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CATASTO AGRARIO

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(1)

ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA DEL REGNO D'ITALIA

CATASTO AGRARIO

1929-VIII

COMPARTIMENTO DEL VENETO

PROVINCIA DI P ÀDOV A

FASCICOLO

23

ROMA

ISTITUTO POLIGRAFICO DELLO STATO

LIBRERIA

1933 - ANNo XI

(2)

ISTAT - Biblioteca

Inventario S.B.N ••

~~.S

.... .

Data ....

.J.3.5.~

... .

(3)

-PROVINCIA

N

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PADOVA

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Se!1ni Convenziona/i:

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Co1J/ìni di

J>J.ovincia

Re/ione A!I/'ana

Zona

A!I/'aria

Comune

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REGIONI'

E

ZONE

AGRARIE

COLLINA

VI

-

Co/Il EU9dnei

PIA

N

URA

VI I

-

Irl'lgua de/ Brenta

VIII

-

Asciul/a del Brenta e Musone

IX

-

Asciutta dellJrenta e Baccluglione

x

-

C

e

realicola deU'.Adlg

e e

6orzon

XI

-

Vitico/a

del/~alge

e -(}Ol'Zon

XII

-

Basso Brenta

#

,

.'

(4)

ELENCO ALFABETICO DEI COMUNI •

Pago

IV

CENNI ILLUSTRATIVI SUI RISULTATI DEL CATASTO AGRARIO DELLA PROVINCIA DI PÀDOVA •

»

v

I.

Rilevazioni. -

1.

Criteri di rilevazione -

2.

Qualificazioni, classificazioni, produzioni -

3.

Avvicendamenti.

II.

Territorio e sua ripartizione. - 4.

Confini, regioni e zone agrarie -

5. Il

terreno.

III.

Popolazione - Aziende agricole - Bestiame. - 6.

Popolazione -

7.

Popolazione agricola -

8.

Aziende agricole -

9.

Bestiame.

IV.

Superfici. -

lO.

Provincia -

11.

Regione agraria di collina -

12.

Regione agraria di pianura -

13.

Confronti col Catasto precedente:

Coltivazioni erbacee; coltivazioni legnose.

V.

Produzioni unitarie e to,ali. - 14.

I dati del Catasto

1929 - 15.

Confronti col Catasto precedente: Coltivazioni erbacee; coltivazioni

legnose -

16.

Numero delle piante legnose.

17.

Conclusioni.

TAVOLE

AVVERTENZE ALLE TAVOLE • • • • . . . .

TAVOLA I

RIASSUNTO DELLA PROVINCIA DI PÀDOVA . . • . . .

TAVOLA II

PROVINCIA

DI

P ÀDOV A •

Regioni agrarie:

REGIONE AGRARIA

DI

COLLINA - Zona agraria VI - (Colli Eugànei)

REGIONE AGRARIA DI PIANURA.

Zone agrarie:

ZONA AGRARIA VI

- Colli Eugànei . • • • . . • . .

ZONA AGRARIA VII - Irrigua del Brenta

. . • • • .

ZONA AGRARIA VIII - Asciutta del Brenta e Musone

ZONA AGRARIA IX

- Asciutta del Brenta e Bacchiglione.

ZONA AGRARIA X

- Cerealicola dell'Adige e Gorzon . . •

ZONA AGRARIA XI

- Viticola dell'Adige e Gorzon

ZONA AGRARIA XII - Basso Brenta • . . • . . . •

TAVOLA

III

COMUNI DELLA ZONA AGRARIA VI - Colli Eugànei

l.

Arquà Petrarca

Pago 20

7.

Lozzo Atestino

2.

Baone

·

»

21

8.

Rovolon

3.

Battàglia Terme

»

22

9.

San Pietro Montagnon

4.

Cinto Eugàneo

»

23

lO. Tèolo

5.

tste

»

24

11.

Torréglia .

6.

Galzignano

»

25

12.

.

COMUNI DELLA ZONA AGRARIA VII - Irrigua del Brenta

13.

Carmignano del Brenta.

Pago 34

18.

Grantorto.

·

14.

Cittadella

»

35

19.

San Martino di Lupari.

15.

Fontaniva

·

.

»

36

20.

San Pietro in Gu

16.

Galliera V èneta

»

37

21.

Tombolo.

17.

Gazzo

. ·

.

»

38

COMUNI DELLA ZONA AGRARIA VIII - Asciutta del Brenta e Musone

22.

Borgoricco . .

Pago 44

29.

Piombino Dese

. ·

.

23.

Campodarsego.

»

45

30.

San Giorgio delle Pértiche

24.

Camposampiero

»

46

31.

San Giorgio in Bosco

25.

Campo San Martino

»

47

32.

Santa Giustina in Colle

26.

Curtarolo .

»

48

33.

Trebaséleghe

.

. ·

.

27.

Loréggia •

»

49

34.

Villa del Conte

. .

. .

28.

Massanzago

»

50

35.

Villanova di Camposampiero

COMUNI DELLA ZONA AGRARIA IX - Asciutta del Brenta e Bacchiglione

36.

Abano Terme •

Pago 60

40.

Carrara San Giorgio •

37.

Albignàsego.

»

61

41.

Carrara Santo Stéfano

38.

Cadoneghe

»

62

42.

Casal Ser

U

go. •

·

39.

Campodoro .

»

63

43.

Cervarese Santa Croce

(5)

44.

Legnaro

·

Pago 68

53.

Rubàno.

.

·

·

Pago

77

45.

Lìmena.

·

·

·

J)

69

54.

Saccolongo

·

.

.

·

. .

.

.

J)

78

46.

Maserà di Pàdova •

»

70

55.

Sant' Angelo di Piove

di

Sacco

J)

79

47.

Mestrino

. .

.

.

.

»

7l

56.

Saonàra.

.

· .

. ·

»

80

48.

Noventa Padovana.

»

72

57.

Selvazzano Dentro .

»

81

49.

Pàdova

· · · ·

li

73

58.

Veggiano •

.

·

li

82

50.

Piazzola sul Bren fa

»

74

59.

Vigodàrzere .

»

83

51.

Polverara.

·

·

»

75

60.

Vigonza

. ·

.

·

»

84

52.

Ponte San Nicolò

·

li

76

61.

Villafranca Padovana

»

85

COMUNI DELLA ZONA AGRARIA X - Cerealicola dell'Adige e Gorzon

62.

Agna

Pago 88

75.

Ospedaletto Eugàneo.

Pago

101

63.

Anguillara Vèneta •

»

89

76.

Piacenza d'Adige

Il

102

64.

Barbona

·

·

»

90

77.

Ponso.

»

103

65.

Boara Pisani

. . ·

»

91

78.

Saletto

·

li

104

66.

Carceri.

· ·

· .

·

»

92

79.

Santa ]dargherita d'Adige

li

105

67.

Casale di Scodòsia

»

93

80.

San t' t;lena •

»

106

68.

Castelbaldo •

»

94

81.

Sant' Urbano

»

107

69.

Granze.

.

»

95

82.

