Ringraziamenti
Per la realizzazione di questa tesi desidero ringraziare: Il prof. Valerio Milano per la disponibilità continua anche fuori dall’ orario stabilito e l’ ing. Maurizio Venutelli; il personale di GAIA spa che mi ha assistito sopperendo a volte alla carenza di dati disponibili.
Mi riferisco a :Claudio D’Alessandro, con il quale tra l’altro fra una lettura di una carta topografica e l’altra, sono state piacevoli le chiacchierate sui funghi porcini; Luca Bertoli per gli appunti precisi che mi ha fatto avere e la puntualità con cui me li ha fatti avere; l’ing. De Martino per il tema che mi ha proposto, ricco di spunti e sfaccettature progettuali, nella materia che ho deciso di affrontare; il Geol. Paolo Barsanti per la descrizione del quadro idrogeologico che mi ha fornito.
Dovrei ringraziare, primi fra tutti, Giulia e Ivan per la pazienza infinita: io non so se avrei fatto lo stesso al posto loro. E infatti li ringrazio: spero che ne debbano avere ancora per poco. Ile, Tati, per l’aiuto, Deny, Angelo, Cinzia, e tutti i miei familiari nessuno escluso a cominciare da Luisa e Lelio e Toni.
Ringrazio ovviamente tutte le persone che mi hanno assistito di fatto nella stesura del lavoro ed anche quelle che hanno contribuito con suggerimenti, consigli sussurrati o urlati, o il solo e semplice “in bocca al lupo”; soprattutto Milena per l’apporto logistico e a cui devo non so più quante cene e chissà cos’altro…
La banda del centro di calcolo in generale perché durante gli anni di studio non sono stati inutili i consigli reciproci di tutti i tipi: Igor perché con lui è come avere un manuale dell’
ingegnere ma molto più multimediale; Fabio perché prima l’autocad era quasi un mistero e perché fa il porco buono; Andrea perché fa il porco e basta; Nico per quell’aria da ingegnere che fa sembrare tutto un po’ più facile, Michele perché mi ha fatto capire la differenza fra un architetto e un ingegnere e tutti gli altri, anche i visi che sono diventati nel frattempo familiari.
Poi la dialettica di Marco Radman, e l’amico e consorte di parecchie sventure nella battaglia contro i mulini a vento, Antonio.
Visto che potrebbe essere l’ultima volta, un saluto ai corridoi, agli uffici, ai panini dell’altro ieri del bar, ai computer, alla fretta, agli orari e ai calendari che sia chiaro non mi mancheranno per niente.