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Di Luciano Spadoni LUNA E CIELO

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Academic year: 2022

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(1)

Di Luciano Spadoni

LUNA E CIELO

(2)

La consecutività dei gesti stordisce l’anima.

L’altalena e l’andirivieni

Come cerchi di esperienza concentriche, si interruppero.

Ed a breve

Nacque un pensiero nuovo.

Luciano Spadoni

(3)

Luna e Cielo

In quella notte, Dio pose la luna nel firmamento Illuminando il cielo.

Le acque splendevano Di luce inargentata.

Ma nell’Uomo, tutto questo non bastava

In esso albergano, mancanza di felicità ed estrema sofferenza.

Tutto questo con all’interno, un immenso dolore La sua vecchiaia.

Eppure quel cielo stellato, non seda Il dispiacere che ne emerge.

Ora la notte è priva di quel chiarore Notte silenziosa e afosa.

Il cuore si stringe, lo sguardo va alla luna Che nel cielo, con luce fioca

Implora alla vita.

(4)

Signore Gesù

Sei entrato nella mia vita

Toccando il senso più profondo del mio cuore carico di sogni.

Ho le scarpe piene di sassi

Pesano come pesano i miei anni.

Comprendo solo ora

Il senso più sublime che pervade la mia mente Tese sono le mie braccia

Ma solide e invisibili catene interrompono il mio divenire in te.

Le mie immagini sono come sempre piene di invenzioni E dinanzi a questa fredda minestra

Raccolgo le mie forze ora giunte allo stremo.

La mia via è già tracciata

Continuo comunque per la mia strada

Toccando con le mani aperte questa magnifica Terra fatta di fango fresco.

Il sentiero che sto attraversando è infido, tra platani e acacie Che, come me, si stanno lasciando andare.

Dimmi! dove poter trovare il significato della vita

Forse nella semplicità, forse nella difficoltà, forse nel dolore.

Abbracciami ora e illuminami!

Così ch’io possa tornare finalmente a vedere...attraverso la tua luce.

(5)

Le Donne

Scrivo alle donne

Intingendo la penna nell’arcobaleno.

Mi domando e cerco risposta

Cosa sarebbe l’umanità senza la donna?

Il fervore nel mio cuore,

Porge il pensiero alle donne ombra.

In un giorno così speciale

Anche le loro anime saranno libere

Di esporre il coraggio che alberga silente nel loro cuore.

In tutte le parole del mondo

Auguro oggi, a te donna, d’essere amata Con coraggio, indipendenza e rispetto.

(6)

Ed ora a te caro amico scrivo.

Lascio la porta aperta Per te amico.

L’Amico è!

Colui con cui puoi stare in silenzio Ad ascoltare versi di poesia.

Mani stanche su quella scrivania

Da cui sto raccontandoti i miei sentimenti.

Nel silenzio ora scorre il tempo E allora guardo oltre.

Ma l’oltre mi mostra, fame e guerra e ingiustizie.

L’attimo nascosto dentro le mie fatiche Goccia sul mio viso.

Ah!

Se solo trovassi spazio

Nel celato profumo della vita!

L’amico vero non giudica Ma comprende

E tu mi insegni che non bisogna andare Ma correre con passi da gigante.

Così fummo amici Ed ora ti voglio dire...

A te

Caro amico, io scrivo.

(7)

Sentimenti

Nei miei sogni appare

La figura madre della narrazione.

Io ora!

Prendo in mano la mia matita che si estende Accompagnandomi fino all’imbrunire.

A volte la malinconia alberga attraverso pensieri oscuri Prendendo la pienezza del mio cuore.

Quante volte ho dato il meglio di me!?

Improvvisamente la vita riprendeva colore.

Ma il dolore prende a prestito alcuni tratti dell’uomo che è in me.

Senza poesia anche la scienza sembrerebbe immorale.

Tra le tante parole scritte sentirsi interprete.

Sfumature di rimorso mi posseggono

Attraverso l’esame, tra buon senso e sfide religiose

Dentro etiche che viaggiano profonde tra immoralità e incertezze.

Questo esame in me si ripete continuamente

L’obbiettivo è promuovere l’interpretazione dei miei sentimenti, Sempre alla ricerca dell’Unicità e dell’Assoluto.

(8)

Animali

Ho un trambusto in casa.

Però amo i miei animali.

Esseri viventi ai quali si nega la proprietà dell’anima.

Parlo con loro attraverso gesti, l’anima d’altronde non ha bisogno di parole.

Sono poche le persone che li ascoltano.

Non sentono le loro grida di paura.

Gli uomini continuano a distruggere la loro vita.

Se continueremo a seminare delitto e dolore Non si mieterà mai ne gioia ne amore.

Io mi sento uno di loro, amo le loro emozioni Che forse sono più genuine di quelle umane.

Prego, si prego che la loro vita cresca in virtù Ed in funzione delle nostre reciproche vite.

(9)

L’Alba

Il falco si libra in volo Fermo, immobile

Sospeso in aria, in equilibrio.

Tra poco s’unirà danzando

Lassù tra spazzi azzurri, vagando leggero.

Fiamma consuma il suo corpo Nell’essenza del volo.

Puntando, esce allo scoperto Non teme l’aria aperta.

All’orizzonte il lago si staglia Tra cielo pallido e nebbioso.

La sera di luci, oramai stellata Di aria gelida si colora il paesaggio.

Questa poesia, come il falco Rimarrà sospesa nel tempo.

Abbraccio l’aria intorno al mio corpo

Le nuvole metteranno a dormire i miei pensieri, Che forse ...risorgeranno all’alba.

(10)

Luce dall’Amore

Più leggevo e più la mia vita si arrampicava sui sogni.

Sono affranto e solo tra i miei libri e le tante parole.

Ora sono qui, con la matita in bocca E davanti a miei occhi solo fogli bianchi.

