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Comune di Grottaferrata

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Academic year: 2022

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(1)

INVESTIRE SUGLI EDIFICI PUBBLICI PER MIGLIORARE LA SOSTENIBILITA' ECONOMICA ED AMBIENTALE ATTRAVERSO INTERVENTI PER L'EFFICIENTAMENTO ENERGETICA E

L'INCREMENTO DELL'USO DELLE ENERGIE RINNOVABILI

Comune di Grottaferrata

Città Metropolitana di Roma Capitale

CIG:...

CUP: E86J15002670002

PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO

Progetto di efficientamento energetico:

Coordinatore in fase di progettazione:

Arch. Stefania Ledda

Responsabile Unico del Procedimento Ing. Francesco Violo

ELABORATO: RS0 5 - Relazione Impianti Termici/Climatizzazione

Intervento di efficientamento energetico sull'edificio sede Comunale Palazzo Consoli sito in Piazzetta Eugenio Conti, 1 nel Comune di Grottaferrata mediante l'uso di materiale e tecniche a ridotto impatto ambientale durante il ciclo di vita dell'opera conformi ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) del Ministero dell'Ambiente (DM 11/10/2017)

Dossier prot. n. LI-ES2-20160104-1960133

CODICE MONITORAGGIO REGIONALE: A0100E0458

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RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO e RICAMBIO D’ARIA

D.Lgs 311/2006 - D.P.R. 412/93 UNI 10339- L.37/08 DM 26/06/2009 – DPR 59/09

IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO E RICAMBIO D’ARIA AD ARIA PRIMARIA

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Premessa

Descrizione de Luoghi

Edificio sede di Uffici Comunali costituito da struttura multipiano in muratura con impianto di riscaldamento, condizionamento e trattamento aria di tipo centralizzato.

Produzione termica assicurata da sistema di caldaie murali in cascata ad alta efficienza, con circuito di raffrescamento alimentato da CHILLER idronico-aria acqua ed UNITA’ DI TRATTAMENTO ARIA canalizzata per il trattamento e ricambio d’aria agli ambienti interni serviti.

Gli interventi progettuali previsti, relativamente all’impianto di condizionamento e trattamento aria, risultano essere i seguenti:

sostituzione del CHILLER-POMPA DI CALORE idronico aria-acqua, con nuova macchina ad alta efficienza, con completa conservazione della potenza termica di regime erogata (165 KWt);

installazione di valvole termostatiche a membrana per i corpi scaldanti (radiatori) ubicati nei locali wc e nel vano scale, per assicurare una termoregolazione ottimale e puntuale per ogni singolo ambiente servito;

ripristino delle Coibentazioni a norma UNI per i tratti di tubazione a vista posti nella centrale

termofrigorifera, relativamente alle tubazioni di trasporto del fluido termovettore prodotto.

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1. Dati di progetto

I valori di progetto assunti sono riportati in Tabella 1 e determinati conformemente a quanto previsto dalle vigenti normative (legge 10/91, D.Lgs 311/2006, D.P.R. 412/93, Norme UNI, ecc.), tenendo anche conto dei fattori disciplinanti le condizioni ambientali.

PARAMETRI CLIMATICI DELLA LOCALITÀ

L'impianto di condizionamento invernale/estivo e trattamento aria è stato dimensionato in modo da garantire negli ambienti i seguenti valori:

REGIME INVERNALE

 temperatura ambiente 20 °C

1 °C in corrispondenza a:

 temperatura aria esterna

0 °C

 UR max 55%

REGIME ESTIVO

 temperatura ambiente 25 °C

1 °C in corrispondenza a:

 temperatura aria esterna

35 °C

 UR max 55%

I carichi termici, ed i relativi rendimenti energetici, sono stati verificati secondo le norme UNI (10344, 10345; 10346; 10347; 10348, 10349, etc.) e valutati oltre che sulla base dei parametri climatici sopra riportati, sulla assunzione dei seguenti coefficienti di trasmissione termica delle strutture opache e componenti finestrati, come normato dal D.Lgs 311/2006 e smi:

 Superficie opaca perimetrale K = 0,70 W/mq °C

 Superfici vetrate perimetrali K = 1.8 W/mq °C (nuovi infissi in progetto)

 Pavimento K = 0,44 W/mq °C

 Copertura K = 0,40 W/mq °C

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L’impianto sarà in grado di assicurare i rendimenti energetici e le rese termiche richieste da norma, nonché di soddisfare il fabbisogno energetico termico richiesto dall’edificio. La termoregolazione sarà del tipo modulante con l’installazione di opportune valvole di zona a tre vie comandate da un servomotore elettrico e da una centralina di termoregolazione a cui sono asservite le sonde di temperatura ambiente posizionate in maniera opportuna, nonché da cronotermostati ambiente a 2 livelli di temperatura. In aggiunta si prevede l’installazione di valvole termostatiche a membrana sui corpi scaldanti interni presenti nelle zone wc e vano scale (radiatori).

