• Non ci sono risultati.

Che bella avventura!

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Che bella avventura!"

Copied!
33
0
0

Testo completo

(1)

ISBN 978-1-326-43961-3

90000

Elspet e Jos vivono nel Paese dei Folletti, un paese in cui la scuola non esiste;

ma loro decidono che saranno i primi bambini folletto

ad andare a scuola:

inizia così

la loro avventura.

Che bella avventura!

Elspet e Jos a scuola

Giusi Landi

(2)

A. G. Landi

CHE BELLA AVVENTURA!

Elspet e Jos a scuola

(3)
(4)

PRESENTAZIONE

Massimo Baldini in “La comunicazione interpersonale e mediale” scrive “A cosa serve il docente? Beh, certo, serve a definire gli obiettivi didattici, a scegliere e organizzare i contenuti del corso in funzione di questi obiettivi, a proporre le attività formative, a stimolare la reazione degli studenti, a verificarne i progressi… Ma per essere davvero bravo, un docente deve avere anche un’altra qualità, alla quale non sempre diamo il rilievo che merita: deve saper raccontare!

Abbiamo ormai imparato da tempo che la lezione frontale non è tutto! Narrazione vuol dire proporre allo studente un particolare percorso fra i tanti possibili, accompagnarlo lungo questo percorso cercando di renderlo interessante, affascinante…;

attraverso la mediazione del docente, la narrazione stabilisce un contatto anche emotivo con i contenuti, rafforzando la motivazione. La buona didattica è sempre e comunque didattica d’autore!”.

E’ proprio così: la narrazione è un elemento fondamentale del nostro essere insegnanti. Essa ci può servire come pratica didattica, come mezzo per entrare in sintonia con i nostri allievi, per suscitare la motivazione all’apprendere perché l’apprendimento risulti significativo, ancorato a storie che suscitano emozione.

Una delle maggiori alienazioni dell’uomo post-moderno è proprio quella di aver perso le storie e la memoria, per vivere nel presente e affidare, ad esempio, alla frammentazione dei post dei social network le proprie giornate e le proprie emozioni.

Le storie sono parte dell’uomo.

Le storie ci cambiano, hanno una loro valenza pedagogica (l’educazione è un “procedere verso”) e didattica: si impara meglio con le storie. Umberto Eco in articolo dell’Espresso afferma che “il nostro sapere (anche quello scientifico, e non solo quello mitico) è intessuto di storie. Il sapere si propaga attraverso le storie” e, dunque, ci sono due modi per conoscere le cose: una è la definizione, l’altra è una storia. E continua facendo notare che quando Euclide vuole farci capire che cos’è

(5)

Pertanto, qui si propone un percorso didattico per l’apprendimento della lettura e della scrittura che ruota attorno alla lettura del testo

“CHE BELLA AVVENURA! ELSPET E JOS A SCUOLA”.

I protagonisti sono due folletti, Elspet e Jos, che vivono nel Paese dei Folletti, un paese in cui la scuola non esiste; ma loro decidono che saranno i primi bambini folletto ad andare a scuola: inizia così la loro avventura.

Agli alunni viene data una scena rappresentante l’ambiente nel quale gli avvenimenti si svolgono e, di pari passo con la lettura del libro da parte dell’insegnante, l’ambiente è animato dall’aggiunta dei vari personaggi.

 Di volta in volta, viene isolata, nel contesto del brano letto, una frase significativa, per una sua lettura globale.

Es: I DUE FOLLETTI ARRIVANO A SCUOLA LA CASA E’ SU UN ALBERO

 Ogni frase è poi scomposta nelle parole che la formano e si gioca con le parole, componendo e ricomponendo la frase in vari modi.

 Successivamente si isola una singola parola e la si scompone nelle lettere che la formano, fermando l’attenzione sulla lettera iniziale e con esercizi di analisi/sintesi della parola

Es: LA CASA E’ SU UN ALBERO

A L B E R O l’angolo retto, non affida la sua spiegazione a una definizione (l’angolo retto è l’angolo di 90 gradi), ma lo “racconta”, spiega cioè come fare a costruirlo “Vuoi sapere che cosa è un angolo retto? E io ti dico come farlo, ovvero la storia dei passi che devi fare per produrlo”.

