3. CHE GIOCHI ALL’APERTO TI PIACE FARE?
19
58
24
2
4
9
22
2 3
0 10 20 30 40 50 60 70
Correre;
Nascondino;
Giochi con la palla;
Salto con la corda;
Anfore,Belle statuine e simili;
Lupo ghiacciato;
Chiapparello;
Altalena, scivolo..;
Rubabandiera.
2.3.4 OBIETTIVI GENERALI.
L’obiettivo generale del progetto è la progettazione dell’insieme di strutture e impianti, che costituiscono il completamento del complesso scolastico, destinati alle attività connesse con le attività scolastiche e parascolastiche a partire dalla scuola materna fino alla scuola media;
con una connotazione architettonica-spaziale direttamente riconoscibile, organica, con una forte identità e con riferimenti propri ad un comune in forte via di espansione come quello di Collesalvetti (Li).
2.3.5 OBIETTIVI PARTICOLARI.
Gli obiettivi particolari possono essere divisi in due categorie:
Progettazione degli spazi necessari al regolare svolgimento delle attività di scolastiche:
Progettare una biblioteca.
Una palestra per il complesso.
Una mensa con spazio refezione.
Servizi igienici in numero adeguato ai fruitori della scuola elementare e dei servizi del complesso.
Locali tecnici opportunamente protetti Uffici dell’amministrazione scolastica.
Uffici dei professori.
Piccolo parcheggio antistante.
Progettazione del Verde Attrezzato di comunicazione con la scuola media:
Progettazione di un’area giochi adeguatamente protetta al piano di copertura.
Sala conferenze e sale multimediali.
2.4 Vincoli
Il comune di Collesalvetti è inserito nel piano regolatore del comune di Livorno. Poiché nei due comuni l’adozione del piano strutturale è arrivata alla fase delle controdeduzioni, per la progettazione dell’edificio scolastico mi sono basato sull’ancora attuale piano regolatore generale.
2.4.1 LO STATO ATTUALE
L’area oggetto d’intervento è compresa tra la via Roma, via Armando Diaz e via del Cerretello.
Figura 39 - L’area oggetto di intervento.
Al momento sorgono le due scuole, materna e media. Il resto dell’area è a verde, non curato.
L’area è compresa in tre curve di livello che determinano una notevole pendenza, problema
che risolveremo mediante una compensazione di scavi e riporti del terreno all’altezza della
curva centrale.
L’ingresso alla scuola media è dalla parte di Via Roma, mentre quello della scuola materna è da Via del Cerretello.
La scuola materna è stata recentemente ristrutturata, mediante un ampliamento e un adeguamento alle vigenti normative in materia di sicurezza e di abitabilità. Il prospetto che si mostra al visitatore è in calcestruzzo, vetro e mattoni a vista. Al suo interno presenta una serie di giardini aperti.
La zona parcheggio e l’ingresso vero e proprio alla struttura però non è ancora ultimato e questo mi ha suggerito di studiare una soluzione che “abbracci” la struttura esistente. la recinzione è del tutto precaria.
Figura 40 - L’ingresso della scuola materna.
Figura 41 - Il lato nord della scuola.
La scuola media, invece, ha una struttura tipica degli anni sessanta, ristrutturata e adeguata più volte.
Ha il pregio di seguire la pendenza variabile del terreno, mediante corridoi con pendenza costante, adatti anche ai disabili.
Figura 42 - I corridoi in pendenza della scuola media
.
E’ una tipologia a blocchi di aule che ha un’estensione elevata. Dal punto di vista dell’avanguardia, si può dire che la scuola è ricca di laboratori e sale adatte a differenti utilizzi da parte dei professori.
All’esterno, attraverso una scala posta sul retro, si raggiunge il campo giochi non ancora ultimato.
Figura 43 - Il muro di contenimento del campo.
L’ingresso della scuola e delle aule prospicienti la via Roma sono schermati da una serie di alberi posti su aiuole in cemento e riempite con terra.
Figura 44 - L’ingresso alla scuola media.
