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3. CHE GIOCHI ALL’APERTO TI PIACE FARE?

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Academic year: 2021

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3. CHE GIOCHI ALL’APERTO TI PIACE FARE?

19

58

24

2

4

9

22

2 3

0 10 20 30 40 50 60 70

Correre;

Nascondino;

Giochi con la palla;

Salto con la corda;

Anfore,Belle statuine e simili;

Lupo ghiacciato;

Chiapparello;

Altalena, scivolo..;

Rubabandiera.

(2)

2.3.4 OBIETTIVI GENERALI.

L’obiettivo generale del progetto è la progettazione dell’insieme di strutture e impianti, che costituiscono il completamento del complesso scolastico, destinati alle attività connesse con le attività scolastiche e parascolastiche a partire dalla scuola materna fino alla scuola media;

con una connotazione architettonica-spaziale direttamente riconoscibile, organica, con una forte identità e con riferimenti propri ad un comune in forte via di espansione come quello di Collesalvetti (Li).

2.3.5 OBIETTIVI PARTICOLARI.

Gli obiettivi particolari possono essere divisi in due categorie:

Progettazione degli spazi necessari al regolare svolgimento delle attività di scolastiche:

Progettare una biblioteca.

Una palestra per il complesso.

Una mensa con spazio refezione.

Servizi igienici in numero adeguato ai fruitori della scuola elementare e dei servizi del complesso.

Locali tecnici opportunamente protetti Uffici dell’amministrazione scolastica.

Uffici dei professori.

Piccolo parcheggio antistante.

Progettazione del Verde Attrezzato di comunicazione con la scuola media:

Progettazione di un’area giochi adeguatamente protetta al piano di copertura.

Sala conferenze e sale multimediali.

(3)

2.4 Vincoli

Il comune di Collesalvetti è inserito nel piano regolatore del comune di Livorno. Poiché nei due comuni l’adozione del piano strutturale è arrivata alla fase delle controdeduzioni, per la progettazione dell’edificio scolastico mi sono basato sull’ancora attuale piano regolatore generale.

2.4.1 LO STATO ATTUALE

L’area oggetto d’intervento è compresa tra la via Roma, via Armando Diaz e via del Cerretello.

Figura 39 - L’area oggetto di intervento.

Al momento sorgono le due scuole, materna e media. Il resto dell’area è a verde, non curato.

L’area è compresa in tre curve di livello che determinano una notevole pendenza, problema

che risolveremo mediante una compensazione di scavi e riporti del terreno all’altezza della

curva centrale.

(4)

L’ingresso alla scuola media è dalla parte di Via Roma, mentre quello della scuola materna è da Via del Cerretello.

La scuola materna è stata recentemente ristrutturata, mediante un ampliamento e un adeguamento alle vigenti normative in materia di sicurezza e di abitabilità. Il prospetto che si mostra al visitatore è in calcestruzzo, vetro e mattoni a vista. Al suo interno presenta una serie di giardini aperti.

La zona parcheggio e l’ingresso vero e proprio alla struttura però non è ancora ultimato e questo mi ha suggerito di studiare una soluzione che “abbracci” la struttura esistente. la recinzione è del tutto precaria.

Figura 40 - L’ingresso della scuola materna.

(5)

Figura 41 - Il lato nord della scuola.

La scuola media, invece, ha una struttura tipica degli anni sessanta, ristrutturata e adeguata più volte.

Ha il pregio di seguire la pendenza variabile del terreno, mediante corridoi con pendenza costante, adatti anche ai disabili.

Figura 42 - I corridoi in pendenza della scuola media

.

(6)

E’ una tipologia a blocchi di aule che ha un’estensione elevata. Dal punto di vista dell’avanguardia, si può dire che la scuola è ricca di laboratori e sale adatte a differenti utilizzi da parte dei professori.

All’esterno, attraverso una scala posta sul retro, si raggiunge il campo giochi non ancora ultimato.

Figura 43 - Il muro di contenimento del campo.

L’ingresso della scuola e delle aule prospicienti la via Roma sono schermati da una serie di alberi posti su aiuole in cemento e riempite con terra.

Figura 44 - L’ingresso alla scuola media.

(7)

L’attuale sede della scuola elementare, invece, è situata nelle vicinanze del centro cittadino.

La struttura è storica, su più piani, con stanze piccole e finestre alte.

Figura 45 - L’ingresso della scuola elementare.

L’unico sfogo, se così può essere chiamato vista la dimensione molto contenuta, è sul retro dove si trova un piccolissimo orto e una sorta di campo polifunzionale in cemento.

Figura 46 - Il retro della scuola elementare.

(8)

Sul fianco destro del fabbricato è stata posta una scala antincendio in ferro ed un ascensore.

Figura 47 - La scala antincendio.

Si può concludere quindi che non è l’edificio adatto ad una scuola, soprattutto vista la

dislocazione su così tanti livelli.Sul lato opposto della strada, una villetta unifamiliare con un

giardinetto sul fronte principale e degli uffici sono stati adattati come direzione didattica. In

questa sede, oltre all’ufficio della direttrice, trova posto anche la segreteria con cinque

addetti. Per questo motivo ritengo necessario inserire la sede nella scuola di nuova

costruzione, anche se non espressamente richiestomi dal committente.

(9)

2.4.2 IL PIANO REGOLATORE VIGENTE

Il piano regolatore generale prevede per la zona di intervento un’area di completamento.

L’Amministrazione ha quindi deciso di dedicare questa zona ai soli complessi scolastici, essendo anche in prossimità degli impianti sportivi comunali, in modo da poterne eventualmente usufruire.

2.4.3 LE NORME

Nella progettazione del completamento del complesso scolastico del Comune di

Collesalvetti sarà necessario tenere presente le indicazioni contenute nelle seguenti norme:

D.P.R. 1 DICEMBRE 1956, n. 1688

Legge n. 412 del 5.8.1975 “Norme sull’edilizia scolastica e piano d’intervento”

Legge n. 340 del 2.10.1997 “Norme in materia di organizzazione scolastica e di edilizia scolastica”

D.M. 21.3.1970 “Norme tecniche relative all’edilizia scolastica,ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia e urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di edilizia scolastica”

D.M. 26 AGOSTO 1992 “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”

D.M. 18 DICEMBRE 1975 “Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia e urbanistica, da osservarsi nell’esecuzione di opere di edilizia scolastica”

L. 5 FEBBRAIO 1992, n.104

(10)

L. 11 GENNAIO 1996 n. 23 “Norme per l’edilizia scolastica”

D.M. - Ministero dei Lavori Pubblici 14 GIUGNO 1989, n. 236

Circolare n° 1769 del 30.04.1966 “Criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici nelle costruzioni edilizie”

DPCM 1.3.1991 “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”

Legge 447 del 26.10.1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”

DPCM n. 297 del 5.12.1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”

Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici del 19 giugno 1968, n. 4809

"Norme per assicurare l'utilizzazione degli edifici sociali da parte dei minorati fisici"

Legge del 9 gennaio 1989, n. 13

"Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati"

Gazzetta Ufficiale Sede Generale n. 21 del 26/1/89 D.M. del 14 giugno 1989 - n. 236 (aggiornamento della legge del 9 gennaio 1989 - n. 13: "Disposizioni per favorire il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati) Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche.

Decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1996, n. 503

"Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici,

spazi e servizi pubblici" G.U. n. 160 del 27 settembre 1996

(11)

2.5 L’Analisi Funzionale

2.5.1 PREMESSA

L’Analisi Funzionale rappresenta uno strumento operativo di supporto alla progettazione che permette di analizzare nel dettaglio le funzioni che vengono svolte all’interno di un organismo edilizio. Tale analisi permette non solo di individuare gli spazi necessari ad ogni singola attività, ma anche le possibili aggregazioni in gruppi omogenei funzionali.

