Introduzione 3
1 La attura muoni a su nu leo di deuterio 5
1.1 Fenomenologia della attura muoni a . . . 5
1.2 Cinemati a eplot diDalitz . . . 7
1.3 Tasso di attura muoni a . . . 9
2 I sisteminu leari on
A = 2
20 2.1 Il potenziale nu leone-nu leone . . . 202.2 Il deutone . . . 22
2.2.1 Proprietàdel deutone . . . 22
2.2.2 Cal olo della funzioned'onda deldeutone . . . 25
2.2.3 Risultati . . . 30
2.3 Sistemaneutrone-neutrone . . . 33
2.3.1 Cal olo della funzioned'onda delsistemaneutrone-neutrone . . 33
2.3.2 Risultati . . . 36
3 Il metodo Monte Carlo 40 4 Operatoridi ari a e orrente debole 45 5 Risultati 51 Con lusioni 54 A Programmi in linguaggio Fortran 56 A.1 PlotdiDalitz . . . 56
B Elementi di me ani a relativisti a 58 B.1 La metri adello spazio diMinkowski . . . 58
B.2 Matri idiDira . . . 59
C Cal olo degli elementi di matri e 61
In questo lavoro di tesi i proponiamo di studiare la attura muoni a su nu leo di
deuterio (
µd
) se ondo il pro essoµ
−
+ d → n + n + ν
µ
e di al olarne il tasso di atturaΓ
µd
.Ci sonomoltepli i ragioni he indu onoisi ia studiarequestareazione. La attura
muoni a
µd
èinfattiilpiùsempli epro essomediatodall'interazionedebole he oin-volgeunnu leoepuòesseresia al olato hemisurato onunaltogradodipre isione.Essendo noto il datosperimentale di
Γ
µd
, è possibile fare un paragone tra teoria ed esperimento, e quindi veri are la validità dell'appro io teori o usato per studiarequestotipodipro essi. Traquesti, isonoaltrereazionidigrossointeresseastrosi o
omela attura
p + p → d+e
+
+ ν
e
(pp
)[1℄elap +
3
He →
4
He + e
+
+ ν
e
(hep)[2℄, he fanno partedella prin ipale atena direazioni he avvengono nelsole e nelle stelledisequenzaprin ipale,elereazioni
ν + d → ν + p + n
eν
e
+ d → e
−
+ p + p
(
νd
),pro essi usati nel rivelatore SNO per rivelare i neutrini solari[3 ℄. Lo studio di tutte questereazioni ha dimostrato he l'operatore ditransizione nu leare debole è il medesimo.
Inparti olarel'operatoredi orrenteassiale(operatore diGamow-Teller)è quello he
dàil ontributopiùimportante,maèan hequellomenosotto ontrollo. Varimodelli
per iò sono possibili, ed è per questo motivo he è ne essario paragonare i risultati
teori i on ilmaggior numero didati sperimentali disponibili. Il tasso di attura
Γ
µd
è unodiquesti.I dati sperimentali più re enti per
Γ
µd
sono stati ottenuti da G.Bardin et al. nel 1986[4 ℄ edaM.Cargnelli etal. nel1989[5℄, edhanno un'a uratezzadel6-10%. Essivalgonorispettivamente
(470 ± 29)
s−1
e
(409 ± 40)
s−1
,e risultano quindiina ordo
solo marginalmente. Un progetto per misurare
Γ
µd
, on una migliore a uratezza, è stato presentato al Paul S herrer Institute (PSI) inSvizzera ed è stato approvato;l'esperimento ora in atto è onos iuto ome MuSun[6 ℄. Tale esperimento si ollo a
all'internodiunprogrammapiùgeneraleil uineèdimostrare,attraversoilmaggior
numero didatisperimentali,lavaliditàdellateoria heèallabasedellereazionisopra
itate. In questoprogramma rientrano an he gli esperimenti MuCap[7 ℄ e MuLan[8 ℄,
he studiano la attura muoni a su protone
µ
−
+ p → n + ν
µ
e il de adimento del muoneµ
+
→ e
+
+ ν
e
+ ν
µ
,rispettivamente.Inlineadiprin ipio,la attura
µd
puòavvenireinduediversi statidistutturaiperne dell'atomo muoni oµd
, detti stato di doppietto e di quartetto. Tuttavia, la atturaµd
avvieneprin ipalmente nellostatodidoppietto. An heleosservazionisperimentali esistenti ne danno onferma. L'esperimento MuSun si propone di misurare il tassodi attura muoni asul deutone
Γ
µd
nello stato didoppietto onun errore minoredel 1.5%. Tale esperimento utilizza fas i di muoni he vengono fatti in idere su unber-sagliodigas ostituito dadeuteriopuro. A ausadella di oltà dirivelare parti elle
non ari he he vengonoprodottenellostatonale, iltasso di attura
Γ
µd
èmisurato on late ni aseguente. Ilmuone negativoµ
−
puòsia de adere(
µ
−
→ e
−
+ ν
µ
+ ν
e
), on untasso dide adimento pariaΓ
µ
−
, he essere atturato on untasso di atturaΓ
µd
, mentre il muone positivo può solo de adere (µ
+
→ e
+
+ ν
e
+ ν
µ
) on un tasso di de adimentoΓ
µ
+
. DenendoΓ
−
= Γ
µ
−
+ Γ
µd
e supponendo heΓ
µ
−
= Γ
µ
+
, il tasso di attura muoni aΓ
µd
può essere determinato ome dierenza traΓ
−
eΓ
µ
+
,Γ
µd
= Γ
−
− Γ
µ
+
. Il datosperimentaleperiltasso dide adimentoΓ
µ
+
èstato ottenu-to nell'esperimento MuLan, mentre, ri ostruendo evento perevento il punto in ui ilmuone siè fermato, èpossibilemisurare iltasso dis omparsa
Γ
−
.Inquesto lavoroditesi abbiamo al olato iltasso di attura muoni a
Γ
µd
nellostato didoppietto. Il al oloèstatosviluppato onsiderandounappro iononrelativisti o,in uigli statinu leari iniziale e nale, des ritti da una Hamiltoniana
H
,sono stati ottenuti utilizzando opportuniprin ipi variazionali. Inoltre, nellostato naledei dueneutroni,abbiamo onsiderato solo l'ondaS,ossialostato
1
S
0
he iaspettiamodia il ontributomaggiorealtassodi attura. Tuttavia,leondediordinesuperiore, omeper esempio le onde P, non possono essere tras urate per un paragone signi ativo
onidatisperimentali. Infatti,peresempio, in [9 ℄èstatotrovato he
Γ
L=1
µd
≈ 1/3Γ
µd
. Inne, per il al olodel tasso di attura muoni aΓ
µd
, abbiamo utilizzato laimpulse approximation, ioèabbiamo onsideratosolo glioperatoridi ari a e orrentedebolea un orpo. Infatti, s opo di questo lavoro era vedere se l'utilizzo di tali operatori
fossesu iente ariprodurreildatosperimentale. Inrealtà,quello hesiosservaè he
ildato sperimentale nonè riprodottodalnostro al olo, e quindiè importante an he
introdurre estudiare i ontributidegli operatoridi ari a e orrente adue orpi.
