VALENZUELA, Gabriele Maria de Triduo al glorioso martire S.
Giovanni Nepomuceno... / di D. Grabiele Maria de Valenzuela.... - In Roma : Per Gio. Zempel, e Gio. de Mey..., 1729
[6], 24 p., A-C4, D3 ; 4°
Port, a dos tintas
1. Juan Nepomuceno, Santo-Oraciones 2.
Joan Nepomuk-ekoa, Santua-Otoitzak I.
Título
RF
-162
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/ RF-167
T R I D U O
AL GLORIOSO MART 1R£
SdOVAN N I NEPOMUCENO-
C A N O N I C O
Delta Santa Chiefa Metropolita
na di Praga
» *
»..GABRIELE MARIA DE VALENZUELA
Chierico Regolare di S, P A O L O IS E D I C A T O
A L L A S A G R A C A T T O L IC A R E A L M A E S T À
LA R E G I N A
Delle Spagne &c.
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IN R O M A M. D C C . X X I X .
Per Gio: Z.tmpet, è Gio: de Miy vicino à Monte Giord»
CO N L I C E N Z A i3 £ ’ S U PER 10 R J,
AVERTIMENTO
A L P I O
L E T T O R E
On v’édubio, che 1’ apparechio alio fèfte de Santi , ne quali fionora Iddio ___________ e allora riefce à tut
ti di maggior frutto,quando fi fan.
no quefte tré cofe, che io apprefiò à tutti i Padri di Spirito hò tro
vato propofte t e che io qui bre
vemente à loro imitazione pro
pongo . La prima » che avanti di fare qualche Triduo, ò Novena deve ciafchuno prefìgerfi la grazia che defidera di ottenere > Se fofTo
A 2 . gra-
grazia temporale, la chieda condì.
zionatamente,cioè pure che fia per eifere di maggior Gloria di D io , e falute dall anima ; e vi aggiunga Tempre la domanda dì qualche grazia Spirituale, come farebbe per liberarli da qualche vizio, è tentazione più dominante, per ot
tener qualche lume, ed agiato più importante ò per T elezione dello flato,ò nello dato di già eletto, per una nuova, e miglior vita nell*
avenire. La feconda cofa d’av
vertirli lì é, che le Novene, e Tri
dui fi poffono anche farli in ogni tempo dell’ anno principalmente quando uno lì trova in qualche grave necelìtà di alcuna grazia^
particolare, e ipeciale agiuto di Dio per merito de’ Tuoi Santi. E
chi
«chi effendo ammalato 3 ó in altro modo impedito -, non poteffo praticare tutte quelle cofe quivi preferite al divoto, potrà fuppli- re per mezo di altri, promettendo egli in tanto di fare il tutto ie gua
rirà in rendimento di grazie del favore, che haverà ricevvto. L; l _, terza finalmente, è che chi in vece del Triduo voleflèikrela Novena potrà ogni tré giorni replicare le medeme divozioni. Avverta ben.
fi, che le meditazioni, e confide- razioni non fi hanno à leggere di palTaggio, ma devono iarfi con tutta 1*applicazione, fermandoli con brevi plauie l'opra ciaichuno de punti,e facendovi lopra le dov*
te rifleffioni per cavarne quel frut to, che ciaichuno in particolare
più
più conoicerà edere eipediente,e necefiàrio alla falute, e profitto dell anima .fila ; e fi aiììcuri, che lo Spirito Santo non li mancherà de iùoi lumi ,e delle lue grazie ; On
de à quello fine prima di comin
ciare T orazione, ò il Santo ihtra- prefo eiercizio mefibfi alla preièn- za di Dio » con un atto di fede, dì adorazione, e di preghiera à lui fi raccomandi, come pure alla San- tifiìma Vergine, e ad all’Angelo fuoCufiode con dire „
Sfitti u$ Sancii gratta iHumimt Senfus
,& corda nojira*
Maria Mater Sapienti&
Dace
,illumina
, g fregeme
»Angele D ei
,quiCuJdos es mei
,me illumina
,Cu fio di rege
,{¿gguberna.^ Amen.
