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I tumori dell’apparato muscolo- scheletrico sono rari (0,2%)

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Academic year: 2022

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(1)

MANAGEMENT ERRORS IN CANCER SURGERY

ERRORI GESTIONALI NELLA CHIRURGIA ONCOLOGICA

Dr. Sergio Mapelli - Direttore Dr. Pietro Zacconi - Dirigente medico

U.O. specializzata in Chirurgia Oncologica Ortopedica Istituto Ortopedico Gaetano Pini - Milano

Tagete 4-2007

(2)

The muscle-skeletal tumors are rare (0,2%). The patients with this kind of pathology must be treated in a specialized center.

The most frequent errors in orthopaedic oncology are: 1) diagnostic errors; 2) biopsy not followed by a definitive diagnosis; 3) delay looking for the primitive tumor 4) biopsy not executed 5) wrongly executed biopsy 6) unwisely excisional surgical biopsy; 7) underestimation of the soft parts tumefaction; 8) exeresis and marginal resections 9) whoops surgery (not planned exeresis) 10) surgical treatment of lesions that don’t need surgery 11) synthesis of a pathological fracture when the involved segment may be removed in block 12) to neglect the influence of chemo – radiotherapy on the surgical treatment or to prescribe a not necessary chemo- radiotherapy. The authors report a wide casistic of practical cases.

Abstract

(3)

I tumori dell’apparato muscolo- scheletrico sono rari (0,2%)

Mentre per i tumori più frequenti ( es. mammella, polmone, colon, prostata ecc. ) esistono protocolli

condivisi in maniera generalizzata e adottati comunemente in ogni ospedale, i tumori rari

presentano caratteristiche particolari, con approcci

confinati ai soli pochi centri di riferimento

(4)

Pertanto solitamente si dice che il paziente

oncologico ortopedico deve essere inviato al centro specializzato

Ma questo forse non basta

:

occorre che il primo specialista che visita il paziente sia a conoscenza innanzitutto dell’esistenza dei centri di riferimento e in

secondo luogo dei criteri di selezione dei pazienti da inviare, della tempistica e delle modalità di intervento, al fine di evitare sia perdite di tempo prezioso che potrebbero complicare la prognosi sia

sovraccarichi inutili dei centri di riferimento, con ricadute negative sui tempi d’attesa per le

patologie più gravi

(5)

Evitare di non fare quanto deve essere fatto e, soprattutto, di fare

quel che non deve essere fatto

(6)

Perché l’iter del paziente oncologico chirurgico possa essere il più corretto possibile è importante che nella formazione del chirurgo ed in questo caso dell’ortopedico

un periodo di frequenza venga dedicato anche alle

patologie che afferiscono agli ambiti superspecialistici: la rotazione degli specializzandi rappresenta di per sé già un

primo baluardo al rischio di un’insufficiente

sensibilizzazione alle problematiche e all’importanza del corretto approccio alle patologie meno comuni.

Allo stesso modo i progetti di formazione continua in medicina hanno la potenzialità, seppure con minori

possibilità in termini quantitativi, di favorire la sensibilizzazione dei chirurghi e degli ortopedici già

formati

(7)

L’oncologia ortopedica risulta essere senz’altro uno degli esempi più calzanti: mentre la patologia dell’anca

piuttosto che quella del ginocchio o della mano o magari anche la patologia pediatrica, quella del rachide o le

complicanze infettive vengono gestite anche nelle divisioni ortopediche generali, la patologia oncologica

ortopedica viene solitamente demandata al centro superspecialistico

(8)

Il sommario degli

errori

(9)

Il sommario degli errori

1) Errore diagnostico

2) Biopsia in assenza di completamento dell’adeguato iter diagnostico

3) Impantanarsi nella ricerca della primitività

4) Biopsia non effettuata 5) Biopsia errata

6) Biopsia inopinatamente escissionale

(10)

7) Sottovalutazione di tumefazioni delle parti molli 8) Exeresi e resezioni marginali

9) Whoops surgery ( escissione non pianificata )

10) Trattare chirurgicamente lesioni che non ne necessitano

11) Sintesi di frattura patologica se il segmento coinvolto è resecabile in blocco

12) Trascurare l’influenza del trattamento chemioterapico e radiante sulla soluzione chirurgica o prescrivere radioterapia o

chemioterapia quando non necessario

(11)

Errore diagnostico

• per difetto di anamnesi ( il falso allarme e la cultura del sospetto )

• per inadeguata valutazione delle immagini

• per mancata analisi degli esami ematochimici

• per aver trascurato la macroscopia chirurgica

• per sopravvalutazione o sottovalutazione della necessità del ricorso all’esame istologico

(12)

Condrosarcoma?

Imaging e storia clinica devono essere

attentamente valutati

(13)

falso allarme!

Nell’anamnesi trauma

e dolore con picco e

successivo decremento

(14)

si trattava di miosite ossificante

si vanno delineando gli aspetti di imaging caratteristici

(15)

classica frattura di Colles?

