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13° CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI

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SISTEMA STATISTICO NAZIONALE ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA

13° CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI

20 OTTOBRE 1991

RISULTATI PROVVISORI PROVINCIALI E COMUNALI SULLA POPOLAZIONE

E SULLE ABITAZIONI

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Questo volume è stato stampato presso l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Stabilimento di Via Salaria n. 696 - Roma

L'lstat autorizza la riproduzione parziale o totale del contenuto del presente volume con la citazione

della fonte

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INDICE

pagina INTRODUZIONE

1. Premessa; 2. Principali risultati; 3. Definizioni; 4. Avvertenze particolari; 5. Piano di pubblicazione dei censimenti '91 . . . 7

DATI RIASSUNTIVI

Tavola 1 - Popolazione residente per sesso e popolazione presente ai censimenti dal 1861 al 1991 (dati in migliaia) 13 Tavola 2 - Popolazione residente ai censimenti del 1991 e 1981 per sesso, ripartizione geografica e tipo di Comune 13 Tavola 3 - Comuni e relativa popolazione residente per ripartizione geografica secondo la variazione percentuale della

popolazione stessa tra il 1991 e il 1981 . . . .. . . . 14 Tavola 4 - Abitazioni occupate e non occupate ai censimenti del 1991 e 1981, per ripartizione geografica e tipo di Comune 14 Tavola 5 - Abitazioni e numero medio di abitazioni per 1.000 abitanti, per ripartizione geografica. J 5 Tavola 6 - Stranieri residenti e presenti, per regione e ripartizione geografica. . . .. . . . 15

DATI PROVINCIALI

Tavola 7 - Popolazione residente e popolazione presente ai censimenti del 1991 e 1981, per provincia. 16 Tavola 8 - Comuni e relativa popolazione residente ai censimenti del 1991 e 1981, per zona altimetrica e provincia. 22 Tavola 9 - Comuni e relativa popolazione residente, per classe di ampiezza demografica e provincia . . . . 24 Tavola 10 - Comuni e relativa popolazione residente secondo la variazione percentuale della popolazione stessa tra il1991 e

il 1981, per provincia . . . , . . . 30 Tavola 11 - Famiglie, componenti delle famiglie e delle convivenze ai censimenti del 1991 e 1981, per provincia. 34 Tavola 12 - Abitazioni occupate, non occupate e altri tipi di alloggio ai censimenti del 1991 e 1981, per tipo di Comune e

provincia . . . .

DATI COMUNALI

Tavola 13 - Famiglie, componenti delle famiglie e delle convivenze, popolazione residente per sesso, per Comune Tavola 14 - Abitazioni occupate, non occupate e altri tipi di alloggio, per Comune

APPENDICE

MOD. ISTAT CP. 8 bis - Primi risultati comunali

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42 149

257

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INTRODUZIONE

1. - Premessa

Con riferimento alla data del 20 ottobre 1991 è stato effettua- to, secondo quanto stabilito dalla legge del9 gennaio 1991 n.11, il 13° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni.

Con il presente volume vengono resi noti alcuni risultati provvisori a livello provinciale e comunale: essi costituiscono il prodotto di una elaborazione effettuata sulla base di dati tra- smessi dagli Uffici Comunali di Censimento, in forma aggregata, subito dopo la conclusione delle operazioni censuarie. Tali dati, riepilogati in appositi prospetti (vedere in appendice Mod. ISTAT CP. 8 bis), provengono quindi da una prima totalizzazione effet- tuata dai Comuni questionario per questionario, a differenza dei dati definitivi che si otterranno invece a seguito della registrazione dei dati riportati sui singoli modelli di rilevazione.

I dati di seguito riportati, che provengono da prime totalizza- zioni, devono essere considerati provvisori a causa delle seguenti operazioni che vengono svolte presso i Comuni:

1) revisione del materiale raccolto;

2) confronto tra i dati censuari relativi alla popolazione e le risultanze anagrafiche. Tale operazione permetterà di eviden- ziare eventuali casi di famiglie o singoli individui sfuggiti al censi- mento.

Inoltre nell'operazione di totalizzazione avvenuta presso i Comuni possono essere stati commessi errori materiali, alcuni riscontrabili altri no, in sede di esame del dato comunale che è stato sottoposto ad attenta analisi utilizzando tutte le fonti idonee a tal fine.

Già da ora, su un piano generale, possono essere comunque fatte alcune considerazioni sull'andamento delle operazioni cen- suarie. Il censimento, in quanto rilevazione totale, è una tra le indagini più complesse. Il cambiamento degli stili di vita, la mag- giore mobilità della popolazione, l'aumento delle persone che vivono sole o delle donne che lavorano, la diffidenza ad aprire la porta a persone non conosciute sono difficoltà obiettive che si incontrano nel lavoro sul campo. L'ISTAT, cosciente di tali proble- mi, si è dotata di nuovi strumenti per migliorare la rilevazione: la campagna d'informazione, l'introduzione del numero verde, il monitoraggio telematico delle operazioni, il nuovo modo di impo- stare la formazione dei rilevatori, vanno visti in tale contesto e allineano l'ISTAT alle esperienze più avanzate a livello internazio- nale.

Con la massiccia campagna di informazione adottata è stato possibile raggiungere vasti strati della popolazione.

Tramite l'istituzione del numero verde è stato possibile istitui- re un filo diretto con i cittadini sui problemi incontrati nella compi- lazione dei modelli. A tale proposito va detto che sono pervenute circa 170.000 telefonate, a cui vanno aggiunte tutte le telefonate ricevute dai singoli Comuni e dagli uffici centrali e periferici dell'l- STAT che denotano l'utilità del servizio messo a disposizione dei cittadini, una notevole partecipazione della collettività ed una accresciuta sensibilizzazione della popolazione nei confronti del censimento.

Inoltre, tramite un «sistema di controllo» che ha consenti- to il monitoraggio telematico continuo dell'intero processo di produzione dei dati, si è potuto prevenire e controllare gli errori che potevano prodursi nelle varie fasi del censimento

così da assicurare ai risultati uno standard qualitativo adeguato.

A tale proposito va ricordato che sono attualmente in corso di elaborazione due indagini, una di qualità e una di copertura, che contribuiranno a fornire un'immagine chiara della qualità dei dati raccolti.

Infine, per quanto attiene l'addestramento dei rilevatori sono stati predisposti manuali e videocassette contenenti non solo le norme di rilevazione ma anche delle indicazioni sulle modalità ritenute più adatte a «facilitare» il contatto con le famiglie. Ai rilevatori sono stati poi affiancati ispettori dell'lSTA T con il compi- to di garantire il rispetto delle norme e fornire l'assistenza alla rete periferica per tutto il periodo censuario.

Si ritiene opportuno precisare sin d'ora che la diffusione dei risultati definitivi inizierà nel secondo semestre del 1992 con una serie di fascicoli che conterranno notizie analitiche sulle caratteri- stiche strutturali della popolazione e delle abitazioni.

Tali fascicoli sono profondamente rinnovati e contengono non solo tavole di dati assoluti, ma indicatori, valori percentuali, ecc.

Il piano di analisi è stato arricchito: accanto alle tradizionali tavole che privilegiano il dettaglio dell'informazione verranno pubblicate infatti tavole volte ad evidenziare l'immagine sociale delle province, regioni, Italia, attraverso la messa a fuoco di una serie di soggetti sociali e tavole che garantiscono i confronti temporali dal 1961.

Un ulteriore novità del piano di pubblicazione del censimen- to è la sostituzione del volume «Atti del censimento» con un nuovo volume distinto in fascicoli. Gli «Atti del censimento» avevano un carattere fondamentalmente documentario e sono stati pubblica- ti a completamento dei lavori del censimento. Il nuovo volume sarà invece di carattere tecnico-metodologico (con un'appendice di documenti) e uscirà nel corso del 1992.

2. - Principali risultati

Allo scopo di fornire indicazioni che consentano una miglio- re <<lettura» dei dati riportati nel presente volume, si ritiene oppor- tuno riportare di seguito alcune sintetiche considerazioni di com- mento agli aspetti più Salienti della situazione demografica e socio-economica del nostro Paese evidenziati dall'informazione censuaria ora disponibile. Si farà per lo più riferimento alle tavole introduttive della sezione «Dati riassuntivi» alla quale pertanto si rinvia per notizie più dettagliate.

