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Manes conferma: SIFAR e carabinieri erano pronti ad effettuare gli arresti

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Quotidiano / Anno XLIV / N. 352 (iS'"™',.'.?) Vtncrdi 22 dicembre 1967 / L. 60 • *

Quello che l a T V n o n d i r a

Su questo numero il resoconto steno- grafico detta deposizione dei gene-

rali Manes (nella foto) e De Lorenzo

S e n a t o : C a m e r a :

BRUCIANTI ACCUSE Dl TERRACINI AL PRE- SIDENTE D.C. DEU'ANTIMAFIA (a pag. 2)

IL PCI E IL PSIUP ABBANDONANO L'AULA PER PROTESTA (a pag. 4)

ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO

I SOCIALISTI AUTONOMI APPOGGIANO

L'ACCORDO ELETTORALE

PCI-PSIUP

(A pagina 4)

Clamorosa testimonianza del generale autore dell'inchiesta che svelo il colpo di stato del '64

Manes conferma: SIFAR e carabinieri erano pronti ad effettuare gli arresti

Trecento nomi nella « lista nera » di Napoli - Riunioni segrete con generali e colonnelli, ma senza il vice-comandante dei carabinieri - De Lorenzo: « Ricevevo ordini dal SIFAR » - Torna alia ribalta i l nome del generate Allavena: f u lui a consegnare i fascicoli per g l i arresti - Il Tribunale ordina I'acquisizione agli a t t i dell' inchiesta Manes

Perche non vogliono I'inchiesta?

< l l i CERTAMENTE rassicurante la garanzia for- n'xta dal ministro Tremelloni... » scriveva, non si sa se umoristicamente. La Stampa di ieri. In verita nel di- scorso di Tremelloni vi e stato molto di reticente e pochissimo di rassicurante. Non possono rassicurare, infatti, le prove di « candore », diciamo cosi, date dal ministro della Difesa. I ministri non hanno il diritto di farsi prendere in giro dai loro subordinati. Se accade, si dimettano. E se non vogliono dimettersi. dicano almeno, con chiarezza, come stanno le cose. E soprat- tutto non insistano. Invece Tremelloni insiste, e an- nuncia ' un' suo. < riesame > dei f a t t i ^ e gli furono nascosti — egli fa capire — dal generate Ciglieri. Ma chi fara questo « riesame »? Tutti, dice Tremelloni, tranne che il Parlamento. E inoltre, < fidatevi di me >.

E perche dovremmo fidarci di un ministro che in ma- teria di sua competenza ne sa meno — e provato — dei giornalisti dell*Espresso e deWUnita?

Se oggi l'opinione pubblica sa qualcosa di cid che bolliva in pentola nel luglio 1964. ci6 non si deve alia acuta mente indagatrice di Tremelloni. Si deve ai giornalisti. E la cosa piu preoccupante e che — lo ha dichiarato ieri il generale Manes — quando 1*Espresso pubblico le famose rivelazioni che oggi appaionn fondatissime, Tremelloni non si preoccupo affatto di scoprire se quelle rivelazioni rispondevano a verita: si preoccupo solo di sapere, tramite Ciglieri, i nomi dei colonnelli che avevano parlato con YEspres- so. Oggi che si viene a sapere che le riunioni del giugno-luglio 1964 in cui compilare le liste di arresti ci sono state, Tremelloni fa capire che lui non lo sapcva perche glielo avevano tenuto nascosto. E mal- grado questa bella prova di <t candore ». chiede il man- dato di « approfbndire ». Ma a questo punto non ve- diamo che cosa ci sia da « approfondire», che non sia il problema delle responsabilita politiche di cio che accade e non accade. Questo e il punto ancora oscuro: perche per quanto riguarda 1'azione dei cara- binieri e del SIFAR nel luglio 1964 molto e ormai chiaro.

Basta leggere la deposizione di Manes (che non avra gli onori della TV) per rendersene conto. Ci furono riunioni operative, ci furono liste di nomi da arrestare

(quarantasctte a Milano. trecento a Napoli ricorda Manes). E allora? Resta da scoprire perche venne messo in moto questo meccanismo. Resta da scoprire chi furono i politici democristiani che autorizzarono la messa in moto del meccanismo. Resta da sapere chi furono quei ministri democristiani. oggi latitanti in Parlamento. che seppero. tacquero e promossero De Lorenzo. Chi deve. se non il Parlamento. indagare su questo aspetto politico della vicenda?

J^i c AFFARE > che sta esplodendo non e solo un

«affare di generali», come grida scandalizzato il Corriere. E* un affare politico, un affare democri- stiano. un affare di ministri. Tremelloni dice che esiste un « segreto militare * che nessuno pud violare.

Ma e un pretendere di violare il « segreto militare » cercare di sapere qual e stata la mano politica che ha armato la fantasia di qualche generale. autoriz- zandolo a predisporre deportazioni in massa ?

O l FACCIA dunque luce, con il Parlamento: e su tutto. Sia garantito con il Parlamento che le « ap- profondite indagini > che Tremelloni sta ordinando (a chi? al suo segretario?) siano d a w e r o approfon- dite e mirino a sapere la verita su tutto l'affare. Sul prima e sul dopo il luglio 1964. La deposizione di Manes, giunta 24 ore dopo le mezze confession! di Tremelloni, rende ancora piu urgente I'acquisizione al Parlamento dei veri «atti > dell'affare a comin- ciare dalla inchiesta Manes, gia in possesso del ma- gistrate. '

Chi e che. oltre al Corriere della Sera e alia DC, vuole che l'affare si insabbi, colpendo solo qualche generale e colonnello? II tono preoccupato del capo- gmppo del PSU. Ferri, e dello stesso La Malfa, cosa vuol dire? Vuol dire che anch'essi si contentano delle

« garanzie ^ di un ministro cosl poco garante? 0 vuol dire che anch'essi pensano che luce deve essere fatta e che il Parlamento deve essere messo in grado di difendersi e di giudicare? Ma se e cosl. perche tante reticenze e non si da una risposta chiara, non si dice si alia proposta di una inchiesta parlamentare che indaghi sui precedenti e sulle conseguenze del lu- glio 1964?

Maurizio Ferrari

Sulla ilrada dalla verita Ie- ri e stato compluto un passo de-

clslvo: II vlcecomandante del- I'Arma del Carabinieri, gen.

