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4.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Nell’ambito della presente tesi, le sanse vergini prodotte dall’estrazione dell’olio d’oliva della Cooperativa Olivicola di Arnasco (SV), sono state compostate in loco, al fine di ottenere un prodotto da utilizzare come ammendante sulle colture dell’azienda stessa.
L’andamento del processo è stato seguito mediante il controllo della temperatura e l’evoluzione della diversità della comunità microbica, coltivabile e non, presente nelle sanse vergini durante le diverse fasi del processo. Dai risultati ottenuti è stato possibile evidenziare le seguenti considerazioni conclusive:
• Le sanse vergini d’oliva Taggiasca e Pignola hanno subìto un compostaggio freddo nell’arco di circa 7 mesi. Nella fase termofila, durata quasi 3 mesi, la temperatura massima raggiunta era di 45°C. Le condizioni di controllo del processo sono state quelle rese possibili dalla struttura aziendale ma, nonostante questa limitazione, hanno dimostrato una buona plasticità del protocollo di produzione. Infatti durante la trasformazione non è stato effettuato il numero ottimale di rivoltamenti e con ogni probabilità questa è la causa del lungo tempo di trasformazione, insieme alle basse temperature.
• L’analisi microbiologica ha consentito di evidenziare come l’evoluzione dei principali gruppi microbici vari a seconda della fase del processo. In particolare gli attinobatteri sono risultati in quantità e diversità morfologica maggiore negli stadi più avanzati del processo. Per questo motivo, relativamente a questi campionamenti, sono stati isolati in coltura pura 31 ceppi specifici di questa matrice.
• Confrontando i profili DGGE dei campioni con quelli di un marker appositamente preparato è stato possibile evidenziare la presenza di alcuni generi e specie microbiche coinvolte nel processo di compostaggio. In particolare, per i procarioti sono stati individuati tutti i ceppi presenti nel marker e per gli eucarioti sono stati
Considerazioni conclusive
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individuati Candida butyri, Rhodotorula mucillaginosa e Trichoderma
atroviride. La presenza di queste specie potrà essere confermata in
studi successivi mediante il sequenziamento degli ampliconi dei relativi frammenti. Allo stesso modo potranno essere identificate le specie più rappresentate.
• L’analisi PCR-DGGE ha permesso di evidenziare un’alta diversità microbica durante l’intero processo. In particolare gli indici di diversità microbica relativi alla comunità batterica sono risultati maggiori rispetto a quelli evidenziati per la comunità fungina.
• La diversità batterica e fungina è variata a seconda della fase del processo, risultando maggiore alla fine della fase pseudo-termofila. Durante le fasi successive di raffreddamento e maturazione i valori dell’indice di Simpson (D), hanno evidenziato una maggiore uniformità tra le OTUs presenti, suggerendo una graduale stabilizzazione della popolazione microbica nel tempo, confermata dagli indici di similarità visualizzati nei dendrogrammi.
• L’inoculo delle sanse vergini compostate con il microrganismo antagonista Trichoderma atroviride T14, effettuato successivamente alla fase pseudo-termofila, non ha dato origine ad una rilevante colonizzazione della matrice. Questo potrebbe essere derivato da una carenza di ossigeno nella matrice in maturazione, che ne ha rallentato la crescita.
Lo studio dell’evoluzione della componente microbica durante lo svolgimento di una trasformazione complessa come quella del compostaggio, caratterizzata da una rapida successione di generi e specie proprie di ciascuna fase, riveste un ruolo di grande importanza per la comprensione e gestione del processo. L’utilizzo delle analisi molecolari come la PCR-DGGE unitamente ai metodi tradizionali coltura-dipendenti consente di analizzare una maggiore diversità microbica.
