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CATASTO AGRARIO

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(1)

ISTITUTO CENTRALE Dl~,~TATISTICA DEL REGNO. D'ITALIA

CATASTO AGRARIO

ESEMPIO DI "AGGIORNAMENTO

"Compilato in bàse alle istruzioni aggiuntive

di cui alla Circolare a Stampa N. 65 Prot. 7293 del 5 maggio 1930-V I II

"

,

ROMA

ISTITUTO POLIGRAFICO DELLO STATO

LIBRERIA

1930 - ANNO VIII

e

(2)

:, ISTITUTO CENTRALE o DI STA:

DEL· REGNO b

t

IT ALIj

, - - 0 0 0 - -

I

Reparto Statistica agrari~

Pr~t. N. 7294 - Circolare N. 66

I

·ma, li 5 magg1'o 1930-Anno VIII.

~1'i provinciali per il QataBto- ')ri di Oattedra ambulante d,i

, OGGETTO: l Catasto agrar~!.1

.... .".,tit:, ,

1IIr. 1 " . . . . . l f .

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Iw!

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~rluntl\1e

per a sua ormazlone ex-novo

. .... 1'

Allo scopo di assicurare una maggiore esattezza e completezza nei rilievi dei dati richiesti per la formazione del Catasto agrario, ed allo scopo altresì di ,renderne più agevole ed uniforme la, registrazione e la elaboràzione negli appositi modelli, si è ravvisata la opportunità di redigere la presente circolare, sulla: quale si richiama tutta l'attenzione della S. V.

Per maggior chiarezza, si unisce alla presente Circolare un Esempio pratico, il quale potrà rendere più evidenti le 'Istruzioni che seguono. Sovente la spiegazione di semplici dispositivi pratici riesce compIi:.

cata, mentre l'esempio li mostra a colpo d'occhio e rende superfluo ogni ulteriore chiarimento. Si raccomanda, quindi, di tener sott'occhio l'esempio pratico mentre si leggono le disposizioni date con questa circolare.

MODULO A.

Sostituisce il modo A delle precedenti Istruzioni a stampa di questo Istituto (l). Serve per registrare i dati riguardanti" le qualità di coltura, e le loro suddivisioni esistenti in ogni sezione.

Nel frontespizio del modo A, è riserbato uno spazio per l'iscrizione di un numero d'ordine progres- sivo, da non confondere col numero della sezione; numero d' orc1ine progressivo che è destinato ad iden- tificare le se~ioni nella prima colonna del mo~. B.

Tale numerazione, per ciascun Comune, sarà fatta, preferibilmente, dopo compilati i moduli di tutte le sezioni.

Ciascuna sezione deve essere naturalmente attribuita al Comune nel cui territorio si trova. Ora è da notarsi che non sempre i confini attuali dei Comuni corrispondono con quelli indicati nelle tavolette trasmesse dall'Istituto, per mancanza di informazioni esatte sulle modificazioni apportate.

In tali casi, il primo compito" dei signori Commissari è quello di determinare, con precisione, la cir- coscrizione attuale dei Comuni (2).

Si tracceranno, pertanto, sulle C:lrte topografiche militari, i confini attuali dei Comuni, sulla scorta dei documenti esistenti nei competenti Vffìci della Prefettura, dei. Comuni o, megliò, se già esi- stenti, sulla scortf\ di quelli dell' Ufficio tecnico del Catasto ..

Gioveranno altresì allo scopo tutte le altre informazioni attendibili, che si procurerà di raccogliere per valersene opportunamente.

L'Istituto pensa che sia necessario, e per i confronti cop. il vecchio Catasto, e per tenersi preparati ad eventuali evenienze, di non perder di vista quelle parti del territorio comunale, che fecero parte di altro Comune. Di qui l'indicazione posta nell'intestazione del modo A (ex Comune di: ... ).

(1) Aggiornamento del Catasto agrario - Formazione del Catasto forestale. 1928 Anno VI.

(2) L'Istituto. per risparmiare ai Sigg. Commissari un lavoro lungo e per il quale essi Ilon hanno l'att~ezzatura necessaria, ha diviso in sezioni il territorio dei singoli Comuni, misurando al plani metro le sezioni 'stesse. Tale lavoro è stato compiuto sullo 'favolette dell'Istituto Geografico militare, secondo i principi stabiliti, e, naturalmente, assumendo che i confini amministrativi segnati sulle Tavolette stesse rispondessero pienamente al vero.

Non si può escludere però che in qualche caso, data la 'limitata importanza dei confini amministrativi per gli scopi del- l'Istituto Geografico militare, questa rispondenza non sia completa, e che quindi la superficie del Comune, resnltante dalla somma delle superfici ottenute con le misurazioni delle singole sezioni, non risponda alle valutazioni del Catasto geometrico. Ove il Com- missario riscontrasse tali differenze, segnalerà il fatto all'Istituto Centrale di Statistica.

\

(3)

.

2 -

Sarà bene ricordare a questo proposito, che mentre non vi saranno difficqltà quando un Comune. sia stato integralmente incorporato ad un altro, si avranno invece difficoltà 'quando un territorio comunale

sia stato diviso in' due o più parti. /

È possibile, infatti, che qualche sezione appartenesse soltanto parzialmenteact altro Comune, ed in tal caso occorrerà ripartirla opportunamente, in sotto-sezioni a), b), è), determinandone le 'superfici con la maggiore possibile approssim~zioIie, mediante il reticolato. o il planimetro o con altr~ mezzo, registrandole in moduli A separati, con proprI numeri progresSIVI.

In tutti i vari possibili casi, si procederà nelle determinazioni con la massima appro~simazione

consentita dai mezzi locali. .

Secondo le istruzioni riportate in calce al mod, A, la superficie dei seminativi con piante legnose si deve suddiv!d~re in tante sottoqualità di coltu.fa, quante' sono le specie l~gnose o loro mesco- lanze. In particolare si badi a ripartire la ~uperficie dei seminativi vitati: distinguendosi ad es: fra seminativo vitato con aceri e. seminativo vitato con gelsi ed 'olmi, e via dicendo.

crò è richie~to, oltre che per una migliore conoscenza delle condizioni agrarie . locali, principal- mente allo scopo di tenere conto della influenza che la diversità di sostegno vivo può avere sia sul . prodotto della vite, sia sulla qualità e misura della pr:oduzione del sostegno .medesimo. . . .

Le quante volte però. questa influenza, all'atto pratico, non si verifichi in misura sensibile, si potrà omettere la ripartizione del seminativo vitato,' facendo però seguire, al~a indicazione della sott~-qualità di coltura, i' nomi dei sostegni prevalenti (es.: seminativo· vitato, èon' olmi e pioppi) ~ dandone poi, nella relativa colonna, il numero medio complessivo per ettaro.

( Potran.no, ~eraltro, ~resentarsi casi, ~u~bi nei rj~ar~~~ella c.altura ~ena .vi~e, a ~a~sa del porta-

i mento speCIale. dI questa pIanta ad area d Insldenza varIabIlissIma, In relaZIOne alslsteilll dI allevamento . . ' . Saranno considerati: '

a) Seminativi vitati: i.!~!!~}!~j!!ucg_~l~",,v}t,~_,,~. __ ~~!:tt2~ta ad un sçstegno vi.,YQl !tnçl].e~~iL!~!:'r:~p·q, resta scòperto per lJ1eno di :rp..~t.~,."de,}@.,§)lp~r:.fic~

, '-, " 'b)' Vigneti specializzati: i terreni in cui la vite è tenuta bassa, anche se il terreno resta sco- perto per più di metà della superficie, purchè le caratterist~che di impianto e di coltivazione siano quelle proprie dei vigneti.

I Signori Commi:ssari cureranno però. di ~QP.Q.r~,21r~.PE:~_~,~~~on~ .. d.ell' I~~~~~~~L.ç~~tr~le di Statistica i casi nei quali essi propongono ·di attribuire ad 1:!-n terreno, non coperto per più di metà della superficie~ la qualifica di vigneto (coltura legnosa specializzata).