Il presente elaborato è organizzato nel modo seguente: il Capitolo 1 è dedi ato allo
studio della inemati a e al al olo formale del tasso di attura muoni a
Γ
µd
. Nel Capitolo 2inve edis utiamo ilpotenziale nu leare utilizzatoinquestolavoroperde-s riveregli statinu leari inizialee nale edes riviamo late ni a usataperil al olo
dellefunzioni d'ondadeldeutoneedelsistemaneutrone-neutrone. IlCapitolo 3è
de-di ato alla dis ussionedella te ni adiintegrazione MonteCarlo, appli ata al al olo
degli elementi di matri e di ari a e di orrente debole he ompaiono nel tasso di
attura
Γ
µd
. Nel Capitolo 4 dis utiamogli operatori di ari a e orrente debolea un orpo e irispettivi elementi dimatri e. Inne, nelCapitolo 5 riportiamo eLa attura muoni a su nu leo di
deuterio
1.1 Fenomenologia della attura muoni a
Ilmuone(
µ
−
)èunaparti ellaelementaredi ari anegativaappartenenteallafamiglia
deileptoni onmassa ariposoparia
m
µ
= 105.658
MeV/c
2
, ir a
207
volte lamassa dell'elettrone (e
−
). Esso è una parti ella instabile e de ade on una vita media di
ir a
2.2 µ
s se ondo ilseguente pro essoµ
−
→ e
−
+ ν
e
+ ν
µ
,
(1.1)dove
ν
µ
edν
e
sono rispettivamente il neutrino muoni o e l'antineutrino elettroni o. Quando un muone attraversa lamateria, esso viene attrattodai nu lei degli atomi equindi atturato. Una volta atturato, ilmuone ha due possibilità: de adere mentre
è in orbita attraverso il pro esso (1.1) oppure formare i osiddetti atomi muoni i.
Gliatomimuoni i dieris ono daquelli ordinari proprioper lapresenza diuno opiù
muonineigus i elettroni i. Dalmomento heilmuone èpiùpesantedell'elettrone, la
suaorbita nello stato fondamentale
1S
sarà piùvi inaalnu leo rispetto aquella he avrebbe un elettrone. Infatti,ilraggio diBohr perl'elettrone è denito omea
0
= 4π
ǫ
0
~
2
µ
e
e
2
≈ 5.29 × 10
−11
m
,
(1.2)dove
e
èla ari adell'elettrone,ǫ
0
è ostantedielettri adelvuotoeµ
e
= m
e
m
p
/(m
e
+
m
p
)
èla massaridotta delsistema elettrone-protone,m
e
= 0.511
MeV/c
2
è lamassa
dell'elettrone e
m
p
= 938.272
MeV/c
2
èla massadelprotone.
Perquantoriguarda unmuone inunnu leo di ari a
Ze
,ilraggio diBohr puòessere s rittoa
µ
0
= 4π
ǫ
0
~
2
µ
µ
Ze
2
dove
µ
µ
= m
µ
m
N
/(m
µ
+ m
N
)
è la massaridottadel sistema muone-nu leo onm
N
massadelnu leo equindia
µ
0
=
µ
e
µ
µ
a
0
Z
≈
m
e
m
µ
a
0
Z
≈ 2.56 × 10
−13
Z
−1
m.
(1.4)Nell'ultimauguaglianzasiè onsideratolamassadelprotoneedelnu leomolto
mag-giore di
m
e
em
µ
,rispettivamente. Dalla(1.4) sievin e he nello stato fondamentale il raggio orbitale muoni o è ir a200
volte maggiore di quello della distribuzione di ari a nu leare (≈ 10
−15
m) per gli atomi leggeri. Per atomi più pesanti, l'orbita
muoni a può diventare addirittura interna al nu leo stesso. Da questosi dedu e he
esiste una erta probabilità (dipendentedal numero di ari a
Z
) he il muone venga atturatoda un protonedelnu leo.Nel presente lavoro di tesi si studierà la attura muoni a sul nu leo di deuterio
d
(Z = 1
)se ondo il pro essoµ
−
+ d → n + n + ν
µ
.
(1.5)Questo pro esso è s hematizzato in Fig.1.1. Un muone di quadri-impulso
k
µ
è
at-turato da unnu leodideuterio fermo on quadri-impulso
P
µ
. Iprodotti nali,ossia
i due neutroni ed il neutrino, hanno rispettivamente quadri-impulsi
P
µ
1
,P
µ
2
,k
′µ
. Ilmuone si trova nello stato atomi o
1S
e si muove on una energia di ir a3
keV. È per iò plausibile onsiderare l'impulsok
del muone tras urabile. Utilizzando unità naturali (~
= c = 1
),iquadri-impulsi sinqui introdotti sono osì deniti:k
µ
= (m
µ
, 0) ,
(1.6)P
µ
= (m
d
, 0) ,
(1.7)k
′µ
= (ǫ
′
, k
′
) ≡ (k
′
, k
′
) ,
(1.8)P
1
µ
= (E
1
, p
1
) ≡ (
q
p
2
1
+ m
2
n
, p
1
) ,
(1.9)P
2
µ
= (E
1
, p
2
) ≡ (
q
p
2
2
+ m
2
n
, p
2
) ,
(1.10) dovem
n
= 939.566
MeV è lamassa del neutrone,m
d
= 1875.66
MeV è lamassa del deutone. Inoltre siindi a onq
µ
ilquadri-impulso trasferito,denito ome
q
µ
= (k − k
′
)
µ
= (m
µ
− ǫ
′
, −k
′
) .
(1.11) Esso orrisponde alquadri-impulso delbosoneW
−
s ambiato nell'interazione debole
Figura1.1: Catturamuoni a sulnu leodideuterio
µ
−
+ d → n + n + ν
µ
.1.2 Cinemati a e plot di Dalitz
Il plotdiDalitzèuno strumento he permettediindividuaregra amentela
inema-ti a di un pro esso a tre orpi. In questo lavoro, per des rivere il pro esso (1.5), si
utilizzeranno ome variabili le energie ineti he dei due neutroni
T
1
eT
2
, rispettiva-mente,denite omeT
i
= E
i
− m
i
oni = 1, 2
. Perfare iò,ène essariospe i arele relazioni tra questegrandezze ed individuarne ivalori massimie minimi he possonoassumere.
Dalla onservazione dell'impulso sitrova he
p
1
+ p
2
+ k
′
= 0 ,
(1.12)mentre dalla onservazionedell'energia siottiene
m
µ
+ m
d
= E
1
+ E
2
+ ǫ
′
=
q
p
2
1
+ m
2
n
+
q
p
2
2
+ m
2
n
+ ǫ
′
.
