12000
SETTEMBRE
Supplemento
SETTEMBRE2000 - N. 9 -
ANNO
XVIII - ISSN 1120-3005 - MENSILE - VITAINCAMPAGNA
- CASELLAPOSTALE467 37100VERONA
- UNACOPIALIRE 7.500IL GIARDINO
Le eleganti e raffinate fuchsie:
occorre conoscerle per coltivarle bene
Coltivare
lefuchsie è più semplice
diquel che
sipotrebbe pensare
apatto
diconoscerne
afondo
leesigenze. Da
allevarepreferibilmente
invaso, sono piante che amano
lamezza ombra o l'ombra completa ma luminosa e detestano, fino a soccombere,
i ristagni diacqua
e ilcaldo
eccessivo. Quando arrivano
iprimi
freddivanno comunque
protette.L'ideale
è iniziarecon esemplari
dipiccole-medie dimensioni
dipiù
facileacclimatazione
Nel secolo scorso qualsiasigiardino,grandeopiccolochefosse, aveva alme- no un vaso di fuchsia: un fiore affasci- nante, che davvero richiama alla nostra
mente
tutta l'eleganza e la raffinatezza ottocentesca,unfioreoggettooradipas- sioni sfrenate e di forsennate propaga- zioni, oradi lunghi periodi di oblio.Sono
circacento lespecie selvatiche diFuchsia(famigliadelleOnagraceae), originariedelMessico,delCentroeSud America,
dellaNuova Zelanda
e di Tahiti (Oceania).Fu
padreCharles
Pluinier,botanico del
Re
Sole, adescri- vere perprimo
il genereFuchsia
nel 1703, al ritorno dauno
dei suoi viaggi nelle Indie Occidentali.Lo chiamò Fuchsia
peronorare
lamemoria
diLeonhard
Fuchs,medico
e botanicoba- varesedelXVI
secolo.SONO QUASI
10.000LE VARIETÀ SELEZIONATE!
A
partire dallespecienaturaligli ibri- datori (prima francesi, poi inglesi e da ultimo americanidellaCalifornia)hanno
selezionato quasi 10.000 varietà che sidifferenziano perlaformaeledimensio-
ni del fiore (semplicese ha 4 pelali, se-
midoppio
seneha da5 a8,doppio quan-do
sonodi più),per le variegaturedelle foglie,pergli accostamentidicoloredel tubo, dei sepaliedella corolla; coloricheLe
fuchsiesono
pianteestremamente
decorative che valorizzano ogniam-
biente incui
vengono
collocalevarianodalbiancopuroalrossoed aran- cione,alletintecosiddette«melanzana», conlasolaassenzadel giallo.
INIZIATE CON ESEMPLARI
DI
PICCOLE-MEDIE DIMENSIONI
Se
il nostroPaesefossel'Inghilterra, laFrancia, il Belgio o laGermania non
ci sarebbero problemi: lì
sono
molti ivivai a mettere in
commercio
varietàdiOvario
Tubi
Slum
Sepali(calice)
l\'ltili(corolla)
Stilo -
/
PistilloAmerò' Stimimi
Lepartiprincipali del fioredifuchsia
fuchsie sotto
forma
di talee radicate.IIvantaggio
non
è poco: a parte il prezzo contenuto,una
talea radicata si accli-mata
mollopiù facilmentedi una pian- ta adulta edàal suoproprietariolasod- disfazione di vederla crescere.InItalia, alcontrario,èquasi impos- sibilepoter acquistare piantedi piccole dimensioni e correttamente
denomina-
te; i vivaispecializzati ingradodi assi- curare
una
discreta scelta sicontano
Le
specie selvatichedifuchsiasono
circa uncentinaioe,pur
essendolontane dalla maestositàdegliibridimoderni, sifanno
notareperlaloro delicatabellezza.A
sinistra; Fuchsiaprocumbens. A
destra: Fuchsia paniculatavii \i\r\\ir\i.\\"..:onii
Le varietà per chi vuole cominciare
Ecco
un brevee certo incompleto elencodi varietàadatte perchi vuole cimentarsia coltivarefuchsie {traparentesi viene indicato l'anno di introduzione).Ricordiamo
che è inutilepartireda
varietà tradizionalmente difficili,anche
semagari
più appariscentirispettoad
altre: spesso si re- sta delusi:\-«Achievement»
(1886):tuboe sepalirossoci- liegia,corollarossoporpora,fioresempliceefogliamever- de giallastro.2-«Annabel»
(1977): fioregrande
doppio, bianco soffuso di rosa.3-«Beacon»
(1871):una
dellepiù coltivate, tuboesepali rosa scuro, corolla rosamalva,fio- re semplice.4-«Checkerboard»
(1948): lungo tubo rosso, sepali rossialla baseebianchi in cima, corolla rosso scu-ro,fiore semplice. S-«Dollar Princess» (1912): fioredop- piopiccoloemolto compatto, tuboesepalicolorciliegiae corolla viola scuro, fioritura
molto
precoce. 6-«Lye'sUnique»
(1886): tubo e sepalibianco cera, corolla aran- cio-salmone, fiore semplice.l-«Phyllis» (1938): tuboese- pedirosa, corollaciliegia,fioresemidoppio
moltoarroton- datoefioritura precoce. tt-«Roseof
Costile» (1855): tubo esepalibiancorosati, corolla viola,fiore singolo.Ci
sono anche
lefuchsierustichee tipo triphylla Le fuchsierustiche (hardyper
gliInglesi)sono piante che trascorronol'inverno inpienaterra, conlasola protezione diuna pacciamatura
alpiede. Quelle che garantiscono un migliorerisultatoed una
copiosafioriturapertuttal'esta- tesono
Ftichsia magellanica e lesue varietà-9:per
inten- derci quelle delle incantevoli siepi d'Irlanda.Sono
tra lepoche
fuchsie rustichea raggiungere inuntempo
ragione- voledimensioni talida non
costringeread
inginocchiarsi nell'aiolàper
vedereilorofiori. Sicomportano come
erba- ceeperenni, arrivando all'altezza di100-120 cm; vanno
potatea primavera avanzataquando
èpossibilericonosce- relepartisecchedaquellevìve.Anche
loroamano
lamez- zaombra.Letipotrìphylla-lQsono invece incrocidiFuchsiatriphyl- la
con
Fuchsiafulgens eFuchsiaboliviana.I fiori, con iltu-bo più lungodei sepalieconpiccolipetali,
sono
rossoaran- ciato,mentreilfogliameèrossastro. Tratutte lefuchsie so- noquelleche megliotollerano posizionisoleggiate.Lefoto 2-5-6-8-9-10sonodiDavideCenadelli