Manes, con una explosive depo- sizione al processo De Lorenzo

< Espresso i , ha confermato che nell'eslate del '64 SIFAR e ca- rabinieri avevano preparato tut- to per I'arresto slmultaneo del le personality iscritte nelle c li-

sle nere » del servlzlo segreto.

II gen. Manes, nell'estate scorsa, venne Incaricato dl condurre una Inchiesta tra gli altl ufnclall dell'Arma, per accertare chi avesse dato all'c Espresso • le clamorosa Informazlonl sul «col- po di ttato >. Interrogando gene- rali • colonnelli, pen), Manes — come ha detfo al gludlcl — si accorse che « ytntvano fuorl clr- coatanze gravl che non poteva

ceiar* al superior! ». Chlet* de- poslzlonl •' scritte perch* abba I' tmpresslono cha I ' testlmonl

« fossero sottopostl a presslonl >.

Dalla deposizione del generale Manes. e risultato che la liste dl proscrlzlona vennero cons*

gnate durante una rlunlona del 26 gtugno '64 al comando del- l'Arma; le porto Allavena, allora vlcecomandante del SIFAR; tre- cento arresti erano previstl sol- tanto nella zona che ricade sotto la glurisdlzlone della divisions dl Napoli. In Emilia avrebbe dovuto essere arrestato anche un generale.

L'inchiesta Manes, per ordine del Tribunale, sara acqulsita agli atti del processo, e questo e un punto fermo decisivo, non solo sul piano giudiziarlo. Ora le rlsultanze di questa Inchiesta divengono In un certo modo pub- bliche: da esse, ormai, e Im- possibile tornare indietro.

Dopo Manes, ha deposto di nuovo il gen. De Lorenzo. Egli ha confermato che nell'estate '64 I'Arma del carabinieri era stata messa a dlsposizione del SIFAR e ha ammesso I'esistenza delle liste.

(A pagina 5 il testo stenografico)

Ha vissuto 18 giorni I'uomo dal cuore giovane

D A F O N T I A M E R I C A N E A C A N B E R R A

Conf erme alia visita di Johnson

II presidente cercherebbe nell'incontro con Paolo VI un diversivo al suo isolamenlo

Ulteriori dispacci da Canber- ra. che citano come fonti gli ambienti vicmi al presidente Johnson, hanno confermato «en che quest'ultimo cconta di fer- marsi a Roma, per incontrare Paolo VI in occaskme del Xa- tale>. Manca tuttora una san- zione uff.ciale. mentre fonti ro- mane credono di sapere che Pao'.o VI e Saragat avrcbbero fatto conoscere il loro gradi- mento.

Nessuna indicazione viene for- nita circa i motivi che ispirereb- bero la visita. fino a ieri esclu- sa dal calendario presidenziale.

Ma tutto sta ad indicare che si tratta soltanto di un cccasionale diversivo. escogitato dalfuomo il cui nome simboleggia ormai in tutto U mondo la * sporca guerra >. i suoi orrori e la sua

< escalation >. per sfuggire al suo pesante, drammatico isola- mento e. probabilmente alle sue difficolt* elettoralL

Johnson avra certo modo di constatare. durante la sua < so- sta » a Roma, fes«Taxione che circonda tui e la sua guerra.

E sarebbe molto grave se la vi- sita in Vatkano — e forse an- che al Quirinale — potesse la- sciare in lui dubbi sul fatto che la stragrande maggioranza del popolo italiano. cattolici e no,

\-ede la pace come qualcosa di strettamente legato alia fine del- l'intervento americano e all'auto-

decisione dej vietnamiti.

OGGI piu dolci

\

roi DOVRESTE, come not facciamo sempre, quando possiamo, ascol- tare la radio soprattutto la mattina, perche vi si imparano cose utili e preziose, anche se, qual- che volta, ci lasciano nelVanimo un senso non incoraggiante delta no- stra inferiorita civile.

Cost e accaduto ieri ver- so le note, quando un signore, esperto di diete- tica, ci ha spiegato che gli italiani, deplorevol- mente, consumano i dol- ci molto di rado, soltan- to in occasions di feste o di liete solennita, men- tre la verita i che i dol- ci dovrebbero essere, co- sl ha detto - I'esperto,

« un alimento normale >

consigUabile a tutti per le sue proprieta altamen- te nutritive e corrobo- ranti. Essi si compongo- no, infatti, di latte, bur- ro, torli di novo, cacao, zucchero, vaniglia, co-

gnac, maraschino e, al caso, mandorle toste e pinoli, per non parlare (questo lo abbiamo letto no* recentemente, non ricordiamo dove) di cer- ti dolci, piu raffinati, che domandano anche Vag- giunta di tartufi. e, se si vuole, di caviale.

Ora, si chiedeva lo esperto radiofonico, co- me mai questi italiani non consumano piu dol- ci, non ne fanno, insom- ma, una componente quotidiana delta loro ali- mentaaone? 1 braccian- ti e gli edili, i metaUur- gici e le tessitricij i mi- natori e i portuah, i pa- sum e i naviganti, gli impiegmti, gli statali e gli insegnanti, che cosa aspettano a mangiare ogni giorno qualche squi- sito Saint Honore, una deliiiosa zuppa inglese, una croccante omelette flambee? E i bambini, i bambini dei lavoratori, perchi non fanno rego-

larmente colazione, la mattina, con burro, ca- cao, torli d'uovo e pan- na? Voi It vedete tristi e macilenti. Bella form, gli mancano i dolci. So- no vittime innocenti di una dimenticama, quel- la dei dolciumi, che dav- vero non si riesce a spie- gare da parte di genitori che pure, bugiardi, dico- no di voler loro tanto bene.

(Dimenticavamo di ag- gxungere, soprattutto per i pensionati e i disoccu- pati i quali, com'e noto, hanno tempo da perde- rc, che col scafflet di

; cioccolata lo champagne si lega egregiamente. Vi consigliamo la Venve Clicquot, e non vi preoc- cupate se si tratta di una vedova,' poveretta. Era inconsolabile, ma quan- do, anni fa, vide le sta- tistiche delle vendite, se ne fece ben presto una ragione).