(1.13)Elevando alquadrato ledueequazioni (1.12) e (1.13) siha he
p
2
1
+ p
2
2
+ 2p
1
p
2
osφ = ǫ
′2
,
(1.14)
dove
M
µd
= m
µ
+ m
d
= 1981.272
MeV eφ
è l'angolo ompreso trap
1
edp
2
.Combinando insieme le equazioni (1.14) e (1.15) si ottiene la relazione tra
p
1
ep
2
, ovverop
2
=
−αβ ±
p4β
2
γ
2
m
2
n
+ γ
2
(α
2
− 4γ
2
m
2
n
)
2(β
2
− γ
2
)
,
(1.16) doveα ≡ 2M
µd
E
1
− M
µd
2
− 2m
2
n
,
β ≡ p
1
osφ ,
γ ≡ E
1
− M
µd
,
(1.17) on la ondizione4β
2
γ
2
m
2
n
+ γ
2
(α
2
− 4γ
2
m
2
n
) ≥ 0
.Dall'equazione(1.14) èpossibiletrovare
p
1
infunzionedip
2
,ǫ
′
e os
φ
. Cal olandone laderivataprima rispettoall'angoloφ
e ponendola uguale azero, sipuò determinare il valore massimo eminimo dip
1
. In parti olare, sitrova he ilvalore massimodip
1
si ha perφ = π
e valep
1
max
= p
2
+ ǫ
′
. Sostituendo questo risultato nell'equazione
(1.15) siottiene
p
1
max=
1
2
(ǫ
′
+
q
M
2
µd
− 2ǫ
′
M
µd
− 4m
2
n
) .
(1.18) Derivando questo risultato rispetto aǫ
′
si trova he
p
1
è massimo quandoǫ
′
= 0
.
Quindi, dall'equazione(1.18) si ha he
p
1
max=
1
2
q
M
µd
2
− 4m
2
n
,
(1.19)E
1
max=
q
p
2
1
max+ m
2
n
=
M
µd
2
= T
1
max+ m
n
,
(1.20) per uiT
1
max= 51.09
MeV.Danotare he, quando
ǫ
′
= 0
allora
p
1
max= p
2
≡ p
2
max.
(1.21)
Studiamoinneilimitisu
ǫ
′
. Dall'equazione(1.18)sideveavere
M
2
µd
−2ǫ
′
M
µd
−4m
2
n
≥
0
,e quindiǫ
′
max=
M
2
µd
− 4m
2
n
2M
µd
≈ 99.51
MeV.
(1.22)Tutte queste onsiderazioni sulla inemati a del pro esso (1.5) sonostate
implemen-tateinunprogrammariportatoinAppendi eA.1, s rittoinlinguaggioFortran,
otte-nendo ilgra oinFig.1.2. Laregione interna alla urvaèlaregione energeti amente
0
10
20
30
40
50
60
0
10
20
30
40
50
60
T
2
(MeV)
T
1
(MeV)
ε′=0
ε′=90
Figura 1.2: Plot di Dalitz della attura muoni a
µd
ome funzione delle energie i-neti he dei due neutroni,T
1
edT
2
. L'energia del neutrino orrispondente è indi ata dalle rette diagonali.1.3 Tasso di attura muoni a
La atturamuoni a
µd
èunpro esso hepuòavvenireinduediversistatidistruttura iperne dell'atomo muoni o. InfattiS
µd
= S
µ
+ S
d
=
1
2
,
3
2
, doveS
µ
indi a lo spin delmuone eS
d
quellodeldeutone. Questi due statisarannoindi ati rispettivamente ome statididoppiettoe quartetto.Nelpresentelavoro ilimiteremoastudiarela atturamuoni anellostatodidoppietto
S
µd
= 1/2
,poi héquestorisultadareil ontributo dominantealtasso di attura [10℄. Nell'ambitodelmodellostandarddelleparti elleelementari,ilpro esso(1.5)èmediatodall'interazionedebole, la uidensitàdiHamiltonianatralostato iniziale
|ii
e quello nale|fi
puòesseres ritta omehf|H
W
(x
µ
)|ii = i
h
− i
g
W
2
√
2
l
σ
(x
µ
)
i
−i(g
στ
− q
σ
q
τ
/M
W
2
)
q
2
− M
2
W
h
− i
g
W
2
√
2
V
µd
hf|J
τ
(x
µ
)|ii
i
,
(1.23)dove
g
W
è la ostante adimensionale di interazione debole,q
σ
è il quadri-impulso
trasferito,
M
W
è lamassa delbosoneW
−
pari a
80.40
GeV eV
µd
=
osθ
= 0.974
èil oseno dell'angolodi Cabibbo [11℄.
Il termine
l
σ
(x
µ
)
rappresenta la orrente asso iata al verti e leptoni o ed assume la
seguente espressione
Lematri i
γ
σ
ed
γ
5
sonolematri idiDira ,le uiproprietàsonodis ussebrevemente
in Appendi e B.1.
Ψ
ν
(x
µ
)
ed
Ψ
µ
(x
µ
)
sono i bi-spinori di Dira del neutrino e del
muone, rispettivamente.
Ingeneraleunbi-spinore diDira
Ψ(x
µ
)
èunamatri e olonnaaquattro omponenti:
le prime due omponenti rappresentano i due stati di spin del leptone, le altre due
rappresentano idue statidispin dell'anti-leptone. Per iò è possibiles rivere
Ψ(x
µ
) =
X
ks
h
a
ks
u(k, s)e
−ik
µ
x
µ
+ b
+
ks
v(−k, s)e
ik
µ
x
µ
i
,
(1.25)dove il primo addendo rappresenta lafunzione d'onda del leptone, il se ondo la
fun-zione d'onda dell'anti-leptone,
u(k, s)
ev(−k, s)
sono gli spinori di Dira ,a
ks
eb
+
ks
sonorispettivamente l'operatoreleptoni o didistruzionee reazionee lasomma
P
ks
è fatta su tutti ivalori possibili dell'impulso
k
e degli statidispins
. InneΨ(x
µ
)
è denita omeΨ(x
µ
) ≡ Ψ
+
(x
µ
)γ
0
,
(1.26) doveΨ
+
(x
µ
)
èl'hermitiano oniugato diΨ(x
µ
)
. L'operatoreJ
τ
(x
µ
)
rappresenta la orrenteasso iataalverti e nu leoni o
J
τ
(x
µ
) = (ρ(x
µ
), J(x
µ
)) ,
(1.27) e saràdis ussa nelCapitolo 4.La ombinazione
−i(g
στ
−q
σ
q
τ
/M
2
W
)/(q
2
−M
W
2
)
rappresentailpropagatoredelbosoneW
−
e poi hé il pro esso in questione avviene ad energie tali per ui
q
2
<< M
2
W
(q
max= ǫ
′
max,inequazione (1.22)), essopuò esseresempli ato ome
−i(g
στ
− q
σ
q
τ
/M
2
W
)
q
2
− M
2
W
≈
ig
στ
M
2
W
.
(1.28)L'equazione(1.23) può esserealloraris ritta ome
hf|H
W
(x
µ
)|ii ≡
G
V
√
2
l
σ
(x
µ
)hf|J
τ
(x
µ
)|ii
=
G
√
V
2
h
Ψ
ν
(x
µ
)γ
σ
(1 − γ
5
)Ψ
µ
(x
µ
)
i
hf|J
τ
(x
µ
)|ii .
