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“Rapporto sull’Innovazione in Emilia-Romagna e in provincia di Parma 2014”

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“Rapporto sull’Innovazione in Emilia-Romagna e

in provincia di Parma 2014”

Osservatorio Innovazione Unioncamere Emilia-Romagna

Parma, 24 febbraio 2015 Parma, 24 febbraio 2015

Valerio Vanelli e Luca Bartoletti Valerio Vanelli e Luca Bartoletti

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La struttura del rapporto

volto allo studio del grado di innovazione delle imprese emiliano-romagnole, all’analisi dei punti di forza, delle aree di miglioramento e delle criticità, nonché delle esigenze espresse dalle imprese del territorio.

L’indagine viene realizzata tramite un questionario strutturato (attivato per la prima volta nel 2006) sottoposto a un campione di imprese della regione.

La rilevazione è stata realizzata nel periodo maggio-luglio 2014

e ha visto coinvolte 1.622 imprese a livello emiliano-romagnolo e 188 a Parma.

I rapporti fanno riferimento a:

dati e indicatori di contesto,

dati e indicatori tratti dai bilanci,

dati tratti da Osservatorio Innovazione Unioncamere Emilia-Romagna.

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Campione di imprese selezionato per rappresentare la realtà emiliano- romagnola rispetto a: provincia, dimensione impresa, settore economico.

Si sono poi sovra-rappresentate imprese maggiormente strutturate (società di capitali) e di maggiori dimensioni.

Le caratteristiche del campione

Dimensioni dell’impresa:

netta prevalenza della piccola (86,7%) e della media impresa (11,2%).

Le società di capitali sono l’ 83% dei casi. Inserite anche società cooperative (9,6%).

 Settore economico di attività:

Introdotta nel campione una quota di imprese del terziario (18,1% a Parma, 24,8% in Emilia-Romagna), in particolare del commercio.

Nel manifatturiero prevalgono l’agro-alimentare e la meccanica.

 Numerose altre variabili utilizzate: tassonomia di Pavitt, grado di internazionalizzazione, conversione alla green economy, ecc.

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L’effettiva innovazione/1

Prevale innovazione di tipo incrementale, di prodotto e poi di processo.

Innovazioni radicali introdotte da una minoranza di imprese.

L’innovazione è generata principalmente all’interno dell’azienda (in crescita rispetto anni precedenti) o in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati (in crescita);

interamente esternalizzata per minoranza casi (in flessione).

Tipo di innovazione 2014 2013 2012 2010/11 Em-Rom

2014 Innovazione di prodotto incrementale 22,3 18,6 14,2 15,7 21,5

Innovazione di prodotto radicale 7,4 3,6 5,7 7,4 9,7

Innovazione di processo incrementale 16,5 14,4 11,9 13,8 18,0

Innovazione di processo radicale 5,3 3,6 2,3 5,1 5,5

Innovazione organizzativa 19,7 8,8 8,0 11,1 18,7

Innovazione di marketing 10,1 6,2 6,3 3,7 14,4

Nessuna innovazione introdotta 40,4 54,6 59,1 61,8 39,1

Il 40,4% delle imprese di Parma dichiara di non avere introdotto alcuna innovazione negli ultimi tre anni; il 59,6% ne ha introdotta almeno una (60,9% a livello

regionale). Dato in netto miglioramento anche se si tiene conto della parziale ridefinizione dei criteri di campionamento.

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L’effettiva innovazione/2

Emilia-Romagna – insieme a Piemonte e Friuli – unica regione italiana nel secondo gruppo.

Regioni dell’Unione europea classificate in quattro gruppi per differente grado di performance innovativa

Tratta da Commissione europea, Innovation Regional Scoreboard 2014

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L’effettiva innovazione/3

Caratteristiche delle imprese che non hanno introdotto alcuna non innovazione nell’ultimo triennio

La quota di imprese che non ha introdotto alcuna innovazione nell’ultimo triennio è più elevata fra la piccola impresa, sia a Parma (44,2% contro il 16% delle imprese medie e grandi) che nel resto della regione e fra le società di persone.

Molto rilevante la relazione con l’indice di apertura a valle (relazione bidirezionale):

fra le imprese con apertura a valle nulla la percentuale che non ha introdotto alcuna innovazione nell’ultimo triennio è pari al 56,3%;

 fra le aziende con grado di apertura limitato, la percentuale si riduce al 38% circa;

 fra quelle con grado di apertura significativo scende sotto il 14%.

Relazione del tutto simile si evidenzia anche a livello emiliano-romagnolo.

Pavitt: la quota di imprese che negli ultimi tre anni non hanno innovato diminuisce all’aumentare del grado di specializzazione e di dotazione tecnologica.

Rispetto al settore, maggiore capacità d’innovazione per le aziende della meccanica, del chimico/farmaceutico e dell’agro-alimentare.

(7)

Le aree di investimento

In cosa le imprese hanno effettivamente investito?