&5*
purtropposulle ditadiuna
mano
(').Ecco
perché spessochisiavvicinaal- lafuchsiaIofastregato dallabellezzadi quei giganteschie fioritissimiesemplari che, traaprile emaggio, inondanoi no-stri mercati. Esemplari certo splendidi,
ma
forzati nelle serreolandesi,dove
lu-ce,temperatura, irrigazione efertilizza- zionesono dosate con millimetrica pre- cisione e che spesso, portati nell'am- biente più naturaledel giardino,
hanno
uncrollonelgirodidueo tresettimane.Se
si decide di acquistare unesem-
plaredi questo tipo (espesso purtroppoèlasolapossibilitàdiportarsi acasa
una
fuchsia) è indispensabile sistemarloper qualche giorno inun
luogo fresco edombroso,
bagnarlopoco
facendo però attenzione che ilpane
di terra (spesso pura torba)non
si asciughi mai del tut- to,vaporizzarlo spesso, quindirinvasar-12
VITAINCAMPAGNA9/2000losenza
rompere
ilpane dì terrae... in- crociarele dita.Senon
sopravvivenon
è soloper incapacitàdel coltivatore,enon
è unbuon
motivoper nontentarepiùdi coltivaret'uchsie.Non
si deve esitare invece nell'ac- quistoquando
sihalafortunaditrovare piantenon
troppo forzate di piccole o mediedimensioni, anche senzafiori (lefuchsie
non
forzatesono
in fiore damaggio-giugno
finoaigeli)..ALCUNI CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
I consigli che
seguono
valgono per piante invasoepercoltivatori non pro- fessionisti, ovvero chenon dispongono
di
una
serra (peraltro del tutto inutile)ma
solo di un ricovero invernaledove
nongeli,anchecon pochissima luce.II principale ostacolo alla loro so- pravvivenza
non
è,come
molticredono,il freddodell'inverno (le fuchsie
vanno comunque
protette)ma
il caldo del-l'estate. I maestri inglesi, addirittura, sconsiglianovivamentedi coltivarledo- ve la temperaturaarriva a superare i 26 gradi centigradi.
Sono
piante che, dav- vero,amano
un clima «inglese»: aria fresca e mossa, mai stagnante, precipi- tazioni brevi e frequenti, temperatura mite tra i 18 e i24
gradi centigradi, escursione termicasensibile tra il gior- no elanotte.Le
migliori collezioni ita- liane, non a caso, sipossono ammirare
nel Biellese, sulle colline di Torino ed Ivrea, sul lago Maggiore. Se si haadi- sposizione soloun balcone in cittào
un
cortilettodovel'ariaristagnasiavranno
sempre
risultati scarsi.• Dunque,
in primoluogo, varicordato chelefuchsie sonopiantecheamano
lamezza
ombra, con esposizione al sole del mattino, e l'ombra completama
lu-minosa
(unafuchsiacoltivatain vaso inpieno soleèdestinataa morire).
• Un
giardino,perquantopiccolo,hadei microclimi: cercate un punto in cui c'è corrente d'aria e destinatelo alle vostre piante, meglio seappoggiate, primadel- la fioritura, direttamente sul terreno inmodo
chepossano goderedell'umiditàe della frescurachedaesso trasudano.• Una
voltafiorite, lefuchsiesonopian- techevanno
visteda
sotto in su, quindi ingegnatevi a sistemare i vasi inmodo
daavere ifiori all'altezzadegliocchi.
•
Per coltivare bene le fuchsie, oltre all'esposizione èimportantissimo
ilsubstrato. Si deve ricordare
sempre
chela
prima
causadi morte dellefuchsie è l'eccesso di innaffiatureed il conse- guente ristagno d'acqua.E
quindi indi- spensabile unsubstrato leggero,arioso, dove le radici possano «respirare»,chelascisgrondare subitol'acquaditroppo (secisonoisottovasi,è necessariovuo-
tarli).
Una
miscela che dà buonirisulta-Le principali avversità
Parassitianimali e malattie crittogamicheo fungine
possono
colpire lefuchsie. Ilrimedioprimario,pertuttequesteavversità, si
chiama
prevenzione: inprimo
luo-go
osservatesemprelepianteconattenzioneed
intervenite aiprimisegnali sospet-ti,
sema
aspettarechel'infestazione dilaghi; assicuratevipoi checisiaunabuona
circolazionediariatra gli esemplarievaporizzatelispesso; accertateviinfinechelepiante vicinesianosane.
Di
seguitodescriviamoleprincipaliavversità.©
Aleurodidi. Gli aleurodidi, impropriamente noticome mo-
schebianche,compaiono
talora confortiinfestazioni, reseevi- denti dainumerosiindividui alati(mm
I)chesialzanoinvoloalmìnimo
scuotimentodella vegetazione. In seguitoall'attacco la vegetazionedellapiantacolpita ingialliscee deperisce, lafiori- tura rallentaeifioriavvizziscono. Consideratalanotevole pro-lificitàdell'insettoèopportunointervenire alla
comparsa
delle infestazioniinizialiconìmidacloprid-17,8(nonclassificato), alladosedi
mi
7,5per 10
litrid'acqua.© Muffa
grigia.È
un fungoingradodisopravvivereperlunghi periodiditempo
su partivegetalimorte, seccheo indecomposi- zioneper
poiinfettarelepartiaereedellapiantaduranteperio- diconelevata epersistenteumiditàrelativa dell'aria,accompa-
gnatada temperatureottimaliintornoai15-20°C.Percontene- re iosviluppodellamalattia èopportunoche,almeno
duranteiperiodicon frequentipiogge
ed
elevata umiditàrelativa dell'aria,ivasichesitro-vano
inposizioniombreggiatesiano postitemporaneamente
inposizionipiùfavo- revolionde
ridurreleoredibagnaturadella vegetazione. Nellesituazioniincuile condizioni ambientalisonofavorevoliallosviluppodelle infezionisipuò
interve- nire allacomparsa
delle prime manifestazioni della malattia con iprodione-25 (nonclassificato), alladosedi30 mi
per 10litrid'acqua.© Ruggine.