2.1. - Censimento della popolazione

2.1.1. - La popolazione attraverso i Censimenti

La popolazione residente al 20 ottobre 1991, costituita dalle persone con dimora abituale in Italia, è risultata di 56.411.290 persone: va considerato che nei confronti del 1981 si assiste ad una sostanziale stabilità.

Nei 130 anni compresi fra il 1861 ed il 1991 la popolazione residente in Italia si è più che raddoppiata, passando da 26.328.000 a 56.411.290 unità. Tra i ritmi di incremento che hanno contraddistinto le diverse fasi storiche si evidenziano valori massimi in corrispondenza del primo decennio del seco- lo e del periodo dal 1921 al 1931 e valori minimi in corrispon- denza della prima guerra mondiale e dell'ultimo decennio.

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Nell'ultimo intervallo intercensuario il tasso medio annuo di incre- mento (calcolato in base alla formula dell'interesse composto) è risultato pressochè pari allo zero, e quindi in diminuzione rispetto a quello che si registrò nel decennio precedente, circostanza questa da addebitare soprattutto alla progressiva diminuzione della natalità che da valori prossimi al17 per mille nel 1980-82 è scesa nel 1991 a circa il 9,6 per mille.

Anche la diversa qualità delle componenti in entrata ed in uscita del saldo migratorio ha contribuito a determinare una crescita zero. Infatti, mentre il flusso in entrata ha riguardato persone a cui difficilmente poteva essere assegnato lo status di residente (immigrati da paesi extracomunitari), per contro, il flus- so in uscita ha probabilmente riguardato in larga parte settori nuovi e più qualificati della popolazione residente.

Come è noto l'Italia ha già percorso tutte le tappe della transizione demografica, di quel processo cioè caratterizzato all'inizio da alti quozienti di natalità e mortalità, con una fase successiva di declino di ambedue i quozienti, uno stadio finale in cui il tasso di incremento della popolazione è vicino allo zero.

La popolazione presente, costituita dalle persone di fatto presenti sul territorio nazionale alla data del censimento, è risulta- ta di 57.103.833 unità con un aumento rispetto al 1981 di 767.648 unità (1,4%).

2.1.2. - Popolazione di censimento e popolazione anagrafica

Secondo quanto previsto dalle norme vigenti, i Comuni devo- no provvedere in occasione di ogni censimento al «confronto censimento - anagrafe». La predetta revisione consiste nel con- fronto tra le persone censite residenti ed i residenti iscritti in anagrafe risultanti nella scheda anagrafica di famiglia o di convi- venza corrispondente. Tale confronto permette di assicurare la rispondenza dell'anagrafe alla situazione della popolazione risul- tante al censimento e al tempo stesso di apportare gli eventuali perfezionamenti ai risultati del censimento.

Lo spirito di questa norma dunque attribuisce implicita vali- dità ai risultati del censimento e costringe tutti i Comuni ad una revisione e «ripulitura» periodica dell'anagrafe. Tale operazione non è stata ancora attuata da una parte dei Comuni. Risulta comunque di un certo interesse analizzare le risultanze censuarie e la situazione anagrafica così come si presenta alla data del censimento.

Se si raffronta l'ammontare della popolazione censita a quel- lo della popolazione calcolata sulla base dei dati anagrafici, si evidenzia una differenza a favore di quest'ultima di 1.400.000 unità. Tale differenza che si riscontra in maniera più o meno accentuata ad ogni censimento, è da attribuire in larga parte ad una non soddisfacente situazione delle anagrafi della popolazio- ne soprattutto in alcune regioni italiane (Campania, Calabria, Sicilia). In occasione di ogni censimento, l'ISTAT si è impegnato in un'azione tesa a fotografare la situazione reale, tentando di eliminare rigonfiamenti fittizi di popolazione dovuti a situazioni anagrafiche di comodo. Di decennio in decennio, progressiva- mente si sono fatti notevoli passi in avanti in questo senso;

esistono Comuni in cui l'anagrafe è informatizzata, perfettamente funzionante e dove non a caso i dati censuari sono molto vicini ai dati anagrafici. Esiste una più generale crescita di coscienza da parte degli stessi Comuni che hanno attivamente lavorato per la riuscita del censimento e per il conseguente aggiornamento delle anagrafi di popolazione. Esistono ancora Comuni in cui la situa- zione non è ottimale e in cui per la mancata informatizzazione del-

l'anagrafe, nonostante l'azione condotta nel tempo da parte del- l'ISTAT, non si è ancora ottenuto il risultato auspicato. Non è un caso che in occasione del censimento 1991 la differenza tra risultanze anagrafiche e censuarie è cresciuta: ciò è dovuto al fatto che l'ISTAT si è ulteriormente prodigato e dotato di nuovi strumenti rispetto al passato per garantire una fedele fotografia della realtà.

Il monitoraggio telematico delle operazioni censuarie, la stretta vigilanza dei Comuni in cui il superamento di una determi- nata soglia di popolazione poteva determinare vantaggi, il nume- ro crescente di anagrafi informatizzate hanno permesso un'attivi- tà ispettiva più accurata.

A ciò va aggiunto il varo della nuova normativa (L. 470 del 27 ottobre 1988) che ha istituito l'anagrafe degli italiani residenti all'estero e che ne ha disposto il censimento a cura di tutti i consolati contemporaneamente al censimento che veniva svolto in Italia. Tale legge ha permesso di rilevare con maggiore precisio- ne rispetto al passato gli italiani da tempo emigrati e residenti all'estero e ne ha reso più problematica l'inclusione nella popola- zione residente in Italia (una prova è costituita dal forte decre- mento, i148% in meno rispetto al 1981 , della popolazione censita come temporaneamente assente).

Infine, un discorso particolare va fatto in relazione alla mag- giore presenza di stranieri in Italia rispetto al passato. In anagrafe ne risultano 500.000 circa; ma tale segmento di popolazione, come confermato anche negli altri Paesi, può essere considerato

«a rischio» per le anagrafi: l'estrema mobilità sul territorio e dal territorio italiano può tradursi nell'esistenza di una quota di stra- nieri che dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno o anche l'iscrizione in anagrafe in un Comune, si allontana da questo e a volte anche dall'Italia senza cancellarsi dal precedente (doppia iscrizione o mancata cancellazione). A' ciò va aggiunto che il censimento ha considerato lo straniero come residente solo se veniva accertata la condizione di dimora abituale, mentre prima dell'entrata in vigore del nuovo regolamento anagrafico che su- bordina l'iscrizione al possesso del permesso di soggiorno a molti immigrati, l'iscrizione in anagrafe è stata concessa sulla base di una semplice domanda non essendovi sempre stata da parte dei Comuni la possibilità di effettuare approfonditi accertamenti.

Conseguentemente, parte degli stranieri iscritti in anagrafe possono essere stati nell'occasione del censimento più corretta- mente classificati come non residenti.

I nuovi strumenti adottati dall'ISTAT per potenziare l'attività ispettiva, la nuova normativa sull'anagrafe degli italiani residenti all'estero e nel censimento di questi ultimi, il particolare stato delle anagrafi in relazione alla popolazione straniera, sono dunque gli elementi che sorreggono la differenza tra popolazione anagrafi- ca e popolazione del censimento.

2.1.3. - Popolazione e territorio

Il lieve aumento tra il1981 e il1991 della popolazione residen- te (0,3%) che si verifica a livello Italia è il risultato di una diminu- zione nell'Italia settentrionale (1,4%) e di un aumento nell'Italia meridionale (2,5%) mentre l'Italia centrale risulta rimanere so- stanzialmente stabile (0,2%).

Nel precedente decennio le corrispondenti percentuali si presentarono tutte in aumento anche se differenziate: infatti men- tre l'Italia meridionale presentava il massimo incremento (5,3%), l'Italia settentrionale e l'Italia centrale presentavano incrementi pari rispettivamente al 2,6% e al 4,4%.

Ciò vuoi dire che si è passati da una crescita rallentata della

popolazione del Nord ad una decrescita, e da una crescita soste-

nuta del Sud ad una crescita rallentata. Lo sviluppo differenziale

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1

delle due ripartizioni non deve sorprendere e risente tra gli altri aspetti, dello sfasamento temporale e della velocità con cui en- trambe sono arrivate ad una fecondità al di sotto del livello di sostituzione, cioè a quella necessaria per assicurare la crescita zero: nel 1975 per il Nord, nel 1976 per il Centro, nel 1983 per il Sud.