L’attuale sede della scuola elementare, invece, è situata nelle vicinanze del centro cittadino.
La struttura è storica, su più piani, con stanze piccole e finestre alte.
Figura 45 - L’ingresso della scuola elementare.
L’unico sfogo, se così può essere chiamato vista la dimensione molto contenuta, è sul retro dove si trova un piccolissimo orto e una sorta di campo polifunzionale in cemento.
Figura 46 - Il retro della scuola elementare.
Sul fianco destro del fabbricato è stata posta una scala antincendio in ferro ed un ascensore.
Figura 47 - La scala antincendio.
Si può concludere quindi che non è l’edificio adatto ad una scuola, soprattutto vista la
dislocazione su così tanti livelli.Sul lato opposto della strada, una villetta unifamiliare con un
giardinetto sul fronte principale e degli uffici sono stati adattati come direzione didattica. In
questa sede, oltre all’ufficio della direttrice, trova posto anche la segreteria con cinque
addetti. Per questo motivo ritengo necessario inserire la sede nella scuola di nuova
costruzione, anche se non espressamente richiestomi dal committente.
2.4.2 IL PIANO REGOLATORE VIGENTE
Il piano regolatore generale prevede per la zona di intervento un’area di completamento.
L’Amministrazione ha quindi deciso di dedicare questa zona ai soli complessi scolastici, essendo anche in prossimità degli impianti sportivi comunali, in modo da poterne eventualmente usufruire.
2.4.3 LE NORME
Nella progettazione del completamento del complesso scolastico del Comune di
Collesalvetti sarà necessario tenere presente le indicazioni contenute nelle seguenti norme:
D.P.R. 1 DICEMBRE 1956, n. 1688
Legge n. 412 del 5.8.1975 “Norme sull’edilizia scolastica e piano d’intervento”
Legge n. 340 del 2.10.1997 “Norme in materia di organizzazione scolastica e di edilizia scolastica”
D.M. 21.3.1970 “Norme tecniche relative all’edilizia scolastica,ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia e urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di edilizia scolastica”
D.M. 26 AGOSTO 1992 “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”
D.M. 18 DICEMBRE 1975 “Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia e urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di opere di edilizia scolastica”
L. 5 FEBBRAIO 1992, n.104
L. 11 GENNAIO 1996 n. 23 “Norme per l’edilizia scolastica”
D.M. - Ministero dei Lavori Pubblici 14 GIUGNO 1989, n. 236
Circolare n° 1769 del 30.04.1966 “Criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici nelle costruzioni edilizie”
DPCM 1.3.1991 “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”
Legge 447 del 26.10.1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”
DPCM n. 297 del 5.12.1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”
Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici del 19 giugno 1968, n. 4809
"Norme per assicurare l'utilizzazione degli edifici sociali da parte dei minorati fisici"
Legge del 9 gennaio 1989, n. 13
"Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati"
Gazzetta Ufficiale Sede Generale n. 21 del 26/1/89 D.M. del 14 giugno 1989 - n. 236 (aggiornamento della legge del 9 gennaio 1989 - n. 13: "Disposizioni per favorire il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati) Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche.
Decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1996, n. 503
"Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici,
spazi e servizi pubblici" G.U. n. 160 del 27 settembre 1996
2.5 L’Analisi Funzionale
2.5.1 PREMESSA
L’Analisi Funzionale rappresenta uno strumento operativo di supporto alla progettazione che permette di analizzare nel dettaglio le funzioni che vengono svolte all’interno di un organismo edilizio. Tale analisi permette non solo di individuare gli spazi necessari ad ogni singola attività, ma anche le possibili aggregazioni in gruppi omogenei funzionali.
Alla base dell’Analisi Funzionale c’è la definizione di un supporto informativo che può essere diviso in:
1. Informazioni relative all’ipotesi di organizzazione funzionale del complesso. In base ai colloqui svolti con gli studenti e i docenti e alle indicazioni dell’Amministrazione Comunale, nell’ambito della fase informativa della progettazione, è emerso che l’organizzazione funzionale dell’impianto deve essere sviluppata lungo l’elemento centrale della composizione, rappresentato dal corridoio centrale illuminato da un lucernario sul quale si affacciano le aule, la palestra e gli uffici. Le strutture di servizio e gli impianti devono essere localizzati in parti marginali delle struttura.