Devesi inoltre tener presente che:

. .

1. La Sezione è un' estensione di territori0 la cui giacitura deve esser tutta. considerata o In mon- tag'na o in collina o in pianura.

2. Se una Sezione comprende terreni di varia giacitura~ ~arà attribuita alla .,giacitllra prevalente.

3. Una Sezione può ·essere; eccezionalmente, assegnata per una parte ad una giacitura.e per una parte ad un'altr~, quando ciò sia ritenuto .necessario in casi di particolare configurazione, assoluta e rela- tiva, dèlle due parti.

Ma in tal caso, ciascuna delle due parti va considerata come sezione a sè e registrata in 11n separato modo A, dove sarà contraddistinta con le lettere m, c ~ p, a -seconda che Ìa giacitura sia di montagna,

di collina, o di pianura. .

4. La distinzione in montagna o collina o' pianura, sarà fatta tenendo presenti, con l'altitudine e la giacitura, le condizioni del clima e, talora, i sistemi, di coltura e le piante coltivate, indipendente- mente dalla assegnazione risultante per il Comune dal vecchio Catasto agrario. Sarà necessario che , tale distinzione venga fatta personalmente dal Commissario per tutta l'estensione della Provincia.

5. La divisione'dei terreni in classi, (che sono quattro: I, II, III, IV, corrispondenti, rispet-

I

tivamente, al merito di: ottimò. buono, mediocre, scadente), deve essere stabilita'cqIÌ criteri sintetici, sulla base dei caratt~ri prevalenti di produttività, adottando tale criterio con uniformità, almeno per l'intero territorio comunale.

I Per la sua importanza e delicatezza, questo lavoro, come quello al n. 4, sarà fatto personalmente

!

dal Commissario o da personale tecnico della Cattedra, di sua fiducia.

I

(4)

3 -

"All'uDpo giDverà dividere, cQn l'ausilio. di lilla carta tDpDgrafica militare ~ di un SUD lucido, questo.

te~ritDriD in ZDne costituite da terreni "di unifDrme prDduttività,tenendD presente, per l'assegnaziDne dei terreni alle classi, le nDrme per l'uso. del mDd. A.

A SCDpD di contrDIID, si ;ricDrda che pDtrà anche essere stabilito preventivamente· il rapPDrtD in cui si trDvanD ·le diverse classi nel territDriD cDmunale, rilevando. le superfici delle ZDne suddette sulla carta tDpD- grafica militare (D s~l suo lucidD), mediante il reticDlatD D CDn altro. mezzo..

6. L'una D l'altra classe potrà nDn.eSS'er.e rappresentata nella seziDne.

La classe, la cui superficie risulti nel tDtale per l'intero. CDmu.ne inferiDre ai 25 Ettari, verrà cDnglDbata con quella .più· vicina per caratteri di prDduttività.

È fatta ecceziDne per le superfi~i destinate a qual~tà di cDltura che hanno. speciale impDrtanza per in~ensità e specialità di prDduziDne, quali frutteti specializzati, agrumeti, sDmmaccheti, cDltiva- ziDni d'i fiDri., Drti, vivai, e. simili che saranno. registrate a parte, in qualunque caso..

N aturalmente, tali principì si applicano. in DccasiDne della cDmpilaziDne del mDd. I, COI;ne è in- dicato. anche nelle annDtaziDni per l'uso. de] mDdellD stesso..

7 .. Per la superficie delle tre qualità di cDltura: incolti produttivi semplic'i, incolti produttivi con piante legnose, incolti produttivi a prevalente produzione legnosa, e per i boschi, nDn avrà lUDgD la distinziDne In classi.

La rèlativa superficie sarà registrata alla classe IV, sDttDintendendDsi che ciò significhi classe unica.

8. Le voci delle suddivisioni della. qualità di coltura saranno. scritte, bene incDIDnnate, So.ttD la VDce dellà qualità di cDltura cui si riferiscDno. (i)'; e le rispettive superfici saranno. .,singDlarmente scritte nelle cDIDnne della classe ad esse assegnata. Le vo.ci pDtrannD esser indicate in fDrma abbreviata, purchè le abbreviazio.ni siano. chiare e ben determinate.

9. DevDnsi in Dgni caso. arrDtDndare all'ettaro. le cifre delle superfici, badando. a che il tDtale della superficie della sezio.ne resti invariato.. .

Si farà ecceziDne·per le superfici ad Drtaggi, a fiDri e simili, arrDto.ndandDle all'ara.

lO. AncDrchè nelle cDlture legno.se specializzate siano. co.ltivate piante erbacee, la qualità di cDltura è ritenuta ugualmente coltura legnosa specializzata; e si farà luo.gD alla distinziDne delle so.ttD-qualità di cDltura, come è detto. nelle no.rme ripo.rtate nel frDntespiziD del mDd. A.

La superficie occupata dalle piante erbacee sarà poi considerata superficie ripetuta.

Il. Riempito. il mDd. A., d~ve esser fattQ il tDtale delle superfici per classe. Il tDtale gIDbal~.della superficie prDduttiva sarà ripDrtato. nel frDntespiziD;

12. La superficie della qualità di cDltura: b~schi, cDmprenderà anche i castagneti da frutto.. La classe sarà unica, CD me già. detto. per la qualità di cDltura incolti produttivi.

È inteso. che la superficie a castagneto. da frutto. viene rilevata separatamente (2).

13. Per la determinaziDne del numero. delle piante, sarà S~gUitD il metDdD stimato. più cDnveniente in IUDgD ; nDn si esclude che in certi casi debbà esser fatta la enumerazio.ne diretta.

La regDlarità delle piantagiDni, le infDrmaziDni assunte, l' e~perienza persDnale, un riscDntrD in aziende tipo. ecc., pDssDnD dare gli elementi DccDrrenti allo. SCDpD. Si deve preferire l'indicaziDne ad ettaro., pDichè per cDnsiderazioni di rilevamento. sul po.StD e di scritturaziDne nei mDduli, nDn è agevDle precisare sempre

1: fiI.LfYler.o e:ffett~ vù dell,o piante esistenti in ciascuna seziDne. A tale prDpositD biso.gnerà rico.rdare che la determinaziDne della specie -e del numero. delle piante legnDse va fatta anche per le tare pro- duttive nelle qualità di coltura con piante- legnose e nelle colture legnose specializzate.

(1) Se nel lavoro di campagna riuscisse più comodo segnare le varie qualità e sotto qualità di ~oltura nell' ordine in cui furono rilevate, converrà poi fare a tavolino il lavoro di riordinamento nell'

ordin~

stabilito.

(2)

Per i oaratteri distintivi delle qualità di coltura: bosco, prato perrna~ente con piante legnose, prato-pascolo permanente con

piante le(Jnose, pascolo con piante legnose, incolto produttivo con piante le(Jnose' ed incolto produttivo a prevalente produzione le(JrIosa, de-

vono essere esattamente seguite le precedenti istruzioni a stampa, riportate a pagina 12, 13, 14 e 15, le quali consentono di ri-

sdvere ogni eventuale dubbio di qualificazione. Per le radure ed i vuoti nei boschi, per i terreni recentemente rimùoschiti e per

i bosohi colpiti da incendi o da altri gravi danni occasionali, vedansi anche le disposizioni contenute nel § 5a pago 37 delle predette

istruzioni.

(5)

I

4 -

14. Per la qualità ~i coltura: seminativo con piante legnose, e sue suddivisioni (coltura promiscua), la superficie da iscrivere nella colonna della classe a cui la coltur~. viene attribuita, sarà natnr;;tl- mente la superficie totale, ma nello spazio riservato agli appunti si iscriveranno' i dati necessari per calcolare quanta parte della superficie è da attribuire alle piante erbacee agli effetti del Re- parto VI del mod. I.

15. Deve esser posta molta cura n~l rilevare le forme prevalenti di allevàmento delle piante legnose, avendo tali forme, con la classe del terreno ed il numero di €sse per ettaro, grande influenza sull'entità del prodotto.