Parole future si estendono nella mia mente.

A volte sono senza mete, a volte piene di significati.

La mia scrittura si estende ai margini Fino a sentire di non poter più continuare.

Sono stanco di sconfitte e fallimenti Non è tempo, di riposare.

Mi affamo di vittorie ma sono così lontane.

Da sembrare nude all’orizzonte

Continuo imperterrito alla ricerca di parole.

Forse ogni scrittore deve patire

Perché lì che i suoi concetti si esaltano.

Il mio tempo si sta esaurendo

Le mie battaglie con la vita si sciolgono al sole.

Io ho combattuto e ho perso.

No , io vincerò perché scortato dall’amore!

(11)

Ora

Io ah! Che voglia di parlare dei miei anni

La rabbia, scuote innumerevoli momenti passati in fretta.

Un amico caro diceva

“Non sono gli anni della tua vita che contano Ma quanta vita metti nei tuoi anni.”

In quel comò impolverato Ritrovo all’angolo del cassetto Vecchi scritti di mio nonno.

Anche a lui, gli anni passavano in fretta

Solo, parole di libertà scritte, ma così illuminanti Rinnegate da guerre infami.

Cercare nel buio una piccola candela

Che con la sua fioca luce illumina il mio cuore.

Così ora raccolgo ricordi

Piccoli gesti che forse non andranno dispersi.

Metterò fortemente così tanta vita nei miei anni Fino a consumare tutti i miei pensieri.

… Ora.

(12)

I nostri valori

“Anderson, definito vintage Per la sua essenziale poesia.

Un anima salvata dalla scrittura Completava il suo essere definito Autore maledetto, attraverso parole Che lo definivano poeta."

La nostra natura, emargina l’Uomo.

E attraverso fantasiose liriche si emanano concetti.

“ Il bisogno estremo del sole, per dare vita e libertà a un piccolo fiore”

Stralci di ripetute immagini che si liberano nella mia mente Attraverso scrittura e versi.

Anche lui, come me, tra aforismi carichi di libertà.

Attraverso i sogni, si sprigionano materie di ipotetico talento.

Forse limitarsi a vivere solo di scrittura non è abbastanza Ma oggi, dove guerra e male, impazzano

Cos’altro fare?

Noi, come custodi di parole

Dobbiamo perdonare tutto e tutti come dice il buon Dio.

Forse le tante parole falliranno

Ma lasceranno un chiaro esempio di come deve essere la nostra Esistenza, immutata e stravagante, tra valore lirico e valore civile.

(13)

Quel vecchio carro

In quel tempo ero solo un bambino Ma quel vecchio carro pieno di ricordi Tirato a fatica dall'enorme Gilda

E’ ancora cosa indelebile nel mio cuore.

La folta criniera bianca Lo sbruffare inesorabile Lo scalpitio degli zoccoli

Sulle pietre angolari e profonde.

Partenze...

Quel carico prezioso ricco di aspri vini maturi Nell'aria il profumo di nettari giovani

Che attraversano timidi i sentieri del Bosco Grande.

Brividi nelle lunghe notti Rumori sospetti

Il sole tra le fitte nebbie L'alba...

L'alba che rende di nuovo chiari i percorsi della vita

Gilda affiancata dai due piccoli destrieri neri nelle salite più profonde.

E tu caro papà...

Tu su quel carro, giorni e giorni e giorni, tra distanze, silenzi, sogni.

Fiero di riportare il tuo carro a casa

Con le tasche piene di poche monete e molliche di marzapane per i tuoi figli E stanco, vederti cadere sul letto di paglia e lana preparato dalla mamma...

Figli miei, adesso è quel bambino cresciuto in vostro padre che vi dice...

"Non dimenticate il Paese che ha visto la schiena di un cavallo e quella di un uomo Rompersi per dare a questo giorno la libertà di essere vissuto a pieno da voi che siete...Futuro".

(14)

Eppur mi sento solo

La mia vita come un grande contenitore.

Eppur Io mi sento solo

A raccontare storie miste a verità sfuggenti.

Eppur Io mi sento solo

Pensieri, immagini tra paure e incertezze Tagliano il mio cuore già ferito.

Eppur Io mi sento solo

Nella notte incerta dove il sonno

Corre così forte da non riuscire a prenderlo.

Eppur Io mi sento solo

Dove il sole oramai alto nel cielo

Illumina e arde il mio Spirito afflitto dal dolore.

La Nenia da me raccontata …

Si dissolve tra le genti che corrono incontro a futuri Incerti e aggrovigliati

Eppur Io mi sento solo!

(15)

Due navi

Due navi attraverso la tempesta Nei Mari del tempo che fu.

La mia vita stesa su righi di racconti di gioia E’ il triste destino oramai segnato dagli stenti.

Le verità sono chiare.

Le catene di ferro ora stringono la mia vita In quel luogo freddo e impetuoso

Ella arrugginisce.

Voci e canti albergano lì in quella cella.

Anime splendono intorno a me riempiendo gli spazzi E così a stento mi offro a te vita

Liberando rabbia per quei poveri esuli trattenuti nelle fredde celle.

(16)

Il teatro

Oh come t’amai mia vita ingrata Così evanescente!

Persi battaglie e rivincite.

Mi innamorai del tempo e dei miei infami tormenti.

Mai ho lasciato nulla al fato che non fosse compiuto.

Un granello di me stesso rimase appeso alla mia entità.

E` lì che ripresi le mie forze e le rimisi a me.

Ricominciai il mio viaggio su che cosa dovevo diventare.

Pur essendo messo all’angolo dalla malattia.

Una luce si sprigionò spingendo l'intero mio essere oltremodo.

Attesi che il sole della nuova vita entrasse nel mio corpo.

“Il Teatro”

(17)

La donna e l’angelo

La donna e l’Angelo si fusero insieme Dando origine al vento.