Solesino

»

108

70.

Masi

»

96

83.

Stanghella

»

109

71.

Megliadino San Fidènzio

»

97

84.

Urbana

»

110

72. Megliadino San Vitale.

»

98

85.

Vescovana

»

111

73.

Merlara

»

99

86.

Vighizzolo d' t;ste

li

112

74.

Montagnana

»

100

87.

Villa Estense .

li

113

COMUNI DELLA ZONA AGRARIA

XI -

Viticola dell' Adige e Gorzon

88.

Arre .

Pago 116

93.

Pernumia

·

Pago

121

89.

Bagnoli di Sopra

Il

117

94.

Pozzonovo

»

122

90.

Cartura

»

118

95.

San Pietro Viminàrio

JI

123

91.

Conselve

»

119

96.

Terrassa Padovana

»

124

92.

Monsélice

))

120

97.

Tribàno

.

·

li

125

COMUNI DELLA ZONA AGRARIA

XII -

Basso Brenta

98.

Arzer Grande

Pago 128

102.

Codevigo.

Pago

132

99.

Bovolenta.

»

129

103.

Corrézzola

·

»

133

100.

Brugine.

»

130

104.

Piove di Sacco

»

134

101.

Candiana

»

131

105.

Pontelongo.

»

135

Fuori testo: una cartina .chematica della Provincia di Pàdova.

Abano Terme

Agna.

Albignàsego .

Anguillara Vèneta

Arquà Petrarca

Arre

Arzer Grande

Bagnoli di Sopra.

Baone

Barbona

BattàgBa Terme

Boara Pisani

Borgoricco

Bovolenta

Brugine

Cadoneghe

Campodarsego

Campodoro

Camposampiero

Campo San Martino

Candiana

Càrceri

Carmignano

di

Brenta

Carrara San Giorgio .

Carrara Santo Stéfano.

Cartura.

Casale di Scodòsia

N'amero di riferimento

36

62

37

63

l

88

98

89

2

64

3

65

22

99

100

38

23

39

24

25

101

66

13

40

41

90

67

ELENCO ALFABETICO DEI COMUNI

Casal Ser Ugo

Castelbaldo

Cervarese Santa Croce .

Cinto Eugàneo

Cittadella

Codevigo.

Conselve.

Corrézzola

Curtarolo

Èste

Fontaniva

Galliera Vèneta.

Galzignano .

Gazzo.

Grantorto

Granze

Legnaro

Limena

Loréggia .

Lozzo Atestino

Maserà di Pàdova.

Masi.

Massanzago.

.

Numel'o di riCerlmento

42

68

43

4

14

102

91

103

26

5

15

16

6

17

18

69

44

45

27

Megliadino San Fidènzio .

Megliadino San Vitale .

Merlara

7

46

70

28

71

72

73

47

Mestrino.

. .

Numero di riferimento

Monsélice

92

Montagnana

74

Noventa Padovana

48

Ospedaletto Eugàneo

75

Pàdova

49

Pernumia

93

Piacenza d'Adige

76

Piazzola sul Brenta .

50

Piombino Dese

29

Piove di Sacco

104

Polverara

51

Ponso.

77

Pontelongo.

105

Ponte San Nicolò ,

52

Pozzonovo

94

Rovolon,

8

Rubàno

53

Saccolongo ,

54

Saletto.

78

San Giorgio delle Pértiche,

30

San Giorgio in Bosco

31

San Martino di Lupari.

19

San Pietro in Gu .

20

San Pietro Montagnon.

9

San Pietro Viminàrio.

95

Santa Giustina in Colle

32

Santa Margherita d'Adige,

79

Numero

di

riferimento

Sant'Angelo

di

Piove

di

Sacco

55

Sant'Èlena.

80

Sant' Urbano .

Saonàra

Selvazzano Dentro,

Solesino

Stanghella .

Tèolo

Terrassa Padovana

Tombolo '.

Torréglia.

Trebaséleghe

Tribàno

Urbana

Veggiano

Vescovana

Vighizzolo d'Èste .

Vigodàrzere

Vigonza

(6)

!

I i, l,

I.

i:

I.

"

I

i:

================================================================

CENNI ILLUSTRATIVI

SUI RISULTATI DEL CATASTO AGRARIO

I Oenni illustrativi, che seguono,

si

limitano ad esporre alcune brevi considerazioni sulle rilevazioni catastali eseguite e ad

interpretarne sinteticamente

i

risultati negli aspetti

più

salienti e nei confronti con

i

risultati della catastazione agraria precedente.

Non

si

è trattato, di proposito, delle condizioni economico-agrarie delle singole Provincie, poichè ciò sarà còmpito delle speciali

pubblicazioni compartimentali che seguiranno.

I. -

LE RILEVAZIONI.

1. Criteri

di

rllevazione. -

La catastazione agraria della

provincia di Padova è stata eseguita con il metodo di

«aggiorna-mento», assumendo cioè, come base di riferimento, la precedente

catastazione agraria del 1910

e),

i cui dati vennero a suo tempo

pubblicati

(I),

nonchè il Catasto geometrico particellare,

aggior-nandone i dati secondo le norme dettate in proposito dall'Istituto

Centrale di Statistica

(3).

Per il lavoro di aggiornamento furono di ausilio anche i

risultati di una diligente rilevazione, già precedentemente

com-piuta dalla Cattedra Ambulante di Agricoltura e portata a

conoscenza dell'Istituto Centrale di Statistica, con la quale si era

addestrato il personale tecnico della Cattedra alla esecuzione di

una indagine così particolare e si erano accertate le superfici e

la ripartizione colturale, nonchè le produzioni, totali ed unitarie,

delle singole colture.

Inoltre, per poter pervenire a più precise e sicure

determina-zioni, furono rilevati i dati:

a)

in alcune aziende tipo, opportunamente scelte per ogni

zona agraria, in modo che meglio ne compendiassero le particolari

caratteristiche agrologiche;

b)

in tutti i Comuni, attraverso un apposito questionario,

predisposto dal Direttore della Cattedra Ambulante di Agricoltura,

rimesso ad agricoltori di riconosciuta competenza e serietà, discusso

e reso definitivo a mezzo di riunioni, tenute in tutti i Comuni

della Provincia.

Tutte le rilevazioni inerenti all'aggiornamento del Catasto

agrario furono organizzate, sorvegliate e coordinate dal Direttore

della Cattedra Ambulante di Agricoltura di Padova, dottore Guido

(1)

Tale cata.stazione rappresentava

già il

perfezionamento di un precedente

~perimento

di statistica agraria, compiuto nella. Provincia nell'anno agrario 1906-1907

Cfr. Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio. -

Ufficio di Statistica agraria.

Esperimenti di Statistica Agraria in alcune pr01Jincie del Regno.

Fascicolo II Provve·

dimenti legislativi - Statistica. integrativa delle colture e dei prodotti agrari nelle

provincie di Udine, Padova e Trapani (Tipografia. Nazionale

di

G. Bertero

&

C. Roma).

(2)

Cfr. MINISTERO

DI

AGRICOLTURA.,

INDUSTRIA

E

COMMERCIO -

Ufficio

di

Statistica. agraria.

