• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 3 Nativi Digitali in Italia

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "CAPITOLO 3 Nativi Digitali in Italia"

Copied!
45
0
0

Testo completo

(1)

CAPITOLO 3

Nativi Digitali in Italia

3.1 I Nativi esistono anche in Italia?

Attraverso lo studio dei dati ISTAT relativi all’anno 2012 è possibile tentare di determinare, secondo i “canoni” suggeriti dal contesto straniero, se anche in Italia si possa o meno parlare di Nativi Digitali e, se sì, in quali termini.

Per fare ciò è necessario partire dalla considerazione di alcuni aspetti fondamentali che non si riassumano nella semplice dimensione dell’accesso1, ma che contemplino anche quelli relativi alle competenze e agli usi, i quali estendono il concetto di digital divide, fino a farlo coincidere con quello che Hargittai definisce come second-level digital divide (Hargittai 2002, cit. in Gui e Micheli 2012), la cui nozione considera anche le differenze nella capacità di sfruttare le potenzialità informative, relazionali e partecipative di Internet.

A tale proposito, infatti, è interessante notare che anche dopo aver ottenuto l’accesso, in termini di modi d’uso nella vita quotidiana, permangono significative differenze, le quali, potenzialmente, contribuiscono a incrementare una disuguaglianza sociale (Barzilai-Nahon 2006; Van Dijk 2005; Di Maggio et. al. 2004, cit. in Gui e Micheli 2012) presente in varia misura in tutta la società e quindi anche tra i ragazzi Nativi.

Oltre a ciò, risulta altresì importante rimarcare che i giovani, vivendo in un mondo mediatico in velocissima evoluzione contestualmente al periodo della loro formazione, in Italia ma non solo, non trovano sufficiente supporto nelle istituzioni formative, le quali non sembrano aver ancora elaborato modelli didattici per l’integrazione delle ICT nei tradizionali curriculum (Gui, 2009, cit. in Gui e Micheli 2012).

Sebbene si sia scelto di non affrontare il lato pedagogico nel presente lavoro, esso resta comunque un aspetto imprescindibile, dato che le carenze rilevate in tale ambito e, in particolare, il fatto che la scuola sia assente nella prima fase della diffusione dei media digitali, implicano una centralità del gruppo dei pari come fonte di conoscenze e

1

(2)

competenze digitali, oltre che accentuare il carattere ludico, di svago e di socialità dell’uso delle nuove tecnologie.

Tra i diversi divari che si possono osservare nel campo dei media digitali, dunque, esisterebbe anche quello fra l’uso a scuola e fuori dalla scuola (Buckingham 2007, cit. in Gui e Micheli 2012).

Ma c’è di più.

Studi recenti in Europa e Nord America, hanno rivelato che i livelli di uso di computer e Internet - ovvero di quelle tecnologie che rappresentano probabilmente le più emblematiche del fenomeno della tecnologizzazione - , sono più bassi fra i giovani che vivono in zone rurali e provengono da famiglie con un basso livello di istruzione (Vandewater et al. 2007; Looker e Thiessen 2003 cit. in Gui e Micheli 2012), a testimonianza che le differenze sociali siano incrementate da più fattori i quali, tutti insieme, creano un contesto che vale la pena di osservare da vicino, se si vuole comprendere la realtà dei fatti.

3.2 La situazione italiana attraverso l’analisi dei dati ISTAT

Come punto di partenza per procedere nell’analisi è opportuno ricordare che, secondo la letteratura corrente inerente ai Nativi, essi sono caratterizzati innanzitutto da una precoce e totale immersione nella tecnologia (Prensky 2001a, Tapscott 1998).

A questo proposito, osservando il contesto familiare, l’ISTAT annovera tra le apparecchiature tecnologiche il telefono cellulare (presente nel 92,4% delle famiglie italiane), il lettore DVD (59,4%) il personal computer (59,3%), l’antenna parabolica (33,8%), il cellulare abilitato alla trasmissione di immagini e di dati (34,7%), la videocamera (25,2%) e la consolle per videogiochi (20,3%), i quali risultano essere meno diffusi rispetto ai primi tre oggetti considerati, i quali, ormai, possono essere ritenuti a pieno titolo come facenti naturalmente parte dell’ambiente domestico.

Le famiglie che dispongono di un accesso a Internet e di un personal computer costituiscono il 55,5% e il 59,3%, mentre quelle che accedono al Web mediante la banda larga2 costituiscono il 48,6%.

Il tutto in aumento rispetto all’anno precedente, a evidenziare la crescente diffusione, anche in Italia, delle tecnologie di più o meno nuova generazione (Figura1).

2

Con questo termine si definisce «la possibilità ⦋…⦌ di accedere a Internet da casa mediante

tecnologie DSL (ADSL, SHDSL, ecc.) o mediante connessione senza fili (wireless) sia fissa (fibra ottica, rete locale, PLC - cioè segnali trasmessi tramite rete elettrica - ), che mobile (telefonino o palmare 3G, chiavetta USB e simili)» (ISTAT 2012, p. 20).

(3)

Figura 1 - Famiglie per beni e servizi tecnologici disponibili - Anni 2011 e 2012, valori per 100 famiglie

Fonte: ISTAT (2012)

Se tra le famiglie italiane è possibile osservare, in ultima analisi, un forte divario tecnologico, esso sarebbe da ricondurre a fattori soprattutto di tipo generazionale, economico e culturale.

Quelle in cui è presente almeno un minorenne dimostrano una più alta intensità di tecnologia ICT: il personal computer e l’accesso a Internet sono infatti disponibili, rispettivamente, nell’83,9% e nel 79,0% dei casi, mentre in quelle con un componente inferiore a 18 anni è più frequente la connessione a banda larga (70,8%) e il telefono cellulare è quasi onnipresente.

Di contro, le famiglie costituite esclusivamente da persone di 65 anni e più sono quelle meno provviste di beni e servizi tecnologici, poiché appena il 13,9% di esse possiede il PC e soltanto l’11,8% dispone di una connessione per navigare in Internet.

L’unico bene ampiamente diffuso nelle famiglie di questa tipologia è il cellulare (ISTAT 2012).

La presenza di minorenni collegata a una maggior diffusione di tecnologia, dunque, potrebbe rappresentare un chiaro indizio della presenza dei Nativi in Italia, tuttavia questo elemento da solo non è sufficiente a provare che dovunque essa conviva con i ragazzi, automaticamente questi vi entrino in quel contatto costante tanto celebrato.

(4)

3.2.1 L’accesso a Internet e alla tecnologia

Per ottenere un focus sufficientemente dettagliato, come già accennato, è opportuno notare che tra le diverse variabili da prendere in considerazione, oltre all’età, una sicuramente molto importante - soprattutto in relazione alla dimensione dell’accesso3 ai beni e servizi tecnologici - è quella legata allo status socio-economico, rilevabile innanzitutto dall’occupazione che ricopre il capofamiglia4; l’analisi di tale variabile risulta infatti fondamentale per la comprensione del contesto in cui può crescere un Nativo Digitale.

Se dalle ricerche internazionali è emerso, in generale, che il reddito familiare influenza il tipo di tecnologie possedute presso la propria abitazione5 e l’educazione e la professione dei genitori incidono sulla disponibilità di tecnologia e la frequenza d’uso di Internet (Livingstone 2002; Wartella et al. 2000; Tsatsou et al. 2009, cit. in Gui e Micheli), è importante rilevare anche che i giovani delle famiglie di status socio-economico meno elevato hanno solitamente maggiori difficoltà ad accedere a Internet in casa, sia a causa delle condizioni materiali dell’accesso, sia per una mancanza di supporto.

In conseguenza a ciò, essi sono maggiormente dipendenti dai luoghi di accesso pubblici, e soprattutto (se possibile) dalla scuola (Jenkins et al. 2010, cit. in Gui e Micheli).

Alcune ricerche mettono in luce che, a causa delle condizioni sfavorevoli dell’accesso nei suddetti spazi, i ragazzi con un background familiare svantaggiato sviluppano meno fiducia nelle loro abilità tecnologiche e utilizzano il Web con maggiore frustrazione (Robinson 2009; Wartella et al. 2000, cit. in Gui e Micheli).

3 Tale qualità, oltre che dagli strumenti fisici, è influenzata anche dall’autonomia nella

navigazione.

Per esempio, le connessioni wireless e/o in mobilità creano le condizioni per una maggiore libertà nell’uso di Internet.

L’utilizzo delle reti Wi-Fi o UMTS non varia in modo significativo fra Nord e Sud Italia, si registra però una differenza territoriale su scala Europea, per cui l’utilizzo dei dispositivi mobili per connettersi a Internet dai bambini e ragazzi italiani è decisamente inferiore che nel resto d’Europa (Gui e Micheli 2012).

4

«Il capofamiglia ai fini statistici viene convenzionalmente definito come segue: a) nelle famiglie senza nuclei o con 2 o più nuclei è la persona di riferimento; b) nelle coppie con e senza isolati è il partner uomo; c) nelle famiglie monogenitore è il genitore. Tale figura non esiste più giuridicamente (Legge 151/1975 – nuovo diritto di famiglia)» (ISTAT 2012, p. 3).

