Quad. Bot. A mb. Appl., 18 (2007): 311-318.
Carte della qualità dell'aria di aree urbane ed extraurbane del Palermitano basate sull' applicazione dell'Indice di Biodiversità Briofitica (IBB)
M. G. DIA, P. CAMPISI & F. PROVENZANO
Dipartimento di Scienze Botaniche dell 'Università degli Studi di Palermo, via Archirafi 38 - 90123 Palermo
ABSTRACT. - Air quality maps of urban and extraurban areas of Palermo province based on Bryophyte Biodiversity lndex (BBI). - Surveys to provide air quality data in areas with different degrees of anthropization of the Palermo province were conducted. In particular, two maps conceming an area of 250 Km
2in Oreto River Basin and an area of 17 Km
2inside of Palermo city have been drawn up applying the Index of Bryophytic Biodiversity. The variations of bryotloristic diversity recorded show a significant conccrdance with different levels of anthropic impact of the studi ed territory.
Key words: epiphytic bryophyte diversity, air quality biomonitoring, N-W Sicily.
PREMESSA
In Sicilia indagini di bioindicazione tramite briofite sono state condotte a partire dagli anni novanta e sono state rivol- te all'analisi dei caratteri ecologici delle briotlore di aree urbane, (Lo GIUDICE, 1997; PRIVITERA & PUGLISI, 1994, 200 I; DIA & al. 2003; POLIZZI & al., 2005), al biomonito- raggio della qualità dell'aria con l'individuazione dell'Indice di Biodiversità Briofitica (IBB) applicato per la prima volta in alcuni castagneti dell'Etna (PUGLISI &
PRIVlTERA, 200 I), nonché alla ricerca di elementi in traccia in alcuni territori etnei (PRIVITERA & al., 2003) e, più di recente, in un pSIC della provincia di Siracusa (PRIVITERA
& al., 2006).
r risultati certamente incoraggianti delle indagini che uti- lizzano biosensori briofitici hanno costituito la premessa del presente studio il cui obiettivo primario è stato quello di verificare ulteriormente la possibilità di applicare l'Indice di Biodiversità Briofitica in Sicilia, testando il metodo in un territorio articolato in aree a vario grado di antropizzazione e in condizioni altitudinali diverse. Ciò in considerazione anche dell'utilità di possedere un ulteriore strumento per il biomonitoraggio della qualità dell 'aria, da affiancare a quello già ampiamente in uso in Italia dell 'Indice di Biodiversità Lichenica (IBL) (ANPA, 2001), dal momento che la povertà di vegetazione epifitica che caratterizza la regione mediterranea soprattutto nei piani planiziari e colli- nari - dovuta sia alle difficili condizioni del clima mediter- raneo sia alla intensa pressione antropica che da tempi molto remoti interessa le comunità vegetali - ne rende tal- volta difficoltoso l'utilizzo.
L'AREA INDAGATA
L'area oggetto di studio, è situata nella Sicilia nord-occi- dentale e ricade nel foglio 249, quadrante II della carta d'Italia I.G.M . I :25.000 (Fig. I). Comprende la piana di Palermo e parte del bacino del fiume Oreto ed in particola- re abbraccia l'intero fondovalle dal centro abitato di Pioppo alla città di Palenno e racchiude a ovest e a sud i rilievi più prossimi della catena dei Monti di Palermo. Oltre alla città comprende aree a bassa densità edilizia per lo più residen- ziale stagionale, alcuni piccoli centri abitati ed inoltre aree extraurbane occupate prevalentemente da sistemi colturali (agrumeti, oliveti o colture orticole) o da vegetazione pascoliva e in misura minore da vegetazione forestale di impianto artificiale con Pinaceae e Cupressaceae (RAIMONDO & al., 1990).
Secondo quanto riportato da BRULLO & al. (1996) l'area rientra negli orizzonti bioclimatici termomediterraneo infe- riore con ombrotipo secco superiore e subumido inferiore e tennomediterraneo superiore subumido superiore.
Dal punto di vista litologico il territorio indagato è costi- tuito da depositi carbonatici e silico-carbonatici triassico- eocenici, da calcareniti del Pleistocene inferiore--medio e da argille brune e arenarie quarzose dell 'Oligocene- Miocene inferiore (AGNESI, 1995). Il suolo è principalmen- te costituito da litosuoli calcarei e suoli rossi mediterranei (FIEROTII, 1988).
L'area urbana di Palermo, sviluppatasi intorno ad un vasto
centro storico a pianta quadrata caratterizzato da un ampio
porto (da cui il nome Panormus = tutto porto), si è notevol-
mente estesa nel corso dei secoli, talvolta anche sregolata-
mente, occupando gran parte della Piana omonima e deter-
minando, soprattutto negli ultimi decenni, la trasformazione
Fig. 1 - Delimitazione dell'area indagata nel bacino del fiume Oreto e stazioni di campionamento.
312
delle tradizionali colture del territorio agricolo noto come Tab. I - Elenco delle stazioni di rilevamento per il calcolo
"Conca d'Oro" in aree residenziali con più o meno elevata dell 'IBB e loro localizzazione.
densità edilizia. Nonostante presenti un'area industriale poco estesa, per lo più localizzata nella zona periferica meridiona- le, la città è sottoposta a notevole inquinamento atmosferico determinato soprattutto dal denso traffico di veicoli a motore circolanti sulla rete viaria. Altra fonte di polluzione atmosfe- rica diffusa, per quanto più modesta, è costituita dagli impian- ti domestici di riscaldamento, mentre più localizzate sono le emissioni derivanti dalle attività portuali e ferroviarie.