Alla base dell’Analisi Funzionale c’è la definizione di un supporto informativo che può essere diviso in:

1. Informazioni relative all’ipotesi di organizzazione funzionale del complesso. In base ai colloqui svolti con gli studenti e i docenti e alle indicazioni dell’Amministrazione Comunale, nell’ambito della fase informativa della progettazione, è emerso che l’organizzazione funzionale dell’impianto deve essere sviluppata lungo l’elemento centrale della composizione, rappresentato dal corridoio centrale illuminato da un lucernario sul quale si affacciano le aule, la palestra e gli uffici. Le strutture di servizio e gli impianti devono essere localizzati in parti marginali delle struttura.

2. Informazioni relative al contesto ambientale in cui è prevista la localizzazione dell’intervento. Trattato nei capitoli n. 2 e 4.

A termine di tale fase informativa, in cui si sono raccolte tutte le caratteristiche di

carattere generale che l’opera deve possedere è possibile individuare le funzioni primarie

prioritarie – quelle essenziali, necessarie e richieste –, le funzioni primarie non prioritarie –

quelle non necessarie, ma richieste complementari, ritenute utili dal committente per una

corretta gestione dell’opera – e le funzioni secondarie – quelle non necessarie e non

richieste.

(12)

2.5.2 DEFINIZIONE DELLE FUNZIONI / ATTIVITA’

Definito il quadro informativo di base è possibile passare alla definizione delle attività svolte all’interno della scuola, che possono essere classificate in due categorie:

A. Attività scolastiche e tecniche: sono definite da tutte quelle attività che permettono il regolare svolgimento delle operazioni scolastiche.

F.1 Leggere F.2 Scrivere F.3 Contare

F.4 Interrogare gli studenti F.5 Esporre

F.6 Cantare F.7 Tagliare F.8 Incollare F.9 Colorare F.10 Suonare

F.11 Fare gli spettacoli

F.12 Attaccare i Cartelloni dei disegni F.13 Ricevere i genitori

F.14 Imparare F.16 Giocare

F.17 Studiare le lingue F.18 Usare il computer F.19 Correre

F.20 Saltare

F.21 Fare esercizi fisici

F.22 Imparare l’evoluzione ambientale F.23 Guardare

F.24 Scaldare gli ambienti

F.25 Rinfrescare gli ambienti

F.26 Illuminare gli ambienti

F.27 Dare la corrente agli ambienti

(13)

B. Attività di servizio: comprende tutte quelle attività complementari e di supporto alle operazioni scolastiche.

F.28 Mangiare F.29 Bere

F.30 Lavare le stoviglie F.31 Cucinare

F.32 Ritirare gli ingredienti F.33 Stoccare gli alimenti F.34 Cambiarsi

F.35 Lavarsi

F.36 Andare in bagno F.37 Parcheggiare F.38 Muoversi

F.39 Sorvegliare i locali F.40 Pulire

F.41 Sicurezza e antincendio F.42 Carico e scarico merci

2.5.3 DEFINIZIONE DELLE AREE FUNZIONALI OMOGENEE (A.F.O)

Definite le funzioni/attività svolte all’interno dell’organismo edilizio è possibile raggrupparle in insiemi chiamati aree funzionali omogenee, (A.F.O) che saranno caratterizzate dal complesso di attributi che deve possedere lo spazio fisico interessato da tale unità per poter svolgere correttamente tutte le attività in essa previste. Le unità ambientali individuate e le rispettive attività in esse svolte sono:

A.F.O 1 SPAZI PER LA DIDATTICA

F.1 Leggere

F.2 Scrivere

F.3 Contare

F.4 Interrogare gli studenti

F.5 Esporre

F.6 Cantare

F.7 Tagliare

(14)

F.8 Incollare F.9 Colorare

F.12 Attaccare i Cartelloni dei disegni F.14 Imparare

F.16 Giocare

F.17 Studiare le lingue F.18 Usare il computer

F.22 Imparare l’evoluzione ambientale F.23 Guardare

F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.38 Muoversi

F.39 Sorvegliare i locali F.41 Sicurezza e antincendio F.40 Pulire

A.F.O.2 SPAZIO PER IL CIBO

F.23 Guardare

F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.28 Mangiare

F.29 Bere

F.30 Lavare le stoviglie F.31 Cucinare

F.32 Ritirare gli ingredienti F.33 Stoccare gli alimenti F.34 Cambiarsi

F.35 Lavarsi

F.36 Andare in bagno

F.38 Muoversi

F.39 Sorvegliare i locali

F.40 Pulire

(15)

F.41 Sicurezza e antincendio F.42 Carico e scarico merci

A.F.O. 3 AREA DEPOSITO AUTOMEZZI

F.37 Parcheggiare F.38 Muoversi F.39 Sorvegliare i locali F.41 Sicurezza e antincendio F.42 Carico e scarico merci

A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI

F.35 Lavarsi

F.36 Andare in bagno F.38 Muoversi F.40 Pulire

F.41 Sicurezza e antincendio

A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI

F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.41 Sicurezza e antincendio

A.F.O. 6 AREA PER CAMBIARSI PRIMA DELL’ATTIVITA’ FISICA

F.34 Cambiarsi F.35 Lavarsi

F.36 Andare in bagno F.38 Muoversi F.40 Pulire

F.41 Sicurezza e antincendio

(16)

A.F.O. 7 AREA PER LO SPORT E IL DIVERTIMENTO GUIDATO

F.14 Imparare F.16 Giocare F.19 Correre F.20 Saltare

F.21 Fare esercizi fisici F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.38 Muoversi

F.39 Sorvegliare i locali F.40 Pulire

F.41 Sicurezza e antincendio F.42 Carico e scarico merci

A.F.O.8 AREA PER ESPORRE

F.5 Esporre

F.11 Fare gli spettacoli

F.12 Attaccare i Cartelloni dei disegni F.23 Guardare

F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.38 Muoversi

F.39 Sorvegliare i locali F.40 Pulire

F.41 Sicurezza e antincendio

A.F.O.9 AREA PER LE ATTIVITA’ A CONTATTO CON LA NATURA

F.5 Esporre

F.6 Cantare

(17)

F.14 Imparare F.16 Giocare F.19 Correre F.20 Saltare

F.21 Fare esercizi fisici

F.22 Imparare l’evoluzione ambientale F.23 Guardare

F.38 Muoversi

F.41 Sicurezza e antincendio

A.F.O.10 SORVEGLIANZA INGRESSO

F.23 Guardare F.38 Muoversi F.39 Sorvegliare i locali F.40 Pulire

F.41 Sicurezza e antincendio

A.F.O.11 SPAZIO PER LA PRESIDENZA E DIREZIONE

F.1 Leggere

F.2 Scrivere

F.3 Contare

F.13 Ricevere i genitori F.23 Guardare

F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.36 Andare in bagno

F.38 Muoversi

F.41 Sicurezza e antincendio F.40 Pulire

A.F.O.12 PERCORSI

(18)

F.38 Muoversi

F.41 Sicurezza e antincendio F.40 Pulire

A.F.O.13 SPAZIO PER LA RICREAZIONE

F.6 Cantare

F.12 Attaccare i Cartelloni dei disegni F.16 Giocare

F.24 Scaldare gli ambienti F.25 Rinfrescare gli ambienti F.26 Illuminare gli ambienti F.27 Dare la corrente agli ambienti F.38 Muoversi

F.40 Pulire

F.41 Sicurezza e antincendio

(19)

2.5.4 DEFINIZIONE DEGLI AMBITI SPAZIALI OMOGENEI (A.S.O)

L’insieme delle Aree Funzionali Omogenee (A.F.O) caratterizzate da attività comuni o simili vengono raggruppate nelle Ambiti Spaziali Omogenee (A.S.O.), il cui insieme costituisce l’edificio nel suo complesso.