Catasto agrario del Regno d'Italia,

voI. III - Fascicolo unico.

Oorwpartimento del Veneto

(Tipografia. Nazionale di G. Bertero

&

C. Roma).

(3)

Cfr. IsTITUTO CENTRALE

DI

STATISTICA Reparto Statistica Agraria

-OataBto

agrario -

I8truzioni aggiuntive per il suo aggiornamento -

Circolare n. 65 ,jel

l)

maggio 1930 -VIII) e

Catasto agrario - E8empio di aggiornamento

(Poligrafico dello

Stato - Roma I930-VIII).

De Marzi,

il

quale redasse una pregevole relazione che ha servito

per la compilazione dei presenti «Cenni illustrativi ". E poichè

la conoscenza personale del territorio e della sua agricoltura

rappresentava un elemento di fondamentale importanza per la

migliore riuscita dei lavori, le rilevazioni furono affidate

ai

sin-goli Reggenti le Sezioni della Cattedra, provvedendo a mezzo

di personale tecnico, appositamente assunto, al necessario

coor-dinamento, all'ulteriore svolgimento dei lavori e alla compilazione

integrale di tutti i modelli.

Il

numero delle Sezioni della Cattedra e la limitata superficie

dei Comuni (in media circa 2.100 ettari, con un massimo di 9.28G

a Padova e un minimo di 628 a Battaglia Terme), hanno

per-messo di svolgere i lavori con molta accuratezza che da buon

affidamento sull'attendibilità dei resultati.

2. Qualiflcazioni, classificazioni, produzioni. -

Le indagini,

come sopra compiute, hanno consentito di determinare le diverse

qualità di coltura, la classificazione dei terreni e le

produzìon'~

delle varie colture.

Accertata con esattezza la

superficie territoriale della

Pro-vincia

C')

e quella dei Comuni, che dal 1910 al 1929 avevano

subite variazioni

(5),

fu portata diligente cura alla rilevazione

della

superficie improduttiva, mediante gli elementi desunti sul

posto e le variazioni in possesso dell'Ufficio tecnico catastale.

Stabilita con la maggiore approssimazione la

superficie

oc-cupata dalle colture non arative (prati e pascoli permanenti;

col-ture legnose specializzate; boschi; incolti produttivi), attraverso

rilievi diretti, elementi in possesso della Cattedra e notizie

attinte a particolari uffici competenti

(6),

si

è

poi ottenuta la

superficie dei seminativi.

(4)

Il Catasto Agrario del 1910 segnava una superficie territoriale

di

ettari

214.073.

che nel 1929 è stata precisata

in

ettari 214.157. in seguito a rettifiche del·

l'Ufficio Tecnico del Catasto nel corso dei 19 anni.

(5)

Si sono divisi i territori dei due comuni di Vescovana e

eli

Battaglia. foto

mando i Comuni di Vescovana, Granze, Battaglia Terme e San Pietro Montagnon.

(6)

Cfr. prof. FERDINANDO MILONE -

La Provincia di Pàd01Ja -

Studio di Geo·

grafia Economica - Casa Editrice dotto A. Milani - Padova. Cfr. dotto E. LORENZO

N

(7)

-

V I

-Con lo stesso procedimento si sono desunte le superfici dei

seminativi semplici e quelle dei seminativi con piante legnose e si

sono determinati accuratamente i dati relativi alle tare produttive

e improduttive, nonchè i cosÌ detti

spazii sotto le arborature, e

ogni altro dato richiesto per la compilazione del modello

fondamen-tale del Catasto agrario (modello I) e per le elaborazioni ed

analisi necessarie alla compilazione dei successivi modelli

(1).

Per stabilire le diverse qualificazioni, sono state seguite

scru-polosamente le norme dettate in merito dall'Istituto Centrale

di Statistica. Più precisa mente, per la qualificazione dei seminativi

semplici e con piante legnose e delle colture legnose specializzate,

in base all'area d'insidenza delle piante, considerate a completo

sviluppo.

Le

tare e spazii sotto le arborature assumono nella catastazione

agraria della Provincia un valore rilevante (18,5

%

della

super-ficie agraria forestale), poichè la particolare coltivazione in filari

della vite determina un forte spazio

(2)

stabilmente assegnato

a tale pianta, che non viene mai arato e che fornisce una

pro-duzione accessoria di foraggio.

Il

numero medio di piante legnose, nella coltura promiscua e

nella coltura specializzata, fu desunto attraverso la conoscenza

del sistema di allevamento, integrata da rilevazioni dirette

com-piute in aziende opportunamente scelte per ciascuna zona

carat-teristica e per ogni specie di coltura legnosa.

Come per la precisazione delle superfici e della loro

destina-zione, altrettanto accurate furono le determinazioni delle singole

prod'uzioni medie unitarie per il 1929 e per il sessennio 1923-28.

Per tali accertamenti si presero a base le produzioni del normale

servizio di statistica flgraria rilevate dalla Cattedra, Comune per

Comune, per l'anno 1929, procedendo alle necessarie rettifiche

e precisazioni per

il

sessennio 1923-28, sulla scorta degli elementi

desunti dalle indagini condotte nelle aziende tipo e dall'esame

dello stato delle colture e delle vicende metereologiche.

3.

Avvicendamenti. -

Gli

avvicenda,menti delle coltivazioni

erbacee furono rilevati a mezzo delle indagini di dettaglio

com-piute nelle varie aziende e per singolo Comune, giovandosi per

alcune coltivazioni industriali (barbabietola da zucchero e

ta-bacco), dei dati precisi forniti dagli zuccherifici e dalla Direzione

Compartimentale Tabacchi.

Hanno l'assoluta preponderanza gli avvicendamenti

irre-golari a causa delle condizioni ambientali della Provincia.

L'ele-vatissimo numero di aziende (n. 66.826),

il

predominio assoluto

della piccola conduzione (51.603 aziende al di sotto di ettari

3.01), la forte densità demografica (295 abitanti per km

2

di

su-perficie territoriale), la prevalenza della piccola affittanza quale

tipo di conduzione, portano al netto predominio delle colture

cerealicole, a tutto svantaggio del prato avvicendato, il quale

finisce coll'essere quanto mai instabile nella sua superficie anche

nel breve svolgere di un' annata agraria.

A voler riportare la rotazione ad uno schema, possiamo

ri-ferirci a

2/"

a sarchiata,

2/"

a frumento,

1/"

a prato. Là dove la

rotazione ha assunto il suo assestamento ai fini tecnici, essa ha

raggiunto:

'l3

a sarchiata,

'l3

a frumento,

'l3

a prato

C').

Va posto in rilievo che mentre nelle zone: irrigua del Brenta,

asciutta del Brenta e Musone e parte dell'asciutta del Brenta e

Bacchiglione, il terreno non resta mai scoperto, perchè dopo

il

taglio del frumento si seminano i secondi prodotti, sia ad uso

ali-mentare che ad erbai, nelle altre zone dopo il frumento

il

terreno

viene lavorato e lasciato nudo sino alla primavera per la semina

della sarchiata.