Forttbracclo

E' MORTO

All'alba di ieri nella stan- za 274 del Groote Shour Hospital • II referto par- la di collasso polmonare

Nostro lervizio CITTA' DEL CAPO, 21 L'awentura del ccuore giovane* e finita all'alba di stamane, nella stanzet- ta asettica del c Groote Shuur Hospital» d o v e Louis Washkansky com- batteva la sua disperata battaglia per soprawive- re. La morte e soprag- giunta alle ore 6,50 locali (in Italia erano le 5,50) per < col- lasso polmonare >. vale a di re per gravi lesioni che han- no bloccato le funzioni dei polmoni. II cuore di Denise Darvall ha cosi cessato di battere per la seconda volta.

e per sempre. La prima vol- ta s'era fermato nella matti- na di domenica 3 dicembre.

quando la ragazza era morta in seguito ad un incidente stradale: fu allora che il cuo- re. c recuperato >. venne inne- stato dal prof. Barnard e dal.

la sua equipe di cardio-chi rurghi. sull'organismo di Wa shkansky.

c Adesso si che mia figlia 6 reramente morta». ha sin- ghiozzato Edward Darvall. U padre di Denise, quando gli

& stata comunicata la morte di Washkansky. Due stone umane tragicamente parallele.

quelle del cinquantatreenne commerciante e della ragazza venticinquenne: ma. intreccia- tesi e congiuntesi nel < cuo- re nuovo ». erano assurte qua- si a simbolo della grande spe- ranza che da sempre l"uomo persegue: quella di potere.

un giorno. sconfiggere le ma- lattie.

La morte di Louis Washkan- sky e sopraggiunta dopo una lunga. tenibfle nottata in cui I'intero personale medico del c Groote Shuur > aveva tenta- to con ogni mezzo di argina- re il processo letale sull'or- ganismo del paziente. In par- ticolare. sono slate effettua- te numerose trasfusioni di san- gue per fronteggiare la rapl- da diminuzione dei globuli bianchi. Questi. durante la notte. erano scesi da una me- dia di 30.000 sino a un mini- mo di 5.000. un numero con- siderato c letale ». Le trasfu- sioni avevano rialzato la me- dia dei globuli bianchi. e per un po* le condizioni del ma- la to erano parse migliorare:

poi. dun tratto. il rapido af- fievoHrsi delle funzioni vitali.

Durante le ultime ore. la respirazione di Washkansky si era fatta difficile ed i medici hanno impiegato metodi ma nuali e meccanici per facilt- tarla: il paziente non era in

C. W .

(segue a pag. 3)

C I T T A ' D E L CAPO — La slgnora Ann Washkansky pi disperata alia notizia della morta del marito.

Nella prima meta di gennaio

In Italia il premier

romeno Maurer

BUCAREST. 21.

(S.M.) — II presidents del Coosiglio dei ministri rome- no Gheorghe Maurer si re- chera in visita ufAciale in Italia nella prima meta di gennaio prossimo. Lo annun- cia stasera una not a deL fAgerprcss, precisando che la visita del Prime ministro romeno, che sari accompa- onaeo del ministro dogli Est*- ri Carmlia Manesco, ha lev- go sa mvfto del presidente del Cemifllio dei ministri ita- llaoo on. Mora. Maurer e Ma- netai, avranno colloaui e in- centrt •Aciali can I dirigenti HaNani. Essi Inoltre vlslte- raiM* akone delle maggiori

• invareee mdastriali ed eceno- micht dal nostro paete.

Llftvito di Moro al Premier romeno, come si ricordera, fu recale a Maurer dal mi- nistro degll Esteri on. Fan- fani lo scorso agosto, in oc- casion* della sua visita in Romania.

Aumenfo del 3 per cento

Acciaierie di Terni:

55,5% alia FIOM-CGIL

TERM. 21.

( A P . ) — Alle Acciaierie di Terni, la FIOM-CGIL M corquistato il 554 per cen- to dei voti degli operal nella

elezioni per la commission*

interna, airmentanoo del S per cento rispetto alle prece- denti etezienl. La FIOM e II solo smdacato che ha aumen- tato la sua forza e il sue prestiglo nella piu grande fabbrka deil'Umbria, men- tre hanno perso terreno CISL e CISNAL; la U I L static narla.

Ecco a segoito I datl: vo- tantl afej. schede nolle e blanche 351; voti validi J.M4.

FIOM-CGIL 2.M7 voti, pari al 554% (precedenti elezioni 51.*?%); FIM-CI5L t i l voti, 72% ( 2 M 5 % ) ; U I L M UIL i » votl, 17% (17%); CISNAL l i t voti, 5,2% (t,75%). I seggi operal sono statl rfpartiti: ft alia FIOM-CGIL; 2 alia F I M - CISL; 2 alia UILM-UIL; 1 al- ia CISNAL.

(2)

PAG. 2 / v i t a i f f a l i a n a 1 ' U n i t a / venerdi 22 dicembre 1967 TWh DEI GIORNO 3

«Soffia il venfo»

dell'unifa

1 J N O strano vento unitario

*J soflia in campo sinda- cale»: cosl inizia un elzcviro di 24 Ore, riecheggiando senza volcrlo il ben piu incisivo ini- zio d'un documento di 120 anni fa, il Manifesto del co- muniiti: « Uno 6pettro si ag- gira per 1'Europa...».

Ci6 che ha colpito il quoti- diano dell'Assolombarda e la crescita dawero impetuosa di posizioni unitaric fra i sinda- cati 24 Ore le elenca: docu- mento CGILrCISL-UIL sulla occupazione, documento FIOM- FIM sulla metalmeccanica, do- cumento FILTEA-Federtessili- TJILTA sul settore tessile, trat- tativa unitaria per il pubblico impicgo, vertenza unitaria sulla riforma previdenziale. II gior- nale dimenrica la proclama- zione dello sciopero generale, che ha dato il suggello alia avanzata dell'unita fra i sinda- cali anche se e poi stato so- speso. (Sospeso, non revocato:

la vertenza e piii che mai aperta).

Ripcrcorrcndo le tappe del dialogo fra le ire Confedera- zioni, 24 Ore si displace che

esso — com'era stato pro- posto — non sia stato nnviato

• dopo le cle/ioni. II fastidio dell'organo padronale pu6 es- sere capito: se il dialogo fosse

•tato dawero interrotto, il li- vello di unita ne avrebl>e risen- tito. Invece, come rileva con dispetto 24 Ore, il dialogo e npreso «sullc cose che man mano si prcsentavano», oltre a proseguire anche sul tenia specifico dcH'unificazione sin- dacalc. - •

Orbenc, - in questo « strano vento » il quotidiano dell'As- colombarda vede appunto la presenza di uno spcttro: U parrito comunista. Tutta qucsta storia del dialogo, voi non lo sapevate ma in realta — su 24 Ore «carta canta» — e stata montata dai comunisti. E da chi altri? Infatti « il vento unitario serve ai comunisti », come 24 Ore aflerma d'aver saputo da fonte diretta, alia confercn?a opcraia tenuta re- centcmente a Torino.