Per le velocità e le direzioni di immissione dell’aria nei locali si sono considerati dei valori tali da tenere conto: dei possibili disturbi provocati dalle correnti d’aria, delle perdite di carico (dp =1,5 2,5 pa/m) e del del rumore da mantenere entro i limiti di norma ( tempo di riverberazione <1.6)

1.1 Descrizione delle scelte impiantistiche adottate

L’impianto sarà in grado di:

 fornire a ciascun ambiente un adeguato apporto di energia, in modo da garantire il mantenimento delle condizioni di benessere;

 garantire un elevato grado di affidabilità per quanto riguarda la continuità di funzionamento e di sicurezza;

 adeguarsi alle condizioni di temperatura sia interne che esterne in modo da non erogare energia in eccesso e contenere al massimo gli “sprechi”.

I principali componenti dell’impianto sono quindi:

1. IMPIANTO CENTRALIZZATO CON CENTRALE TERMICA A GAS METANO ED

INTEGRAZIONE MEDIANTE POMPA DI CALORE IDRONICA ARIA-ACQUA ED UTA

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2. RADIATORI in zone wc e vano scale

3. BOCCHETTE e CANALIZZAZIONI in acciaio zincato coibentate a norma UNI per le aree interne interessate dal trattamento aria.

Per i locali ad uso UFFICI risulta installato idoneo SISTEMA DI CONDIZIONAMENTO E TRATTAMENTO ARIA CANALIZZATO MEDIANTE BOCCHETTE DI IMMISSIONE E RIPRESA INTERNE e CANALIZZAZIONE INNESTATA SU UTA DI TRATTAMENTO (Mandata/Ripresa), atto per garantire le portate aerauliche di ricambio in condizioni ordinarie (3-5 vol/h), secondo le vigenti norme tecniche in materia.

In sostanza le linee guida del progetto dell'impianto, la cui descrizione è riportata nel seguito, sono state:

 Completa autonomia dell’impianto;

 Ricorso alle tecnologie più avanzate nel campo del risparmio energetico;

 Massima flessibilità dell'impianto con possibilità di adeguare la propria potenza erogata al reale fabbisogno termico espresso dall’utenza;

2. CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE AMBIENTI INTERNI Ricambio d’aria non inferiore a 3-5 vol/h per zone UFFICI

Ricambio d’aria non inferiore a 3 vol/h per zone wc, corridoi, spogliatoi e servizi di piano.

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4. CALCOLO CANALI IMPIANTO

Calcolo di verifica canale dorsale PRINCIPALE DA UTA

Calcolo di verifica canale dorsale PRINCIPALE DI PIANO

Perdita di carico max su ultimo diffusore di piano 18 Pa

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CALCOLO PSICROMETRICO – REGIME INVERNALE (Zona termica di piano)

CALCOLO PSICROMETRICO – REGIME ESTIVO (Zona termica di piano)

4. Sistema di regolazione e controllo

La regolazione dell’impianto di riscaldamento, conformemente all’Art.8 della 10/91, sarà affidata ad una o

più centraline di regolazione digitali che gestiranno le varie grandezze e gli attuatori presenti.

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5. VERIFICHE ELETTRICHE DEI COLLEGAMENTI

Per ogni linea di alimentazione, il cavo è stato dimensionato verificando la protezione dai sovraccarichi e dai cortocircuiti.

I risultati delle verifiche sono stati tabellati nello schema unifilare elettrico allegato, indicando le caratteristiche fondamentali degli interruttori automatici magnetotermici da installare sul quadro elettrico.

Le metodologie dei calcoli e le grandezze utilizzate sono quelle riportate nelle norme CEI 64-8/4 e 64-8/5.

Nei calcoli le potenze assorbite dagli utilizzatori corrispondono ai dati di targa, oppure sono stati ricavati da questi ultimi.

La corrente di corto circuito trifase massima, I

ccmax

, è stata calcolata limitatamente all’impianto utilizzatore oggetto del presente progetto (a valle dell’interruttore generale di centrale installato sul quadro di bassa tensione dell’edificio), presupponendo che la linea a monte, sia protetta dall’interruttore posto a monte della stessa sul quadro generale di bassa tensione.