A ciò va aggiunto il rallentamento del flusso migratorio diretto da Sud a Nord.

In conseguenza delle intervenute variazioni, la percentuale della popolazione che risiede nelle tre grandi ripartizioni geografi- che è passata, fra il 1981 e il 1991, dal 45,5% al 44,8% nell'Italia settentrionale, dal 35,4% al 36,1 % nel Mezzogiorno. La quota di popolazione che spetta all'Italia centrale è rimasta pressochè invariata (19,1%).

Va rilevato poi che la popolazione accentrata nei Comuni capoluoghi di provincia, a seguito anche della completa satura- zione di alcune grandi aree urbane, passa tra il 1981 ed il 1991 dal 32,8% al 30,5%, percentuale, quest'ultima, che fa tornare la quota di popolazione che spetta ai capoluoghi ai livelli de11961. In proposito merita di essere sottolineato che la diminuzione di popOlazione riguarda 66 dei 95 Comuni capoluogo; inoltre, per 46 di tali 66 Comuni è stato riscontrato un aumento della popolazio- ne degli altri Comuni della stessa provincia.

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interessante segnalare che, pur non variando la composi- zione per sesso della popolazione, la componente femminile si incrementa in maggior misura (159.045 unità) rispetto a quella maschile (8.310 unità). Tale risultato è conseguenza del progres- sivo invecchiamento della popolazione e della mortalità differen- ziale tra i sessi.

Nell'ultimo decennio 4.017 Comuni hanno registrato un in- cremento di popolazione, mentre in 4.083 la popolazione è dimi- nuita.

Sempre per quanto concerne il movimento migratorio inter- no, i dati mettono in evidenza un ulteriore calo della percentuale della popolazione residente in Comuni montani rispetto a quelli di collina e pianura.

Trattandosi di dati di struttura, dalla distribuzione degli 8.100 Comuni secondo l'ampiezza demografica quale risulta dal censi- mento non si rilevano sensibili variazioni tra il 1981 ed il 1991 anche se traspare il diminuito peso dei Comuni di maggiore dimensione, che hanno ceduto parte della loro popolazione ai Comuni limitrofi: si consideri, ad esempio, che tra i 50 Comuni con le più alte percentuali di incremento demografico rispetto al 1981 , 15 appartengono all'hinterland del Comune di Milano, 8 a quello di Napoli e 6 a quello di Catania.

2.1.4. - La popolazione straniera

Una realtà sociale, rilevante ma tuttora non sufficientemente conosciuta, anche per difficoltà obiettive, è quella della presenza straniera in Italia.

Precisato che l'espressione «cittadini stranieri» deve essere riferita aire persone che non hanno cittadinanza italiana (sono quindi inclusi gli apolidi, mentre non devono essere conteggiati coloro che posseggono anche una cittadinza diversa da quella italiana) va chiarito che il censimento prende in considerazione sia gli stranieri residenti che i non residenti temporaneamente presenti escludendo gli stranieri in possesso di passaporto diplo- matico ed i militari NATO.

Qualora sia stata accertata la condizione di persona che dimora abitualmente in un dato Comune, quindi a prescindere da elementi di natura giuridico-amministrativa che potevano risulta- re fuorvianti, lo straniero è stato censito come residente.

2 - I.S.TAT. Risultati provvisori, ecc.

9

Per gli stranieri non residenti si è convenuto, per la prima volta nella storia dei censimenti, di predisporre un apposito que- stionario individuale. Per venire incontro alle difficoltà di coloro che solo da poco tempo sono in Italia, il questionario è stato realizzato in sei lingue diverse oltre l'italiano. A tutela della riserva- tezza dei dati forniti, nel modello non figurava alcun riferimento individuale; la scheda è stata anche provvista di un tagliando staccabile per consentire allo straniero di documentare l'avvenu- to censimento ed evitare così eventuali duplicazioni.

AI fine di facilitare il reperimento degli stranieri che, per quanto concerne l'alloggio vivono in una situazione di precarietà, si è integrata la procedura usuale con interventi presso centri di accoglienza, mense, ambulatori, ecc.

Si è raccomandato inoltre di seguire con speciale attenzione il censimento dei senza tetto: è stato infatti richiesto agli Uffici Comunali di Censimento di effettuare una preventiva ricognizione del proprio territorio al fine di individuare le aree nelle quali è più diffusa la presenza degli immigrati ed è stata curata la formazione dei rilevatori che, quando necessario, sono stati anche affiancati e coadiuvati da persone della stessa madrelingua.

Si è suggerito inoltre di contattare tutti quegli organismi che, per il fatto di svolgere attività di tipo assistenziale, potevano in qualche modo favorire opportunità di contatto con persone che non sarebbero state per altra via facilmente reperibili.

Come si evince anche da analoghe esperienze internaziona- li, la popolazione straniera, che è estremamente differenziata per il gran numero di etnie presenti, oltre che per i tempi e le modalità di immigrazione e di insediamento, ha tra le sue peculiarità un'ele- vata mobilità, che può essere causa di un «fisiologico» rigonfia- mento delle anagrafi, come si è precisato precedentemente. Il censimento può essere, quindi, inteso come una preziosa oppor- tunità di riclassificare correttamente la popolazione straniera, distinguendo i residenti da coloro i quali, pur essendo presenti sul territorio, non vi si sono di fatto «radicati».

~

in ogni caso opportuno rilevare che il censimento non è forse lo strumento di investigazione più idoneo per la raccolta di dati pienamente affidabili sulla presenza straniera, soprattutto di quella parte dell'immigrazione che è riconducibile al concetto di

«irregolare».

Precisato ciò, dai dati provvisori disponibili, la popolazione straniera residente è

risulta~a

di 231.164 persone, mentre la popo- lazione non residente è risultata di 270.757 unità.

Nell'Italia 'settentrionale risiede il 61,3% della popolazione straniera ed è temporaneamente presente il 51,6%, nell'Italia centrale vi risiede il 25,9% ed è temporaneamente presente il 29,9%, nell'Italia meridionale e insulare vi risiede il 12,8% ed è presente il 18,5%. Tale composizione territoriale può essere spie- gata dalle effettive maggiori possibilità di insediamento lavorativo e abitativo che si riscontrano nell'Italia settentrionale e che con- sentono agli stranieri un inserimento più stabile e regolare.

Confrontando il numero di stranieri residenti con la popola- zione italiana residente, si rileva inoltre che sono stati censiti circa 4 stranieri ogni 1000 italiani. Tale valore sintetizza una certa eterogeneità regionale, che è riscontrabile anche confrontando i valori relativi all'Italia settentrionale e centrale (5,6%) con quello dell'Italia meridionale (1,5%) a conferma ulteriore di quanto pre- cedentemente detto.

La presenza straniera risulta, infatti, concentrata in Lombar- dia, Lazio, Veneto e Toscana che coprono iI52,9% del totale. Se si considerano, invece, soltanto gli stranieri residenti, il 56,8% di questi risulta in ,Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Toscana.

=

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Il 58,0% degli stranieri, infine, risiede nei Comuni non capo- luoghi, dove è stato censito il 53,0% dei temporaneamente pre- senti.

In realtà, ancora una volta, la distribuzione territoriale è un fattore rilevante di differenziazione; infatti, i residenti nei Comuni non capoluoghi sono pari al 61,3% nell'Italia settentrionale, al 42,9% nell'Italia centrale e al 72,9% nell'Italia meridionale e insu- lare.

Per quanto riguarda gli stranieri non residenti il 61,1 % è presente nei Comuni non capoluoghi nell'Italia settentrionale, il 28,0% in quella centrale e il 70,9% in quella meridionale.

2.1.5. - Le famiglie

Ai fini del censimento si intende per famiglia un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, ado- zione, tutela, o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso Comune (anche se non ancora iscritte all'a- nagrafe della popolazione del Comune medesimo).

Tale definizione di famiglia recepisce quella data dal nuovo Regolamento anagrafico (art. 4 del DPR 223/1989) che si è posto il problema di porre un argine al proliferare delle 'scissioni di fami- glie'.