TRI-
I
T R I D U O
I N O N O R E D I
S. NEPOMUCENO. GIOVANNI
Che fi deve cominciare da*fùoi Divoti alli 13. dì Maggio effondo la fua Fella alli 16* giorno an- niverfario della fua Gloriola morte, ò in altro tempo fecondo II bifògno-
Trimo Giorno del Triduo.
U T T E le virtù morali defi- derate da* SS. Padri in tutti i feguaci del CrocififTo, e Angolarmente ne* iùoi fmme- diati miniftn li Sacerdoti, non v iè d u b io , che tutte—s Ipiccarno in quello gran San
to G IO VAN N I Nepomuce~
no 5 quelle però, che lo rendono più gloriolò, e mirabile fono a mio credere le più principali di
tilt-
% T R I T A V O D i
tutte a e le maffime, La F e d e , la Speranza 5 é la Carità y che carne gemme più rifplendenti 3 e particolari compongono con F altre virtù un Diadema pretiofo alla fua Santità * Quelle dun
que Teologali virtù fi propongono à tutti! Tuoi;
Divoti da* confiderarii in quello Triduo3 per imitarle; e (Tèndo più che vera fa tentenna del Mio Grande Àrcivelcovodi Toledo: vera lauda
titi cordh 5 imitatiti ejl opri* ( Idelphon . Ser. i*
de Affumpt*
Tlella Fede del SANTO.
Turno Turno per la
¿Mattina .
P
Ofto alla preieim di Dìo * Se adorata la Sani- tiifima Triade come loprahò accennato &c*Confiderai e 5. che la Fede che nell* Umano intelletto è lume del Divirr lume* fondamento della Religione Chriffiana 5. Baie della virtù , è radice di tutte le buone opere \ i maraviglia ri- fplendette nelFarmna, e nella mente del nollro Santo; con quella accoitoiTrà Dio y con luce così chiara del modellino ^ che camino iempre alla
ua
iua Divina prefenza in tutta la iua vita , in tutte le lue azioni fino alla morte preziofanel Corpet
to di Dio , come Ietto avete Fede per la quale divenne così perfetto 3 come gii Iddio da Àbra
mo pretefe * Ambula cor am me , {$ efìo perfettius ( Genefi 17.) E Fede foda, da cui derivò tutta la fua fortezza nel rifiilere alPetnpia curiofuà del R è VVenceflao, e nel foftenere con animo in
trepido li tormenti , la prigionia, e la morte per mantenere la giurata Fede del Sacrofantofigillo della Confe filone - Ora eiaminate qual fi a la vo- ftra F ed e, come corriipondete à quello gran lu
me di Dio ? à quello gran dono? quali lono le vo- {Ire operazioni corrifpondenti alia Fede ? quale la voftra fortezza alle occafioni dì patire per Id
dio , per il voitro profiimo ? Ricordatevi di ciò * che ieri ve S. Gregorio Papa, che quello vera
mente crede , che efercita ciò che crede * Vere credtt, qui exercet operando, quod credit * ( Serre.
4. de Fide ) E quello è il lignificato di quella pa
rola Fede^ che da’ Latini fù così chiamata per
che fi fà quello, che fi dice : Fides eo quod fia t, quod dìcìtur* Quella fu la Fede di S. Gio: Nepo- muceno da ini mi tarli, le valete eflèr fito vero Di voto*
*
S. GIO: NEPOMVCENO. 3
Se-
B
4 T Â 1 D V 0 D i
Sera.