5 Si è dimostrato che famiglie working-class prediligono i media per l’intrattenimento (Gui e

(5)

Per quanto riguarda l’Italia, stando alle stime ISTAT si osserva che le famiglie più tecnologiche sono quelle in cui il capofamiglia è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista e quelle con il capofamiglia direttivo, quadro o impiegato (ISTAT 2012).

Ma accanto a questo elemento è opportuno considerare anche quello relativo al territorio.

Mentre le rilevazioni ISTAT mostrano che in Italia non esiste un’incisiva differenza per quanto riguarda la diffusione della tecnologia tra famiglie del Nord, del Centro, del Sud e delle Isole (ISTAT 2012), in generale non si può dire lo stesso parlando della diffusione del personal computer e dell’accesso a Internet.

Al di là di tutte le apparecchiature che si vogliono far corrispondere all’universo tecnologico, infatti, ciò che è importante notare è il fatto che oggi esso nell’immaginario collettivo sia rappresentato fondamentalmente da Internet e dai mezzi con cui è possibile navigarvi.

In relazione a ciò, si rileva che le famiglie del Centro-nord che dichiarano di possedere un computer superano il 61,0%, mentre raggiungono solo il 53,5% nelle regioni del Sud e nel 55,6% delle Isole.

Analogamente, nel Centro-nord si riscontra la quota più elevata di famiglie che dispongono di un accesso alla Rete (oltre il 57,0%, contro il 49,6% nel Sud) e di una connessione alla banda larga (oltre il 50,0%), mentre nel Sud la quota di famiglie scende al 41,2%.

Coloro che vivono al Nord e al Centro-nord, quindi, avrebbero un accesso maggiore, in generale, alla tecnologia legata al Web, così come chi vive nei centri urbani, rispetto a coloro che risiedono in quelli rurali (ISTAT 2012).

In considerazione di tale evidenza e pur considerando il fatto che oltre la metà delle famiglie italiane ha ormai accesso a Internet e quasi la metà dispone, come si è detto, di una connessione a banda larga, si deve notare tuttavia che la situazione del Bel Paese risulta arretrata rispetto a quella della media europea (Cosenza 2013, cit. in Boscolo 2013) e che restano ancora ampi i margini di sviluppo per la diffusione e l’utilizzo della Rete.

A tale proposito e in collegamento, poi, al fatto che esistono realtà accanto a quella di un’ampia diffusione tecnologica in cui invece essa non sussiste e che anche all’interno di esse, chiaramente, vi sono bambini e ragazzi, è importante ancora una volta ribadire che la navigazione on-line non è legata esclusivamente a un accesso che avviene

(6)

Ovviamente è possibile sia connettersi anche attraverso altri mezzi di nuova tecnologia6, sia connettersi da luoghi diversi dalla propria casa, nonostante essa risulti innegabilmente il luogo preferito per farlo (ISTAT 2012).

Ammesso, però, che questo non vi avvenga, restano comunque da capire le cause di ciò.

Le rilevazioni mostrano che il 42,4% delle famiglie con almeno un minorenne riferisce di non accedere a Internet da casa per l’alto costo dei servizi di collegamento o degli strumenti necessari alla connessione, mentre il 21,3% perché vi accede da altro luogo (Tabella 1).

Riguardo alle altre motivazioni addotte principalmente dalle famiglie composte da soli anziani o all’interno delle quali non sono presenti bambini e ragazzi, è interessante notare come in realtà esse potrebbero essere collegabili anche – se non, in alcuni casi, esclusivamente - a quel fenomeno, individuato da Small e Vorgan (2008), per il quale spesso gli individui, specie gli adulti, tenderebbero a muoversi più lentamente nell'era del computer, provando spesso una sensazione di disagio con le nuove tecnologie, le quali potrebbero sconvolgere la routine quotidiana ai quali sono abituati e da cui stentano a separarsi.

Tabella 1 - Famiglie che non hanno accesso a Internet da casa per motivo e tipologia familiare - Anno 2012, valori per 100 famiglie che non accedono a Internet da casa. Possibili più risposte Tipologia Familiare Accesso da altro luogo Internet non mi interessa

Alto costo degli strumenti per la connessione e/o il collegamento Mancanza di capacità No banda larga Disabilità fisica Motivi di Privacy, sicurezza e altro Con minori 21,3% 16,1% 42,4% 19,8% 4,9% 0,2% 4,3% Soli anziani 1,9% 30,5% 4,3% 58,8% 0,5% 6,4% 1,4% Altro 23,2% 25,1% 20,8% 32,7% 2,3% 1,6% 3,2% Totale 13,0% 26,5% 15,8% 43,3% 1,8% 3,6% 2,5% Fonte: ISTAT (2012) 6 Vedi parag. 3.2.4.

(7)

Passando ad analizzare coloro che, stando a quanto riportano le stime ISTAT, possiedono un PC e navigano in Rete (Tabella 2), si può osservare che all’interno della variegata popolazione italiana oltre la metà delle persone di età superiore ai 3 anni (52,3%) fa uso del personal computer e oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (52,5%) si connette a Internet (ISTAT 2012), ma essere a conoscenza di ciò non è ancora sufficiente se si vuole studiare il fenomeno dei Nativi con precisione.

Se si presta attenzione, infatti, alla fascia d’età che li riguarda, approssimativamente compresa tra i 3 e i 24 anni, si nota che sono proprio i Millennials e i Nativi Spuri7 coloro che fanno maggior uso sia del computer, sia del Web.

Rispettivamente l’87,9% e l’86,6% di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni e di 18-19 anni usa il PC, mentre Internet è frequentato dalle stesse categorie in una percentuale di 88,3% e 88,6%.

I Puri, di età, cioè, compresa tra i 3 e i 5 anni e tra i 6 e i 10, per contro, utilizzano il computer con più moderazione (17,4% e 53,1%) e fanno un uso più controllato della Rete rispetto ai ragazzi di età superiore, i quali intensificano sia l’uso del PC, sia la navigazione sul Web a partire dall’età di circa 11 anni, ovvero quando già - parlando come Ferri -, sono dei Millennials.

Osservando la tabella seguente, si riscontra che coloro che hanno un’età compresa tra i 3 e i 5 non fanno uso di Internet; iniziano a farlo, infatti, a partire dai 6 anni e, peraltro, in una buona percentuale (40,7%).

Questo, comunque, risulta compatibile con le affermazioni secondo cui è possibile che prima di tale età i bambini entrino ugualmente in contatto con tecnologie avanzate come videogiochi o i telefoni cellulari dei loro genitori (Ferri 2011a).

Tutto ciò, tuttavia, non fa passare in secondo piano il fatto che, sostanzialmente, sembra che in Italia siano le classi di utenti di età compresa tra i 15 e i 24 anni quelle più tecnologiche, e non quelle di età inferiore.

Se, evidentemente, esiste uno “squilibrio”, un gap rispetto ad altre realtà in cui il fenomeno dei Nativi sembra essere di maggior rilievo, rimane da capire a cosa esso sia dovuto.

Innanzitutto i motivi potrebbero essere rappresentati dal fatto, come si è detto, che la diffusione di nuove tecnologie e della banda larga si è avuta in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, e ciò potrebbe spiegare, ad esempio, la crescente - e, tutto sommato, recente - propagazione tra le classi più giovani, ma anche tra quelle più mature, del PC

(8)

e di Internet (si è passati in media da un 39,9% del 2005 a un 52,3% del 2012 nel primo caso e da un 31,8% a un 52,5% nel secondo).

Lo scarto più grande di questa diffusione tecnologica non si è verificato tuttavia tra le classi “più giovani”, ma tra chi ha un’età compresa tra i 25 e i 34 anni, già per certi versi, considerabili “Immigrati” (ISTAT 2012).

In considerazione di tali evidenze emerge che se da un lato la realtà italiana mostra che non siano i Nativi Puri a tenere le redini dell’universo tecnologico, dall’altro indica che gli adulti, più o meno giovani, non costituiscono affatto quella classe alienata di vecchi ancorati al passato e incapaci di guardare al futuro.

Tabella 2 - Persone di 3 anni e più che hanno utilizzato il personal computer e Internet, per classe di età – Anno 2012, valori per 100 persone con le stesse caratteristiche

CLASSI DI ETÀ Uso del computer Uso di Internet

3-5 17.4 - 6-10 53,1 40,7 11-14 80,6 76,3 15-17 87,9 88,3 18-19 86,6 88,6 20-24 84,0 85,6 25-34 78,5 78,9 35-44 69,3 68,9 45-54 59,0 58,6 55-59 45,1 45,2 60-64 31,3 30,9 65-74 17,2 16,3 75 anni e più 3,8 3,3 Totale 52,3 52,5 Fonte: ISTAT (2012)

Tutto, naturalmente, non tenendo in considerazione le variabili già evidenziate relative, per esempio, al genere, al livello d’istruzione e allo status socio-economico di riferimento, oltre che il reale consumo di tecnologia a cui esse sono collegate.