Per6 quando un giornale pa- dronale dice queste cose, ha per eflctto di porci un dilem- ma: il «vento unitario serve ai comunisti», ma preoccupa i capitalisti. Se questa e 1'al- remativa, e chiaro che il « ven- to unitario» e positivo, essen- do uno spcttro per i padroni.

24 Ore non lo sa, ma la sua argomentazlone' e la piu per- suasiva anche se vuole agitare uno spauracchio. Tan to piu che esso si pronuncia aperta- mente per il «pluralismo sin- dacale*. del quale i lavoratori Italian] sono stufi perche e gia costato troppo. Piu di quanto taluni dicono sia costata la uniti sindacale, che in realta casta cars ai padroni, non ai lavoratori

Aris Accomero

Una casa moderna per i braccianli

L

A Federbracdanti nazionale con sua del 14 ottobre '67 indirizzata al presidente della commissione Lavori pubblici e ai gruppi del PSU. PCI. PSIUP.

DC, PRI, chiede un impegno

« a fare discutere e ad appro- vals entro la legislatura in cor- to un prowedimenro che metu

• dtsposizione ulteriori stanzia- menti per la costruzione di abi- tazioni per i lavoratori agri- coli dipendend ». Facendo pre- cedere questa richiesta dalla se- guente morivaztone: «Nei sei anni di applicazione della Iegge n 1676 e fino al 30 giugno '69

•ono stari approvati n. 3 piani di invesrimento per una som- ma totale di 160 miliardi di lire; il numero degli alloggi costruiri o in via di costruzione e per6 sensibilmente inferiore alia cifra inizialmente prevista in quanto tra U primo piano di invesrimento ed il terzo il costo medio per vano e aumen- tato di quasi il doppio Di qui 1'esigenza di un rihnanziamen- to della Iegge n. 1676 ner at- tuare gli scopi che con tale prowedimento ci si era pre- fissi e per non tradire la !e- gittima aspettativa dei lavo- ratori ».

II 23 novembre s»orso 2 mi- lioni di lavoratori agricoli co- kmi e bracciant hanno scio- perato unitariamente non solo per la riforma della previ- denza agricola, ma anche, come hanno detto apertamenre le ccntrali sindacali per superare e risolvere l'insostenibile con- dizione tbitttiv* e civile di queste cttegorie di lavoraton II gruppo comunista alia Ca- mera dei deputari fin dal 4 feb- braio 1965 con la proposta di Iegge n. 2051 avente per tirolo:

« Modifiche alia Iegge 30 dicenv bre I960, n. 1676, recante nor- me per la costruzione di abi- tazxmi per i lavoratori agn coH» sostiene le stesse cose e con noi, prima Ton Curti del PSIUP e poi I'on. Zani belli, ddla DC, hanno avanxato analoghe proposte legislative

SI rratta ora oon solo di tener fede agli impegni e al le protnesse contenute nella Iegge del 1960 ma di dilatare la dimemione dei prowedi menri nuovi da prendere, in modo da garanrire tubtto la conrinuita operariva della vrc- crtta Iegge e dormant la solu- aone integrale dd problema della casa moderna e confor tevole a tutti i lavoratori agri

•Pii.

Bruno Gombi

Sena to: brucianti accuse di Terracini al presidente della Commissione d'inchiesta

PAFUNDI SCAVALC0' L'ANTIMAFIA

per scagionare il dc Gioia

Un documento della Commissione coinvolgeva I'atfuale sottosegretario - Pofundi di sua iniziativa ordino un supplemento d'inchiesta - Il compagno Terracini chie- de che sia presentata una relazione sui lavori sin qui compiuti dall'antimafia

II compagno Terracini ha chie- sto ieri al Scnato che la Com- missione antimafia presenti ra- pidamente una relazione sui n- sultati degli accertamentt llnora compiuti. perche il l'anamento sia in grado di fare un primo bilancio e prendere le mutative che si dimostreranno necessarie.

II presidente del gruppo comu- nista, avanzando questa nchie sta, ha fatto una nuova clamo rosa rivelazione sulla grave con dotta del presidente della Com missione. sen. Pafundi. a pro- posito dell'acctisa di collusione con la mafia da cui i| sottose- gretario dc alle Finan/e, onore- vole Gioia. si sent) colpito, dopo la pul>blicazione di un documen- to della Commissione parlamen- tare d'inchiesta.

Terracini ha ricordato che a distanza di quattro anni ancora non si pud prevedere come e qunndo le Camere verranno a conascenza delle conclusioni del- I*Antimafia Questo fatto 6 an- cora piu preoccupante se si tie ne conto delle voci che nco- minciano insistenteniente a cir- colare sulla possibilita di uno scioglimento anticipato del Par- lamento. A questo punto — ha detto Terracini — si fa neces- saria, direi impenosa. I'esigen za di conoscere dal presidente della Commissione dell'antima fla. Pafundi, quah sono le pro-

spettive circa la conclusione dei la\ori. Terracini ha osservato che questa richiesta 6 resa ur- gente dalla situazione di impasse in cui la Commissione e giunta

anche per le iniziative « non sem- pre opportune» del sen. Pa- fundi. Nelle ultime settimane si 6 registrata tra l'altro un'inter- vista di Pafundi a un settima- nale, che contiene accuse infon- date nei confront! dei membri comunisti della Commissione.

Terracini ha poi ricordato il gra- ve episodio in cui Pafundi fu coinvolto allorchd gli stessi com- missari dell'Antimafla appresero che a loro insaputa il presidente aveva negato alia magistratura una serie di docuir.enti e l'atte- stazione sulla autentiata del rapporto su Palermo, che riguar*

da fra l'altro Ton Gioia.