L’insegnante, dunque, deve essere un buon narratore: deve saper narrare storie e saper raccogliere e ascoltare storie.

(6)

Tutti i pezzi vengono conservati nelle scatole delle frasi, delle parole, delle lettere per attività successive.

Lo stesso lavoro viene fatto, via via, per tutte le lettere dell’alfabeto, in modo che il passaggio dal testo alla frase, alla parola, al singolo fonema – grafema, avvenga gradualmente e di pari passo alla lettura del libro.

Si continua, così, con la lettura del testo, utilizzando sempre lo stesso percorso didattico:

 Isolamento di alcune frasi significative, per una loro lettura globale

 Scomposizione di ogni frase nelle parole che la compongono

 Giochi con le parole: scomposizione ricomposizione

 Uso di cartellini con la figura sul retro per aiutare nel riconoscimento delle parole

 Giochi di analisi/sintesi di semplici parole

 Sistemazione delle parole e delle frasi nelle scatole delle parole e delle frasi

 Giochi vari con le parole nelle scatole

 Scomposizione di ogni parola nelle lettere che la compongono

 Esercizi di scrittura con il dito sulla farina per interiorizzare la corretta direzione di scrittura

 Focalizzazione dell’attenzione sulla lettera iniziale

 Scrittura nei quattro caratteri

 Attività con la LIM

Inoltre, è da tenere in considerazione il messaggio che vuole passare attraverso il viaggio dei due folletti: quando arrivano finalmente a scuola, si rendono conto che quest’ultima è su tutto il percorso che hanno intrapreso. Glielo spiega, con parole semplici, la Maestra Folletto “Ma, cari bambini, la scuola l'avete già vista! La scuola era su tutto il sentiero: lì avete imparato a contare, a leggere, a scrivere, ad aiutarvi, a mettere in ordine le cose del tempo e dello spazio e tante tante altre cose... Venite, siete stati proprio bravi!”.

E’ la scuola delle competenze, laddove i contenuti non servono per se stessi, ma finalizzati a risolvere concreti problemi di vita.

(7)
(8)

**** L’idea ****

Elspet e Jos sono due fratellini folletto e vivono... Dove?

Naturalmente nel Paese dei Folletti , un paese che nessuno ha mai visitato perché è nascosto troppo bene. I folletti sono bravissimi a nascondere le cose…

Elspet ha lunghe treccine nere. Jos ha grandi occhi castani.

Abitano in una bella casa su un grande albero con Mamma e Papà Folletto.

Questa storia non sarebbe mai iniziata se Elspet e Jos una mattina non si fossero svegliati con un'idea.

- Mamma, papà, abbiamo deciso che vogliamo andare a scuola.

- Ma, Jos, lo sai che nel Paese dei Folletti le scuole non esistono - rispondono Mamma e Papà Folletto.

(9)

Ma Jos è testardo e prende per mano la sorellina.

- Elspet, non preoccuparti, noi saremo i primi bambini folletto che vanno a scuola.

Elspet sorride. - E come faremo? - sussurra.

- Faremo una sorpresa a mamma e a papà.

- Ma noi siamo piccoli. Chi ci aiuterà?

Elspet e Jos ora chiacchierano tranquillamente nel giardino dei folletti, pieno di farfalle, coccinelle, api gentili, fiori grandissimi.

Un fiore li ascolta curioso. Non vi ho ancora detto che nel Paese dei Folletti anche i fiori e l’erba parlano.

- Io forse so come aiutarvi. – interviene sorridendo il fiore - Provate a chiedere a Fata Folletta.

- Ottima idea! - e Jos ringrazia il fiore, prende per mano la sorellina e corrono da Fata Folletta che abita in una capanna

SO COME AIUTARVI!

(10)

fatta di foglie di edera profumata e di uva colorata. La fatina è proprio ghiotta di uva colorata.

- Parla tu! - dice Jos ad Elspet - a Fata Folletta piacciono tanto le bambine.

Elspet scuote le treccine e sorride a Fata Folletta.

- Fata Folletta, ciao! Io e Jos abbiamo deciso che vogliamo andare a scuola. Ci puoi aiutare?

È vero! A Fata Folletta piacciono tanto le bambine e, anche se in genere preferisce starsene per conto suo, cerca tra le sue vecchie carte, nel fondo del vecchio cassetto del suo vecchio comò.

