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- I RAPPORTI TRA STATO E CHIESA - L ESPANSIONE COLONIALE - LA PRIMA GUERRA MONDIALE E IL DOPOGUERRA

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- I R A P P O R T I T R A S T A T O E C H I E S A - L ’ E S P A N S I O N E C O L O N I A L E

- L A P R I M A G U E R R A M O N D I A L E E I L D O P O G U E R R A

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I RAPPORTI TRA STATO E CHIESA

• Estensione della legislazione ecclesiastica piemontese. Il Codice del 1865 introdusse il matrimonio civile.

Provvedimenti del 1866-67 confiscarono i beni di molti enti religiosi.

• 1864: encicl. Quanta cura (Sillabo) di Pio IX condannò il liberalismo e le idee della modernità.

• 20 settembre 1870: presa di Roma e fine dello Stato

Pontificio. Crisi gravissima tra Regno d’Italia e Santa Sede.

• 1871: lo Stato emanò la Legge delle guarentigie, non accettata da Pio IX che si dichiarò prigioniero in Vaticano.

• Nel 1874 il Papa invitò i cattolici a non partecipare alle

elezioni politiche (Non expedit), sospeso solo nel 1909.

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IL SILLABO

DI PAPA PIO IX

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20 SETTEMBRE 1870: I

BERSAGLIERI DELL’ESERCITO ITALIANO ENTRANO A ROMA DALLA BRECCIA DI PORTA PIA.

FINE DEL DOMINIO TEMPORALE

DEI PONTEFICI

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L’ESPANSIONE COLONIALE

1870: la società Rubattino acquista la baia di Assab, in Eritrea.

1881: l’occupazione francese della Tunisia scuote l’opinione pubblica; anche l’Italia si lancia, tardivamente, nella ‘corsa all’Africa’

1885: Italiani invadono la baia di Massaua e tentano un’espansione verso l’interno

1887: a Dogali gli Etiopi sconfiggono l’esercito italiano.

1890: creazione della colonia di Eritrea, con Governatore civile e militare; Commissari a livello locale

1896: sconfitta disastrosa ad Adua: 18.000 soldati italiani decimati da 80.000 abissini: maggiore sconfitta europea in Africa

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1908: Formale istituzione della colonia di Somalia, unificazione di possedimenti a vario titolo acquisiti.

1911: inizia la campagna militare di Libia, voluta da nazionalisti, poteri economico-finanziari (Banco di Roma ecc.), anche

come sbocco ai problemi interni

costi immani (un miliardo di lire), primo impiego militare dell’aereonautica

1912: conquista militare della Libia, sottratta ai Turchi:

territorio diviso in due governi separati, Tripolitania e Cirenaica.

1936: conquista militare dell’Etiopia.

Eritrea, Somalia ed Etiopia riunite in un unico ordinamento, l’Africa Orientale Italiana.

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LE COLONIE ITALIANE IN AFRICA

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LA PRIMA GUERRA MONDIALE

• Sconvolge gli equilibri costituzionali precedenti; guerra decisa dal patto segreto di Londra (1915) contro la maggioranza parlamentare e l’opinione pubblica prevalente;

• Assoluta prevalenza dell’esecutivo sul legislativo: nel 1915 furono attribuiti pieni poteri al Governo;

• Crescita dell’apparato amministrativo centrale;

• Intervento dello Stato nell’economia; “mobilitazione industriale”; militarizzazione degli operai;

• Restrizioni alla libertà individuale;

• Corrosione dello Stato liberale.

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LA GUERRA SEGNA LA FINE DI UN’EPOCA

• Guerra di massa: l’esercito italiano raggiunge il milione di effettivi

• Guerra di trincea, con mitragliatrici e cannoni a tiro rapido, gas asfissianti

• Il Generale Cadorna tratta con il pugno di ferro i militari, mandati ripetutamente al macello sulla linea dell’Isonzo;

esecuzioni sommarie per i disertori

• Alla disfatta di Caporetto segue l’esonero di Cadorna, una sorprendente riorganizzazione, poi l’eroica difesa sul Piave, sul Montegrappa, sull’altopiano di Asiago, che porta alla vittoria tra immensi sacrifici

• Il senso di appartenere alla Patria nazionale italiana si cementa nella Prima Guerra Mondiale, che richiese uno sforzo enorme congiunto di tutto il Paese

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ALLA FINE DELLA GUERRA:

• Più di 600.000 morti italiani, 1.000.000 di feriti, mezzo milione di invalidi di guerra

• 350.000 denunciati per diserzione ai tribunali militari

• Perduta un terzo della ricchezza nazionale

• Pesante indebitamento verso gli alleati: un miliardo e mezzo di dollari verso gli USA

• La conferenza di Parigi non concede all’Italia i territori previsti dal patto, al confine orientale:

“vittoria mutilata”

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IL DOPOGUERRA

• Disillusione amareggiata; durissime condizioni di vita;

• Crisi economica e sociale, disoccupazione;

• Clima politico conflittuale; iniziative nazionaliste (presa di Fiume da parte dei Legionari di D’Annunzio); diffusione nel proletariato il mito dell’Unione

Sovietica liberatrice;

• Nascono nuovi partiti politici:

– 1919: PPI (di Luigi Sturzo);

– 1919: Fasci italiani di combattimento:

– 1921: dalla scissione del PSI nasce il PC d’Italia.

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IL DOPOGUERRA

Riforma elettorale del 1919:

– Estensione del voto a tutti i cittadini maschi maggiori di 21 anni;

– Sistema proporzionale distrusse il sistema consolidato favorevole ai liberali e premiò i nuovi partiti di massa;

• Elezioni del 1919: disfatta liberale, con vittoria schiacciante del PSI e del PPI

• 1919-1920 fu il c.d. “bienno rosso”, con scioperi,

agitazioni operaie e contadine a cui si contrappose una

posizione intransigente degli industriali e degli agrari;

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• Settembre 1920: occupazione delle industrie metallurgiche in tutta Italia, almeno mezzo

milione di operai mobilitati, anche armati; Giolitti evita di intervenire;

• L’Italia, nel caos, sembra a un passo dalla rivoluzione proletaria

• Ma le divisioni interne ai socialisti, la mancanza di un coordinamento nazionale adeguato tra le

aree del paese e tra operai e contadini rende evidente, con il passare dei giorni, che non vi è possibilità di riuscita

• Da questo momento la sinistra, pur vittoriosa

alle elezioni, va incontro ad una crisi profonda

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• Agrari e industriali corrono ai ripari: già nel

novembre 1920 sono in azione squadre fasciste in Emilia e in Toscana;

• Il Fascismo fa presa anche sui reduci di guerra, disillusi e disoccupati, sugli studenti, sui militari, sulla piccola borghesia

• Nelle elezioni del 1921 il Partito fascista fu il

terzo dopo PSI e PPI.

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