Philum Sarcomastigophora Classe Zoomastigophorea Ordine Kinetoplastida
Famiglia Trypanosomatidae
Generi Leishmania e Trypanosoma
LEISHMANIOSI
Leishmaniosi Cutanee
Leishmaniosi Cutanea Antroponotica LCA
Leishmania tropica
Dal Sud-Est della Turchia al Nord-Ovest dell’India
Phlebotomus sergenti
“bottone d’Oriente”
Leishmaniosi Cutanea Zoonotica LCZ
Leishmania major Roditori appartenenti a differenti generi
Vecchio mondo
Leishmaniosi Cutanea Zoonotica LCZ
Etiopia e Kenia
Leishmania aethiopica Roditori come Procavia sp.
Phlebotomus papatasi e/o P. salehei
Phlebotomus longipes e P. pedifer
“bottone d’Oriente”
Leishmaniosi Cutanee e Mucocutanee Zoonotiche americane
Numerose specie di
Leishmania Bradipi, formichieri, opossum, scimmie arboricole, roditori
arboricoli Diverse specie di
Lutzomyia
Centro e Sud America
7
En#tà nosogeografica di Leishmania infatum
En#tà nosogeografica di Leishmania major
Biotopi selva,ci
Meriones shawi (Gerbillidae)
Leishmaniosi Cutanea Vettori
• Phlebotomus papatasi
• Phlebotomus sergenti
• Phlebotomus perniciosus
• Phlebotomus perfiliewi
Phlebotomus papatasi
Leismaniosi cutanee
Presentano uno spettro istopatologico molto ampio.
L’esordio è costituito da una papula eritematosa che si ingrandisce e si trasforma in un nodulo
ricoperto da una crosta, che se cade dà origine ad un’ulcerazione. Una grave complicazione è la forma mucocutanea, causata da L. braziliensis e L.
panamensis, caratterizzata da necrosi delle pareti vasali e da fenomeni liquefattivi delle cartilagini nasali.
Il periodo di incubazione varia da 2-3 settimane a oltre 8 mesi.
11
Leishmaniosi cutanea nell’uomo
Leishmaniosi Cutanea manifestazioni cliniche
Papule cutanee
Leishmaniosi Cutanea manifestazioni cliniche
Lesioni cutanee facciali
Leishmaniosi Cutanea manifestazioni cliniche
Ulcere crateriformi
Promastigoti in colture di aspirato da lesioni cutanee sospette
Diagnosi
Diagnosi: comparsa promastigoti in colture da aspirato lesioni cutanee
Promastigote: 1flagello
no memb. ondulante
Leishmaniosi in Italia
Leishmaniosi Viscerale Zoonotica
Leishmaniosi Cutanea Sporadica
Leishmania infantum Phlebotomus perniciosus, P. perfiliewi
cane domestico
La regione maggiormente interessata è la Campania (80-90 casi annui), seguita dalla Sicilia (40-50)
Le regioni con incidenza maggiore sono Sicilia, Calabria, Abbruzzo e Sardegna
Qualche caso di leishmaniosi esotica importato da viaggiatori
La leishmaniosi canina in Italia
q Quan, cani leishmanio,ci abbiamo in Italia
q Dove sono i focolai endemici della zoonosi
q Quali specie di flebotomi sono i ve>ori competen, e come si
comportano
q Possiamo proteggere i nostri cani
dall’inse>o ve>ore
19Anno Popolazione
canile Campione
saggiato Posi,vi (%) Sintoma,ci (%) 2003a 500 158 (31.6) 25 (15.8) 16 (64.0) 2004 1628 286 (17.5) 41 (14.3) 34 (82.9) 2005 1664 506 (30.4) 56 (11.0) 43 (76.7) 2006 1795 446 (24.8) 77 (17.2) 60 (77.9) 2007 2031 484 (23.8) 74 (15.2) 63 (85.1) Totale 7618 1880 (24.6) 273 (14.5) 216 (79.1)
La leishmaniosi canina in un canile del centro Italia
21
Indagini “ad hoc” su cani padronali
Versante Adria#co
Cani padronali
Prevalenza = 28,6%
Comune di Ari zona collinare in provincia di Chie#
23 Versante Tirrenico
Cani padronali
Prevalenza = 33,3%
Aree endemiche Focolai sporadici Fine anni ‘80
Dove sono i focolai?