- Ecco, cari bambini, cercavo proprio questo. Elspet e Jos guardano curiosi il foglio giallo che ha in mano Fata Folletta.

- È il disegno di un sentiero. Me lo lasciò tanto tempo fa una Maestra Folletto che capitò qui per caso. Poi, però, è andata via e nessuno sa dove sia finita. Però mi ha lasciato questo disegno.

Se seguite il sentiero, arriverete a scuola... La strada parte proprio dietro casa mia... E ora lasciatemi: ho molto da fare!

(11)

**** Il drago con dieci teste ****

Elspet e Jos prendono in mano il foglio: sopra c'è semplicemente il disegno di un sentiero pieno di tante curve e alla fine c’è una casetta: è la casetta della scuola. Jos piega il foglio e lo mette in tasca.

Elspet è un po' preoccupata, ma Jos non ha dubbi.

- Vieni, Elspet, comincia l'avventura... Vedrai che bella sorpresa faremo a mamma e a papà. Saremo i primi bambini folletto che vanno a scuola!

Ora Elspet sorride.

Il sole è alto, il vento è leggero. L'aria è mite.

Elspet e Jos camminano sul sentiero e cantano la canzone dei folletti che comincia così ....

La canzone dei folletti cerca le rime sopra i tetti.

Cerca le rime in fondo al mare, vola e si tuffa senza pensare.

Camminano e cantano. Cantano e camminano ed ecco la prima curva.

Il sole si nasconde dietro le nuvole. Il vento soffia più forte.

L'aria diventa fredda. Le treccine di Elspet volano in quel vento come rami impazziti.

Eccolo. Arriva! Un drago a dieci teste. E non vuole farli passare.

Si siede al centro del sentiero con un tonfo da paura e muove le sue dieci teste.

- Spostati - urla Jos per farsi sentire - Abbiamo fretta perché dobbiamo andare a scuola.

- No - piagnucola il drago - io qui sto e qui rimango.

Elspet lo guarda divertita.

Intanto torna il sole e il vento diventa un leggero sussurro. Le treccine di Elspet ritornano a posto.

(12)

È un drago proprio simpatico. Con tante teste puoi permetterti tante cose: due occhi piangono, uno fa l'occhiolino, altri due dormono, due occhi ridono, due guardano minacciosi, due occhi guardano Elspet e altri due guardano Jos, una bocca sbadiglia, una grida a Jos di andar via, una chiede a Elspet se gli presta una treccina perché vuole assaggiarla.

- Che cosa vuoi per toglierti di qui? Ti piacciono le caramelle? - e Jos gliene mostra un po' speranzoso.

-No. Sì. No. Sì. Forse. Boh. Ma. Mmm. Gnam. Wauhw... Siccome le teste sono tante ognuna vuole dire la sua.

- Ecco, vedete? - piagnucola il drago - Non ce la faccio più.

Toglietemi qualche testa o io impazzisco! Ne voglio una sola! Se ce la fate vi giuro che mi sposto!

(13)

Bel problema per Elspet e Jos, che si guardano intorno alla ricerca di una soluzione.

Che cosa c'è intorno a loro? Elspet e Jos riconoscono tutte le piante che crescono nel Paese dei Folletti: fiori cambiacolore, foglie tirabaci, rovi soffiavento, funghi succhiateste, rami prendiluna...

- Elpset, forse abbiamo trovato! Aiutami a cercare i funghi succhiateste. Uno per ogni testa. Ne dobbiamo trovare dieci meno uno, perché una testa deve pur rimanere al povero drago!

Ecco Elspet e Jos al lavoro. Non devono sbagliare: un fungo per ogni testa.

Una testa, un fungo.

Una testa, un fungo.

Una testa, un fungo.

Una testa, un fungo.

Una testa, un fungo.

Una testa, un fungo.

Una testa, un fungo.

Una testa, un fungo.

Una testa, un fungo.

- Ecco, draguccio bello! - sono tutti per te.

- Bleah! Non li voglio.

- O li mangi o peggio per te. Tieniti le tue teste!

Una testa si avvicina curiosa alla manina di Elspet che mostra invitante un funghetto rosa.

- Bleah! Bleah! Bleah! È rosa. Il rosa non mi piace. Mangialo tu!