Sitratta, dìuna
malattia checompare
sulfinire dell'estate,quando
gli elevati tassi dìumidità
relativa dell'ariasono accompagnati da
temperatureancora
relativa-mente
elevate. Colpisce esclusivamente lefoglie, manifestan- dosi sullapagina
superiore con lacomparsa
dipiccole tac- chedecolorate, incorrispondenzadellequalisinotano
pusto-le dicolore
marrone
chiarosullapagina
inferiore. Percontrastarelosviluppo delle infezionisipuò
intervenireallacomparsa
delleprime
pustolediruggine utilizzandobitertemolo-25 (non classificato), alladosedi15grammi per
10li- trid'acqua. (AldoPollini)ti è formata
da
7 parti di terriccio uni- versale molto torboso, 1 dibuon
terre- no daortonon
troppoargilloso,2di ar- gillaespansa.Non
usate sabbia.Oltrea porre il coccio sulfondo
del vaso, mi- gliorateil drenaggiocon due
dita di ar- gillaespansa. Innaffiate soloquando
ilterriccio èasciutto
ma
vaporizzate spes- soelungamente
piante eterreno circo- stante.L'8,9e10settembreaTorino
Esposizione di fuchsie Con
loscopo
dipromuovere
la colti-vazionedellafuchsiaèstata costitui- ta nel
1992
l'Associazione Italiana della Fuchsia, che conta circa 150 associati. L'Associazione organizza ognianno
un'esposizione nazionale dellepiantecoltivatedaisoci.L'espo- sizione del2000
avrà luogo presso l'Orto botanicodi Torino T8, 9 e 10 settembre.Per
inÉgrrnaz'on
i:Agnese Mandrino
-PiazzaCavour, 15-
27025 Gambolò
(Pavia)-Tel.
0381938763.
• Vaso
di cottoo vasodiplastica?Dallamia
esperienzaèsenzadubbio meglio ilcotto.
La
porositàdel vaso incottocon- senteall'ariadipenetrarenelcomposto, l'umidità vienemeno
trattenutae sono quindiminori irischidi ristagno.Seguendo
queste attenzioni, ed evi- tandodi bagnare troppole piante e maiquando
fatroppo caldo (ancheacostodi vederle avvizzite finoallafrescuradella sera) è possibile evitare la cosiddetta«sindrome
dellamorte improvvisa»
(Sudden Death
Syndrome), dovuta pro- prioaduna
fatalecombinazione
ditrop- paacqua etroppo altatemperatura; es- sabloccailmeccanismo
vegetativodel- la pianta e causa l'appassimento e lamorte improvvisadiesemplarivivie ve- geti finoa
poche
oreprima(èriconosci- bileperchélepianteappaionoappassite purcolterrenofradicio).Concimatele con
costanza. Nelle primefasidellaripresavegetativaè uti- leun fertilizzanteadaltotitolo diazoto (tipo il 25-15-15)ma. appena messe
le foglie, passate senzaesitareaduno
con altotenoredi potassio(tipoil 15-15-30)VITAINCAMPAGNA4/200!) 13
Propagazionepertalea:afineprimaveraprelevatetaleefor-
mate
da due paiadifogliee dati 'apicevegetativo(evitateapi- cicon ibocciolifiorali)einterratele immediatamente(sive-da
quantoSpiegatoneltesto).Fonte:AssociazioneItalianadeliaFuchsiaPotatura:in
primavera per
ottenerepiantecompatte,ma
conuna
fioriturapiùtardiva,potatelefuchsiemoltocorte(asi- nistra);sepreferitepiantecon portamento piùnaturalesia- teinvecepiùCauti(adestra). Fonte:AssociazioneItalianadellaFuchsiaper assicurarvi
una
copiosa fioritura (nellaconcimazionenon
superatemaile dosi consigliate). Spesso è preferibile aggiungereuna
piccola quantitàdicon-cime
all'acquadi tutte le bagnature, inmodo
che la pianta benefici di un ap- porto costante di nutrienti. Infine,non
concimate maiquando
fatroppo caldoo
sesidevedar tonoa piante avvizzite.
La propagazione
pertalea.La
pro- pagazione deìla fuchsia per talea è alla portata di tutti e lapercentuale di attec- chimentoè altissimaanche incondizio- ninon ideali. Il periodomigliore èlafi-ne dellaprimavera; prelevate letaleeda piante turgide (bagnatele in anticipo) in
modo
che siano formate da duepaia di foglie e dall'apice vegetativo, evitando apici coi boccioli fiorali.Immergete
ognitaleain unpiccolo vasettoconsub- stratotorboso bucandolocon unbaston- cino,premete
leggerissimamente, ba- gnate e sistemate in un luogo frescoed ombroso.Se
volete, create unaminiser- ra conun
cappuccio di plastica traspa- rente. Mantenete il tuttoumido ma mai
fradicio e,
dopo
circa un mese, la talea avrà radicatoesaràprontaperilrinvaso.Non commettete
l'errore di passare ad un vasomoltopiù grande,ma
proce- dere pergradi, dal 5 all'8, al 12 eccete-ra.
Le
fu.ob.sienon amano neppure da
adultevasi troppograndi.Con
i primi freddivanno
protette.Per le fuchsie nei mesi freddi è suffi- ciente un luogo riparato
dove
la tempe- raturanon scendasottoi5-6gradicenti- gradi;bastapoca
luce perchéle fuchsie entrino in riposodefogliandosi comple- tamente.Prima
di ritirarleèpossibilean- ticipare il processo di defogliazione semplicemente spogliando i rametti traduedita: è un
buon modo
perevitare di farsvernareparassitiindesiderati. Pulite anche lasuperficie delvaso edeliminare solo queirami chesono d'impaccio.La
vera e propria potatura è meglio riman- darla allaprimavera.Nessuna
piantasopravvive un intero invernosenon
vienemaibagnata, quin- di ricordateviognitanto(quantodipen- de dalle condizioni di svernamento) di dare loroun
po' di acqua ed arieggiareilricoveronei giorni più caldi.
È
inutilee dannoso,come
molti fan- no,tentaredifarvegetarelefuchsienel- la brutta stagione, magari collocandole in verande riscaldateo nelle trombe lu-minose
delle scale.A
primaveranon
siavràunaanticipata fioritura
ma
piantefi- late,deboli efacile predadiognigenerediparassiti.