Dagl’inferi sortì il demone Con un balzo tentò di prenderli

Ma ciò che rimase tra i suoi artigli fu il Nulla.

Il Sangue fu risparmiato, avrebbe macchiato le bianche piume.

Il silenzio s’interruppe dentro un fievole lamento.

Tutto questo mi trafisse il cuore

Rimasi colpito dalla sua dolcezza, l’Angelo e la Donna, la Perfezione.

Insieme a tutti i suoi intimi pensieri

Il Demone tentò la scalata al trono ma fallì Non prenderai mai la mia anima viva!

Disse l’angelo

Io vivrò nell’alba dell’eternità.

(18)

Mani sporche in Terra di nessuno

Mari d’inchiostro

Ed acque sporche di sangue

Gerusalemme tra venti di guerra e pace.

Guerrieri in Terra Santa Terra di tutte le origini

Canti lugubri di madri piangenti l’innocenza Dei propri figli.

Speranze di pace si placano

Si lotta per pane duro e once d’acqua.

“Pace in Galilea” Urlò il fanciullo Per poi esser trafitto da baionette.

Io vivo qui in attesa di quella speranza Sul viso del Cristo che implora!

Cedetevi pace e ragione In questa Terra di nessuno.

(19)

Nebbie

Chiarore, luce del mattino, luce appena nata Da quel sole che m’inonda di luce.

Io sentirmi solo!

Solo, nella confusa ricerca di me stesso.

Vagare nelle nebbie

Nessun Saggio vaga tra le nebbie.

Sentirmi come un ramo spezzato

Oramai vuoto senza linfa vitale, ma ancora vivo.

L’albero mi protegge, ancora tra i suoi rami Ma io e me stesso, solo tra le nebbie.

Davanti allo specchio della vita Intorno solo luce.

Sognando e guardando la mia scrittura

Direi, “Lasciatemi prendere l’ascensore del mio Paradiso … grazie”.

Ma forse non è tempo!

(20)

Giochi nel cielo

Nella mia mente

Le nuvole danzavano al suono cupo della Terra Ed io, sotto il cielo affascinato dai loro movimenti.

Non sento, non vedo null’altro da quaggiù Scrivo con loro poesie senza ambizioni Senza futuro.

Scrivo preghiere da nessuno ascoltate che cadono nel nulla Le accendo come mille lucciole, ma non basta.

Dolci melodie trasportate dal vento, tra le siepi di rovi Con la sua pazza corsa, bussano alla mia porta.

Ed ora… chiudo gli occhi e libero ciò che scrivo.

Volai, come aquilone in preda al vento E divenni tutt’uno col cielo

Felice di vivere eternamente insieme alla mia poesia.

(21)

Dove stiamo andando

Fare il proprio dovere d’uomo Andare oltre le proprie convinzione.

Dove stiamo andando!?

Tutto sta andando in briciole il Mondo sta esplodendo.

Dove stiamo andando!?

Nessuna verità è più certa ed assoluta.

Dove stiamo andando!?

Momento di transizione

Sia esso negativo che positivo.

Dove stiamo andando!?

Cerco di rafforzare il bene

Compiendo azioni che lego a concetti Scrivere e riscrivere senza alcuna tregua.

Dove sto andando!?

Oramai l’acqua si lega all’aria Liquido è il nostro universo Che evoca ricordi lontani

“Eden”… e niente più.

Forse!

(22)

Morte e Concussione

Dio creo l’amore e i nostri corpi Lavorando e impastando la terra.

Eppure quando si muore il corpo tutto si ripone nell’anima, insieme a quello che si è fatto nella vita.

Il nostro corpo è come un isola segreta Dove tutto si espande fino a sbocciare

Viaggiando velocemente verso la propria morte.

Come purificare l’anima che brucia così in fretta

Come se fossimo, d’amor divino, ma ospiti del nostro corpo.

Ora dire che la concezione ideologica

Che l’entità corporea, oggi porge il fianco ad una profonda riflessione.

Dove stanno andando le nostre attività corporali Fame e guerre prevalgono su vita e amore.

La terra sta chiedendo ed esige Una risposta!

Solo una parole emerge

Lo scrittore ne sente voce, scrivendo i sensi Che di luce risplendono.

(23)

Dentro l’attimo

Guardo i visi delle mie figlie, con dentro la fierezza dei loro anni.

In me gli anni, pesano Ora io colleziono attimi.

Li percorro e li vivo senza tentare di ripeterli.

Rispetto la vita e le sue alchimie.

Il silenzio ora mi accompagna.

All’interno echi, tra voci e gridi soffocati.

Tra bufera di parole e di crudeltà Estesa in questo tempo da me vissuto.

Io cari miei ipotetici lettori, sto regalando l’anima che in me pulsa e mi accompagna.

E pur mi sento solo.

I miei cassetti, in quella scrivania, saranno degni compagni

Di opere che terrò strette tra i miei capelli bianchi e le mie profonde rughe.

Continuerò a camminare veloce e la mia poesia sarà il bastone che sorreggerà Le mie ossa, all’interno di un chiaro e distinto attimo.

(24)

Ambizioni è Eccezione

La vita è affascinante, la vita è meravigliosa Ma noi!? Cosa siamo noi?

Siamo eccezione o siamo la regola?

Vale la pena esistere a questo mondo!?

Forse il tempo e l’esperienza Produrranno nuove idee.

Scioglierle dentro cultura

Vivendo l’arte come eccezionale virtù Sarà principale via di uscita da questo caos.

“Ambizione” è la regola che viene applicata su questo pianeta.

E quelle ambizioni si arrampicano scarnificando Gli uomini che si muovono tra miserie e crudeltà!

Dobbiamo dirci che tutto ad un certo punto finisce.