Ma Elspet continua a sorridere invitante - Dai, draguccio bello, mangia il funghettino...

Si avvicina un'altra testa, spalanca un occhio tondo tondo, annusa un po' e... AHMM, in un secondo il fungo sparisce nella bocca del drago. E PLUFF... la prima testa sparisce.

Ora le teste fanno a gara ad avvicinarsi alla manina di Elspet.

- Io. Io. Io. Io.

- Ce n'è per tutti, bel draguccio...

(14)

Ecco a te. AHMM. PLUFF.

E a te. AHM PLUFF.

E a te. AHM. PLUFF.

E a te. AHM PLUFF.

E a te. AHM PLUFF.

E a te. AHM PLUFF.

E a te. AHM PLUFF.

E a te. AHM PLUFF.

E a te. AHM PLUFF.

L'ultima testa rimane sola e soddisfatta.

- Grazie, Elspet. Grazie, Jos.

Con un salto il drago si sposta e li lascia passare, facendo dondolare soddisfatto la sua unica testa.

(15)

**** Il fiume ****

Jos prende per mano Elspet e continuano a camminare lungo il sentiero che risuona del canto dei folletti

La canzone dei folletti cerca le rime sopra i tetti.

Cerca le rime in fondo al mare, vola e si tuffa senza pensare.

Il Folletto Lumachina sbadiglia solo di mattina.

Il Folletto Coccinella si diverte con una stella.

Dopo un po', un'altra curva. Che cosa c'è? Un fiume con onde spaventose. Elspet fa un passo indietro.

- Jos, che facciamo? Non riusciremo mai a passare.

Davanti al fiume c'è un cartello con alcune parole e un piccolo cerchietto rosso, ma Elspet e Jos non sanno leggere. Si

(16)

avvicinano a guardare quei segni strani: che cosa ci sarà mai scritto?

Tra l'erba alta che cresce sulla sponda del fiume, c'è un libro con le pagine che il vento del mattino si diverte a sfogliare.

Jos, curioso, lo prende in mano e strizza gli occhi perplesso.

- Guarda, Elspet! - ed Elspet si avvicina - Ci sono tanti disegni e tanti segni strani come quelli del cartello.

I due fratelli folletto si siedono all'ombra di un albero e guardano le pagine del libro, una per una.

Un segno, un disegno.

Un segno, un disegno.

Un segno, un disegno.

- Guarda,Jos!

- Guarda, Elspet!

E, guardando guardando, un sorriso illumina lo sguardo di Elspet; un sorriso illumina lo sguardo di Jos. Gli occhi vanno dal libro al cartello, dal cartello al libro, e all'improvviso quei segni

(17)

neri diventano lettere, le lettere diventano parole e le parole forma o una frase

PER PASSARE TOCCA QUI

Elpset si solleva sulla punta dei piedini e tocca il cerchietto rosso. Si sente un rumore profondo e dalla sponda del fiume si alza un ponte che si solleva e si appoggia lentamente sulla sponda opposta.

Jos sorride, mette il libro nella sua capiente tasca, prende per mano Elspet e tranquillamente attraversano il ponte.

(18)

**** Il gufo sordo ****

Il sentiero continua ed Elspet e Jos camminano tenendosi per mano e cantando la canzoncina dei folletti.

La canzone dei folletti cerca le rime sopra i tetti

Cerca le rime in fondo al mare, vola e si tuffa senza pensare.

Il Folletto Pesciolino gioca e scherza col gattino.

Il Folletto Coniglietto salta sempre senza fretta.

Dopo una breve curva, un cancello alto alto chiude il sentiero.

Uffa! Ecco un altro ostacolo da superare.

In cima al cancello un vecchio gufo appollaiato sonnecchia con un occhio aperto e uno chiuso. Al collo ha una chiave: è la chiave che apre il cancello.

- Ehi, Signor Gufo, ci dai la chiave per aprire il cancello?

Il gufo chiude l'occhio aperto e apre l'occhio chiuso. Guarda Elspet. Guarda Jos. E... chiude tutti e due gli occhi.

- Ehi, Signor Gufo - urla Jos - siamo Elspet e Jos e vogliamo andare a scuola. Ci fai passare?

Il Signor Gufo continua a sonnecchiare.

- SIGNOR GUFOOO - urla ancora più forte Elspet. Una coccinella vola sul naso di Elspet.