16. Nel modo A (nuova ristampa) è stato lasciato abbondante' spazio riservato agli appunti di cam- pagna, ove saranno segnate le n?tizie rilevate sul posto, riguardanti la sezione~ . .

Questo spazio potrà anche essere adoperato per te stesse notizie, raccolte sul posto o non, riguardanti più SeZIOnI.

In tal caso è necessario indicare di fianco all' appunto, le sezioni ed i casi nei quali esso è. appli- cabile (1) .

. 17. La determinazione .della superficie è fatta dapprima per ogni singola qualità di coltura, come dalla distinzione riportata a pago Il delle precedenti Istruzioni a stampa, e, successivamente, per ogni·

sotto-qualità di coltura.

I conteggi relativi si fanno in foglio a parte. .

Es. Si determinerà prima che la superficie a seminativo con piante legnose è di 200 ettari; poscia si determinerà che, di qVesti, 100 sono a seminativo ·vitato, 50 a seminativo olivato, e 50 a seminativo olivato- vitalo. La dizione nel mod .. A sarà:

Seminativo con piante legnose:

a) seminativo vitato Ett. 100;

b) seminativo olivato Ett. 50;

c) seminativo olivato-vitato Ett .. 50.

18. Il metodo più comune per stabilire la superficie delle singole qualità di coltura e delle loro suddivisioni, è quello oculare, cioè mediante apprezzamento a vista.

Si ricorda che saranno prima app~ezzate ocularmente,ed espresse in ettari (come è detto nelle Istru- zioni a stampa già inviate), le qualità di coltura occupanti minor superficie e quèlle legnose specializzate', per procedere poi verso le qualità di coltura più estese.

Gioveranno allo scopo anche le informazioni assunte sul luogo, presso agricoltori pratici.

P.er ottenere la ripartizione della supèrficie fra le diverse qualità di coltura e loro suddivisioni, ci si baserà sopra le percentuali delle' sùperfici produttive delle sezioni che, in base al detto apprezza- mento, si ritiene di poter a ttribui.re alle singole qualità di coltura e loro suddivisioni; nelle colonne del modo A si dovranno però scrivere soltanto. le cifre assolute delle superfici corrispondenti a cia- scuna qualità di coltura o sua suddivisione. Dovrà essere accuratamente controllata l'inquadratura delle cif!e così ottenute, in mado che nel frontespizio del modo A, il totale della supe'fficie produttiva, aggiunto alla superficie improduttiva, cOTrispo'nda al totale della superficie territoriale della sezione.

! . 19. Qualora sia ritenuto possibile per condizioni locali o per avere personale molto esperto, la superficie .delle singole qualità di coltura - talora anche quelle delle loro suddivisioni - l

i potrà essere· delimitata e colorata convenzionalmente sulle c~rte topografiche militari, e posc~.~ mi- surata con il reticolato direttamente sulla carta, dopo averne riportata la linea perin;ti-'àle su.

carta lucida.

20. Il metodo indicato al punto 19, idealmente ha tutti i caratteri della ~assima precisione, specialmente se l'operatQre è espertissimo nel riportare nei confini giusti sulla carta topograflca ciò che vede ~ella sezione, e se è ben esatto nella misurazione delle superfici.

(1) Fra gli elementi da raccogliere per Comune, e da segnare nello spazio: Appunti di campagna del modo A, dovrà figurare anche il numero (approssimativo) delle piante legnose agrarie c forestali esistenti nei seminativi semplici, ripartito percentual-

mente fra le· varie specie di piante. .

Negli stessi A]Jpunti di campagna delllwd. A sarà indicato - per le piante legnose di maggiore importanza nel Comune- e prevalgono impianti vecchi o recenti.

..

(6)

- 5 -

Però il metodo oculare dell'apprezzamento a vista delle superfiC1~, indicato al punto 18, nE'sce ugualmente bene per l'operatore pratico ecl esercitato, e fmrà. quello prefel'ihilnwnte usato quando i

non si abbia l'assoluta certezza di ben riuscire ('01 mrto(lo indicato al punto 19. ~

Si raccomanda d1: effettuare m ogm caso tutti i possihili controlli.

MODULO B.

Serve per il l'iassunto, per Com'une, dei dati di: superficie delle se.zioni, }JeJ' "j1·nyola qualità di cul- tura e sue suddivisioni.

Allo scopo di facilitare il raggruppamento delle sezioni ed il rispettivo riassunto dri dati, con riferimento alla giacitura di montagna, collina e pianura, vrrrà data al 1\'Io(1ulo R, in occasiOlH~ di ristampa, la forma seguente:

MODULO R.

COMUNE .. ____ ... .

Riassunto dei dati di superficie delle sezioni per qualità di coltura e loro suddivisioni

(Si adopera un modello per ogni qua,litù, di coltura o sua suddivisione)

(1) _____________

~-

___

= ___ ~ _____ ~_- ___ ~ __ ~ ___________ ~ __ ~ ____ -_~_=-_~_~~:~: __ ~=~_~~_~_~_~_~=~~_~ __ ~ __ ~ __ ~~____

1\

---\1

CLASSE I

I

CLASSE II

I

CLASSE III

I

CLASSJ;] IV

CO~IPLE"f'O

III

Notizie RlIlIe I

I 1 - - - \ forIllPdcll'alle-

I

Specie Specic Rprcir Specie Spl'cip

delle .piante legnose

I

delle piante legnose , clclk piante legnose delle piante legnoBe I lidk piante legno,e vamentu ddle

111111I 11II1II1I 11111111 -111-1 \ 1----"--11 L 11 __ 111·_111 il';::~:r;P~:;;' ·

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per Ha. (3) I per Ha. (3) per Ha. (3) pl'r Ha. (3) il per Ha. (3) I

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Totali

(5)

Totali

(5)

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(5)

Totale Gener.

(5)

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Sezione di

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1IIIlIIII IIIJJJJJJ i~I-Tl-\ 111--IIII-nlllfIJ --llllrJILq

- Illlll:~ IITI~I-IIIII ~~T~T~I!II~mrIT11ITI11TIII

(1)

Si scrive la qualità di coltura o sua suddivisione, quale risulta dal modo

A.

(2)

La notizia sulla forma di allevamento prevalente risulterà dalle annotazioni fatte ller le singole sezioni nel mOlI.

A.

(:n Il numero medio delle piante per ettaro sarà calcolato col procedimento della media ponderata, in<li(:ato

Il,

pago 1:2.

(4)

Sarà segnata l'indicazione di Montagna, o Collina o Pianura, a seconda della giacitura della sC7.iolle.

(5) Totali degli ettari e medie ponderate del numero delle piante per ettaro.

2

(7)

Frattanto i modo B attuali saranno adoperati con queste avvertenze:

a) il titolo del modulo sarà precisato cosÌ: «( Riassunto dei dati di superficie delle SeZlOnI per . qualità di coltura e loro suddivisioni ».

b) il titolo della prima colonna: Numero d'ordine delle sezioni, viene modificato nel seguente:

Numero d'ordine progressivo dei mod. A.

Detta colonna deve venir ripetuta al margme destro del mod. B quando occorra far uso della flcconùa parte di esso.

c) flarà confliderata non esistente la colonna giac'itura, mentre saranno cancellate le lettere M, C, P.;

le righe orizzontali saranno considerate prolungate fino al margine sinistro dello specchio;

La nota nO l in fondo al modo B sarà cosÌ completata: Qualità di colt1.t1'e e loro suddivis1:oni, quali ri- sultano dalla corrispondente colonna del modo A.

Si flcriverà nel corpo del modulo:

1. in alto, la parola: Montagna, e si trascriveranno sotto di essa le superfici delle sezioni di Monta,qna;

2. poi, la parola: Coll1:na, e si procederà alla trascrizione delle superfici deUe sezioni di Collinn;

3. infine, la parola.: Pianura, e si procederà analogamente per la trascrizione delle superfici delle sezioni di Pianura.

