• Non ci sono risultati.

3.4

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "3.4"

Copied!
10
0
0

Testo completo

(1)

3.4

Conclusioni

3.4.1 Considerazioni sul progetto sostenibile

Nei paragrafi precedenti si è descritto il progetto di recupero e si sono valutati gli aspetti sostenibili attraverso le linee guida della regione Toscana. Il punteggio ottenuto di 2,86 rappresenta un valore discretamente elevato ed esprime il punteggio che il progetto edilizio ha nell’ottica della sostenibilità secondo i criteri di questo strumento di valutazione. Il punteggio massimo ottenibile corrisponde a 5, pertanto possiamo ritenere che il progetto di recupero ha portato degli elevati livelli di sostenibilità all’edificio.

Certamente bisogna constatare che l’intervento di recupero nell’ottica della sostenibilità è stato concepito sulla base delle caratteristiche del luogo cercando di sfruttare al massimo le potenzialità dell’edificio e del luogo in cui sorge.

Per gestire il problema dei carichi ambientali, grazie alla presenza di una vasta area esterna, è stato scelto l’impianto di fitodepurazione non solo perché meno impattante sull’ambiente rispetto ad altre tecniche depurative, ma perché risultava essere la scelta più sostenibile considerando quello specifico contesto. Anche la scelta di inserire i pannelli fotovoltaici non integrati sulla copertura ma in una costruzione specificatamente prevista è una soluzione progettuale nata per cercare di mantenere il fabbricato per quanto possibile più vicino al suo aspetto originario cercando di rispettare il comfort visivo percettivo; l’inserimento dei pannelli fotovoltaici vetrati sulla copertura della pensilina aperta rappresenta per il progetto una buona scelta di integrazione per conciliare gli aspetti storici del luogo con le tecnologie moderne che sono essenziali per perseguire il contenimento dei consumi energetici con la conseguente riduzione delle emissioni di gas in atmosfera. Anche l’utilizzo dei collettori solari termici in uno spazio specifico interno all’area ha cercato di mediare la scelta di obiettivi sostenibili operando coscientemente con un contesto specifico.

Il rifacimento dei solai e delle partizioni interne è stato invece determinante per ottenere dei punteggi più alti relativamente all’isolamento termico e al comfort acustico, dato che realizzare nuove strutture permette di utilizzare tecnologie costruttive adatte a queste problematiche. E’ da sottolineare che anche seguendo semplicemente la normativa vigente si sarebbe dovuto operare attraverso elementi edilizi che dovevano rispettare certe prestazioni. Questo però ha comportato una penalizzazione sulla scheda del riutilizzo delle strutture esistenti in cui si doveva considerare la percentuale di superficie orizzontale e inclinata riutilizzata rispetto alla superficie esistente. Il fatto di aver demolito i solai interni ha comportato la perdita della superficie da considerare nel calcolo, ad eccezione della copertura che, anche se rifatta per rispettare i criteri di trasmittanza termica, è stato previsto di riutilizzare i materiali originali grazie al loro buono stato di conservazione e quindi è stata compresa nel calcolo. Facendo un appunto in merito, è previsto che la valutazione attraverso le linee guida della regione Toscana, nel recepimento del regolamento edilizio del comune di Livorno, può essere fatta negli interventi di ristrutturazione in cui è previsto nei casi di nuove costruzioni e sostituzione edilizie, per i nuovi edifici, e demolizione con fedele ricostruzione e ristrutturazione dell’interno edificio con totale svuotamento del medesimo; pertanto il mantenimento delle strutture orizzontali non è

(2)

fattibile con questa tipologia di interventi. Eppure per questa scheda viene assegnato un punteggio negativo nel caso di sventramento del fabbricato, e non viene considerato invece il riutilizzo delle strutture verticali che comunque è presente. E’ vero che demolire delle strutture non è sostenibile perché vengono sprecati materiali però per ottenere punteggi positivi per altre categorie può risultare necessario effettuarlo. E’ comunque vero che il peso di questa scheda di valutazione è il più basso tra le altre categorie dell’area tematica risparmio di risorse ma questa area tematica ha uno tra pesi maggiori fra tutte le aree.