Per quanto riguarda la protezione dai sovraccarichi (coordinamento tra conduttori e dispositivi di protezione, interruttori magnetotermici, conformemente alla norma CEI 64-8/4 art.433.2) è stata verificata, per ogni linea a valle del quadro elettrico di zona, sia la prima disequazione fondamentale (I

B

≤I

N

≤I

Z

) sia la seconda disequazione fondamentale (I

F

≤1,45I

Z

). La prima disequazione è stata verificata anche per l’interruttore esterno alla centrale, la cui scelta è stata fatta nel rispetto della norma CEI EN 60898, di conseguenza anche la seconda disequazione fondamentale (I

F

≤1,45 I

Z

) per la protezione dai sovraccarichi è soddisfatta poiché il rapporto I

F

/I

N

, in questo caso, è sempre inferiore o uguale a 1,45.

Per la protezione dai cortocircuiti è stata verificata la disequazione del cap. 434 della norma CEI 64- 8/4, confrontando l’integrale di Joule (I

2

t) relativo al dispositivo di protezione con l’energia specifica passante tollerabile dal cavo della linea a valle dello stesso (K

2

S

2

), relativamente a condizioni adiabatiche.

Per ogni circuito sono state calcolate la I

ccmax

e la I

ccmin

, in relazione ad una durata dei cortocircuiti sino a 5 s, come prevede la norma CEI 64-8/5 art. 533.3 per la scelta dei dispositivi di protezione contro i cortocircuiti.

Per i circuiti protetti sia dai sovraccarichi che dai cortocircuiti con un unico dispositivo avente potere

d’interruzione non inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione dello stesso, la

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verifica della corrente di cortocircuito minima, I

ccmin

, non è necessaria poiché è stata verificata la protezione dai sovraccarichi (norma CEI 64-8/5 art. 533.3).

È stata inoltre calcolata la caduta di tensione di ogni singolo cavo, che risulta in ogni caso inferiore al

4% come richiesto dal cap. 525 e 434 della norma CEI 64-8.

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6.RIFERIMENTI NORMATIVI

La Legge 10/91ed il D.Lgs 311/2006 "Norme per l'attuazione del Piano Energetico nazionale in materia d’uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili d’energia" ha previsto una serie d’obblighi, adempimenti e responsabilità che devono essere rispettati dai progettisti, dagli installatori e dai proprietari degli immobili, rispettivamente per la progettazione, la realizzazione e l’esercizio degli impianti di climatizzazione in sicurezza e con il massimo risparmio energetico compatibile con l’evoluzione tecnologica acquisita.

Gli obblighi previsti dalla legge 10/91 e sue successive modifiche e integrazioni sono:

-il contenimento dei consumi di energia per la climatizzazione (estiva ed invernale) e per l’illuminazione;

-la progettazione e messa in opera degli impianti deve essere realizzata in modo da contenere al massimo i consumi termici ed elettrici (con particolare riferimento alla legge 37/08);

-il controllo del rispetto dei vincoli e degli obblighi di legge viene esteso anche ai diversi soggetti interessati (acquirente, conduttore, esercente degli impianti, collaudatore, progettista, ecc.);

-la presenza di un responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia.

Va ricordato, infine, che il D.P.R. 412/93 e quindi la stessa Legge 10/91, ha subito nel corso degli anni delle modifiche ed integrazioni mediante la pubblicazione dei seguenti ulteriori decreti:

D.P.R. 21 Dicembre 1999, n. 551

“Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412,

in materia di progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai

fini del contenimento dei consumi di energia.”

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D.P.R. 15 Novembre 1996, n. 660

“Regolamento per l'attuazione della direttiva 92/42/CEE concernente i requisiti di rendimento delle nuove caldaie ad acqua calda, alimentate con combustibili liquidi o gassosi.”

D.L.. 19 Agosto 2005, n. 192

“Regolamento per l'attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia.”

Quest’ultimo Decreto è stato emanato con il recepimento della direttiva 2002/91/CE riguardante il rendimento energetico nell’edilizia e stabilisce i criteri, le condizioni e le modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici.

Questo decreto disciplina in particolare la metodologia per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici, i requisiti minimi in materia di prestazioni energetiche, le ispezioni periodiche degli impianti di climatizzazione, la promozione dell’uso razionale dell’energia, abrogando e modificando parte e/o totalmente alcuni articoli della precedente Legge 10/1991.

D.L.. 29 Dicembre 2006, n. 311

“Disposizioni correttive ed integrative al D.Lgs 192 del 19 Agosto 2005, relativa al rendimento energetico nell’edilizia”

Nella stesura del seguente progetto si è fatto riferimento anche alle seguenti norme e regolamenti:i

 La determinazione del fabbisogno termico deve essere conforme a quanto stabilito dalle Norme UNI 7357 integrata con le UNI FA 3*89, UNI FA 83*79 ed UNI FA 101*83; UNI 10344, UNI 10345; UNI 10346; UNI 10347; UNI 10348, UNI 10349.