(1)

Cfr.

I8truzioni citate.

(2)

Nel linguaggio corrente gli agricoltori padovani chiamano tale spazio «bina

». (3)

La sarchiata è rappresentata esclusivamente, o quasi, dal granoturco nelle

zone: Colli Euganei, irrigua del Brenta, asciutta del Brenta e Musone, asciuttA. del

Brenta e Bacchiglione; nelle altre zone entra, in vario rapporto, la barbabietola e in

parte

il

tabacco e la patata che si concentrano, particolarmente nella zona cerealicola

dell'Adige e Gorzon. Il prato

è

rappresentato dall'erba medica (90

%)

e dal trifoglio

pratense (lO

%)

il quale è localizzato, quasi esclusivamente, nelle zone: irrigua del

Brenta e asciutta del Brenta e Musone.

II. -

IL TERRITORIO E LA SUA RIPARTIZIONE.

4.

Confini -

Regioni e zone agrarie. -

La provincia di

Padova fa parte della grande pianura padana e, geograficlmente,

della {( Venezia Eugànea ". Essa è compresa fra 45°6' e 45°41'

di latitudine nord, e fra - 0°15' e -

1°3' di longitudine ovest

del meridiano di Roma. Il suo aspetto fisico generale è quello

di una pianura declinante dolcemente da nord a sud e da ovest a

est; i Colli Euganei, emergenti a sud-ovest, non rappresentando

che il 12

%

della superficie e restando isolati, non cambiano tale

caratteristica fondamentale di piano che, da una altitudine

mas-sima sul livello del mare di m. 70 a Cittadella, giunge alla

mi-nima di m. 0.50 a Codevigo.

La provincia di Padova ha una configurazione territoriale

molto irregolare e, fatta eccezione della valle dell' Adige, nella

parte meridionale, e dei Colli Euganei ad occidente,

«

nella

mas-sima parte del territorio, le linee di confine si adattano, attraverso

una continua successione di rientranze e di sporgenze, a limiti

convenzionali, via via fissati nel corso del tempo, per esigenze

di ordine amministrativo» (').

Confina: a nord con le provincie di Treviso e di Vicenza; ad

ovest con le provincie di Vicenza e di Verona; a sud con la

provin-cia di Rovigo e ad est con la provinprovin-cia di Venezia.

Il sistema orografico è rappresentato dai

cc

Colli Euganei»

che, elevandosi isolati direttamente da un piano di appena lO

metri sul livello del mare, assumono nell'insieme l'aspetto di

«

monti », nonostante che la loro altezza media sia intorno ai 400

metri, raggiungendo col

«

Venda» la quota massima di m. 603.

Complesso risulta invece

il

sistema idrografico, con

i

suoi

fiumi che lambiscono il territorio o lo attraversano, con i numerosi

corsi di risorgiva, con gli imponenti canali derivatori, con la fitta

e complessa rete di canali di bonifica, talchè

«

la rete di canali

di scolo, e di canali di navigazione scavati per scopi industriali e

talvolta irrigatori dai Padovani e dai Vi centini , lungo tempo

rivali per ragioni d'acqua e di commerci, è veramente mirabile.

L'aspetto idrografico di questa pianura è tutto, può dirsi, opera

dell'uomo. Le acque si distinguono, si congiungono, si

attraver-sano per mezzo di sostegni e di ponti canali sapientemente

disposti»

(0).

I fiumi principali, per ordine di importanza, sono: l'Adige,

il Brenta,

il

Bacchiglione, il Frassine,

il

Gorzon, il Musone.

Dal Brenta sono derivati i canali navigabili: Brentelle,

Navi-glio, Brenta, Taglio nuovissimo. Dal Bacchiglione: il Canale

Bat-taglia, che si congiunge con

il

canale di Este-Monsélice, e che con

la derivazione del Canale di Sottobattaglia continua nel canale di

Pontelongo; il canale Piovego;

il

Canale di Roncaiette.

I Consorzi di bonifica, ricadenti in tutto o in parte, nella

Provincia, sono: n. 21 Consorzi di I a categoria per un

compren-sorio di ha. 175.112; n. 7 Consorzi di

20 e 30 categoria; n. 6

Con-sorzi di scolo e difesa.

A tutto il 1929, nessun Consorzio d'irrigazione risulta

regolar-mente costituito, ma la distribuzione delle acque del fiume Brenta,

sponda sinistra, provenienti dalla presa di Rosà, viene

discipli-nata da un Commissario Prefettizio

(6).

La provincia di Padova comprende 105 Comuni,

raggrup-pati in sette zone agrarie; queste, nelle due regioni agrarie di

collina e di pianura.

Precisamente:

(') Cfr. prof. DONATI e PIETRA -

L'economia della provincia di Pàdova

-Casa Editrice dott;o A. Milani - PAdova.

(6)

Cfr. LOBENZI -

Studi

BUi

tipi antropogeogra{ìci della pianura padana,

in

Rivi8ta Geografica Italiana,

a

XXXI.

(I)

Nel 1930, con Decreto Prefettizio 8 maggio, n. 5031-694,

fu

costituito

il

Con-sorzio Sinistra Brenta per un comprensorio di ettari 16.180, 52, dei quali 7.296,36

riguardano la provincia. di PAdova e precisamente i Comuni di Cittadella, Fontaniva,

Galliera Vèneta, San Giorgio in Bosco, San Martino di Lùpari, Campo San Martino e

Curtarolo.

Nel 1931 con note 20 e 30 marzo

il

Ministero dell'Agricoltura e delle

Foreste-Sottol;iElgretanato della Bonifica Integrale, ravvisava la opportunità. della costituzione

del Consorzio obbligatorio di tutti gli utenti di destra del Brenta per un perimetro

di

ettari 37.844,08, dei quali ettari 21.455,19 riguardanti la provincia di PAdova.

(segue)

I

l,

j

(8)

ì

,

I

V l l

-REGIONE AGRARIA DI COLLINA.

e)

VI. -

Zona agraria dei Golli Eugànei,

con i 12 Comuni di

Arquà-Petrarca, Baone, Battàglia-Terme, Cinto Eugàneo, Este,

Galzignano, Lozzo Atestino, Rovolon, San Pietro Montagnon,

Tèolo, Torrèglia, Vo.

REGIONE AGRARIA DI PIANURA. (')

VII. -

Zona agraria irrigua del Brenta,

con i 9 Comuni di

Carmignano di Brenta, Cittadella, Fontaniva, Galliera Vèneta,

Gazzo, Grantorto, San Martino di Lùpari, San Pietro in Gù,

Tombolo.

VIII. -

Zona agraria asciutta del Brenta e Musone,

con i 14

Comuni di Borgoricco, Campodàrsego, Camposampiero, Campo

San Martino, Curtarolo, Lorèggia, Massanzago, Piombino Dese,

San Giòrgio delle Pertiche, San Giòrgio in Bosco, Santa Giustina in

Colle, Trebasèleghe, Villa del Conte, Villanova di

Campo-sampiero.

