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ATTO D'INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER L INTEGRAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

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1 Prot. n. 3967/A19 del

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ATTO D'INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

PER L’INTEGRAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA Presentato al Collegio dei Docenti del 2 ottobre 2019

IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTI

 la legge n. 59/1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza;

 il D.P.R. 275/1999, “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche”, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, che disciplina l’autonomia scolastica;

 l’art. 25 del Decreto legislativo n. 165/2001, con il quale si affidano al dirigente scolastico compiti di gestione unitaria dell’unità scolastica, conferendo al medesimo autonomi poteri di direzione, di coordinamento, di gestione e di valorizzazione delle risorse umane, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali;

 il D.P.R. 80/2013, la Direttiva 11/2014 e la C.M/ 47/2015, che introducono il processo di autovalutazione di istituto;

 la legge n. 107/2015, “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione”, che nei commi 12- 15 ha novellato l’art. 3 del D.P.R. 275/1999, in merito al Piano Triennale dell’Offerta Formativa PTOF;

 i decreti legislativi n. 60, n. 62, n. 63, n.66 del 13 aprile 2017, attuativi delle deleghe previste dalla Legge n. 107/2015 commi 180, 181 lettera e), 182, 184;

 le Linee Guida Nazionali (art. 1 comma 16 L. 107/2015), “Educare al rispetto”;

 la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 22 maggio 2018, relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente;

 la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 22 maggio 2018 sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento.

PRESO ATTO

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 della legge n.107/2015, che all’art. 1 comma n.14, novellando l’art.3 della legge n.275/99, prevede che:

1. «Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.

2. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, determinati a livello nazionale a norma dell’articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa.

Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire:

a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell’organico dell’autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente;

b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa.

3. Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 334, della legge 29 dicembre 2014, n. 190, il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell’istituzione scolastica previsti dal Regolamento di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80.

4. Il piano è elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente scolastico. Il piano è approvato dal Consiglio d’istituto.

5. Ai fini della predisposizione del piano, il Dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene, altresì, conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti».

TENUTO CONTO

 delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, formalizzate con D.M. n. 254 del 13 novembre 2012

 del Documento MIUR 22.02.2018, Nuove Indicazioni nazionali del primo ciclo scolastico

 delle risultanze del processo di autovalutazione dell’istituto esplicitate nel Rapporto di Autovalutazione e degli obiettivi del PdM;

CONSIDERATO

 il conferimento del nuovo incarico nel corrente anno scolastico, che comporta per il Dirigente Scolastico l’opportunità di definire nuove linee di indirizzo, pur nell’ottica della continuità e della valorizzazione di quanto già svolto

EMANA

il seguente Atto di indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione

PRINCIPI GENERALI

La scuola sviluppa la propria azione educativa in coerenza con le finalità sancite dalla Costituzione, ovvero garantire e promuovere la dignità e l'uguaglianza di tutti gli studenti “senza distinzione di sesso, di razza, di

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lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, impegnandosi a rimuovere gli ostacoli di qualsiasi natura che possano impedire “il pieno sviluppo della persona umana.”

Le strategie educative e didattiche devono essere centrate sulla persona che apprende, tenendo conto della singolarità e della complessità di ogni discente, al fine di valorizzare l'unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni studente.

In questa prospettiva la scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione all’inclusione delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio.

Di importanza cruciale è la professionalità docente, che si arricchisce attraverso il lavoro collaborativo, la formazione continua in servizio, la riflessione sulla pratica didattica, al fine di attuare un percorso educativo efficace, che predispone e sostiene l'evoluzione, intravedendo la “zona prossimale di sviluppo” di ogni bambino.

È auspicabile la costruzione di una comunità professionale ricca di relazioni, orientata all'innovazione e alla condivisione di conoscenze, stimolata dalla funzione di leadership educativa della dirigenza e dalla presenza di forme di coordinamento pedagogico.