2. Informazioni relative al contesto ambientale in cui è prevista la localizzazione dell’intervento. Trattato nei capitoli n. 2 e 4.
A termine di tale fase informativa, in cui si sono raccolte tutte le caratteristiche di
carattere generale che l’opera deve possedere è possibile individuare le funzioni primarie
prioritarie – quelle essenziali, necessarie e richieste –, le funzioni primarie non prioritarie –
quelle non necessarie, ma richieste complementari, ritenute utili dal committente per una
corretta gestione dell’opera – e le funzioni secondarie – quelle non necessarie e non
richieste.
2.5.2 DEFINIZIONE DELLE FUNZIONI / ATTIVITA’
Definito il quadro informativo di base è possibile passare alla definizione delle attività svolte all’interno della scuola, che possono essere classificate in due categorie:
A. Attività scolastiche e tecniche: sono definite da tutte quelle attività che permettono il regolare svolgimento delle operazioni scolastiche.
F.1 Leggere F.2 Scrivere F.3 Contare
F.4 Interrogare gli studenti F.5 Esporre
F.6 Cantare F.7 Tagliare F.8 Incollare F.9 Colorare F.10 Suonare
F.11 Fare gli spettacoli
F.12 Attaccare i Cartelloni dei disegni F.13 Ricevere i genitori
F.14 Imparare F.16 Giocare
F.17 Studiare le lingue F.18 Usare il computer F.19 Correre
F.20 Saltare
F.21 Fare esercizi fisici
F.22 Imparare l’evoluzione ambientale F.23 Guardare
F.24 Scaldare gli ambienti
F.25 Rinfrescare gli ambienti
F.26 Illuminare gli ambienti
F.27 Dare la corrente agli ambienti
B. Attività di servizio: comprende tutte quelle attività complementari e di supporto alle operazioni scolastiche.
F.28 Mangiare F.29 Bere
F.30 Lavare le stoviglie F.31 Cucinare
F.32 Ritirare gli ingredienti F.33 Stoccare gli alimenti F.34 Cambiarsi
F.35 Lavarsi
F.36 Andare in bagno F.37 Parcheggiare F.38 Muoversi
F.39 Sorvegliare i locali F.40 Pulire
F.41 Sicurezza e antincendio F.42 Carico e scarico merci
2.5.3 DEFINIZIONE DELLE AREE FUNZIONALI OMOGENEE (A.F.O)
Definite le funzioni/attività svolte all’interno dell’organismo edilizio è possibile raggrupparle in insiemi chiamati aree funzionali omogenee, (A.F.O) che saranno caratterizzate dal complesso di attributi che deve possedere lo spazio fisico interessato da tale unità per poter svolgere correttamente tutte le attività in essa previste. Le unità ambientali individuate e le rispettive attività in esse svolte sono:
A.F.O 1 SPAZI PER LA DIDATTICA
F.1 Leggere
F.2 Scrivere
F.3 Contare
F.4 Interrogare gli studenti
F.5 Esporre
F.6 Cantare
F.7 Tagliare
F.8 Incollare F.9 Colorare
F.12 Attaccare i Cartelloni dei disegni F.14 Imparare
F.16 Giocare
F.17 Studiare le lingue F.18 Usare il computer
F.22 Imparare l’evoluzione ambientale F.23 Guardare
F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.38 Muoversi