 Le caratteristiche della rete di distribuzione dell’aria devono essere conformi a quanto previsto dalla Norma tecnica UNI 10339 e dal DPR 418/95

 La rete di distribuzione dell'impianto termico deve essere realizzata secondo i disposti del comma

11 dell'Art.5 del D.P.R. 412/93 e successive integrazioni (D.P.R. 551/99)

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 L'adozione del dispositivo di termoregolazione deve essere realizzato in conformità con quanto previsto dal comma 2 dell'Art.7 del D.P.R. 412/93 e successive integrazioni (D.P.R. 551/99)

 La coibentazione delle tubazioni della rete di distribuzione idrica, deve essere eseguita secondo quanto stabilito dall'All.B del D.P.R. 412/93 e successive integrazioni (D.P.R. 551/99)

 Le operazioni di controllo e manutenzione devono essere eseguite secondo la Norma UNI 8364, integrata con la UNI FA 146-84

 Le operazioni di conduzione e controllo devono essere eseguite secondo la Norma UNI 9317

 I canali ed i rivestimenti coibenti devono avere caratteristiche di reazione al fuoco conformi all’ultimo Decreto del Ministero degli Interni del 31 marzo 2003 “Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell'aria degli impianti di condizionamento e ventilazione“

 Gli impianti elettrici ed i materiali utilizzati per la relativa realizzazione, devono essere conformi alle norme CEI o dei Comitati Europei legislativamente equipollenti, secondo quanto previsto da:

 Legge 186/68

 Legge 791/77

 D.M. 15/12/78

 D.M. 23/7/79

 D.M. 1/3/83

 D.M. 13/6/89

 Legge 37/08

 D.P.R. 447 del 6/12/91

 I cavi elettrici devono essere conformi alle norme CEI 20*22, 20*35, 20*37 e 20*38.

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Tutti i componenti dell'impianto compresi cavi, guaine, interruttori, posa in opera dei cavi, ecc., devono essere conformi a quanto previsto dalla Norma CEI 64*8 (Ed. ottobre 92)

È fatto obbligo della denuncia dell'impianto di messa a terra secondo il D.P.R. 462/2001.

I gradi di protezione dei componenti e delle apparecchiature da installare devono essere conformi alle Norme CEI 70*1 oppure alla CEIEN 60529 dell'1/11/92.

 DM 01/12/1975 Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione

 L'adozione del dispositivo di termoregolazione deve essere realizzato in conformità con quanto previsto dal comma 2 dell'Art.7 del D.P.R. 412/93

 La coibentazione delle tubazioni della rete di distribuzione idrica, deve essere eseguita secondo quanto stabilito dall'All.B del D.P.R. 412/93

 Le operazioni di controllo e manutenzione devono essere eseguite secondo la Norma UNI 8364, integrata con la UNI FA 146-84

 Le operazioni di conduzione e controllo devono essere eseguite secondo la Norma UNI 9317 Conformemente a quanto previsto dalle leggi e decreti ministeriali seguenti :

 legge 186 del 1/3/1968

 legge 791 del 18/10/1977

 DM del 15/12/1978

 DM del 23/7/1979

 DM del 1/3/1983

 DM del 13/6/1989

 legge 37/08

 D.P.R. 447 del 6/12/1991

 DPR 661/96

 Direttiva 90/396/CE

 DLgs 233/03

Gli impianti elettrici ed i materiali utilizzati per la loro realizzazione devono essere conformi alle norme

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I quadri elettrici devono essere rispondenti a quanto previsto dalle norme CEI 17-13/1 e 17-13/3.

I cavi devono essere conformi alle norme CEI 20-22 o 20-35.

Tutti i componenti dell'impianto compresi cavi, guaine, interruttori, posa in opera dei cavi etc., devono essere conformi a quanto previsto dalla norma CEI 64-8 (quinta edizione, 2003), comprese le prescrizioni aggiuntive ai punti 751.04.1 e 751.04.4.

Nello specifico la protezione contro i contatti diretti ed indiretti deve essere realizzata conformemente a quanto previsto nella CEI 64-8/4 e 64-8/5 (quinta edizione, 2003).

Gli interruttori automatici da utilizzare devono essere conformi a quanto previsto nelle norme CEI 23-3.

Gli interruttori automatici differenziali devono essere conformi anche alle norme CEI 23-18.

I gradi di protezione dei componenti e delle apparecchiature da installare devono essere conformi alle

norme CEI 70-1 oppure alle CEI EN 60529 del 1/11/1992 e loro aggiornamenti.

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PRESCRIZIONI TECNICHE SPECIALI PER CONDIZIONAMENTO D’ARIA NEGLI UFFICI PUBBLICI

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