Qualora le sezioni fossero numerose, si potrà adoperare un foglio per ciascuna delle tre giaci- ture: Montagna, Collina e Pianura.

Sarà cosÌ possibile sommare i dati delle diverse colonne ottenendo i totali delle classi per ciascuna qualità di coltura considerata da prima per la montagna, per la collina e per la pianura, e poi, in appoflito riepilogo, quelli globali per ciascuna classe delle tre giaciture.

Le notizie riguardanti le slJecie legnose, 1:l numero delle piante per etta1'o, le forme d,i allevamento, tenendo presenti i dati raccolti nel modo A, saranno indicati a parte, distintamente per la giacitura di montagna, collina, pianura e, da ultimo, per il complessivo territorio del Comune.

Nel nuovo modo B per queste annotazioni v'è apposita colonna.

Nel vecchio mod. B le annotazioni suddette si faranno a margine o In calce o in qualche altro modo.

Dai moduli allegati a titolo di esempio, si può vedere come devono risultare compilati i modo B attuali, tenuto conto delle suesposte avvertenze.

Quando, agli effetti del calcolo della produzione, fosse ritenuto utile di conservare distinte per certe qualità di coltura, le superfici di montagna da quelle di collina o di pianura, nel Reparto III del modo I, :'ii riporteranno separatamellte, per giacitura, i totali fatti nel modo B per le qualità di coltura considerate-o

Ad esempio:

Dal modo B può risultare: Seminativo semplice in Montagna . . . .

in Collina . . . .

seminativo semplice Monta,qna e Collina.

E quindi, in tutti i moduli successivi, anzichè riportare la voce:

seminativo semplice Ett. 900, si riporteranno separatamente:

seminativo semplice di M 500 seminativo semplice di C 400.

Ett. 500

» 400

. . . Totale » 900

Si tenga conto però che questo procedimento è consigliabile soltanto quando ne risulti l'a8so- _ Iuta necessità. Di regola basterà, pel calcolo della produzione, la divisione per classi.

MODULO C.

Serve esc!us'ivamente per il riepilogo, per Comune, della superficie improduttiva.

1. Si prenda nota che è stato deciso di non compilare questo modulo, per ciò che concerne la prima pagina: riepilogo delle superfici per qualità di coltura e per classe.

Tale decisione è stata presa perchè, nonostante il modo C non potesse considerarsi un duplicato di

quello a tergo del modo I, pure era conveniente diminuire, per quanto possibile, i conteggi.

(8)

- 7 -

2. Nel modo C resta invece, come già accennato, il prospetto a tergo eli esso, ehe serve per il riepi- logo delle superfici improduttive eli ciaseuna Sezione.

Il totale generale delle dette superfiei impro(luttive delle varie sezioni, dà la suprrficie improdutttva del Comune: aggiungendo a questa la superficie produttiva (agraria e forestale), si ottiene la superficie territoriale del Comune.

MODULO I (l).

Serve tanto nel caso che si tratti di ag,giornwmento del Catrtsto agrario, quanto Ù?J quello di for- rnazione ex-novo del Catasto medesimo.

Il Reparto I e il Reparto II servono però solo nel caso in cui sia fatto l'aggiornamento elpl Catasto agrario. I Reparti III, IV, V e VI servono alla ripartizione della superficie agraria e forestale, secondo quanto è detto qui sotto.

1. Ogni qualità di coltura (o sue suddivisioni), eon i dati della superficie e della classe risultanti dal totale generale del modo B, deve essere registrata nel Reparto III.

Si raceomanda di seguire, nellaregiHtrazione delle Hil1g01(~ (plalità (li coltura, la tNminologia e l'ordine segnato nel quadro a pago Il delle precedenti lHtr\lzioni a stampa. Ciò vale anehe per tutti gli alt,ri moduli.

Le suddivisioni seguono le rispettive qualità di coltura; e ciò è assolutamente necessario per questi due motivi:

a) per facilitare l'esame e lo spoglio dei singoli moduli compilati per tutti i Comuni <lella Provincia;

b) per fare eon faeilità la somma delle superfici delle sotto-q\lalità di coltura, in modo da porre subito in evidenza la superficie totale della qualità di coltura a eui le dette sotto-qualità si riferiscono.

Ad esempio:

REPARTO III.

Dati del Catasto agrario.

---:-::-c-:::===----:c-~==_ - . - - - -... - - - . - - - . - - o <l>

~.s

s'8

::lO

Z'='

Col. 7

QUAUTÀ DI COLTURA E LORO SUDDIVISIONI Col. 8

Sentinativo con piante legnose

a) seminativo vitato b)

c)

olivato olivato--vitato

CLASSE Col. 9

I II III

. -- - -- --'I

RUPERFICIE ETT. OSSERVAZIONI ecc. I:

Col. lO Col. IO-òis

100 50

90 240

Come si vede, alla colonna osservazioni ecc., sarà dato il n. lO bis, e in essa si segnerà il totale di ogni qualità di coltura.

2. Le qualità di coltura e loro suddivisioni sono rilevate e registrate, lorde da tare, nei moduli A e B ; e tali vengono riprodotte, per Comune, nel Reparto III del modo L

È però necessario tener conto delle tare che saranno già state segnate negli appunti eli campagna del modo A, per farne l'apposita registrazione nel Reparto IV del modo L

Qui si osserva che nella tara non deve essere compresa la superficie improduttiva già rilevata e regi- strata nel frontespizio del modo A; ma solamente la superficie assegnata ai fossi, siepi, muricciuoli, viottoli, e simili. Si ricorda che questa superficie, nel modo A, è compresa fra la superficie produttiva.

Non è taifa neppure la superficie che non è destinata alla sernina, sotto le piante legnose, nella collura promisc/w.

L'apprezzamento delle tare sarà fatto, di regola, ocularmente o in base ad informazioni.

(1) Le diciture delle intestazioni delle eolonne 1, 4-, 8 del modo I, debbono completarsi con questa dizione:

«

qualità (U ('oT- tura e loro suddivisioni

».

Lo stesso deve farsi per le intestazioni delle colonne analoghe dci modelli successivi.

Al margine destro del modo I si faccia, quando ricorre il caso, una colonna 20 bis, vicino alla colonna 20, per iscrivervi le

superfici a seminat'i'd, a prati, a prati-pascoli e a pascoli nelle colture legnose specializzate.

(9)

Nei casi in cui sussistono uniformità di condizioni per notevoli estensioni di territorio, sarà opportuno prendere misurazioni dirette, potendo poi i risultati servire per molte altre sezioni, anche nei riguardi del rapporto fra la parte produttiva e quella improduttiva delle tare stesse.

Si ricorda che per le qualità di coltura pascoli, boschi e incolti produttivi, non si fa luogo a detra- zione di tare.

3. Le superfici delle qualità di coltura (o loro suddivisioni), registrate nel Reparto III, vengono rese nette dalle tare, per essere così registrate nel Reparto V.

4. Con il Reparto VI del modo I, viene fatta la ripartizione della superficie agraria e forestale del tfrritorio comunale, fra i tre gruppi principali di colture: - superficie esclusiva di piante erbacee (col. 15), superficie promiscua di piante erbacee e legnose (col. 16), e superficie esclusiva di piante legnose (col. 20).

I dati da trascrivere nelle colonne suddette sono quelli netti da tare, risultanti dalla colonna 14.

La superficie a coltura promiscua di piante erbacee e legnose (col. 16) deve essere suddivisa nelle colonne 17, 18, 19, tenendo conto della superficie realmente destinata alla semina nei seminativi con piante legnose; e della superficie realmente coperta dalle piante erbacee nei prati, prati-pascoli, pascoU e incolti produttivi con piante legnose.

CosÌ, se attorno alle piante legnose, disposte a filari o sparse nei campi, è lasciata una certa superficie non destinata alla semina, deve venir detratta dalla corrispondente superficie totale registrata nella colonna 16. La differenza viene introdotta nella colonna 17, come parte destinata alla semina, mentre la superficie non destinata alla semina viene scritta nella colonna 19.