(16)

la cultura del sospetto

ad un’attenta anamnesi il trauma risultò modesto

(17)

si rivelò poi diagnosi di TCG

(18)

trattamento chirurgico del TCG: resezione e sostituzione con cemento e dopo due anni con perone pro radio

(19)

Sempre a proposito di valutazione dell’imaging

frattura da durata o osteosarcoma?

si decide per uno stretto monitoraggio

(20)

frattura da durata o osteosarcoma?

(21)

frattura da durata, non osteosarcoma!

(22)

Non adeguata valutazione dell’imaging

lombocruralgia?

(23)

Non adeguata valutazione dell’imaging

(24)

Come andò a finire il caso inizialmente catalogato tra le lombocruralgie

(25)

Mancata valutazione degli esami ematochimici

tumore bruno in iperparatiroidismo

(26)

Mancata valutazione degli esami ematochimici

osteomielite

(27)

Quando l’esame istologico non serve (basta la combinazione anamnesi-

imaging)

(28)

Quando l’esame istologico, invece, serve

L’imaging suggeriva diagnosi di cisti,

ma il Primario preferì la biopsia incisionale, anziché

la puntura esplorativa ( sempre in ossequio

alla cultura del sospetto )

(29)

Si trattava in effetti di un sarcoma di Ewing, poi trattato con protesi da grandi resezioni

(30)

Errore derivante dall’aver trascurato gli aspetti chirurgicamente macroscopici

Casi di condromatosi inizialmente scambiati per condrosarcomi, si sono rivelati alla verifica dell’origine articolare della lesione,

che la chirurgia ha macroscopicamente

consentito di evidenziare

(31)

Biopsia in assenza di completamento dell’adeguato iter diagnostico

per esempio quando non si accerti la presenza eventuale di skip-metastasi ed addirittura si proceda poi ad intervento di

resezione che risulterà inevitabilmente incompleta

(32)

Ampia alterazione strutturale aggressiva del

femore prossimale, ma ci sono anche…

(33)

…2 skip-metastasi

(34)

Resezione femore in toto e protesi total femur

(35)
(36)
(37)
(38)

“Impantanarsi” nella ricerca della primitività

talora con la biopsia di una lesione facilmente aggredibile chirurgicamente, magari a cielo chiuso ed in anestesia

locale, si perviene ad una diagnosi, altrimenti indaginosa e richiedente tempi lunghi

(39)

Biopsia sotto guida T.C. di alterazione strutturale litica dell’ala iliaca posteriore in

ipercaptazioni scintigrafiche multiple

(40)

si utilizza un ago Jamshidi in anestesia locale

(41)

Biopsia non effettuata

Il chirurgo è tenuto ad inviare all’esame dell’anatomo patologo ogni pezzo di resezione-exeresi

(42)

era stato dato per scontato che si trattasse di neuroma di Morton

(43)

Neuroma di Morton?

Era invece un sarcoma!

(44)

Neuroma di Morton ?

Esito del trattamento radicale

(45)

Biopsia errata

• incisionale trasversa

• incisione che non tiene conto della via d’accesso dell’intervento definitivo

• per scelta della tecnica: agobiopsia a cielo chiuso non significativa o biopsia a cielo aperto inutilmente

contaminante

• biopsia con dissezione e apertura dei piani anziché diretta e minimizzante il piano bioptico

• creazione di ematoma diffondente

• applicazione di drenaggio contaminante

• mancata applicazione di drenaggio quando viceversa occorre

(46)

Tecnica della biopsia a cielo aperto: mai incisioni trasverse, sempre longitudinali

• No

• Sì

(47)

incisione che non tiene conto della via d’accesso dell’intervento definitivo

non così,

ma così

(48)

agobiopsia a cielo chiuso non significativa: pericoloso fidarsene ciecamente e procedere di conseguenza ( in questo

caso all’endoprotesizzazione per diagnosi di necrosi della testa femorale )

(49)

Condrosarcoma ad alto grado con coinvolgimento dell’acetabolo

(50)

biopsia a cielo aperto inutilmente contaminante

(51)
(52)

l’escissione del tramite

(53)

biopsia con dissezione e apertura dei piani anziché diretta e minimizzante il piano bioptico

.

passare attraverso i muscoli, non negli

interstizi, senza scollare i piani e rispettando i compartimenti

eseguire prelievo a tutto spessore, in unico blocco integro, di dimensioni sufficienti

evitare il prelievo di materiale colliquato e di aree di necrosi ( talora può essere opportuno un prelievo piuttosto periferico )

se necessario eseguire prelievi multipli

cauterizzare i bordi della lesione, effettuare adeguato zeppaggio quando si interrompano le corticali ossee, ricostruire gli strati anatomici

(54)

la corretta biopsia a cielo aperto

• proteggere i margini con garza

• cauterizzare i bordi

della lesione

(55)

creazione di ematoma diffondente ( si trattava di un’agobiopsia a cielo chiuso! )

rischio di

disseminazione neoplastica

(56)