Onfiderate l’Eccellenza 5 V utilità 5 e ne- ceffità di quefta virtù ben conoiciuta
Giovanni 5 perla quale arrivò a quella gran San-^
tità 5 che gli acquiftò tanto onore in Terra 5 e tanta gloria. In. Cielo - Conobbe
1
* Eccellenza dalPogètto della medefima Fede 3 che é Iddio fteflo s e come infegna l’Angelico {piegando il mio Apoftolo nella feconda a Corinti 3 che f ideilo Spirito Santo é caufa della certezza di quefta virtù : Spiritai Sangui eft muftì hujm certìtuiìnìi ( D. Thom. 2. 2* queft* 41* . Conobbe F utilità : derivando da quefta virtù, col polfeflb 5 della quale ogni uomo può fare maraviglie* Si potei, credere dille Crifto * omniapojjibìlìa fun t credenti (M ar*9.33.) * Conobbe finalmente la fila ne*
ceffità 5 che fen za la Fede 5 e Tefercizio delle buone opere non poftiamo accoftarci a Dio, ne piacerli. Credere enim. oppertet accedentem ad Deum. fine Fide hnpojfibile e f i piacere Deo ( Paul*
Apoft» 2. ad harbr* i i* óà ) ne falvarci; perche, è chiaro per Fifteftò Apoftolomio, che San diiper
S. GIO : NEPOMVCENO. f
Fidem vìccrunt Regna , operati fu n i in flitta v i adeptiflint repromijflones, e queiraltro detto cieli1 Evangelio : qui non creditjdm judkatus ejì ( Joan- 3. iS-} . Ora elàminatevi intorno a quelle tre cognizioni« Iddìo ve Ì*hà dato pure ancora a voi per iixa mera bontà , come a Giovanni Nepomu- ceno * Ditemi come corriipondete, come ope
rate 5 che fate per accollarvi a Dio , per piacere a Dio , per arrivare a godere Iddio per una Eter
nità? Ah quanta poco! e un poco * che fi acco
lla a nulla * Confondetevi , e rivolto a Dio dite
li di Cuore*
Morofiflìmo mio Dio , Io vi ringrazio, che mi avete Spola to con la Fede : Sponfabo te mìhi in Vide : me Fafficurafle per il voilro Profe
ta Olea ( 0fee2. 19. ) ; ma Io conolco d* edere lìato uno Spofo infedele a Voi , perche ho credu
to più al Mondo , al Senio-, al Demonio, alPamor mio proprio 3 chea Voi Verità infallibile. Amo
re infinito 3 incommutabile Bene * Non così fe
ce il voilro Servo , e gran Santo, Giovanni Ne- pomuceno, di cui defidero avere la Fede viva operante, e collante, interpongo liiùoi grazia
‘meriti appreilo V o i, mio Signore fupplicandovi
B 2 di
6 T R 1 D V 0 D I
di fermi morire nella vera Fede della Chiefa Cattolica con quei, de’quali parlò lo Spirito San
to , qui Fìdem fuam nunquam mutant ab co (Job 2.181.
’ A N T I P H O N A .
I
Ste Sanftus prò Lege Dei fai certavit ulque ad Mortem- Et à yerbis impiorum non rimuit fandatus enim erat fupra firmampetram (EccI.in com. Mari. )
V - Gloria , & Honore coronarti eum Domine . Et confìituifti eum fuper opera manuuiru
tuarum.
O R E M U ,S .
P
Rfefta quadumus Omnipotens D eus, ut intercedente B. Joanne Nepomuceno Marty- re Tuo, & à cunòtis adverfitatibus liberemur in corpore, & à pravis cogitationibus mundemur in mente. Per Dominum nollrutn &c.
I
N onore del Santo Martire, vi efercitarete in quelli tré atti di Fede fupplicandolo, che dal Signore Iddio v’ottenga ciò, che voi defiderate * prima per l’Anima, e poi per il Corpo.Aita
S. GIO: NEPOMVCENO. 7
aAtto Trimo .