% imprese che hanno investito nelle seguenti aree/ambiti. % ordine decrescente 2013

Aree di investimento %2013 % 2012 % 2009 %2013

ER Acquisto nuovi macchinari e attrezzature 10,0 14,9 26,1 16,5

Acquisto nuovo hardware 6,8 1,0 17,0 6,8

Acquisto nuovo software 6,3 2,1 14,7 11,1

Sviluppo/design nuovi prodotti internamente 5,0 2,1 12,8 5,3

Efficienza energetica 2,1 1,5 -- 2,0

Acquisto servizi informatici (assistenza, ecc.) 2,0 1,0 15,6 4,2 Sviluppo nuovo software effettuato internamente 2,0 0,0 4,6 2,1

Marketing per nuovi prodotti/servizi 1,9 1,0 5,5 2,2

Assunzione personale per nuovi processi/prodotti 1,3 1,0 5,5 2,1 Sviluppo/design nuovi prodotti all’esterno 0,7 0,5 3,6 0,9 Sviluppo nuovi macchinari internamente

0,0 1,5 5,0

Sviluppo nuovi macchinari con altre az./istituzioni 1,0 2,3 1,9

Certificazioni ambientali di sistema e/o di prodotto 0,0 0,5 -- 1,4

Assunzione personale per R&S 0,0 0,5 3,2 1,9

(8)

Le aree di investimento/2

In cosa le imprese hanno effettivamente investito?

Se si considera la distribuzione degli effettivi investimenti effettuati, emerge una graduatoria in parte differente:

si conferma al primo posto, sia a Parma che nel resto della regione, l’acquisto di macchinari e attrezzature: quasi 8 milioni di euro investiti a Parma (63 in Emilia-Romagna), con un investimento medio – considerando le sole imprese che hanno investito su questa voce – di circa 60mila euro.

Il secondo posto è occupato dallo sviluppo/design di nuovi prodotti all’interno dell’azienda (1,2 milioni di euro di investimenti totali a Parma).

Scendono al terzo posto gli acquisti in area informatica (circa 200mila euro a Parma, quasi 7 a livello regionale, in buona parte per l’acquisto di software e hardware).

(9)

Le aree di investimento/3

Ammontare medio degli investimenti 2013 delle imprese del campione provinciale e regionale, distinte fra innovative e non innovative e per dimensioni

Parma Emilia-Romagna

Investimenti medi Imprese innovative

Imprese innovativenon

Imprese innovative

Imprese innovativenon

per impresa (euro) 94.234 3.487 113.787 25.164

per impresa piccole dimensioni 33.222 3.472 64.239 12.302 per impresa medie e grandi 358.619 3.750 278.819 135.115

per sviluppo interno 12.036 197 45.323 3.231

per sviluppo interno per impresa

piccole dimensioni 14.154 0 15.503 347

per sviluppo interno per impresa

media e grande 2.958 3.150 143.939 27.717

(10)

I benefici dell’innovazione

% Molto + Abbastanza Principali ricadute derivanti dall’innovazione introdotta Parma Emilia-

Romagna Miglioramento della qualità di prodotti/servizi 82,7 84,7

Miglioramento risultato economico 61,2 70,9

Miglioramento efficienza 58,7 67,3

Miglioramento organizzazione aziendale 58,7 64,1

Miglioramento tempi di lavorazione 54,7 57,7

Conquista di quote di mercato 45,1 53,8

Conquista di nuovi mercati 42,9 52,0

Migliore prestazione ambientale 37,3 48,5

Riduzione energia utilizzata per unità di output di produzione 34,3 38,9 Le imprese riconoscono poi importanti ricadute positive dell’innovazione anche per il territorio e la collettività.

Il 34% delle imprese innovative di Parma e il 32,0% di quelle del complessivo campione regionale riconosce questo tipo di benefici, identificandoli in ricadute innanzitutto di tipo ambientale (efficienza energetica, riduzione emissioni inquinanti, recupero rifiuti, ecc.), poi di tipo socio-occupazionale.

(11)

I benefici dell’innovazione/2

Parma Imprese

innovative Imprese non innovative

Totale società capitali +8,8% –4,3%

- di cui di piccole dimensioni –1,3% –3,6%

- di cui di medie e grandi dimensioni +11,7% –16,9%

Variazione fatturato 2013-2010 (dati bilancio)

Naturalmente, sono numerose le variabili – a partire dagli investimenti – che concorrono a determinare l’andamento del fatturato e che si inseriscono nella relazione fra innovazione e fatturato.

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Gli ostacoli all’innovazione

% molto+abbastanza Parma Emilia-

Romagna

Eccessiva pressione fiscale 84,2 81,2

Rischio d’impresa percepito troppo elevato 51,4 48,0

Difficoltà strategiche di mercato 47,5 45,1

Difficoltà nel reperire personale qualificato 44,1 42,0

Difficoltà nel reperire finanziamenti 40,5 37,5

Difficoltà nel reperire partner 26,6 22,3

Difficoltà riorganizzazione aziendale 25,3 23,7

Attività ricerca università/centri di ricerca non coincidente con

bisogni impresa 13,7 15,2

Mancanza informazioni su attività centri ricerca/università, ecc. 13,7 14,9 Difficoltà nel relazionarsi con centri di ricerca/università 9,6 8,8

(13)

Innovazione ed eco-sostenibilità

Il 22% delle imprese di Parma intervistate si è già convertito alla green economy (dato in netto incremento rispetto alla precedente rilevazione) e superiore a quello medio dell’Emilia-Romagna (19,8%).

