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(a) Determinare la dimensione ed una base di U

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(1)

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA – A.A. 2010-2011 PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL 24-02-11

Corsi dei Proff. M. BORDONI, A. FOSCHI

Esercizio 1 . In R4 si considerino i sottospazi vettoriali U generato dai

vettori v1 =

 2 1 0

−1

, v2 =

 1 3 1 0

, v3 =

−1 2 1 1

e W di equazioni

cartesiane  x1+ x2− 2x3− x4 = 0 2x1 + x3− 2x4 = 0 .

(a) Determinare la dimensione ed una base di U . (b) Determinare la dimensione ed una base di W .

(c) Determinare la dimensione ed una base di U ∩ W e di U + W ; stabilire inoltre se U e W sono supplementari.

(d) Decomporre il vettore v =

 5 0 0 4

come somma v = u + u essendo

u ∈ U e u ∈ U.

(e) Dare la definizione di prodotto scalare standard e di lunghezza di un vettore in Rn. Enunciare la diseguaglianza di Cauchy-Schwarz, precisando quando essa diviene un’eguaglianza.

(f) Dimostrare che per due vettori qualsiasi v, w ∈ Rn valgono:

• hv, wi = 12 (kv + wk2− kvk2− kwk2) (I identit`a di polarizzazione);

• kv + wk ≤ kvk + kwk (diseguaglianza triangolare).

Soluzione

(a) La matrice costituita dai 3 vettori ha rango 2 e quindi U ha dimensione 2; una sua base `e costituita da due vettori indipendenti, per esempio v1, v2. (b) W `e rappresentato da 2 equazioni indipendenti, quindi ha codimensione 2 e di conseguenza dimensione 4-2=2. Risolvendo il sistema che rappresenta W , ponendo ad esempio x1 = t, x4 = t0 si trova

W =





 t

 1

−3

−2 0

 + t0

 0 5 2 1





t,t0∈R

con base i vettori

 1

−3

−2 0

 ,

 0 5 2 1

(2)

(c) Equazioni cartesiane di U si ottengono imponendo che il generico vettore di R4 dia, con i vettori v1, v2, una matrice di rango 2 e sono

 x1 − x3 + 2x4 = 0 x2 − 3x3+ x4 = 0

Il sottospazio intersezione U ∩ W si ottiene risolvendo il sistema 4x4 costi- tuito dalle equazioni di U e di W , la cui matrice ha rango 3 e quindi il

sistema ammette ∞1 soluzioni: risolvendolo si ha U ∩ W =





 s

 0 5 2 1





s∈R

,

l’intersezione ha dimensione 1 e una sua base `e data dal vettore

 0 5 2 1

 . La

formula di Grassmann d`a poi dim (U + W ) =dimU +dimW -dim(U ∩ W )=3;

una base della somma `e per esempio costituita dai vettori v1, v2 ∈ U e dal

vettore

 1

−3

−2 0

∈ W , che insieme danno una matrice di rango 3 e sono

quindi indipendenti. U, W non sono sottospazi supplementari.

(d) I vettori della decomposizione richiesta sono le proiezioni ortogonali di v rispettivamente su U e su U. Il procedimento di Gram-Schmidt fornisce una base ortogonale di U :

w1 = v1 , w2 =

 1 3 1 0

− 5 6

 2 1 0

−1

=

23

13 6

1

5 6

 e quindi si ha

u = PU(v) = Pw1(v) + Pw2(v) = 1 · w1+ 0 · w2 = w1 = v1

Risulta poi u = PU(v) = v − PU(v) =

 5 0 0 4

 2 1 0

−1

=

 3

−1 0 5

 .

(3)

(e) Il prodotto scalare di due vettori `e il numero reale che si ottiene facendo la somma dei prodotti delle componenti di ugual posto dei due vettori:

hv, wi = x1y1+ x2y2+ · · · + xnyn

mentre la lunghezza di un vettore `e la radice quadrata del prodotto scalare del vettore con se stesso: kvk =phv, vi.

La diseguaglianza di Cauchy-Schwarz `e |hv, wi| ≤ kvk · kwk ed essa diviene un’eguaglianza se e solo se i vettori v, w sono linearmente dipendenti.

(f) Usando le propriet`a del prodotto scalare si ha

kv + wk2− kvk2− kwk2 = hv + w, v + wi − hv, vi − hw, wi

= hv, vi + hv, wi + hw, vi + hw, wi − hv, vi − hw, wi

= 2hv, wi da cui segue la I identit`a di polarizzazione.