Ciò vale anche per i prati, prati-pascoli, pascoli, ed incolti produttivi con piante legnose, con la sola differenza che qui si tratta di trovare la parte coltivata a tali qualità di produzioni erbacee e di iscri- verla nella colonna 18, mentre la parte rimanente va registrata, come per i seminativi, nella colonna 19.

Quando però la coltivazione delle piante erbacee, così nei seminativi, come nei prati, prati-pascoli, pascoli, incolti produttivi con piante legnose, vien fatta fin presso ai tronchi delle piante, non si darà luogo a nessuna detrazione di superficie, neppure per gli spazi occupati dai tronchi delle piante.

Quanto alla determinazione delle superfici da introdurre nella colonna 19, debbono servire, come base, gli appunti di campagna, compresi nel modo A, relativi ai sistemi di coltivazione. Negli appunti in parola potrà anche contenersi l'espressione percentuale delle anzidette superfici su quelle totali della relativa qualità o sotto-qualità di coltura.

Qui sotto si elencano le varie qualità di coltura di cui si devono indicare le superfici nelle co- lonne 15, 16 (17, 18(1) e 19) e 20.

Esclusiva a pimi/te f1·banee.

REPARTO VI.

Ripartizione della superficie agraria e forestale.

QUALITÀ DI COLTURA (ESTENSIONE IN ETTARI).

a) - Attribuibili alla colonna 15.

, Seminativo semplice.

Prato permanente semplice.

Prato-pascolo permanente semplice.

Pascolo permanente semplice.

Incolto produttivo semplice.

(1)

Si prenda nota che il paragrafo relativo alla col. 18 nelle

«

Norme sull'uso del mod: I

»,

riportate nel frontespizio del

modello mellesimo, ùeve eRRere enunciato cORi:

«

Alla colonna 18 Ri scriver,'t, la superficie effettivamente coperta dal

prato penna- nenfe,

dal

pr((,to-pa8CoZo permanente,

dal

pas('olo perma.nente: con pia.nfe legno8c;

c la superficie ad

incolto prodllfth,o

con piante

legnose

ed a

prel~(/lente produzione legnosa».

(10)

Promùcua di

- 9 -

b) - Att'ribuibiZ,i alla colonn((, 16.

Scminativo con piè1ntc legno::~e, e ::me suddivisioni.

Parte destinata. alla semlllU, l'ul. 17.

Parte non coltivata a piante erbacee, col. 19.

Prato permanente con piante legnose, e sue suddivisioni. I

7J1:ante erbacce e ' Prato-pascolo permanente cun piante legnose, e sue suddivisioni. \

Purte etrettivallH~nte eoperta dul prato, prato-pascolo e pa.!-ìcolo permanenti, col. 18.

legnose.

Esclusiva di piante legnose.

Pascolo permanente con piante legnose, e sue suddivisioni.

Incolto produttivo con piante legnose.

Incolto prodnttivo a prevalente produ- ZlOne legnosa.

Parte non coperta dal prato, prato-pa- scolo, pascolo col. 19.

Parte che dà un proclotto inl~rba, col. 18.

Parte che non dà un pro(lotto in erba, col. 19.

c) - Attribuibili alla colonna 20.

Colture legnose specializzate, e loro suddivii-lioni:

a)

b)

senza altre coltivazioni erbacee (oliveto: vigneto, frutteto. agrumeto ecc.);

con altre coltivazioni erbacee (agrumeto con seminativo, frutteto con prato, oliveto con pascolo ecc.) (l).

Boschi (compresi i castagneti da frutto).

Ultimate le registrazioni, saranno fatti i totali delle superfici segnate nella colonna lO bis, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20 e 20 bis.

Si ricorda che il totale delle superfici segnate nella colonna lO bis, deve essere uguale alla somma dei totali delle superfici segnate nelle colonne 11 + 14, ed alla somma dei totali delle superfici segnate nelle colonne 11 + 15 + 16 + 20. Alla sua volta, il totale della colonna 14 deve corrispondere alla somma dei totali delle colonne 15 + 16 + 20.

Aggiungendo la superficie improduttiva (quale è a tergo al modo C) al totale della colonna lO bis, si deve ottenere la superficie territoriale del Comune.

Per aver i dati relativi alla Ripartiz'ione della superficie agraria e forestale, di cui è dato lo !-ìchema a tergo del modo I, si prendono i totali riportati nella colonna lO bis, per ciascuna Cl ualità di coltura.

Nel riepilogo relativo sono state annullate le parole "Tare improduttive" che figurano :-;otto la dicitura "Superficie imlJroduttiva '" a tergo del modo I.

MODULO II.

Serve per suddividere le superfici del seminativo - semplice, o con piante leUl/.ose, - e del semi- nativo nelle colture legnose specializzate - fra le diverse piante erhaeee eoltivate (~).

Tale suddivisione è fatta in rapporto alle rotazioni agrarie in uso. Per q lleste 0I)(~rahioll i oceorrc la massima attenzione e la maggiore precisione, dipendendo in gran parte da esse l'csattehza della detcr- minazionè dei prodotti.

Dette superfici potranno essere integranti o ripetute.

Il reparto coltivazioni semplici e pirtnte consociate è riservato alle piante crhaeee elw oeeupano la !-ìuper- ficie integrante; il reparto coltivazioni intercalari o di successivo raccolto è riservato alle piante che occupano la superficie ripetuta.

(1)

La superficie coltivata in tal modo a r-;emillativo o a prato o a

pa~iCol(J

euu. sal'à considerata i';Hpel'ficie ripetuta e si se- gnerà o fra parentesi fuori a margine della colonna 20, accanto alla superficie integrante scritta nella stessa col. 20, per la qualità di co'tura

«

piante legnose speciàlizlIate ", o in una uolonna 20 bis, fatta vicino a quella 20.

(2) Nell'esempio si è, per maggiore chiarezza, aggiunto alla dicitura: ])iantc erbacee

n~i

seminativi, le parole: ({ e nelle colture lcgno:;e

specializzate» •

(11)

Si noti subito che in questo secondo reparto del modo II, devono essere registrate anche le superfici delle p1:ante erbacee dei seminativi nelle colture legnose specializzate, per quanto non corrispondano esattamente alla intestazione del reparto. Nei moduli allegati a titolo di esempio, si è perciò aggiunta in corsivo, ne Ha intestazione, la dicitura: e nelle colture legnose specializzate.

Per trascrivere i dati di una qualità di coltura e sua suddivisione, dal modo I al modo II, si osser·

verà che:

nella colonna l del modo II sia scritto il n. o d'ordine della qualità di coltura, già scritto a fianco di questa, nella colonna 7 del modo L

nella colonna 2 del modo II sia scritta la denominazione della qualità di coltura risultante dalla co- lonna 8 del modo I;

nella colonna 3 del modo II, sia scritta la classe già segnata nella colonna 9 del modo I, a fianco della qualità di coltura considerata;

nella colonna 4 del modo II sia scritta la superficie netta da tare segnata nella colonna 15 o nella colonna 17 del modo I - (pei seminativi semplici oppure per quelli con piante legnose), - o nella co- lorma 20 bis, (seminativi nella qttalità di coltura a piante legnose specializzate);

nella colonna 5 saranno segnati i nomi delle piante erbacee coltivate in rotazione, e i nomi delle piante consociate. Se trattasi di piante di successivo raccolto, i loro nomi saranno invece segnati nella colonna Il.

Le suddivisioni di superfici integranti saranno scritte, a seconda della classe, nelle colonne 6 a 9; le suddivisioni di superfici ripetute saranno scritte, a seconda della classe, nelle colonne 12 a 15 (l).

La suddivisione delle superfici di ogni classe di seminativo, fra le varie piante erbacee coltivate, sarà agevolata dalla migliore conoscenza di esse e, come si è detto, della rotazione agraria seguita nelle diverse classi di terreno.

Gioveranno allo scopo gli appunti presi in campagna e le informazioni di persone pratiche e coscienziose.