Stranamente tutti questi epi- sodi spiacevoli si sono verifica- U quando ci si e approssimati al punto nevralgico e centrale

Dopo una giornata di scontri nella maggioranza

Legge ospedaliera: nuova umiliazione ai socialisti

Mariotti costrefto a dividere col ministro degli Interni i poterl previsti dal prowedimento — Oggi il « vertice » contro le ri- chieste dei lavoratori — I rappresentanti dei sindacafi da Moro per le pensioni — Un articolo di Vecchietti sull'accordo PCI-PSIUP

Mariotti e i socialisti han- no subito un'altra umiliazio- ne sulla legge ospedaliera.

I poteri che erano attribuiti esclusivamente al ministro della Sanita per la trasfor- mazione delle opere pie in enti ospedalieri, per la no- mina degli organism! am- ministrativi e il controllo del patrimonio. saranno esercitati a mezzadria col ministro degli Interni. « So- no stato messo sotto tute- la > ha confessato Mariotti.

Questa decisione 6 stata as- sunta dalla commissione Sanita del Senato e sara portata oggi in aula. L'e- mendamento del dc Jervo- lino che sottraeva gli ospe- dali piu ricchl al nuovo as- setto previsto dalla Iegge e rientrato. A tali conclusioni si e giunti dopo una gior- nata di scontri che hanno avuto per protagonistl Mo- ro, Piccoll, Gava e i socia- listi. Mentre ieri mattina in commissione Jervolino lnsisteva suU'emendamento, Moro e Piccoll convocava- no Gava. II Presidente del Consiglio si e richiamato agli accord! di governo che stabilivano la intangibilita del testo nella sua ultima edizlone. Gava ha minaccia- to le dimissioni da capo- gruppo qualora il governo avesse posto la questione di fiducia per resplngere l*e- mendamento Jervolino. Ver- so mezzoglorno Moro ha cer- cato di aggirare Tostacolo prendendo direttamente con- tatto con Jervolino che si rifiutava di rltirare l'emen- damento ma prometteva di abhandonare I lavori della commissione. Cosl infatti e awenuto e I'emendamento e stato ritirato dagl! altri firmatari dc.

Gli emendamenti comuni- sti che chiedevano la costi- tuzione di un fondo ospeda- liero. illustrati dai compa- eni Maccarrone, Cassese e Orlandi sono stati respinti.

Mariotti li ha definiti « giu- sti» ma improponihili nel- l'attuale situazione polities.

Niente di nuovo nelle trat- tative tra gli alleati sui pun- ti controversi della legge siill'UnivcrMta. Ma 105 de- putati dc hanno preso 1'ini- ziativa di scrivere a Moro e Rumor per chiedere che la legge venga approvata nei testo governativo.

II « vertice » dei leaders del centro sinistra e dei ministri finanziari sul bloc- co della spesa pubblica, gia rinviato a dopo Natale, si fara stamane. E' particolar- mente La Malfa che ha fret- ta e insiste per una drastica decisione govemativa che codifiehi il no a tutte le ri- vendicazinni dei lavoratori fino al termine della legi- slatura.

II discorso sulle pensioni ri- prende nei pomeriggio di oggi con un incontro tra i rappre- sentanti delle confederazioni

sindacali e Moro. Conferma- ta anche la convocazione del Consiglio dei ministri per domani con il problema de- gli staUli all'ordine del giorno.

Meno di un'ora e durata ieri la riunione della dire- zione socialist*, il tempo di prendere atto di due docu- ment! (sul partito e sul pro- gramma elettorale) che ven- gono trasmessi alle federa- zioni come base di discus- sione per la conferenza na-

zionale dol 13-14-15 febbraio, cioe, ha detto Nenni, «tre mesi circa prima delle ele- zioni >. Su quel < circa > si 6 fatta anche l'ipotesi di un eventuale leggero antici- po delle consultazioni politi- che general! rispetto alia scadenza che vien data piu probabile (l'ultima domeni- ca di maggio). II programma elettorale del PSU e un elen- co di riforme da fare nei campo della scuola, dell'ur- banistica, dell'organizzazio- ne statale ecc. Ma non e'e un giudizio sull'esperienza di governo che ha gia vani- ficato le velleita riformatrici del partito e tutto suona perci6 abbastanza astratto.

La direzione si e riconvocata per 1'8 e 11 9 gennaio e allora discutera anche del Sifar

Ennesima manovra ostruzionisttca

-i *

Potti agrari:

i dc rinviano ogni decisione

Era stata convocata per ien mattina la commissione agricol- tura della Camera per la con- clusione del dibattito sui pro- blemi della mezzadria e della colonla. Senooche il governo ha voluto che neppure ieri la disciw- sione. apertasi alcune sett:ma- ne fa. potesse concludersi

I compagnj Mceli. Magno e 0?nibene si sono recati prima dal presdente della commissio- ne e poi dal presidente della Camera per espnmere la viva protesta del gruppo comunista e per chiedere che la commis- sone venisse riconvocata entro la serata. Poiche a rid non si e voluto prov\edere. i deputati «>

munisti componenti la commis- sione. avva:endosi della faoolta concessa dall'art. 44 dd regola- mento. hanno chiesto la convo- cazione della commi55»ne entro dieci giomi. e ooi ne! corso del- le ferie dl fine d*anno.

n compagno Chiaromonte ci ha nlasciato «i proposito la se- guente dichiarazione:

« Prendendo pretesto dal fatto che bjognava votare. xi aula.

sull'eserciuo prowuono. la nunrone della commisswne agn- ooitura e stata rinviala a dopo le teste Si poteva sospendere la seduta per un'ora o due, e poi rippenderla: ma il gover- no e i deputati demoenstiaru oon si sooo nemmeno presentau.

La cosa e gravtssana. La mag- gioranza <t eentrosirusu-a e di- visa e spaccata. il governo e fermo sulle sue posinoni. e non sa trovare altra strada che que!- la del rinvvo. Cos! passano i mesi. e non 9r. conclude n'ente noi protestiamo vivamente contro tutto questo. e ncordia- mo la nostra pos none. Biaogna approvare. entro gennaio. le leg- g) di modifica per la mezzadria e la colonla. il fondo <fc solida- rieta. la modifica della Iegge aui mutuJ a favore delle coo- perative di eonduz-one. D grup- po comunista e dedso a stron- care queste manovre dilatone della DC e del governo di ceo- trosimstra. ed aocbe ad im-

e

imere il ntmo necetsatio ai von stessi della commissione agncottura. Ci awarremo, per questo. di tutti gli strumentt re- golamentan. In ogm eaao. non consertiremo che alcun prov- vedimerKo venga esarrunato xi sede legislattva da Ha commis- sone, e questo per tutt'e due i rami del Paxlamento*.

e del veto francese alia Gran Bretagna nei MEC.