E che quindi le nostre idee devono essere forzatamente Prodotte per approfondire esperienza.

Ma per dare pace a noi stessi

I nostri valori dovranno eccezionalmente Abbracciare il Signore Iddio.

Traendone da Lui finalmente L’Eccezione.

(25)

E nulla più

Mi chiedo

Avessi mai imparato a pensare In questa era così contorta?

La mia disposizione d’animo mi spinge Fortemente alle tante parole.

Forse comporre versi col dolce sapore della vita dentro Ed il mio “essere cristiano”

Non collimano più, non è più abbastanza.

Ora non so più gestire questa confusa realtà.

Ci vuole una diversa alchimia che riempia i cuori spenti Così da generare gentilezza et bellezza.

Forse irrompere sulla scena Non mi è ancora consentito.

Applicazione è amore, ora!

E nulla più.

(26)

Luce

Ciò che si è fatto può mai sopravvivere alla morte del corpo?

Io morirò in silenzio.

A chi andrà la mia anima?

Potrà mai dispiegare Le proprie ali?

Libera e rara si espanderà.

Ma chi potrà incontrare?

Proverà ella il senso dello stante perfetto?

Potrà mai la mia luce incontrarsi con la vostra?

Potranno mai i miei versi distogliervi dal male?

Potrò mai io nutrirmi del vostro bene?

Non lasciate che i vostri cuori Volgano nell’oscurità.

Lasciatemi libero di librarmi verso la luce.

Luce

Che illuminerà il mio e il vostro cammino.

(27)

Conoscenza

Dentro il nostro cuore albergano i segreti del giorno e della notte Ma la conoscenza, dov’è ch'ella riposa nella mia mente.

Il mio orecchio ode il rumore del battito Assetato nella sua vocazione nel far sentire Tutto il suo sapere.

Forse lo sto solo immaginando.

Come vorrei toccare con mano il corpo nudo dei miei sogni?

Forse un giorno lontano, tutto si mostrerà ai miei occhi!

Chiedo pietà a questa terra sparsa di cenere e violenza.

Così che il mio cuore si espanderà, Attraverso la sublime identità poetica, Tra voci e conoscenza.

(28)

La mia nuova infanzia

Nuda, la mia aurea mi apparve dentro un corpo di donna.

All’interno di un vestito azzurro color cielo, Realtà o sogno!?

Sono venuta a te sedendomi alla tua tavola Bevvi una coppa di vino.

Cominciammo a parlare.

Mi trovasti bella, le tue carezze Mi tengono ora prigioniera.

Sorridendo, prendesti uno specchio Invitandomi a guardare all’interno.

Non vidi riflesso alcuno.

Ne origini, ne infanzia, ne patria!

Vedo la mia bellezza malata

Senza più forza, senza più volontà.

Ma poi le immagini cambiarono di nuovo.

Un azzurro mantello avvolgeva

Una donna con in braccio un bambino.

Eri tu Maria.

Chiara ora è la mia strada Tra le tue braccia ho ritrovato La mia infanzia.

Tutto riparte in questa nuova vita Senza più quel male che soffoca La mia anima.

(29)

L’Io

L’Uomo dalla notte dei tempi

Cerca di interagire col mondo che lo circonda.

Ma il mondo restò muto.

Ora l’Io

Soffre in silenzio per mancanza di visioni.

Ma se cercasse di dialogare con Dio

Si accorgerebbe di essere un Uomo nuovo.

(30)

Il mio fornaio Ciccio

Il mio fornaio si chiamava Ciccio Impastava farina e lievito

Dava vita a pane morbido e saporito.

Ora impasto le mie idee, come faceva Ciccio Per dare vita alla mia poesia.

Ciccio dal sorriso grasso, ogni giorno Canticchiava, come un rito, di mattina

Così che, il suo pane fosse fragrante, come le sue canzoni.

Così era il mio fornaio Ciccio Come l’odore della crosta di pane.

Dove sono più gli artigiani di una volta, il calzolaio , il tintore, il macellaio?

In quelle notti lucide nella sua mente, sull’uscio de suo forno Fumava, Impastando!

Impastava la vita, la fame, la gioia, una carezza Chiudendo così, in quel cerchio di pensieri Un'altra dose di magnifica poesia.

(31)

Pizza

All’interno della mia pizza C’è storia e cultura.

Il mio forno è caldo

All’interno, chiarore e calore Illuminano l’impasto

Croccanti, appena uscite Olio bollente e mozzarella Che fila fino al cielo.

La taglio in modo diverso, così scanzonato Che la rendo piacevole al primo morso.

Piatto povero e adorato

Ma capace di chiudere e racchiudere ciò che sono

… Semplicità.

(32)

Agricoltura, disegnando il cielo

Il primo Uomo fu un agricoltore

Dentro la forza del focolare circolare fissato nel suolo

Si soffocano e distruggono la primigenia e naturale vocazione umana

”Amare la Terra”

L'agricoltura sa !

Dov’è l'arte di saper vivere, polvere e fatiche Come presagi d'Amore.

La poesia è nell’uomo che lavora i campi E’ fatta anche di libri di un tempo

Che attraverso pause e riflessioni profonde Risorgono a vita tra la Terra.

Ora la storia dell'agricoltura È!!!

Botanica mista a Genetica Terra madre di tutti

Mie lacrime, pallide gocce Su pallida Terra priva d’amore.

Ma sopra ogni mio pensiero ci sei tu Madre tra le madri

Terra tra le Terre.

Il fango del tuo respiro è come sangue e respiro d'Uomo

Prezioso ed inevitabile perché l'acqua sciolse quel giorno la polvere rendendola Materia vitale, con la quale Dio compose il primo dei suoi figli!

Uomo, figlio del creato, materia creazionale,

Plasmata ma mai piegata dall'Amore di un Padre che lo liberò dalla condizione Ancestrale...