Meglio
lasciarledormire.Con
l'arrivo della bella stagione le fuchsiedaranno
chiari segni di risve- glio, iniziando a germogliare.Usando
forbici moltoaffilate,potatele.
Le
fuch- sienon
soffrono drastiche potature,fio-Ciclo di coltivazione delle fuchsie
Operazione Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giù. Lug. Ago, Set. Ott. Nov. Die.
Propagazione (pertalea)
Potature
Concimazione
Fioritura
-—
Ricovero alchiuso
Le
epoche indicatehanno
validità generaleper
ilnord, ilcentro eilsud
d'Italia con tendenzaall'anticipoman mano
che dalnord
siscendealsud
delPaeserendo sui rami dell'anno,
ma
la scelta,ancora
una
volta, spetta al coltivatore.Se desiderate cespugli molto compatti, formali, ricchi di
nuova
vegetazioneer- baceama
conuna
fiorituramolto tardi- vapotatele moltocorte. Se preferite in-vece arbustini
con
un portamento più naturalesiatepiùcauti.Inognicasoeli-minatetutto il secco e
almeno
unterzo ditutti irami deboli ecascanti, lascian-do
liberocampo
allavigoriadeigermo-
glisottostanti.
Non
abbiatepauraadac- corciare. Perottenere piante più ricche di fiori sono consigliatedue
cimature (taglio dellacima
deigermoglinei mesi diaprileemaggio)
inmodo
chesi svi- luppi unnumero maggiore
digetti late- rali; lacimaturaaumenta
lafioriturama
la ritarda: dall'ultimacimatura alla fio- ritura passeranno in
media
8 settimane per le varietà afiore semplice e 10 per quelle afioredoppio.Rimuovete
poi tutto il terriccio vec- chio, rinvasatecon
substrato fresco inun vaso pulito di dimensioni adeguate, premetemoltodelicatamente,bagnatee portate all'aperto; vaporizzate spesso per
ammorbidire
il legno e favorire la fuoriuscita deigermogli.Lo
striminzito arbustino, se ben cu- rato,saràingradodiregalarvi-
dagiu-gno
fino ageli-
ricchefioriturepermol-tianni.
Agnese Mandrino
(')Indirizzi divivai specializzati:
- Floralpe -
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Provinciale -21030
Cassano Valcuvia (Varese) - Tel. e fax 0332995729.Sconto «Carta Verde»:10%
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Torino - Tel. e fax03356113677. Sconto «Carta Verde»:
25%
fino al 31/12/2000 (non cumulabile conaltre iniziative incorso).CONTROLLO INDIRIZZI
AL 10-7-2000 :14
VITAINCAMPAGNAW2U00La kalmia, una pianta
poco conosciuta da valorizzare
Pur avendo notevoli pregi -
rusticità,capacità
di adattarsianche
ai terrenileggermente
alcalinio con pH
neutro (pur essendo
un'acidofìla),resistenza a temperature
di varigradi
sotto lo zero, fioriturecopiose e prolungate
inmaggio-giugno, fogliame
diun verde lucente
emolto elegante -
la
kalmia
èuna pianta non molto conosciuta
equindi non diffusa come meriterebbe.
Si
presta invece a valorizzare
igrandi come
i piccoli giardini epure
allacoltivazione
invaso La kalmia
èuna
bellissima piantasempreverde da fioreche appartieneal- lafamiglia delleEricacee.
Ha
un portamento arbustivo e i suoi rami, con il passare degli anni,tendono ad allungarsi verticalmente e aformareuna chioma
dall'aspetto arboriforme che raramente però superai2.5 metri di altezza,Si tratta in definitiva di unapiantail
cui utilizzo è indicato siaperi giardini che
dispongono
diampi
spazi sia per quelli di ridotta superficie.LA MESSA A DIMORA
INGIARDINO...
La messa
adimora
per le pianteche sonostate allevateinvasopuò
essere ef- fettuata in qualunque periododell'anno (escludendo ovviamente i mesidipieno inverno), mentrequellechesi acquista- no zollatema
cresciute in piena terraè consigliabile piantarle al giungere dei primi tepori primaverili o anche in no- vembre.Oltreacollocare lapiantainunabu- cadi sufficientecapienza, sideveavere l'avvertenza di eseguire le varieopera- zioni manuali con la dovuta meticolo-
sità per ridurre al
minimo
gli stress da trapianto,aiquali lakalmiaèassai pre- disposta esensibile, inmodo
particola- re se mollo giovaneedipiccola misura.Al
momento
dell'interramento è consigliabileanche
arricchire la terra dellabucacon
un po' di terricciodifo-glieben maturo.
Poichélakalmia mal sopportairista- gni d'acqua, se occorre si
può
provve- dere a correggere il terreno della buca per renderlo piùpermeabile
emeno
compatto miscelandovidellasabbia.
...
E IN VASO
La
kalmiasiprestaancheallacoltiva- zioneinvaso, soprattuttolaspecieangu-stifolia. Per unapianta di 80-100 centi- metridi altezzaèsufficienteun vasodel diametro di 30-36
cm
riempito con un terriccio delcommercio
(deltipoperaci- dofile)o,meglioancora, con una misce-la realizzata in casa
con
terrad'erica (2 parti),terricciodi foglie (2parti), sabbia(1 parte),torbafine (1 parte).
Giovane
piantadìkalmiaallevatainvaso:inquestocasolamessa
adimora
ingiar- dinopuò
essere effettuata inqualunque
periodo dell'anno (ad eccezionedeimesi dipieno inverno).Le
piante chesi acquistanozollatema
cresciuteinpiena terravanno
invecemesse
adimora
inmarzo
oinnovembre
(vedianche
latabellaincal- ceallapagina seguente)A
sinistra:fiorediKalmia
angusti/olia(si trailadìunibrido),A
destra: fiori eboc- ciolidiKalmia
la tifai iaVITAINCAMPAGNAW200D
15
Presso ivivaistièpossibile trovareibrididikalmia confiori dei coloripiù diversi
come bene
evidenzianolefotoDUE SONO LE SPECIE INTERESSANTI
Esistono varie specie di kalmia,
ma
difattosolo
Kalmia
angustifolia e Kal-mia
latifolia interessano il giardinag- gio; tuttavia presso i vivaisti specializ- zati è possibile trovare le specie e gli ibridi appartenenti alledue
specie di kalmia sopra riportate, dimaggior
ef- fetto ornativo, con i quali arricchire ilgiardino(').