(1.29)Quiabbiamo introdotto
G
V
= G
F
V
µd
(1 + δ
R
)
1/2
[12 ℄,dove
G
F
èla ostantediFermi denita omeG
F
√
2
=
g
2
W
8M
W
2
(1.30)e
δ
R
è il ontributo delle orrezioni radiative di ordineα
[12℄. Inserendo i valori di [12℄,si ha heG
V
= 1.14939 × 10
−5
GeV
−2
.
A questopunto introdu iamo l'operatore ditransizione ome
T ≡ −i
Z
e l'elemento dimatri e di
T
è datodahf|T |ii ≡ −i
Z
d
4
xhf|H
W
(x
µ
)|ii
= −i
G
√
V
2
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|S
µd
s
µd
i
Z
d
4
x hν(k
′
, h)|l
σ
(x
µ
)|µ
1S
(k, s
µ
) i
×hΨ
nn
(p
1
, p
2
, s
1
s
2
)|J
σ
(x
µ
)|Ψ
d
(M
d
)i .
(1.32)Ri ordiamo he on
ν(k
′
, h)
abbiamoindi atolafunzioned'ondadelneutrinodieli ità
h
, mentreµ
1S
(k, s
µ
)
rappresenta la funzione d'onda delmuone nell'orbitale atomi o1S
e nello stato dispins
µ
. Inoltre,Ψ
nn
(p
1
, p
2
, s
1
s
2
)
rappresenta lafunzione d'onda dis attering delsistemaneutrone-neutrone onspins
1
es
2
, al olata espli itamente nelCapitolo 2, mentreΨ
d
(M
d
)
èla funzioned'onda deldeutone, nello stato (1, M
d
), an he essa al olataespli itamente nelCapitolo 2. Innegli stati dispin(1, M
d
)
del deutonee(1/2, s
µ
)
delmuonesonostatia oppiatinellostato(S
µd
, s
µd
) onS
µd
= 1/2
inquestolavorodi tesi.Utilizzando l'equazione (1.24) e (1.25) è possibile al olare espli itamente l'elemento
dimatri e della orrente leptoni a:
hν(k
′
, h)|l
σ
(x
µ
)|µ
1S
(k, s
µ
)i = u(k
′
, h)γ
σ
(1 − γ
5
)Φ
1S
(r)u(0, s
µ
) e
ik
′
µ
x
µ
e
−im
µ
t
≡ l
σ
(h, s
µ
)Φ
1S
(r)e
ik
′µ
x
µ
e
−im
µ
t
,
(1.33) doveu(k
′
, h)
e
u(0, s
µ
)
sono gli spinori del neutrino e del muone ed abbiamo postok
= 0
(vedi equazione (1.6)). Abbiamo inne introdottoΦ
1S
(r)
he rappresenta la funzione d'onda del muone nell'orbitale1S
, e onr
abbiamo indi ato la oordinata relativa del sistema deutone-muone. In analogia all'atomo di idrogeno, la funzioneΦ
1S
(r)
può esseres ritta omeΦ
1S
(r) = 2
1
√
4π
(a
µ
0
)
−3/2
e
−x/a
µ
0
.
(1.34)Dal momento he
a
µ
0
= 2.56 × 10
−13
m perZ = 1
(vedi equazione (1.4)) e il raggio nu leare è dell'ordine10
−15
m, si può onsiderare ilnu leo ome puntiforme e
nell'e-lemento dimatri e (1.33), he ompare nell'integrale (1.32), si può sostituire
Φ
1S
(r)
onΦ
1S
(r) ≈ Φ
1S
(0) ,
(1.35) doveΦ
1S
(0)
valeΦ
1S
(0) = 2(
e
2
m
µ
4πǫ
0
~
2
)
3/2
√
1
4π
.
(1.36)L'equazione(1.32) assumeadesso laseguenteespressione
hf|T |ii = −i
G
√
V
2
Φ
1S
(0)
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|S
µd
s
µd
il
σ
(h, s
µ
)
×
Z
d
4
x e
ik
′µ
x
µ
e
−im
µ
t
hΨ
nn
(p
1
, p
2
, s
1
s
2
)|J
σ
(x
µ
)|Ψ
d
(M
d
)i .
(1.37)J
σ
(x
µ
) = e
iHt
J
σ
(x)e
−iHt
,
(1.38) doveH
è l'Hamiltoniana nu leare (vedil'equazione (2.1) nelCapitolo 2). Otteniamo quindihΨ
nn
(p
1
, p
2
, s
1
s
2
)|J
σ
(x
µ
)|Ψ
d
(M
d
)i = e
i(E
1
+E
2
−m
d
)t
×hΨ
nn
(p
1
, p
2
, s
1
s
2
)|J
σ
(x)|Ψ
d
(M
d
)i .
(1.39)
L'equazione(1.37) può essereper iò ris ritta ome
hf|T |ii = −i
G
√
V
2
Φ
1S
(0)
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|S
µd
s
µd
il
σ
(h, s
µ
)
Z
d
4
x e
i(ǫ
′
t−k
′
·x)
× e
−im
µ
t
e
i(E
1
+E
2
−m
d
)t
hΨ
nn
(p
1
, p
2
, s
1
s
2
)|J
σ
(x)|Ψ
d
(M
d
)i
= −i
G
√
V
2
Φ
1S
(0)
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|S
µd
s
µd
il
σ
(h, s
µ
)
Z
dt e
i(E
1
+E
2
−m
d
−m
µ
+ǫ
′
)t
×
Z
dx e
−ik
′
·x
hΨ
nn
(p
1
, p
2
, s
1
s
2
)|J
σ
(x)|Ψ
d
(M
d
)i
= −i 2πδ(E
1
+ E
2
− m
d
− m
µ
+ ǫ
′
)
G
√
V
2
Φ
1S
(0)
×
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|S
µd
s
µd
il
σ
(h, s
µ
)
×
Z
dx e
−ik
′
·x
hΨ
nn
(p
1
, p
2
, s
1
s
2
)|J
σ
(x)|Ψ
d
(M
d
)i
≡ 2πδ(E
1
+ E
2
− m
d
− m
µ
+ ǫ
′
)hf|M|ii ,
(1.40) onhf|M|ii = −i
G
√
V
2
Φ
1S
(0)
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|S
µd
s
µd
il
σ
(h, s
µ
)
×
Z
dx e
−ik
′
·x
hΨ
nn
(p
1
, p
2
, s
1
s
2
)|J
σ
(x)|Ψ
d
(M
d
)i ,
(1.41) eδ(E
1
+ E
2
− m
d
− m
µ
+ ǫ
′
) ≡ δ(∆E)
rappresenta la onservazione dell'energia nel pro esso di attura.A questo punto è possibile al olare il tasso di attura muoni a
Γ
µd
. Utilizzando la regola d'orodi Fermi,si ha hedΓ
µd
= (2π)
3
δ(p
1
+ p
2
+ k
′
)2πδ(∆E)
X
s
i
X
s
f
|hf|M|ii|
2
(2π)
dp
1
3
(2π)
dp
2
3
(2π)
dk
′
3
,
(1.42)dove
δ(p
1
+p
2
+k
′
)
rappresentala onservazionedell'impulso, on
P
s
i
eP
s
f
abbiamomediatosuglistatidispininizialiesommatosuquellinalie
dp
1
(2π)
3
(2π)
dp
2
3
dk
′
(2π)
3
èlospazio delle fasia tre orpi,ossiatutti ipossibilistatinali deidue neutroni edel neutrino.Per sempli areil problema, èpossibileintrodurre
p
cm
= p
1
+ p
2
,
(1.43)p
=
p
1
− p
2
2
≡ pˆz ,
(1.44)dove
p
cm
è l'impulso del entro di massanel sistema neutrone-neutrone, mentrep
è l'impulsorelativodirettolungol'asse artesianoz
,s elto omeassediquantizzazione. Sostituendo l'equazione(1.43) e (1.44) nelle equazioni (1.12) e (1.13) siottiene hep
cm
= −k
′
= q ,
(1.45)M
µd
=
r
k
′2
4
+ p
2
− k
′
· p + m
2
n
+
r
k
′2
4
+ p
2
+ k
′
· p + m
2
n
+ ǫ
′
= 2
r
ǫ
′
2
4
+ p
2
+ m
2
n
+ ǫ
′
+ O(
(k
′
· p)
2
m
3
n
) .