Quel giorno di tanto tempo fa, l'acqua e la polvere si accoppiarono rendendo fango il Sangue della terra e rendendo così la Terra...libera d'Amare!

(33)

Presente

All’interno di giorni vuoti, ascolto il vento tra i tuoi capelli.

Penso a te tra vesti di porpora nuda Davanti ad un mare d’estate.

Su di un libro riversa per leggere meglio Tra vento e luce, mentre muore la sera.

Una vita insieme, vissuta intensamente Ora noi!

Pesare, ogni pensiero

Sulla bilancia dei sogni e liberarne ricordi.

Essi prenderanno di noi Quello che è stato il presente.

(34)

Dove stiamo andando

Fare il proprio dovere

D’Uomo, andare oltre le proprie convinzione.

Dove stiamo andando!?

Tutto sta andando in briciole il Mondo sta esplodendo.

Dove stiamo andando!?

Nessuna verità e più certa ed assoluta.

Dove stiamo andando!?

Momento di transizione Sia esso negativo o positivo.

Dove stiamo andando!?

Cerco di rafforzare il bene

Compiendo azioni legandoli a concetti Scritti è riscritti, ma non ascoltati.

Dove stiamo andando!?

Oramai l’acqua si lega a l’aria Liquido il nostro universo va’

Verso ricordi del lontano

“Eden”

(35)

La voce di un poeta

Un poeta nasce tra spazzi

Immerso in oscure tracie, di se stesso.

Parole che s’insinuano, tra quartieri poveri E assurde violenze.

Dentro un grido solitario Si emana verità.

Nasco tra male e bugie e tra crimini e uccisioni Che in questo tempo è preso in prestito

Da società, dominanti.

Ora la poesia e condannata Insieme al poeta,

Ora!?

Non vi è più traccia.

(36)

Ricordi di te papà in quei pochi attimi

Sai, ogni tanto mi capita di rivederti

Quando chiudo gli occhi, prima di addormentarmi.

Tutto intorno la nostra casa è avvolto da silenzi Gli armadi sono ancora pieni dei tuoi vestiti.

A volte ti vorrei rincontrare per dirti che ci manchi Ah! Se avessi quei pochi attimi

Solo per ascoltare i tuoi consigli?!

Ti direi grazie, anche se tutti fanno finta di niente Io ti vedo lassù, nel profondo cielo

Che ci guardi e ci ascolti Sai!

Anche se il Natale ci mette tutti intorno a un tavolo, sembrerebbe bello.

Ma senza di te, si sorride un po’ meno.

Mi manca la tua voce, manca tutto di te.

Io lo so che ci sei e che ci proteggi.

Ah! Se avessi quei pochi attimi?!

Vorrei abbracciarti , mi mancano le tue battute, mi manca il tuo sorriso.

Io lo sento, che passi attraverso le mie giornate.

Sei tu, che quando sembra il mondo mi cade addosso Corri in mio soccorso e mi dai la forza per resistere.

Così guardo il cielo e ti dico grazie.

E’ se anche quei pochi attimi Non me li potrà mai dare nessuno Ti dico grazie lo stesso … papà!

(37)

L’inutilità delle tante parole

Sembra semplice, comprendere quello che vorrei essere.

Forse essere fedele alle mie idee Che scorrono a fiumi nella mia mente.

E` realmente quello che voglio?

Quando ero piccolo, credevo alla befana e a babbo natale.

Ora le mie rughe consegnano i ricordi Ai miei nipoti.

La mia età eleva la coscienza

Ma il corpo non segue più la mente.

Mi resta l’amore per mia moglie Lei il mio bastone e la mia speranza.

“Ricordare senza pensare”

Distorta è questa mia frase

Ma attuale, nei miei momenti migliori.

Ella mi sostiene ancora e apprezza Il mio essere pieno di certezze.

E il tutto vive ora

Nell’inutilità delle tante parole e niente più.

(38)

Voce

Voce! Dentro quella chiesa riecheggia Dandomi pace.

Fuori, solo ostilità Come dentro l’inferno Senza volontà di cambiare.

In quell’istante un brivido di freddo mi attraversa Tutto quel male mi faceva vibrare.

Dio!

La vita che mi hai dato

Ora io te la sto rendendo in poesia.

Prego dinanzi a te.

La voce che mi hai regalato

Vuole parlare di te al mio prossimo Poesia e Fede.

(39)

Punto a capo

Non c’è ribellione nella mia scrittura Ma rassegnazione.

Mi sento umiliato, emarginato, dentro questa malinconica poesia.

Questa triste realtà, si sottomette al mistero delle cose per ora.

Punto!

(40)

La mia anima cristallina

La mia anima oramai cristallina sfugge Attraverso un soffio di timido vento.

La mia pena, si accorda col mio amore.

Senza tutto questo, non potrei vivere ne tanto ne poco.

D’amore brucia la cicala Struggendosi nel pianto.

Ed io di colpo mi ritrovo, tra i miei amori della giovinezza Consumando la mia carne, col mio corteggiamento gentile.

Questa lirica d’amore è dentro la mia coscienza Una storia fatta di incontri

Dove la mia poetica è un intimo pensiero.

Di profonda riflessione Sulla vita e sull’amore.

(41)

Partenze

Oh!!!

Come partirei

Con ogni nave di questo porto.

Respirare goccia dopo goccia L’azzurro mare, tra i rauchi fischi.

La mia cabina mi attende

Forse non sarà in questo momento, forse lo farò in un altro.

Copenaghen, mi aspetta insieme alla sua affascinante Sirenetta in posa con il suo triste viso, dal cuore spezzato Per amore.

Solo l’immortalità per la propria anima Risplende in quel porto.

La sua vera immagine, si è dissolta in schiuma marina, Senza sepoltura né vita eterna.

Le sue braccia sono rivolte al sole Li da trecento anni.