Talora gioverà esaminare direttamente la superficie occupata dalle singole coltivazioni erbacee, in aziende tipo, per zone di Comune, appartenenti alle varie classi di produttività, in modo da poter così stabilire le percentuali di riparto della superficie fra le varie piante erbacee coltivate, percent1.wli che saran- no poi applicate per il territorio a cui è stata riferita l'azienda tipo suddetta.

Potrà anche risultare che la rotazione agraria non sia unica a causa della giacitura, della natura dei ter- reni, dei sistemi di coltivazione ecc. In questo caso converrà procedere a conteggi appositi per stabilire, con la maggiore esattezza, le percentuali di ripartizione della superficie dei seminativi fra le diverse coltivazioni.

La stessa indagine deve farsi quando in un territorio non vi sia rotazione regolare. In ogni caso devesi tener presente di attribuire ad ogni pianta la percentuale di superficie da essa occupata mediamente ed annualmente all' epoca della rilevazione.

Dovrà esser rilevato quali piante siano consociate ad altre e quali siano intercalari o di successivo rac- colto. La superficie destinata alle piante consociate sarà espressa e determinata in percentuale della totale superficie a seminativo; la superficie invece destinata a piante intercalari o di successivo raccolto, sarà determinata in percentuale di quella occupata nella rotazione dalla pianta principale a cui succede, ed espressa però, nel mod. II, in percentuale del t.otale delle superfici di ciascuna classe dei seminativi.

Non si dimentichi che quando il pascolo è posto in rotazione a turno decennale, deve essere considerato seminativo, esprimendone la superficie in cifra assoluta e in percentuale.

Una volta registrate nelle colonne 6, 7, 8 e 9 (classi) le superfici occupate da ciascuna pianta erbacea, devono farsi i totali per ciascuna classe, in modo ch~ essi ribattano rispettivamente con la superficie e classe della qualità di coltura considerata.

Giova ripetere che per la qualità di coltura seminativo nelle piante legnose specializzate (da iscriversi pure nella colonna 2) si applicherà lo svolgimento della rotazione (se c'è) o le percentuali altrimenti dedotte, segnando le piante erbacee coltivate nella colonna 5, e registrando le superfici rispettive nel Reparto delle superfici ripetute (coltu,re intercalari e di successivo raccolto), mentre le superfici globali saranno segnate fra parentesi nella colonna 4.

Terminata la registrazione e la ripartizione per classe delle superfici integranti e di quelle ripetute, si faranno i totali per ciascuna qualità di coltura, come è indicato nel modo II dell'allegato Esempio.

(1) Le volonne lO e 16

11011

verranno usate, pCl'chè, come già fu detto a pago 2,

11.5,

le classi di terreni suno al ma!:lsiroo quattro.

\

(12)

- 1 1 -

MODULO III.

Serve a registrare per Comune:

1. la superficie delle qualità di coltura: prato, prato-pascolo c pascolo permanente (l): tìcmplice o con piante legnose (superficie integrante);

2. la superficie a prato o 11 pascolo, nelle tare produttive, o sotto ì boschi o sotto altre colture arboree (superficie ripetuta) ;

3. le superfici a pascolo nel sert"inatù!O a T'iposo o nell'incolto prodllttil'O (tìuperfici ripetute).

Per le coltivazioni su nominate si deve rilevare in luogo, e distinguere ncl modo III, la parte che è irrigua da quella che è asciutta.

Si raccomanda di prendere nota, facendo le opportune scritturazioni nella testata delle colonne del modo III, che:

1. Le superfici dei pascoli, dei boschi e degli incolti produttivi sono già cli per loro medesime nette da taTe, poichè la tara non si calcola per queste qualità di coltura.

2. Nelle colonne 4 e 5 si registrano le superfici integranti tanto dei prati semplici, quanto quelle dei prati con piante legnose.

3. Nella colonna 6 si registrano le superfici ripetute n prato nelle lare lJroduttive dei tìeminativi semplici e con piante legnose e delle colture legnose specializz.ate.

4. La dicitura del titolo della colonna 7 : sotto i filari delle piante ley J/ose, deve sostituin·,i con la seguente: sotto le piante legnose. In questa colonna si registreranno anche le superfici n prato nella qualità di coltura: « colture lègnose specializzate)).

5. N elle colonne 8 e 9 si registra.no le superfici integranti dei prati pascoli tìemplici o con piante legnose.

6. Nelle colonne lO e 11 si registreranno le superfici integranti tanto dei pascoli semplici, q \tanto dei pascoli con piante legnose.

7. Nella colon !la 12 si registrano le superfici a pascolo nel seminativo a riposo (superficie rijJetula).

Nella testata della colonna si deve aggiungere la frase: e .sulle taTe produtti'l'e, per poter met- tervi a posto la superficie (ripetuta) a pascolo sulle tare pmduttive dei seminativi, prati e lJrati - pascol'i (semplici o con piante legnose) e delle piante legnose specializzate.

8. Nella colonna 13 si registra la superficie a pascolo nell'ineolto produttivo scmplice o non.

9. Nella colonna 14 devc essere registrata la superfieie (ripetuta) a pascolo sotto 1(' piante arboree (nei seminativi e nelle colture legnose specializzate) e nel bosco; ma in questo caso, solo quella che è effettivamente pascolata, e non già la superficie totale del boseo.

Si ritiene opportuno indicarc nel cluadro Begucnte la eorrispondenza delle colonne fra i modo I e III.

!l'RATO-P ASCO LO I PASCOLO

I T. I I·~_I_ ;--~I-_~~~-i ~_~_~_ ~-. F-

1~

20

S 9 lO

I

11 I 12

15 el8 15 c 18 15 e 18 I]" ciS I J ~

'" $3 e 14

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'"

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'" 18 Bw ~~

~ L~

e

19

N. B.

~

l

~

:::luperfiei integrallti. - H

~ ~uperfici

ripetlJte.

(1) Nella testata del modo III, in diRtribuziolle, lo parole:

« tt

coltura

('se!m;i\';! ",

soUu la voce Praili. devo\lo

e~SlJl'e

cancellate e sostituite dalla parola

«

permanente»; dcI pari, !:lotto In, voce

f>mfo-I)((Sm[o,

dev('f.;Ì serivcre la parula

«

permanente ",

Queste variazioni sono state introùotte nel moù. III ùelI' .l!;ticmpio allegato.

(13)

:1

I.

MODULO IV.

Serve a registrare le superfici integranti e le superfici ripetute, coperte dalle piante legnose delle seguenti qualità di coltura (e loro suddivisioni) :

l0 seminativi con piante legnose (vitato, olivato ecc.).;

20 coltul'e legnose specializzate (vigneti, oliveti, agrumeti ecc. );

30 prato, prato-pascolo, pascolo permanente, con piante legnose;

40 incolto produttivo con piante legnose e a prevalente produzione legnosa;

5° boschi.

Il nO d'ordine (Col. l), la denominazione della qualità di coltura (Col. 2), la classe (Col. 3), saranno quelle delle corrispondenti colonne 7, 8 e 9 del modo I.

. Il reparto: coltura pl'omiscua delle piante legnose con piante erbacee, serve per le superfici ripetute;

l'altro reparto: coltura esclusiva delle piante legnose, serve per le superfici integranti.

N ella colonna 4 saranno scritte tutte le superfici segnate nella colonna 16 del mod. I; e nella colonna 7 saranno segnate tutte le superfici della colonna 20 del Mod. I.

Per le superfici delle tare produttive dei seminativi con piante legnose o delle colture legnose speèializzate, nel caso in cui dette tare diano anche, o soltanto, una produzione legnosa, saranno indicate, ultimate le registrazioni richieste dal modo IV, ed ai fini della determinazione dei prodotti delle piante legnose, le stesse notizie richieste dal mod. IV per le piante legnose in coltura promiscua od esclusiva.

Qualora le tare dei seminativi semplici diano una produzione legnosa di qualche importanza, specialmente di legname da lavoro o da carta, si daranno, anche per dette tare, le notizie che devono eS8ere fornite per i seminativi con piante legnose e per le colture legnose specializzate.