(19)

- Così non funziona. Il Signor Gufo è sordo, non vi può sentire.

- E come possiamo chiedergli di darci la chiave per aprire il cancello?

- Mah, provate a scriverglielo - ride la coccinella e vola via.

- Scriverglielo? Bella idea! Se solo sapessimo come si fa!

- Usiamo il libro del fiume - suggerisce Elspet.

- Buona idea!

Jos apre il libro che ha portato con sé, strappa l'ultima pagina che è bianca, prende una piuma d'oca abbandonata nel prato e con il fango di una pozzanghera traccia qualche scarabocchio sul foglio e sorride soddisfatto a Elspet.

- Ora si fa sul serio - annuncia - Aiutami, Elspet: dobbiamo scrivere CI DAI LA CHIAVE? Dammi una mano a cercare sul libro le lettere giuste.

(20)

Dopo un'ora di tentativi, errori, dubbi, correzioni, ecco il risultato di tanta fatica.

CI DAI LA CHIAVE?

Elpset prende un lungo ramo e tocca delicatamente la testa del vecchio Signor Gufo per farlo svegliare.

Il Signor Gufo apre un occhio borbottando e Jos è velocissimo a mostrargli il foglio, sollevandolo più che può.

Il Signor Gufo apre anche l’altro occhio, li spalanca tutti e due, scuote la testa e vola sulla mano di Elspet.

- Prendi la chiave, apri il cancello e rimettimela al collo.

Elspet, obbediente, esegue tutto a perfezione e, un minuto dopo, Elspet e Jos si trovano al di là del cancello e salutano con la mano il vecchio gufo che è già tornato a sonnecchiare in cima al cancello.

(21)

*** Il labirinto ****

Il canto dei folletti continua a risuonare sul sentiero.

La canzone dei folletti cerca le rime sopra i tetti.

Cerca le rime in fondo al mare, vola e si tuffa senza pensare.

Il Folletto Cagnolino fa il solletico ai bambini.

Il Folletto Luna Piena va su e giù con l'altalena.

Dopo la strofa della Luna Piena, proprio mentre incontrano un’altra curva, Elspet e Jos si fermano di botto: un'altissima siepe sbarra il loro cammino. È l'inizio di un labirinto.

Jos mette la punta del naso nel varco dell'ingresso, poi spinge dentro anche la testa e la ritrae subito, spaventato dal buio che c'è oltre la siepe.

(22)

- Elpset, che facciamo? Questa volta io non ne ho proprio idea.

Mamma Folletto ci ha sempre detto che i labirinti sono posti pericolosissimi! Chi vi entra non riesce più a uscirne e continua a camminare per sempre...

Elspet piange. Non vuole tornare indietro e non vuole entrare nel labirinto.

Così si siedono a guardarlo.

Elspet toglie con una foglia un po' di polvere che ricopre il sentiero per non sporcare troppo i pantaloncini, altrimenti Mamma Folletta potrebbe adirarsi.

- Guara, Jos, sotto la polvere c'è qualcosa.

Jos guarda: sembra un grande disegno.

Elspet e Jos tolgono velocemente tutta la polvere: compare a poco a poco il disegno di un grande labirinto e c'è una bella linea rossa che l'attraversa tutto. Capiscono subito che la linea rossa indica come entrare, ma soprattutto come uscire dal labirinto.

Però bisogna imparare bene la strada.

- Guarda, Elspet, prima di qua a destra, poi avanti, poi di là a sinistra, poi indietro...

Elpset e Jos fanno tante prove per non sbagliare.

Quindi si prendono per mano e, come se dovessero tuffarsi sott'acqua, trattengono il respiro ed entrano nel labirinto.

Che buio! Proprio un buio da far paura!

E che silenzio! Proprio un silenzio da far paura! Non si sentono più neanche i rumori del bosco.

E che freddo. Proprio un freddo da far paura!

E che aria immobile. Proprio un’aria da far paura!

E che terra dura. Proprio una terra da fa paura!

E che pareti di rami fitti. Proprio rami da far… indovinate voi!…

Proprio rami da far PAURA!

Elspet stringe la mano di Jos.

Jos stringe la mano di Elspet.

- Andiamo, Jos - dice Elspet.