C’è da notare infatti che, innanzitutto, se per quanto riguarda l’uso del personal computer da parte degli utenti, sia maschi che femmine di età compresa tra i 3 e 24 anni dichiarano di utilizzare il PC e Internet, risulta ugualmente importante tenere in considerazione anche con quanta frequenza lo fanno (Tabella 3).

(9)

Tabella 3 - Persone di 3 anni e più per frequenza con cui usano il personal computer e persone di 6 anni e più per frequenza con cui usano Internet, sesso e classe di età - Anno 2012, valori per 100 persone con le stesse caratteristiche. La somma delle percentuali raggiunge il 100 se si sommano i valori “non indicato”

CLASSI DI ETÀ

Uso del personal computer

Non usano il pc Uso di Internet Non usano Internet Sì Tutti i giorni Una o più volte alla settimana Qualche volta al mese Qualche volta

all’anno Sì Tutti i giorni

Una o più volte alla settimana Qualche volta al mese Qualche volta all’anno MASCHI 3-5 19,4 2,1 9,7 5,6 2,1 78,1 - - - - 6-10 52,6 9,0 32,3 8,3 3,0 45,8 41,1 5,0 24,3 8,5 3,3 56,4 11-14 81,0 35,4 39,7 4,9 1,1 17,7 76,6 32,8 37,2 5,9 0,7 21,9 15-17 88,0 58,5 26,7 2,1 0,8 10,4 88,1 57,2 26,2 4,0 0,6 10,5 18-19 87,6 66,9 18,7 1,8 0,2 10,5 90,4 67,2 21,1 1,2 0,8 8,1 20-24 86,8 64,2 20,8 1,4 0,4 11,2 87,8 62,1 22,7 2,7 0,3 9,8 25-34 79,6 52,6 23,3 2,6 1,2 18,9 80,4 48,8 28,3 2,4 0,8 18,0 Totale 58,3 41,2 24,4 3,8 1,3 27,5 66,3 39,0 22,8 3,5 0,9 17,8 FEMMINE 3-5 15,4 1,0 9,7 4,0 0,8 81,1 - - - - 6-10 53,7 6,8 33,3 11,2 2,4 44,2 40,3 4,4 22,0 10,1 3,8 57,1 11-14 80,2 36,7 38,9 3,4 1,3 18,5 76,0 33,2 36,9 4,6 1,3 22,6 15-17 87,7 57,0 28,0 2,4 0,3 10,9 88,5 55,4 30,5 2,5 0,2 10,1 18-19 85,5 64,4 20,3 0,6 0,2 13,5 86,7 64,0 20,5 1,1 1,0 11,8 20-24 80,9 56,9 20,9 2,5 0,6 17,9 83,2 57,9 22,2 2,3 0,8 15,8 25-34 77,4 51,9 21,3 3,0 1,2 21,5 77,4 47,9 25,1 3,4 1,0 21,3 Totale 68,6 39,2 24,6 3,9 1,0 29,6 64,6 37,5 22,4 2,9 1,5 19,8 M e F 3-5 17,4 1,5 9,7 4,8 1,4 79,6 - - - - 6-10 53,1 7,9 32,8 9,7 2,7 45,0 40,7 4,7 23,1 9,3 3,5 56,7 11-14 80,6 36,0 39,3 4,2 1,2 18,1 76,3 33,0 37,0 5,3 1,0 22,2 15-17 87,9 57,7 27,3 2,2 0,6 10,7 88,3 56,3 28,4 3,3 0,4 10,3 18-19 86,6 65,7 19,4 1,2 0,2 11,9 88,6 65,7 20,8 1,2 0,9 9,9 20-24 84,0 60,7 20,9 1,9 0,5 14,4 85,6 60,1 22,4 2,5 0,5 12,6 25-34 78,5 52,2 22,3 2,8 1,2 20,2 78,9 48,4 26,7 2,9 0,9 19,6 Totale 63,4 40,2 24,5 3,9 1,6 28,5 65,4 38,2 22,6 3,2 1,2 18,8

(10)

Se si fa riferimento ai dati ISTAT è possibile osservare che, nonostante, mediamente, siano circa il 63,9% e il 65,7% le donne e gli uomini che utilizzano il computer tutti i giorni o qualche volta alla settimana rispetto a coloro che invece lo fanno qualche volta al mese o all’anno - e che, quindi, siano più vicini a quelli che non lo utilizzano affatto -, quelli che dichiarano di non averlo, corrispondono a una percentuale, in alcuni casi, non trascurabile del totale.

È vero, per l’appunto, che se per le femmine si parla dell’81,1% e per i maschi del 78,1% nella la fascia compresa tra i 3 e i 5 anni, ciò tende a ridursi fino al 10,9% e al 10,4% per coloro che hanno tra i 15 e i 17 anni, ma a questo non-utilizzo dichiarato del PC andrebbe sommato l’uso sporadico rilevato in precedenza, in modo da ottenere la realtà concreta dei fatti (Tabella 4), poiché in tali casi risulta certamente più problematico pensare a quest’ultimo tipo di utilizzo come a una fruizione del computer piuttosto che a una non-fruizione.

Facendo ciò si può rilevare che l’85,8% e l’85,9% della prima fascia, effettivamente non usa il computer, così come il 57,1% e il 55,8% della seconda, il 23,7% e il 23,2% della terza, il 13,3% e il 13,6% della quarta, il 12,5% e il14,3% della quinta e il 13,3% e il 21,0% della sesta, mentre tra i 25 e i 34 anni si parla del 22,7% per i maschi e del 25,7% per le femmine, ribadendo l’evidenza di una realtà che sembrerebbe mettere in discussione l’intero impianto relativo ai Nativi, quantomeno rispetto alle fascia che incorpora quelli Puri, i cui valori superano nettamente, in media, la metà del campione.

(11)

Tabella 4 – Persone di 3 anni e più che realmente utilizza il personal computer, per classe di età e frequenza – Anno 2012, valori per 100 persone con le stesse caratteristiche

CLASSI DI ETÀ Qualche volta al mese Qualche volta all’anno Non usano il pc Totale

MASCHI 3-5 5,6 2,1 78,1 85,8 6-10 8,3 3,0 45,8 57,1 11-14 4,9 1,1 17,7 23,7 15-17 2,1 0,8 10,4 13,3 18-19 1,8 0,2 10,5 12,5 20-24 1,4 0,4 11,2 13,3 25-34 2,6 1,2 18,9 22,7 Totale 3,8 1,2 27,5 32,6 FEMMINE 3-5 4,0 0,8 81,1 85,9 6-10 11,2 2,4 44,2 55,8 11-14 3,4 1,3 18,5 23,2 15-17 2,4 0,3 10,9 13,6 18-19 0,6 0,2 13,5 14,3 20-24 2,5 0,6 17,9 21,0 25-34 3,0 1,2 21,5 25,7 Totale 3,8 0,9 29,3 34,2 M e F 3-5 4,8 1,4 79,6 85,8 6-10 9,7 2,7 45,0 57,4 11-14 4,2 1,2 18,1 23,5 15-17 2,2 0,6 10,7 13,5 18-19 1,2 0,2 11,9 13,3 20-24 1,9 0,5 14,4 17,2 25-34 2,8 1,2 20,2 24,2 Totale 3.8 1,1 28,5 33,5 Fonte: ISTAT (2012)

(12)

La stessa operazione la si può compiere per l’uso di Internet (Tabella 5).

È possibile infatti compiere un ragionamento analogo a quello precedente tenendo in considerazione che, ancora, sia tra gli utenti di sesso maschile, sia tra quelli di sesso femminile ce ne sono di quelli che dichiarano di non far uso di Internet e che corrispondono, per quanto riguarda i maschi, al 56,4% di coloro che hanno tra i 6 e i 10 anni, al 21,9% di coloro che rientrano nella fascia che va dagli 11 ai 14 anni, al 10,5% di quelli della fascia dei 15-17 anni, all’8,1% degli appartenenti a quella dei 18-19, al 9,8% di quelli compresi tra i 20 e i 24 anni, e, infine al 18,0% di chi ha tra i 25 e i 34 anni.

Per le femmine si ha una percentuale che si attesta intorno al 57,1% per quanto riguarda la prima fascia, al 22,6% per la seconda, al 10,1% per la terza, all’11,8% per la quarta, al 15,8% per la sesta e per l’ultima al 21,3%.

Ancora una volta in entrambi i casi è opportuno considerare che chi utilizza Internet qualche volta al mese o all’anno, non sia, a conti fatti, un vero utilizzatore e vada annoverato più opportunamente tra chi dichiara di non navigare affatto; in tal caso le percentuali risultanti sarebbero quelle che si possono osservare nella medesima tabella.