La scuola in quanto comunità educante garantisce alle studentesse e agli studenti un ruolo centrale nei processi di educazione e istruzione. Al tempo stesso si garantisce loro l’opportunità di crescere sul piano umano e culturale, dal momento che obiettivo prioritario dell’istituzione scolastica è formare cittadini e cittadine solidali e responsabili, aperti alle altre culture, capaci di gestire ed esprimere sentimenti ed emozioni, attivi nella diffusione di modelli virtuosi di produzione e consumo sostenibili.

Tutti i membri di questa comunità (dirigente scolastico, docenti, ATA, alunni, genitori) sono chiamati ad essere attori protagonisti nella costruzione di un percorso educativo condiviso e unitario.

La scuola, inoltre, deve aprirsi alle istanze provenienti dall’esterno (nella misura in cui queste siano coerenti con le finalità educative individuate e con il suo itinerario progettuale), affinché diventi luogo educativo di riferimento per la comunità sociale.

OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI

In una logica di continuità con le scelte effettuate negli anni precedenti, l’elaborazione del PTOF dovrà tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi di miglioramento individuati nel Rapporto di Autovalutazione per rispondere alle reali esigenze dell’utenza. L’offerta formativa dovrà articolarsi nel rispetto della normativa e delle indicazioni presenti, ma facendo anche riferimento a vision e mission condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché al patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l’immagine della scuola.

Il Piano dovrà assicurare un generale riferimento agli obiettivi strategici di cui al comma 7 della Legge n.

107/2015, ritenuti pertinenti all’Istituzione scolastica e secondo le seguenti priorità, in aggiunta a quelle individuate nel RAV:

a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché' alla lingua inglese;

b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;

c) viluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri;

d) potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio‐

sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l’applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca il 18 dicembre 2014;

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e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;

f) alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini;

g) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale;

h) potenziamento delle discipline motorie, a partire dalla scuola dell’infanzia e primaria, in funzione dello sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport;

i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;

l) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale.

SCELTE STRATEGICHE

Nella definizione delle pratiche educative e didattiche è necessario che si tenga conto di priorità e traguardi emersi dal Rapporto di autovalutazione. A tal proposito si sottolinea l’importanza di attivare strategie e metodologie finalizzate a:

 il raggiungimento di esiti positivi nel maggior numero di alunni soprattutto per i BES.

 Il mantenimento e potenziamento degli esiti raggiunti nelle prove nazionali di Italiano e Matematica.

 La realizzazione di percorsi didattici integrati per lo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza ed europee.

 La necessità' di conoscenza dei traguardi raggiunti dagli alunni della scuola nel percorso degli studi del primo ciclo

 L’integrazione del curriculo con i ”Nuovi scenari” per favorire l'educazione al rispetto ed alla cittadinanza consapevole

INDICAZIONI METODOLOGICHE

L’azione didattica improntata a criteri di qualità è centrata su un processo di apprendimento costruttivo, auto- regolato, situato, collaborativo. A tal fine è opportuno:

 valorizzare l'esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti

 incoraggiare l'apprendimento collaborativo, basato sulla partecipazione attiva e sull’assunzione di decisioni dei discenti;

 realizzare percorsi in forma di laboratorio, per favorire l'operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa;

 accrescere la motivazione attraverso l’apprendimento basato sull’indagine e la ricerca, sulle arti e sui giochi;

 sviluppare competenze metacognitive, promuovendo la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di "imparare ad apprendere".

Si sottolinea l’importanza di ricorrere all’apprendimento interdisciplinare. Utilizzare gli approcci scolastici globali e integrati, in cui l’apprendimento di nozioni deve essere affiancato dall’educazione sociale ed emotiva, da attività che promuovono stili di vita attenti alla salute, orientati al futuro e fisicamente attivi.

Particolare attenzione deve essere posta alla cura dell’“ambiente di apprendimento”, inteso non solo come

“luogo fisico o virtuale, ma anche come spazio mentale e culturale, organizzativo ed emotivo/affettivo insieme.”