(1.46) Quindi∆E = E
1
+ E
2
− m
d
− m
µ
≈ 2
r
ǫ
′2
4
+ p
2
+ m
2
n
− M
µd
− ǫ
′
,
(1.47) dove abbiamo tras urato i termini di ordineO(
(k
′
·p)
2
m
3
n
)
. L'elemeto di matri e
(1.41)
può essereris ritto omehf|M|ii = −i
G
√
V
2
Φ
1S
(0)
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|S
µd
s
µd
il
σ
(h, s
µ
)
×
Z
dx e
iq·x
hΨ
nn
(q, p, s
1
s
2
)|J
σ
(x)|Ψ
d
(M
d
)i
= −i
G
√
V
2
Φ
1S
(0)
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|S
µd
s
µd
il
σ
(h, s
µ
)
×
Z
dx e
iq·(x−R)
hΨ
nn
(p, s
1
s
2
)|J
σ
(x)|Ψ
d
(M
d
)i
≡ −i
G
√
V
2
Φ
1S
(0)
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|S
µd
s
µd
il
σ
(h, s
µ
)
×hΨ
nn
(p, s
1
s
2
)|J
σ
(q)|Ψ
d
(M
d
)i ,
(1.48) doveR =
r
1
+r
2
2
è laposizionedel entrodimassadelsistemaneutrone-neutrone er
i
è la oordinata dell'i-esimo neutrone oni = 1, 2
eJ
σ
(q) =
Z
dΓ
µd
= (2π)
3
δ(p
cm
+ k
′
)2πδ(∆E)
X
s
i
X
s
f
|hf|M|ii|
2
(2π)
dp
cm
3
(2π)
dp
3
(2π)
dk
′
3
.
(1.50)L'integrazione su
p
cm
puòessere fattautilizzando lafunzioneδ(p
cm
+ k
′
)
,equindidΓ
µd
= 2π δ(∆E)
X
s
i
X
s
f
|hf|M|ii|
2
dˆ
p
p
2
dp
(2π)
3
dˆ
k
′
ǫ
′2
dǫ
′
(2π)
3
.
(1.51) L'integrazione inǫ
′
puòessere fattasfruttandolafunzione
δ(∆E)
. Poi héZ
dǫ
′
δ(∆E) =
1
|
∂∆E
∂ǫ
′
|
ǫ
′
=ǫ
′
0
,
(1.52) doveǫ
′
0
ètale per ui∆E = 0
,e ioèǫ
′
0
=
M
2
µd
− 4m
2
n
− 4p
2
2M
µd
,
(1.53) l'equazione (1.51) diventadΓ
µd
=
X
s
i
X
s
f
|hf|M|ii|
2
dˆ
p
p
2
dp
(2π)
3
dˆ
k
′
(2π)
2
ǫ
′2
0
(1 −
ǫ
′2
0
M
µd
) .
(1.54)O orre adesso al olare, l'elemento di matri e
M
f i
≡ hf|M|ii
, he può essere s ritto omeM
f i
= −i
G
V
√
2
Φ
1S
(0)
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|S
µd
s
µd
il
σ
(h, s
µ
)hΨ(p, s
1
, s
2
)|J
σ
(q)|Ψ
d
(M
d
)i .
(1.55)Lafunzioned'ondadelsistemaneutrone-neutronepuòessereespansainondeparziali,
per ui
Ψ(p, s
1
, s
2
) =
√
4π
X
LSJJ
z
√
2L + 1 i
L
h
1
2
s
1
,
1
2
s
2
|SS
z
i hSS
z
, L0|JJ
z
i
p
ˆ
Ψ
p,LSJJ
z
η
T T
z
,
(1.56)dove
L
,S
,J
,T
sono rispettivamente il momento angolare orbitale relativo, lo spin totale (S = 0, 1
), il momento totale angolare (J
= L + S
) e l'isospin del sistema neutrone-neutrone,Ψ
p,LSJJ
z
è espli itata nell'equazione(2.59) delCapitolo 2 eη
T T
z
rappresenta lo stato diisospin totaledei due neutroni. Essendo
T
z
= −1
deve essere ne essariamenteT = 1
, quindiη
T T
z
≡ η
1−1
. Nell'approssimazione fatta in questo lavoroin uisololostato1
S
0
vienein luso,laΨ(p, s
1
, s
2
)
dipenderà solodalmodulo dip
,manon dalla suadirezione ediventeràΨ(p, s
1
, s
2
) ≡ Ψ(p, s
1
, s
2
) = h
1
2
s
1
,
1
2
s
2
|00iΨ
1
S
0
p
,
(1.57)dove
Ψ
1
S
0
p
≡ Ψ
p,0000
η
1−1
. Quindil'equazione (1.55) puòessere ris ritta omeM
f i
= −i
G
V
√
2
Φ
1S
(0)
√
4π
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|
1
2
s
µd
ih
1
2
s
1
,
1
2
s
2
|00i
×l
σ
(h, s
µ
)hΨ
1
S
0
p
|J
σ
(q)|Ψ
d
(M
d
)i .
(1.58) A questopuntoX
s
i
X
s
f
|M
f i
|
2
=
X
s
1
,s
2
,h
1
2
X
s
µd
G
2
V
2
|Φ
1S
(0)|
2
4π
×|
X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|
1
2
s
µd
ih
1
2
s
1
,
1
2
s
2
|00i
×l
σ
(h, s
µ
)hΨ
1
S
0
p
|J
σ
(q)|Ψ
d
(M
d
)i|
2
.
(1.59) Per omodità,siutilizzerà omeassediquantizzazionequello orrispondentealquadri-impulso
q
. Espli itando l'equazione(1.59), siavrà heX
s
i
X
s
f
|M
f i
|
2
=
X
s
1
,s
2
,h
1
2
X
s
µd
G
2
V
2
|Φ
1S
(0)|
2
4π|h
1
2
s
1
,
1
2
s
2
|00i|
2
×
h X
s
µ
M
d
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|
1
2
s
µd
il
σ
(h, s
µ
)J
σ
(q, p, M
d
)
i
∗
×
h X
s
′
µ
M
′
d
h
1
2
s
′
µ
, 1M
d
′
|
1
2
s
µd
il
τ
(h, s
′
µ
)J
τ
(q, p, M
d
′
)
i
,
(1.60) doveJ
σ
(q, p, M
d
) ≡ hΨ
1
S
0
p
|J
σ
(q)|Ψ
d
(M
d
)i .