L’aspetto sostenibile che si è cercato di applicare alla scelta della demolizione, necessaria per ottenere altre prestazioni, consiste nell’utilizzo delle macerie per ottenerne degli inerti indicati per formare il sottofondo della pavimentazione esterna; anziché portare le macerie in discarica e prevedere l’acquisto di inerti, il progetto richiede che i materiali edili vengano lavorati in sito attraverso apposite macchine ottenendo dei prodotti frantumati rispondenti alle caratteristiche dei materiali richiesti. Inoltre i nuovi materiali previsti in sostituzione di quelli demoliti rispondono alle migliorie proposte previste nel progetto edilizio grazie alle loro caratteristiche bio-ecologiche con certificazioni che attestano la provenienza da risorse rinnovabili o riciclate e/o provenienti da processi produttivi esenti da nocività e di ridotto impatto ambientale, soprattutto per quanto riguarda la calce e leganti, intonaci, tinteggiature, pavimenti e infissi.

Gli aspetti impiantistici sono risultati molto interessanti all’interno del progetto edilizio e della sostenibilità. Nello stato attuale l’edificio ha un impianto termico caratterizzato da camini per bruciare la legna posti sia al piano terra che al piano primo, con due canne fumare che escono in copertura. L’utilizzo del legno è stato un punto fermo che ha portato all’utilizzo di una caldaia a biomasse, vista la presenza di molta vegetazione nei dintorni e la possibilità di suo degli scarti boschivi come combustibile, considerando inoltre che le biomasse, oltre ad essere reperibili facilmente, rappresentano una fonte di energia rinnovabile. Anche per questa risorsa è stato pensato alla possibilità di realizzarla in sito; esistono infatti delle macchine scippatrici che riducono la legna ed i relativi scarti della pulizia del sottobosco in cippato che rappresenta il combustibile da utilizzare per quel tipo di caldaia. L’uso della caldaia a biomasse è stato integrato con l’energia termica derivante dai collettori solari, vista la presenza di una vasta area libera esposta a sud. Questa energia termica che possiamo dire gratuita va ad alimentare un sistema di riscaldamento a pavimento radiante, scelto principalmente per tre motivi; le temperature di esercizio che raggiungono i collettori solari sono non troppo elevate e sono quindi indicate per questo sistema di riscaldamento che richiede temperature in ingresso intorno ai 35°C. In secondo luogo il pavimento radiante offre una sensazione di benessere del comfort termico dato che non sprigiona moti convettivi dell’aria e permette di avere uniformità delle temperature sui vari componenti edilizi. Infine il pavimento radiante risulta particolarmente adatto a strutture edilizia con elevata inerzia termica, in cui il calore viene speso principalmente per portare la temperatura al valore di regime e poi per mantenerla tale basta poca energia. In effetti durante la stagione invernale con questo tipo di impianto verrà prevista una temperatura di 20°C negli ambienti utilizzati e di 12°C in quelli non utilizzati, in modo tale che il calore speso rimanga interno alla struttura e nel caso di previsione di utilizzo di una certa zona, la spesa termica per mandarla a regime sarà minore che partire dalla temperatura esterna.

(3)

L’elevata inerzia termica delle pareti di involucro ha evitato la proposta di un impianto di climatizzazione dell’aria, sia per un discorso energetico che per motivi di qualità dell’aria. Le pareti di grande spessore nei mesi estivi difendono l’edificio dal calore esterno e captano il calore proveniente dagli ambienti interni durante le ore più calde della giornata.

La presenza di pannelli fotovoltaici potrebbe far ritenere di utilizzare tale energia per il condizionamento dell’aria, ritenendola una energia gratuita. Invece con questo progetto si vuole mettere in evidenza il fatto che l’energia, qualunque essa sia e da qualsiasi fonte essa derivi, va risparmiata, perché la prima fonte rinnovabile è proprio l’energia risparmiata. Quindi utilizzare energia per un impianto di condizionamento risulta essere uno spreco anche se l’energia è gratuita, se l’impianto di condizionamento può essere evitato con degli accorgimenti.