Si ha poi, per la diseguaglianza di Cauchy-Schwarz (e ricordando che un qualsiasi numero `e sempre minore o uguale del proprio valore assoluto):

kv + wk2 = hv, vi + hv, wi + hw, vi + hw, wi = kvk2+ kwk2+ 2hv, wi

≤ kvk2+ kwk2+ 2|hv, wi|

≤ kvk2+ kwk2+ 2kvk · kwk

= (kvk + kwk)2

da cui segue la diseguaglianza triangolare estraendo la radice quadrata.

Esercizio 2 . In R3 sono dati i vettori v1 =

 4 k 2

 , v2 =

 k 1 1

 , v3 =

 0 1

−1

con k parametro reale.

(a) Stabilire per quali valori di k ∈ R tali vettori sono linearmente dipendenti.

Per i valori trovati, scrivere se possibile v3 come combinazione lineare di v1 e v2.

(b) Detta F : R3 −→ R3l’applicazione lineare definita da F (e1) = v1, F (e2) = v2, F (e3) = v3, ove B = {e1.e2, e3} `e la base canonica di R3, determinare per quali valori di k ∈ R l’applicazione F `e invertibile.

(4)

(c) Posto k = 1, determinare la matrice che rappresenta nella base canonica B l’applicazione F−1 inversa di F .

(d) Posto invece k = 2, determinare se F `e diagonalizzabile oppure no.

Soluzione

(a) I 3 vettori sono linearmente dipendenti quando il determinante della matrice che li ha per colonne `e uguale a zero: k2+ 2k − 8 = 0 per k = −4 e per k = 2. Posto v3 = av1+ bv2, per k = −4 si ha il sistema

4a − 4b = 0 , −4a + b = 1 , 2a + b = −1

che ammette la soluzione a = b = −13 per cui si ha v3 = −13v113v2. Invece per k = 2 il sistema corrispondente

4a + 2b = 0 , 2a + b = 1 , 2a + b = −1

non ammette soluzione: in questo caso i vettori v1, v2 sono proporzionali fra loro ma non con v3 e quindi v3non si pu`o scrivere come combinazione lineare di v1 e v2.

(b) F `e invertibile quando il determinante sopra considerato `e diverso da 0, quindi per k 6= −4, 2.

(c) Per k = 1 la matrice che rappresenta F nella base canonica `e A =

4 1 0 1 1 1 2 1 −1

il cui determinante vale -5. L’applicazione inversa F−1 `e rap-

presentata nella base canonica dall’inversa di A che `e A−1 =

2

51515

35 45 45

1 5

2 535

.

(d) Per k = 2 la matrice che rappresenta F nella base canonica `e A0 =

4 2 0 2 1 1 2 1 −1

. L’equazione caratteristica det(A0 − λI) = · · · = −λ(λ2 − 4λ − 6) = 0 ha soluzioni λ = 0 e λ = 2 ±√

10 e quindi F `e diagonalizzabile in quanto ammette 3 autovalori reali e distinti.

(5)

Esercizio 3 . Piano euclideo. Riferimento cartesiano RC(O;i, j). Sono dati i punti O ≡, A ≡ 1

2



, B ≡ 3 1

 .

(a) Calcolare le equazioni delle rette che contengono i lati del triangolo T di vertici O, A, B.

(b) Verificare che T `e un triangolo isoscele rettangolo e calcolarne area e perimetro.

(c) Determinare le coordinate del punto D tale che il quadrilatero OABD sia un quadrato.

(d) Determinare equazioni cartesiane delle circonferenze inscritta e circo- scritta al quadrato OABD.

(e) Date due rette parallele r : y = mx ed r0 : y = mx + q, stabilire per quali valori di m la striscia delimitata da r ed r0 stacca un segmento di lunghezza 1 sia sull’asse y che sulla retta di equazione y = 3. Qual `e in tal caso la distanza fra la due rette r, r0?

(f) Dimostrare che m ha il significato di coefficiente angolare: m = tgα, essendo α l’angolo formato da r orientata secondo le y crescenti e l’asse x orientato secondo le x crescenti.

Soluzione

(a) Le rette hanno equazioni: OA : 2x − y = 0; OB : x − 3y = 0; AB : x + 2y − 5 = 0.

(b) Il triangolo T `e rettangolo in A essendo perpendicolari le rette OA ed AB; inoltre `e isoscele in quanto OA = AB =√

5. L’area vale OA·AB2 = 52. Si ha poi OB =√

10 e quindi T ha perimetro OA + OB + AB = 2√ 5 +√

10.

(c) Posto D ≡  x y



, deve risultare −−→

OD =−→

AB cio`e x y



= 3 − 1 1 − 2



=

 2

−1

 .