~

a questo fine che è stato molto opportunamente abolito uno degli elementi costitutivi della famiglia anagrafica del passa- to: la messa in comune del reddito da parte dei singoli componen- ti. Tale vincolo accanto agli altri due (coabitazione, legame di parentela, affinità, ecc.) era presente nella definizione di famiglia del censimento del 1981.

Analizzando i risultati si può notare che le famiglie sono passate da 18.536.570 del 1981 a 19.765.679, mentre il numero medio di componenti è passato da 3,0 a 2,8. Vivono in famiglia 55.955.623 persone contro le 55.768.593 del 1981 (a). Aumentano, dunque, le famiglie e si riduce il numero medio dei componenti.

Nonostante il ritmo di incremento delle famiglie sia differente nelle diverse aree del Paese (più alto al Sud rispetto al Centro e al Nord), si assiste ad una riduzione del numero medio di compo- nenti in tutte e tre le zone: nell'Italia Settentrionale si passa da 2,8 a 2,6, nell'Italia Centrale da 3,0 a 2,8, nell'Italia Meridionale da 3,3 a 3,1.

~

immediato notare come il numero medio di componenti sia più basso nelle zone in cui si assiste ad un maggior calo della fecondità e ad un conseguente aumento dell'invecchiamento della popolazione.

A spiegare la riduzione del numero medio di componenti concorre anche il processo di semplificazione strutturale in atto nella famiglia: come i risultati definitivi potranno meglio dimostra- re diminuiscono .Ie famiglie estese con un maggior numero di componenti e aumentano le famiglie nucleari classiche con una presenza più ridotta di figli rispetto al passato e le famiglie uniper- sonali.

2.2. - Censimento delle abitazioni

Alla data del20 ottobre 1991 sono state rilevate in complesso 24.802.884 abitazioni, con un aumento, quindi, rispetto al1981, di 2.950.167 abitazioni (13,5%).

Le abitazioni occupate sono risultate 19.509.362 segnando un aumento di 2.000.306 (11,4 %).

(a) La differenza tra la popolazione residente totale e i componenti delle famiglie, pari a 455.667 unità, è costituita dai componenti permanenti delle convivenze (ospedali, case di cura, collegi, caserme, convivenze religiose, istituti di prevenzione e pena, alberghi, pensioni e locande, ecc.).

Per quanto riguarda le abitazioni "non occupate", ai fini di una corretta interpretazione dei relativi dati, è da avvertire che tale aggregato è costituito dalle abitazioni secondarie utilizzate per vacanza o per lavoro; dalle abitazioni affittate a "non residenti"

(ad esempio, affittate a studenti fuori sede); dalle abitazioni dispo- nibili per la vendita o per l'affitto; dalle abitazioni non occupate per altri motivi, quali ad esempio le abitazioni delle famiglie emi- grate oppure quelle già vendute o affittate nelle quali non si è ancora trasferita la famiglia.

Ciò premesso è da rilevare che le abitazioni "non occupate"

sono risultate pari a 5.293.522 con un aumento rispetto al 1981 misurabile in 949.863 abitazioni (21,9%).

Sembra importante sottolineare che le abitazioni «non occu- pate» si concentrano per la maggior parte negli «altri Comuni».

Infatti soltanto il 16,2% è situato nei Comuni capoluoghi mentre 1'83,8% negli «altri Comuni», a riprova della circostanza che la quota più rilevante di questo stock di abitazioni è costituito dalle seconde case utilizzate per le vacanze.

Con il censimento è stato rilevato anche il numero degli «altri tipi di alloggio», costituiti dai locali che pur non essendo funzio- nalmente destinati ad abitazione (cantine, soffitte, magazzini, negozi, uffici, roulotte, natanti, galleggianti, carrozzoni, grotte, ecc.) risultavano di fatto occupati alla data del censimento da una o più famiglie residenti. Tra gli «altri tipi di alloggio» sono compresi le baraccopoli, tendopoli, alberghi, caserme, scuole, ecc. occupate da famiglie a seguito di terremoto o di altre calami- tà naturali. Il numero degli «altri tipi di alloggio» è risultato pari a 45.333 con una diminuzione del 52,7% rispetto al 1981; bisogna comunque precisare che il dato del 1981 era influenzato da calamità naturali (terremoti) avvenuti in prossimità del preceden- te censimento.

3. - Definizioni

3.1. - Popolazione residente

La popolazione residente di ciascun Comune è costituita dalle persone aventi dimora abituale nel Comune e ivi presenti alla data del censimento e dalle persone aventi anch'esse dimora abituale nel Comune, ma che alla data del censimento risultavano assenti per uno dei seguenti motivi:

a) emigrazione in altro Comune o all'estero, nel caso si tratti di emigrazione per l'esercizio di occupazioni stagionali o temporanee;

b) servizio di leva, di richiamo alle armi, di volontariato;

c) istruzione, noviziato religioso;

d) ricovero in istituti di cura, di qualsiasi natura, purchè la permanenza nel Comune non superi i due anni; tale periodo di tempo decorre dal giorno dell'allontanamento dal Comune di iscrizione anagrafica;

e) detenzione in attesa di giudizio, condanna inferiore a cinque anni, obbligo di soggiorno per misura cautelare, rieduca- zio ne, purchè la permanenza nel Comune di soggiorno non supe- ri i cinque anni;

f) affari, turismo, breve cura e simili;

9) servizio statale all'estero;

h) missione fuori sede, compresa la frequenza di corsi di qualificazione o aggiornamento professionali, nonchè di avanza- mento;

i) imbarco su navi della marina militare e mercantile.

3.2. - Popolazione presente

La popolazione presente di ciascun Comune è costituita

dalle persone presenti nel Comune alla data del censimento ed

aventi in esso dimora abituale nonchè dalle persone presenti nel

Comune alla data del censimento ma aventi abituale dimora in

altro Comune o all'estero.

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L

3.3. - Famiglia

Ai fini del censimento per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, ado- zione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune (anche se non sono ancora iscritte nell'anagrafe della popolazione del Comune medesimo). Una famiglia può essere costituita anche da una sola persona. Le persone addette ai servizi domestici che dimorino abitualmente nell'abitazione costituiscono a loro volta famiglia a sè stante.

3.4. - Convivenza

Ai fini del censimento si intende per convivenza un insieme di persone che, senza essere legate da vincoli di matrimonio, paren- tela, affinità e simili, conducono vita in comune per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena e simili.

Le persone addette alla convivenza per ragioni di lavoro, se vi convivono abitualmente, sono considerate membri permanenti della convivenza, purchè non costituiscano famiglia a sè stante. I principali tipi di convivenza possono essere così distinti:

a) istituti d'istruzione (collegi, convitti, seminari);

b) istituti assistenziali (orfanotrofi, brefotrofi, colonie per- manenti, per minorati fisici e psichici, ospizi, case di riposo per adulti, per inabili ed anziani, comunità terapeutiche e di recupero, dormitori, centri di accoglienza per immigrati e simili);

c) istituti di cura pubblici e privati;

d) istituti di prevenzione e di pena (istituti di custodia cautelare, istituti per l'esecuzione delle pene, istituti per l'esecu- zione delle misure di sicurezza, istituti di custodia cautelare per minorenni, prigioni scuola, riformatori giudiziari, istituti di rieduca- zione per minori);

e) conventi, case ed istituti ecclesiastici e religiosi;

f) caserme ed analoghe sedi, ad uso degli appartenenti alle forze armate e ad altri corpi armati e assimilati dello Stato e degli Enti locali;

g) alberghi, pensioni, locande e simili;

h) navi mercantili.

3.5. - Le abitazioni occupate e le abitazioni non occupate

Ai fini del censimento per abitazione si intende un insieme di vani o anche un vano solo, destinato funzionallT'ente ad uso di alloggio, che dispone di un ingresso indipendente su strada, pianerottolo, cortile, terrazza, ballatoio e simili e che alla data del censimento è occupato o è destinato ad essere occupato da una famiglia o da più famiglie coabitanti. Caratteri distintivi dell'abita- zione sono pertanto:

a) le stanze ed i vani accessori costituénti un unico corpo distinto dalle altre abitazioni eventualmente esistenti nel fabbrica- to;

b) la destinazione funzionale all'uso di una o più famiglie:

infatti, non sono oggetto di rilevazione del censimento le abitazio- ni adibite esclusivamente a studi pr.ofessionali, laboratori artigia- ni, ecc.;

c) l'esistenza di un ingresso indipendente.