25
1997
1993
Fine anni 80
1998-2002
4.916 cani = 2,3% IFAT positivi
27
TO-1 TO-2
TO-3
CN-1
AL-1 AL-2 VB-1 VA-1
AO-1 LC-1 TN-1
BS-1 BS-2
TV-1
VR-1
PV-2
PV-1 PC-1
BO-1 BO-2
BO-3
RA-1
FC-1
RN-1
RSM MO-1/RE-1
AT-1
UNI
IZS
IZS IZS
IZS IZS
IZS
IZS IZS
IZS IZS
ISS
UNI UNI
UNI
Is#tu# che hanno faGo diagnosi per
LCan Analisi retrospeQva
su oltre 500.000 cani saggia, nel periodo
2005-‐2010
Distribuzione dei comuni posi,vi per LCan (rosa): Nord e Centro Italia
Distribuzione dei comuni posi,vi per LCan (rosa): Isole e sud Italia
31
Hanno portato non solo all’urbanizzazione ma anche all’aumento della LCan
Quali faGori hanno favorito la diffusione della LCan?
Uno scenario con tre aGori
q
Il ve>ore è un inse>o che non ha preferenze alimentari moltospecifiche
q
In zone rurali può pungere ospi, non susceQbili all’infezioneq
In ambiente urbano può pungere solo su cane e uomoq
AQvità dell’uomo [movimento del cane]q
Aumento della densità del ve>ore0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220
Casi
HIV-VL
HAART
Andamento della leishmaniosi viscerale umana
33 Le leishmaniosi sono malattie protozoarie
causate da specie del genere Leishmania, che possono parassitare vari mammiferi, incluso
l’uomo, ed hanno un ospite intermedio
34
F L E B O
T O M
O
P A
P P A
T A
C I O
Ospite intermedio
35
Come sono fatti?
37
Le larve sono “terricole”
Ambien, domes,ci ü Seminterra, e can,ne ü Case abbandonate
ü Crepe di pavimen, e muri Ambien, peridomes,ci ü Tane di animali
ü Rifugi di animali ü Pollai
ü Detri, e crespe del suolo ü Concimaie marcite
ü Terra alla base di vecchi muri ü So>o i sassi
Ambien, selva,ci ü Nidi di formiche
ü Nidi di tartarughe terrestri ü Canali di scolo
ü Nidi di uccelli ü Termitai
ü Tane di roditori ü Gro>e
ü Pozzi neri, asciuQ ü Incavi di albero ü Suolo della foresta ü So>o e fra massi ü Radici di grandi alberi ü Suolo alla base di alberi ü Suolo so>o massi sporgen,
Durata del ciclo di sviluppo Durata = 7-‐8 seQmane T= 20-‐25 °C
17 ore luce, 7 ore buio UR= 95%
II - IV
I I
39
Il clima e l ’ attività stagionale
0 2 4 6 8 10 12 14 16
M ag Giu Lug A g o S et Ott Nov
Densità
2002 2003
Densità = n° esemplari/m2 di trappola/notte
Generi No. specie Phlebotomus 109 Sergentomyia 276
Chinius 3
Totale 488
Generi No. specie Lutzomyia 350
Brumptomyia 22
Warileya 6
Totale 378
Posizione sistema,ca
Diptera: Psychodidae, Phlebotominae
41
Quali sono i veGori in Italia?
Sottogenere Specie L. infantum Phlebovirus
Phlebotomus P. papatasi (a) Sandly fever
Larroussius P. perniciosus provato TOS, Arbia
“ P. perfiliewi provato TOS, Arbia
“ P. neglectus sospettato ?
“ P. ariasi (b) ?
Transphlebotomus P. mascittii ? ?
Paraphlebotomus P. sergenti (c) ?
Sergentomyia S. minuta (d) ?
(a) Mai trovato infeGo in natura.
(b) VeGore provato nel sud della Francia.
(c) VeGore provato di L. tropica.
(d) InfeGo con Trypanosoma platydactyli.