Alla fascia che corrispondono i ragazzi tra i 6 e i 10 anni si ha una situazione in cui l’utilizzo della Rete sembra appannaggio di pochi; la situazione, tuttavia, si capovolge radicalmente, per entrambi i sessi, già a partire dagli 11 anni, in cui sia ragazzi che ragazze dichiarano di non navigare o di farlo sporadicamente solo nel 28,5% dei casi. Tra i 18 e i 19 anni si può notare un 10,1% di “non navigazione” maschile corrispondente, dall’altra parte, al fatto che in tale fascia d’età si registri il picco nell’utilizzo di Internet.

(13)

Tabella 5 – Persone di 3 anni e più che realmente utilizza Internet, per classe di età e frequenza – Anno 2012, valori per 100 persone con le stesse caratteristiche

CLASSI DI ETÀ Qualche volta al mese Qualche volta all’anno Non usano Internet Totale MASCHI 3-5 - - - - 6-10 8,5 3,3 56,4 68,2 11-14 5,9 0,7 21,9 28,5 15-17 4,0 0,6 10,5 15,1 18-19 1,2 0,8 8,1 10,1 20-24 2,7 0,3 9,8 13,3 25-34 2,4 0,8 18,0 21,2 Totale 3,5 1,0 17,8 22,3 FEMMINE 3-5 - - - - 6-10 10,1 3,8 57,1 71,0 11-14 4,6 1,3 22,6 28.5 15-17 2,5 0,2 10,1 12,8 18-19 1,1 1,0 11,8 13,9 20-24 2,3 0,8 15,8 18,9 25-34 3,4 1,0 21,3 25,7 Totale 3,4 1,1 19,8 24,4 M e F 3-5 - - - - 6-10 9,3 3,5 56,7 69,6 11-14 5,3 1,0 22,2 28,5 15-17 3,3 0,4 10,3 13,9 18-19 1,2 0,9 9,9 12,0 20-24 2,5 0,5 12,6 16,1 25-34 2,9 0,9 19,6 23,4 Totale 3,4 1,0 18,8 23,3 Fonte: ISTAT (2012)

(14)

Tutto questo lo si è ricavato osservando le sole variabili relative al genere e all’età, consapevoli del fatto che, secondo quanto osserva l’ISTAT, si può dire in generale per coloro che abbiano un’età compresa tra i 6 e i 34 anni, che a titoli di studio superiori corrisponda un utilizzo sia del computer, sia di Internet maggiore e che, comunque, in entrambi i casi, tanto per gli uomini quanto per le donne e tranne per quanto riguarda i possessori della sola licenza elementare8, i valori siano molto simili qualunque sia il titolo di studio posseduto (ISTAT 2012).

Volendo testare la presenza di Nativi Puri in Italia, tuttavia, è necessario prendere in considerazione anche un’altra variabile, ovvero quella relativa allo status socio-economico di riferimento, per rilevare il quale è necessario osservare, il tipo di studi condotto dai genitori con cui essi vivono.

In relazione a ciò lo studio ISTAT rivela, per i ragazzi di età compresa tra i 3 e i 17 anni (ovvero per Puri e Millennials) che la maggior parte di essi usa il PC solo a casa, ovvero in un luogo in cui possano essere sotto la stretta supervisione degli adulti (ISTAT 2012).

Tuttavia quello che risulta interessante di questa analisi, è soprattutto il fatto che essa, considerando solo la percentuale di giovani che fa utilizzo del personal computer, non presta abbastanza attenzione al fatto che esiste, accanto a quest’ultima, una quota di ragazzi che invece non lo fa e che corrisponde a circa la metà del totale (Tabella 6). Nel caso dei ragazzi con almeno uno dei due genitori laureati, infatti, la rilevazione condotta mostra che la percentuale dei giovani considerata corrisponde a un 62,4% di un totale che, quindi, stima accanto a essi un 37,6% che non ne fa uso.

Lo stesso vale anche per le altre classi.

I minorenni che vivono con genitori che hanno un diploma superiore ricorrono al PC nel 58,4% dei casi, quelli con genitori con licenza media nel 55,4%, quelli con genitori con la sola licenza elementare nel 43,8%, perciò nella prima circostanza si parlerebbe di una percentuale pari al 41,6%, nella seconda al 44,6% e nella terza al 56,2% di ragazzi che non utilizzano il PC.

8

Per i possessori della sola licenza elementare è possibile pensare che influisca più di altri, per quanto riguarda l’uso del PC e di Internet, il parametro dell’età nonché l’autorità genitoriale, compatibilmente con il fatto che coloro che hanno tale titolo sono, verosimilmente, in maggioranza bambini e bambine di età compresa tra i 6 e i 10 anni.

(15)

Tabella 6 – Persone minorenni che (non) hanno utilizzato il pc, per titolo di studio più elevato dei genitori – Anno 2012, valori per 100 persone con le stesse caratteristiche

Titolo di studio

più elevato dei genitori Fanno uso del pc Non fanno uso del pc

Laurea 62,4 36,7 Licenza superiore 58,4 41,6 Licenza media 55,4 44,6 Licenza elementare 43,8 56,2 Totale 57,8 42,2 Fonte: ISTAT (2012)

Quote, queste, certo non trascurabili di giovani che, a tutti gli effetti, non possono dirsi utilizzatori di tecnologia così immersi come vorrebbe far credere la letteratura native, pur ammettendo, di nuovo, sia che esistono altri mezzi tecnologici con cui essi possono entrare in contatto e con cui essere comunque connessi, sia che sia possibile farlo, oltre che da casa, anche da altri luoghi.

3.2.2 Le abilità dei Nativi

Oltre a considerare la dimensioni dell’accesso è necessario, come si è già detto, testare quali siano le reali competenze9 dei giovani Italiani, per verificare se essi possano dirsi veramente capaci e realmente degni di tutte le lodi che si sono più volte attribuite loro.

Per fare ciò si può analizzare la seguente tabella (Tabella 7), dalla quale si evince che, in generale, nella fascia che comprende i bambini di età tra i 3 e i 5 anni, essi risultano capaci solo di compiere operazioni semplici come copiare o spostare i file di una cartella o usare “copia e incolla” all’interno di un documento rispettivamente nell’11,6% dei casi e nel 5,3%.

Tali skills si ritrovano anche nella fascia di età successiva in quote nettamente aumentate, per entrambi i generi.

Corrispondono al 40,7% e al 39,7% le percentuali relative ai maschi per queste due attività, mentre per le femmine si parla del 37,7% e del 40,5%.

(16)

Oltre a ciò, è a questa età che cominciano a farsi strada attività di livello “superiore”, come usare formule aritmetiche di base in un foglio elettronico, zippare file, connettere e installare periferiche, scrivere programmi informatici, trasferire file tra computer o da/a altri dispositivi, modificare o verificare i parametri per configurare un software, creare presentazioni con specifici software, installare o sostituire sistemi operativi. Tali capacità, tuttavia, non sembrano ancora essere una loro prerogativa, fatta eccezione per il trasferimento di file tra computer o da/a altri dispositivi come lettori mp3 o mp4, macchine fotografiche digitali, cellulari o altre forme di tecnologia mobile, con cui i ragazzi hanno sempre più e sempre prima dimestichezza (Ferri 2011a). Se i ragazzi tra i 6 e gli 11 anni non hanno ancora molta familiarità con tutta la gamma di operazioni che la tecnologia mette a disposizione, la situazione cambia radicalmente già a partire dalla fascia di età che corrisponde agli 11-14 anni, poiché non solo coloro che ne fanno parte affinano le loro capacità più elementari di “copia e incolla” e di copiare file e cartelle, ma nel 30-35% dei casi circa, sono anche capaci di usare formule aritmetiche di base in un foglio elettronico, connettere e installare periferiche e creare presentazioni con specifici software, abilità in cui le ragazze, a differenza delle due precedenti, sembrano essere maggiormente pratiche rispetto ai ragazzi (35,0% vs.26,2%).

Inoltre nel 57,0% (maschi) e nel 57,6% (femmine) dei casi sono capaci di trasferire file tra computer o da/a altri dispositivi.

Malgrado ciò non sembrano essere molto in grado, per esempio, di scrivere programmi informatici, di modificare o verificare i parametri per configurare un software e di installare o sostituire sistemi operativi (mediamente 8,7%, 12,7% e 12,1%), di compiere, cioè operazioni più complicate a livello di competenza.

Nella fascia di età immediatamente successiva a quella appena descritta, cioè quella corrispondente ai 15-17 anni, i ragazzi confermano sia le loro capacità nelle attività semplici o mediamente complesse, sia la loro “non-dimestichezza” con quelle più tecniche, seppure in entrambi i casi e per ambedue i generi ci siano dei miglioramenti rispetto a quanto riscontrato precedentemente, soprattutto per quanto riguarda i maschi, che si dimostrano effettivamente più dotati rispetto allo scrivere programmi informatici, al modificare o verificare i parametri per configurare un software e all’installare o sostituire sistemi operativi di quanto non lo siano le femmine (25,4%, 29,6% e 30,4% vs. 15,2%, 18,2% e 22,3%).