Sono considerate abitazioni, se ne hanno le caratteristiche:

- le abitazioni prefabbricate occupate o destinate ad essere occupate, esistenti generalmente in località di villeggiatura;

- le abitazioni occupate o destinate ad essere occupate situate in fabbricati utilizzati prevalentemente ad uso non abitati- vo;

- gli appartamenti situati in «alberghi» e «convivenze» op- pure «bungalows» in muratura, solo se occupati da persone residenti.

11

E: importante notare che le abitazioni di recente costruzione o i locali di recente trasformati in abitazioni sono stati censiti soltanto se già pronti per essere abitati (cioè forniti anche degli infissi e rifiniti internamente) indipendentemente dall'avvenuta richiesta del permesso di abitabilità.

La distinzione che assume notevole importanza ai fini del censimento è quella tra abitazioni occupate e non occupate.

Un'abitazione è considerata occupata quando in essa abitano una o più famiglie le cui persone abbiano dimora abituale nell'a- bitazione, anche se temporaneamente assenti alla data del censi- mento. Un'abitazione è considerata non occupata quando essa non è abitata da alcuna persona oppure è abitata solamente da persone temporaneamente presenti che, cioè, non hanno la di- mora abituale in quella abitazione. Gli altri tipi di alloggio, vale a dire i locali che, pur non essendo funzionalmente destinati ad abitazione di una famiglia (cantina, soffitta, magazzino, negozio, ufficio, stanza di albergo, stanza di convivenza, ecc.) sono stati censiti solamente se alla data del censimento sono risultati di fatto occupati da una o più famiglie.

3.6. - Cittadini stranieri

Ai fini del censimento, l'espressione «cittadini stranieri» si riferisce alle persone che non hanno la cittadinanza italiana:

sono inclusi gli apolidi mentre le persone con doppia cittadinanza (quella italiana ed una straniera) sono, a tutti gli effetti, considera- te cittadini italiani.

Non rientrano nel campo di osservazione del censimento i cittadini stranieri facenti parte del Corpo Diplomatico e Consolare accreditato presso lo Stato Italiano e la Santa Sede. Tale esclusio- ne riguarda solo il personale munito di passaporto diplomatico. Il restante personale straniero, anche se alloggia presso i locali della sede diplomatica o consolare, rientra nel campo di osserva- zione. Sono esclusi anche i militari della NATO alloggiati presso le basi esistenti in Italia.

" censimento ha preso in considerazione sia gli stranieri residenti che quelli temporaneamente presenti. Qualora sia stata accertata la sua condizione di persona che dimora abitualmente nel nostro Paese (la residenza è uno stato di fatto da riconoscersi anche se la persona non è iscritta nell'anagrafe comunale della popolazione residente) lo straniero è stato censito come tale. Tutti gli stranieri non residenti, cioè sia quelli che abitualmente dimora- no in altro Comune sia quelli che risiedono all'estero, sono stati censiti come temporaneamente presenti.

3.7. - Ripartizioni geografiche

L'Italia Settentrionale comprende: Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Li- guria, Emilia-Romagna.

L'Italia Centrale comprende: Toscana, Umbria, Marche, La- zio.

L'Italia Meridionale e Insulare comprende: Abruzzi, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

4. - Avvertenze particolari

La denominazione e le circoscrizioni territoriali delle Provin- ce e dei Comuni fanno riferimento alla situazione esistente alla data del 20 ottobre 1991.

Nelle tavole 2, 4, 7, 8,11,12 al fine di consentire un confronto

fra dati omogenei, per l'anno 1981, si sono considerati i dati

provvisori anziché quelli definitivi.

(10)

Nelle tavole 3 e 10 tra i Comuni con incremento di popolazio- ne sono stati classificati, per comodità di esposizione, anche quelli che tra il 1981 e il 1991 non hanno registrato variazioni di popolazione.

Nella tavola 8 i Comuni e la relativa popolazione sono classi- ficati secondo la zona altimetrica di appartenenza del Comune, quale risulta dal fascicolo dell'Istituto Centrale di Statistica «Cir- coscrizioni statistiche», Metodi e Norme, Serie C, n. 1, Agosto 1958.

5. Plano di pubblicazione del censimenti '91

13° CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE - 20 OTTO- BRE 1991;

7° CENSIMENTO GENERALE DELL'INDUSTRIA E DEI SERVIZI - 21 OTTOBRE 1991.

La progettazione dei censimenti.

1. I censimenti 1991: basi territoriali, organizzazione, campa- gna di informazione, piano dei controlli;

2. Il censimento della popolazione: piano della rilevazione;

3. Il censimento dell'industria e dei servizi: piano della rleva- zione;

4. Documenti.

Nel volume sono riportati gli aspetti fondamentali di proget- tazione tecnica di indagine e piano dei controlli, dei due censi- menti. E presente una parte di documentazione (circolari, leggi, ecc.) particolarmente utile ai fini di una ricostruzione completa dell'impostazione dei censimenti.

I controlli di qualità

1. La registrazione e l'elaborazione dei dati;

2. L'indagine di qualità;

3. Le indagini di copertura.

Nel volume sono riportati gli aspetti fondamentali dell'analisi dei risultati dei controlli di qualità effettuati sui censimenti relativa- mente alle principali fasi di lavorazione e tipologia di errore. In particolare si riporteranno i dati e le valutazioni rispetto alle fasi di registrazione e di elaborazione dei dati e le informazioni desunte dall'indagine di qualità e dal/e indagini di copertulJ1'

Atlante tematico demografico ed economico (titolo provvisorio) /I volume, attraverso cartogrammi ed altre rappresentazioni grafiche, fornisce una conoscenza generale e sintetica delle ca- ratteristiche delle distribuzioni territoriali dei fenomeni demografi- ci, sociali ed economici. I diversi cartogrammi, inoltre, confrontati fra di loro, offrono una sintesi dei legami fra i vari fenomeni considerati ed il territorio.

Particolare attenzione viene posta sulla distribuzione dei fenomeni nelle aree metropolitane.

1;30 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE -20 OTTO- BRE 1991

Popolazione legale

Nel volume sono riportati i dati relativi alla pQpolazione resi- dente legale di ciascun Comune.

Risultati provinciali e comunali sulla popolazione e sulle abita- zioni

1. Dati provvisori;

2. Campione al 2%.

/I fascicolo 1 contiene una documentazione sui principali dati provvisori relativi a province e Comuni.

/I fascicolo 2 contiene i risulta"ti del campione al 2% delle principali caratteristiche strutturali della popolazione e delle abi- tazioni.

Caratteristiche strutturali della popolazione e delle abitazioni 1. Fascicoli provinciali;

2. Fascicoli regionali;

3. Fascicolo nazionale.

Il volume presenta un'analisi dettagliata delle principali ca- ratteristiche della popolazione, delle famiglie, delle abitazioni. In ciascun fascicolo è prevista una parte di indicatori sull'andamen- to di alcuni fenomeni dal 1961 ad oggi, una parte sull'immagine dei Comuni, delle province, delle regioni, del Paese (con percen- tuali o tassi), una parte con informazioni più dettagliate solo in valori assoluti. Inoltre in tale volume sono presenti i dati relativi alle località abitate con un arricchimento di informazioni rispetto ai censimenti passati.

La popolazione residente e presente dei Comuni - Censimenti dal 1861 al 1991 - Circoscrizioni territoriali al 20 ottobre 1991

Nel volume sono raccolti i dati relativi alla popolazione resi- dente e presente nei Comuni ai censimenti succedutisi dal 1861 al 1991, riferiti ai confini risultanti alla data del cénsimento demogra- fico del 1991 , cioè a dire ai «confini territoriali attuali».

7° CENSIMENTO GENERALE DELL'INDUSTRIA E DEI SERVIZI - 21 OTTOBRE 1991

Risultati provinciali e comunali sulle imprese, sulle istituzioni e sulle unità locali - Dati provvisori

Il volume contiene una documentazione sui dati provvisori comunali e provinciali relativi alle imprese, alle istituzioni ed alle unità locali. I dati sono presentati secondo grandi raggruppa- menti di attività economica e secondo le diverse classificazioni tipologiche dei Comuni.