Toscana virus epidemiology:
from Italy to beyond
Open Virol J. 2010, 4: 22-‐28.
Cusi MG, Savellini GG, Zanelli G
Department of Molecular Biology, Microbiology Sec?on, University of Siena, Policlinico "S. Maria
alle ScoEe", Siena, Italy.
Toscana virus meningitis in the Siena area during the years
1993-2008. (B) Seasonal distribution of TOSV meningitis in Tuscany
Phlebotomus ariasi
45
Phlebotomus neglectus
Phlebotomus perfiliewi
47
Phlebotomus perniciosus
Coevoluzione spaziale di Leishmania infantum e sottogenere Phlebotomus (Larroussius)
P. ariasi P. perniciosus P. perfiliewi P. neglectus P. tobbi P. major s.l.
49
lotta chimica
monitoraggio
STRATEGIE TRADIZIONALI
prevenzione
monitoraggio
STRATEGIE ATTUALI
q Lotta chimica
q Monitoraggio
q Prevenzione
Prospe\ve di prevenzione e controllo
prevenzione
lotta
chimica
Possiamo prevenire la leishmaniosi nel cane?
Prevenzione: vaccini
Novar#s Animal Health Fort Dodge
Virbac
Merial
Misure di prevenzione dalle punture dei flebotomi
q sono insetti molto piccoli
[protezione meccanica]
q larve “terricole”
[limitazioni lotta]
q stagionali e notturni
[quando proteggere?]
Tre caraGeris#che
q Vi sono inseQcidi e/o acaricidi che si possono somministrare per via dermica ovverosia per
“ applicazione topica”
q Sono registra, seguendo le rigorose procedure di un
qualsiasi medicinale
Protezione chimica
55
Per alcuni inse\ccidi (ectoparassi#cidi) è stato dimostrato un effeGo prote\vo contro la puntura dei veGori di leishmaniosi
modo d uso -‐ inizio protezione -‐ durata
spray spot-‐on collare PIRETROIDI DI SINTESI
CaraGeris#che dei piretroidi
q non sono tossici per i vertebra#
q sono lipofili
q hanno una bassa vola#lità
q hanno elevata a\vità inse\cida q agiscono rapidamente
q sono “irritan#” per l’inseGo
57
Flebotomi “intossica#” dai piretroidi q sono “irrita#” e non pungono
[no-‐feeding]
q “knock down”
q recuperano ma perdono alcune zampe [funzionale]
q muoiono entro le 24 ore [tossico]
La sperimentazione di laboratorio ha dimostrato
Effetto insetticida
q 25 - 90%: maschi e femmine non nutrite
q 98%: femmine con pasto di sangue
Effetto protettivo
q no-feeding = 84 - 96%
59
sano infetto
No-feeding 84-96%
Protezione individuale
Mortalità = 98% nutrite
Protezione di massa
Effetto insetticida & No-feeding
q Permetrina (65%) [gocce, spot-‐on], protezione s,mata qua>ro seQmane
q Permetrina (2%) + piriproxifene (0,2%) [spray], protezione s,mata tre seQmane
q Permetrina (50%) + imidacloprid (10%) [gocce, spot-‐on], protezione s,mata tre seQmane
q Deltametrina (4%) + “carrier” [trifenilfosfato] inclusa in una banda proteQva a lento rilascio [collare], protezione
Fra i piretroidi saggia#, permetrina e
deltametrina hanno dimostrato avere un
effeGo no-‐feeding e tossico per i flebotomi
61
La prevenzione nel cane leishmanio#co
q La prevenzione è intesa non
solo a prevenire la re-‐infezione del sogge>o infe>o,
q ma sopra>u>o ad evitare che
il cane, anche se clinicamente
guarito dopo terapia, con,nui
ad essere serbatoio infe>ante
per il ve>ore
q E’ raccomandabile che il cane sano che vive o si rechi in zone
endemiche per leishmaniosi, venga so>oposto a misure preven,ve per la protezione “individuale”
La prevenzione nel cane sano
q la prevenzione non assicura una protezione totale
(84-‐96%) e pertanto a fine stagione viene raccomandato di so>oporre comunque a controllo il sogge>o tra>ato
63
q Deltametrina/trifenilfosfato, somministrata a>raverso una banda proteQva a lento rilascio, [collare]
Quali presidi usare?