ARTICOLO DI VECCHIETTI

L'accordo PCI-PSIUP, scri- ve il compagno Vecchietti neir editoriale di Mondo Nuovo, non h un anacroni- etico frontismo degli anni sessanta ed & ancor meno una via elettorale alia solu- zlone dei problem! del rao- -vimento operaio. Si tratta di

una iniziativa politica e non elettoralistica, diretta a raf- forzare l'unita di classe non sul terreno di una fideisti- ca propaganda unitaria, ma mettendo in movimento le cose per cambiare la tenden- za in atto. II dissenso sul- l'accordo elettorale col PCI che e'e stato nei nostro par- tito non 6 sulle question! di fondo, ma di tattica, per il perseguimento di fini comu- ni. Non verte sulla neces- sity di passare aH'offensiva unitariamente, non 6 sulla funzione del PSIUP, che 6 fuori discussione e neppure sulla esigenza di allargare uno schieramento alternati- vo al centro-sinistra a quan- ti, airinterno e alPesterno del PSIUP, non hanno ri- nunciato al socialismo e, an- zitutto, alle nuove tendenze che affiorano nei mondo cat- tolico. La stessa adesione di Parri e di un gruppo di so- cialisti indipendenti tra cui i compagni Anderlini, Caret- toni, Simone Gatto, Taormi- na e Luzzatto non e una ade- sione a un cartello dei no al centro-sinistra, ma e un impegno di Iotta attorno ad un accordo fra due partiti che sono anzitutto impegna- ti a difendere la democrazia dalle tendenze autoritarie connaturate alio sviluppo ca- pitalistico. II nostro accordo col PCI — conclude Vec- chietti — non si limita a rivendicare l'autonomia dei due partiti e riconoscere le convergenze e le divergen- ze che esistono fra PSIUP e PCI, ma va oltre. Mira a rendere operante al livello di una politica di alternative a sinistra, l'unita politica, non organizzativa, delle si-

nistra fQm r #

dell'impegno della Commissio- ne: i rapporti tra mafia e po- tere politico.

Terracini ha a questo punto rivelato il grave episodio che abbiamo richiamato all'inizio.

L'anno scorso un rapporto del- l'Antimafla sull'amministra7ione comunale di Palermo venne di- stnbuito ai senatori i>er deci- sione della presidcwa della As- semb!ea. r L'Ora di Palermo riportd ampi stralci da queto documento dal quale emergeva un torhido intreccio di rapporti e di affari tra un costriit*ore edile. considerato mafioso. e Vex senatorc dc Cusenza, sufvero del sottosegretario dc Gioia.

L'on Gioia si sentl investito da queste brucianti accuse che ri- sultavano da una ricerca con- dot t a dal colonnello della guar- dia di finanza Lapis. Gioia que- reld L'Ora. Terracini ha rive- lato che contemporoneamente il deputato dc presonto un espo- sto alia Commissione antimafia

«per sollecitare un supplemen- to di ricerca. o. direi, di istrut- toria ».

Ma mentre questa richiesta avrebbe dovuto essere acquisita in via ufficiale ai documenti della Commissione alia quale spettava decidere. fu il sena- tore Pafundi personal men te a promuovere un supp'emento di inchiesta. La Commissione fu addirittura tenuta airoscuro di questa iniziativa. I fatti che erano alia base delle accuse.

documentate nei primo rapporto del co'onne'lo Lapis, furono con- fermati. ma c Ton Pafundi — ha detto Terracini — venne a

•winere e forse in qualche modo non fu lontano dal sollecitare un'altra conscijiienza » cioe una lettera de! co'onnello Lapis che conteneva una sorta di rettifl ca del'e interpretazioni espresse nei primo rapporto consegnato all'antimafla.

c E. vedi caso — ha detto Terracini — codesto colonnello della Guardia di Finanza fu tra- sferito da Palermo a Napoli e nei frattempo divenne per via gerarchica o ministeriale un su- bordinato della persona che era stata fatta bersaglio delle accu- se contenute nei primo rappor- to*. Nulla da stupirsi quindl che egli abbia fatto pervenire una lettera di artiflciosa e sten- tata smentita. Ebbene — ha detto Terracini — tutti questi documenti che avrebbero sem- mai dovuto essere acquisiti ed esaminati dalla Commissione. ri- masero a disposizione individua- te e riservata deTon. Pafundi

Terracini ha quindi concluso ribadendo la necessita che sia presentata una relarone dei la- vori svolH negli ultimi quattro anni. Cid non vuol dire che la Commissione debba cessare di esistere. Anzi. essa ha avuto certamente un notevole ruolo nello ttimolare Tonera di quelle autorita che si «ono imnegnate contro il fenomeno mafloso ed e nertan*o onoortuno che anche nrfla prossima legislatura la Commissione possa con rinnova- ta effirienza proseguire i suol lavori.

n presidente ZETJOLT-LANZI- ni ha assicurato Terracini che la sua richiesta sara prospet- tata al presidente della Came- ra ed ha invitato 1 senatori membri dell'Antimafia a riferire al sen. Pafundi.

Successivamente il Senato ha approvato a maggioranza tre decreti: uno che finanzia le ope- re di ampliamento deH'aeropor- to di Fiumicino, il secondo che stanzia 476 miliardi per gli isti-

tuti mutualistici. a terzo che ri- guarda il finanziamento di que- sta spesa attraverso la emissio- ne di buord novennali del tesoro.

Per Fiumicino il compagno ADAMOLI ha criticato il ricor-

so al decreto e il mancato col- legamcnto del prowedimento con la proprammazione del set- tore. Per le Mutue. il compa- gno BITOSSI ha nlevato che il finanziamento dimostra la volon- ta del governo di mantenere Tattuale assetto. H compagno CAPONI ha criticato gii sper- peri della tjestione bonomiana delle mutue contadine.

II Senato ha infine approva to la procedura d'urgenza per il disegno di leg*e in favore de- gli ex combattenti. oer il quale

£ stato assicurato il finanzia- mento trrazie alia appro\-azfone di un emendamento del PCI al b3ancio.