Le notizie sulla forma di allevamento, esclusiva o prevalente, ed i dati sul numero delle piante per ettaro saranno desunti rispettivamente dal modo A e dal modo B.

Il numero delle piante per ettaro spettante alle singole sezioni va preso dal modo B. Il numero delle piante per ettaro nel Comune si determina eseguendo la media ponderata del numero delle piante ad ettaro relative alle varie sezioni.

Si dà un esempio del calcolo di tale media ponderata.

Sezione

»

»

NUMERO

/ ' PIANTE LEGNOSE

SEMINATIVO CON PIANTE LEGNOSE

A ETTAltO SUPERFICIE

I

ETTARI

Viti Aceri

la - Vitato con aceri. 400 80 5

2a - » » » 240 60 3

3 a - » » » . 160 40 2

Conteggio per la media ponderata delle viti.

400 X 5 = 2.000 240 X 3 = 720 160 X 2 = 320 lO 3.040

80 X 5

=.:

60 X 3 = 40 X 2 = lO

400 ~ 180 I

80 \ 660 )

3.040: lO = 304

304 è precisamente il numero medio delle viti per ettaro nel lO ettari occupati dalle 3 sezioni.

Conteggio per la 'inedia ponderata degli aceri.

660: lO = 66

66 è precisamente il numero medio degli aceri per ettaro nei lO

ettari delle 3 sezioni.

(14)

- 1 3 -

SUPERFICI (integranti) AD ORTO ED A FIORI.

Le superfici coltivate ad orto e coltivate a fiori sono seminativi cm;tituenti qualità di coltura particolari.

Per gli orti si farà la distinzione:

Orti stabili (industriali) irrigui o asciutti, che, singolarmente o complessivamcnte, nel Comune abbiano importanza per l'ampiezza della superficie e la varietà ed entità degli ortaggi prodotti pel consumo locale e per l'esportazione interna o all' estero.

Orti stabili (familiari) di minima superficie, i quali costituiscono un annesso ai fabbricati rurali ed urbani.

Per ogni Comune, la superficie globale degli orti stabili di maggiore superficie, a carattere industriale, sarà tenuta distinta dalla superficie globale degli orti a minima superficie, a carattere familiare, rurale o urbano. Entrambe queste superfici sono considerate integranti ed indicate nel loro complesso.

Si prenderanno inoltre le più accurate indicazioni relative alla rotazione, per poter determinare, con la maggiore sicurezza, la superficie occupata da ciascun ortaggio annualmente (anche ripetutamente), al fine di avere la base per il calcolo del prodotto.

Veda si l'esempio di avvicendamento riportato nell' Allegato 2 alle presenti istruzioni.

MODULO V.

Serve a ca,lcolare la produzione di ciasc'U'na colt~l1'a nel Co'mune. Sulla produzionc influiscono i sistemi di coltivazione, la· giacitura del terreno, la classe, le forme eli allevamento delle piante legnose, ecc.

Le schede modo V saranno numerate nell' ordine dell' Elenco de,i prodotti alleg(1to alla presente circolare (Allegato nO 1).

Si prenda nota di perfezionare il modo V come appresso:

l. Intestarlo in alto con la dicitura: Catasto agrario.

2. Il N. B. deve limitarsi soltanto a questa dicitura:

Si ricorda di adopera1'e uno stampato per ciascun prodotto, principale o accessorio, atlenendu:ii all'Elenco (Allegato n.O 1).

3. N ella seconda colonna si iscriverà anche la forma di allevamento delle piante legnose, quando ciò sia necessario per il calcolo della produzione.

4. Saranno considerati, e tenuti distintamente raggruppati per ogni prodotto, i dati riferentisi alle superfici integranti da quelli riferentisi alle superfici ripetute.

Allo scopo però di non usare due modelli distinti per uno stesso prodotto, si segnerà nel mezzo della prima linea posta immediatamente sotto l'intestazione: Supe1'fici integ1'anti, e, dopo fatte le registrazioni richieste del modello per tutte le superfici integranti, si segnerà sotto: Superfici ripetute, prose- guendo poi le registrazioni richieste.

Infine saranno fatti i totali per le superfici integranti e per quelle ripetute.

Così, in un solo modello, e per tutto il territorio comunale, sarà possibile fare la elaborazione dei dati relativi al prodotto considerato.

5. I dati di produzione da registrare nelle ultiine due colonne, sono quelli del 1929 (produzione per ettaro e complessiva). Però sarà solo indicata globalmente la quantità per ogni prodotto, cioè senza la ripartizione per qualità di coltura e classi.

6. Per il calcolo dei prodotti di ciascuna coltura (almeno nei ~elllinativi), ~arebbe desiderabile che

fossero fatte indagini in aziende tipiche.

(15)

II·.,

f I

ij

I I,

Si ricorda che:

a) Il dato fondamentale da rilevare è quello medio per ettaro e per ciascuna classe di prqduttività.

b) Tale prodotto medio unitario, in linea di principio, corrisponderà alla media aritmetica dei p1'Odotti unitari di un sessennio, ottenibile coi metodi di coltura più usati all' epoca del rileva- mento; oltre al prodotto medio, si metta il prodotto per ettaro, che è stabilito, per uniformità, in quello del 1929 (l).

c) La produzione unitaria media di un territorio comunale è data dalla media ponderata delle produ- zioni unitarie medie delle varie classi, che si Pl,tÒ ottenere facilmente facendo la somma delle produzioni to- tali relative alle varie classi e d1:videndola per la somma di tutte le superfici consìderate.

d) Tali produzioni medie unitarie debbono essere calcolate per tutte le piante erbacee e legnose coltivate nel territorio di eiascun comune: ma non si fa tale calcolo per le « qualità di coltura forestali»

(boschi - fatta eccezione per i castagneti da frutto, - piante legnose forestali nei prati permanenti, prati-pascoli permanenti, pascoli permanenti e incolti produttivi con piante legnose forestali o a prevalente produzione legnosa), spettando al Catasto ed alla Statistica forestale la determinazione di tali prodotti.

e) Per gli ortaggi di gran coltura - pur adottando un'unica scheda - si debbono rilevare separatamente i prodotti delle piante ortensi coltivate in pieno campo, ed i prodotti delle piante ortensi coltivate negli orti stabili industriali.

f) Per la produzione degli orti stabili familiari di minima superficie, urbani e colonici, si am- mette che la rilevazione del valore dei prodotti sia fatta globalmente per Comune. Per le circoscrizioni provinciali si indicheranno, in ordine d'importanza, le specie prevalenti degli ortaggi coltivati.

g) l,a produzione dei prati sarà eflpressa in fieno normale.

h) Per i prati artificiali, oltre al prodotto in fieno normale, sarà indicato quello dei semI (seme di trifoglio o di erba medica o di sulla, o di lupinella, e via dicendo). Dovrà indicarsi in scheda a parte il prodotto del prato dell'anno d'impianto.

i) Sarà determinata la produzione foraggera, calcolata in fieno normale, delle tare produttive dei seminativi, e quella del pascolo nel seminativo a riposo, e del pascolo nelle colture legnose specializzate e nei boschi, ecc.; così pure sarà determinata, con la maggiore possibile approssimazione, la produzione di foglie, strami, paglie, stocchi ecc., in base al numero ed alla specie delle piante coltivate per ettaro.

l) Circa i rilievi delle superfici coltivate a fiori a scopo industriale e dei loro prodotti, trattandosi di ZOlle ÌlOn vaste e ben determinate, sarà proceduto con i maggiori particolari, possibilmente Comune per Comune.

Le superfici ed i prodotti saranno dati per singoli gruppi di piante da fiori o di piante ornamentali.

Potranno tali dati esser registrati anche su modelli localmente preparati secondo le varie eSIgenze.