Entrambe
lespeciesopracitatedesi-derano
un'esposizione amezzo
sole, però sufficientemente luminosa. Per questoè consigliabile metterle adimora
nelle vicinanze di alberi la cui
chioma
lascia filtrare l'irradiazione solare.Giova
peresempio
allakalmiailtrovar- si vicina(ma non
addossata) acamelie, rododendri,azalee,cornus,aceri dime-
dio sviluppodalfogliamecolorato,allo- ro, agrifoglio; accostamenti questi che contribuiscono afar risaltare ipregi or- namentalicheessapossiedeechemani- festainmaniera veramentestraordinaria durantela fioritura.
Lo
spettacolo chela kalmia produce durantetutto ilperiodo dellafioritura è oltremodopiacevole, spettacolocheini- zia almomento
in cui i numerosi boc-ciolettiincominciano adassumere colo- razioni più o
meno
vistose (a seconda dellavarietà) e prosegue conlagradua-leschiusuradei fiorilacui
forma
èilnon
plus ultra dell'eleganzae della raffina- tezza.La
formazionedei fioriavvienesca- larmente, sicché crescita, maturazione e schiusura sisusseguono con
lenta gradualità; sulla piantavengono
per- tanto a trovarsicontemporaneamente
grappoli di boccioliappena
formati, boccioli in fase di maturazione, fioriche stanno
schiudendo
e fiori perfetta-mente
aperti.Ricordiamo
che i fiori della kalmia una voltarecisipossono
durare in vaso anche peruna
settimanaepiù a pattochesi sostituisca
almeno
ognidue
giorni l'acquachelimantienefreschi.LE CURE
DI COLTIVAZIONE
Saper regolare la frequenzaed i do- saggidelle innaffiature
secondo
l'effet- tivobisogno(perevitare ristagniche po- trebbero provocaremarciumi
deleteri), oltre atenere regolatolo sviluppoin al- tezza dei rami con leggere potature da eseguirsiafiorituraultimata(afinegiù-Ciclo di coltivazione della kalmia
Opera/Jone Gen. Fcb. Mar, Apr. Mag. Giù. Lug. Ago. Set. Ott. Nov, Die.
Messaadimora
Potatura /
Fioritura
Le
epocheindicatehanno
validitàgeneraleper
ilnord, ilcentroeilsudd'Italia con tendenzaall'anticipoman mano
che dalnord
sìscendealsud
delPaesegno-luglio) sono le cure bastanti per il benessere dellapianta.
Ricordiamo
infine che questapianta nonviene in pratica attaccatadainsetti,probabilmente a causa della presenza nei tessuti di un glucoside assai sgradi- to e di
un
alcaloidemolto
amaro. Per questomotivo non
necessita di tratta-menti antiparassitari.
Come
per quasitutte lepianteacido-file,leconcimazioni
devono
esseremol- to limitate.Bruno
Caraffini(')Piantedi kalmiapossonoesserereperite, oltrechepressoipiùrifornitivivai,ancheai seguenti indirizzi:
-Azienda Agricola Vivai F.lliMargheriti - Loc.MonteS.Paolo,50-53043Chiusi(Sie- na)-Tel.0578227686-Fax 057821411;
-Azienda Floricola 11 Giardino - Via Fiu- me, 7 - 28075 Grignasco (Novara) - Tel.
0163417130
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VITAINCAMPAGNA«CUOI)L'ORTO
La valerianella è un ortaggio facile,, valido anche per la coltivazione protetta
La
valerianellaè uno degli ortaggi più
facilida ottenere
eraramente pone problemi tanto
inpiccole che
ingrandi
superfici.Per questo
lasua coltivazione
èconsigliabile pure
a quelliche hanno
limitateconoscenze
di orticoltura.Chi poi non ha mai provato
lecolture
sottotunnel
o «tessuto non tessuto» può senz'altro cominciare da questa pianta
La
valerianella(')è unapiantaorti- cola abbastanza conosciuta e ricercata, anche semeno
diffusa rispetto a lattu- ghe, radicchi ecicorie.Con
raffermarsi delle colture pro- tette lasua importanzaèperòaumenta-
ta perché si adatta bene aessere colti- vatasotto protezioni nel periodo inver- nale nelle località
dove
si registrano temperature abbastanza fredde,come
ad
esempio
inpianura padana.La
troviamo poicon sempre mag-
giore
frequenza
negli orti famigliari dato che lasua riuscitaè quasisempre
assicurata.
Questa
pianta si trova allo statospontaneo
in tutta l'area delMedi-
terraneo
anche
se alcuni la ritengono originaria dellaSardegna
e dellaSicilia.
La
valerianellapuò
essere ritenuta tanto piantaannuale che
biennale a seconda diquando
si effettua la semi- na.Con
la coltura che inizia alla fine dell'estatee viene raccolta entroTanno -
oppure seminata alla fine dell'inver-no
e raccoltain primavera-
il ciclo sideve considerare annuale. Quando
invecesi
semina
in autunnoe si racco- glie a fine inverno-inizio della prima- verasipuò
ritenere biennale.La
durata della coltivazionepuò
essere di 60-70 giorni nelprimo caso
e di120-130
giorni nel secondo.
COME
SIPRESENTA LA PIANTA
La
parte della valerianellache siuti- lizza è rappresentata dalle foglie, abba- stanza carnose e senza picciolo, dispo- stecome
i petali diuna
rosa (disposi- zione a rosetta basale). Essepossono
essere diforma
allargata (spatolata) o allungata,ma
in genere presentano l'a- pice (la punta) arrotondato; laloro lun-ghezza
varia da 5 a 10 era. Il colore delle foglie è diverso aseconda
delle varietà e in genere va dal verdemedio
al verde scuroconaspetto lucente.
La
radice presenta l'asse centrale (fittone) più sviluppato,ma
vi èuna
produzioneabbondantedipiccoleradi- ci laterali.LEMBO DELLA FOGLIA
NERVATURE
Come
sipresentalapiantaFOGLIE DISPOSTE A ROSETTA BASALE
RADICHETTE LATERALI
Piantedivalerianellainfiore
Se non
viene effettuata la raccolta, trafinemarzo
e giugno la piantaforma
uninsieme
di piccoli fiori di colore bianco con tonalità azzurre, impollinati dagli insetti (è l'impollinazione cosid- dettaentomofila).RESISTE BENE AL FREDDO
Questa
piantaha una buona
resi- stenza al freddo e nel nord Italiaviene di regola coltivata dalla tarda estate fino al termine dimarzo (ma
si potreb-be prolungare
la sua coltivazione di circaun mese).Non
è invece adatto un clima caldoe asciutto.Periniziare a vegetarela valerianel- la
ha bisogno
diuna temperatura
di circa 7° centigradi, mentre per il suo sviluppo la temperatura migliore è di15-18° C.