Il Complesso scolastico del comune di Collesalvetti è stato diviso in cinque Aree Funzionali Omogenee:

1. A.S.O. n.1 – LE AULE DELLA SCUOLA ELEMENTARE:

A.F.O 1 SPAZI PER LA DIDATTICA A.F.O. 3 AREA DEPOSITO AUTOMEZZI

A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI

A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI A.F.O.8 AREA PER ESPORRE

A.F.O.9 AREA PER LE ATTIVITA’ A CONTATTO CON LA NATURA A.F.O.12 PERCORSI

2. A.S.O. n.2 - UFFICI:

A.F.O. 3 AREA DEPOSITO AUTOMEZZI A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI

A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI

A.F.O.11 SPAZIO PER LA PRESIDENZA E DIREZIONE A.F.O.12 PERCORSI

3. A.S.O. n.3 – PALESTRA:

A.F.O. 3 AREA DEPOSITO AUTOMEZZI

(20)

A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI

A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI

A.F.O. 6 AREA PER CAMBIARSI PRIMA DELL’ATTIVITA’ FISICA A.F.O. 7 AREA PER LO SPORT E IL DIVERTIMENTO GUIDATO

A.F.O.9 AREA PER LE ATTIVITA’ A CONTATTO CON LA NATURA A.F.O.12 PERCORSI

A.F.O.13 SPAZIO PER LA RICREAZIONE

4. A.S.O. n.4 - MENSA:

A.F.O.2 SPAZIO PER IL CIBO A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI

A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI A.F.O.12 PERCORSI

A.F.O.13 SPAZIO PER LA RICREAZIONE

5. A.S.O. n.5 – BIBLIOTECA:

A.F.O 1 SPAZI PER LA DIDATTICA A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI

A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI A.F.O.12 PERCORSI

6. A.S.O. n.6 – AREE PER LA RICREAZIONE:

A.F.O.9 AREA PER LE ATTIVITA’ A CONTATTO CON LA NATURA A.F.O.12 PERCORSI

A.F.O.13 SPAZIO PER LA RICREAZIONE

7. A.S.O. n.7 – PARCHEGGI:

A.F.O. 3 AREA DEPOSITO AUTOMEZZI

(21)

A.F.O.12 PERCORSI

8. A.S.O. n.8 – AREE RICREAZIONE IN COPERTURA:

A.F.O.9 AREA PER LE ATTIVITA’ A CONTATTO CON LA NATURA A.F.O.12 PERCORSI

A.F.O.13 SPAZIO PER LA RICREAZIONE

9. A.S.O. n.9 – SERVIZI IGIENICI:

A.F.O.4 SERVIZI IGIENICI

A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI A.F.O.12 PERCORSI

10. A.S.O. n.10 – LOCALI TECNICI

A.F.O. 5 SPAZIO PER GLI IMPIANTI

A.F.O.12 PERCORSI

(22)

2.6 LE CLASSI DI ESIGENZE

Definite le Funzioni/Attività che compongono le Aree funzionali omogenee e raggruppate queste ultime in ambiti spaziali omogenei, facendo riferimento alla normativa tecnica che considera le caratteristiche spaziali degli organismi edilizi, si pone l’attenzione sulla risposta ai requisiti esigenziali, tecnici e prestazionali delle singole unità ambientali, ovvero sia al rapporto tra le prestazioni attese e le esigenze dell’utenza finale. Mettendo in relazione ciò che ci si attende dal risultato finale e dal suo comportamento nel tempo, vengono cioè definite le condizioni che devono essere realizzate dai diversi elementi che costituiscono le varie parti dell’organismo edilizio.

Per eseguire tale analisi bisogna stabilire le esigenze

1

e i requisiti

2

tecnici e prestazionali che devono essere soddisfatti al fine di avere una piena rispondenza tra progetto e obiettivi espressi.

Secondo la norma UNI 8289 “le classi di esigenze sono viste come esplicitazione di bisogni dell’utenza finale tenuto conto dei vincoli che l’ambiente naturale pone all’ambiente costruito. La loro individuazione passa attraverso l’analisi dei bisogni da soddisfare confrontati con i fattori di tipo ambientale, culturale ed economico”.

Al punto 4 di tale norma vengono definite le classi di esigenza, la cui specificazione viene fa riferimento alla norma UNI 10722-2:

1. Sicurezza: Insieme delle condizioni relative all’incolumità degli utenti, nonché alla difesa e prevenzione di danni in dipendenza da fattori accidentali, nell’esercizio del sistema edilizio. L’articolazione di tale classe di esigenza può essere espressa con riferimento ai seguenti parametri:

- Protezione ad agenti naturali: allagamenti, fuoco, eventi naturali…

- Protezione alle cadute.

- Sicurezza al fuoco.

- Sicurezza elettrica.

1

Esigenza: manifesta necessità in termini di dotazione di spazi o di attrezzature per svolgere determinate attività o in termini di condizioni da assicurarsi per poter svolgere al meglio le previste attività.

2

Requisito: la definizione esplicita di ciò che serve per soddisfare le esigenze.

(23)

- Sicurezza ai gas.

- Sicurezza igienica - Sicurezza meccanica.

- Sicurezza nell’uso.

- Sicurezza alle intrusioni.

- Sicurezza nelle circolazioni.

- …

2. Benessere: Insieme delle condizioni relative a stati del sistema edilizio adeguati alla vita, alla salute ed allo svolgimento delle attività degli utenti. L’articolazione di tale classe di esigenza può essere espressa con riferimento ai seguenti parametri:

- Benessere visivo.

- Benessere acustico.

- Benessere termico.

- Benessere idrometrico.

- Benessere ottico luminoso.

- Benessere igienico olfattivo.

- Benessere al tatto.

- …

3. Fruibilità: Insieme delle condizioni relative all’attitudine del sistema edilizio ad essere adeguatamente usato dagli utenti nello svolgimento delle attività. Il bisogno, la capacità e il metodo distributivo devono essere definiti per ogni servizio di utilità, insieme con qualsiasi necessaria erogazione d’emergenza in caso di danno/guasto.

I parametri per valutare tale classe sono:

- Attrezzature e arredi.

- Fornitura di servizi tecnologici.

- Impianto di distribuzione di gas, energia…

- Impianto di telecomunicazioni.

- Impianto di sicurezza

(24)

- Impianto di emergenza.

- Flessibilità di organizzazione nello spazio e nel tempo

- …

4. Aspetto: Insieme delle condizioni relative alla fruizione percettiva del sistema edilizio da parte degli utenti. I parametri che permettono di esplicare tale esigenza sono:

- Forma dell’edificio e aspetti simbolico/funzionali.

- Proporzioni.

- Forma.

- Colori.

- Finiture.

- Opere d’arte.

- Arredi.

- Verde.

- …

5. Gestione: Insieme delle condizioni relative all’economia di esercizio del sistema edilizio. I parametri di tale classe sono:

- Mantenimento integrabilità…

- Manutenzione: punibilità, riparabilità, sostituibilità…

- Esercizio: regolarità di funzionamento, contenimento consumi …

6. Integrabilità: Insieme delle condizioni relative all’attitudine delle unità e degli elementi del sistema edilizio a connettersi funzionalmente tra di loro.

7. Salvaguardia dell’ambiente: Insieme delle condizioni relative al mantenimento e

miglioramento degli stati dei sovrasistemi di cui il sistema edilizio fa parte

(25)

2.7 I REQUISITI

Definite le classi di esigenza, si analizzano le singole unità ambientali in relazione alle sole prime classi di: sicurezza, fruibilità, benessere e gestione; al fine di ottenere una documentazione che contenga tutte le indicazioni di carattere normativo, funzionale e pratico per ridurre al minimo la possibilità di ottenere un progetto che non risponda agli obiettivi imposti.

2.8 SCHEDE RELATIVE AGLI A.S.O

A.S.O. 1 LE AULE

Questa unità ambientale ospita attività scolastiche dedicate ad una sola classe per le aule normali e destinate a più classi per le aule speciali. Tra le aule speciali intendiamo considerare l’aula di lingue, l’aula computer e l’aula pluriclasse.

