Capitolo 2.2: Fonti e tipi di biomasse
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FONTI E TIPI DI BIOAMASSA
In generale sono indicate come biomasse:
• i prodotti delle coltivazioni agricole e della forestazione;
• i residui delle lavorazioni agricole e gli scarti dell’industria alimentare;
• le alghe;
• i prodotti organici derivanti dall’attività biologica animale; • la componente organica dei rifiuti solidi urbani ed industriali.
Volendo fornire una classificazione delle biomasse è possibile suddividerle in due grandi gruppi e cioè quelle di origine vegetale e non. Le biomasse di origine vegetale possono essere ulteriormente suddivise in quattro categorie :
1) Residui forestali e dell’industria del legno
Derivano dalle lavorazioni delle segherie, dalla trasformazione del prodotto del legno e dagli interventi di manutenzione del bosco.
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2) Sottoprodotti agricoli
Appartengono a questa categoria, tutti i sottoprodotti dell’attività agricola come: paglie, stocchi, sarmenti di vite e ramaglie di potatura.
3) Residui agroindustriali
Sono costituiti da sanse, vinacce, lolla di riso ed altri prodotti provenienti dall’industria alimentare (riserie, distillerie, oleifici) rappresentando la fonte di biomassa maggiormente disponibile in Italia per scopi energetici.
4) Colture energetiche (Energy crops)
Sono colture finalizzate alla produzione di biomasse destinate non all’alimentazione (umana o animale), ma alla produzione di materia prima per lo sfruttamento energetico o per la realizzazione di biocombustibili.
Sono coltivazioni di piante (erbacee e legnose) caratterizzate da una relativamente elevata velocità di crescita tra le quali le più interessanti sono: il girasole, la colza, il sorgo, il pioppo, l’acacia e l’eucalipto.