• Non ci sono risultati.

Paola Rubbioni

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Paola Rubbioni"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

Paola Rubbioni

1 Definizione e proprietà

Definizione 1.1 Un insieme E ⊂ R2si dice:

y-semplicese

E = {(x, y) ∈ R2 : a ≤ x ≤ b; g1(x) ≤ y ≤ g2(x)} ove g1, g2 ∈ C([a, b]);

x-semplicese

E = {(x, y) ∈ R2 : c ≤ y ≤ d; h1(y) ≤ x ≤ h2(y)} ove h1, h2 ∈ C([c, d]);

semplicese è x-semplice oppure y-semplice;

regolarese è unione finita di insiemi semplici a due a due non sovrapponentesi.

• Un insieme semplice è sempre chiuso e limitato, quindi compatto.

• L’area di E insieme y-semplice è data da

A(E) = Z b

a

[g2(x) − g1(x)]dx,

mentre nel caso in cui E sia x-semplice è data da

A(E) = Z d

c

[h2(y) − h1(y)]dy.

Definizione 1.2 Data una funzione limitata f : E → R e considerata una partizione dell’insieme semplice E in un numero finito n di insiemi a loro volta semplici

P = {E1, . . . , En}; Eio∩ Ejo = ∅, i 6= j; ∪ni=1Ei = E 1

(2)

si definiscono rispettivamentesomma integrale inferiore esomma integrale superiore i due numeri (che esistono in virtù della limitatezza di f )

s(P ) =

n

X

i=1

A(Ei) inf f (Ei)

S(P ) =

n

X

i=1

A(Ei) sup f (Ei).

• Si ha s(P ) ≤ S(P0) per ogni P e P0 partizioni di E in insiemi semplici; di conseguenza sup

P

s(P ) ≤ inf

P S(P ).

Definizione 1.3 La funzione limitata f : E → R si diceintegrabilesu E insieme semplice se sup

P

s(P ) = inf

P S(P );

tale numero si indica con il simbolo

Z Z

E

f (x, y)dxdy

il quale si leggeintegrale doppio di f esteso ad E.

• Non tutte le funzioni limitate sono integrabili, come ad esempio la funzione f : [0, 1] × [0, 1] → R definita da

f (x, y) =

2 , (x, y) ∈ ([0, 1] ∩ Q) × [0, 1]

1 , (x, y) ∈ ([0, 1] ∩ R \ Q) × [0, 1].

• Se f ≥ 0 su E, allora V (f, E) =RR

Ef (x, y)dxdy, cioè l’integrale doppio rappresenta il volume della regione di spazio sottesa ad f in corrispondenza ad E; in generale, per una f di segno qualunque, il volume è dato da

V (f ) = Z Z

E

|f (x, y)|dxdy.

• Se δ > 0 rappresenta la densità puntuale di un corpo piano di forma E, allora

M (E) = Z Z

E

δ(x, y)dxdy

(3)

ne rappresenta la massa totale.

Teorema 1.1 Ogni funzione f : E → R continua definita su un insieme E semplice è integrabile.

Teorema 1.2 Date f, g : E → R con E semplice e α, β ∈ R, valgono le seguenti proprietà:

linearità: RR

E[αf (x, y) + βg(x, y)] dxdy = αRR

Ef (x, y)dxdy + βRR

Eg(x, y)dxdy;

monotonia: se f ≤ g su E, alloraRR

Ef (x, y)dxdy ≤RR

Eg(x, y)dxdy;

additività: se E1o∩ E2o = ∅, allora RR

E1∪E2f (x, y)dxdy = RR

E1f (x, y)dxdy +RR

E2f (x, y)dxdy.

• La definizione di integrale doppio si può estendere a funzioni aventi per domini insiemi regolari.

2 Calcolo

Il teorema seguente ci consente di calcolare un integrale doppio tramite due integrali di Riemann in serie.

Teorema 2.1 (Formule di riduzione) Sia f : E → R una funzione continua.

Se E = {(x, y) ∈ R2 : a ≤ x ≤ b; g1(x) ≤ y ≤ g2(x)} con g1, g2 ∈ C([a, b]), allora

Z Z

E

f (x, y)dxdy = Z b

a

Z g2(x) g1(x)

f (x, y)dy

! dx;

se invece E = {(x, y) ∈ R2 : c ≤ y ≤ d; h1(y) ≤ x ≤ h2(y)} con h1, h2 ∈ C([c, d]), allora

Z Z

E

f (x, y)dxdy = Z d

c

Z h2(y) h1(y)

f (x, y)dx

! dy.