Sono in gioco le sorti della cilia e lo sviluppo della Toscana

Con un porto strozzato Livorno senza avvenire

Superato il falso dilemma: scalo commerciale o industriale ? - Rivendicata I'utilizzazione del « Canale dei navicelli» - Profondi legami del porto labronico col suo vasto retroterra - II comprensorio Livorno-Pontedera-Pisa

Dal nostro inviato

LIVORNO. 21.

Si stanno «giocando > in queste settimane le sorti di Livorno, del suo porto e del relativo hinterland, della sua economia e di quella di buona parte della Toscana. Vengono al pettine, infatti. J nodi di una vecchia polemical incon- cludente e inutile aggiungia- mo, che potrebbe sintetizzarsi nei falso dilemma: Livorno citta portuale commerciale, o Livorno cittd portuale-indu- striale?

Abbiamo detto che si tratta di un falso dilemma e ci spie- ghiamo subito. Non pretendia- mo ovviamente di far la par- te dei saccenti in una mate- ria tutt'altro che semplice. Ma affermiamo, anche per avere segmto il dibattito sidle « seel te > per il futuro della citta labronica svoltosi negli ultimi anni attorno alle iniziative del nostro partito, dei sindacati e delle amministrazioni popola- ri, che Livorno. cosl come si

£ venuta configurando nei cor- so del suo divenire, pud e de- ve conservare cotemporanea- mente le sue caratteristiche esseimali: cittd portuale-com- merciale. in rapporto a cid che il suo scalo marittimo & sem- pre stato ed & tuttora; citta portuale industriale in rappor- to alle esigenze di incremen- to dell'economia locale, non concepUa entro i Umiti angu- sti e irreali d'un municipali- smo che ha fatto il suo tempo.

ma inserita in un piu vasto comprensorio che comprende anche Pisa e gli altri centri deU'immediato enlroterra, nei quadro di una Unea di svi- luppo che interessa tutta la regione.

L'hinterland

Si tratta, pertanto, di attua- re scelte che consentano, in una visione globale dei pro- blemi e degli interessi, en- trambe le soluzUmi. Ed i pre- cisamente queUo che intendo- no fare anzitutto i lavoratori del porto. U comune, la pro- vincia, le istanze amministra- tive della zona. VUnione delle province toscane e lo stesso Comitato regionale per la pro- grammazione.

Che il porto di Livorno deb- ba conservare la sua struttu- ra prevalentemente commer- ciale, d'altra parte, risulta chiaro non appena si va a ve- dere la funzione che esso e venuto svolgendo soprattutto negli ultimi anni. A questo ri- guardo va rilevato che quello di Livorno £ sempre stato classificato fra i primi dieci grandi porti italiani, al 5. o al 6. posto delta graduatoria. a seconda del volume delle mer- ci manipolate Ma quel che conta sono t legami che lo scalo & riuscito a stabUire. in modo permanente e ormai tra- dizionale. con un vastissimo retroterra che, oltre alia To- scana, tocca principalmente VEmilia Romagna, la Lombar- dia, le Tre Venezie. in parte VUmbria e in parte la stessa Liguria. E cid in condizioni di estrema precarieta dei mez- ri di comunicazione. mentre manca ad esempio (e dire

'•£» iff;'

Una veduta del porto di Livorno.

manca non d esagerato) una vera strada fra Livorno e Fi- renze, per un legame diretta con VAutostrada del Sole, e mentre le attrezzature mec- caniche e le capacita ricetti- ve del porto livornese lascia- no cosi a desiderare che lo spettacolo di setteotto-dieci navi e anche oltre ferme in rada, in attesa del proprio tur- no di attracco. e del tutto con- sueto.

Sono dunque queste caratte- ristiche che vanno rafforzate e stimolate, con adeguate e tempestive opere di amplia- mento e di ammodernamento, che tengano conto ovviamente ed anzitutto della sua < fun- zione > come porto toscano. Ed

£ per questo complesso di con- siderazioni che la Compagnia dei lavoratori portuali, con lo assenso e il pieno appoggio degli enti loali. propone di uti- lizzare il vecchio « Canale dei navicelli %, costruito all'epoca del Granducato toscano. non come semplice « sfogo » per quelle navi che attualmente non riescono a entrare in por- to. ma come clemento di svi- luppo del porto in quanto tale:

come punto cardine di una piu agile e piu moderna strut tura, la quale tenga presenti le caratteristiche che i porti dovranno assumere in presen- za della rivoluzione tecnologi- ca in atto nei campo dei tra- sporti marittimi attraverso i containers e. per quanto ri- guarda il Mediterraneo. con le nari-traghetto.

Esiste. al riquardo. un in- teressante studio tecnico. pub- blicato a euro dell'/lmfnini strazione prorinciale livorne- se. dal quale risulta che con la costruzione della nuova

Proposta inaccettabile per « Tribuna elettorale »

Per la propaganda in televisione Moro vuol prendersi piu tempo che nei 1963

E" ancora tn alto mare la pos- sibilita di un accordo per Tribu- na elettoraU in seoo alia Com- missione parlamentare di vigi- lanza sulla RAI-TV. La bona di programmi sottoposta all'esa- me della Commissione e un ca- poUvoro di ipocraia. di jtampo moroteo. e, owiaineme. perse- gue robiettivo dichiarato di pre- servare al governo e alia sua maggioranza (e soprattutto alia DC) una condixkme di favore.

assolutamente tnaccettabUe.

Ecoo tn sintesi le proposte.

La prima costitutscc una «no- vita ». pero subito appiattita.

E* il t collegamento diretto*.

con la ripresa televtsiva, per mezz'ora. di un comino. Che pero deve essere tenuto all'in-

terno di un teatro. con 500 «in vitati». un solo ora tore; esclusa la possibilita di inserti filmati, di intervento di canti e di altre persone. Una idea buona, in- somnia. subito scrapata.

Confereme stampa: otto sono nservate al dingentj dj partito e ben quattro al governo. che hi ta] modo preteode di essere pre- sent* nella competizione eletto- rale - per la quale alia TV tutti i partiti devono essere uguah — in modo pin massiccjo che nei 1963. lanto per dare un'idea. 0 governo vuole fodere del privi- iegk» delTapertura. di una con- done del ministro delT Interne (che definisce ttecnica»). di una conferenza stampa <M vi- cepresidente del Consiglio. men-

i tre all'ineffabile Moro dovreb- be essere riservato il giorno della chiusura.

DiboOitt a 4 o «tar©!* eletto- roli>: il discorso non cambia.

