraverso la compilazione di questionari dei protagonisti del processo inclusivo (docenti, alunni, genitori, e Personale Ata).
Saranno revisionati i protocolli di accoglienza relativi all'inclusione degli alunni con BES alla luce della normativa vigente.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
BES (104 e DSA) Coordinamento tra docenti curriculari e di classe per la rilevazione iniziale delle potenzialità e definizione dei percorsi personalizzati.
BES ( altra tipologia)
Apprendimento cooperativo per sviluppare forme di cooperazione e di rispetto reciproco fra gli allievi e per veicolare conoscenze, abilità e competenze.
Tutoring ( apprendimento fra pari: lavori a coppie).
Didattica laboratoriale per sperimentare in situazione ( lavoro di gruppo a classi aperte, peer education).
Didattica per progetti.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
Rapporti con ASL per confronti periodici, in occasione degli incontri del GLH e per l’attivazione di percorsi di educazione all’affettività.
Collaborazioni con le cooperative ( assistenza specialistica).
Collaborazioni con Enti pubblici ( Comune, provincia, UST).
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
Il ruolo delle famiglie è fondamentale per la buona riuscita dei piani per l’inclusione. Purtroppo forti resistenze all’approfondimento diagnostico, o all’opposto, delega totale alla scuola, caratterizzano l’atteggiamento di alcuni genitori che raramente sono in grado di proseguire il lavoro intrapreso dalla scuola.
La scuola prevede di:
fornire informazioni e richiedere la collaborazione alle famiglie e alla comunità educante;
condividere con le famiglie i percorsi formativi al fine di valorizzare le risorse e le potenzialità di ciascun alunno;
migliorare il senso di responsabilizzazione genitoriale attraverso una maggiore partecipazione alle varie iniziative proposte dalla scuola.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
Personalizzazione e individualizzazione della didattica
Sulla base dei bisogni reali e delle effettive capacità degli studenti con bisogni educativi speciali, verrà elaborato un PDP e/o un PEI (nel caso di alunni con disabilità). In essi verranno individuati:
gli obiettivi specifici d’apprendimento;
le strategie e le attività educativo/didattiche;
le iniziative formative integrate tra istituzioni scolastiche e realtà socio/assistenziali o educative territoriali;
progetti inclusivi;
le modalità di verifica e valutazione;
Per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:
rispondere ai bisogni di individuali;
monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni;
monitorare l'intero percorso;
favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità;
potenziamento delle attività di orientamento in ingresso e in uscita.
I Bisogni Educativi Speciali in classe richiedono, dunque, il potenziamento della didattica inclusiva.
In questa visione i 7 punti chiave per la didattica inclusiva saranno:
1.Attivazione della risorsa compagni 2. “Adattamento” come strategia Inclusiva 3. Strategie logico-visive, mappe e aiuti visivi
4.Attenzione ai processi cognitivi e stili di apprendimento 5.Metacognizione e metodo di studio
6.Emozioni, variabili psicologiche dell’apprendimento 7. Valutazione, verifica e feedback
Valorizzazione delle risorse esistenti
L’Istituto si propone di valorizzare la professionalità di tutti i docenti curricolari, forti della loro esperienza pluriennale e, in particolare, di quei docenti con una formazione specifica nell’ambito delle disabilità e dei DSA attraverso una maggiore collaborazione e condivisione di progetti e sperimentazioni inclusivi al fine di socializzare il reale significato del Progetto di Vita, quale strumento di crescita e sviluppo di competenze sociali e pro-sociali per gli alunni e per tutta la Comunità.
Risorse umane
• Ricognizione delle competenze dei docenti interni e valorizzazione delle stesse nei momenti di formazione e nelle progettazioni e /o percorsi laboratoriali, attraverso una progettazione condivisa, collaborazione tra docenti di sostegno e curricolari, scambio di funzioni e di ruoli, corresponsabilità educativa sentita, percepita e vissuta;
• collaborazione tra le funzioni strumentali;
• collaborazione con la segreteria.