Classe di Esigenza: FRUIBILITA’ A.S.O n.1

Descrizione e Requisiti

Dimensionamento. Il dimensionamento dell’unità ambientale deve essere tale non solo da consentire l’agevole svolgimento delle attività, con particolare riguardo alle utenze con limitate capacità motoria, ma in modo che sia relazionato ai punti di accesso e ai minimi funzionali relativi all’uso delle apparecchiature e agli arredi di cui lo spazio è dotato.

La superficie di ciascuna aula è di circa 50 mq., calcolata tenendo presente per ogni alunno la superficie minima di mq. 1,20; l'altezza libera della stessa è 3 m.. La profondità dell'aula rispetto alla parete finestrata è di m. 6,50 m.

Gli accessi alle aule devono essere: chiaramente identificabili sia di giorno che di notte mediante una opportuna segnaletica, devono essere privi di barriere architettoniche e realizzati in modo da evitate variazioni anche minime di quote. La loro conformazione e distribuzione deve essere fatta in modo da poter essere praticati senza particolari difficoltà da parte anche di persone che presentino una ridotta capacità motoria o che usino carrozzine a rotelle.

Accessibilità e praticabilità.

La pavimentazione deve essere il più possibile continua,

(26)

antisdrucciolevole e non sconnessa. Il pavimento dell'aula è costituito con materiale resistente all'usura e ben giuntato in modo da risultare a superficie bene unita e lavabile

Fra i posti a sedere e le pareti della sala deve essere lasciato un passaggio di larghezza non inferiore a 120 cm. Della stessa larghezza dovranno essere tutte le eventuali corsi longitudinali e trasversali.

La distanza tra gli schienali delle sedute appartenenti a file successive deve essere almeno di 75 cm

La distanza spazio antistante ad ogni seduta dovrà essere non inferiore a 45 cm, nel caso in cui siano presenti eventuali accessori sporgenti, applicati allo schienale delle sedute, non dovranno comportare riduzioni della luce libera di passaggio.

Le porte d’uscita delle aule verso i corridoi di disimpegno e quelli che conducono all’esterno, le scale e in generale tutti i passaggi devono avere una larghezza utile di 1.20 m

Le porte di uscita e i corridoi di disimpegno devono avare per quanto possibile larghezza multipla di 0,60 cm. In ogni caso non minore di 1,20 m (salvo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di abbattimento di barriere architettoniche.

Le uscite dalle aule devono, di norma, essere distribuite con criteri di uniformità e simmetria rispetto all’asse longitudinale del locale stesso.

Unico tipo di porta ammesso è quello a due battenti rigidi aprentesi verso l’esterno. I battenti delle porte sugli stipiti non devono essere inferiori a 2 cm.

I battenti delle porte non devono ostruire, quando aperti, passaggi e corridoi.

Dotazioni di apparecchiature ed arredi.

Le aule devono essere dotata di tutte le apparecchiature necessarie allo svolgimento delle attività in condizioni di benessere, sicurezza ed igiene.

Dotazioni di impianti. Impianto elettrico: il numero e la disposizione dei terminali in dotazione dell’unità spaziale devono essere tali da garantire l’installazione e il controllo di:

§ 1 dispositivo di illuminazione generale dell’ambiente.

§ 2 dispositivi di illuminazione concentrata.

§ 4 prese F.E.M. oltre quanto eventualmente richiesto per il

funzionamento dell’eventuale impianto di ventilazione.

(27)

§ Per ciò che concerne l'acustica dell'aula si ricorda che per ottenere favorevoli condizioni acustiche degli ambienti destinati all'insegnamento ed alle esercitazioni, occorre anzitutto che sia scelto un terreno ubicato in località possibilmente tranquilla, lontana da strade di grande traffico, e dotato di spazi erbosi e non lastricati e possibilmente alberati. Occorre, inoltre, adottare i seguenti accorgimenti: situare possibilmente le aule scolastiche nelle zone più tranquille, e verso la strada i reparti più rumorosi della scuola (palestra, eventuali laboratori, ecc. ); attuare l'isolamento fonico delle pareti divisorie fra aula e aula, nonché dei solai intermedi, quando vi sono diversi piani.

Impianto di riscaldamento: il numero, il tipo e la disposizione dei terminali in dotazione dello spazio elementare in oggetto devono essere tali da assicurare le condizioni di benessere termoigrometrico, relativamente alla temperatura dell’aria e alla sua umidità relativa.

Impianto di ventilazione: in caso di insufficiente ventilazione naturale, l’unità ambientale considerata deve essere dotata di un impianto di ventilazione che garantisca un sufficiente numero di ricambi d’aria compatibile con le attività svolte.

Adattabilità L’organismo edilizio si considera adattabile quando, tramite l’esecuzione differita nel tempo di lavori che non modificano ne la struttura portante, né la rete degli impianti, può essere reso idoneo , a costi contenuti, alle necessità delle persone con ridotta o impedita capacità motorie.

Classe di Esigenza: SICUREZZA A.S.O n.1

Descrizione e Requisiti

Il pavimento deve essere realizzato in materiale non sdrucciolevole quando bagnato.

Nel caso in cui l’unità ambientale in oggetto abbia caratteristiche di continuità, il pavimento deve essere realizzato con materiale omogeneo al fine di evitare possibili ostacoli al moto, dovuti a comportamenti dissimili dello stesso.

Protezione alle cadute

I pavimenti dovrebbero contribuire ad una chiara individuazione dei

percorsi, oltre che ad un’eventuale distinzione dei vari ambienti

d’uso, mediante un’adeguata variazione nel materiale e nel colore.

(28)

I pavimenti dovrebbero essere realizzati con materiali tali da evitare ritiri, scheggiamenti, sconnessioni o fessurazioni, al fine di assicurare nel tempo la perfetta planarità.

Onde evitare possibili incidenti bisogna evitare variazioni anche minime di livello (guaine in risalto, zerbini incassati etc..).

Sono da evitarsi, quando possibile, le aperture di serramenti e sportelli sugli spazi di circolazione.

Gli spazi in oggetto dovrebbero essere protetti dall’intrusione e dalla nidificazione degli insetti e animali indesiderati o nocivi in generale(blatte, vespe, topi, ratti…).

Protezione alle intrusioni.

La determinazione del livello di protezione dipende dalla verifica delle singole soluzioni tecnologiche che constata le eventuali particolarità costruttive e/o difetti tecnici che possono favorire l’ingresso, l’insediamento e/o la proliferazione di insetti e animali.

È necessario dotare lo spazio in oggetto di un sistema organizzato di vie di uscita per un rapido e ordinato deflusso degli occupanti all’esterno o in luoghi sicuri, in caso di incendio o in caso di pericoli di altro tipo.

La distanza massima tra l’unità ambientale considerate e le uscite di emergenza deve essere inferiore a 40 m.

Evacuazione in caso di emergenza.

Le vie di uscita devono avere una larghezza non inferiore a 120 cm e multipla di 60 cm.

Gli ambienti dei servizi igienici devono essere sufficientemente illuminati sia di giorno che di notte.

Devono essere rispettate tutte le indicazioni fornite in relazione ai requisiti di benessere della presente unità ambientale

Evitare condizioni di illuminazioni molto difformi tra spazi limitrofi.

L’organizzazione spaziale delle attrezzature e/o arredi e l’ubicazione delle sorgenti luminose devono essere tali da evitare zone d’ombra.