Caratteristiche strutturali delle imprese, delle istituzioni e delle unità locali

1. Fascicoli provinciali;

2. Fascicoli regionali;

3. Fascicolo nazionale.

I volumi contengono una dettagliata analisi territoriale dei dati relativi alle principali caratteristiche strutturali delle imprese, delle istituzioni e delle unità locali.

Industria

Il volume presenta, per l'industria, un 'ampia documentazio- ne territoriale e strutturale sulle principali caratteristiche delle unità rilevate con il Censimento.

Costruzioni

/I volume presenta, per le costruzioni, un'ampia documenta- zione territoriale e strutturale sulle principali caratteristiche delle unità rilevate con il Censimento.

Commercio

/I volume presenta, per il commercio, un'ampia documenta- zione territoriale e strutturale sulle principali caratteristiche delle unità rilevate con il Censimento.

Trasp6rti e comunicazioni

/I volume presenta, per i trasporti e comunicazioni, un'ampia documentazione territoriale e strutturale sulle principali caratteri- stiche delle unità rilevate con il Censimento.

Servizi

/I volume presenta, per i servizi, un'ampia documentazione territoriale e strutturale sulle principali caratteristiche delle unità rilevate con il Censimento.

Istituzioni

/I volume presenta, per le istituzioni, un'ampia documenta-

zione territoriale e strutturale sulle principali caratteristiche delle

unità rilevate con il Censimento.

(11)

Popolazione residente in Italia ed in alcuni principali comuni ai Censimenti dal 1871 al 1991

Abitanti (diagrammi semilogaritmici)

50.000.000 30.000.000

10.000.000 7.000.000 5.000.000 3.000.000

1.000.000 700.000 500.000 300.000

... ... ... ... . . .. ... ... ... . ... ... ... ... ... . ... ...

UllANO ... .

• ,. ... •••• ••••••••••• TORINO _____ _

..

. --:, :.---_ ...

..

~

..

~

... ... . ... ... ... ... ... . . ... ... ... . ... ... . ... ... ... ... ... ... .

1871 1881 1891 1901 1911 1921 1931 36 1941 1951 1961 1971 1981 1991

Abitanti

... ... ... . . ... . ... ... . ... ... ... . . ... ... .... . . ... ... ... . ... ... ... . ... ... ... ... ..

50.000.000

30.000.000 ... -

10.000.000 7.000.000 5.000.000

3.000.000

.",."'"

,.".---"---

... ... ... ... ... ... ... ... ... . ... ... ... . ... ... . . ...

_.~

. ... ... ... ... .. .

.",..",."'" NAPOU

1.000.000 700.000 500.000 300.000

ROMA __ -- -- ..

~~:.·,:':·:·:·:~·:·; --- ·:·~~~:~~~:~·:~:~~~~~I§~:~1~~~~:.~~~ _. ·;1~ :]1~!·j·~~ ·~·!~·:~1

... : ; :._ •• ..-..~ ••• : ••• ~ ... . . . - . . •• A ••• ~ ••• ~ ...... .

...:::: . ,... .

1871 1881 1891 1901 1911 1921 1931 36 1941 1951 1961 1971 1981 1 991

3 -I.S.T.A.T. -Risultati provvisori. ecc.

&3

(12)

"/.

(valori percentuali)

80~---~

70 60 50 40

30 20 10

Classi di abitanti:

- meno di 20 mila ... da 20 a 50 mila -- da 50 a 100 mila - . oltre 100 mila

."'- .

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--- ---

O~----~----~----~----~----~----~----~----~

1871 1881 1901 1931 1951 1961 1971 1981 1991

Numero medio di componenti per famiglia ai censimenti dal 1951 al 1991 per ripartizione geografica e totale Italia

6~---~---~

- Italia settentrionale

5 ••••• Italia centrale ITALIA

- - Italia meridionale e insulare

4

3

2

O~--~---+---~---~~---+---~

1951 1961 1971 1981 1991 51 81 71 81 91

(13)

POPOLAZIONE RESIDENTE AL CENSIMENTO DEL 1991

/

Migliaia di abitanti

Distribuzione proporzionata ad un totale di 10.000

5,6 , 11 ,3 16,9 22,6

o

28,2 33,8 39,5 45,1 50,8

• 56,4 .. 62,1

rI

73,3

rI

79,0 .. 84,6

•• 112,8 :. 169,2 :: 225,6 ,i 282,1 () 338,5 " 394,9 a 451 ,3 507,7 564,1 +

Nota: dal momento che il Comune di Roma occupa un'area superiore a 1.500 Kmq, i valori totali di tale Comune sono indicati da 6 sim boli grafici

contigui.

(14)

(B) POPOLAZIONE RESIDENTE AL CENSIMENTO DEL 1981

Le distribuzioni (A) e (8) sono proporzionate ad un totale di 10.000 Eccedenze di (A) su (8) in rosso. Eccedenze di (8) su (A) in vèrde Totale delle eccedenze di (A) su (8) pari a 247

1 ' 2 ... 3

a

4

• 10 .' 11 .' 12

~

13

•• 20 :.30 :: 40 ,·,50

O

5

o

6

O

7

a

8 • 9

rl

14 rf 15

() 60 Il 70 a 80 .90 -100 +

(15)

DENSITA DELLA POPOLAZIONE AL CENSIMENTO DEL 1991 ITALIA

Abitanti per kmq

t:::::: ~ fino a 80

~ da 81 a 190

c==J da 191 a 300 da 301 a 600

• oltre 600

(16)

Classi di abitanti

Fino a 5ooJ • • • • • b

da 501 a 1.000 JtiiiiifiDi-

da 1.001 a 3.000j.=.[I=B==~

da 3.001 a 5.oooJ!i n l l = l l l l l r

~"

. !@ii@.

da 5.001 a 1o.000Jlf i l m i f i l . da 10.001 a 20.000

da 20.001 a 30.000 da 30.001 a 50.000 da 50.001 a 100.000 da 100.001 a 250.000 da 250.001 a 500.000 Oltre 500.000

o 5 10 15

lWiJ

- 1I1I11 1991 1981

20 25 30 35

PERCENTUALE DEGLI ABITANTI NEI COMUNI DISTINTI PER AMPIEZZA DEMOGRAFICA

Classi di abitanti

do 501 o

1.000~.u.&IIUII

da 1.001 o 3 --='

da 20.001 a 30.000 J _ 1

da 30.001 a 50.000 J • • • 1

da 50.001 a 100.000 J • • ==

da 100.001 a 250.000J I 1 • • • da 250.001 a 500.0001 1 1 1 1 r :l

Oltre 500.000J = = = = = = I = =

o 2 4 6 8

~

1m 1981

lllID 1991

10 12 ( 14 18

(17)

STRANIERI RESIDENTI E TEMPORANEAMENTE PRESENTI

Migliaia

~ 22,5 90,0 87,5 45,0 o

Il STRANIERI

(18)

PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA E TOTALE ITALIA

Migliaia

20.000---:--....,...,--:---r~---.,

18.000 16.000 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000

_ Italia settentrionale ... Italia centrale - - Italia meridionale

...

...

...

o~--+----+----~----~-~~

1961

Migliaia

1971 1981 1991

ABITAZIONI NON OCCUPATE AI CENSIMENTI DAL 1961 al 1991 PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA E TOTALE ITALIA

61 71 81 91

6.000---~~---~

- Italia settentrionale

5.000 ... Italia centrale

4.000

3.000

2.000

1.000

- - Italia meridionale e insulare

...

...

O~--+----+----~---~--~---

1961 1971 1981 1991

ITALIA

61 71 81 91

(19)

13

DATI RIASSUNTIVI

Tavola 1 - Popolazione residente per sesso e popolazione presente ai censimenti dal 1861 al 1991 (dati in migliaia)

POPOLAZIONE RESIDENTE CENSIMENTI

Maschi Femmine Totale Incremento medio annuo POPOLAZIONE PRESENTE

31 dicembre 1861 31 dicembre 1871 31 dicembre 1881 10 febbraio 1901 10 giugno 1911 1 dicembre 1921 21 aprile 1931 21 aprile 1936 4 novembre 1951 15 ottobre 1961 24 ottobre 1971 25 ottobre 1981 25 ottobre 1981 (b) 20 ottobre 1991 (b)

13.399 14.316 15.134 16.990 18.608 18.814 20.181 20.826 23.259 24.784 26.476 27.506 27.397 27.405

12.929 13.835 14.657 16.788 18.313 19.042 20.862 21.573 24.257 25.840 27.661 29.051 28847 29.006

per 1.000 (al

26.328 25.756

28.151 6,7 27.578

29.791 5,7 29.248

33.778 6,6 33.370

36.921 8,6 35.695

37.856 2,4 37.404

41.043 8,6 40582

42.399 6,5 42,303

47.516 7,4 47.159

50.624 6,4 49.904

54.137 6,7 53.745

56.557 4.4 56.336

56.244 3,8 56.336

56.411 0,3 57.103

(a) Il tasso di incremento è calcolato in base alla formula dell'interesse composto, prendendo come intervallo di tempo quello intercorrente tra le date del vari censimenti. - (b) Dati provvisori.