IX -

Zona agraria asciutta del Brenta e Bacchiglione,

con i

26 Comuni di Abano Terme, Albignàsego, Cadòneghe, Campodoro,

Carrara San Giòrgio, Carrara Santo Stefano, Casal Ser U go,

Cer-varese Santa Croce, Legnaro, Limena, Maserà di Padova,

Me-strino, Noventa Padovana, Pàdova, Piazzola sul Brenta, Polverara,

Ponte San Nicolò, Rubano, Saccolongo, Sant' Angelo di Piove

di Sacco, Saonara, Selvazzano Dentro, Veggiano, Vigodàrzere,

Vigonza, Villafranca Padovana.

X -

Zona agraria cerealicola dell' Adige e Gorzon,

con i 26

Comuni dì Agna, Anguillara Veneta, Barbona, Boara Pisani,

Carceri, Casale di Scodòsia, Castelbaldo, Granze, Masi, Megliadino

San Fidènzio, Megliadino San Vitale, Merlara, Montagnana,

Ospe-daletto Euganeo, Piacenza d'Adige, Ponso, Saletto, Santa

Mar-gherita d'Adige, Sant' Elena, Sant' Urbano, Solesino,

Stan-ghella, Urbana, Vescovana, Vighizzolo d'Este, Villa Estense.

XI -

Zona agraria viticola dell' Adige e Gorzon,

con i lO

Comuni di Arre, Bagnoli di Sopra, Cartura, Conselve, Monsèlice,

Pernùmia, Pozzonovo, San Pietro Viminàrio, Terrassa Padovana.

Tribano.

XII -

Zona agraria del Basso Brenta,

con gli 8 Comuni

di Arzer Grande, Bovolenta,· Brugine, Candiana, Codevigo,

Cor-rezzola, Piove di Sacco, Pontelongo.

5. Il

terreno. -

La Provincia

è costituita da terreni di

natura diversissima.

Dai terreni ghiaiosi, di origine alluvionale, facenti parte

del-l'ampia conoide del Brenta, situati all'estremo nord, si passa alle

alluvioni sabbiose argillose del Brenta, poste al disotto della zona

delle risorgive, a quelle argillose del Bacchiglione, del Frassine,

dell' Adige, che furono gli agenti colmatori principali della pianura

padovana, e si arriva alle formazioni lagunari nell'estremo sud-est

della Provincia.

cc

La costituzione mineralogica diversa dei loro bacini

mon-tuosi e gli spostamenti dei loro alvei nel corso dei secoli

determi-Segue

n~ta:

Con Decreto Ministeriale 28-12-1932-XI viene riconosciuta la fusione

dei due Con· sorzi e la costituzione obbligatoria del Consorzio d'Irrigazione Brenta

con sede in Pàdova.

"Il forestiero,che attraversa la nostra ridente pianura, non immagina certamente

come la bonifica idraulica. cominci alle porte di Pà.dova e si estenda a gran parte del

territorio della Provincia, e non può concepire come, se, per un'ipotesi qualunque,

cessasse

ad

un tratto

il

funzionamento delle nostre idrovore, su diecine di migliaia di

ettari ritornerebbe l'acqua. per distruggere in poco tempo tutto

il

lavoro di una

in-tera civiltà. agricola

D. -

Prof. GUIDO TRENTIN -

Almanacco della CaBsa di Risparmio

di Pàdova -

Tip. Penada. - Padova).

(1)

I numeri romani, che accompagnano la denomina?..ione delle zone, sono quelli

risultanti dall'elenco delle zone agrarie del Veneto Cfr. ISTITUTO CENTRALE

DI

STA-TISTIOA; ".Annali di Statistica

»,

Serie VI, voI. V. 1929 -

Le

caratteristiche delle

zone

agrarie

del

Regno e

".Annali di Statistica.

»,

Serie VI, voI. XXII, 1932 -

Revi8ione

delle

zone

agrarie

Becondo le circoacrizioni amministrative dei Comuni in esBe compresi

al

21

aprile

1931-IX·

narono le differenze più salienti nella costituzione fisico-chimica

dei terreni ed influirono sul profilo altimetrico della regione,

im-primendo ad alcune parti di essa una fisonomia caratteristica»

(2).

Riferendosi alle zone agrarie, si può precisare:

La zona dei Colli Euganei, scheletro di un gigantesco vulcano

miocenico, è costituita in gran parte da roccia ignea trachitica che

eruppe, in modo vario, sui sedimenti calcarei preesistenti,

i

quali

si mostrano particolarmente evidenti a sud e sui fianchi. Regione,

per la sua natura e per la sua configurazione, povera e difficile,

e se la zon3, trachitica ha

cc

l'aspetto di rigidità e di tristezza, che

si impone allo spirito del visitatore, come lo spettacolo di una

na-tura morta»

(3),

la zona calca,rea non presenta, agrariamente,

spettacolo più confortevole (').

Le zone agrarie: irrigua del Brenta, asciutta del Brenta e

Musone e asciutta del Brenta e Bacchiglione, costituiscono la

parte alta della pianura padovana, e sono

di

origine alluvionale,

con terreni piuttosto sciolti, che nei territori più elevati del

distretto di Cittadella, divengono d'impasto grossolano e ghiaioso.

cc

I terreni risultano dotati in generale di scarsa fertilità

na-turale, conseguenza prima e diretta non tanto della loro

costitu-zione geolitologica, ma dei profondi processi di alteracostitu-zione subiti

in corso di tempo»

(5).

La zona irrigua del Brenta è costituita da terreno

preva-lentemente ghiaioso, vi predomina la coltivazione dei prati

iITi-gui, e, proporzionalmente alle altre due zone, più scarso vi risulta

il soprassuolo; la zona asciutta del Brenta e Musone, è costituita

da terreni tendenti allo sciolto ed è rilevante il soprassuolo con

vite, gelso e pesco; la zona asciutta del Brenta e Bacchiglione,

ha terreni tra il medio impasto e il forte, con più deuJ'!O

sopras-suolo di vite e in misura assai minore di gelso.

Le restanti zone costituiscono la pianura bassa, di origine

alluvionale, con terreni a buona fertilità naturale, profondi,

gene-ralmente freschi e che volgono al compatto, derivanti dalle

al-luvioni vaganti dei corsi d'acqua che le attraversano.

Nella zona cerealicola dell'Adige e Gorzon predominano le

coltivazioni erbacee e, fra queste, i cereali trovano condizioni fa

vore-volissime; nella zona viticola dell' Adige e Gorzon, ha grande

im-portanza, per superficie e per produzione, la vite; nella zona del

Basso Brenta, la bonifica sta ultimando la sua opera idraulica e

agraria.

(2)

Dalla « Relazione della Giunta Generale del Catasto per la Provincia di

Pà-dova

n_

(3)

Prof. L_ DE MARCHI.

«L'idrografia dei Colli Eugànei nei suoi rapporti con

la geologia e morfologia della Regione

n.