(d) Entrambe le circonferenze hanno centro nel punto medio dei segmenti OB ed AD: C ≡

 3

21 2



. La circonferenza inscritta C1 ha raggio uguale alla met`a del lato del quadrato, quindi

5

2 , e dunque ha equazione C1 : (x − 3

2)2+ (y − 1 2)2 = 5

4 cio`e 4x2+ 4y2− 12x − 4y + 5 = 0

(6)

La circonferenza circoscritta C2 ha invece raggio uguale alla met`a della dia- gonale del quadrato, quindi

10

2 , e dunque ha equazione C1 : (x − 3

2)2+ (y −1

2)2 = 10

4 cio`e x2+ y2− 3x − y = 0

(e) La retta r interseca l’asse y nell’origine O mentre la retta r0 l’interseca nel punto Q ≡  0

q



, quindi la prima condizione `e OQ = |q| = 1. La retta r interseca la retta y = 3 nel punto R ≡

 3

m

3



mentre la retta r0 l’interseca nel punto R0

 3−q

m

3



, quindi la seconda condizione `e RR0 =

|3−q−3m | = |mq| = 1 ossia |m| = |q| = 1 da cui si ricava m = ±1: le due rette sono parallele alla bisettrice del I e II quadrante oppure a quella del II e IV, r : y = ±x, r0 : y = ±x ± 1. In entrambi i casi la distanza fra la due rette `e uguale alla distanza dell’origine O da r0, che vale

2 2 .

(e) Scritta l’equazione di una retta r nella forma ax + by + c = 0, i suoi coseni direttori sono

coscxr = b

±√

a2+ b2 , cosyr =b −a

±√

a2+ b2

e risulta sempre xr = α mentre `c e yr =b π2 − α oppure yr = α −b π2 a se- conda che α sia acuto od ottuso, quindi in entrambi i casi si ha cosyr =b cos ±(π2 − α) = sin α e di conseguenza tgα = sin αcos α = −ab = m.

Esercizio 4 . Spazio euclideo. Riferimento cartesiano RC(O;i, j, k). Sono date la retta r :

x = 1 − t y = 2t z = t + 3

ed il piano α : x + y − 3 = 0.

(a) Determinare se r ed α s’intersecano e, in caso affermativo, calcolare le coordinate del punto P0 = r ∩ α.

(b) Determinare equazioni della retta r0 proiezione ortogonale di r su α.

(c) Determinare, se esiste, un punto R ∈ r in modo tale che il vettore −→

OR sia parallelo al piano α.

(d) Determinare le equazioni dei due piani contenenti la retta r e che formano un angolo di π3 con il piano α.

(7)

Soluzione

(a) Risulta a` + bm + cn = 1 6= 0, quindi r ed α si intersecano non essendo paralleli. Sostituendo le espressioni di x, y, z date da r nell’equazione di α si ottiene t = 2 e dunque P0 = r ∩ α ≡

−1 4 5

.

(b) r0 `e intersezione di α con il piano β contenente r e perpendicolare ad α.

Eliminando il parametro t si hanno equazioni cartesiane di r : 2x + y − 2 = 0, x + z − 4 = 0. Il fascio di piani di asse r ha equazione 2x + y − 2 + k(x + z − 4) = 0, k ∈ R, ossia (2 + k)x + y + kz − 2 − 4k = 0. Imponendo la condizione di perpendicolarit`a con α si ha aa0+ bb0 + cc0 = 2 + k + 1 = 0 da cui k = −3. L’equazione di β `e dunque x − y + 3z − 10 = 0 ed equazioni di r0 si ottengono mettendo a sistema quelle di α e di β.

(c) Il vettore−→

OR ha coordinate uguali a quelle del punto mobile su r ossia le x, y, z date dalle equazioni parametriche di r. La condizione di parallelismo con α d`a a` + bm + cn = 1 − t + 2t = 0 da cui t = −1 e quindi R ≡

 2

−2 2

.

(d) Deve essere, detto α0 il piano generico del fascio di asse r, cos dαα0 = ± 2 + k + 1

p2(4 + 4k + k2 + 1 + k2) = cosπ 3 = 1

2

Elevando al quadrato si ha, passando al denominatore comune, 4(k + 3)2 = 2(2k2+4k +5) che d`a k = −138, dunque un piano `e α01 : 3x+8y −13z +36 = 0.

L’altro piano `e l’unico piano del fascio di asse r non rappresentabile nella forma col parametro k, cio`e α02 : x + z − 4 = 0; d’altra parte si pu`o verificare direttamente che questo piano forma con α un angolo di π3.

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