S
ignore io credo di bona voglia tutto quello, che vi Cete compiaciuto di rivelarmi ; non lo credo, perche lo credono gli altri, lo credo, perche l’avete rivelato Voi ftiprema, ed infallìbile verità . Pater, A ve, Gloria
csltto Secondo .
S
E tutti i Criftiani mancaflero da quella Fede^io con la grazia voftra non vorrei mancare—»
giammai- V i ringrazio con tutto il cuore, per
che in efFa Santa Fede mi avete fatto nafcere, vivere, ed in efla protefto di voler morire.
Pater , A ve, Gloria
oitto Terzo .
O
’ D ìo , Io Fon Figlio della voftra Santa^C hìela, e come tale voglio vivere, e mo
rire , mi protefto però che tutti i fèntimenti, che nel fine della vita mi veniflero in cuore contrari
ac-
8 TR I'D VO D l
acciò 3 che mh'nfegna la S. Chiefa , faranno tem
pre riconofciuti da me come. Bugie 5 fugerite dal Padre di tutti i bugiardi 5 che è il Demonio *
Pater 3 Ave y Gloria
"Ÿ- Me cum Prole Pia
Çh Benedicat Virgo Maria* Amen* ~
SE-
i
1
SECONDO GIORNO
DELLA SPERANZA D E L S A N T O .
'Primo Punto per la M attina.
P
Ollo alla preterita di Dio 3 & adorata profondamente la Santiffima Triade *
Confidente 3 che la virtù della Fede prende per mano la Speranza 5 e F introduce fece nell*
anima noflxa. Quindi è5 che il Signore Iddio per fua infinita bontà ci infonde la luce C ele fìe-, ed il conofcimento infallibile della fua Divinità -, de1 fuoi Mifterjj delle fiie promofife 3 perche /copren
do il noftro ultimo fine<5 e /coprendo i mezi ficu- ri per giungervI,dfolleviamofòpra di noi con una hra ma accefiflìma di con/eguirlo * Quello defide- rio adunque sì nobile trovoifi nel cuore di Gio
vanni Nepomuceno-, quale .come calore prodot
to nella fua anima da* raggj della /ua viva Fede 3 in eìfa produfle la Speranza * che é quanto a dire un’abito iòpranaturale 5 per cui anelò a poffede-
fe
S. GIO : N E P O M V e m O . 9
I O T R l D V O t > I
re Iddio come iocnmo Bene , difprezzando ogni altro bene dal Mondo propoftogli, e ’dall’Èmpio VVericeslao, fe li rivelava l’ udito dàlia Regina fua moglie nella Sagramental Confezione *
Fifio in quella Speranza , da Dio folo afpettò la fua eterna Salute , e ciò che è neceffario per confeguirla; appoggiato su la fila bontà, sii le fue promefle* sù li meriti di Gesù-Crifto, e.su la rifolu^ióne di oflervare con la Tua grafia inviola
bilmente tutti j commandi della Divina L e g g e , della Chiefa, dell’Evangelo ; .a difpetto di tut
ti i Tuoi nemici: generolamente dicendo coiu- Giobbe : Etìamfioccìderìt me in ìpfo fperabo , &
tpje erlt' Salvator meus ( Giob. '13. 15. ) * Tale fù la virtù della Speranza in Giovanni Kepomu- cenò ; In Voi come é ? come fi trova P eonie re
gna Pòh Dio quanto fiacca ! quanto debole ! quan*
to lontana dalla vera Speranza de’ Santi ! Imita
te adunque Giovanni in quella gran virtù ; fia à V oi in a venire come fu in tutto il tempo della fila vita al gìoriofiffimo martire, la Speranza nome più dolce, ch iod a il filò cuore, baliamo il più foave di tutte le Tue pÌaghe,condimento il più de- rizioio di tutte le fue amarezze} alba del giorno della fua Eternità , Faggio dèlia -felicità'Tempi- terna , come difie nobilmente Filone à Giovan
ni , e a tutti noi feguaci di Gesù-Crifto , alle-