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Servizio Segreteria Assemblea Legislativa

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Academic year: 2022

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Servizio Segreteria Assemblea Legislativa

40127 Bologna - viale Aldo Moro, 50 - tel. (051) 527.5713 - 527.5714 - fax (051) 527.5420 e-mail: [email protected]

REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ASSEMBLEA LEGISLATIVA ATTO DI INDIRIZZO – RISOLUZIONE

Oggetto n. 2622 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Alessandrini, Meo, Naldi, Sconciaforni, Barbati, Casadei, Bonaccini, Luciano Vecchi, Cevenini, Piva, Montanari, Fiammenghi, Mazzotti, Mumolo e Zoffoli per invitare la Giunta ad esprimere al Governo la propria contrarietà al ridimensionamento degli incentivi per il fotovoltaico e a sottolineare la necessità di elaborare un piano energetico industriale nazionale. (Prot. n. 25724 del 4 luglio 2012)

RISOLUZIONE

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Premesso che

l’Italia dipende per quasi il 90% del proprio fabbisogno energetico dall’Estero ed ancora oggi circa l’85% della produzione energetica deriva da fonti fossili;

tale asservimento rende il Paese particolarmente soggetto a speculazioni economiche e crisi politiche e rende pressoché impossibile alle nostre imprese presentarsi in maniera competitiva sul mercato globale.

Evidenziato che

l’ormai pluriennale protrarsi della crisi economica globale ha iniziato a manifestare i propri effetti sull’economia reale, innestando una spirale recessiva che ha mortificato i consumi e bloccato l’intero sistema produttivo italiano, in una spirale di decrescita che solo misure strutturali di rilancio del sistema socio-economico saranno in grado di spezzare;

fra tali misure strutturali vi è certamente l’elaborazione a livello statale di una politica energetica lungimirante e coerente, che sappia affrancarci dalla dipendenza dall’Estero e portare al graduale superamento delle fonti fossili, esauribili, costose ed inquinanti.

Sottolineato che

al contrario di quanto auspicabile, a partire dal 2010 il Governo Berlusconi diede risposte contraddittorie ed indecise rispetto alla politica energetica, dapprima togliendo gli incentivi per le ristrutturazioni “energetiche”, poi ridefinendo al ribasso gli incentivi anche sugli investimenti già effettuati sul fotovoltaico, salvo poi ritornare sulla propria scelta a causa delle proteste, il tutto senza concertazione alcuna né riflessione di lungo periodo;

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oggi, alla vigilia del Quinto Conto Energia, e dopo le polemiche già suscitate nel dicembre scorso dalle previsioni del DL Liberalizzazioni, il Governo Monti sembra prospettare una repentina diminuzione degli incentivi sul fotovoltaico che rischierebbe di mettere in ginocchio uno dei pochi settori produttivi dell’imprenditoria italiana, che conta quasi 63.000 addetti.

Rilevato che

a fronte di un costante e significativo sviluppo del settore - che nel 2011 ha visto l’installazione di circa 9,3Gw in più del 2010 - e dell’abbassarsi dei costi delle componenti necessarie all’installazione del fotovoltaico, è senz’altro opportuno ridefinire l’incentivazione economica, che incide sulla collettività con costi aggiuntivi sulla bolletta elettrica;

tuttavia la riduzione degli incentivi va fatta con gradualità, salvaguardando l’occupazione del settore, permettendo alle Regioni di portare avanti le programmazioni energetiche di emancipazione dalle fonti fossili e dalla dipendenza straniera, e soprattutto contestualizzandola entro l’elaborazione di un Piano Industriale Nazionale che da troppo tempo l’Italia attende e che della politica energetica dovrà fare pilastro nell’elaborazione degli obiettivi strategici.

Considerato infine che

il Secondo Piano Energetico della Regione Emilia-Romagna punta sul risparmio energetico e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili mirando ad una produzione che, partendo dai circa 1150 attuali, arrivi tra i 2200 ed i 2790 Mw nel 2014 ed a 6550/7960 nel 2020;

a tale fine, dopo l’obbligo di installazione del fotovoltaico nei nuovi edifici ed una serie di bandi per le imprese, nel febbraio scorso la Regione ha stipulato un Accordo con ANCI E-R per portare avanti congiuntamente con i Comuni le azioni previste dal Programma Triennale;

tali risultati potrebbero essere messi in discussione da scelte nazionali disincentivanti troppo repentine e non contestualizzate entro una programmazione energetica di lungo periodo ed un preciso Piano Industriale.

Invita la Giunta

ad esprimere al Governo la propria contrarietà a ridimensionare gli incentivi per il settore del fotovoltaico;

ad emanare al più presto i decreti attuativi relativi del D.Lgs. 28/11;

a sottolineare con forza la necessità di porre al centro dell’Agenda del Paese la Questione Energetica e la connessa elaborazione di un Piano Energetico Industriale Nazionale.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 4 luglio 2012

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