(1.61) Utilizzandole proprietàdei oe ienti diClebsh-Gordonsitrova heX
s
1
,s
2
|h
1
2
s
1
,
1
2
s
2
|00i|
2
= 1 ,
(1.62) es
µd
= s
′
µ
+ M
d
′
= s
µ
+ M
d
,e quindiX
s
i
X
s
f
|M
f i
|
2
=
1
2
G
2
V
2
|Φ
1S
(0)|
2
4π
X
s
µ
M
d
M
d
′
h
h
1
2
s
µ
, 1M
d
|
1
2
(s
µ
+ M
d
)i
×h
1
2
(s
µ
+ M
d
− M
d
′
), 1M
d
′
|
1
2
(s
µ
+ M
d
)il
σ∗
(h, s
µ
)
×l
τ
(h, (s
µ
+ M
d
− M
d
′
))J
σ
∗
(q, p, M
d
)J
τ
(q, p, M
d
′
) .
(1.63) Le varie possibilità dia oppiamento degli statidi spinsono mostrati nella Tab.1.1i
M
d
M
d
′
s
µ
s
′
µ
C.G. 1 -1 -11/2
1/2
2/3
2 -1 01/2
−1/2 −
√
2/3
3 0 11/2
−1/2 −
√
2/3
4 0 01/2
1/2
1/3
5 0 -1−1/2
1/2
−
√
2/3
6 0 0−1/2 −1/2
1/3
7 1 0−1/2
1/2
−
√
2/3
8 1 1−1/2 −1/2
2/3
Tabella1.1: Possibilità dia oppiamentodeglistatidispinerisultatiperi oe ienti
C.G.
= h
1
2
s
µ
, 1M
d
|
1
2
(s
µ
+ M
d
)i h
1
2
(s
µ
+ M
d
− M
d
′
), 1M
d
′
|
1
2
(s
µ
+ M
d
)i
. e l'espressione(1.63) diventaX
s
i
X
s
f
|M
f i
|
2
=
1
2
G
2
V
2
|Φ
1S
(0)|
2
4π
×
n X
h
h
l
σ∗
(h, 1/2)l
τ
(h, 1/2)
n
2
3
J
∗
σ
(q, p, −1)J
τ
(q, p, −1)
+
1
3
J
∗
σ
(q, p, 0)J
τ
(q, p, 0)
oi
+
X
h
h
l
σ∗
(h, −1/2)l
τ
(h, −1/2)
n
2
3
J
∗
σ
(q, p, 1)J
τ
(q, p, 1)
+
1
3
J
∗
σ
(q, p, 0)J
τ
(q, p, 0)
oi
−
X
h
h
l
σ∗
(h, 1/2)l
τ
(h, −1/2)
√
2
3
n
J
∗
σ
(q, p, −1)J
τ
(q, p, 0)
+J
σ
∗
(q, p, 0)J
τ
(q, p, 1)
oi
−
X
h
h
l
σ∗
(h, −1/2)l
τ
(h, 1/2)
√
2
3
n
J
σ
∗
(q, p, 0)J
τ
(q, p, −1)
+J
σ
∗
(q, p, 1)J
τ
(q, p, 0)
oio
.
(1.64)Dall'equazione (1.64) sievin e he ène essario al olare leseguenti quantità:
X
h
l
σ∗
(h, s)l
τ
(h, s)
ons = ±
1
2
,
(1.65)X
h
l
σ∗
(h, s)l
τ
(h, −s)
ons = ±
1
2
.
(1.66)X
h
l
σ∗
(h, s)l
τ
(h, s) =
X
h
h
u(k
′
, h)γ
σ
(1 − γ
5
)u(k, s
µ
)
i
∗
h
u(k
′
, h)γ
τ
(1 − γ
5
)u(k, s
µ
)
i
=
Trh
γ
τ
(1 − γ
5
)
6 k + m
µ
2m
µ
(
1 + γ
5
6 s
2
)(1 + γ
5
)γ
σ
6 k
′
2k
′
i
.
(1.67)Utilizzandole proprietàdelle matri i
γ
e delle tra e(vediAppendi e B.1)si ottieneX
h
l
σ∗
(h, s)l
τ
(h, s) =
1
m
µ
k
′
n
k
τ
k
′σ
+ k
σ
k
′τ
− g
στ
k
′
· k + iǫ
στ αγ
k
γ
k
′
α
−m
µ
λ
h
k
′σ
n
τ
+ k
′τ
n
σ
− g
στ
k
′
· n + iǫ
στ αβ
n
β
k
α
′
i
,
(1.68) doveλ = ±1
en
σ
≡ (0, 0, 0, 1)
.L'equazione(1.66) inve e puòessere ris ritta ome
X
h
l
σ∗
(h, s)l
τ
(h, −s) =
X
h
h
u(k
′
, h)γ
τ
(
γ
1
∓ iγ
2
2
)(1 ∓ γ
3
γ
0
)γ
σ
u(k, s
µ
)
i
=
Trh
γ
τ
(
γ
1
∓ iγ
2
2
)(1 ∓ γ
3
γ
0
)γ
σ
6 k
′
2k
′
i
,
(1.69)doveil
∓
si riferis erispettivamenteads = ±1/2
.Utilizzandole proprietàdelle matri i
γ
e delle tra e(vediAppendi e B.1)si trovaX
h
l
σ∗
(h, s)l
τ
(h, −s) = (g
τ 1
∓ ig
τ 2
)
n
k
′σ
k
′
± g
3σ
± g
σ0
o
+(g
σ1
∓ ig
σ2
)
n
k
′τ
k
′
∓ g
3τ
∓ g
τ 0
o
.
(1.70)Sostituendo l'equazione(1.68) e (1.70) nella (1.64) siottiene
X
s
i
X
s
f
|M
f i
|
2
= G
2
V
π|Φ
1S
(0)|
2
×
n
2
3
h
2i(J
x
∗
(q, p, −1)J
y
(q, p, −1) − J
x
(q, p, −1)J
y
∗
(q, p, −1))
+|ρ(q, p, 0)|
2
+ |J
z
(q, p, 0)|
2
+ ρ
∗
(q, p, 0)J
z
(q, p, 0)
+ρ(q, p, 0)J
∗
z
(q, p, 0) + 2(|J
x
(q, p, 1)|
2
+ |J
y
(q, p, 0)|
2
)
i
−
2
√
2
3
n
(J
x
(q, p, 1) + iJ
y
(q, p, 1))(ρ
∗
(q, p, 0) + J
z
∗
(q, p, 0))
+(J
x
∗
(q, p, 1) + iJ
y
∗
(q, p, 1))(ρ(q, p, 0) + J
z
(q, p, 0))
o
.