Estr. Atti R. Istituto Veneto di Scienze,

Let-tere ed Arti.

80_

1905 - Venezia, Off. Graf. di C. Ferrari.

(') Il prof. D. FERRUGLIO in "

Terreni dei Colli Eugànei ))

(Annuario 1931 della

Cattedra Ambulante di Agricoltura di Pàdova - Tip. Antoniana) scrive: «La

forma-zione collinosa Eugànea include due classi fondamentali di rocce: di natura

sedimen-taria la prima e generalmente più antica; predominano in questa di gran lunga, per

potenza ed estensione, i depositi calcareo-cretacei rappresentati dalla ben nota «

sca-glia

n,

cui susseguono per importanza i banchi marnoai dnll'Eocene; del tutto

trascu-rabili alcuni altri sedimenti pure di natura calcarea. La seconda è costituita da rocce

di origine eruttiva, che vengono suddivise in svariati gruppi a seconda della loro

com-posizione chimica e mineralogica.

Prevalgono per importanza le trachiti di tipo alcalino e plagioclasiche,

diff,l-sissime specie nel gruppo centrale anche le Iipariti, seguite di poi dalle rocce

andefi-tiche, dai basalti e dai tufi basaltici, ecc. )).

(5)

Il prof. D_ FERRUGIoIO in

«1

terreni dell'alta provincia di Pàdovan

(Annua·

rio 1929 della Cattedra Ambulante di Agricoltura di Pàdova - Tip. editrice del

gior-naie" La provincia di Pàdova

n)

scrive: « la massima parte della zona esaminata spetta

al periodo diluviale; una striscia alluvionale costituita dalle più recenti e fresche de·

posizioni accompagna invece

il

corso del Brenta

n.

«

La costituzione litologica e cioè la natura dei singoli elementi, che formano la

potente coltre della pianura, risulta assai varia e in stretta dipendenza dei bacini preal.

pini e alpini superiori che hanno fornito i materiali di trasporto, convogliati e

setac-ciati progressivamente a valle dalle correnti fluvioglaciali, in rapporto alloro peso, al

minore o maggiore grado di finezza.

Abbondanti pertanto in origine, come pure nelle attuali deposizioni del Brenta,

i materiali calcari e calcaro-dolomitici, commisti ad assai numerosi elementi silicei e

quarzosi di rocce sedimentarie, nonchè intrusive ed effusive di svariata composizione

mineralogica e chimica.

I depositi alluvionali, spettanti al periodo più antico prima ricordato (diluviale),

hanno tuttavia subito, in funzione di tempo, una profonda alterazione degli strati

superficiali, con conseguente lisciviazione dei prodotti résisi solubili come si riscontra

anche, per quanto in misura assai minore, nelle alluvioni più fini a carattere

ar-gilliforme.

L'alterazione stessa non interessa solamente i materiali calcarei e dolomitici,

(9)

Rispetto alle quattro classi di produttività stabilite per la

catastazione agraria

r),

le principali qualità di coltura possono

ritenersi, nella Provincia, approssimativamente ripartite secondo

le percentuali che seguono:

PROSPETTO

N.

1.

SEMINATIVI

I

PRAn

I

PaAn- p _ o

I

Co~

CLASSI

DI TERRENO

con piante

1

PA8COLl

LEGNOSE

legnose

semplici

PERMANENTI PERMAN1tlNTI PERMANENTI 8PIi1CIALIZu.n

I

82

79

86

-

100

I

100

II

.

6

18

14

-

-

..

III .

2

3

-

-

-

-IV .

-

..

--

-

-

-100

1(}()

100

-

100

100

III. -

POPOLAZIONE - AZIENDE AGRICOLE - BESTIAME.

6. Popolazione. -

Nei censimenti del 1911, 1921 e 1931

venne accertata, per la provincia di Padova, la seguente

popola-zione:

PROSPETTO

N. 2.

POPOLAZIONE PRESENTE

POPOLAZIONE

CENSIMENTI

I

Agglomerata

Il

Densità

RESIDENTE

'rotaie

Sparsa

(1)

per km.·

1911 (lO

giugno).

519.358

167.173

352.]85

243

528.71]0

1921

(lo dicembre).

588.043

232.021

356.022

275

592.611

1931

(21 aprile) ....

632.166

284.948

347.212

295

639.469

(') Riferita alla circoscrizione territoriale esistente alla data del censimento

10SI.

La popolazione presente della Provincia ha avuto dunque,

nel ventenni o considerato, l'aumento assoluto di 112.802

abi-tanti, pari al 21,7

%.

La rata annua media d'incremento, dal 1911 al 1931, è stata

del 9,9 per mille (6,6 nel Regno, vecchi confini).

N el Censimento del 1911 la popolazione sparsa supera quella

agglomerata di ben 185.012 individui e costituisce il 68% della

popolazione presente totale; nei censimenti del 1921 e del 1931

tale differenza si riduce rispettivamente a 124.001 e a 62.264 e le

relative percentuali si abbassano al 61

%

e al 55

~Io.

Nel ventenni o dal 1911 al 1931 la popolazione agglomerata

è

aumentata di 117.775 e cicè del 70

~/o.

Segue nota:

talora quasi scomparsi dagli strati superiori del terreno -

che nella zona superiore

più grossolana e porosa appare notevolmente ferrettizzato e di colore bruno

ros-sastro per sensibile arricchimento di idrossidi di ferro -

ma bensì anche gli

ele-menti silicati, il cui prodotto ultimo quarzoso, insolubile, ne costituisce invece la

parte essenziale.

Solamente i materiali silicei meno facilmente attaccabili resistono ancora in

posto, rappresentando tuttavia una parte quasi sempre non molto cospicua e in ogni

modo difficilmente accessibile alle piante coltivate.

Le

osservazioni, di cui sopra, sono suffragate tanto dall'indagine chimica che

dal-l'esame mineralogico.

Trattasi quindi, in generale, di terreni sensibilmente degradati e impoveriti,

in confronto alla loro composizione originale, a relativamente scarsa fertilità. naturale

e con contenuto in humus limitato a piuttosto modeste percentuali.

Predomina la reazione di tipo neutro, assai raramente acidula, non

infrequente-mente di tipo subalcalino.

Il

quadro precedente, se degno di ogni attenzione per le conseguenze da ritrarsi,

non deve tuttavia riguardarsi con soverchio pessimismo.

Non mancano infatti zone, come quella irrigua in destra Brenta e quelle a

carat-tere più spiccatamente argilloso, che trovansi

in

condizioni alquanto più fortunate.

La

tecnica moderna fornisce d'altronde mezzi adeguati per accrescere la fertilità. attuale,

tali da rassicurare sulle possibilità di un aumento notevole della produzione.

Di questi, come dei grandi vantaggi conseguibili attraverso una razionale pratica

delle irrigazioni, gli agricoltori devono fare grande tesoro.

I

terreni alluvionali più recenti (alluviale), disposti come si

è

veduto lungo

iI

letto del Brenta, risultano di materiali assai meno alterati e pertanto, per la maggior

varietà degli elementi, presentano composizione più appropriata.

