Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE
BRASILE
Superficie (in migliaia di km2) 8.515 Popolazione (in milioni di abitanti) 186
Densità (abitanti/km2) 22
Forma di governo Repubblica federale presidenziale
Capitale Brasilia
Lingua (ufficiale) Portoghese
Religione cattolica
Speranza di vita (maschi/femmine) 69/76
PIL/abitante (in $ USA) 8.197
Il Brasile è una federazione di 26 Stati, oltre al distretto della capitale. È il Paese più esteso e popoloso dell’America meridionale della quale, da solo, occupa metà della superficie. La parte settentrionale è costituita interamente dal bacino del Rio delle Amazzoni e dai suoi numerosi affluenti.
Il clima equatoriale, caldo e umido, e le abbondanti piogge hanno permesso la crescita di una foresta pluviale ricchissima di specie animali e vegetali. In questa zona i fiumi sono spesso l’unica via di comunicazione tra le fitte piante che ricoprono il terreno, ma qualche strada è stata costruita anche nella foresta e viene utilizzata soprattutto dalle multinazionali che sfruttano la ricchezza di legname della regione e sono le principali responsabili della deforestazione dell’Amazzonia.
A sud si estendono altopiani che raramente superano i 900 m di altitudine. In questa parte del Brasile le temperature sono più basse che a nord e il clima è molto più arido, tanto che alcune zone sono quasi
desertiche. Le ricchezze del sottosuolo sono la causa di paesaggi desolanti caratterizzati da miniere e industrie estrattive. A differenza dei fiumi settentrionali, quelli degli altopiani non sono navigabili perché interrotti da numerose rapide e cascate (come Iguaçu e Paulo Alfonso).
Il Brasile è talmente vasto che, con oltre 180 milioni di abitanti, ha un densità di soli 22 abitanti per km². Molte regioni, infatti, sono poco adatte all’insediamento umano e perciò quasi disabitate: sia la foresta amazzonica, umida e poco salubre, che gli aridi altopiani meridionali ospitano meno di uno o due individui per km².
Diversa è la situazione sulle coste, dove i brasiliani si concentrano in enormi città, alcune delle quali (come San Paolo e Rio de Janeiro) sono metropoli sovrappopolate con oltre 10 milioni di persone. Anche nella foresta amazzonica esiste un grande centro urbano, Manaus, che ha quasi 2 milioni di abitanti, funzioni amministrative e commerciali e buoni collegamenti con il resto del Paese.
Oggi la popolazione è costituita da indigeni, bianchi europei e neri africani, e dalle loro mescolanze. Questo mosaico etnico è il risultato della storia del Paese che, dal XVI secolo, è diventato colonia portoghese e, come tale, sfruttato per dare prodotti alla madrepatria. La scarsa popolazione indigena non forniva manodopera a sufficienza per l’agricoltura di piantagione e si ricorse, perciò, al trasferimento dall’Africa di schiavi neri.
L’indipendenza dal Portogallo fu ottenuta nel 1822 e oggi il Brasile è una repubblica presidenziale. In realtà, il potere è rimasto nelle mani dell’esercito e dei ricchi proprietari terrieri che hanno appoggiato governi autoritari e dittature: solo dalle libere elezioni del 1984 si è instaurato un governo civile e democratico.
Nonostante il Paese sia uno dei più grandi esportatori mondiali di minerali, l’agricoltura resta il settore economico più importante.
Esiste una produzione agricola per uso interno (che soddisfa il fabbisogno della popolazione) e una
commerciale, basata sulle monoculture da piantagione. Questa seconda tipologia è totalmente controllata dalle grandi multinazionali e, per le notevoli ricchezze che produce, le sono riservate le terre migliori.
Si sta, in questo modo, progressivamente eliminando la piccola proprietà contadina. Una delle conseguenze è il graduale abbandono delle campagne da parte della popolazione che, in cerca di un’occupazione nel settore secondario o terziario, si trasferisce nelle città della costa meridionale dove oggi è in corso di realizzazione un grande sviluppo industriale. Ne deriva il sovraffollamento dei centri urbani che non riescono ad assorbire questo flusso immigratorio. La conseguenza è che gran parte dei cittadini vive nelle favelas, periferie degradate e carenti di strutture e servizi igienici. Chi abita in questi quartieri raramente trova lavoro e va a incrementare il già alto numero di disoccupati del Paese.
Bibliografia
• Isenburg Teresa, Brasile: una geografia politica, Carocci, Roma, 2006
• Nocella Roberto, Brasile, Editori Riuniti, Roma, 2004
• Ribeiro Corossacz Valeria, Razzismo, meticciato, democrazia razziale. Le politiche della razza in Brasile, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ), 2005
Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE
• Trampetti Mario, Il Brasile. Tra imperativi economici ed aspirazioni di potenza (1945-2000), Franco Angeli, Milano, 2006
Filmografia
• Meirelle Fernando (regia di), con la collaborazione di Katia Lund , City of God, Brasile, 2002
• Salles Walter (regia di), Central do Brasil, Brasile, 1998
Siti interessanti
• www.brasile.com
• it.wikipedia.org/wiki/Brasile
• www.brasilevacanze.net/paese/brasilegeografia.php