Tavola 2 - Popolazione residente ai censimenti del 1991 e 1981 per sesso, ripartizione geografica e tipo di Comune

CENSIMENTI VARIAZIONI INTERCENSUARIE

SESSO

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE 1991 1981 1991/1981 1981/197~

TIPO DI COMUNE

Popolazione %) Popolazione % Numero °/~) Nu!nero %

SESSO

Maschi 27.404.812 48,6 27.396.502 48,7 8.310 920.279 3,5

Femmine 29.006.478 51,4 28.847.433 51,3 159.045 0,5 1.187.109 4,3

Totale 56.411.290 100,0 56.243.935 100,0 167.355 0,3 2.107.388 3,9

RIPARTIZiONI GEOGRAFICHE

Italia settentrionale 25.247.912 44,8 25.607.231 45,5 -359.319 -1,4 643.219 2,6

Italia centrale 10.773.064 19,1 10754.921 19,1 18.143 0,2 456652 4.4

Italia meridionale e insulare 20.390.314 36,1 19.881.783 35.4 508.531 2,5 1.007.517 5,3

Italia 56.411.290 100,0 56.243.935 100,0 167.355 0,3 2.107.388 3,9

TIPO DI COMUNE

Comuni capoluogo 17.219.013 30,5 18.460.750 32,8 -1241.737 -6,7 -3.636

Altri comuni 39.192.277 69,5 37.783.185 67,2 1.4090!=l2 3,7 2.111.124 5,9

Totale 56.411.290 100,0 56.243.935 100,0 167.355 0,3 2.107.388 3,9

4 - I.S.T.A.T. -Risultati provvisori, ecc.

(20)

Tavola 3 - Comuni e relativa popolazione residente per ripartizione geografica secondo la variazione percentuale della popolazio- ne stessa tra Il 1991 ed Il 1981

DA TI ASSOLUTI PERCENTUALI

VARIAZIONE PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE

TRA IL 1991 E IL 1981 Italia Italia centrale Italia meridionale Italia Italia Italia centrale Italia meridionale Italia

settentrionale e insulare settentrionale e insulare

COMUNI

Comuni con Incremento di popolazione

2.275 526 1.216 4.017 50,1 52,5 47,6 49,6

Oltre il 25% 124 33 83 240 2,7 3,3 3,2 3,0

dal 25,00% al 15,01 % 232 48 130 410 5,1 4,8 5,1 5,1

dal 15,00% al 10,01 % 291 78 152 521 6,4 7,8 6,0 6,4

dal 10,00% al 5,01 % 635 131 328 1.094 14,0 13,1 12,8 13,5

fino al 5% 993 236 523 1.752 21,8 23,6 20,5 21,6

Comuni con decremento di popolazione

2.270 475 1.338 4.083 49,9 47,5 52,4 50,4

Fino al 5% 989 243 524 1.756 21,8 24,3 20,5 21,7

dal 5,01 % al 10,00% 689 139 363 1.191 15,2 13,9 14,2 14,7

dal 10,01 % al 15,00% 323 60 229 612 7,1 6,0 9,0 7,6

dal 15,01 % al 25,00% 219 26 179 424 4,8 2,6 7,0 5,2

Oltre il 25% 50 7 43 100 1,1 0,7 1,7 1,2

Totale

4.545 1.001 2.554 8.100 100,0 100,0 100,0 100,0

POPOLAZIONE RESIDENTE

Comuni con Incremento di popolazione

10.826.522 4.257.169 11.403.873 26.487.564 42,9 39,5 55,9 47,0

Oltre il 25% 429.213 207.286 999.569 1.636.068 1,7 1,9 4,9 2,9

dal 25,00% al 15,01 % 891.686 367.782 1.209.156 2.468.624 3,5 3,4 5,9 4,4

dal 15,00% al 10,01 % 1.346.488 615.648 1.385.994 3.348.130 5,3 5,7 6,8 5,9

dal 10,00% al 5,01 % 2.901.997 882.559 3.198.491 6.983.047 11,5 8,2 15,7 12,4

fino al 5% 5.257.138 2.183.894 4.610.663 12.051.695 20,8 20,3 22,6 21,4

Comuni con decremento di popolazione

14.421.390 6.515.895 8.986.441 29.923.726 57,1 60,5 44,1 53,0

Fino al 5% 5.747.207 2.464.154 4.648.078 12.859.439 22,8 22,9 22,8 22,8

dal 5,01 % al 10,00% 3.800.185 3.534.740 1.652.728 8.987.653 15,1 32,8 8,1 15,9

dal 10,01 % al 15,00% 4.733.614 481.106 2.150.572 7.365.292 18,7 4,5 10,5 13,1

dal 15,01 % al 25,00% 127.913 23.789 465.020 616.722 0,5 0,2 2,3 1,1

Oltre il 25% 12.471 12.106 70.043 94.620 0,1 0,3 0,2

Totale

25.247.912 10.773.064 20.390.314 56.411.290 100,0 100,0 100,0 100,0

Tavola 4 - Abitazioni occupate e non occupate ai censimenti del 1991 e 1981, per ripartizione geografica e tipo di Comune

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE TIPO DI COMUNE

Italia settentrionale Italia centrale

Italia meridionale e insulare

italia

Comuni capoluogo Altri comuni

Italia settentrionale Italia centrale

Italia meridionale e insulare

italia

Comuni capoluogo Altri comuni

Italia settentrionale Italia centrale

Italia meridionale e insulare

italia

Comuni capoluogo Altri comuni

CENSIMENTO

1991

Numero %

ABITAZIONI OCCUPATE

9.368.419 48,0

3.765.928 19,3

6.375.015 32,7

19.509.362 78,7

6.220.751 31,9

13.288.611 68,1

ABITAZIONI NON OCCUPATE

2.013.312 38,0

998.000 18,9

2.282.210 43,1

5.293.522 21,3

857.783 16,2

4.435.739 83,8

TOTALE

11.381.731 45,9

4.763.928 19,2

8.657.225 34,9

24.802.884 100,0

7.078.534 28,5

17.724.350 71,5

1981 VARIAZIONI INTERCENSUARIE

Numero % Numero %

8.623.837 49,2 744.582 8,6

3.336.974 19,1 428.954 12,8

5.548.247 31,7 826.768 14,9

17.509.058 80,1 2.000.306 11,4

6.004.542 34,3 216.209 3,6

11.504.516 65,7 1.784.095 15,5

1.819.430 41,9 193.882 10,6

809.578 18,6 188.422 23,3

1.714.651 39,5 567.559 33,1

4.343.659 19,9 949.863 21,9

667.944 15,4 189.839 28,4

3.675.715 84,6 760.024 20,7

10.443.267 47,8 938.464 9,0

4.146.552 19,0 617.376 14,9

7.262.898 33,2 1.394.327 19,2

21.852.717 100,0 2.950.167 13,5

6.672.486 30,5 406.048 6,1

15.180.231 69,5 2.544.119 16,8

I ~

(21)

Tavola 5 - Abitazioni e numero medio di abitazioni per 1.000 abitanti, per ripartizione geografica