(1.71)Èpossibileris riverequest'ultimaespressioneintrodu endoglioperatori
J
±
(q, p, M
d
)
J
±
(q, p, M
d
) = ∓
1
√
2
h
J
x
(q, p, M
d
) ± iJ
y
(q, p, M
d
)
i
.
(1.72)L'equazione(1.71) si ridu e osì a
X
s
i
X
s
f
|M
f i
|
2
= G
2
V
π|Φ
1S
(0)|
2
2
3
×
n
2|J
+
(q, p, −1)|
2
+ 2|J
−
(q, p, −1)|
2
+ |ρ(q, p, 0)|
2
+|J
z
(q, p, 0)|
2
+ ρ
∗
(q, p, 0)J
z
(q, p, 0) + ρ(q, p, 0)J
z
∗
(q, p, 0)
+2 |J
+
(q, p, 1)|
2
+ 2 |J
−
(q, p, 1)|
2
− 2 ρ
∗
(q, p, 0)J
−
(q, p, 1)
− 2 ρ(q, p, 0)J
−
∗
(q, p, 1) − 2 J
z
∗
(q, p, 0)J
−
(q, p, 1)
− 2 J
z
(q, p, 0)J
−
∗
(q, p, 1)
o
.
(1.73)Per ilteoremadiWigner-E kart, siha he
J
δ
(q, p, ±1) =
h1 ± 1, 1δ|00i
√
3
||J(q, p)|| ,
(1.74)
dove
δ = ±1
e||J(q, p)||
èl' elemento dimatri e ridotto. Per iò,si ha heJ
+
(q, p, −1) = J
−
(q, p, 1) ,
J
+
(q, p, 1) = J
−
(q, p, −1) = 0 .
(1.75) Utilizzandole proprietà(1.75) nell'equazione(1.73) si ottiene heX
s
i
X
s
f
|M
f i
|
2
= G
2
V
π|Φ
1S
(0)|
2
2
3
|2J
−
(q, p, 1) − J
z
(q, p, 0)) − ρ(q, p, 0)|
2
.
(1.76)L'espressionedeltasso di attura muoni a (1.54) diventa
dΓ
µd
= G
2
V
π|Φ
1S
(0)|
2
2
3
2J
−
(q, p, 1) − J
z
(q, p, 0)) − ρ(q, p, 0)
2
×
4π p
2
dp
(2π)
3
4π
(2π)
2
ǫ
′2
0
(1 −
ǫ
′2
0
M
µd
) ,
(1.77) e quindidΓ
µd
dp
= G
2
V
|Φ
1S
(0)|
2
1
3π
2
2J
−
(q, p, 1) − J
z
(q, p, 0)) − ρ(q, p, 0)
2
×p
2
ǫ
′2
0
(1 −
ǫ
′2
0
M
µd
) .
(1.78)riportato nell'equazione (1.78), sono gli elementi di matri e
J
−
(q, p, 1)
,J
z
(q, p, 0)
eρ(q, p, 0)
he abbiamo denito nell'equazione (1.61). Il al olo di tali elementi di matri e saràmostrato nelCapitolo 4. Però, perfare iò, ène essarioprima al olareespli itamentelefunzionid'ondadeldeutone
Ψ
d
(M
d
)
edelsistemaneutrone-neutroneΨ
1
S
0
I sistemi nu leari on
A = 2
2.1 Il potenziale nu leone-nu leone
In generale, un qualunquesistema nu leare può esserevisto ome uninsieme di
par-ti elle (nu leoni) tra loro interagenti. Nel limite non relativisti o, tale interazione è
des ritta da unaHamiltoniana
H
deltipoH ≡ T + V =
A
X
i=1
(−
~
2
2m
i
∇
2
i
) + (
A
X
i<j=1
v
ij
+
A
X
i<j<k=1
V
ijk
+ ...) ,
(2.1) doveT =
A
X
i=1
(−
~
2
2m
i
∇
2
i
)
è l'energia ineti a,A
è il numero di nu leoni del sistemaonsideratoe
m
i
èlamassadell'i-esimonu leone.V = (
A
X
i<j=1
v
ij
+
A
X
i<j<k=1
V
ijk
+ ...)
rappresental'interazionenu leare, on
v
ij
eV
ijk
l'interazioneadue orpieatre orpi, rispettivamente.Nel presente lavoro, ome visto nel Capitolo 1, tratteremo sistemi a due orpi: il
deutonee il sistemaneutrone-neutrone. Quindil'Hamiltoniana nu leare
H
diventaH = −
~
2
2µ
∇
2
r
+ V ,
(2.2)dove
V ≡ V
12
,r
= r
1
− r
2
è la oordinata relativa delsistemanu leone-nu leone,r
i
è la oordinatadella i-esimaparti ella oni = 1, 2
eµ = (m
1
m
2
)/(m
1
+ m
2
)
èlamassa ridotta. Il modello di potenziale he utilizzeremoper il al olodella funzione d'ondadeldeutone e del sistemaneutrone-neutrone è l'Argonne
v
18
(AV18)[13 ℄ e ne des ri-veremo brevementele aratteristi he prin ipali. La forzanu leareè aratterizzata dadel nu leo atomi o, ossia
1
fm= 10
−13
m. Inoltre, poi hé il potenziale nu leare deve
essere invariante per traslazioni e per trasformazioni di Galileo, esso può dipendere
solo dalla distanza relativa
r
e dall'impulso relativop
=
1
2
(p
1
− p
2
)
, dovep
1
ep
2
sono gli impulsi delle due parti elle, e non da altre ombinazioni dir
1
,r
2
,p
1
ep
2
. Intuitivamente,dalmomento heesistononu leistabili omeperesempioildeutone,èpossibilepensareall'interazionenu lere omeunaforzaattrattiva. Inrealtà,da
osser-vazioni di arattere sperimentale sis opre helaforzanu leareèrepulsivaa distanze
internu leari pi ole,
r ≤ 1
fm, è attrativa per distanzeintermedie,1
fm< r < 2
fm, e alungoraggio, perr > 2
fmpuòesseredes ritta ome mediatadallo s ambiodiun pione(one-pion-ex hange-OPE). Ilpotenziale OPEnas enel 1934 dall'idea diYuka-wa di onsiderare l'interazione tradue nu leonimediata dallas ambiodivarimesoni
e in parti olare di onsiderare il potenziale a grandi distanze mediato dallo s ambio
diun pione[14 ℄.