Cosi il suo navigare, come figlia dell’aria Su nuvole soffici, attrae in me

…Partenze

(42)

Dentro un seme

Dentro questa realtà buia e sofferente

Ognuno di noi nel corso della propria esistenza Può trovare un motivo per cui esistere.

Quando sembra tutto confuso Quando ci si sente dispersi

Quando di speranza ne è rimasta poca Piantiamo un seme.

Perché il seme è piccolo e non fa rumore

Ma affonda le radici in profondità ed è pronto ad elevarsi Al di sopra delle cose brutte.

Quando la vita fa male, e come fa male tante volte Possiamo solo avvicinarsi alla fede.

L’indifferenza verso un piccolo seme è come l’indifferenza verso Dio.

Oggi è un giorno buono per piantare un seme e prendercene cura.

Oggi è un giorno buono per diventare più costanti.

Quel seme crescerà, germoglierà, diventando una quercia.

Tutto questo è un seme.

(43)

Persone speciali

Non c’è ricchezza tanto sicura Quanto un amico vero.

Ho incominciato a scrivere versi

Non sapendo quante fossero le persone speciali Per cui vale la pena di sperare, di vivere, di lottare.

In loro si avverte subito la luce che hanno dentro.

Capaci di far tacere la mente e far parlare il cuore.

Gioisce con te per i tuoi successi

Asciuga quelle lacrime che nessuno vede Solo per il piacere di vederti

Sorridere...

Ci sono così tante persone speciali...

Che succeda quel che succeda

Me li porterò nel cuore, per tutta la vita.

(44)

I sette vizi capitali

Nella sapienza della fede cristiana

Nel vizio, noi uomini, ci facciamo ingolosire.

Vizio, è qualcosa che e` ormai divenuto abituale Nella nostra vita terrena.

Superbia, è l’irrefrenabile desiderio di essere superiori Verso l’altrui forma.

Avarizia, unico pensiero, quello di possedere beni temporali.

Lussuria il desiderio, vivere il sesso e la ricchezza fine a se stessi.

Invidia, percepita come male verso i beni altrui.

Gola, dove tutti noi ci abbandoniamo al piacere di una tavola imbandita.

Ira, l’imponderabile pensiero di vendicarsi di torti subiti.

Accidia, tentazione all’insoddisfazione di lasciare tutto senza concludere mai niente.

Tutto questo e` nell’ordinario rapporto di convivenza, di tutte le società del mondo.

(45)

In un mondo di polvere in dissoluzione

Tutto ciò che ci circonda in ogni elemento E’ sfiorato da tessuto cosmico di stelle antiche Plasmandosi in un perfetto Mondo

Fatto da polvere antica di stelle La terra è fatta di polvere Gli oceani sono fatti di polvere Il cielo è fatto di polvere

E noi!?

Fatti di polvere Siamo parte del tutto

Di un unico cosmo da cui affiorano i nostri corpi Le nostre menti, le nostre anime

Non esiste differenza.

L’aspro odore di terra

Ci completarono a propria sua immagine e somiglianza La terra e la polvere

Non possono piangere Non possono amare

Non possono provare emozioni Non possono pensare

Nella nostra coscienza

Siamo forse migliori dei granelli di polveri?

Sgretolandoci

Nella nostra infinita arroganza e cinica indifferenza Di fronte all'autodistruzione proiettata nell’avvenire Tra spazio e tempo

Ci rendiamo conto di essere polvere tra la polvere, terra tra le terra, acqua e sangue Polvere eravamo

Polvere siamo e polvere continueremo ad essere.

(46)

Arcobaleni

I colori della pelle del mondo come schegge impazzite variopingono il presente.

E` l'assurdo degli assurdi pensare che vi possa essere …

Co tanta vita in ciò che prima dell'Uomo esisteva senza "Verbo".

Fragile pelle infuocata dal magma delle passioni più basse ma che si rinfresca al contatto col respiro dell'Anima che è!!!

Vento fresco e perfetto.

Consonare presunte bugie spacciandole per assunti e verità incontrovertibili e perentorie

Come le Bocche di Fuoco dei cannoni assassini e rumorosi che costrinsero gli Eroi alla resa.

E` tempo di gioia!

E` tempo di speranza!

E` tempo che l'Amore si trasformi in Compassione verso sorella Luna e fratello Sole!

E` tempo di Condividere ed è tempo che l'umana follia si faccia muta per dare luogo al Futuro.

Un quarto di pane e vino Un sorriso pulito

Ed un raggio di sole tra mare e terra che si faccia vettore verso il Paradiso...

Il luogo è sconosciuto, ma si narra che fu li!!!…

Proprio nel paradiso.

Il punto preciso nel quale l'avventura chiamata Creato Ebbe il suo inizio.

(47)

Dentro un sogno

Dentro ognuno di noi c'e` una strada ancora da tracciare.

Le falde del cuore si liquefanno per dare tratto allo smarrimento.

L'assoluto sconvolge i sensi.

Il premio e` ambito, vola sopra il paradiso

Fratello immagina il pensiero, essere il cavallo alato, che riconduce le ragioni Del cuore all'idioma iniziale.

Ama, così da essere amato

Spera così, che la speranza sia cruccio.

Sogna così, che Dio possa sognare con te!

(48)

Equilibri

Un pezzo dell’Anima espiò il suo contributo con l’Uomo Andando di nascosto a morire oltre la grande montagna L’Uomo, cellule impazzite in cerca di eternità

Un volo di gabbiani preannunziò l’Ovale.

Il suono di una Chimera maturò in urlo.

La leggenda dell’Uomo fu` squarciata in due.

Uomo!? Donna!?

E questo si preannunziò ad inizio di ciò che verrà a chiamarsi...fine!

L’Arcata superlativa della Terra sembrò non reggere più i colpi del Nulla.