Parma quarta fra le nove province della regione.

Si aggiunga poi un 2,9% di casi che intende seguire conversione entro un anno.

Sono green più le imprese medie/grandi che le piccole, più le società di capitali che quelle di persone. Lo sono di più quelle appartenenti a gruppi e,

soprattutto, a reti d’imprese.

Il settore più verde è l’agro-alimentare, seguito da tessile/moda, carta/editoria;

si nota ormai una “trasversalità” del green.

Stretta relazione fra conversione al green e innovazione: fra le imprese convertite al green il 78% (79,5% a livello regionale) ha introdotto almeno un’innovazione nell’ultimo triennio, mentre fra le imprese non green ha innovato poco più del 56,2% dei casi sia a Parma che nel resto della regione.

La conversione al green ha riguardato innanzitutto il tema dell’energia (impianti fotovoltaici, fonti rinnovabili, macchinari a minore consumo, maggiore efficienza energetica, ecc.).

(14)

Innovazione ed eco-sostenibilità/2

L’aspetto più critico, a livello sia provinciale che e regionale, sono gli input energetici, aumentati più delle altre dimensioni (per quasi il 15% dei casi sia a Parma che nel resto della regione), a fronte di un aumento delle emissioni inquinanti del 3,0% dei casi (1,7% a livello regionale), della produzione di rifiuti per il 5,2% dei casi (4,3% a livello regionale) e di una diminuzione del recupero rifiuti dell’11,4% (12,2% a livello regionale).

Parma risulta dunque più virtuosa della media dell’Emilia-Romagna per la sola produzione dei rifiuti.

Diminuzione Stabilità Aumento Totale

Input energetici 15,4 64,7 14,9 100

Emissioni inquinanti 14,0 83,0 3,0 100

Produzione di rifiuti 20,7 74,1 5,2 100

Recupero di rifiuti 11,4 78,9 9,7 100

Andamento negli ultimi tre anni delle seguenti quattro eco-tendenze

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Innovazione e infrastrutture digitali/1

Soltanto tre imprese di Parma e appena 13 del campione regionale

risultano prive di una connessione internet. Appena due anni fa erano oltre il 6% delle imprese, sia a livello provinciale che regionale.

Quasi scomparsa anche la connessione analogica, a vantaggio di connessione Adsl, Hdsl, fibra ottica, ecc.

Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) sono considerate uno dei principali fattori abilitanti dell’innovazione.

(16)

Innovazione e infrastrutture digitali/2

Servizi/funzioni web utilizzati dalle imprese (% su imprese rispondenti)

(17)

Innovazione e infrastrutture digitali/3

L’89,3% delle imprese di Parma intervistate ha un proprio sito web (86,8% a livello regionale).

Sito web più diffuso fra imprese medie e grandi e società di capitali.

E fra imprese dell’elettricità/elettronica, del chimico/farmaceutico, della meccanica e del terziario.

Evidente relazione con grado di internazionalizzazione: hanno un proprio sito

- l’80,3% delle imprese con apertura al mercato nulla,

- il 93,8% di quelle con apertura limitata;

- il 97,2% di quelle con apertura elevata.

(18)

L’innovazione nel terziario

Con l’Osservatorio Innovazione 2014 si sono intervistate a Parma 34 imprese del terziario (18,1% del campione provinciale), operanti principalmente nel commercio (19 casi) ma anche in altri settori (attività immobiliari, servizi alle imprese, ecc.). A livello regionale, 401 imprese (24,7% del totale).

A livello regionale e provinciale le imprese del terziario risultano meno innovative: a Parma 44,1% contro 55,9% del manifatturiero; in Emilia-Romagna 53,9% contro 63,2%.

Sia a Parma che nel resto della regione, le imprese del

terziario hanno introdotto più di frequente

innovazione organizzativa e innovazione di marketing

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Innovazione, investimenti e fatturato /1

Si è visto che il terziario, sia a Parma che nel resto della regione, risulta meno innovativo del manifatturiero. Tuttavia non si nota per il terziario una situazione particolarmente critica nell’andamento del fatturato (anche se è minore la quota di imprese che nell’ultimo triennio ha registrato un incremento sia rispetto al manifatturiero provinciale che rispetto al terziario regionale). L’andamento è però pressoché contrapposto per imprese innovative e imprese non innovative: fra le prime il fatturato è aumentato nel 27% dei casi, fra le seconde nel 10,5% dei casi.

(20)

Innovazione, investimenti e fatturato /2

Relativamente gli investimenti, invece, le imprese di Parma del terziario sembrano essere in maggiore sofferenza rispetto sia a quelle dello stesso macro-settore regionale sia a quelle del manifatturiero provinciale, con una quota maggiore di imprese che nell’ultimo triennio ha avuto una flessione degli investimenti e una meno elevata che ha registrato un aumento.

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