Scarseggia tuttavia in essi il fattore humus.

La reazione appare qui di tipo nettamente sub-alcalino.

(1)

Il

terreno della Provincia è stato distinto, secondo le istruzioni, nelle quattro

classi di produttività: ottimo

(I),

buono (II), mediocre

(III),

scadente (IV), stabilite

per la catastazione agraria secondo criteri sintetici, che si è cercato di mantenere

il

"più possibile uniformi per tutto il territorio della Provincia.

La densità della provincia di Padova passa, da 243 abitanti

per chilometro quadrato nel 1911, a 295 nel 1931.

Tale densità è notevolmente superiore a quella del Regno

(133) e supera anche quella di tutte le altre Provincie del

Compar-timento.

Dalle cifre esposte nella tav. I e nella tav.

II

risulta che

il

91,2 % della popolazione censita

il

21 aprile 1931-IX trovasi nella

regione di pianura (zone agrarie dalla vn aUa XII); il rimanente

nella regione di collina (zona agraria

VI).

La densità più alta si riscontra nella regione di pianura e

precisamente nella zona agraria IX (465 ab. per km' ), che

com-prende

il

Capoluogo, e nella zona vn (289 ab. per

kml).

Nei tre Censimenti la popolazione complessiva., sia nella

regione di pianura che in quella di collina, presenta sensibili e

con-tinui aumenti. Lo stesso andamento si verifica nelle singole zone

agrarie, eccettuata la zona

VIII,

dove si nota una lievissima

dimi-nuzione tra i due ultimi Censimenti.

La popolazione agglomerata presenta pure continui

progres-sivi aumenti sia nella regione di pianura che in quella di collina;

nella popolazione sparsa si riscontrano invece, per entrambe le

regioni, sensibili aumenti nel primo decennio e diminuzioni nel

secondo.

N elle singole zone agrarie

di

pianura, si rileva invece un

andamento non uniforme; limitando

il

confronto dei dati del 1931

con quelli del 1911, si nota che le più notevoli variazioni positive

si sono verificate nella popolazione agglomerata delle zone

vm

e x, che si è accresciuta rispettivamente del 141

~/o

e del 105 %,

mentre l'unica variazione negativa si riscontra nella popolazione

sparsa della zona X (diminuita dell'Il %)

(I).

Per quanto concerne la distribuzione dei Oomuni secondo la

loro importanza demografica., i dati relativi al Censimento del

21 aprile 1931-IX, confrontati con quelli dei censimenti del 1911

e del 1921 -

confronti che si omettono per brevità -

consen-tono di rilevare che non esisconsen-tono, nè esistevano nei Censimenti

precedenti, Comuni da comprendersi nelle categorie prima,

se-conda ed ottava (fino a 500 abitanti; da 501 a 1.000; da 25.001 a

50.000). Inoltre, nel Censimento del 1911, mancavano Comuni

nell'ultima categoria (di oltre 100.000.abitanti), mentre del 1921

e del 1931 non esistevano Comuni nella categoria IX (da 50.001

a 100.000 ab.).

Per quanto rigua.rda

il

numero dei Comuni, va notato che

nel 1931 le categorie di Comuni più numerose sono: quella da 3.001

a 5.000 abitanti (50 Comuni) e quella da 5.001 a 10.000 ab.

(28 Comuni).

(2)

A

dare

più completa notizia degli elementi, che hanno influito sulle variazioni

della. popolazione della provincia di Padova, si espongono i dati (medie

annuali)

relativi al movimento naturale della popolazione stessa. nel triennio 1910-12 e nel

biennio 1930-31 (cifre proporzionali a. 1.000 a.bitanti) per regioni a.ltimetriche e

per il complesso della Provincia.

PERIODI

(O)

COLLINA

PIANURA

PROVINCIA

!

1910-12 87,8 87,8 87,7

Nati vivi .

1980-81 81,0 29,5 29,6

!

1910-12 18,1 18,0 18,0

Morti.

198CH1l 12,0 11,9 11,9

Eccedenza. dei nati

!

1910-12 19,2 19,8 19,8

sui morti.

I

1lI8O-81 19,1 17,6 17.8

o

Medie annuali.

Si fa. presente che nel complesso del Regno si ebbe

una

natalità del 32.4 per

mille nel 1910-12 e del 25.7 per mille nel 1930-31; una mortalità, rispettivamente

del 19.8 e del 14.3 per mille; un'eccedenza. del 12,6 per mille e doll'Il,4 permille

abitanti.

Nella provincia di Padova. i coefficienti più alti di nata.lità sono dati per

iI

trien-nio 1910-12 dalla regione di pianura e per

iI

biennio 1930-31 dalla. regione

di

coIIina.;

fra. i massimi del primo e del secondo periodo vi

è

però una. difierenza. di quasi

7

punti.

Da un confronto fra i due periodi si rileva che la. natalità e

la

mortalità.

dimi-nuiscono notevolmente, nei periodi considerati, in entrambe le It'gioni, ma

la

(10)

Le categorie meno numerose sono quelle di oltre 100.000 ab.

(un Comune) e quella da 1.001 a 2.000 abitanti (2 Comuni).

Nei riguardi della popolazione si osserva che, nei tre ultimi

Censimenti, l'agglomeramento maggiore della popolazione si

ri-scontra sempre nella categoria dei Comuni da 3.001 a 5.000

abi-tanti: nel 1911 abitanti 188.884 (36

%

della popolazione totale);

nel 1921, abitanti 207.187 (35%); nel 1931, abitanti 199.232

(32%). Il gruppo minore di abitanti si riscontra, invece, sempre

nella categoria dei Comuni da 1.001 a 2.000 abitanti: nel 1911,

abi-tanti 10.313 (2,0

~Io

della popolazione totale); nel 19.21, abitanti

3.357 (0.6

~~);

nel 1931, abitanti 3.484 (0,6

%).

7.

Popolazione rurale. -

I risultati del Censimento della

popolazione addetta all' agricoltura segnalano -- quando si

voglia misurare l'importanza di un'attività. economica dal numero

di persone che ad essa si . dedicano -

la netta prevalenza,

nella Provincia, dell'economia agricola sulle altre manifestazioni

d'attività. Nella regione di pianura figura occupato, in via

prin-cipale, nell'agricoltura, circa

il

quinto della popolazione

comples-siva, con estremi del 13

%

e del 29 0/0: la percentuale più bassa

viene raggiunta nella zona asciutta del Brenta e Bacchiglione,

ove è compreso

il

centro capoluogo della Provincia.

Nella regione di collina la ruralità della popolazione è

leg-germente più spiccata: la popolazione impegnata nell'agricoltura

in via principale giunge al 23

%

della complessiva.

Notevole, sia nella collina che nella pianura,

il

concorso

al-l'attività agricola di persone che hanno occupazione principale

non agricola, o che comunque portano all'agricoltura un

contri-buto di lavoro modesto. Gli addetti all'agricoltura in via

secon-daria rappresentano il 21 % della totale popolazione nella regione

di colle,

il

18 % nella regione di piano.