Ancora tra i 18 e i 19 anni la situazione non sembra subire drastiche trasformazioni, se non per le capacità maschili di modificare o verificare i parametri per configurare

(17)

software e quella di installare o sostituire sistemi operativi (37,5% e 38,1%); tali attività “tecniche” sembrano migliorare solo se declinate al maschile e, probabilmente, in connessione con uno scopo ben preciso (Bentivegna 2009, cit. in Gui e Micheli 2012), sia esso scolastico, sia esso lavorativo, toccando tuttavia l’apice proprio a quest’età. Nell’ultima fascia collegabile alla categoria dei Nativi, infatti, si può osservare che le capacità di chi ne fa parte sono praticamente le stesse osservabili per quella precedente, se non addirittura lievemente peggiorate in alcuni casi; tale evidenza si riscontra anche tra coloro che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni.

Dall’analisi dei dati relativi sia a maschi sia a femmine di età compresa tra i 3 e i 24 anni, tra cui non si rilevano particolari differenze se non quelle appena descritte, per le quali i maschi sarebbero, crescendo, più abili rispetto alle femmine in certe skills tecniche, si può dedurre, in generale, circa le loro abilità informatiche, che essi cominciano a svilupparle sin dai 3 anni, ma solo a livello basilare, per poi andare incontro a un complessivo miglioramento che si verifica già tra i 6 e i 10 anni, ma che non risulta essere così significativo per quanto riguarda tutta quella serie di attitudini che i sostenitori dei Nativi ostentano come prerogative di tale specie.

È, effettivamente, a partire dagli 11 anni che i ragazzi italiani sembrano compiere quel salto di qualità che li farebbe accedere di diritto alla categoria dei “prodigi della tecnologia”, in un progressivo miglioramento.

C’è da notare, tuttavia, che tale miglioramento si riscontra soprattutto per quelle attività più “ludiche” e ricreative che comunque contraddistinguono i Nativi, come il trasferire file tra computer e/o da altri dispositivi e il creare presentazioni con specifici software e che in queste, tanto i maschi quanto le femmine, sono competenti.

Tutto questo sarebbe sintomatico proprio di quella cultura partecipativa di cui parla Jenkins (2009a), ciononostante, prima di arrivare a delle conclusioni circa la presenza e le caratteristiche dei Nativi Digitali in Italia, si devono prendere ancora altri elementi in esame.

(18)

Tabella 7 - Persone di 3 anni e più che hanno usato il personal computer nei 12 mesi precedenti all’intervista per tipo di operazioni che sanno effettuare, sesso e classe di età - Anno 2012, valori per 100 persone di 3 anni e più dello stesso sesso e classe di età che hanno usato il personal computer nei 12 mesi precedenti all’intervista. Possibili più risposte

CLASSI DI ETÀ Copiare o muovere un file o una cartella Usare "copia e incolla" per copiare o muovere informazioni all'interno di un documento Usare formule aritmetiche di base in un foglio elettronico (Excel ecc.) Comprimere (o zippare) file Connettere e installare periferiche (stampanti, modem ecc.) Scrivere un programma informatico utilizzando linguaggi di programmazione Trasferire file tra computer e/o da altri dispositivi Modificare o verificare i parametri per configurare un software (escluso i browser per accedere a Internet) Creare presentazioni con specifici software (es. slide), inclusi grafici, immagini, suoni o video Installare un nuovo sistema operativo o sostituirne uno vecchio MASCHI 3-5 15,1 5,6 - - - - 6-10 40,7 39,7 4,5 4,2 7,4 1,4 16,8 1,4 4,8 0,8 11-14 80,2 81,3 37,0 28,7 39,1 8,5 57,0 15,0 26,2 14,0 15-17 94,0 95,7 66,8 61,6 71,6 25,4 83,8 29,6 49,9 30,4 18-19 95,2 95,8 72,2 72,9 80,1 21,6 87,5 37,5 57,8 38,1 20-24 94,5 93,3 67,5 72,9 79,7 25,3 85,1 39,5 54,8 41,7 25-34 93,0 92,9 65,4 69,6 78,7 23,6 82,5 43,2 51,3 41,6 Totale 73,2 72,0 44,8 44,2 50,9 15,1 58,9 23,7 34,9 23,8 FEMMINE 3-5 7,4 4,8 - - - - 6-10 37,7 40,5 5,7 2,7 5,9 1,5 11,8 1,4 5,0 0,9 11-14 82,5 86,2 34,1 21,3 33,9 8,8 57,6 10,3 35,0 10,1 15-17 95,6 96,5 58,9 41,0 64,9 15,2 87,3 18,2 55,7 22,3 18-19 95,8 96,5 62,7 55,1 65,0 15,2 82,9 22,1 59,3 22,3 20-24 94,4 95,0 63,6 57,1 67,4 14,6 83,3 22,2 55,2 20,8 25-34 90,8 90,6 61,2 57,3 64,0 11,0 79,1 24,7 41,9 21,2 Totale 72,0 72,9 40,8 33,5 43,0 9,4 57,4 14,1 36,0 13,9 M e F 3-5 11,6 5,3 - - - - 6-10 39,2 40,1 5,1 3,4 6,6 1,4 14,3 1,4 4,9 0,8 11-14 81,3 83,7 35,6 25,1 36,6 8,7 57,3 12,7 30,4 12,1 15-17 94,8 96,1 62,9 51,4 68,3 20,3 85,5 23,9 52,8 26,4 18-19 95,5 96,1 67,7 64,5 73,0 18,6 85,4 30,3 58,5 30,7 20-24 94,5 94,1 65,7 65,6 74,1 20,4 84,3 31,6 55,0 32,1 25-34 91,9 91,8 63,3 63,5 71,5 17,4 80,8 34,1 46,6 31,5 Totale 72,6 72,5 42,8 38,9 47,0 12,2 58,1 18,9 35,4 18,9 Fonte: ISTAT (2012)

(19)

Detto questo, in relazione allo stesso tipo di operazioni è infatti possibile fare delle stime prendendo in considerazione il titolo di studio che i ragazzi hanno (Tabella 8), in modo da poter connettere anche questa variabile con il fenomeno dei Nativi in Italia. Tenendo in considerazione che «la quota di uomini che dichiara di possedere le suddette abilità è sempre superiore a quella delle donne» (ISTAT 2012, p. 11), risulta che gli utenti maschi di età compresa tra i 6 e i 24 anni che possiedono la laurea, sono coloro che registrano i tassi più alti in ogni campo, peraltro, con scarti rispetto a chi ha titoli diversi sempre più significativi.

L’unica situazione di anomalia si verifica per il caso dei possessori di licenza superiore, i quali superano, seppur di poco, i laureati nelle capacità di connettere e installare periferiche e di installare nuovi sistemi operativi o sostituirne vecchi (78,9% e 87,5% vs. 77,5% e 84,9%).

La classe relativa a coloro che hanno un diploma di scuola superiore mostra in generale indici abbastanza alti per le attività rilevate, simili, in realtà, a quelli riscontrabili per i laureati, a dimostrazione, ancora una volta, del fatto che, stando fermo il parametro dell’età, a titoli di studio più elevati corrispondano capacità maggiori. A livello generale, poi, si può notare che esistano deficit, anche importanti, relativi all’area delle cosiddette competenze critiche10 (Gui, 2009, cit. in Gui e Micheli 2012), tuttavia, se le si escludono, e facendo riferimento a quanto riportano ricerche nazionali (Accorsi e Gui, 2006; Gui e Argentin 2011, cit. in Gui e Micheli 2012) e internazionali (Hargittai 2008, 2010; Livingstone e Helsper 2007; Selwyn 2009, Tsatsou et al. 2009, cit. in Gui e Micheli), si può affermare che

⦋…⦌ il background culturale e socio-economico delle famiglie d’origine è associato in maniera significativa sia con la conoscenza teorica del Web e delle logiche sottostanti la rete Internet, sia con le competenze operative necessarie per navigare e cercare le informazioni sul Web ⦋…⦌ (Gui e Micheli 2012, p. 59).

Detto ciò sarebbe dunque imputabile anche a quest’ultimo fattore, il fatto che possano sussistere differenze tra le competenze degli utenti di Internet.