Illuminazione

L’illuminazione artificiale lungo i percorsi dovrebbe essere diretta

verso i percorsi stessi, in modo da evitare zone d’ombra. La luce

proveniente dalle finestre deve essere quanto più possibile

adeguata, e uniformemente distribuita, tanto nei posti più vicini alle

finestre, quanto nei posti più lontani. Sarà quindi opportuno

adottare tutti gli accorgimenti necessari per assicurare che non vi

sia né eccesso né difetto di illuminazione; e in particolare, siano

evitate le zone d'ombra. Comunque il rapporto fra la superficie

(29)

finestrata e la superficie del pavimento dell'aula deve essere compreso tra 1/5 e 1/7; l’ illuminazione artificiale, nei casi in cui sia necessaria, deve essere anche essa adeguata ed uniformemente distribuita; occorre assicurare al piano dei tavolini una intensità luminosa di almeno 80 lux;

Classe di Esigenza: BENESSERE A.S.O n.1

Descrizione e Requisiti

Illuminotecnico. Valore di riferimento dell0intensità luminosa 300 lux

Tempo massimo di riverberazione 35 secondi nelle zone di preparazione e 0,8 secondi nelle zone di consumo.

Massima intensità sonora preesistente 80 phon nelle zone di preparazione e 35 phon nelle zone di consumo.

Acusico.

Massima intensità sonora generabile 1,5 phon nelle zone di preparazione e 60 phon nelle zone di consumo. l'impianto elettrico è necessario al fine di consentire una perfetta installazione e un adeguato funzionamento dei sussidi audiovisivi.

Ventilazione. È necessario dotare l’unità ambientale di un sistema di ventilazione forzata che garantisca un numero di ricambi orari dei volumi d’aria non inferiore a 12, nelle zone in cui si prevede la preparazione dei cibi, e non inferiore a 4, nelle zone di consumo.

Umidità relativa dell’aria minima 55% nelle zone di preparazione e 40% nelle zone di consumo.

Umidità relativa dell’aria massima 70% nelle zone di preparazione e 60% nelle zone di consumo.

Temperatura minima dell’aria 22 °C nelle zone di preparazione e 19% nelle zone di consumo.

Termoigrometrico.

Velocità massima dell’aria 0,25 m/sec nelle zone di preparazione e 0,20 m/sec nelle zone di consumo. Per il riscaldamento delle aule valgono le prescrizioni sul riscaldamento dell'intero edificio.

Classe di Esigenza: GESTIONE A.S.O n.1

Descrizione e Requisiti

Flessibilità. Compatibilmente con le condizioni contestuali e con gli specifici

obiettivi del progetto, nella fase di progettazione devono essere

assicurate le caratteristiche di flessibilità adeguate a prevedibili

modificazioni non solo della consistenza delle aule, ma anche di

una possibile variazione di destinazione d’uso.

(30)

- 80 -

Durabilità. I materiali utilizzati nella realizzazione dell’edificio dovranno essere in grado di mantenere nel tempo le loro prestazioni senza presentare segni di decadenza irreversibile.

Pulibità e manutenibilità I percorsi devono essere conformati in modo da garantire la puliblità e la manutenzione ordinaria di tutti gli spazi, degli elementi fisici (arredi mobili), dei terminali delle reti impiantistiche e degli arredi fissi senza effettuare operazioni devastanti e costose.

A.S.O. 2 GLI UFFICI

Classe di Esigenza: FRUIBILITA’ A.S.O. n.2

Descrizione e Requisiti

Il dimensionamento dell’unità ambientale deve essere tale non solo da consentire l’agevole svolgimento delle attività, ma in modo che sia relazionato ai punti di accesso e ai minimi funzionali relativi all’uso delle apparecchiature e agli arredi di cui lo spazio è dotato.

Il dimensionamento dei posti di lavoro deve tenere conto dei seguenti parametri:

- La superficie di ingombro degli arredi e quella necessaria alla loro utilizzazione.

- La superficie d’accesso diretto al posto di lavoro e quella di relazione con gli spazi adiacenti.

- La quota parte delle superfici relative ai percorsi di circolazione.

Dimensionamento.

Nella progettazione dei posti di lavoro bisogna tenere presente dei seguenti criteri:

- tutti i posti di lavoro devono avere un accesso diretto almeno da un lato.

- La direzione principale di visuale del posto di lavoro non deve essere orientata verso i percorsi orizzontali principali.

- Il posto di lavoro deve ricevere la luce naturale

prevalentemente da sinistra, in posizione distante non più

di 5 m dalla finestra.

(31)

- I posti di lavoro occupati da impiegati con un’attività che prevede contatti ridotti con gli altri o che richiede una forte concentrazione devono essere schermati con elementi di protezione visiva e/o acustica

La superficie del posto di lavoro deve oscillare tra 4,2 e 6 m

2

per persona. La superficie aggiuntiva per visitatore è di circa 1,8 m/visitatore. La superficie unitaria, compresi i collegamenti interpersonali assume il valore di 9,3 – 11,6 m

2

/persona

La conformazione e la distribuzione degli accessi deve essere fatta in modo da poter essere praticati senza particolari difficoltà da parte anche di persone che presentino una ridotta capacità motoria o che usino carrozzine a rotelle

La pavimentazione deve essere il più possibile continua, antisdrucciolevole e non sconnessa.

Verificare che la luce netta delle porte di accesso all’unità ambientale siano di almeno 90 cm. e comunque che l’apertura di ogni singola anta non sia superiore a 120 cm.

L’altezza delle maniglie delle porte di accesso deve essere compresa tra 85 e 95 cm (ottimale 90 cm).

Eventuali vetri delle ante delle porte di accesso devono essere posti ad una altezza di almeno 40 cm dal piano di calpestio.

L’altezza utile dei vani deve essere almeno di 2.70 m

Accessibilità e praticabilità.

Nel caso in cui sia indispensabile prevedere delle soglie, queste devono avere un’altezza massima di 2,5 cm.

L’unità ambientale deve essere progettata in modo da:

§ Consentire diverse disposizioni spaziali degli arredi nel numero e nel tipi.

§ Favorire il massimo livello di integrazione tra involucro edilizio e arredi.

Le soluzioni degli arredi non dovrebbero creare ostacoli all’illuminazione naturale.

Dotazioni di apparecchiature e arredi.

Bisogna evitare, con un’opportuna progettazione, pericolose

interferenze tra arredo e vincoli edilizi (posizione delle porte e delle

finestre, apertura delle ante delle finestre, sporgenze dei pilastri) ed

impiantistiche (posizione dei terminali degli impianti, con particolare

attenzione a quelli dell’impianto termico). Pertanto, nel progetto

(32)

realizzazione.

Verificare che lo spazio in oggetto sia conformato in modo da essere dotabile almeno delle seguenti attrezzature:

§ 1 tavolo di lavoro di dimensioni adeguate al numero di fruitori dell’unità ambientale di dimensioni minime 1,20 x 0,60 m.

§ poltroncine per i fruitori di dimensioni 0,50x0,50 m e in numero minimo di 3

§ Contenitori capaci di garantire un livello di contenimento adeguato al tipo di attività.

Gli arredi e le attrezzature dovrebbero essere disposte in modo da rispettare le indicazioni relative ai minimi funzionali, ma anche in modo che gli elementi di contenimento previsti per oggetti di utilizzazione frequente siano prossimi al punto di utilizzo.

Impianto elettrico: il numero e la disposizione dei terminali in dotazione dell’unità spaziale devono essere tali da garantire l’installazione e il controllo di:

§ 1 dispositivo di illuminazione generale dell’ambiente.

§ 2 dispositivi di illuminazione concentrata.

§ 4 prese F.E.M. oltre quanto eventualmente richiesto per il funzionamento dell’eventuale impianto di ventilazione.

Impianto telefonico il numero e la disposizione dei terminali in dotazione dell’unità spaziale devono essere tali da garantire l’installazione e il controllo di:

§ I dispositivo di comunicazione telefonica derivabile.

Impianto di riscaldamento: il numero, il tipo e la disposizione dei terminali in dotazione dello spazio elementare in oggetto devono essere tali da assicurare le condizioni di benessere termoigrometrico, relativamente alla temperatura dell’aria e alla sua umidità relativa.

Dotazioni di impianti.

Impianto di ventilazione: in caso di insufficiente ventilazione naturale, l’unità ambientale considerata deve essere dotata di un impianto di ventilazione che garantisca un sufficiente numero di ricambi d’aria compatibile con le attività svolte.