M
ATERIALI E METODILe indagini hanno riguardato un 'area di ca . 250 Km
2nel bacino del fiume Oreto e più in dettaglio un 'area di ca. 17 Km
2della città di Palermo.
Al fine di fornire dati eventualmente comparabili ed inte- grabili con quelli riguardanti la rete di monitoraggio tramite licheni, avviata in campo nazionale dall'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT), è tata seguita la stessa metodica di campionamento e di rile- vamento utilizzata per il calcolo dell ' lndice di Biodiversità Lichenica (IBL) (A PA, 2001). Questa è basata su quella introdotta da
BADfN& IMIS ( 1996) e prevede l'individua- zione di Unità di Campionamento Primarie (UCP) - maglie di forma quadrata con lato di 1 Km , centrate sui nodi del reticolato UTM - e di Unità di Campionamento Secondarie (UCS), costituite da aree circolari di 250 m di diametro, posizionate all 'interno delle UCP (4 per ciascuna UCP), delle quali rappresentano un sottocampione.
Per gli scopi della presente ricerca, a partire dall' UCP della Rete Nazionale di biomonitoraggio tramite licheni più prossima all'area di indagine, sono state individuate le altre UCP a distanza di 3 Km l'una dall'altra. In tal modo all 'in- terno dell 'area studiata sono state considerate 14 UCP rica- denti nelle stazioni di campionamento riportate in Fig. 1.
1 rilevamenti sono stati eseguiti pertanto nelle stazioni elencate in Tab. l scegliendo in ciascuna di esse almeno tre forofiti in possesso delle caratteristiche previste dal protocol- lo dell'APAT (ANPA, 2001). In particolare gli alberi sono stati selezionati in conformità a parametri relativi alla circon- ferenza dei tronchi (non inferiore ai 60 cm), alla loro inclina- zione (mai superiore ai 10°) ed integrità, nonché al pH delle cortecce. In merito a quest'ultimo aspetto, sulla base di un 'a- nalisi preliminare delle specie arboree che generalmente ospi- tano briofite e che hanno ampia diffusione nel territorio sici- liano si è stabilito di avvalersi di forofiti a scorza subacida.
Per i rilevamenti è stato utilizzato il reticolo di Foto 1 costi- tuito da quattro subunità - da disporre sul tronco all'altezza di l metro dal suolo in corrispondenza dei punti cardinali - cia- scuna formata a sua volta da cinque quadrati di l 00 cm
2.Per la registrazione dei dati è stata predisposta una sche- da il cui modello è indicato in Fig. 2. Nelle schede sono stati riportati i valori della diversità briofitica per albero (somma delle frequenze di tutte le specie briofitiche presenti ali' in- terno del reticolo di rilevamento) e per la relativa UCP (media aritmetica dei valori registrati sui singoli forofiti).
l rilievi sul territorio del bacino del fiume Oreto sono stati eseguiti nel periodo compreso tra il 13/09/05 e il 26/05/06.
1 dati ottenuti sono stati utilizzati per la realizzazione di una mappa mediante il software ESRJ ArcGis©, applicando
Stazione Località Coordinata Coordinata
Nord Est
I
Palermo: Villa Sofia
4124000
3540002
Palermo: Roccazzo
4121000
351000
3
Palermo: piazza Noce
4121000
354000 4Palermo: piazza 13 vittime-
41
21000 357000via Cavour
5
V.ne S Martino 4218000
3480006 C.da Loghi Vecchi
4218000
351000
7
Boccadifalco
4218000
3540008 Ca>aboli
4215000
3450009 e.da i Bella 42
15000
348000IO
C.da Salamone4215000
351000
Il
M. Paratore 4215000
35400012
C.da Noto4212000
34500013
C.da Millunzi4212000
34800014
Altofonte 4212000
351000l'algoritmo Kigring, scelto in base al numero e alla densità dei punti di campionamento. 1 valori di IBB registrati sono stati riuniti nelle seguenti 5 classi :
classe 1: valore 0-3 classe 2: valori 3, 1-9 classe 3: valori 9,1-15 classe 4: valori 15,1-21 classe 5: valori 21,1-27.
Riguardo allo studio effettuato nella città di Palermo, è stata utilizzata la stessa metodica di rilevamento sui forofi- ti , mentre per il campionamento sul territorio si è fatto ricor- so ad un reticolo più piccolo con maglie aventi lato di 500
Foto 1 - Reticolo utilizzato per i rilevamenti dell 'IBB. E' visibile una delle quattro subunità.
313
RILEVATORE:
STAZIONE·
UCS·
DATA- UCP:
CARATTERISTICHE DEGLI ALBERI E FR.EQL"E:-iZE BRIOFITICHE (0 -5) ALBERO! ALBER02 ALBER03 FOROF!Tl
CIRCONFERENZA (cm) COORDINATA NORD COORDINATA EST
T AXA BRIOFITICI N E S O N E S O N E S O
B1odi\·ersità briofit1ca per punto cardinale Biodh·ersità briofitica per albero
Valon• di biodin•rsità brio Otica nella l:CP (media aritmetica) -