10

Le abilità legate a questi temi sono state definite, a seconda dei paradigmi di riferimento,

informazionali e strategiche (Van Dijk 2005, cit. in Gui e Micheli 2012), critiche e creative

(Livingstone 2004, cit. in Gui e Micheli 2012, Buckingham 2004, cit. in Gui e Micheli 2012),

(20)

Tabella 8 - Persone di 6-24 anni che hanno usato il personal computer nei 12 mesi precedenti all’intervista per tipo di operazioni che sanno effettuare, sesso e titolo di studio - Anno 2012, per 100 persone di 6 anni e più dello stesso sesso e titolo di studio che hanno usato il personal computer nei 12 mesi precedenti all’intervista

TITOLO DI STUDIO Copiare o muovere un file o una cartella Usare "copia e incolla" per copiare o muovere informazioni all'interno di un documento Usare formule aritmetiche di base in un foglio elettronico (Excel ecc.) Comprimere (o zippare) file Connettere e installare periferiche (stampanti, modem ecc.) Scrivere un programma informatico utilizzando un linguaggio di programmazione Trasferire file tra computer e/o da altri dispositivi Modificare o verificare i parametri per configurare un software (escluso i browser per accedere a Internet) Creare presentazioni con specifici software (es. slide), inclusi grafici, immagini, suoni o video Installare un nuovo sistema operativo o sostituirne uno vecchio MASCHI Laurea 99,4 99,4 83,8 87,6 87,7 44,7 86,4 58,9 85,0 57,9 Diploma superiore 96,8 96,1 73,6 78,5 84,7 27,8 88,8 43,7 59,1 46,2 Licenza media 92,8 93,4 64,9 62,0 71,9 20,5 82,5 30,5 48,8 31,4 Licenza elementare 61,1 61,0 19,2 16,1 22,6 5,3 37,1 7,4 15,0 6,5 Totale 87,5 87,5 60,3 61,0 66,7 24,6 73,7 35,1 51,9 35,5 FEMMINE Laurea 89,8 92,8 64,7 65,7 68,8 10,6 83,7 20,7 57,1 22,7 Diploma superiore 96,4 97,1 69,0 60,3 72,8 14,5 86,1 24,2 61,8 22,6 Licenza media 94,6 95,2 56,1 43,3 59,3 14,2 81,9 18,1 51,7 19,3 Licenza elementare 56,8 60,4 16,0 8,8 16,8 5,4 30,9 4,8 16,7 5,0 Totale 84,4 86,3 51,5 44,5 54,4 11,2 70,6 16,9 21,2 17,4 M e F Laurea 94,2 95,8 73,5 75,7 77,5 26,2 84,9 38,2 69,8 38,8 Diploma superiore 96,6 96,6 71,3 69,6 78,9 21,3 87,5 34,2 60,4 34,7 Licenza media 93,6 94,3 60,7 53,1 65,9 17,5 82,2 24,6 50,2 25,6 Licenza elementare 59,1 60,7 17,7 12,6 19,8 5,4 34,2 6,2 15,8 5,8 Totale 85,9 86,9 55,9 52,7 60,5 17,9 72,1 26,0 36,5 26,5 Fonte: ISTAT (2012)

(21)

3.2.3 Attività da fare su Internet

Ciò che le persone fanno su Internet varia in maniera molto significativa.

Partendo dal presupposto che anche a parità di condizioni di accesso e di competenze, la quantità e la qualità degli usi11 della Rete ha un ruolo fondamentale nel differenziare gli utenti in base alle opportunità che sfruttano on-line e che la gamma di quelle che oggi si possono svolgere sul Web sono le più svariate e in continua crescita ed evoluzione12 (Gui e Moriggi 2012), è interessante notare come quelle che maggiormente investono la fascia di utenti Nativi siano quelle di comunicazione, la quale, particolarmente attraente un po’ per tutte le classi d’età, rappresenta proprio una delle loro peculiari caratteristiche.

Non tutti i tipi di comunicazione tuttavia sono uguali.

Analizzandone le varie tipologie (Tabella 9), risulta evidente dai dati che tra i maschi di età compresa tra i 6 e i 10 anni spedire o ricevere e-mail costituisce una quota piuttosto bassa (solo 83 tra 542 e 94 su 526 tra coloro che dichiarano di aver utilizzato internet lo fa, e quindi rispettivamente il 15,3% e il 18,0%) così come lo è postare messaggi su chat, social network, blog, newsgroup o forum di discussione on-line e usare servizi di messaggeria istantanea; sono infatti 76 su 542 i maschi (14,0%) e 83 su 526 le femmine (15,7%) coloro che hanno dichiarato di aver navigato in Rete nei tre mesi precedenti all’intervista con questi scopi.

In entrambi i casi, naturalmente, non si dedicano affatto alla partecipazione on-line a consultazioni o votazioni su problemi sociali o politici.

Per maschi e femmine, dunque, la situazione è pressoché analoga, ma a differenza di quanto fanno i primi, 77 femmine su un totale di 526 telefona via Internet e effettua videochiamate via webcam (14,7%).

11 Gli usi riguardano «il tipo di attività svolte on-line che possono declinare in modo

completamente diverso il ruolo della Rete nella vita delle persone, anche a parità di condizioni di accesso e di competenze d’uso» (Gui e Micheli 2012, p. 52).

12

Sebbene questo argomento non sarà affrontato, è comunque opportuno ricordare che la gamma delle attività svolte on-line dipende anche dalle competenze digitali; «le due dimensioni tendono infatti a rafforzarsi a vicenda, quindi più competenze favoriscono lo svolgimento di più attività e viceversa.

Di conseguenza, tendenzialmente, i ragazzi privilegiati dal punto di vista sociale ed economico, che solitamente hanno maggiore autonomia, risorse e competenze digitali, sono impegnati in un

(22)

La fascia immediatamente successiva, così come pure le altre seguenti, riflettono posizioni simili, se non fosse che gli utenti di entrambi i sessi utilizzano molto di più il Web per praticare queste attività.

La crescita di coloro che hanno affermato di essersi connessi negli ultimi tre mesi, infatti, è addirittura esponenziale.

Se dagli 11 ai 14 anni 879 ragazzi e 803 ragazze lo dichiarano, essi arrivano a essere addirittura 1380 e 1086 nella fascia tra i 20 e i 24 anni.

Sorprendentemente nella fascia che va dai 18 ai 19 anni l’uso della Rete si riduce, infatti sono solo 545 maschi e 473 femmine quelli che hanno detto di aver navigato nei tre mesi precedenti all’intervista, e ciò significa addirittura meno che nella fascia di età che racchiude chi ha tra i 6 e i 10 anni (ISTAT 2012).

A differenza di quest’ultima, tuttavia, c’è da notare che gli utenti di età compresa tra i 18 e i 19 anni svolgono molte più attività rispetto ai più giovani colleghi, dimostrando, ancora una volta, che il fenomeno Nativi in Italia è più collegato a una fascia d’età più matura rispetto a quanto i sostenitori avevano dogmaticamente prospettato.

Per quanto riguarda le singole attività, si riscontra che sia per i maschi, sia per le femmine postare messaggi su chat, social network, blog, newsgroup o forum di discussione on-line, usare servizi di messaggeria istantanea e spedire o ricevere e-mail restano le attività preferite, mentre non lo è partecipare on-line a consultazioni o votazioni su problemi sociali o politici, anche se leggere e postare opinioni su problemi inerenti a simili temi su Web, soprattutto nella fascia tra i 20 e i 24 anni, è un’attività che viene svolta abbastanza frequentemente (45,7% per i maschi e 45,1% per le femmine).

Come si è visto, non sembra esserci partecipazione politica on-line, anche se esiste comunque una qualche forma di interesse, sebbene essa non si traduca, evidentemente, in maniera automatica e come auspicava Tapscott (2009a) in un impegno civico attivo.

Anche il creare blog non è una delle attività predilette; è leggermente più in voga tra i tra i ragazzi di 20-24 anni, ma non così tanto come lo svolgere le altre attività.

Tra coloro che mandano più e-mail si annoverano le ragazze tra i 20 e i 24 anni (90,4%, contro l’89,2% dei ragazzi), che sono superate nell’attività di telefonare via Internet ed effettuare videochiamate solo dai ragazzi maschi di età compresa tra i 18 e i 19 anni (43,6% contro 42,8%), anche se lo scarto con i loro coetanei di sesso opposto è minimo per entrambe le fasce (41,7% sono i maschi 20-24 e 42,3% le femmine 18-19).

(23)

A postare messaggi su chat, social network, blog, newsgroup o forum di discussione on-line e usare servizi di messaggeria istantanea sono più i maschi di età compresa tra i 18 e i 19 anni (86,0%), mentre partecipare on-line a consultazioni o votazioni su problemi sociali o politici - attività, come si è osservato, poco praticata - , caratterizza maggiormente, ancora una volta, i maschi di età compresa tra i 20 e i 24 anni (12,5%), che sono anche quelli che si dedicano di più a leggere e postare opinioni su problemi sociali o politici su Web (45,7%) e a creare siti o blog (11,1%).

Caricare contenuti di propria creazione su siti Internet per condividerli, infine, è praticato soprattutto dalle ragazze di 18-19 anni (60,6%).

La fascia di età comprendente coloro che non sarebbero già più, di regola, da considerarsi come Nativi, ovvero quella che va dai 25 ai 34 anni riflette in generale un complessivo disinteressamento per tutte queste attività, fatta eccezione per quella relativa allo scambio di mail (15,4%) e alla partecipazione politica on-line (89,9%).