Classe di Esigenza: SICUREZZA A.S.O. n.2

Descrizione e Requisiti

Protezione alle cadute Il pavimento deve essere realizzato in materiale non sdrucciolevole

quando bagnato.

(33)

Nel caso in cui l’unità ambientale in oggetto abbia caratteristiche di continuità, il pavimento deve essere realizzato con materiale omogeneo al fine di evitare possibili ostacoli al moto, dovuti a comportamenti dissimili dello stesso.

I pavimenti dovrebbero contribuire ad una chiara individuazione dei percorsi, oltre che ad un’eventuale distinzione dei vari ambienti d’uso, mediante un’adeguata variazione nel materiale e nel colore.

I pavimenti dovrebbero essere realizzati con materiali tali da evitare ritiri, scheggiamenti, sconnessioni o fessurazioni, al fine di assicurare nel tempo la perfetta planarità.

Onde evitare possibili incidenti bisogna evitare variazioni anche minime di livello (guaine in risalto, zerbini incassati etc..).

Sono da evitarsi, quando possibile, le aperture di serramenti e sportelli sugli spazi di circolazione.

Gli spazi in oggetto dovrebbero essere protetti dall’intrusione e dalla nidificazione degli insetti e animali indesiderati o nocivi in generale(blatte, vespe, topi, ratti…).

Protezione alle intrusioni.

La determinazione del livello di protezione dipende dalla verifica delle singole soluzioni tecnologiche che constata le eventuali particolarità costruttive e/o difetti tecnici che possono favorire l’ingresso, l’insediamento e/o la proliferazione di insetti e animali.

È necessario dotare lo spazio in oggetto di un sistema organizzato di vie di uscita per un rapido e ordinato deflusso degli occupanti all’esterno o in luoghi sicuri, in caso di incendio o in caso di pericoli di altro tipo.

La distanza massima tra l’unità ambientale considerate e le uscite di emergenza deve essere inferiore a 40 m.

Evacuazione in caso di emergenza.

Le vie di uscita devono avere una larghezza non inferiore a 120 cm e multipla di 60 cm.

Gli ambienti dei servizi igienici devono essere sufficientemente illuminati sia di giorno che di notte.

Devono essere rispettate tutte le indicazioni fornite in relazione ai requisiti di benessere della presente unità ambientale

Evitare condizioni di illuminazioni molto difformi tra spazi limitrofi.

L’organizzazione spaziale delle attrezzature e/o arredi e l’ubicazione delle sorgenti luminose devono essere tali da evitare zone d’ombra.

Illuminazione

L’illuminazione artificiale lungo i percorsi dovrebbe essere diretta

verso i percorsi stessi, in modo da evitare zone d’ombra.

(34)

Classe di Esigenza: BENESSERE A.S.O. n.2 Descrizione e Requisiti

Valore di riferimento dell0intensità luminosa 400 lux Prevedere la possibilità di regolazione dell’intensità luminosa

Illuminotecnico.

Prevedere la possibilità di oscuramento completo dell’ambiente.

Tempo massimo di riverberazione 1.0 secondi Massima intensità sonora preesistente 35 phon.

Acusico.

Massima intensità sonora generabile 70 phon.

Ventilazione. È necessario dotare l’unità ambientale di un sistema di ventilazione forzata che garantisca un numero di ricambi orari dei volumi d’aria non inferiore a 3

Umidità relativa dell’aria minima 45%

Umidità relativa dell’aria massima 55%

Temperatura minima dell’aria 20 °C

Termoigrometrico.

Velocità massima dell’aria 0,15 m/sec

Classe di Esigenza: GESTIONE A.S.O. n.2

Descrizione e Requisiti

Flessibilità. Compatibilmente con le condizioni contestuali e con gli specifici obiettivi del progetto, nella fase di progettazione devono essere assicurate le caratteristiche di flessibilità adeguate a prevedibili modificazioni non solo della consistenza dei magazzini, ma anche di una possibile variazione di destinazione d’uso.

Durabilità. I materiali utilizzati nella realizzazione dell’edificio dovranno essere in grado di mantenere nel tempo le loro prestazioni senza presentare segni di decadenza irreversibile.

Gli uffici vendita devono essere conformati in modo da garantire la puliblità e la manutenzione ordinaria di tutti gli spazi, degli elementi fisici (arredi mobili), dei terminali delle reti impiantistiche e degli arredi fissi senza effettuare operazioni devastanti e costose.

Pulibità e manutenibilità

Al fine di consentire il lavaggio delle superfici di transito e delle parti

comuni devono essere previste delle caditoie che garantiscano il

perfetto drenaggio delle parti pavimentate

(35)

A.S.O. 3 LA PALESTRA

La palestra è utilizzata non solo dal complesso scolastico, ma anche da eventuali utilizzatori esterni. La palestra è di forma rettangolare, con un'altezza di 5-7 metri; avere le finestre disposte in modo tale da non costituire impedimento ad una razionale sistemazione degli attrezzi fissi;

Classe di Esigenza: FRUIBILITA’ A.S.O n.3

Descrizione e Requisiti

Gli accessi alla palestra sono chiaramente identificabili sia di giorno che di notte, mediante una opportuna segnaletica, essere privi di barriere architettoniche e realizzati in modo da evitare variazioni anche minime di quote. La loro conformazione e distribuzione deve essere fatta in modo da poter essere praticati senza particolari difficoltà da parte anche di persone che presentino una ridotta capacità motoria o che usino carrozzine a rotelle.

La larghezza degli accessi alla piazza devono essere di 1.2 m al fine di rendere agevole l’ingresso e l’uscita degli studenti.

I corridoi laterali che conducono direttamente alle uscite devono avere un andamento rettilineo, larghezza costante pari a 3.00 m, per agevolare il flusso interno.

I corridoi di scorrimento devono essere privi di impedimenti fissi e mobili, che possano ostacolare il movimento dei fruitori .

Pavimentazione il più possibile continua, antisdrucciolevole e non sconnessa,

Eventuali grate nella pavimentazione devono essere sistemate in direzione ortogonale al senso di marcia e devono essere realizzate con maglie non attraversabili da una sfera di 2 cm di diametro.

Accessibilità e praticabilità.

Gli spazi per i contenitori dei rifiuti solidi devono essere accessibile per la raccolta.

Dotazioni di apparecchiature ed arredi.

La zona verde deve essere dotata di tutte le apparecchiature necessarie allo svolgimento delle attività in condizioni di benessere, sicurezza ed igiene. Lo spazio del verde attrezzato deve essere progettato in modo da:

§ rendere possibile disposizioni alternative degli arredi nel numero e nei tipi.

§ promuovere al massimo l’integrazione tra involucro edilizio

e arredo.

(36)

La disposizione di tali apparecchiature deve rispettare le disposizioni relative agli ingombri minimi funzionali e le norme relative all’abbattimento delle barriere architettoniche.

Adattabilità L’organismo edilizio si considera adattabile quando, tramite l’esecuzione differita nel tempo di lavori che non modificano ne la struttura portante, né la rete degli impianti, può essere reso idoneo , a costi contenuti, alle necessità delle persone con ridotta o impedita capacità motorie.

Classe di Esigenza: FRUIBILITA’ A.S.O

n.3 Descrizione e Requisiti

Il pavimento deve essere realizzato in materiale non sdrucciolevole quando bagnato o dotato di adeguati accorgimenti che ne impediscono la sdrucciolevolità, tali da consentire il deflusso dell’acqua verso apposite caditoie e comunque da non impedire o infastidire il moto.

Pavimento realizzato con materiali omogenei al fine di evitare possibili ostacoli al moto, dovuti a comportamenti dissimili del pavimento stesso, tale da sostenere una carico fino a 1200 kg/m

2

Se lo spazio in oggetto presenta caratteristiche di continuità, il pavimento deve essere realizzato con materiali omogenei al fine di evitare possibili ostacoli al moto, dovuti a comportamento dissimile dello stesso.