Dastudi suilivellienergeti ideinu lei spe ulariedaosservazioni sulladiusione
ela-sti a neutrone-neutrone e protone-protone a basse energie[15℄, si s opre he la forza
nu leare fra i due nu leoni è, in prima approssimazione, indipendente dal loro stato
di ari a. Infatti,a parità di ongurazioni di spin, lasola dierenza nell'interazione
tra una oppia di due protoni e quella di due neutroni è la forza elettromagneti a
heesiste traidue protoni. Tale proprietàè tradotta nella onservazione dell'isospin
T
nell'interazione nu leare, quindi[H, T
z
] = [H, T
2
] = 0
, dove
T
è l'isospin totaleT
= T
1
+ T
2
, ossia la forza nu leare è invariante sotto una rotazione nello spazio dell'isospin. Un'altra aratteristi a dell'interazione nu leare, he si osservasperimen-talmente[16℄,è heilsistemanu leone-nu leone onspintotale
S
= S
1
+S
2
= 0
(stato disingolettodispin) ha proprietàben diverse da quelledel sistema onS = 1
(stato ditriplettodispin). Questosuggeris eunafortedipendenzadellaforzanu learedallospindeinu leoni. Ineetti,sipuòmostrare hel'operatore
σ
1
· σ
2
, onσ
i
= 2S
i
peri = 1, 2
, è proprio quello in grado di distinguere una oppia di nu leoni nello stato di triplettoda una oppia nello stato disingoletto. Inoltre, il datosperimentale heil momento di quadrupolo
Q
d
del deutone (sistema legato protone-neutrone) è non nullo,puòesserespiegatosolointrodu endouna omponentetensorialenelpotenzialenu leare, ovvero
S
12
= 3(σ
1
· ˆr)(σ
2
· ˆr) − σ
1
· σ
2
. Inne, studiando la diusione di nu leoni polarizzati, si osserva he nelle forze nu leari gio a un ruolo importante ilterminedispin-orbita
L
·S
,doveL
èilmomentoangolarerelativotraledueparti elle. Tenendo onto di tutte queste onsiderazioni, un primo modello di potenziale presoin onsiderazione in questo lavoro di tesi è l'Argonne
v
14
(AV14) he è stato s ritto ome [15℄ AV14=
X
p=1,14
h
v
π
p
(r) + v
I
p
(r) + v
s
p
(r)
i
O
p
12
(2.3) doveO
p
12
sonoiseguenti 14 operatori:O
12
p=1,14
=
h
1, σ
1
· σ
2
, S
12
, L · S, L
2
, L
2
(σ
1
· σ
2
), (L · S)
2
i
⊗
h
1, τ
1
· τ
2
i
.
(2.4) I termini di ordine superiore omeL
2
,
L
2
(σ
1
· σ
2
)
e(L · S)
2
sono introdotti per
La funzione radiale
v
p
π
(r)
è data dalla omponente OPE del potenziale nu leare per grandi distanze, mentrev
p
I
(r)
ev
p
s
(r)
des rivono laparte delpotenziale aintermedio e orto raggio,rispettivamente. Questeultime due omponenti delpotenzialenu lea-re possono essere trattate o in maniera fenomenologi a, riprodu endo dunque i dati
sperimentali della diusione nu leone-nu leone a basse energie ome peresempio per
l'AV14, ointerminidis ambiodimesoni,sfruttandolateoriadiYukawa omeperil
potenzialediBonn[17 ℄.
Tuttaviaipotenziali ostruitiperriprodurreidatineutrone-protone,dannounas arsa
des rizionedei datiprotone-protone e vi eversa,an he dopo aver appli ato le
oppor-tune orrezioni perl'interazione Coulombiana. Questadis repanza è dovuta al fatto
hel'interazionefortehauna omponentedirotturadellasuaindipendenzadalla
ari- a[13 ℄. Quindiè ne essariointrodurre nuovitermini nell'equazione (2.4) he tengono
onto di tale osservazione. Il potenziale Argonne AV18[13 ℄ è infatti un'evoluzione
dell'AV14 e onsta,oltre ai14 termini dell'AV14,dialtri 4termini:
O
p=15,18
12
= T
12
, (σ
1
· σ
2
)T
12
, S
12
T
12
, (τ
1z
+ τ
2z
) ,
(2.5) onT
12
= (3τ
1z
τ
2z
− τ
1
· τ
2
)
.Il potenziale AV18 è un modello diinterazione nu leare dialta qualità. Infatti, esso
riprodu e i dati sperimentali della diusione nu leone-nu leone e del sistema legato
neutrone-protone on un
χ
2
per dato pari a 1.09. Da notare he i dati disponibili
riprodotti,inun intervallo dienergia nellaboratorio paria 0-350MeV,sono4301.
2.2 Il deutone
Nel Capitolo 1, per al olare il tasso di attura muoni a, è stata introdotta la
fun-zione d'onda del deutone
Ψ
d
(M
d
)
e in questa sezione i proponiamo di al olarla espli itamente.2.2.1 Proprietà del deutone
Il deutone è il più sempli e stato legato tra i nu leoni ed è formato da un protone
(
p
)eda unneutrone(n
). Gliesperimentihanno permesso dideterminaremoltedelle sue proprietà. Da notare he, essendo un sistemadebolmentelegato, il deutone nonammette statie itati.
Il momento angolare deldeutone
J
d
è denito omeJ
d
= S
p
+ S
n
+ l ,
(2.6)dove
S
p
eS
n
sonorispettivamente lospindelprotoneedelneutrone el
èilmomento angolare orbitale dei due nu leoni, il quale des rive ome essisi muovono attorno alloro entrodimassa. Sperimentalmente sitrova he
J
d
assumeilvalorepariaJ
d
= 1
e he la parità della funzione d'onda è positiva (Π = +
). La parità è un numero quanti o asso iato almoto orbitale dei due nu leoni e si haΠ = (−)
l
, da ui deriva
he
l
deve esserene essariamente pari, inparti olarel = 0, 2, ...
. Lo spintotaleS
d
,inve e, ètale heS
d
= S
p
+ S
n
,
(2.7)e può assumere il valore
S
d
= 0
, stato di singoletto dispin, oppureS
d
= 1
, stato di tripletto di spin. EssendoJ
d
Π
= 1
+
e dal momento he
J
d
=| l − S
d
|, ..., (l + S
d
)
, deve esserene essariamentel = 0, 2
eS
d
= 1
.Inne,l'operatore diisospin
T
d
è denito omeT
d
= T
p
+ T
n
,
(2.8)dove
T
p
eT
n
sono rispettivamente l'isospin del protone e quello del neutrone. L'o-peratoreT
d
puòassumere il valoreT
d
= 0
oppureT
d
= 1
. Poi hé lafunzione d'onda deldeutonedeve soddisfareilprin ipio dies lusionediPauli equindideveesserean-tisimmetri a perlos ambiodelle due parti elle, operando on l'operatoredis ambio
siottiene
(−)
l
(−)
S
d
+1
(−)
T
d
+1
= −1 .
(2.9)
Poi hé
l
è pari eS
d
= 1
,allora deve esserene essariamenteT
d
= 0
.Altreosservabilidiinteresse deldeutone, al olati numeri amente inquestolavoro
ditesi,sono l'energia dilegame
B
denita omeB = m
p
+ m
n
− m(d) ,
(2.10)e ilmomento magneti o didipolo
µ
s ritto omeµ
= µ
n
σ
n
+ µ
p
σ
p
+
1
2
l
,
(2.11)dove
µ
n
= −1.91 µ
N
,µ
p
= 2.79 µ
N
eµ
N
= e~/2m
p
è ilmagnetone diBohr. Nell'ipo-tesi dil = 0
,l'equazione (2.11) assumelaseguente espressioneµ
= µ
n
σ
n
+ µ
p
σ
p
,
(2.12)e quindi il momento magneti o deldeutone