Pur
non
essendo un ortaggio che ha grandi bisogni d'acqua, è necessario disporneper tuttaladuratadella coltu-20
VITAINCAMPAGNA9/2000Valeria/iella
«D
'Olanda».Sìdimostra resìstente alclima
umido
ealfreddo,E
probabilmente lavarietà piùdiffusaValerianella
«Verde a cuore pieno».
Presenta alcune selezioniben adattabilialla coltivazione proietta
ra, specialmente se si effettua la colti-
vazioneprotetta.
IN FATTO
DITERRENO
È ASSAI ADATTABILE
Negli orti famigliari questa pianta, cheè piuttosto adattabile,viene
messa
adimora
nei più diversi tipi di terreno.Risultano molto adatti i suoli argillosi
-
e perciò compatti- ma vanno
evitatii ristagni d'acqua che potrebbero
com-
promettere lacoltivazione.La
reazione (pH) più idonea per la valerianella ècompresa
tra 6 e 7 (dapoco
acida a neutra),ma
sipuò
adatta- re anche a unpH
un pò" più basso(5,6 cioè leggermente acido). Questapianta è però piuttosto sensibile alla salinità delsuolo.È da
ricordareanche che non
èopportuno
piantare perdue
anni di seguito la valerianella nella stessaaiolà.
LE VARIETÀ
SIDISTINGUONO DAL COLORE DELLE FOGLIE
Si
possono,
in linea dimassima,
identificare due gruppi di varietà (che
complessivamente non sono numero-
se): quelle
con
foglie di colore verdemedio
equelle confoglie verdescuro.La
varietà più rappresentativa del gruppo a foglie di colore verdemedio
è quella detta
D'Olanda
oD'Olanda
aseme
grosso (oanchedi Piemonte) che ha foglie allungate, allargate nella parte alta, lucide e carnose. Sidimostra resistente al climaumido
eal freddo,E
probabilmente la varietà più diffusa e ne esistono alcune selezioni (Baval, Valgros, Balka,
Lamac, Macholong).
La
varietà più conosciuta del grup-po
a foglie di colore verde scuro è laVerde
a cuore pieno
o Verdea cuore pieno
aseme
piccolo,con
pianta di dimensioni più ridotte rispetto a quellad'Olanda,
fogliemeno
carnose, inmedia
di forma più allargata e di colo-re verde intenso lucido.
Anche
di que- sta se nepossono
trovare alcune sele- zioniche spesso presentano buona
resistenza al freddo e adattabilità alla coltivazione incoltura protetta(Delika, Arielle,Jade,Gala).
Altre varietàche si possono trovare sul mercato sono: Verdedi
Cambrai
e VerdeD'Etampes,
entrambe con foglie di coloreverde piuttostoscuro.Negli orti famigliari
generalmente
si sceglie la varietà più coltivata nella
zona
o quella che si riesce a trovare presso i rivenditori di sementi,ma
sarebbe
opportuno anche
per questo ortaggioconoscere
le possibiltà che offrono altre varietà.Quindi
è consi- gliabile-
perprocurarsi varietàosele- zioni diverse-
rivolgersi a più rivendi- tori oa ditte che effettuanovendite per corrispondenza (: ).
CONCIMAZIONE
Le
esigenze della valerianella ri- guardo allaconcimazione
sono in ge- neremodeste
e nei piccoli ortinon
è di regola necessario effettuare alcun apporto di fertilizzanti prima della suasemina
dato chesi accontentadi quello che lasciano nelterreno lealtrecoltiva- zioni. Nel caso si disponesse di suolipoco
fertili sipuò
metterla adimora dopo
ortaggi chevengono
abbondante-v
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Semina: lae t
[istanza consigliata rale file
mente concimati come pomodori
e zucchine.LA PREPARAZIONE DEL TERRENO
Per la preparazione de! terreno non
sono
necessarie vangature profonde,ma
è sufficientesmuovere
il suolo peruno
stratodi 15-20etn,Nei terreni pesanti si
può
evitare lavangatura
che, se effettuata subito prima della semina, potrebbecompor-
tare notevoli difficoltà al
momento
del successivoamminutamento
del suolo.Si
può
allora eseguire un'estirpaturaprofonda
e poi procedere ai consueti lavori di preparazione del terreno che precedono lasemina.In tutte le situazioni di coltivazione è necessario curare
molto
losgrondo
dell'acqua dal suolo. Quindi, prima diseminare, è
opportuno
sistemarecon
moltacura gli strati più superficiali delterreno
inmodo che non
visiano buche o
avvallamentidove
possarista-gnare l'acqua.
SI
SEMINA PREVALENTEMENTE
IN
SETTEMBRE E OTTOBRE
Le
operazioni disemina
iniziano solitamente, in pianura padana, nellaseconda metà
di agosto,quando
in genere il forte caldo è passato,ma
imesi
in cui siconcentrano maggior- mente
lesemine, almeno
negli orti famigliari,sono settembreeottobre.Oltre questo termine bisogna semi- naresottotunnel perché lavalerianella,
pur
resistendo al freddo, necessita durante lagerminazionedi temperature del terreno dialmeno
15° C; questo è un aspettoda teneresempre
presente e pertanto è sconsigliabile, pure sotto protezioni, seminarequando
si verifi-cano periodi freddie perturbati.
Le
semine, anche semeno
frequen-ti,
possono riprendere
infebbraio
(meglio sotto tunnel) proseguendo, seVITAINCAMPAGNA'OHIO
21
A
sinistra: coltura attuata amezzo
dellasemina
a spaglio.A
destra:anche per
la valerianella conviene lasemina
a righe cheinseguitoagevola tuttiilavoridicoltivazione,ad
iniziaredalla puliziadelleaioleda
pianteinfestantisi vuole, fino ai primi di
mar/o.