Anche in periodo elettorale, la maggioranza pretende di esser tale, e prepotente. Ogni dibattito a 4 dovrebbe cioe esser fatto con due partiti di opposrzkxte e due della maggioranza. Risulta- to: la DC godTebbe di aei pre- senze. 0 PCI e il PSU di quattro.

TtftM I fepatatl cwiwnlsll SENZA ECCEZIONE ALCU NA tone tenutl ad Mscrv

pr*t«ntl alia Mrfuta dl oggi.

tutti gli altn partiti di due.

I parlamentan dc hanno di- feso a spada tratta questo pro- gramma inaccettabile, che i com- pagni NannuzzL Vaienzi. Fran- cavilla e Scarpa hanno duramen- te attaccato.

Alia fine e stato deciso che un Comitato ristretto nesamini la materia, e sottoponga ie sue conclusioni alia - commissione eonvocata per met* gennaio.

Definite invece sono state, con accordo unanime, Tribtnua po- litica (che funzionera Ano alia ottava settima na antecedente le elezionO e 1'istituzione di Tribti- na sindacale, che avra un pro- prio spazio.

a. d. m.

Darsena Toscana, allargando il «Canale dei navicelli > e utilizzando pienamente la va- sta area circostante si potreb- be ottenere uno sviluppo di banchine per circa 3100 metri lineari (quello attuale, di tutto il porto, non supera i 2700 me- tri), utilizzando le ampie zone di servizio per la costruzione di grandi strode e raccordi ferroviari e di impianti di ca- rattere strettamente portuali, a cominciare da un < Centro inlernazionale di containers >, con grandi magazzini, depo- siti. tettoie. piazzali.

I «containers»

Queste sono le proposte im- mediate che i lavoratori e gli amministratori livornesi fan- no per Vampliamento del loro porto. Del resto che la via da seguire sia quella indicata lo dimostra il fatto che la cosid- detta iniziativa privata ha gia fatto qualcosa proprio nella stessa direzione: la < President Lines», una grossa societa USA di navigazione, per esem pio. ha acquistato proprio nel- la zona portuale di Livorno 140 ettari di terreno dove edi- ficherd un terminal (capolinea) per containers.

Questa che abbiamo voluta- mente definito la « rivoluzione dei containers > ovviamente comportera problemi sociali e

umani anche gravi, specie per quanto riguarda loccupaziune dei lavoratori nell'ambito por- tuale. hia questo e un discor- so che il congresso dei por- tuali livornesi, svoltosi nei giorni scorsi, ha gia iniziato.

proponendo soluzioni e inizia- tive rispondenti alle necessita del presente e del futuro.

Proprio perche non si na- scondono la realta; proprio perchi sanno tn quale dire- zione andranno le cose (ba- sti pensare che per scaricare una nav-e porta-containers di 10 mila tonnellate ci vogliono 8 ore di lavoro. mentre con i sistemi tradizionnli sono ne- cessari 7 giorni), proprio per- che < vedono > gli sviluppi del- la situazione e del loro stesso lavoro. i portuali livornesi si battono per ottenere il finan- ziamento del piano di opere da essi indicato. La posta in gioco i grossa. II porto la- bronico ha in sk. nei suo en- troterra, nelle sue gia offer- mate correnti di traffico. le piu ampie possibilita di svi- lupparsi come grande empo- rio commerciale e come gran de centro di servizio per nuo- vi grossi intediamenti fndu- striali: ma non immediatamen- te collegati alle banchine co- me qualcuno pretenderebbe di proporre ancora oggi, mentre

£ sorta Ttivalta Scrivia e men tre si delinea la grande zona industriale Pisa-Livorno-Pon- tedera. Si pensi soltanto che nei 1956 il volume delle merci

«lavorate * nello scalo livor- nese superb di poco le 700 mila

tonnellate, mentre nei 1966 si aggiro sugli 8 milioni di ton- nellate.

Questa 4 gld una prova che I'evoluzione commerciale indu- striale del porto e del suo hin- terland e* iniziata da tempo e si 4 sviluppata. pur in mezzo a difficoltA e incomprensioni, e nella totale indifferenza del le industrie di Stato. Questa d una prova che la lotta dei li- vornesi per un grande scalo marittimo, che sia anzitutto toscano e gia si proietti net futuro. i giusta. E' una prova che I'lniziafiua. per cui si sta realizzando nella zona e nel- la regione una grande mobill- tazione di forze, va portata avanti ienza riserve e con \a massima energia, nell'ambito di un € sistema regionale * dei porti toscani che. oltre a Li- vorno. comprenda U porto in- dustriale-turistico di Piombi- no. il porto minerario di Ma- rina di Carrara e auelli di Viareggio e Santo Stefano, so- prattutto come centri di in- cremento del turismo e della pesca: un organismo retto da un unico ente democratico e inserito in una c wtema na- zionale portuale» articolato per reqioni.

Sirio Sebastianelli

Coca - Cola:

non c # e motivo di allarme

Lo ha dichiarato Mariotti alia Camera - Negative le analisi compiute dalla

Sanita

Son e'e alcun motivo per ri- tenere la CocaCo.a nociva alia salute. Lo ha dichiarato ieri al- ia Camera d ministro della Sa n.ta nspondendo ad una inter- rogazione presentata dai de- putati comunisti Miceli e DA- lessio a proposito delle allar- manti notizie giunte dairest«ro circa I'esistenza nella bevan da di sostarue peraiciose per Tuorno adulto (disfacimento den- tano. ulcera gastnea. ecc) e m misura p:u grave per il bam- b.na

Mariotti. dopo aver detto cr.e e in corso di diramanone una circolare che richiama le d.t- te produttrici di bevande ana!

eoliebe ad indicare nelle botti glie gli ingredient], ha precisato che il minis:ero e comunque a conoscenza della composizione della Coca-Cola, sia sulla base di una dichiararooe della ditta tn teressata. sia sulla base di una recente analisi esegu:ta da 11 I$:i tuto Sirpenore di Sanita i! quale ha accertato che «nelle bibite proote al cortsumo la caffeina e presente ne'.la quantita di g_ 0 009 per cento (una tazzma di caffe espresso ne contiene da g. AJt a 0.09%); lacido fosforico e presen'e nella quant:ta di g 0.05 per cento; la ricerca dell'anidri- de solforosa ha dato militate negativo ». Non sono stati m trati altri dementi tossici.

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