I pavimenti dovrebbero contribuire ad una chiara individuazione dei percorsi, mediante un’adeguata variazione nel materiale e nel colore.

Onde evitare possibili incidenti, dovrebbero esser evitate le variazioni anche minime di livelli.

Percorsi di dimensioni adeguate ed un andamento regolare per evitare collisioni.

I pavimenti dovrebbero essere realizzati con materiali tali da evitare ritiri, scheggiamenti, sconnessioni o fessurazioni, al fine di assicurare nel tempo la perfetta planarità.

I percorsi che portano alle zone di raccolta dei rifiuti solidi devono essere coperti ed illuminati.

Protezione alle cadute

Le prese dell’acqua devono essere posizionate in modo opportuno

per evitare che possano recare intralcio alla viabilità interna della

piazza.

(37)

Sono da evitarsi l’apertura di serramenti e sportelli di contenitori sugli spazi di circolazione.

Evitare singoli gradini e rampe che interrompono bruscamente la linearità dei percorsi; nei casi in cui sono inevitabili devono essere adeguatamente evidenziate tramite cambiamento di colore o di materiale, oppure mediante corrimano.

Lo spazio considerato deve essere opportunamente separato dalle vie di scorrimento locale tramite barriere invalicabili per i veicoli.

Nei locali destinati a utenti handicappati devono essere rispettate tutte le disposizioni contenute nelle apposite normative vigenti.

È necessario dotare lo spazio in oggetto di un sistema organizzato di vie di uscita per un rapido e ordinato deflusso degli occupanti all’esterno o in luoghi sicuri, in caso di incendio o in caso di pericoli di altro tipo.

Il dimensionamento delle vie d’uscita deve essere stabilito in funzione del massimo affollamento ipotizzabile (inferiore a 1 persona ogni 20 m

2

). Dividendo tale numero per la capacità di deflusso (variabile secondo il piano), ne deriva il numero di unità di passaggio da cui deve essere costituita la via di uscita.

Le vie di uscita devono avere una larghezza non inferiore a 120 cm e multipla di 60 cm.

La lunghezza massima dei percorsi di deflusso non deve essere superiore a 40 m.

Evacuazione in caso di emergenza

Il numero delle uscite dei singoli piani non deve essere inferiore a due. Tali uscite devono essere poste in punti contrapposti.

Protezione alle intrusioni Gli spazi devono essere protetti dall’intrusione di persone non autorizzate o animali indesiderati predisponendo un opportuno filtro agli accessi e una recinzione lungo il confine del lotto.

Devono essere osservate tutte le indicazioni fornite in relazione ai requisiti di benessere degli spazi.

Illuminazione

Evitare illuminazioni molto difformi tra spazi limitrofi. per quanto riguarda l'illuminazione naturale, le stesse caratteristiche dell'aula, salvo che il rapporto tra la superficie finestrata e la superficie del pavimento non deve essere inferiore ad 1/5; e per quanto concerne l'illuminazione artificiale avere una intensità luminosa alla quota del pavimento di almeno 60 lux;

Protezione al fuoco Le attrezzature per impianti devono essere dotati di dispositivi di

chiusura idonei a consentire una resistenza al fuoco di 60 minuti.

(38)

Bisogna predisporre tubature distinte per l’adduzione dell’acqua potabile e per l’impianto antincendio.

Per permettere l’intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco gli accessi all’area dovranno avere le seguenti caratteristiche:

§ Larghezza 3.50 m.

§ Altezza libera 4.55 m.

§ Raggio di volta 13.00 m.

§ Pendenza non superiore al 10%.

Gli interruttori e le prese dell’impianto elettrico (punti luce, interruttori, scatole di derivazione…) devono essere posizionate in modo da essere fuori dalla portata di chi si trova a contatto delle apparecchiature dell’impianto idrico.

Protezione alle folgorazioni

Gli interruttori e le prese dell’impianto elettrico devono essere a tenuta stagna ed essere omologate.

Classe di Esigenza: BENESSERE. A.S.O

n.3 Descrizione e Requisiti

Illuminotecnico Valore di riferimento dell’intensità luminosa: lux 100 Massima intensità sonora preesistente: 35 phon.

Massima intensità sonora interna: 70 phon.

Acustico

Tempo massimo di riverberazione: sec 1,2.

Classe di Esigenza:GESTIONE. A.S.O

n.3 Classe di requisiti: Descrizione

La zona verde attrezzata deve essere conformata in modo da garantire la puliblità e la manutenzione ordinaria di tutti gli spazi, degli elementi fisici (arredi mobili), dei terminali delle reti impiantistiche e degli arredi fissi.

Dato che le operazioni di pulizia sono molto costose è necessario facilitare l’uso di macchinari pulitrici, spazzatrici ed idranti.

Le operazioni di manutenzione dovranno potersi svolgere in tempi brevi, limitando i disagi agli utenti presenti durante tali operazioni.

Pulibità e manutenibilità

Al fine di consentire il lavaggio delle superfici di transito devono essere previste delle caditoie, assicurando l’opportuno drenaggio delle aree pavimentate.

Flessibilità Compatibilmente con le condizioni contestuali e con gli specifici

obiettivi del progetto, nella fase di progettazione devono essere

(39)

assicurate le caratteristiche di flessibilità adeguate a prevedibili modificazioni non solo della consistenza delle aree, ma anche di una possibile variazione di destinazione d’uso.

Durabilità I materiali utilizzati nella realizzazione dello spazio verde dovranno essere in grado di mantenere nel tempo le loro prestazioni senza presentare segni di decadenza irreversibile.

A.S.O. 4 MENSA

L’unità ambientale considerata svolge la funzione di fornire servizi di ristorazione al tavolo o al banco non solo agli studenti dell’intero complesso, ma anche agli operatori e agli impiegati della direzione e amministrazione e ai docenti.

Classe di Esigenza: FRUIBILITA’ A.S.O n.4

Descrizione e Requisiti

Il dimensionamento dell’unità ambientale deve essere tale non solo da consentire l’agevole svolgimento delle attività, con particolare riguardo alle utenze con limitate capacità motoria, ma in modo che sia relazionato ai punti di accesso e ai minimi funzionali relativi all’uso delle apparecchiature e agli arredi di cui lo spazio è dotato.

Per il dimensionamento dei servizi igienici destinate alle utenza portatrici di handicap si fa riferimento al D.P.R. n. 384 del 17/4/1978:

Dimensionamento.

L’unità ambientale può essere divisa in diversi nuclei funzionali:

§ Spazio di deposito.

§ Spazio distribuzione.

§ Spazio per il consumo.

§ Spazio servizi igienici.

§ Spazio per il pubblico.

La conformazione e la distribuzione degli accessi deve essere fatta in modo da poter essere praticati senza particolari difficoltà da parte anche di persone che presentino una ridotta capacità motoria o che usino carrozzine a rotelle

La pavimentazione deve essere il più possibile continua, antisdrucciolevole e non sconnessa.

Accessibilità e praticabilità.

Verificare che la luce netta delle porte di accesso all’unità

(40)

ogni singola anta non sia superiore a 120 cm.

L’altezza delle maniglie delle porte di accesso deve essere compresa tra 85 e 95 cm (ottimale 90 cm).

Eventuali vetri delle ante delle porte di accesso devono essere posti ad una altezza di almeno 40 cm dal piano di calpestio.

L’altezza utile dei vani deve essere almeno di 2.70 m

Nel caso in cui sia indispensabile prevedere delle soglie, queste devono avere un’altezza massima di 2,5 cm.

Spazio di deposito: Verificare che lo spazio in oggetto sia conformato in modo da essere dotabile almeno delle seguenti attrezzature:

- Scaffali con ripiani mobili realizzati con materiali facilmente pulibili. La profondità dei ripiani dipende dalle dimensioni delle confezioni e dei materiali da contenere; in genere di 50-70 cm.

Il primo ripiano deve essere posizionato a non meno di 20 cm da terra per agevolare l’aerazione e la punibilità.