F.39 Sorvegliare i locali F.41 Sicurezza e antincendio F.40 Pulire
A.F.O.2 SPAZIO PER IL CIBO
F.23 Guardare
F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.28 Mangiare
F.29 Bere
F.30 Lavare le stoviglie F.31 Cucinare
F.32 Ritirare gli ingredienti F.33 Stoccare gli alimenti F.34 Cambiarsi
F.35 Lavarsi
F.36 Andare in bagno
F.38 Muoversi
F.39 Sorvegliare i locali
F.40 Pulire
F.41 Sicurezza e antincendio F.42 Carico e scarico merci
A.F.O. 3 AREA DEPOSITO AUTOMEZZI
F.37 Parcheggiare F.38 Muoversi F.39 Sorvegliare i locali F.41 Sicurezza e antincendio F.42 Carico e scarico merci
A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI
F.35 Lavarsi
F.36 Andare in bagno F.38 Muoversi F.40 Pulire
F.41 Sicurezza e antincendio
A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI
F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.41 Sicurezza e antincendio
A.F.O. 6 AREA PER CAMBIARSI PRIMA DELL’ATTIVITA’ FISICA
F.34 Cambiarsi F.35 Lavarsi
F.36 Andare in bagno F.38 Muoversi F.40 Pulire
F.41 Sicurezza e antincendio
A.F.O. 7 AREA PER LO SPORT E IL DIVERTIMENTO GUIDATO
F.14 Imparare F.16 Giocare F.19 Correre F.20 Saltare
F.21 Fare esercizi fisici F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.38 Muoversi
F.39 Sorvegliare i locali F.40 Pulire
F.41 Sicurezza e antincendio F.42 Carico e scarico merci
A.F.O.8 AREA PER ESPORRE
F.5 Esporre
F.11 Fare gli spettacoli
F.12 Attaccare i Cartelloni dei disegni F.23 Guardare
F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.38 Muoversi
F.39 Sorvegliare i locali F.40 Pulire
F.41 Sicurezza e antincendio
A.F.O.9 AREA PER LE ATTIVITA’ A CONTATTO CON LA NATURA
F.5 Esporre
F.6 Cantare
F.14 Imparare F.16 Giocare F.19 Correre F.20 Saltare
F.21 Fare esercizi fisici
F.22 Imparare l’evoluzione ambientale F.23 Guardare
F.38 Muoversi
F.41 Sicurezza e antincendio
A.F.O.10 SORVEGLIANZA INGRESSO
F.23 Guardare F.38 Muoversi F.39 Sorvegliare i locali F.40 Pulire
F.41 Sicurezza e antincendio
A.F.O.11 SPAZIO PER LA PRESIDENZA E DIREZIONE
F.1 Leggere
F.2 Scrivere
F.3 Contare
F.13 Ricevere i genitori F.23 Guardare
F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.36 Andare in bagno
F.38 Muoversi
F.41 Sicurezza e antincendio F.40 Pulire
A.F.O.12 PERCORSI
F.38 Muoversi
F.41 Sicurezza e antincendio F.40 Pulire
A.F.O.13 SPAZIO PER LA RICREAZIONE
F.6 Cantare
F.12 Attaccare i Cartelloni dei disegni F.16 Giocare
F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.38 Muoversi
F.40 Pulire
F.41 Sicurezza e antincendio
2.5.4 DEFINIZIONE DEGLI AMBITI SPAZIALI OMOGENEI (A.S.O)
L’insieme delle Aree Funzionali Omogenee (A.F.O) caratterizzate da attività comuni o simili vengono raggruppate nelle Ambiti Spaziali Omogenee (A.S.O.), il cui insieme costituisce l’edificio nel suo complesso.