- Andiamo, Elspet - dice Jos.

(23)

Ricordano bene la linea rossa: due volte a destra, poi avanti, tre volte a sinistra, poi indietro, una volta a destra e ancora avanti e poi... - Ecco! Jos, la luce dell'uscita!

Fine del buio.

Fine del silenzio.

Fine del freddo.

Fine della PAURA.

Elspet e Jos sorridono soddisfatti e riprendono il cammino.

(24)

**** Le due streghe ****

Continua la canzone dei folletti sul sentiero verso la scuola.

La canzone dei folletti cerca le rime sopra i tetti.

Cerca le rime in fondo al mare, vola e si tuffa senza pensare.

Il Folletto fiorellino

vuol giocare a nascondino.

Il Folletto delle Stelle ride sempre a crepapelle.

Dopo un'altra curva, ancora una volta i due fratellini sono costretti a fermarsi.

Sul sentiero ci sono due streghe vecchie e brutte che stanno litigando intorno a un pentolone.

- È tutta colpa tua, vecchia Puzzadipiedi.

- No. Sei stata tu, brutta Mutanderotte!

- Tu hai sbagliato la pozione!

- Io no. Sei tu...

- Tu sì. Io no...

- Tu no. Io sì…

- Io ho messo un dito di vomito di rospo...

- E io due grammi di bava di lucertola...

- E io tre cucchiai di polvere di ragni secchi...

- E io quattro cucchiaini di caccole di rana...

- E allora perché non ha funzionato? Con questa pozione doveva tornare tutto in ordine e invece guarda. Guarda che cosa è successo!

E tutte e due strillano, si tirano i capelli e guardano all'interno del pentolone.

E strillano. E litigano.

(25)

E litigano. E strillano.

Elspet e Jos non resistono alla curiosità e si avvicinano al pentolone. Non hanno paura delle streghe, perché nel Paese dei Folletti le streghe non fanno paura. Fanno solo ridere.

Nell'acqua fredda del pentolone si muovono qua e là una luna, alcuni soli, tante stelline.

- Che cosa è successo, signore streghe? - chiede gentilmente Elspet.

- È successo che questa stupida Mutanderotte ha sbagliato tutto.

- No! È lei! Questa brutta Puzzadipiedi ha sbagliato qualcosa.

Prima era tutto in ordine. E ora per colpa sua non si capirà più niente! Il sole prenderà il posto della luna, le stelle del sole.

- E così la mattina ci sarà la luna e la notte ci sarà il sole.

- E i bambini non sapranno più quando andare a dormire e quando alzarsi.

- E le mamme e i papà prepareranno i pranzi a mezzanotte.

- E daranno il bacino della buonanotte a mezzogiorno.

- E nessuno capirà più niente!

(26)

- Capito che pasticcio?

Jos guarda attento e affascinato dentro il pentolone.

- Posso toccare? - chiede.

- Certo, fa' tutto quello che vuoi - risponde Puzzadipiedi - Tanto... peggio di così!

Jos mette una mano nel pentolone. Il vapore freddo gli fa il solletico e ride.

- Vieni, Elspet, aiutami tu!

Jos prende il sole che sorge e lo sposta di qua, poi prende un bel sole giallo e lo sposta accanto.

Elspet, intanto, ha sistemato la luna e le stelle dopo il sole che tramonta.

Nel cerchio del pentolone ora tutto è tornato in ordine. Le streghe smettono di strillare e non credono ai loro occhi.

- Ma voi siete più bravi di noi!

- Vi nominiamo subito assistenti streghetti...

- No, grazie! - sorride Elspet, noi vogliamo solo che ci lasciate passare, perché è già tardi e dobbiamo andare a scuola.

- Certo. Certo. Il sentiero è tutto per voi! Passate pure...

- Attenti al pentolone...

- Io, invece, vado a dormire, dopo questa fatica.

- No. Io vado a dormire dopo questa fatica.

- L'ho detto io per prima, brutta testapelata...

Elspet e Jos si prendono per mano, scuotono la testa e salutano Puzzadipiedi e Mutanderotte che continuano a litigare.

(27)

**** La scuola ****

Ora il sentiero è in salita e, lontano, vedono già una bella casetta con su scritto SCUOLA.