Risorse materiali e tecnologiche
• Implementare l’utilizzo di strumenti compensativi specifici per rispondere adeguatamente ai bisogni educativi speciali di ciascun alunno;
• implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi;
• utilizzare computer e laboratori informatici;
• utilizzare software specifici;
• utilizzare, per le attività inclusive, i laboratori già presenti nella scuola.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione-
L’eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità di risposte possibili richiede l’articolazione di un progetto globale che valorizzi prioritariamente le risorse della comunità scolastica e definisca la richiesta di risorse aggiuntive per realizzare interventi precisi.
L’Istituto necessita di:
• coinvolgimento dei docenti nella realizzazione dei progetti di Inclusione proposti;
• assegnazione di figure specialistiche: AAC (Assistente all’Autonomia e alla Comunicazione), per gli alunni con disabilità, già ad inizio anno scolastico;
• presenza di mediatore culturale per gli alunni stranieri;
• reale presenza sul campo di esperti/specialisti di ciascuna patologia (es. Autismo, ADHD, ecc.), che possano offrire delucidazioni pratiche finalizzate al concreto inserimento di ciascun alunno, sia nel gruppo classe, che nel macrosistema scolastico;
• rapporti costanti con i servizi socio-sanitari;
• “reti di scuole” in tema di inclusività.
Condiviso nella riunione del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 28/05/2018
Approvato dal Collegio dei Docenti in data 30/06/2018, come parte integrante del PTOF, con delibera n. 86
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
In un contesto sociale sempre più complesso, la scuola si pone l’obiettivo di individuare delle attività e dei percorsi che facciano emergere e valorizzare le specifiche potenzialità e attitudini di ciascun alunno:
• Continuità con i docenti dei diversi ordini di scuola per l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione degli alunni nelle classi prime;
• passaggio di informazioni tra i diversi ordini di scuola, tali da permettere a chi accoglie lo studente con Bisogni Educativi Speciali di conoscere il suo pregresso scolastico non solo in termini di risultati di apprendimento, ma anche in termini di modalità relazionali e motivazione allo studio;
• attività laboratoriali e progetti di continuità in accordo con le famiglie e gli insegnanti, in modo tale che gli alunni possano vivere con serenità il passaggio fra i diversi ordini di scuola;
• potenziamento di tutte le attività già realizzate con successo e finalizzate ad un’adeguata azione di continuità tra i diversi ordini di scuola;
• attuazione dei Protocolli di Accoglienza per gli alunni DVA/DSA/BES/stranieri;
• compilazione della scheda di raccordo tra i tre ordini di scuola, per la raccolta dei dati necessari all’individuazione degli alunni con BES.
Particolare attenzione sarà dedicata all’attività di orientamento nella scuola secondaria di I grado, che non sarà finalizzata solo alla scelta del futuro percorso scolastico, ma si configurerà piuttosto come didattico e formativo in cui lo studente sarà accompagnato nel processo di conoscenza di sé, delle proprie attitudini e capacità in vista della costruzione del proprio “progetto di vita”. L’obiettivo di queste azioni di orientamento sarà quello di favorire il successo personale, formativo e didattico che, a partire da una corretta scelta del percorso di studi, si traduca in risultati positivi sia in ambito scolastico che professionale. Il nostro Istituto opererà con gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di I grado:
offrendo agli studenti spazi e strumenti di riflessione in vista della scelta della scuola secondaria di II grado;
fornendo informazioni e materiali illustrativi sugli istituti secondari di II grado e sulla loro offerta formative;
realizzando laboratori orientativi in collaborazione con le scuole secondary di II grado.
Nel mese di gennaio/febbraio la scuola organizzerà la giornata dell’orientamento che fornirà agli studenti l’opportunità di avere un primo approccio con le diverse tipologie di istituti che il territorio offre e darà la possibilità, insieme ai loro genitori, di incontrare docenti e alunni di molti istituti superiori. Al termine del percorso nelle classi terze, il Consiglio di Classe consegnerà il “consiglio orientativo” come indicazione di percorsi consigliati. L’obiettivo prioritario che sosterrà l’intera progettazione sarà quello di permettere agli alunni di “sviluppare un proprio progetto di vita futura”.