Università degli studi di Pisa Laurea specialistica in ingegneria biomedica 1
Introduzione generale
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Introduzione generale
Le tecniche biomediche che indagano le funzioni cerebrali oggi a disposizione, differiscono tra loro principalmente per la loro diversa risoluzione spaziale e temporale. Il futuro dello sviluppo di tali metodiche è
l’integrazione
che permetterà di superare i limiti intriseci delle tecnologie stesse. Il progresso delle neuroscienze richiede quindi l’integrazione e la convergenza delle diverse modalità di studio e tra le più promettenti c’è certamente la EEG-fMRI.Questo lavoro di tesi è stato svolto presso il dipartimento di neuroscienze cognitive nella facoltà di psicologia presso l’Università di Maastricht, in Olanda, dove sono in corso linee di ricerca specifiche sull’uso di EEG-fMRI. Ho avuto il privilegio di lavorare in un gruppo di ricerca tra i più attivi nel panorama internazionale dell’imaging funzionale, il Maastricht Brain Imaging Center, dove ho potuto accedere ad una strumentazione modernissima che comprende una risonanza magnetica funzionale a 3T dedicata solo a misure di attività cerebrale per scopi di ricerca e una strumentazione EEG perfettamente magneto-compatibile. Grazie a tutto ciò è stato possibile produrre il materiale sperimentale necessario per questa tesi, che si propone di indirizzare l’uso combinato simultaneo di EEG-fMRI allo studio dei fenomeni neuronali che caratterizzano lo stato
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“basale” dell’attività cerebrale ed avvengono nello “stato di riposo”, che costituiscono uno tra i più importanti capitoli della ricerca neurofisiologica attuale. Gli aspetti positivi dell’integrazione EEGfMRI vengono esplorati in un volontario durante un esperimento di modulazione dei ritmi elettroencefalografici attraverso l’apertura e la chiusura degli occhi.
L’innovazione ed il progresso apportato da questa integrazione risiede nella possibilità di mostrare nello stesso momento due diversi punti di vista di ciò che avviene nel cervello: da una parte le attivazioni corticali rilevate grazie alla variazione emodinamica, dall’altra l’attività neuronale, ottenuta dal segnale elettroencefalografico, e di poter valutare come questa si rispecchia nel segnale BOLD.