Affrettano il passo, perché non vedono l'ora di arrivare e aggiungono alla canzone dei folletti due versi creato da loro:

La canzone dei folletti cerca le rime sopra i tetti.

Cerca le rime in fondo al mare, vola e si tuffa senza pensare.

Il folletto che va a scuola non cammina, perché vola!

Ci arriviamo di sicuro:

andare a scuola è un’avventura!

Davanti alla scuola c'è qualcuno: è proprio la Maestra Folletto che li aspetta sorridendo.

Elspet batte le mani dalla felicità. Jos saltella di qua e di là.

Sono arrivati, finalmente!

- Maestra Folletto, ce l'abbiamo fatta! Possiamo entrare nella tua scuola?

(28)

- Certo che potete! Ho preparato per voi una bella merenda.

Aspettavo da tanto tempo che qualche bambino folletto arrivasse fin qui... E ora, sicuramente, ne verranno molti altri!

- Ci fai vedere la scuola? - chiedono insieme Elspet e Jos che non ne possono più dalla curiosità.

Fata Folletto ora ride - Ma, cari bambini, la scuola l'avete già vista! La scuola era su tutto il sentiero: lì avete imparato a contare, a leggere, a scrivere, ad aiutarvi, a mettere in ordine le cose del tempo e dello spazio e tante tante altre cose... Venite, siete stati proprio bravi!

Elspet e Jos si guardano e ridono anche loro. Quante cose avranno da raccontare a Mamma e Papà Folletto.

Che bella avventura è la scuola!

(29)
(30)
(31)

La canzone dei folletti La canzone dei folletti

cerca le rime sopra i tetti.

Cerca le rime in fondo al mare, vola e si tuffa senza pensare.

Il Folletto Lumachina sbadiglia solo di mattina.

Il Folletto Coccinella si diverte con una stella.

La canzone dei folletti cerca le rime sopra i tetti.

Cerca le rime in fondo al mare, vola e si tuffa senza pensare.

Il Folletto Pesciolino gioca e scherza col gattino.

Il Folletto Coniglietto salta sempre senza fretta.

La canzone dei folletti cerca le rime sopra i tetti.

Cerca le rime in fondo al mare, vola e si tuffa senza pensare.

Il Folletto Cagnolino fa il solletico ai bambini.

Il Folletto Luna Piena va su e giù con l'altalena.

La canzone dei folletti cerca le rime sopra i tetti.

Cerca le rime in fondo al mare, vola e si tuffa senza pensare.

(32)

Il Folletto fiorellino

vuol giocare a nascondino.

Il Folletto delle Stelle ride sempre a crepapelle.

La canzone dei folletti cerca le rime sopra i tetti.

Cerca le rime in fondo al mare, vola e si tuffa senza pensare.

Il folletto che va a scuola non cammina, perché vola!

Ci arriviamo di sicuro:

andare a scuola è un’avventura!

(33)

Riferimenti

Documenti correlati

Per non parlare dei ragazzi, che sono il bene più prezioso ma anche - come vuole l'età - indisciplinato.. Per fortu- na che, in questa confusione di idee, inte- ressi e

non può esprimersi su tale decisione, né proporre appello né impugnarla di fronte a un tribunale. Inoltre, le decisioni relative al distaccamento di un pubblico

memoria nazionale - Commissione per il perseguimento dei crimini contro la nazione polacca, un giudice di tribunale comune o militare, o abbia lavorato - per un periodo di almeno

Dopo la fine del periodo di transizione, i fornitori di reti e/o servizi di comunicazione elettronica stabiliti nel Regno Unito e non nell'UE cesseranno di

- informare le famiglie in merito al progetto pedagogico, agli obiettivi educativi e formativi e ai contenuti delle esperienze quotidiane, attraverso momenti di confronto

DEFIBRILLATORE A CARTIGLIANO Ciao a tutti dal direttivo dei donatori di sangue di Cartigliano, quest’anno visto il momento così difficile abbia- mo deciso di far parte attiva

Al centro della chiesa gli scavi di inizio Novecento hanno portato alla luce un pozzo (fig. Malgrado questo sia attestato unicamente da una fotografia e non riportato nelle

a chiunque fa ingresso in Italia per un periodo non superiore alle 120 ore per comprovate esigenze di lavoro, salute o assoluta urgenza, con l'obbligo, allo scadere di detto