Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE
MALAYSIA
Superficie (in migliaia di km2) 330 Popolazione (in milioni di abitanti) 27,7
Densità (abitanti/km2) 84
Forma di governo Federazione di monarchie costituzionali
Capitale Kuala Lampur
Lingua (ufficiale) Malese
Religione musulmana e buddista
Speranza di vita (maschi/femmine) 72/77
PIL/abitante (in $ USA) 8.141
La Malaysia si trova nell’Asia sud-orientale. È formata da 2 regioni separate dal Mar Cinese Meridionale:
• una parte continentale (Malaysia Occidentale), costituita dall’estremità meridionale della penisola di Malacca, che dal sud della Thailandia si protende verso l’Equatore; è un territorio occupato da un rilievo inciso da ampie valli, con numerosi corsi d’acqua che sfociano su coste basse e sabbiose, interrotte da lagune e zone paludose;
• una parte insulare (Malaysia Orientale), nel nord dell’isola del Borneo (esclusa l’enclave del Brunei), divisa nei sultanati di Sarawak e Sabah; si tratta di una regione montuosa, la cui altitudine digrada
progressivamente verso una costa bassa e sabbiosa.
Il clima è equatoriale, con temperature elevate e abbondanti precipitazioni. La foresta pluviale copre ancora più della metà dell’intera Malaysia, nonostante le politiche statali di disboscamento avviate dagli anni Sessanta per guadagnare spazi per l’agricoltura.
La storia della Malaysia inizia con la costituzione di un sultanato mercantile di Malacca nel 1445, avvenuta in concomitanza con l’islamizzazione della penisola. Seguirono i domini coloniali europei: portoghesi dal 1511, olandesi dal 1641 e inglesi dal 1786.
L’amministrazione britannica favorì l’immigrazione cinese e indiana perché aveva necessità di manodopera poco costosa nell’industria della gomma.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la regione fu occupata dai giapponesi. Nel 1948 il governo britannico costituì la Federazione della Malesia che si rese indipendente nel 1957. Il nuovo Stato comprendeva nove principati della penisola e le due ex colonie britanniche di Penang e Malacca. Nel 1963 si aggiunsero Sabah e Sarawak (nel Borneo), insieme a Singapore che ne uscì dopo solo due anni.
Gravi problemi derivarono dai difficili rapporti fra i cinesi (che controllano l’economia del Paese) e i malesi (che occupano i posti chiave della politica e dell’amministrazione), tanto che nel 1969 si verificarono sanguinosi scontri.
Negli anni Ottanta alcuni Stati della Federazione hanno avanzato richieste indipendentistiche, costringendo il governo centrale a limitare il potere dei sultani. Dagli anni Novanta, infine, si sono diffusi movimenti islamici fondamentalisti che minano la tranquillità della popolazione.
Oggi la Malaysia è una monarchia costituzionale con struttura federale composta da tredici Stati e due Territori (Kuala Lumpur e Labuan). La costituzione riconosce nel re il capo della Federazione (che viene eletto ogni cinque anni tra i nove sultani ed è simbolo dell’unità nazionale), comandante supremo delle forze armate e massima autorità religiosa di alcune regioni.
La Malaysia ha una scarsa densità abitativa, soprattutto in alcune zone del Borneo che sono praticamente disabitate. Inoltre la distribuzione della popolazione non è omogenea: tre quarti degli abitanti vive nella penisola di Malacca.
La comunità malese, di religione islamica, è la più numerosa (65,1%); seguono quella cinese (26%), buddista, indiana (7,7%), induista e altri gruppi minoritari (1,2%) presenti soprattutto nel Sabah e a Sarawak.
Al momento dell’indipendenza, l’economia del Paese si basava esclusivamente sull’agricoltura e sulle miniere di stagno. Si decise, perciò, di diversificare le produzioni, incrementando le colture alimentari per il mercato interno e promuovendo quelle industriali destinate all’esportazione.
Dagli anni Settanta alla prima metà degli anni Novanta si è registrata una significativa crescita del PIL che oggi deriva per il 9% dal settore primario, per il 50% dal secondario e per il 41% dal terziario.
Si tratta di una produttività tipica dei Paesi in via di sviluppo e altri dati sembrano indicare un futuro positivo: la disoccupazione, per esempio, si aggira intorno al 3,5% e l’inflazione è inferiore al 3%.
La principale coltura alimentare è il riso la cui produzione soddisfa il 90% del fabbisogno interno. L’allevamento svolge un ruolo di secondaria importanza; un peso maggiore hanno la pesca e l’acquicoltura, i cui prodotti sono in gran parte destinati all’esportazione.
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Il sottosuolo del Paese è molto ricco di stagno. Si estraggono anche buone quantità di altri minerali, e petrolio e gas naturale in abbondanza. Per questo motivo, l’industrializzazione è stata rapida e oggi i prodotti del settore secondario costituiscono quattro quinti delle esportazioni. Anche il turismo porta molta valuta estera e posti di lavoro grazie alle numerose bellezze naturali e ai monumenti storici e artistici presenti in tutto il territorio nazionale.
Bibliografia
• Tarallo Pietro, Malaysia e Singapore, Clupguide De Agostini, Novara, 1994
Filmografia
• Ruben Joseph (regia di), Il tempo di decidere, USA, 1998
• Sollima Sergio (regia di), Sandokan (serie televisiva in sei episodi), Italia, 1976
• Teong Hin Saw (regia di), La principessa del monte Ledang, Malaysia, 2004
Siti interessanti
• www.esteri.it/rapporti/pdf/malesia.pdf
• www.diritto-internazionale.com/guide/malaysia.html
• www.bnx.it/malaysia.htm
• it.wikipedia.org/wiki/Malaysia