Si potrà usufruire più a lungo della vale- rianella effettuandosemine
scalari (adesempio
3-4semine
alla distanza di circa 15 giorni l'ima dall'altrapartendo dallasecondaquindicina diagosto).La
distribuzione delseme
viene di solito fatta a spaglio o alla volata,ma
sarebbeconsigliabileancheper lavale- rianella seminare a file (righe) distanti 8-15 citi.
La
quantitàdiseme
impiega-ta varia in genere
da
I a 1,5grammi
permetro quadrato(le quantitàvariano in rapporto alla
grandezza
delseme
delle varietà impiegate e allo sviluppo che
assumeranno
le piante delle diver- se varietà).Questi quantitativi
possono
dimi- nuire se si vogliono ottenere piante dimaggiori dimensioni che sono richieste
da
alcuni mercati o nelcaso
si usi tagliare lavalerianellae noncogliere la piantaintera.La
profonditàdisemina
è in genere piuttosto limitata ed è oppor- tuno che non superi ilmezzo
centime-tro. Alcuni coltivatori addirittura
non
interrano il seme,ma colmano
il sol- chetto disemina passando con un
rullo, così
con una
solaoperazione
accostano ecomprimono
ilseme
al ter- reno.Il
numero
di semi contenuti in ungrammo
èmolto
variabile perché ledimensionie il peso
cambiano
asecon- dadelle varietà. In ognicaso lesemen-
ti sono abbastanza voluminose
ma
leg- gere einungrammo
nesono contenute da600
(varietà aseme
grosso) a 1.000 (varietà aseme
piccolo).Dopo
la semina, specialmente nei periodi piùcaldi e asciutti e in assenzadi precipitazioni, bisogna intervenire con limitate e, se necessario, ripetute quantitàd'acqua fino a
quando
la ger- minazione ècompletamente
avvenuta.Per favorire la nascita delle piantine,
quando
sioperacon temperature vicine alminimo
per la germinazione, è eon-Semenlidivarietà a
seme
grosso (circa600
semipergrammo]
Il sistema più impiegato
per i
irriga- zione della valerianella è quelloper
aspersione (apioggia). Inogni casolequantità impiegate devono
essere ridotteperché il terreno, durante tuttoil
periodo
di. coltivazione,non deve mai
risultarebagnato ma
soltanto rimanerefrescosigliabilestendere sulle aiole un telodi tessuto
non
tessuto checonsente
un aumento, anche se leggero, della tem- peratura a livello del terreno. Per lo stesso motivo, cioè per consentire una più rapida e uniforme germinazione, iteli di tessuto
non
tessutopossono
essere impiegatisottotunnel.
In piccole superfici la valerianella, viste le sue limitate dimensioni, viene talvolta seminata assieme (consociata) adaltri ortaggi e soprattuttoai ravanel-
li.
Qualcuno
usaancoracoltivarla nelle stesse aiole di altre piante orticole caratteristiche della stagione freddacome
cavolie porri; questa pratica non è però consigliabile in quanto i porri e soprattutto i cavolisono abbastanza
esigenti perquanto riguardagli apporti di concimi azotati che invece
non
sono necessari per la valerianella e potreb- bero causare un elevatoaccumulo
di nitrati nelle foglie,accumulo
daevitare perché potrebbe essere nocivo per la salute.L'IRRIGAZIONE DIPENDE DAL PERIODO DI COLTIVAZIONH
Nelle colture autunno-invernali e
d'inizio
primavera
attuate inpieno campo
le irrigazionisono
in genere ridotte alminimo
indispensabile e inannate piovose, di regola,
non
si inter- viene, limitandosi, se necessario, abagnare leggermente
la aiole per far germinarei semi.Al contrario, nelle coltivazioni di fine estate-autunno e inquelle protette gli interventi irrigui
devono
essere più attenti e assidui, a iniziare da quelli che si effettuano subitodopo
la semi- na, anche se le quantità d'acquadi cui la coltura ha bisogno sono, in genere, modeste. Sotto tunnel, in particolare nel pieno della stagione fredda, biso-gna
dare acqua soloquando
è necessa- rio,arieggiando poi molto bene perfar22
VITAINCAMPAGNA9Q0O0asciugare
completamente
lepiante.Il sistema più usato per irrigare la valerianella è quello per aspersione o a pioggia,
ma
una volta germinati i semisi
può anche
far scorrere lentamente l'acquatrauna
filae l'altrasmuovendo
di frequente il terreno in superficie in
modo
che l'acqua possapenetrare con piùfacilitànel suolo.LE CURE COLTURALI
Le
cure di coltivazioneda
riservare alla valerianella sono molto limitate e consistono essenzialmente nel togliere leeventuali piante infestanti che si svi-luppano
nelle aiole.Questo
lavoro è facilitato dallasemina
a file che con- sente pure di lavorare gli strati più superficiali del terreno chepossono
diventare compatti in seguito a piogge oaripetute irrigazioni.Talvolta
può
rendersi necessario, incaso
digerminazione abbondante.
diradare le piante per
impedire una
crescita stentata, ingiallimenti delle foglie e quindi scarsa qualità della produzione.Per colture in cui si raccoglie la pianta intera si calcola in
600-800
ilnumero
ottimaledi piantedatenere per metroquadrato.LA COLTURA PROTETTA È CONSIGLIABILE
La
valerianella èuna
delle colture più consigliabilida
mettere adimora
sotto protezioni in piccole superfici, non soloper la facilità dì coltivazione,ma
anche perchépuò
fornire un pro- dotto fresco inuna
stagione, quella invernale, in cui gli ortaggi disponibilisono
limitati siacome numero che come
quantità.Alloscopo sonosufficienti tunneldi
modeste
dimensioni(m
1-1,2 di lar- ghezza,m
1 circa di altezza) che pos-sono essere collocati sulle aiole anche sela seminaerastataeseguitain prece-
denza
in pienaaria.Bisogna comunque
prevedere delle aperture perché la valerianellaha biso-gno
di essere arieggata con larghezza pur resistendomeglio
di altre piante orticole al climaumido
dei tunnel e algocciolamentodeiteli.