q Le formulazioni per le quali è stata condo>a una sperimentazione accurata, sia di laboratorio che di campo, e per le quali sussiste evidenza di una elevata efficacia nel prevenire la puntura dei flebotomi, sono:
q Permetrina da sola o in associazione con imidacloprid [spot-‐on]
TERAPIA
Sali organici dell’antimonio Amfotericina B
Miltefosina
LOTTA E PREVENZIONE
FORME ANTROPONOTICHE: diagnosi precoce e terapia; lotta ai vettori.
FORME ZOONOTICHE: eliminazione dell’infezione nei serbatoi.
TERAPIA IN MEDICINA UMANA
Profilassi
MECCANISMI DI EVASIONE DI LEISHMANIA DAL SISTEMA IMMUNITARIO
DELL’INSETTO VETTORE
E DA QUELLO UMANO
SISTEMA DIFENSIVO DELL ’ INSETTO
Difese nell ’ insetto
Immunità Innata
Barriere
Fisiche
BARRIERE FISICHE
• Esoscheletro
• Linee chitinose della trachea
• Enzimi digestivi
• Escrezione del pasto di sangue
• Matrice peritrofica dell ’ epitelio intestinale
Anatomia generale dell ’ insetto
Phlebotomus papatasi
IMMUNITA ’ INNATA
Cellulare:
• Fagocitosi
• Incapsulamento melanotico
Umorale:
• Enzimi
antimicrobici
• Incapsulamento
umorale
I promastigoti sono coperti da un denso plesso filamentoso: il
glicocalice, costituito da glicoconiugati (molecole di
fosfoglicano) e proteoglicani legati alla superfice cellulare mediante
GPI (glicosilfosfatidilinositolo).
Il GPI è costituito da LPG
(lipofosfoglicani) e proteasi quali gp63.
L’LPG ha una struttura
polimorfica, è costituito da una catena oligosaccaridica che
differisce da specie a specie, un core oligosaccaridico e lipidi d’ancoraggio uguali in tutte le specie.
MECCANISMO DI EVASIONE NELL ’ INSETTO
La trasmissione dell’infezione dipende dall’abilità del parassita di eludere le barriere difensive dell’insetto.
Per far ciò deve:
• Sopravvivere nel pasto di sangue mediante azione delle chitinasi che rompono la matrice peritrofica
• Resistere agli enzimi digestivi attraverso il rilascio di glicoconiugati e proteoglicani
• Persistere nell’intestino dopo l’escrezione del pasto di sangue attraverso l’attacco dell’LPG all’epitelio intestinale
MECCANISMO DI EVASIONE NELL ’ UOMO
Leishmania assicura la sua sopravvivenza nell’ospite modulando il sistema immunitario inducendo immunosoppressione o
promuovendo funzioni pro-parassitarie.
Queste azioni sono correlate a molecole presenti nel glicocalice quali: LPG e gp63
Leishmania vive esclusivamente nei fagociti. In seguito alla fagocitosi:
• LPG inibisce la fusione tra fagosoma e lisosoma. Se la fusione è avvenuta gp63 inattiva gli enzimi lisosomiali
• Viene inibita la respirazione cellulare dopo la fagocitosi
• LPG e gp63 bloccano l’ossidazione per alterazione dell’attivazione delle protein kinasi C e inibiscono gli intermedi dell’ossigeno
Inoltre il parassita promuove la sua sopravvivenza :
• Inibendo l’ apoptosi e l’espressione delle molecole MHC di classe I e II
• Modulando la produzione di mediatori immunologici attraverso l’induzione di citochine che deprimono l’attività Cellule T,
macrofagi e NK e sopprimendo il rilascio di alcune di esse (IL-12)
• LPG impedisce l’attivazione del complesso d’attacco C5b-C9 alla membrana del parassita .
• gp63 inoltre converte C3b in C3bi sulla superficie del parassita.
• Fosforila i frammenti del complemento C3,C5 e C9.
• In questo modo riesce ad invadere il macrofago in modo silente