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

Italia settentrionale Italia centrale

Italia meridionale e insulare italia

Abitazioni

11.381.731 4.763.928 8.657.225

24.802.884

CENSIMENTO 1991

di cui non occupate

N. % Numero medio

di abitazioni x 1.000 abitanti

2.013.312 17,7 451

998.000 20,9 442

2.282.210 26,4 425

5.293.522 21,3

440

Tavola 6 - Stranieri residenti e presenti, per regione e ripartizione geografica

STRANIERI REGIONI

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE Residenti Presenti

Piemonte 18.065 10.517

Valle d'Aosta 418 441

Lombardia 57.781 28.411

Trentino-Alto Adige 6.658 37.947

Veneto 20.721 34.093

Friuli-Venezia Giulia 7.131 6.645

Liguria 7.276 7.667

Emilia-Romagna 23.739 13.948

Toscana 21.864 29.743

Umbria 4.515 4.155

Marche 5.411 2.856

Lazio 27.995 44.268

Abruzzi 3.131 1.914

Molise 371 207

Campania 4.943 27.552

Puglia 4.456 5.828

Basilicata 453 300

Calabria 2.283 1.333

Sicilia 10.935 9.906

Sardegna 3.018 3.026

ITALIA

231.164 270.757

Italia settentrionale 141.789 139.669

Italia centrale 59.785 81.022

Italia meridionale e insulare 29.590 50.066

Abitazioni

10.443.267 4.146.552 7.262.898

21.852.717

15

CENSIMENTO 1981

di cui non occupate

N. % Numero medio

di abitazioni x 1.000 abitanti

1.819.430 17,4 408

809.578 19,5 385

1.714.651 23,6 365

4.343.859 19,9 388

Totale Stranieri residenti/Popolazione Italiana residente x 1.000

28.582 4,2

859 3,6

86.192 6,6

44.605 7,6

54.814 4,8

13.776 6,0

14.943 4,4

37.687 6,1

51.607 6,3

8.670 5,6

8.267 3,8

72.263 5,6

5.045 2,5

578 1,1

32.495 0,9

10.284 1,1

753 0,7

3.616 1,1

20.841 2,2

6.044 1,8

501.921 4,1

281.458 5,6

140.807 5,6

79.656 1,5

(22)

DATI PROVINCIALI

Tavola 7 - Popolazione residente e popolazione presente ai censimenti del 1991 e 1981, per provincia

CENSIMENTO 1991 CENSIMENTO 1981

PROVINCE

POPOLAZIONE RESIDENTE POPOL.AZIONE RESIDENTE

Maschi Femmine Totale Popolazione Maschi Femmine Totale Popolazione

presente presente

COMUNI CAPOLUOGO

Torino 460.267 501.649 961.916 981.596 528.802 574.718 1.1 03.520 1.115.811

Vercelli 23.044 25.553 48.597 50.116 24.674 27,301 51.975 53.403

Novara 48.866 53,607 102.473 105.215 48.460 53.175 101.635 103,571

Cuneo 26.460 29.108 55.568 57,754 26.412 28.973 55.385 58,668

Asti 34.454 37.930 72.384 73.004 36.880 40.070 76.950 77.547

Alessandria 42.454 48.021 90.475 91.960 47,695 52,823 100.518 102.410

Piemonte 635.545 695.868 1.331.413 1.359.645 712.923 777.060 1.489.983 1.511.410

Valle d'Aosta 17.352 18.543 35.895 36.453 18.128 19.554 37.682 38.722

Varese 40.263 45198 85.461 86,964 42.767 47.518 90.285 91.602

Como 40.638 45,317 85.955 88.860 44.943 50.240 95.183 97.858

Sondrio 10.798 12.019 22.817 23.062 10,716 12,059 22,775 22,918

Milano 642.370 728,638 1,371.008 1.408537 766.266 868.372 1.634638 1.651.466

Bergamo 53,579 62.076 115.655 120.784 56,788 65.058 121,846 125,230

Brescia 93.839 106,883 200,722 207.689 96,783 109.677 206.460 210.313

Pavia 35.646 40,772 16.418 81.808 39.855 45.201 85.056 90.469

Cremona 34.097 39,307 73.404 74.514 37,270 43.488 80.758 82.680

Mantova 24.344 28.604 52,948 54,718 28.353 32,579 60.932 62.245

Lombardia 975.574 1.108.814 2.084.388 2.146.936 1.123.741 1.274.192 2.397.933 2.434.781

Bolzano-Bozen 47.096 51137 98.233 101.423 50.223 54,383 104.606 109.035

Trento 48,546 52,884 101.430 103.596 47.271 51.562 98.833 100.157

Trentlno-Alto Adige 95.642 104.021 199.663 205.019 97.494 105.945 203.439 209,192

Verona 119.227 133.462 252.689 274075 123.814 137.394 261.208 267,765

Vicenza 50.526 56.550 107.076 111,178 53.722 60.209 113.931 118.007

Belluno 16.817 18.598 35.415 36.134 17396 19,117 36.513 38.340

Treviso 39.360 43.862 83.222 87.034 41,076 45.993 87,069 89,702

Venezia 147,064 161.653 308.717 328.562 159194 173.581 332.775 341.387

Padova 101,199 113.826 215,025 231.174 109.053 122.284 231.337 236.041

Rovigo 25.043 27,015 52,058 51.987 24.705 27,003 51.708 52,625

Veneto 499.236 554.966 1.054.202 1.120.144 528.960 585:581 1.114.541 1.143.867

Pordenone 23.484 26.262 49.746 49.706 24.591 26.778 51.369 53.989

Udine 45.915 53,242 99.157 101,915 47.15/ 54.107 101.264 108,889

Gorizia 17.688 20.311 37.999 38.953 19.147 22,178 41,325 42,955

Trieste 105.875 123,341 229.216 236.134 115.617 135,763 251.380 256.527

Friuli-Venezia Giulia 192.962 223.156 416.118 426.708 206.512 238.826 445.338 462.360

Imperia 19,110 21,061 40,171 40,514 20.085 21,753 41.838 42.220

Savona 31,384 35.753 67.137 69,187 35.456 39.613 75,069 77.930

Genova 318.064 357.575 675.639 685.060 359.792 400.508 760,300 769.255

La Spezia 47990 53.711 101.701 104.548 54502 60,713 115.215 120.942

Liguria 416.548 468.100 884.648 899.309 469.835 522.587 992.422 1.010.347

Piacenza 48.216 54.036 102.252 105.518 50.971 57,206 108.177 110.544

Parma 79.978 88,927 168905 175.207 83,646 93.104 176.750 179.708

Reggio nell'Emilia 62.630 68.789 131.419 133.722 61.903 67.990 129.893 131,798

Modena 84,114 92,034 176,148 183.429 86.010 93,923 179933 184,965

Bologna 188.276 216,046 404.322 435.501 213.;:>10 242,643 455,853 473.794

Ferrara 64.341 72.995 137.336 140.795 71.258 79,007 150,265 153.032

Ravenna 6,645 69,790 135.435 136,156 67,044 70.553 17.597 137.578

Forlì 52.270 56.958 109,228 110.540 53.086 56.729 109815 111,338

Emilia-Romagna 645.470 719.575 1.365.045 1.420.868 687.128 761.155 1.448.283 1.482.757

Massa Carrara 31,750 33.537 65.287 65.434 31,982 33,744 65,726 66.087

Lucca 40.641 45.547 86.188 87,650 42.545 47,552 90.097 91.569

Pistoia 41,543 45,732 87.275 89.219 44.658 48,858 93,516 94,638

Firenze 187.7C8 214,608 402,316 430,636 212.911 240.382 453293 480,879

Livorno 80341 87,104 167445 172.619 84.311 91060 175371 180,521

Pisa 46.914 51.092 98006 108060 49.487 54.847 104.334 112.666

Arezzo 43.695 46.882 90.577 92,300 44.395 47,140 91.535 93.362

Siena 26,517 30.452 56,969 6.280 29.225 32,663 61,888 66.775

Grosseto 34.014 36,082 70.096 70,870 34,082 35.474 69.556 70,330

Toscana 533.123 591.036 1.124.159 1.183.068 573.596 631.720 1.205.316 1.256.827

Riferimenti

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III - Famj.glie secondo il: tipo. V - Famiglie naturali secondo ,lacondi~ione sociale, slel capo famiglia. VI - Famiglie naturali secondo il numero dei membri e la

VI - Famiglie naturali secondo il numero dei membri e la condizione sociale del capo famiglia VII - Convivenze secondo la specie.. XI - Popolazione presente

- n eli' ambito del quesito relativo alla condizione professionale o non professionale nella set- timana precedente la data del censimento sono stati messi in relazione la

È il caso di precisare, sulla base della predetta definizione, che a livello provinciale la popolazione residente temporaneamente assente risulta dalla somma dei dati comunali

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