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3INDICE INTRODUZIONE I SEZIONE : LO STUDIO PRELIMINARE CAPITOLO 1: I

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Academic year: 2021

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INDICE

INTRODUZIONE

I SEZIONE : LO STUDIO PRELIMINARE

CAPITOLO 1: IL LUOGO……….………8

1.1 Sassari: la città ed il suo volto 1.2 Sassari: la città ed il suo passato

1.2.1 L’evoluzione storica.

1.2.2 Le ‘Appendici’ ed i Piani Regolatori. 1.3 Sassari: gli indirizzi architettonici prevalenti 1.4 L’edificio sito in via Carlo Alberto, n.5

CAPITOLO 2: IRIFERIMENTI CONCETTUALI E TIPOLOGICI………...28

2.1 La questione dei centri storici in Italia 2.2 La ‘casa a corte’

2.2.1 Dalla domus romana alle esperienze mediterranee.

2.2.2 L’insula romana e le linee evolutive del palazzo cittadino. 2.2.3 Alcune esperienze locali.

2.3 L’Exsistenzminimum

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1.1 Dati di piano

1.2 La filosofia di progetto 1.2.1 La dialettica

1.2.2 Le idee-strumento 1.2.3 Il legame con il contesto

CAPITOLO 2: IL PROGETTO DEFINITIVO……….70

2.1 L’organizzazione spaziale-funzionale 2.2 Accessi e percorsi interni

2.3 Struttura ed involucro: la scelta dei materiali 2.4 Il Quadro Normativo

III SEZIONE : IL PROGETTO STRUTTURALE

CAPITOLO 1: I RIFERIMENTI ED I CALCOLI PRELIMINARI………..84

1.1 Caratteristiche generali 1.2 Quadro Normativo

1.3 Materiali utilizzati 1.4 Analisi dei carichi

1.4.1 Carichi permanenti 1.4.2 Sovraccarichi

CAPITOLO 2:PROGETTO………..………….90

2.1 Travi 2.2 Pilastri

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CAPITOLO 3: VERIFICHE

3.1 Travi

3.1.1 Stato limite ultimo 3.1.2 Stati limite d’esercizio 3.2 Pilastri

3.2.1 Stato limite ultimo

APPENDICE 1: CALCOLI STRUTTURALI………110

APPENDICE 2: ELABORATI GRAFICI………..142

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INTRODUZIONE

Lo scopo della presente tesi è quello di affrontare il problema della riqualificazione dell’edificio sito in via Carlo Alberto n.5, a Sassari, destinato al settore terziario e residenziale.

Oltre alla considerazione delle richieste e dei particolari termini dell’intervento, che verranno ampiamente esposti nelle tre sezioni in cui è stato articolato il lavoro, mi è sembrato doveroso fondare su solide basi l’intero iter progettuale e per questo partire da riferimenti che sono storicamente considerati come caposaldi nella concezione di un manufatto architettonico: i ben noti tre parametri vitruviani di firmitas, utilitas e venustas, utilizzati a definizione di come deve essere o dovrebbe essere una costruzione. Nel De Architettura si legge: "…Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza. Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza avarizia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all'uso; bellezza, infine quando l'aspetto dell'opera sarà piacevole per l'armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l'avveduto calcolo delle simmetrie…".

Si è cercato dunque di tenere sempre presenti, nell’intero percorso, le tre componenti suddette che, nonostante siano state definite oltre duemila anni fa, si configurano ancora come concetti chiave e per l’essenzialità, la pragmaticità, l’onnicomprensività con cui sono state concepite, danno spazio ad un modo estremamente interessante di rapportarsi a qualsiasi tipo di questione: con le dovute attualizzazioni, possono essere facilmente integrate in un dialogo che intreccia armonicamente, nei momenti salienti della progettazione, la struttura dei contenuti e quella linguistica, l’essenza e la comunicabilità dell’opera.

Implicito nei concetti esposti è anche il tentativo di non trascurare nessun aspetto o necessità, d’integrare ogni decisione nel rispetto della memoria storica, dei contenuti richiesti, sociali, culturali, estetici, tecnologici, economici, superando le reciproche incompatibilità, servendosi del bagaglio delle immagini e dei ricordi più vivi, o di alcune semplici regole di geometria. Si prospetta dunque un continuo alternarsi di

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acquisiti, e di passaggi irrazionali, nel libero fluire dei ricordi, delle sensazioni, la predilezione di motivi, forme, indirizzi compositivi fondamentali.

Nel caso particolare, i primi passi hanno riguardato l’analisi accurata del luogo, la città di Sassari, e del contesto più immediato, l’isolato dell’edificio oggetto dello studio; si è proceduto con la collocazione dell’argomento all’interno dei temi ampi e fortemente dibattuti, che costituiscono la giusta premessa per una proposta così delicata e meditata; il tutto per poter dar vita alle operazioni fondamentali dell’iter progettuale: la formulazione del modello ideologico, dello schema organizzativo-funzionale, la definizione delle membrature architettoniche e la concretizzazione tecnica dello spazio.

La soluzione finale si presenta indubbiamente come il frutto di personali ma largamente documentate deduzioni e rappresenta la conclusione di un logico e sofferto cammino progettuale che ha tentato di recuperare l’intimo significato del manufatto e del contesto che l’ha ospitato, per rivisitarlo nel nuovo edificio con accezioni più o meno evidenti, con richiami studiati ed attualizzati, talvolta con una ventata d’innovazione portata dal presente.

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