(24)

Tabella 9 - Persone di 6 anni e più che hanno usato Internet nei 3 mesi precedenti all’intervista per tipo di attività di comunicazione svolta, sesso e classe di età - Anno 2012, valori per 100 persone di 6 anni e più dello stesso sesso e classe di età che hanno usato Internet nei 3 mesi precedenti all’intervista. Possibili più risposte

CLASSI DI ETÀ Spedire o

ricevere e-mail

Telefonare via Internet/ effettuare videochiamate (via webcam)

Postare messaggi su chat, social network, blog, newsgroup o forum di discussione online, usare

servizi di messaggeria istantanea

Leggere e postare opinioni su problemi sociali o politici su Web (es. tramite blog, social network ecc.)

Partecipazione on-line a consultazioni o votazioni su problemi sociali (civici) o politici Caricare contenuti di propria creazione su siti Web per condividerli Creare siti Web o blog MASCHI 6-10 15,3 9,5 14,0 2,0 - 7,7 1,9 11-14 45,7 28,8 57,9 13,5 1,8 31,4 5,8 15-17 75,4 35,8 77,6 33,4 6,3 48,8 7,9 18-19 81,9 43,6 86,0 44,0 12,0 54,5 7,0 20-24 89,2 41,8 82,4 45,7 12,5 48,2 11,1 25-34 90,8 40,8 67,8 43,7 17,6 42,1 10,1 Totale 56,9 28,6 55,1 26,0 7,1 33,2 6,2 FEMMINE 6-10 18,0 14,7 15,7 2,6 0,1 9,8 0,7 11-14 50,8 28,3 64,3 17,8 2,5 34,0 3,7 15-17 79,6 39,0 83,4 35,5 5,5 54,4 6,3 18-19 87,4 42,3 85,2 41,1 9,6 60,6 7,4 20-24 90,4 42,8 82,1 45,1 9,9 54,2 5,2 25-34 89,1 38,6 67,2 39,2 13,2 39,3 5,8 Totale 59,3 29,4 56,8 25,9 5,8 36,0 4,1 M e F 6-10 16,6 12,1 14,8 2,3 .. 8,8 1,3 11-14 48,2 28,5 60,9 15,5 2,2 32,7 4,8 15-17 77,5 37,4 80,5 34,4 5,9 51,6 7,1 18-19 84,4 43,0 85,6 42,6 10,9 57,3 7,2 20-24 89,8 42,2 82,3 45,4 11,3 51,0 8,4 25-34 89,9 39,7 67,5 41,5 15,4 40,7 8,0 Totale 58,1 29,0 55,9 26,0 6,4 34,6 5,1 Fonte: ISTAT (2012)

(25)

Riguardo allo stesso tipo di attività, ma sta volta tenendo in considerazione il titolo di studio, si può osservare che quasi tutti coloro che hanno usato Internet nei tre mesi prima della rilevazione hanno spedito e-mail, soprattutto quelli in possesso di laurea: si parla del 98,6% per i maschi e del 97,8% per le femmine (Tabella 10).

Tale attività risulta una delle preferite, insieme a quelle, ugualmente apprezzate, del postare messaggi su chat, blog, newsgroup, forum di discussione on-line, e soprattutto social network oltre che usare servizi di messaggeria istantanea, a cui si dedicano i possessori di tutti i titoli di studio elencati, ma soprattutto le laureate femmine, essendo esse 92 su 104 del campione (corrispondenti all’87,8%), in netto contrasto con le donne dotate di licenza elementare, le quali svolgono la stessa attività solo nel 37, 8% dei casi (ISTAT 2012).

Si può dire in generale che se le donne sono tradizionalmente intese come coloro che, tendenzialmente, comunicano di più in realtà, sono pochi i punti di differenza che le separano dai maschi.

Il sesso, a quest’età, fa poca differenza, ma essa tuttavia esiste e sarebbe rintracciabile, secondo Sonia Livingstone, probabilmente e principalmente in fattori culturali che operano in determinate realtà, come le norme tra pari, gli stili genitoriali, la familiarità con la Rete, le pratiche di regolamentazione o altre variabili, piuttosto che imputabili a una questione di progettazione e gestione del particolare SNS che predomina in quel Paese (Livingstone et al. 2011).

Tornando all’analisi, le attività meno svolte, come rilevato precedentemente, concernono la partecipazione on-line a consultazioni o votazioni su problemi sociali o politici e il creare siti Web o blog.

Tra coloro che lo fanno in percentuale maggiore ci sono i maschi laureati (18,5% e 29,7%), mentre le femmine con licenza elementare sono coloro che le praticano in maniera più sporadica (1,0% e 2,2%).

Per quanto riguarda le altre attività, non si rilevano particolari situazioni di rilievo diverse da quelle già evidenziate in precedenza, ma è importante notare che la classe femminile con la sola licenza elementare è in ogni caso la meno coinvolta in ognuna di esse, pur essendo una tra quelle che maggiormente ha utilizzato Internet nei tre mesi precedenti all’intervista.

Detto ciò e in concomitanza a questo fatto, emerge di nuovo il fenomeno per cui a fasce di età superiore e a titoli di studio più elevati corrisponderebbe una maggiore

(26)

partecipazione, analogamente a quanto riscontrato per le capacità informatiche e almeno per quanto riguarda questo tipo di attività.

Essere femmine costituirebbe, inoltre, un driver in negativo per la classe con un titolo di studio più basso, che porta a riscontrare una minore attività rispetto ai maschi, a indicare un divario di genere particolarmente forte se si analizzano gli estremi dell’intera categoria.

In virtù di ciò è tuttavia doveroso considerare che presumibilmente i livelli più bassi si collegano soprattutto alle bambine di età compresa nella fascia inferiore tra quelle considerate, e ciò rafforzerebbe l’ipotesi per cui esistono vari tipi di Nativo da analizzare e da non racchiudere all’interno di un’unica categoria (Ferri 2011a).

Non solo.

Al contempo questa evidenza denuncerebbe infatti, ancora una volta, sia che non sono i Puri – quantomeno in Italia - a essere i più tecnologici, sia che, anche all’interno di essi, ci sono differenze, nella fattispecie legate al genere.

(27)

Tabella 10 - Persone di 6 anni e più che hanno usato Internet nei 3 mesi precedenti all’intervista per tipo di attività di comunicazione svolta, sesso e titolo di studio - Anno 2012, valori per 100 persone di 6 anni e più dello stesso sesso e titolo di studio che hanno usato Internet nei 3 mesi precedenti all’intervista. Possibili più risposte

TITOLO DI STUDIO Spedire o ricevere e-mail Telefonare via Internet/ effettuare videochiamate (via webcam) Postare messaggi su chat, social network, blog, newsgroup o forum di discussione on-line, usare servizi di messaggeria istantanea

Leggere e postare opinioni su problemi sociali o politici su Web (es. tramite blog, social network ecc.)

Partecipazione online a consultazioni o votazioni su problemi sociali (civici) o politici (es. pianificazione urbana, firmare una petizione)

Caricare contenuti di propria creazione su siti Web per condividerli Creare siti Web o blog MASCHI Laurea 98,6 58,2 83,6 39,4 18,5 48,4 29,7 Diploma superiore 93,0 44,2 85,1 50,6 14,4 52,4 10,6 Licenza media 76,0 37,0 79,9 35,6 7,5 47,8 7,1 Licenza elementare 32,4 20,3 38,0 8,2 1,0 20,7 4,5 Totale 75,0 39,9 62,1 34,5 10,3 42,3 12,9 FEMMINE Laurea 97,8 52,3 87,8 62,5 12,7 68,1 11,6 Diploma superiore 93,5 45,5 85,1 45,6 10,5 56,9 5,9 Licenza media 78,7 36,9 81,6 35,6 6,4 52,3 5,4 Licenza elementare 32,0 21,0 37,8 8,2 1,0 20,6 2,2 Totale 75,5 38,9 73,0 37,9 7,6 49,5 6,3 M & F Laurea 98,2 55,1 85,8 51,7 15,4 59,0 20,0 Diploma superiore 93,3 44,8 85,1 48,1 12,5 54,7 8,3 Licenza media 77,3 37,0 80,7 35,6 6,9 50,0 6,3 Licenza elementare 32,2 20,6 37,9 8,2 1,0 20,7 3,4 Totale 75,3 38,9 67,6 36,2 8,9 45,9 9,6 Fonte: ISTAT (2012)

(28)

Prima di saltare a conclusioni affrettate in considerazione di queste sole attività, appena richiamate, che si possono svolgere in Rete, è bene comunque evidenziare che esse in realtà non sono le uniche da potervi effettuare.

Accanto a queste spiccano, per esempio, anche quelle che riguardano la fruizione di prodotti culturali (Tabella 11).

Per coloro che hanno usato Internet nei tre mesi prima della rilevazione13, le attività in questione comprendono leggere o scaricare giornali, news e riviste, ascoltare la radio su web, guardarvi programmi televisivi o film in streaming, o ancora video in streaming. Dalla tabella seguente si evince per prima cosa che la classe di età che, di nuovo, frequenta di più il Web è quella che va dai 20 ai 24 anni, seguita da quella degli 11-13 anni, mentre quella relativa ai 18-19 anni, al pari di quella dei Nativi Puri, di età tra i 6 e i 10 anni, non sembra aver navigato molto.