Il Buio che la divideva dalla Stella madre si affievolì.

Solo un battito d’ali perfetto potrà ristabilire gli equilibri.

Donna!? Uomo!?

Sciolti un tempo in un sol corpo

Donne che si dibattono tra delusioni, speranze, odi, amori, gelosie dolcezza che da e che vorrebbe ricevere.

Ma tu! Donna

La tua nuova evoluzione!!!

Dove Uomini, cambiano direzioni ai pensieri realmente duri, inverosimilmente complicati.

Uomini che aspettano!

La loro, nuova evoluzione.

Forse proprio li!

In quel momento magico Donna!? Uomo!?

Troveranno un nuovo Amore In questo oramai sterile Terzo Millennio.

(49)

Il teatro della mia vita

Il Teatro della mia vita

Dove poesia, racconti, visioni, fantasie e dolore lacerano l’Anima.

Continuo ha rivisitarlo, con amore e nostalgia negli anni che mi sono stati dati a vivere.

L'estro di un pensiero, di una immagine, di una emozione.

E poi il silenzio...

Ed Io lì !!!

Sull’orlo di una sedia

Dove l’immagine di una figura avvolta in un fluente velo bianco Vaga nella stanza.

Scorre veloce, insieme a questa mia non rassegnazione al dolore Unita al male della mia cara compagna

Simonetta!!!

Cosa può fare da solo un poeta !?

Cosa può l’uomo, ormai segnato anch’esso dal destino!?

Cosa si può se non chiedere a Dio...

Salvala oh mio Signore!

Culla e seda il suo dolore.

Ora in quest’attimo

Quel male, sta per prendere il suo cuore.

Il mio cuore è con lei, ma non basta.

Tu sei il nostro salvatore unico Padre progenitore di tutti noi Accogli la mia supplica

Illumina del tuo calore il suo corpo.

Porta a lei il nostro caldo amore, così che raffreddi il Male Che non deve regnare nei buoni.

Ti prego mio Signore!!!

Salvala...

Signore ti prego accogli la mia preghiera per questo Angelo Fà che torni a volare, a sognare la vita come una tua umile Discepola e servitrice di bene e di pace.

...Su questa terra.

(50)

Il vento dell’Arena

Ascolta il vento

Attraverso il suo respiro ti tocca.

Sfiorando la mente

Vento antico nel silenzio dell’ arena.

Storie di morte dilaniate e trafitte da lance e spade.

Tutti dolcemente portati a morte, ma il vento!?

Trasporta i veri segreti antichi e la loro coscienza.

E dire che la mia patria e il mio tempo è qui Sotto i miei piedi l’Arena delle Arene

” Il Colosseo!!! ”

Costruito per giochi di morte, per la plebe

Schiavitù in un sistema che ancora oggi è forte nel mio tempo.

Ho finito ora, di leggere il vento

Ora vedo il mondo in una luce diversa.

L’amore nutre oltre ogni ostacolo Solo non ce ne rendiamo conto Recitando la parte degli eroi Modesti e generosi.

Che amano e lavorano in silenzio.

Non sentendo più il vento Dell’Arena delle Arene.

(51)

In questo terzo millennio

Nella vita che vivo e che dovrò, ancora vivere.

L’Arte, la coltivo a promuovere, attraverso poesia Voce!

La vera voce di Cristo.

In questa Umanità del terzo millennio

L’Essere Umano che tenta di dare spazio all’Anima Si ritrova davanti ad un muro di cemento chiamato

“Omertà”.

Un Mostro dei nostri tempi, forse mostro, anche dei tempi che furono.

Ad oggi presente in noi come, macchia oscura da reprimere.

“Dove affacciarsi, se non alla finestra della vita.

Attraverso l’obbiettivo puntato, sulla natura del nostro essere”

Oramai intristiti e depressi

Ci ritroviamo a cercare simboli e ideali spenti dall’incoscienza dell’Uomo.

La nostra entità, appare tramontata all’aldilà dei nostri ideali.

Dentro di noi c’è una strada, ed dentro di noi che si deve tentare Quella rivoluzione ho ribellione interiore

Che ci rende vittime sacrificali, da dare in pasto al sistema.

Attraverso il mio libro, cerco di smuovere questo

“Malessere“

Un vero impoverimento dello Spirito..

Cercando soluzione nella Poesia, chiara voce dell’Anima Fonte unica da dove ripartire, per la strada indicataci da Dio.

(52)

L'avvenire

L'avvenire e` nell'occhio di chi osserva...

Mi trovo sul portone d'ingresso

Opera d'intento di tratteggi attraverso linee nascoste Tra percorsi di ostentata e pura pazzia.

Guardare l'avvenire dell'Uomo Attraverso l'evolversi del tempo Prevedendo la fine della specie

All'interno della stessa globalizzazione.

La mia voce è inascoltata e come prevedere la fine e il raggiungimento Attraverso una definizione cruda perché senza risposta.

(53)

Indissolubilità

Mi accorsi dell’ebbrezza e dell’insolubilità Dell’Anima mia.

Crebbe talmente in fretta da risvegliare In me il pensiero.

Risorsa inesauribile che avrebbero alimentato Il mio essere Uomo.

Il furore d'un poeta antico Insorge.

La forza dell’Autore del nulla Affranca il mio essere.

La letteratura dell’Umanità profetizza il compiersi

Mentre realtà e futuro si trascinano sin dentro lo spazio scenico.

...E che l'opera abbia inizio!

(54)

L’oscuro lato

Il lato oscuro si fonde, liberando le parole Voler parlare di felicità.

Mentre avanza invece, annullamento e depressione.

E cosi ci si rinchiude nella fortezza del nostro amaro silenzio.

Qualcuno disegna i volti, accarezzando storie Qualcuno libera versi

Qualcuno precipita in visioni ed immagini Di vita spezzata.