• Se la funzione integranda è a variabili separabili ed il suo dominio è un rettangolo, allora l’integrale doppio si può calcolare come prodotto di due integrali di Riemann:

Z Z

[a,b]×[c,d]

g(x)h(y)dxdy = Z b

a

g(x)dx Z d

c

h(y)dy.

(4)

Definizione 2.1 Data una funzione derivabile ~T : D ⊂ R2 → R2,

T (u, v) = (x(u, v), y(u, v)), per ogni (u, v) ∈ D~

si definiscono rispettivamentematrice jacobianadi ~T la matrice

D ~T (u, v) = xu(u, v) xv(u, v) yu(u, v) yv(u, v)

!

ejacobianodi ~T il numero non negativo

jT~(u, v) = | det D ~T (u, v)|.

Definizione 2.2 Si dice che la funzione ~T : D0 ⊂ R2 → D ⊂ R2 è un diffeomorfismo globale (o diffeomorfismo di D0 su D) se verifica le condizioni: ~T ∈ C1(D0); ~T è invertibile e ~T−1 ∈ C1(D).

• Si può provare che se ~T : D0 ⊂ R2 → D ⊂ R2 è un diffeomorfismo globale, allora det D ~T (u, v) 6= 0, per ogni (u, v) ∈ (D0)o;

det D ~T (u, v) = 1

det D ~T−1(x, y)| (x,y)=(x(u,v),y(u,v))

, per ogni (u, v) ∈ (D0)o.

Teorema 2.2 (Formule di cambiamento di variabili) Siano f : D → R una funzione continua e T : D~ 0 ⊂ R2 → D ⊂ R2 un diffeomorfismo globale tra due insiemi regolari. Allora

Z Z

D

f (x, y)dxdy = Z Z

D0

f (x(u, v), y(u, v)) jT~(u, v)dudv.

• Nel caso particolare dellecoordinate polari

x = x0+ ρ cos θ y = y0+ ρ sin θ

; j(θ, ρ) = ρ,

la formula del cambiamento di variabili è Z Z

D

f (x, y)dxdy = Z Z

D0

f (x0 + ρ cos θ, y0+ ρ sin θ) ρdθdρ.

(5)

In questo caso il disco (x − x0)2 + (y − y0)2 ≤ r viene trasformato nel rettangolo D0 = [0, 2π] × [0, r], quindi in particolare il disco unitario x2+ y2 ≤ 1 viene trasformato nel rettangolo D0 = [0, 2π] × [0, 1].

Nel caso particolare dellecoordinate ellittiche

x = x0+ aρ cos θ y = y0+ bρ sin θ

; j(θ, ρ) = abρ,

la formula del cambiamento di variabili è Z Z

D

f (x, y)dxdy = Z Z

D0

f (x0+ aρ cos θ, y0+ bρ sin θ) abρdθdρ.

In questo caso l’ellisse (x−xa20)2 + (y−yb20)2 ≤ 1 viene trasformata nel rettangolo D0 = [0, 2π] × [0, 1].

Riferimenti

Documenti correlati

1995 – 2000 : Appointed for the institution and the management of a Facility for the Maintenance and Breeding of Marine Animal Models (Marine Resources for Research, MaReR)

Arianna Martini, Clara Boglione publication on Aquaculture journal 499 (2019) 178-184

Program: Corso di Dottorato di Scienze della Vita, Università della Calabria, XXXII cycle Affiliation:. Section BEOM, Stazione Zoologica Anton Dohrn,

Terzo, considerando solo il vettore spostamento, la trattazione perde l’opportunità di presentare uno dei più importanti recenti successi della derivazione delle leggi di

Nell’ambito dell’attività scientifica, la prof.ssa Perugini è coordinatrice di diversi progetti di ricerca condotti in collaborazione con aziende e finalizzati allo sviluppo di

Funzioni continue su insiemi compatti: teorema di Weierstrass .Proiezione su un insieme chiuso.. Calcolo nel

Dipartimento di Metodi e Modelli, Matematici per le Scienze Applicate, Universit` a di Roma “La Sapienza”,

The recent REACH Policy of the European Union has led to scientists and regulators to focus their attention on establishing general validation principles for QSAR models in the