Nel nostro progetto è stato realizzato un impianto di aerazione e rinnovo dell’aria che utilizza l’aria trattata attraverso un sistema geotermico; in inverno l’aria di rinnovo sarà più calda dell’aria esterna, mentre in estate essa sarà più fresca grazie allo scambio di calore che l’aria avrà con il terreno. Avendo a che fare con un edificio esistente non è stato possibile prevedere canalizzazioni che consentissero una ventilazione naturale, ma è stato fatto un impianto misto in cui l’aria passando dall’impianto geotermico viene richiamata dall’estrazione dell’aria nei vari ambienti, programmata in base al numero degli utenti presenti. L’estrazione meccanica prevede un consumo di energia elettrica per far funzionare i ventilatori; questa energia è sicuramente inferiore a quella per il condizionamento dell’aria ed oltretutto è stata voluta perché sono state considerate più importanti le condizioni di qualità dell’aria rispetto al risparmio di energia che comunque è stato valutato con queste considerazioni.

Possiamo quindi ritenere di aver fatto delle scelte progettuali buone, inerenti con il contesto e con la tipologia di edificio ed inoltre con l’attenzione agli impatti che l’edificio ha sull’ambiente e al benessere degli utilizzatori finali. Il progetto è comunque stato facilitato da un contesto essenzialmente libero da vincoli particolari e da un edificio che ha delle enormi potenzialità dal punto di vista del recupero.

3.4.2 Valutazione della sostenibilità dell’edificio

Ora che abbiamo assegnato un punteggio alla sostenibilità del progetto edilizio proviamo ad assegnare un punteggio totale che considera la sostenibilità non solo dell’intervento di recupero ma anche dell’edificio nel suo complesso, andando ad attribuire un voto anche alle schede di valutazione che sono state escluse nel precedente paragrafo.

I temi principali che non sono entrati a far parte della prima valutazione sono l’inquadramento ambientale e i trasporti.

Per quanto riguarda l’inquadramento ambientale sono stati considerati tutti quei fattori che incidono sull’inquinamento del territorio, come l’inquinamento atmosferico locale, la presenza di campi elettromagnetici, l’inquinamento acustico e del suolo.

Per questi fattori inquinanti sono previsti essenzialmente due diverse scale di prestazione; una quantitativa in cui vanno valutate le effettive concentrazioni dei

(4)

parametri inquinanti e una scala qualitativa in cui viene valutata la distanza dell’edificio da eventuali fonti inquinanti che sono rispecchiate nelle diverse categorie. E’ senz’altro da ritenere che la scala qualitativa risulta più attendibile dell’altro metodo perché si ha la corretta valutazione del fattore inquinante; vista però la difficoltà di mettere in pratica tali ricerche, il lavoro si è basato sull’approccio qualitativo alla problematica, ritenendolo comunque esplicativo per i fini della trattazione.

Per tutte le varie tipologie di inquinamento non esistono fonti inquinanti attorno al contesto dell’edificio, variabile a seconda della distanza richiesta; l’assenza delle misurazioni relative e l’assenza della fonte inquinante in un certo raggio di distanza comporta una votazione pari a 0. Fa eccezione esclusivamente l’inquinamento del suolo in cui non vi sono ugualmente misurazioni ma nella scala qualitativa sono richieste ugualmente delle operazioni di controllo di eventuali fonti inquinanti e la verifica se l’area in oggetto è presente nell’elenco dei siti da bonificare; in tal caso dovrebbe essere previsto n piano di caratterizzazione per i siti inquinati da bonificare. Occorre anche eseguire delle ricerche storiche per verificare se l’edificio è stato oggetto di cambio di destinazione d’uso che può aver celato una attività sorgente di inquinamento ed eseguire quindi una indagine ambientale mirata in funzione delle attività pregresse sul sito; anche in questo caso si prende il punteggio 0.