Dentro la storia fatta di parole Non c’ è quello che ho immaginato.

Ma sapere che forse potrei essermi sbagliato E’ comunque aver provato a immaginarla.

Ella tutta racchiusa nell’essenza della poesia.

In fondo, sono solo pagine di un diario di vita Schizzi, impressioni, illusioni

Di un mondo che va contro L’oscuro lato.

(55)

Madre Natura parla

Ira, rabbia, fuoco dalla tua bocca Mascherano i dolori dell’anima Eccomi! Sono qua, Genere Umano

La mia forma e quella natura calpestata, dalle vostre gesta.

Vi mando i miei avvertimenti odierni: onde, terremoti, nubifragi

Guardando la vostra fragilità, vi ho reso la ragione, la conoscenza di voi stessi Unici tra i tanti Esseri Animali

E poi l’ingegno per sopravvivere

Un dono che altri esseri viventi non hanno avuto Per far fronte alle avversità del mondo.

Io vi ho concesso Amore e Intelligenza Facendovi diventare diversi da tutti

Doni che solo il supremo Dio, ne ha possesso Ma poi, il progresso il benessere

L’egoismo, la vostra moltiplicazione

Avete dimenticato chi avreste dovuto essere.

C’era un legame profondo che univa la nostra biodiversità Questa vostra alterazione

Portatrice di male vi ha elevato ad esseri animali Pregiati, ma non più divini.

La vostra esistenza è diventata primaria sul resto degli animali

Che vivevano ed in parte ancora vivono, in quel primordiale equilibrio, dove l’uomo Non è giunto, col suo progresso fatto di razzismo, odio, arrivismo,

Incuria per il pianeta che ci ha Accolto Sfiducia nell’altro segmento del Creato

Che è stanco di subire la convivenza forzata con l’essere Chiamato Uomo.

La strada da percorrere esiste

Sta nell’abbandona il desiderio dello sfrenato guadagno economico Sviluppare sinergie tecnologie.

Finalizzate all’abbandono degli arrivisti

Ritornando, così!! Uomo e Natura alle origini.

Come puro collante, fatto di uguaglianze senza distinzioni.

Madre Natura insieme al nostro Padre Assoluto, avevano dato i punti cardine.

Sta adesso a voi rimetterli in atto.

Come chiara prospettiva di un esistenza Progenitrice futura.

(56)

Vera Amicizia

Non avere più tempo

Gli uomini non anno più tempo, per cercare amicizie.

Si comprano quelle degli altri Dai mercanti, di amicizie già fatte.

Un amico vero

Cammina al tuo fianco, non alle tue spalle.

Un amico crede in te

Non nasconde i suoi segreti del cuore.

Te li sussurra pian piano Il mio cuore li ascolta.

Un amico costituisce un mondo Anche da lontano, ma sentirlo vicino.

Per continuare quei discorsi mai finiti Mai iniziati mai sospesi

Forse tutto ciò E’vera amicizia.

(57)

Il senso della vita

Siamo noi dei visitatori, su questa terra!

C’è dato vivere cent’anni O poco meno.

Il periodo e` breve dinanzi

Agli innumerevoli anni di questo pianeta.

Che cosa dobbiamo essere oggi!?

Attraverso le nostre vite

Forse dovremmo fare qualcosa di buono Di utile.

E se dare felicità al prossimo Equivalesse alla nostra salvezza?

Si, forse e` proprio lì che si trova Il vero senso della vita.

(58)

Persone

“Beati i miti perché erediteranno la terra”

Dentro questa frase

Vive il passo per avvicinarsi a Dio.

Gli esseri umani continuano con l’inganno Sottomettendosi uno all’altro.

Tutti noi conosciamo la strada da percorrere Ma pochi si preoccupano di cercarla.

Ne il fuoco ne il vento

Potranno mai cancellare i miei buoni sentimenti.

Oggi io leggo i passi di questo vangelo La Sua personalità vibra in ogni parola.

Dio

Ora sì! sento la tua presenza La strada io la percorrerò

Portando con me quanto ho imparato.

Girerò l’universo

E cercherò i più meritevoli.

Così sentiranno il tuo amore, il tuo affetto.

(59)

Il Mondo

Si tenta continuamente di cambiare il mondo Ma nessuno cambia se stesso.

La nostra conoscenza è limitata Vive dentro l’immaginazione.

Abbracciamo un libro.

Le parole di quel libro Forse sì!

Avranno il potere di cambiare il mondo.

(60)

Sto andando avanti lo stesso

Sto scrivendo un’ultima riga Ma mi chiedo e chiedo a voi.

Come può la mente umana

Avere questo grande repentino cambiamento?

Tutto ruota attraverso creativi e coinvolgenti

Numeri, appiccicati ai lati della mia e vostra intelligenza.

Mi sono costantemente avvicinato alla realtà Dentro la quale siamo tutti condannati.

Oggi posso dire che non sono un uomo solo Ma sono in realtà, due!

Uomo oramai catalogato e numerato Uomo con dentro un anima.

Prigioniero in questo terribile naufragio Attraverso codici a barra.

L’ultimo rigo lo do a Dio!

In questo pensiero, mescolato a ironia Sopravvive e resiste.

Tu se puoi … Portami via.

(61)

L’acqua e i suoi ostacoli

L’acqua scorre, dinanzi a me

Toccandola, sento la sua carezza sulla mia mano.

La sua pazienza si avverte

Quando goccia dopo goccia, consuma e leviga la pietra.

Pensare che il nostro corpo per metà E’ … Acqua

Nel percorso della nostra vita, come l’acqua Dobbiamo superare ostacoli.

E forse come l’acqua, che aggira i suoi di ostacoli Dare a noi stessi il senso da percorrere.

Vivere...

Resta l’unica cosa da fare.

(62)
(63)

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