Applicazione di drenaggio con rischio di disseminazione del tumore

foto di drenaggio

(57)

mancata applicazione di drenaggio quando viceversa occorre

(58)

Tecnica della biopsia a cielo aperto vantaggi

• Tessuto più rappresentativo

• Visione diretta del tessuto con possibilità di evitare le aree necrotico-emorragiche

• Verifica dell’estensione della lesione (utile

anche per un planning preoperatorio )

(59)
(60)

Tecnica della biopsia a cielo aperto indicazioni

• per

escissione :

-

caratteristiche clinico-strumentali tipiche per lesione benigna ( osteocondroma , condroma , condroblastoma , C.O.A. , periostite , miosite ossificante , angiomi , lipomi ) - escissione comunque indicata ( taluni condrosarcomi

periferici , lesioni metastatiche o sistemiche dolorose , lesioni suscettibili solo di chirurgia palliativa o riduttiva , sedi inoperabili radicalmente )

• per

incisione

( sarcoma di Ewing , osteosarcoma , tumori a malignità bassa o dubbia , metastasi , forme

particolarmente eburnee )

(61)

Tecnica della biopsia a cielo chiuso

• Ago di Jamshidi ( lesioni ossee )

• Bio-cut ( lesioni dei tessuti molli )

• indicazioni : diagnosi clinica molto probabile

• ( metastasi , linfomi e mielomi ), neoformazioni superficiali, lesioni inaccessibili chirurgicamente

• n.b.: possibile ausilio di rx, amplificatore di brillanza, T.C.

per l’individuazione delle sedi di lesione

• condizioni: se evitabili i fasci vascolo-nervosi, se

asportabile il tramite bioptico nell’intervento definitivo

(62)
(63)

Tecnica della biopsia a cielo chiuso: svantaggi

possibili falsi negativi

possibile prelievo di tessuto non diagnostico

possibilità che il tessuto non sia rappresentativo dell’intera lesione

possibile inadeguatezza del materiale per necrosi

tissutale

(64)

Biopsia inopinatamente escissionale

(65)

Si trattava di tumore a cellule chiare e non di TCG delle guaine: fu necessaria la disarticolazione del V raggio

(66)

Sottovalutazione di tumefazioni delle parti molli

scambiare un sarcoma per un ematoma o

un sarcoma per una cisti di Baker

(67)

cisti di Baker?

(68)

Non era una cisti di Baker ma un sarcoma

(69)

Exeresi e resezioni

marginali o intralesionali

(70)

Resezione intralesionale

(71)
(72)

Resezione intralesionale:….necessaria ampia

radicalizzazione

(73)

Whoops surgery ( da Grimer )

“Unplanned excision”

Quando il chirurgo trova una sorpresa, non avendo programmato l’intervento chirurgico in funzione di un

sospetto di malignità

(74)

Whoops surgery: intervento del tutto marginale per exeresi di sospetta “neoformazione cistica”

(75)

La soluzione chirurgica: exeresi dell’apparato estensore e sua sostituzione con apparato estensore proveniente da cadavere

(76)

trapianto articolare omologo

(77)

Trattare chirurgicamente lesioni che non ne necessitano

. fibroma non ossificante

. esostosi in adolescenti non meccanicamente penalizzanti

. cisti ossee giovanili

. miositi ossificanti

(78)

Per esempio il fibroma non ossificante

(79)

Sintesi di frattura patologica

(quando la lesione è resecabile in blocco)

(80)

Sintesi anzichè protesi

per errore di valutazione dei tempi di sopravvivenza

importanza del

confronto e della comunicazione fra

chirurgo ed oncologo

(81)

prescrivere radioterapia o chemioterapia quando non necessario

Sono giunti alla nostra osservazione anche

recentemente TCG trattati con chemioterapia e radioterapia

importanza del

confronto e della comunicazione fra

chirurgo ed oncologo

(82)

Trascurare l’influenza del trattamento chemioterapico e radiante sulla soluzione

chirurgica

importanza del

confronto e della comunicazione fra

chirurgo ed oncologo

(83)

CONCLUSIONI

IN DEFINITIVA GLI ERRORI DA EVITARE PRINCIPALMENTE SONO:

- l’approccio diagnostico scorretto, l’inadeguatezza dello staging, il ritardo della diagnosi

- l’errore nella biopsia (è importante che la biopsia venga effettuata in centri specializzati e comunque nel centro dove verrà poi effettuato l’intervento definitivo )

- l’inadeguatezza della chirurgia ( exeresi o resezioni marginali, undertreatment, ma anche overtreatment ) - l’inadeguatezza del follow-up post-chirurgico

- l’inadeguatezza della comunicazione con gli altri

specialisti ( con possibili errori di timing nelle cure )

(84)

importanza del confronto e della comunicazione fra

chirurgo ed oncologo, ma anche fra chirurgo ed anatomo patologo e fra

chirurgo e radiologo

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