• Non ci sono risultati.

La Vita nuova

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "La Vita nuova"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

La Vita nuova

Opera tipicamente stilnovista, ma al tempo stesso costituisce anche il superamento dello

“stil novo”.

È “prosimetro”:

Dante raccoglie poesie d’amore dedicate a Beatrice e le inquadra in una cornice narrativa e in prosa.

La prosa in realtà è sia parte narrativa, sia commento a poesie.

L’idea dell’opera nasce dopo la morte di Beatrice (1292) e viene realizzata fra il 1293 e il 1295: crisi di Dante (esistenziale e religiosa) e decisione di esprimere poeticamente e simbolicamente sua esperienza amorosa così significativa per sua formazione e sua maturazione.

Novità

Novità rispetto a opere poetiche di autori precedenti: dare unità e inquadramento narrativo a poesie: raccoglie alcune poesie già scritte, altre ne compone e le organizza in una cornice narrativa.

Per questo l’opera è anche autobiografia. Ma è autobiografia non esteriore bensì interiore, la storia dell’anima di Dante. È anche “bildung roman”.

Struttura

- Quanto a contenuto l’opera si può idealmente suddividere in due parti: poesie in “vita” e poesie in “morte”, infatti la vicenda è scandita dalla morte della donna (anticipata dalla morte del padre di Beatrice).

- Però l’opera può essere anche divisa in tre parti che scandiscono altrettanti fasi della poetica di Dante:

1) Beatrice gratifica il poeta col saluto.

Nelle poesie Dante descrive per lo più le emozioni che la donna e l’amore suscitano in lui: emozioni varie in quanto l’amore è fatto di piaceri e sofferenze, alti e bassi; in questo senso lo stile delle poesie risente molto dell’influsso di Cavalcanti: amore come sconvolgimento. In questa fase il rapporto d’amore, per quanto virtuoso e “platonico”, secondo le modalità di quello “cortese”, si basa su un dare e avere: Dante si attende una ricompensa dalla donna, il saluto appunto.

2) Beatrice toglie il saluto a Dante.

Questo comporta una mancanza gravissima in quanto il loro rapporto si basava solo e unicamente sul saluto. Grande sofferenza e sconforto. Di fronte a questa situazione e soprattutto di fronte ad un incontro con «donne gentili» che fanno alcune

considerazioni sull’amore di Dante, il poeta capisce che il suo amore può ancora avere un senso, ma deve mutare il suo atteggiamento nei confronti della donna e nei

prof. Carlo Raimondo - http://www.carloraimondo.it/appunti-lezioni/

(2)

confronti della sua poesia. Se non può più trovare appagamento nel “saluto”, ora può trovarlo nel lodare la donna. Dal dialogo con le «donne gentili», infatti, Dante ha anche compreso che finora non ha mai lodato la donna e il suo valore, ma ha finalizzato la sua poesia a descrivere se stesso, ovvero le proprie emozioni, i propri sentimenti, il proprio stato d’animo. Decide quindi di cambiare obiettivo e approda alla cosiddetta poesia della «loda».

3) Morte di Beatrice

Dopo la morte di Beatrice sembra che anche la poesia della loda non abbia più senso. Anzi sembra che quasi non abbia più alcun senso la poesia, in quanto l’oggetto dell’amore non è più. Ma non è così: la donna che incarnava tutti i valori morali e religiosi, ora, che non è più in carne ed ossa, può rappresentare l’essenza stessa di questi valori: il processo di angelicazione, iniziato con Guinizzelli, è giunto al suo momento più alto: la donna, proprio in quanto non più umana, non più presenza terrena, non più in carne ed ossa, è finalmente autentico angelo del Paradiso.

Interpretazione simbolica

Ovviamente questo percorso ha valore simbolico, avvalorato sostenuto da elementi simbolici espliciti (es. date e ricorrenze multipli di tre):

Beatrice è “portatrice di beatitudine”: porta gioia, gentilezza, virtù, dà senso: è angelo sulla terra. Con la sua morte acquista definitivamente status di angelo: abbiamo una sua

transvalutazione: acquista valenza teologia: la donna è “teologia”. È immagine del Cristo.

Oltre la vita nuova

Per questo, giunti alla fine del viaggio, Dante afferma che vuole continuare a lodare la sua donna, ma non potrà più farlo con gli stessi termini. La Vita nuova ha esaurito la sua funzione e così lo stilnovismo.

Ecco perché l’opera è anche superamento dello “stil novo”: lo stil nuovo ha esaurito le sue possibilità di raccontare l’amore, un amore così alto da essere diretto nei confronti di un angelo, della teologia stessa, di un essere che è del Paradiso.

Occorre un’opera ben più alta, sublime: La divina commedia.

prof. Carlo Raimondo - http://www.carloraimondo.it/appunti-lezioni/

Riferimenti

Documenti correlati

Come abbiamo visto, la sola persona a conoscenza dei termini della maledizione era la Regina cattiva, deceduta a seguito della caduta dal dirupo presso il quale era

Le differenze culturali, pur nel complesso non significative (χ 2gdl =9=11.9; p=.22), mostrano che africani e americani sono più aperti a confrontarsi con l’esterno: il 40%

Dovevano essere pazzi quei due per pensare che tutto ciò che li circondava era il nulla, che in quel momento sulle scale di quel negozio dalla serranda già abbassata, c’erano

Nel nome della verità dell’uomo che intende servire e ricostruire, il credente s’impegna a restituire a ciascuno libertà e responsabilità in strutture più

Nato a Ferrara l’8 maggio 1952, Vittorio Sgarbi è laureato in Filosofia con specializzazione in Storia dell’Arte all’Università di Bologna, ed è stato

Partendo dalle definizioni di violenza nei confronti delle donne, violenza domestica e violenza di genere, forniti dalla Convenzione di Istanbul, si è convenuto che, almeno ai

Il valore di riscatto si ottiene moltiplicando il premio investito per un coefficiente definito in funzione delle età dell’Assicurato e del Beneficiario alla stipula del

risposta differenziata alle sollecitazioni della teologia della grazia della Riforma, del naturalismo dell’Illuminismo («etsi Deus non daretur») e della critica della religione