Ancora una volta, tuttavia, la differenza tra le due classi e riscontrabile sia per il genere maschile che per quello femminile sta nel fatto che nel primo caso i giovani sembrano non molto “interessati” a queste attività, ma navigandovi, le svolgono tutte, anche se in maniera diversa, mentre nel caso della classe dei ragazzi tra i 6 e i 10 i 542 utenti considerati non svolgono in maniera significativa nessuna di queste (ISTAT 2012). Passando a un’analisi più dettagliata si possono notare comunque dei punti interessanti.

Se è vero che nella prima classe d’età l’attività preferita dei ragazzi di entrambi i sessi è quella di guardare video in streaming (26,5%) e quella meno praticata è leggere o scaricare giornali, news e riviste (9,4%), e che nelle fasce di età successive fino a quella dei 15-17 anni tale fenomeno resta ben evidente, a partire da quella seguente esso sembra andar ridimensionandosi, fino a scomparire tra i 20-24 anni, in cui, in generale, leggere o scaricare giornali, news e riviste è preferito, anche se leggermente, a guardare video in streaming (53,0% vs. 52,1%).

13 Come si ricorderà l’ISTAT rileva utenti di Internet che abbiano età uguale o superiore ai 6

(29)

Tabella 11 - Persone di 6 anni e più che hanno usato Internet nei 3 mesi precedenti all’intervista per fruizione di prodotti culturali, sesso e classe di età - Anno 2012, valori per 100 persone di 6 anni e più dello stesso sesso e classe di età che hanno usato Internet nei 3 mesi precedenti all’intervista, possibili più risposte

CLASSI DI ETÀ Leggere o scaricare giornali,

news, riviste Ascoltare la radio su Web

Guardare programmi televisivi

su Web Guardare film in streaming Guardare video in streaming

MASCHI 6-10 9,8 13,7 15,5 13,7 28,1 11-14 19,2 31,5 34,1 36,0 45,9 15-17 36,3 38,6 37,8 45,1 56,6 18-19 48,1 45,5 44,1 51,6 64,2 20-24 56,5 39,2 41,7 48,3 58,4 25-34 60,9 37,9 34,4 32,6 44,1 Totale 38,4 34,4 34,6 37,9 49,5 FEMMINE 6-10 8,9 16,1 22,6 13,0 24,8 11-14 19,2 34,8 32,5 30,0 39,0 15-17 39,7 43,8 46,5 48,9 51,2 18-19 50,2 34,8 43,4 47,0 53,7 20-24 48,9 39,0 39,5 39,1 44,7 25-34 54,4 31,6 27,4 22,2 31,8 Totale 36,9 33,3 35,3 33,4 40,9 M e F 6-10 9,4 14,9 19,0 13,3 26,5 11-14 19,2 33,1 33,4 33,1 42,6 15-17 38,0 41,2 42,1 47,0 53,9 18-19 49,1 40,5 43,8 49,5 59,3 20-24 53,0 39,1 40,7 44,1 52,1 25-34 57,7 34,8 30,9 27,5 38,0 Totale 37,7 34,0 35,0 35,6 45,2 Fonte: ISTAT (2012)

(30)

Considerando solo l’età, anche analizzando le differenze di genere non si notano grandi disuguaglianze, ciò nondimeno è importante prendere in esame ancora una volta il titolo di studio.

Se a un primo impatto si nota subito che coloro che hanno la licenza media costituiscono la fascia di utenti che naviga di più, scendendo ad analizzare più nel dettaglio di ogni singola classe, è possibile osservare, per quanto riguarda i laureati, che sia maschi che femmine prediligono leggere o scaricare giornali, news e riviste (61,5% e 62,5%), mentre svolgono in minor misura l’attività di ascoltare la radio su Web (39,2% e 35,1%).

Come nel caso precedente, coloro che hanno il diploma di scuola superiore si dedicano principalmente a leggere o scaricare contenuti culturali come giornali, news e riviste in entrambi i casi, ma soprattutto se maschi (62,5% e 52,4%), mentre come attività che svolgono meno, tanto per i maschi quanto per le femmine c’è l’ascoltare la radio in Rete (43,6% e 41,4%) e, nel caso delle donne, guardare film in streaming (39,9%).

Tra coloro che hanno la licenza media l’attività maggiormente praticata in ogni caso risulta essere guardare video in streaming (57,3% per i maschi, e 49,3% per le femmine), mentre entrambi i sessi svolgono meno l’attività di leggere o scaricare giornali, news e riviste: lo fanno il 37,8% delle femmine e il 38,7% dei maschi, i quali, inoltre, praticano nella stessa percentuale anche le attività di ascoltare musica via Internet e guardarvi programmi televisivi.

Per chi ha la licenza elementare la situazione si dimostra diametralmente inversa a quella in cui si trova chi possiede la laurea: l’attività prediletta risulta per ambedue i generi guardare video in streaming: 38,5% è la percentuale relativa ai maschi e 31,1% quella inerente alle femmine, mentre il 15,1% dei primi e il 13,8% delle seconde si dedica a leggere o scaricare giornali, news e riviste.

In relazione a quest’ultima categoria è importante notare che, anche in questo caso, pur essendo molti coloro che dichiarano di aver usato Internet nei tre mesi precedenti all’intervista, le attività registrate non sembrano corrispondere a quelle che essi svolgono con più frequenza, cosa che invece non può dirsi per le altre classi, le quali, anche se non con percentuali che superano di molto la metà del campione, dimostrano invece di cimentarvisi abbondantemente.

(31)

Tabella 12 - Persone di 6 anni e più che hanno usato Internet nei 3 mesi precedenti all’intervista per fruizione di prodotti culturali, sesso e titolo di studio - Anno 2012, valori per 100 persone di 6 anni e più dello stesso sesso e titolo di studio che hanno usato Internet nei 3 mesi precedenti all’intervistai. Possibili più risposte

TITOLO DI STUDIO

Leggere o scaricare

giornali, news, riviste Ascoltare la radio su Web

Guardare programmi

televisivi su Web Guardare film in streaming

Guardare video in streaming MASCHI Laurea 61,5 39,2 53,7 48,3 62,6 Diploma superiore 62,5 43,6 44,6 51,9 60,5 Licenza media 38,8 38,7 38,8 45,5 57,3 Licenza elementare 15,1 23,2 25,3 26,3 38,5 Totale 44,5 36,1 40,6 43,0 54,6 FEMMINE Laurea 62,5 35,1 53,3 50,2 53,7 Diploma superiore 52,4 41,4 42,7 39,9 46,1 Licenza media 37,8 38,6 40,9 44,8 49,3 Licenza elementare 13,8 25,4 26,9 20,7 31,1 Totale 35,2 35,1 49,4 28,9 45,0 M e F Laurea 62,0 37,0 53,5 49,3 57,8 Diploma superiore 57,5 42,5 43,6 46,0 53,4 Licenza media 38,3 38,6 39,8 45,2 53,5 Licenza elementare 14,5 24,2 26,0 23,7 35,1 Totale 39,9 35,6 45,0 41,0 49,9 Fonte: ISTAT (2012)

Figura

Figura 1 - Famiglie per beni e servizi tecnologici disponibili - Anni 2011 e 2012, valori per  100 famiglie
Tabella 3 - Persone di 3 anni e più per frequenza con cui  usano il personal  computer e persone di 6 anni e più per frequenza con cui usano  Internet, sesso e classe di età - Anno 2012,  valori per 100 persone con le stesse caratteristiche
Tabella  4  –  Persone  di  3  anni  e  più  che  realmente  utilizza  il  personal  computer,  per  classe  di  età  e  frequenza  –  Anno  2012,  valori  per  100  persone con le stesse caratteristiche
Tabella  5 – Persone di 3 anni e più che realmente utilizza Internet, per classe di età e frequenza  – Anno 2012, valori per 100 persone con le  stesse caratteristiche
+7

Riferimenti

Documenti correlati

Dal più potente mutamento globale al più specifico intervento operativo sulle policies per combattere la disoccupazione, dalla più raffinata strategia planetaria per una

o Lau- rea breve Matu- rità Quali- fica senza acces- so Licen- za Me- dia Licen- za ele- men- tare/ Nessun titolo ALTRE PERSO- NE IN CERCA DI LAVORO TOTA- LE.. non dispo- nibile

CAMPIONATO DI SOCIETA' DI CORSA CAMPESTRE 3^ PROVA PROVINCIALE - RAVENNA - FORLI' CESENA Organizzazione: Atl.. Atleta

Ao fazê-lo, estes teorizadores enfatizam o facto de que «[...] os Estados membros desempenham um papel eminente colectivamente, não individualmente, já que apenas por unanimi-

Notwithstanding our reference to the limited freedom to push for one’s own policy preferences as a disadvantage of party membership, whenever government participation is a

In this study a module composed of three lessons, based on CLIL and non-formal language learning methodologies was conducted. The lessons were held completely online

[r]

[r]