'in) Per i prodotti del V. Gruppo - di eui alla nota (1) a pago 15 -- tanto la superficie quanto il lllLlnero delle piante e la loro produzione, devono essere dati per ciascuno di quelli che nell' Elen- co dri prodotti lHincipali e seconda/j'i (Ali. n. l) portano, a fianco, l'indicazione dell'unità di misura da ufotarsi.

La produzione « totale» - media e dcI 1929 - richiesta dal modo V, e la corrispondente su- perficie, potranno essere indicate globalmente, cioè senza distinzioni nè di clasE-le di produzione, nè di qualità o sottoqualità di coltura, qualora ciò faciliti la compilazione del modulo, senza pregiudizio della necesE-laria approssimazione al vero richieE-lta per tutti gli altri prodotti.

Con ciò è implicito che anche il numero delle piante potrà essere indicato globalmente, e che la produzione «per ettaro)) potrà essere ricavata da quella «totale)).

Nel calcolo della produzione legnosa si terrà conto non solo del prodotto derivante dalle po- tature, ma anche di quello proveniente dalle piante intere, che, secondo le abitudini locali, vengono man mano eliminate, con o senza sostituzioni.

(1)

Gli appunti di campagna indicheranno i dati raccolti a questo riguardo e la indagine fatta per il territorio comunale.

(16)

- 1 5 -

MODULO VI.

Rappresenta il bilancio completo delle superfici delle colture c delle loro produzioni in ogni Comune.

Il modo VI è compilato con i dati del modo V, e del modo I, quest'ultimo solo per quanto riguarda le tare improduttive (col. 13) e le superfici non coltivate a piante erbacee (col. 19).

Naturalmente le superfici del modo V corrispondono a quelle dei precedenti moduli.

La scritturazione dei prodotti di ciascuna qualità di coltura sarà fatta secondo l'ordine delle schede Mod. V (l).

Nella colonna 14 (superficie ripetuta) si segneranno anche i dati delle coltivazioni erbacee nelle piante legnose specializzate, riportandole dal modo V.

Si raccomanda di usare molta attenzione nell'iscrivere in una colonna, piuttosto che nell'altra, queste superfici ripetute.

Nelle colonne 17 e 18 saranno registrati, per ciascun prodotto, i dati di produzione, sia media che complessiva, contenuti nel modo V.

Nella cDlonna annotazioni (20) saranno indicate le caratteristiche dei prodotti, e saranno date no- tizie sul consumo, sull'esportazione interna o estera, e su quanto altro sarà creduto opportuno di rilevare.

Così si dirà :

per il granturco: se è bianco o giallo;

per l'uva: se è da tavola o da vino, e se esportata o consumata localmente e se aVVIcne esportazione nei centri interni di grande consumo o all' estero;

per il granturco, orzo, avena, la quantità che è consumata per il bestiame;

e via dicendo.

Terminata la registrazione delle coltivazioni e dei prodotti, sarà fatto il totale delle loro superfici. Si noti però di aggiungere, via via, al totale delle superfici 'integranti di ogini gruppo di qualita di coltwra, la ri- spettiva superficie delle tare produttive ed improdutl'ive (col. 13 del modo I), e quelle registrate nella col. 19 del detto modo I.

Il totale generale darà la superficie agraria e forestale. Aggiungendo a questa la superficie improdut- tiva (mod. C), si avrà la superficie territoriale del Comune.

Nelle norme per 1'uso del modo VI (ultima pagina del modello) si prenda nota dei seguenti chiarimenti:

Nelle norme per l'uso della Colonna 3, devesi intendere natura del prodoUo, anzichè denomina- zione del prodotto: ed in tal modo deve essere intestata la colonna 3 del detto modo VI.

Nelle norme per l'uso delle colonne 12 a 16, sostituire il testo della nota con il seguente :

« Segnare per ogni qualità di coltura i dati delle rispettive superfici; e registrare quelle integranti

« nella colonna 12 e quelle ripetute nelle colonno 13, 14, 15. Si tenga presente che le superfici integranti

« sono quelle occupate dalle piante erbacce per l'intero anno agrario, e che le fmperfici ripetute sono (luelle

« occupate dalle piante erbacce intercalari o di successivo raccolto, e dalle piante erlmcee nelle colture

« legnose specializzate)).

MODULO VII.

Il Modulo VII non verrà compilato in questo prnllO stadio dei lavori, in quanto esso pre~mp­

pone che siano già stabjlite le Regioni e le Zone agrarie. Ma tale ultima (letel'lninazione non potrà aver luogo se non alla fine dei lavori, quando si posseggono i dati per tutti i sillgoli Comuni, ed in seguito ad accordo fra questo btitutJo ed i Sigg. Uommissari.

(l) Nella Nota a tergo del modulo VI i prodotti '-:0110 denolllinati e ritllliti in dllque Gruppi.

Si è mantenuta la ripartizione dei prodotti in cinque gruppi, :,;alvo lievi modificazioni nelle denominazioni dci gruppi e qual- che spostamento di prodotto da uno all'altro gruppo.

Ecco la denominazione dei cinque gruppi, come sono riportati nell'lt'lenco dei prodott-i prinC'ipali e sccondltri per ogn'i cultura, ehe è allegato alle presenti istruzioni.

I GuuPpo - Semvnativi, (semplici o con piante legnose c nelle colture legnose specializzate (compresi gl'i orti).

II GRUPPO - Prati,

prati~ascoli,

pascoli, pascoli perrncuwnti (semplici o con piante legnose), comprese le fuglie, I:i

InC ,

ccc di piante erbacee.

III G uuppo - Colture lermose specializzate c promiswc.

IV GuuPPo - hwolti produttivi (semplici, con piante legnose, a prevalente produzione lcgno:,;a,).

V GRUPPO - P'iante legnose - per altri prodotti

- - o

(17)

Saranno invece raccolte le notizie relative alla natura, alla giacitura, alla configurazione, all'altitudine, al clima, alle piante coltivate, ai sistemi di colture prevalenti, alla economia della popolazione rurale e alla sua densità in rapporto alla fisionomia ed ai caratteri del Comune, in modo che sia poi possibile procedere a raggruppamenti omogenei di essi nella Regione.

Per rendere i sopraluoghi del personale più facili, sicuri e rispondenti alloro scopo statistico, si è prov- veduto alla stampa di un'apposita Tessera di riconoscimento che l'Istituto Centrale di Statistica intesterà ai nominativi che gli verranno indicati dai Commissari provinciali per il Catasto Agrario.

Nel nuovo modo A, del quale i Sigg. Commissari saranno già in possesso, devono essere trascritti (l'fiche i dati eventualmente già registrati nel vecchio modo A, a suo tempo spedito.

Tutti i modelli (A, B, C e I, II, III, IV, V, VI, VII) devono essere compilati in doppio esemplare, di cui uno resterà presso ciascun Commissario provinciale e l'altro verrà inviato a questo Istituto.

È possibile che queste istruzioni supplementari non abbiano previsto tutti i vari casi che possono presentarsi nell'esecuzione del lavoro. È quindi necessario che i Signori Commissari provinciali sottopon- gano all'Istituto i nuovi quesiti che potessero eventualmente sorgere, mentre l'Istituto, dal canto suo, cercherà di tenersi in contatto continuo per uniformare l'andamento delle operazioni e far tesoro dei sug- gerimenti che potessero esser dati dai Signori Commissari. Quanto alle difficoltà effettive della rilevazione, esse non potranno ridursi al minimo senza un'assoluta uniformità del metodo di indagine, di raccolta e di registrazione ed elaborazione dei dati.

Non resta che proseguire intensamente il lavoro, che deve essere finito, secondo le istruzioni di S. E. il Capo del Governo, entro il dicembre del 1930.

Si attende assicurazione di ricevimento della presente e si esprime la piena fiducia che, mediante la intelligente ed attiva azione e direzione da parte dei Signori Commissari provinciali per la Statistica e il Catasto agrario, il lavoro iniziato procederà con sicurezza e sollecitudine per esser pronto, come si è detto, entro il 1930.

IL PRESIDENTE DELL'IsTITUTO CENTRALE

DJ

STATISTICA

CORRADO GINI

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