Elevatissimo

il

grado di attività. della coltura. Nella collina

l'economia agricola occupa 52 persone in via principale e 48

per-sone in via secondaria per chilometro quadrato. Nella pianura

l'indice si fa ancora più alto: 64 unità con occupazione principale,

56 con occupazione secondaria.

8.

Aziende agricole. -

Nell'esaminare i dati, provvisori,

delle tavole

II

e

III,

occorre tener ben presenti le definizioni

indi-cate nelle

«

Avvertenze

l).

Il Censimento agricolo nel 1930, infatti

considerò

«

aziende» anche gli appezzamenti di terreno, come

giar-dini, piccoli orti familiari, ecc., che non hanno

il

carattere di una

azienda agricola vera e propria. Questo fatto porta ad una

note-vole alterazione dell'ordine di importanza delle aziende, per gruppi

di ampiezza, quali sono indicate nel quadro

I

delle tavole sopra

ricordate.

E

inoltre da tener presente che non sono ancora note le

super-fici corrispondenti ai diversi gruppi di aziende.

Le condizioni di giacitura del suolo sembrano non aver avuto

influenza nel determinare, nella Provincia, le caratteristiche

del-l'appoderamento della terra. In collina e pianura i diversi tipi

di azienda, per ampiezza di superficie coperta, sono

rappresen-tati in rapporti pressochè coincidenti.

Prevalenti, sia in collina che in pianura, sono la piccola e la

media unità aziendale, numericamente e, senza dubbio, anche

eco-nomicamente, data la portata dei, valori di rappresentazione

nu-merica dei diversi tipi d'azienda.

9.

Bestiame. -

Il patrimonio zootecnico non ha subìto

nell'ultimo ventennio, nel complesso del territorio, variazioni

sensibili per quanto riguarda

il

bestiame grosso. Tra il 1908 e il

1930 gli equini diminuiscono del 3,7;%, i bovini aumentano del

6,5

~~.

A più sensibili variazioni è andato incontro

il

bestiame

mi-nuto: i suini crescono del 22.8

%,

gli ovini si riducono del 67,1

%,

pressochè invariati rimangono i caprini, poichè diminuiscono

solamente dell'1,2

%.

Quando si esamini

il

movimento nell'ambito delle regioni

agra-rie, si osserva che nella regione di collina gli equini diminuiscono

del 9

<io,

i suini del 25

%,

gli ovini del 68

%,

i bovini crescono del

solò l

%

ed i caprini [del 4

%;

e nella regione di pianura, gli

equini diminuiscono del 3

%,

gli ovini del 67

%,

ed i caprini del

3

%,

i suini invece aumentano del 29

%

ed i bovini del 7

% .

D'altra parte, le indicate variazioni nella consistenza del

be-stiame, che valgono per l'insieme delle regioni, non valgono per le

singole zone agrarie in esse comprese. Da zona a zona il patrimonio

zootecnico subisce variazioni di entità diversissima, sia nelle

specie, che nelle categorie animali.

Gli equini non in tutte le zone diminuiscono, in alcune anzi

aumentano notevolmente: del 19

%

nella zona viticola dell' Adige

e Gorzon, del 14

%

nella zona cerealicola dell' Adige e Gorzon, del

13~~

nella zona del Basso Brenta. Non meno sensibili, in alcum

casi, le diminuzioni: del 200/0 nella zona asciutta del Brenta e

Bacchiglione, del 14

%

nella zona asciutta del Brenta e Musone.

Rilievi di andamenti singolari si possono fare anche per i

bovini. Nella zona asciutta del Brenta e Musone i bovini

aumen-tano del 17

%,

nella zona itrigua del Brenta del 16

~~,

nella zona

asciutta del Brenta, e Bacchiglione dell'

Il

%.

Nello stesso

periodo di tempo, nella zona cerealicola dell' Adige e Gorzon e

nella zona del Basso Brenta i bovini si riducono del 6%.

Andamenti in contrasto ancora più accentuati si hanno per i

suini, per gli ovini e per i caprini. Nella zona asciutta del Brenta e

Musone i suini crescono dell'890/0, nella zona viti cola dell'Adige

e Gorzon diminuiscono del 6

%.

N ella zona viti cola dell' Adige e

Gorzon gli ovini si raddoppiano (99% d'aumento), nella zona

asciutta del Brenta e Bacchiglione si riducono a meno di un

quarto (77

~~

di diminuzione).

I caprini aumentano del

47

%

nella zona irrigua 4el Brenta,

diminuiscono del 51

%

nella zona viti cola dell' Adige e Gorzon.

Comunque, sia l'allevamento ovino che l'allevamento caprino,

avevano in passato ed hanno ora, limitato sviluppo.

Interessante è infine rilevare come si rifletta sulla consistenza

delle singole categorie la variazione nel totale degli animali

appartenenti alla specie bovina. Una sensibilissima riduzione

si rileva nella categoria dei manzi e buoi in tutte le zone, ma

particolarmente nella zona irrigua del Brenta (59

%)

e nella

zona asciutta del Brenta e Musone (57%), nelle zone cioè dove

maggiore è stato l'aumento del bestiame bovino. Di contro a

que-sta diminuzione, si ha nella prima zona un sensibilissimo aumento

delle manzette, giovenche e vacche (36

%)

e del bestiame giovane

(37

~~),

nella seconda zona un fortissimo aumento delle

man-zette, giovenche e vacche (630/0) e un discreto incremento dei

vitelli e delle vitelle (18 '%).

Anche per questa variazione di carattere qualitativo, le due

zone ricordate sono forse quelle nelle quali l'industria zootecnica

ha segnato nell'ultimo ventennio un più accentuato progresso.

CONFRONTI FRA I CENSIMENTI DEL BESTIAME

DEL

1908

E DEL

1930

PROSPETTO

N. 3.

DIFFERENZE

SPECIE Assolute Percentuali

Collina

I

Pianura

Il

Provincia Collina

I

Pianura

Il

Provincia

I

I

Bovini

...

+

100

+

8.707

+

8.807

+

0,9

+

7,0

t

6,5

Equini

...

-

218

-

886

-

1.104 -

9,1-

3,2

3,7

Suini ... -

1.172

+

10.998

+

9.826

-

24,6

+

28,8

+

22,8

Ovini

...

-

1.108

-

8.850

I-

9.958-

67,9

-

67,0

L

I

67,1

Caprini ...

+

119

-

252

-

133

+

4,0

-

2,9

L

i

1,2

Bovini:

Vitelli

e

'ViteU.e

Botto

l'anno

+

285

+

6.781

ft

6.066

+

12,2

+

18,7

+

18,2

Manzette,

giovenche

e

'Vacche ...

+

873

+

18.088

+

18.061

+

17,0

+

31,3

ft

30,2

Manzi

e

buoi ...

-

1.038- 15.S01 I- 16.429 - 29,3

-

40,3 I- 43,8

Torelli

e

tori ...

-

20

+

229

ft

200- 10,4

+

19,0

ft

16,0

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