L'arieggiamento
èopportuno
chesia effettuato anche
quando
all'esterno vi sono pochi gradi sopra lozero, tanto in giornate soleggiateche
ditempo
nuvoloso.Volendo aumentare ancor
più la protezione delle piante dal fred-do
sipuò
stendere alla sera sulle aiole un velo di tessutonon
tessutoda
rimuovere alla mattina perché la vale- rianella durante il giornoprenda
più lucepossibile.A
sinistra: la valerianella, assieme alle lattughe e alle cicorieda
taglio eda
cogliere, è
uno
degli ortaggi chepossono
essere coltivati con successo in pieno inverno sotto tunnel inzone abbastanza
freddecome
lapianura padana. A
destra:piantedivalerianella infusedi crescitaprotette
da
tessutonon
tessutoNon disponendo
di tunnelnon
volendoli utilizzare, durante il periodo autunno-invernalesipuò
tenerelavale- rianella sotto i veli di tessutonon
tes- sutoper tutta la duratadel ciclo di col- tivazione.Aiolà divalerianella
prima
dell'iniziodella raccolta
SI
RACCOGLIE L'INTERA PIANTA O
SITAGLIANO LE FOGLIE
Nella
maggior
partedelle zone dovesi coltiva la valerianella le piants^ven-
gono
raccolte intere (con una piccola porzionedi radice): soloalcunicoltiva- toriprocedono
al taglio delle fogliecome
sifacon lalattuga e lacicoriadataglio.
Per la raccolta ci si aiuta in genere con un coltello cortoe robusto infilan- dolo nei primi strati di terreno e reci-
dendo
le radici didiverse pianteinuna
solavolta.Si toglie quindi la valerianella dal- l'aiolà e la si allontana
scuotendo
la terra rimasta attaccata alle radici (alcontempo
si separano le foglie ingialli- teo guaste).Per raccogliere piante più pulite è consigliabile procedere
quando sono
asciutteperché
se le fogliesono
bagnate oumide
trattengono di più ilterreno.
In
un
piccolo orto è consigliabile raccogliere volta per volta le quantità necessarie alconsumo
per avere sempre prodottofresco.La
valerianella pulitasiconserva per più giorni nel frigorifero, insacchetti di materialeplastico perali-
menti (si conservapiù facilmenterispet- to allelattughe dataglio).
In 10 metri quadrati di superficie si
possonoraccogliere
da
5 a 10-12 chilo-grammi
e anche più di prodotto, quan-titàvariabili soprattutto asecondadelle
VITAINCAMl'ACNA'VMKI
23
** *
*' M
s'A
sinistra:quando
si raccoglie è consigliabileasportarelepiante afilealterne inmodo
chequelle cherimangono prendano
piùaria e luceenon
siformino
foglie gialle alla base dellepiante stesse.A
destra: apposito attrezzoper
la raccolta costruitoconun
coltellobenaffilatoapplicatoalmanico
diuna
falcedimensioni che
hanno
lepiantequando
si tolgono dall'aiolà, dell'uniforniita della coltura,della varietà adottata, del periododi coltivazione.
LE MALATTIE E
IPARASSITI
NON PREOCCUPANO
La
valerianella è unapiantarusticaeabbastanza raramente può
arrecare preoccupazioniaicoltivatori.Può
essere avoltedanneggiata dalumache
e limac- ce;uno
dei mezzi più consigliabili per contrastare questi parassiti è l'installa- zionedi barriere protettivecome
posso- noessere delle lamiere zincate interrate 20-30centimetri e altefuori daterra70- 80centimetri.Molto
importante è invece sottoli- neare la necessità che nel terrenodove
si
semina
la valerianellanon
vi siano ristagni d'acqua echequando
questasi coltiva sottotunnel leprotezioni venga-Valerianellaconfezionata «inpiedi» in
una
cassettinadimaterialeplasticoCiclo di coltivazione della valerianella
Operazione
Semina
Raccolta
Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giù. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Die
Le epoche
indicatehanno
validità generaleper
il nord, il centro e ilsud
d'Italia con tendenzaall'anticipo
man mano
che dalnord
siscende alsuddel Paese. Iperioditratteggiatiindicano chelecolturevengono meno
praticate.=
coltura sottotunnel,=
consigliatacoltura sottoprotezionino arieggiate in
modo
continuativo e inabbondanza.
L'UTILIZZAZIONE IN CUCINA
Nella
maggior
parte dei casi si uti- lizza la pianta tenuta intera e solo in alcune zonevengono
preferite lefoglie tagliate.Dopo
la raccolta si può,come
detto,
mantenere
in frigorifero per diversi giorni senza che subisca parti- colari alterazioni. Per questa suacarat- teristicala troviamosempre
più di fre-quente
neisupermercati da
sola omescolata ad
altri ortaggi (radicchi- cicorie, indivia riccia,scarola) e confe- zionata in vaschette chiuse con il pro- dotto già lavato epronto
per l'uso.Questapossibilitàche possiedonoalcu- ni ortaggi di essere offerti al
consuma-
tore pronte per l'utilizzazione costitui- sce un settore nell'ambito dell'attività orticola che ha preso il
nome
di«IV gamma». A
chi possiedeun
piccolo orto quest'ultimo aspettopuò
interes- sare solo dal punto di vista dell'infor-mazione perché
lacosa migliore
èsempre
quella diconsumare
il proprio prodotto fresco. In questo senso,una
cura particolaredeve
essere prestataquando
si lava la valerianella perché è facileche
le foglie-
e il cuore delle piante se queste si lasciano intere-
trattengano terreno che è
poco
grade- vole trovare,anche
se in tracce mini- me,quando
ci si ciba di questagustosa insalata.Comunemente
la valeriahella vieneconsumala
crudada solao assie-me
airadicchie, più spesso, ai ravanel-li. Alcuni la
mescolano anche con
la rucola,ma può
costituire un ingredien- te delle insalate miste più diverse. C'è poi chi se ne serve per confezionare delicati risotti.Dal puntodi vistaalimentarelavale- rianellaè unapianta orticolache appor-
ta un
numero
di caloriemolto
basso (attornoa IOper 100grammi
di prodot- tofresco). Contiene inoltre vitamine (A, C, delgruppo B
e PP) e sali minerali (potassio, magnesio, calcio).Sembra,
tra l'altro,che lavalerianella sia meglio
tollerata, rispetto ad altre insalate, dalle personedelicatedi stomaco.
FotodiAnnalisa Vian Silvio Caltran
(')
La
valerianella appartiene alla famiglia delle Valerianacee e ilnome
scientifico della specie è Valerianella locusta. Il suonome comune
può variareda unaposizio- ne geograficaall'altra e alcuni lachiama- noimpropriamente
valeriana(comuni
sonole denominazionidolcetta, gallinelle, songin).( 2
) Vi