Nella predisposizione degli ambienti di apprendimento, intesi come contesti di relazione e cura, pertanto si dovrà prestare particolare attenzione a creare:

 un "clima" improntato all'ascolto, attento ai bisogni di ciascun bambino e alla cura dei gesti e delle cose

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 spazi accoglienti, caldi e curati e tempi distesi

 uno stile educativo improntato all’ascolto, all’osservazione e alla progettualità

 forme di partecipazione, per sviluppare corresponsabilità e cooperazione

SCELTE DI GESTIONE E DI ORGANIZZAZIONE

Al fine del raggiungimento degli obiettivi di processo individuati si metteranno in atto le seguenti scelte di gestione e di organizzazione:

 migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione, prevedendo ed elaborando strumenti, quali prove strutturate e standardizzate, per la valutazione intermedia e finale degli esiti degli alunni per classi parallele;

 implementare il monitoraggio dei risultati a distanza come strumento per rivedere, correggere e migliorare l’offerta formativa e il curricolo;

 implementare le attività che realizzino una piena continuità educativa e didattica, garantendo la continuità del processo educativo

 progettare percorsi personalizzati o individualizzati per alunni con bisogni educativi speciali;

 prevedere attività e metodologie orientate alla riduzione dell’abbandono e dell’insuccesso scolastico, monitorando e intervenendo tempestivamente sugli alunni a rischio e operando per la reale personalizzazione dei curricoli;

 favorire la presa di coscienza dell’ambiente naturale come valore e come patrimonio da salvaguardare dai possibili rischi di degrado;

 superare la dimensione trasmissiva dell'insegnamento e modificare l'impianto metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante l'azione didattica, allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea,

 utilizzare le opportunità del territorio come aula-fuori e, pertanto, programmare uscite e visite didattiche accessibili a tutti.

 migliorare la comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale scolastico, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, alle modalità di gestione e ai risultati conseguiti;

 generalizzare l’uso delle nuove tecnologie tra il personale e migliorarne le competenze;

 migliorare la quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche;

 sostenere formazione e autoformazione dei docenti per la diffusione dell’innovazione metodologico- didattica anche in rapporto agli alunni con BES;

 implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa;

 accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi di programma…;

 operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo;

 uniformare il sistema di valutazione in modo tale che, attraverso una programmazione orizzontale per classi/sezioni parallele, si raggiungano standard valutativi omogenei;

 integrare funzionalmente le attività, i compiti e le funzioni dei diversi organi collegiali;

 promuovere la condivisione delle regole di convivenza e di esercizio dei rispettivi ruoli all'interno dell'istituzione;

 migliorare gli ambienti di apprendimento (dotazioni, logistica);

 sostenere formazione ed autoaggiornamento per la diffusione dell’innovazione metodologico didattica;

 accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi, progetti;

 operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo

 improntare la gestione e l’amministrazione sulla base di criteri di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza.

 Curare i processi di comunicazione organizzativa interna ed esterna, avvalendosi dei nuovi strumenti digitali e nel rispetto del Codice dell’Amministrazione Digitale

 implementare la collaborazione con il territorio attraverso la sottoscrizione di reti, accordi, convenzioni con Enti Locali, Associazioni culturali, Università, Istituzioni scolastiche, Associazioni Sportive, Associazioni professionali.

 rivedere un piano di formazione e di aggiornamento in servizio dei docenti, volto a sostenere i processi di innovazione, sulla base dei bisogni formativi rilevati

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 prevedere un piano di formazione e aggiornamento in servizio del personale ATA finalizzato ad acquisire adeguate competenze a sostegno della gestione amministrativa e degli uffici, nella prospettiva della formazione permanente e continua

Il presente Atto, costituisce, per norma, atto tipico della gestione dell'istituzione scolastica in regime di autonomia ed è un punto di partenza per delineare un percorso di costruzione condivisa dell’identità culturale e progettuale della scuola. Esso è rivolto al Collegio dei Docenti, reso noto ai competenti Organi collegiali, acquisito agli atti della scuola, pubblicato sul sito web.

Bitonto, 24 ottobre 2019

Il Dirigente scolastico Prof.ssa Filomena Bruno

Firmato digitalmente da FILOMENA BRUNO

CN = BRUNO FILOMENA C = IT

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