(5)
(6)

L’altra categoria da valutare fa parte dell’area dei trasporti e valuta la presenza di mezzi pubblici entro un certo raggio. Nel nostro caso otteniamo il punteggio -2 dato che l’edificio si trova in una zona suburbana servita da mezzi pubblici e nelle vicinanze della stazione ma disposti ad una distanza inferiore alla minima prevista.

Si riporta di seguito lo schema riassuntivo delle schede di valutazione complete.

Andando quindi a valutare tutti gli aspetti della sostenibilità, sia del luogo che dell’edificio con il relativo progetto, si ottiene un valore di 2,83.

Questo valore risulta inferiore a quello relativo al progetto di recupero, per il fatto che la scheda dei trasporti avendo un valore negativo sottrae dei punti a alla votazione finale ed inoltre l’inquinamento non aggiunge nessun valore al punteggio perché non avendo misurazioni e fonti inquinanti si prende il voto 0 che non va ad incidere sulla precedente valutazione.

E’ presumibile ritenere che, visto il contesto molto particolare, le misurazioni effettive e quindi la votazione sulla base della scala quantitativa darebbe sicuramente dei risultati

(7)

migliori di quelli elaborati nella trattazione prendendo in considerazione la sola distanza dalle fonti inquinanti.

Analizzando comunque i risultati ottenuti si evince che la sostenibilità del progetto di recupero e quella dell’edificio nel suo complesso si equivalgono e nel nostro caso particolare significa che il contesto è stato peggiorativo dal punto di vista dei trasporti dato che vengono sottratti 0,03 punti dalla sostenibilità del progetto edilizio.

In effetti la valutazione di un progetto edilizio nel suo complesso deve prendere in considerazione anche la sostenibilità del luogo in cui esso si inserisce. D’altra parte per gli edifici esistenti che vengono recuperati i contesti non possono essere scelti come per le nuove costruzioni ed i relativi progetti di recupero possono solo migliorare alcune delle criticità che emergono ma di fatto si avranno sempre delle aspetti sfavorevoli che incideranno negativamente sulle schede di valutazione. Per lanciare uno spunto di riflessione possiamo fare una domanda: risulta più sostenibile realizzare un nuovo insediamento edilizio in un contesto immerso nel verde e privo di inquinamento oppure recuperare una realtà di edifici in un contesto inquinato? La risposta che mi sento di dare è che nel primo caso migliora la sostenibilità del singolo intervento ottenendo sicuramente un punteggio più alto rispetto all’intervento di recupero proposto nel secondo caso; tuttavia in termini di sostenibilità globale è da ritenere più sostenibile, nel senso più generale del termine, il recupero di una zona degradata piuttosto che fare finta che non esista e lasciare irrisolto il problema. Se sostenibile significa soddisfare le esigenze presenti senza compromettere la possibilità di sopperire alle proprie delle generazioni future, allora gli sforzi devono essere quelli

(8)

di intervenire sugli aspetti di cui noi abbiamo colpa e cercare di limitare i danni senza riversarli ai nostri predecessori.

Un’altra riflessione nasce sul tema dei trasporti; ritenere che i trasporti alternativi vengano incentivati per mezzo della vicinanza di una fermata dell’autobus o della vicinanza della stazione ferroviaria è una motivazione a mio parere utopistica, e che riguarda solo un aspetto superficiale di questo problema. In realtà dovrebbe essere realizzato un piano che analizzando tutti i vari aspetti può mettere in evidenza i punti deboli del problema e cercare di incentivare l’utilizzo di mezzi alternativi di trasporto in maniera più ottimale ed efficiente.

(9)
(10)

3.4.3 Considerazioni finali

La presente Tesi ha inteso fornire una proposta di sviluppo progettuale per il recupero dell’edificio Podere Limone, in cui sono stati evidenziati gli aspetti della sostenibilità in edilizia. L’approfondimento della applicazione dei principi sostenibili ha cercato di perseguire i seguenti obiettivi:

1. ridurre gli impatti negativi dell’edificio sull’ambiente;

2. rendere l’edificio per quanto possibile autosufficiente in termini energetici riducendo all’essenziale il consumo di energia;

3. assumere come riferimento il contesto sia inteso come luogo geografico sia come luogo storico e culturale.