Spazio distribuzione: verificare che lo spazio in oggetto sia dotato:

- Banco di servizio che ospita al suo interno una piccola zona di preparazione.

- Elettrodomestici che permettono il regolare svolgimento delle attività:

Dotazioni di apparecchiature e arredi.

Spazio per il consumo e per il pubblico: dimensionato per il numero di utenti che si avvicendano al locale e al tipo di sevizio.

- quando è prevista solo la consumazione al banco lo spazio a persona è di circa 0,6 m

2

/persona.

- Quando almeno ¼ degli utenti possono trovare un posto a sedere, la superficie unitario è di 0,6-0,9 m

2

/persona.

- Quando nel bar vengono serviti spuntini veloci la superficie deve essere di 0,9-1,1 m

2

/persona.

- Se il numero di persone sedute aumenta il bar assume le caratteristiche proprie di una caffetteria e la superficie diventa di 1,1-1,4 m

2

/persona.

Dotazioni di impianti. Impianto elettrico: il numero e la disposizione dei terminali in dotazione dell’unità spaziale devono essere tali da garantire l’installazione e il controllo di:

§ dispositivi di illuminazione generale dell’ambiente.

§ dispositivi di illuminazione concentrata.

§ prese F.E.M. oltre quanto eventualmente richiesto per il

(41)

funzionamento dell’eventuale impianto di ventilazione.

Impianto telefonico il numero e la disposizione dei terminali in dotazione dell’unità spaziale devono essere tali da garantire l’installazione e il controllo di:

§ dispositivi di comunicazione telefonica derivabile.

Impianto di riscaldamento: il numero, il tipo e la disposizione dei terminali in dotazione dello spazio elementare in oggetto devono essere tali da assicurare le condizioni di benessere termoigrometrico, relativamente alla temperatura dell’aria e alla sua umidità relativa.

Impianto di ventilazione: in caso di insufficiente ventilazione naturale, l’unità ambientale considerata deve essere dotata di un impianto di ventilazione che garantisca un sufficiente numero di ricambi d’aria compatibile con le attività svolte.

Classe di Esigenza: SICUREZZA A.S.O n.4

Descrizione e Requisiti

Il pavimento deve essere realizzato in materiale non sdrucciolevole quando bagnato.

Nel caso in cui l’unità ambientale in oggetto abbia caratteristiche di continuità, il pavimento deve essere realizzato con materiale omogeneo al fine di evitare possibili ostacoli al moto, dovuti a comportamenti dissimili dello stesso.

I pavimenti dovrebbero contribuire ad una chiara individuazione dei percorsi, oltre che ad un’eventuale distinzione dei vari ambienti d’uso, mediante un’adeguata variazione nel materiale e nel colore.

I pavimenti dovrebbero essere realizzati con materiali tali da evitare ritiri, scheggiamenti, sconnessioni o fessurazioni, al fine di assicurare nel tempo la perfetta planarità.

Onde evitare possibili incidenti bisogna evitare variazioni anche minime di livello (guaine in risalto, zerbini incassati etc..).

Protezione alle cadute

Sono da evitarsi, quando possibile, le aperture di serramenti e sportelli sugli spazi di circolazione.

Gli spazi in oggetto dovrebbero essere protetti dall’intrusione e dalla nidificazione degli insetti e animali indesiderati o nocivi in generale(blatte, vespe, topi, ratti…).

Protezione alle intrusioni.

La determinazione del livello di protezione dipende dalla verifica

delle singole soluzioni tecnologiche che constata le eventuali

particolarità costruttive e/o difetti tecnici che possono favorire

(42)

l’ingresso, l’insediamento e/o la proliferazione di insetti e animali.

È necessario dotare lo spazio in oggetto di un sistema organizzato di vie di uscita per un rapido e ordinato deflusso degli occupanti all’esterno o in luoghi sicuri, in caso di incendio o in caso di pericoli di altro tipo.

La distanza massima tra l’unità ambientale considerate e le uscite di emergenza deve essere inferiore a 40 m.

Evacuazione in caso di emergenza.

Le vie di uscita devono avere una larghezza non inferiore a 120 cm e multipla di 60 cm.

Gli ambienti dei servizi igienici devono essere sufficientemente illuminati sia di giorno che di notte.

Devono essere rispettate tutte le indicazioni fornite in relazione ai requisiti di benessere della presente unità ambientale

Evitare condizioni di illuminazioni molto difformi tra spazi limitrofi.

L’organizzazione spaziale delle attrezzature e/o arredi e l’ubicazione delle sorgenti luminose devono essere tali da evitare zone d’ombra.

Illuminazione

L’illuminazione artificiale lungo i percorsi dovrebbe essere diretta verso i percorsi stessi, in modo da evitare zone d’ombra.

Classe di Esigenza: BENESSERE A.S.O n.4

Descrizione e Requisiti

Illuminotecnico. Valore di riferimento dell0intensità luminosa 300 lux

Tempo massimo di riverberazione 35 secondi nelle zone di preparazione e 0,8 secondi nelle zone di consumo.

Massima intensità sonora preesistente 80 phon nelle zone di preparazione e 35 phon nelle zone di consumo.

Acusico.

Massima intensità sonora generabile 1,5 phon nelle zone di preparazione e 60 phon nelle zone di consumo.

Ventilazione. È necessario dotare l’unità ambientale di un sistema di ventilazione forzata che garantisca un numero di ricambi orari dei volumi d’aria non inferiore a 12, nelle zone in cui si prevede la preparazione dei cibi, e non inferiore a 4, nelle zone di consumo.

Umidità relativa dell’aria minima 55% nelle zone di preparazione e 40% nelle zone di consumo.

Umidità relativa dell’aria massima 70% nelle zone di preparazione e 60% nelle zone di consumo.

Termoigrometrico.

Temperatura minima dell’aria 22 °C nelle zone di preparazione e

19% nelle zone di consumo.

(43)

Velocità massima dell’aria 0,25 m/sec nelle zone di preparazione e 0,20 m/sec nelle zone di consumo.

Classe di Esigenza: GESTIONE A.S.O n.4

Descrizione e Requisiti

Flessibilità. Compatibilmente con le condizioni contestuali e con gli specifici obiettivi del progetto, nella fase di progettazione devono essere assicurate le caratteristiche di flessibilità adeguate a prevedibili modificazioni non solo della consistenza delle aule, ma anche di una possibile variazione di destinazione d’uso.

Durabilità. I materiali utilizzati nella realizzazione dell’edificio dovranno essere in grado di mantenere nel tempo le loro prestazioni senza presentare segni di decadenza irreversibile.

Gli uffici vendita devono essere conformati in modo da garantire la puliblità e la manutenzione ordinaria di tutti gli spazi, degli elementi fisici (arredi mobili), dei terminali delle reti impiantistiche e degli arredi fissi senza effettuare operazioni devastanti e costose.

Pulibità e manutenibilità

Al fine di consentire il lavaggio delle superfici di transito e delle parti comuni devono essere previste delle caditoie che garantiscano il perfetto drenaggio delle parti pavimentate

A.S.O.4.1 LA CUCINA

L’unità ambientale considerata svolge la funzione di preparazione dei cibi da somministrare all’interno dello spazio mensa.

Classe di Esigenza: FRUIBILITA’ A.S.O.

n.4.1 Descrizione e Requisiti

Il dimensionamento dell’unità ambientale deve essere tale non solo da consentire l’agevole svolgimento delle attività, con particolare riguardo alle utenze con limitate capacità motoria, ma in modo che sia relazionato ai punti di accesso e ai minimi funzionali relativi all’uso delle apparecchiature e agli arredi di cui lo spazio è dotato.

Per il dimensionamento dei servizi igienici destinate alle utenza portatrici di handicap si fa riferimento al D.P.R. n. 384 del 17/4/1978:

Dimensionamento.

L’unità ambientale può essere divisa in diversi nuclei funzionali:

Riferimenti

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