Il Complesso scolastico del comune di Collesalvetti è stato diviso in cinque Aree Funzionali Omogenee:
1. A.S.O. n.1 – LE AULE DELLA SCUOLA ELEMENTARE:
A.F.O 1 SPAZI PER LA DIDATTICA A.F.O. 3 AREA DEPOSITO AUTOMEZZI
A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI
A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI A.F.O.8 AREA PER ESPORRE
A.F.O.9 AREA PER LE ATTIVITA’ A CONTATTO CON LA NATURA A.F.O.12 PERCORSI
2. A.S.O. n.2 - UFFICI:
A.F.O. 3 AREA DEPOSITO AUTOMEZZI A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI
A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI
A.F.O.11 SPAZIO PER LA PRESIDENZA E DIREZIONE A.F.O.12 PERCORSI
3. A.S.O. n.3 – PALESTRA:
A.F.O. 3 AREA DEPOSITO AUTOMEZZI
A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI
A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI
A.F.O. 6 AREA PER CAMBIARSI PRIMA DELL’ATTIVITA’ FISICA A.F.O. 7 AREA PER LO SPORT E IL DIVERTIMENTO GUIDATO
A.F.O.9 AREA PER LE ATTIVITA’ A CONTATTO CON LA NATURA A.F.O.12 PERCORSI
A.F.O.13 SPAZIO PER LA RICREAZIONE
4. A.S.O. n.4 - MENSA:
A.F.O.2 SPAZIO PER IL CIBO A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI
A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI A.F.O.12 PERCORSI
A.F.O.13 SPAZIO PER LA RICREAZIONE
5. A.S.O. n.5 – BIBLIOTECA:
A.F.O 1 SPAZI PER LA DIDATTICA A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI
A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI A.F.O.12 PERCORSI
6. A.S.O. n.6 – AREE PER LA RICREAZIONE:
A.F.O.9 AREA PER LE ATTIVITA’ A CONTATTO CON LA NATURA A.F.O.12 PERCORSI
A.F.O.13 SPAZIO PER LA RICREAZIONE
7. A.S.O. n.7 – PARCHEGGI:
A.F.O. 3 AREA DEPOSITO AUTOMEZZI
A.F.O.12 PERCORSI
8. A.S.O. n.8 – AREE RICREAZIONE IN COPERTURA:
A.F.O.9 AREA PER LE ATTIVITA’ A CONTATTO CON LA NATURA A.F.O.12 PERCORSI
A.F.O.13 SPAZIO PER LA RICREAZIONE
9. A.S.O. n.9 – SERVIZI IGIENICI:
A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI
A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI A.F.O.12 PERCORSI
10. A.S.O. n.10 – LOCALI TECNICI
A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI
A.F.O.12 PERCORSI
2.6 LE CLASSI DI ESIGENZE
Definite le Funzioni/Attività che compongono le Aree funzionali omogenee e raggruppate queste ultime in ambiti spaziali omogenei, facendo riferimento alla normativa tecnica che considera le caratteristiche spaziali degli organismi edilizi, si pone l’attenzione sulla risposta ai requisiti esigenziali, tecnici e prestazionali delle singole unità ambientali, ovvero sia al rapporto tra le prestazioni attese e le esigenze dell’utenza finale. Mettendo in relazione ciò che ci si attende dal risultato finale e dal suo comportamento nel tempo, vengono cioè definite le condizioni che devono essere realizzate dai diversi elementi che costituiscono le varie parti dell’organismo edilizio.
Per eseguire tale analisi bisogna stabilire le esigenze
1e i requisiti
2tecnici e prestazionali che devono essere soddisfatti al fine di avere una piena rispondenza tra progetto e obiettivi espressi.
Secondo la norma UNI 8289 “le classi di esigenze sono viste come esplicitazione di bisogni dell’utenza finale tenuto conto dei vincoli che l’ambiente naturale pone all’ambiente costruito. La loro individuazione passa attraverso l’analisi dei bisogni da soddisfare confrontati con i fattori di tipo ambientale, culturale ed economico”.
Al punto 4 di tale norma vengono definite le classi di esigenza, la cui specificazione viene fa riferimento alla norma UNI 10722-2:
1. Sicurezza: Insieme delle condizioni relative all’incolumità degli utenti, nonché alla difesa e prevenzione di danni in dipendenza da fattori accidentali, nell’esercizio del sistema edilizio. L’articolazione di tale classe di esigenza può essere espressa con riferimento ai seguenti parametri:
- Protezione ad agenti naturali: allagamenti, fuoco, eventi naturali…
- Protezione alle cadute.
- Sicurezza al fuoco.
- Sicurezza elettrica.
1
Esigenza: manifesta necessità in termini di dotazione di spazi o di attrezzature per svolgere determinate attività o in termini di condizioni da assicurarsi per poter svolgere al meglio le previste attività.
2