L’applicazione degli aspetti sostenibili al progetto architettonico si è misurata con un caso concreto in cui la messa in atto di temi come il risparmio di risorse (energia, acqua, materiali) è stato al primo posto. E’ stata posta l’attenzione sulla eco-sostenibilità dell’edificio ovvero sugli impatti fisici, biologici, storici ed ecologici che l’edificio determina sull’ambiente ed è stato ricercato, per quanto possibile con il contesto, il benessere psicofisico dei fruitori della struttura.

Una volta individuati i punti principali su cui poter intervenire e le risorse di cui usufruire, si è cercato di dare una risposta progettuale e la sua relativa valutazione attraverso l’applicazione delle linee guida della regione Toscana, valutando i vari requisiti e fornendo un punteggio sulla sostenibilità del progetto redatto e valutando in seguito la sostenibilità dell’edificio nel suo aspetto globale. Si sottolinea che l’approfondimento progettuale è stato elaborato sulla base reale del contesto e dell’edificio, cercando di sfruttare al meglio tutte le risorse disponibili e portando avanti soluzioni edilizie che possono ritenersi concepite relativamente al contesto del Podere Limone.

Nell’ottica della sostenibilità, secondo l’accezione più generale del termine, resta da apprezzare l’interesse ed il recupero degli edifici esistenti perché risulta essere la percentuale maggiore del patrimonio edilizio italiano e quindi recuperare il patrimonio edilizio secondo gli aspetti della sostenibilità, anche se comporta piccoli benefici che prendono dei relativi bassi punteggi con il metodo di valutazione delle linee guida della regione Toscana, significa comunque fare molto nell’insieme perché sommando la sostenibilità di ogni intervento di recupero si ottiene una sostenibilità globale di cui tutti possono esserne attori.

Sicuramente resta il fatto che queste schede di valutazione, seppur con le loro criticità e negativi, rimango uno strumento che è stato innovativo perché uno dei primi nato attraverso una legge normativa di tipo regionale. Inoltre le linee guida della regione Toscana dimostrano dei punti validi di riflessione e degli spunti interessanti che possono essere certamente modificati per superare le criticità ai diversi interventi ed inoltre le schede di valutazione possono essere aggiornate in seguito alle nuove normative e alle problematiche che possono insorgere nel corso dei nuovi tempi. In conclusione le linee guida per l’edilizia sostenibile in Toscana e le relative schede di valutazione, insieme agli altri strumenti di certificazione, risultano comunque un metodo che qualsiasi progettista può applicare al proprio intervento edilizio e valutare così gli aspetti sostenibili propri del progetto che intende applicare.

Riferimenti

Documenti correlati

Recital 16 states that “Disputes concerning the interpretation and application of this Treaty arising between the Contracting Parties or between the Contracting Parties and the

Il peggioramento delle condizioni di vita dei rifugiati siriani nella regione, la crescente insicurezza e l’inasprimento della repressione delle opposizioni e della società civile

Mirian Tukhashvili, Socio-economic problems of returning migrants’ reintegration in Georgia, CARIM-East RR 2013/15, Robert Schuman Centre for Advanced Studies, San Domenico

La prima procedura di collaudo è un confronto tra le coordinate carta e le coordinate terreno: le coordinate carta portate nel sistema di riferimento del rilievo con una

antisismico consistente nell’isolare la parte delle strutture di fondazione da quelle in elevazione mediante la creazione d’idonei giunti formati da strati di mica o

E' necessario garantire, oltre alla conservazione degli oggetti esposti anche una corretta osservazione da parte del pubblico; è prevista la costante rilevazione

Il vantaggio degli impianti radianti a pavimento consiste principalmente nella bassa temperatura del fluido di mandata (circa 35 °C), possibile in virtù

380/2001, Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, introducendo la possibilità, da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,