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Appunti sul significato del rotore

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Academic year: 2021

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(1)

Marco Modugno

Note per gli studenti Versione: 2016-12-22 - 11:49.

Sommario

Facciamo vedere che il rotore rot ¯v di un campo vettoriale ¯v pu`o essere inter- pretato come il doppio della velocit`a angolare ¯Ω del moto rigido effettuato dagli

“intornini infinitesimi” di un continuo che si muove con velocit`a ¯v .

Ulteriori spiegazioni e le espressioni in coordinate possono essere trovate in [1].

(2)

2

Indichiamo lo spazio affine delle posizioni con P , lo spazio vettoriale associato dei vettori liberi con ¯P e lo spazio affine del tempo con T .

1) Consideriamo un moto continuo

C : T × (T × P ) → P : (s; t, p) 7→ C(s; t, p) , dove

- p ∈ P indica la posizione “iniziale” da cui parte una generica particella,

- t ∈ T indica l’istante “iniziale” in cui parte la particella che all’istante iniziale t si trova nella posizione iniziale p ,

- s ∈ T l’istante “finale” in cui la particella, che all’istante iniziale t si trova nella posizione iniziale p , arriva alla posizione “finale”,

- C(s; t, p) ∈ P la posizione “finale” in cui arriva all’istante finale s la particella, che all’istante iniziale t si trova nella posizione iniziale p .

2) Sia

¯

v := δC : P → ¯P : (t, p) 7→ ¯v(t, p)

il campo di velocit`a del moto continuo, dove δ indica la derivata parziale rispetto al tempo finale s , calcolata all’istante iniziale t .

Dunque, dal moto C ricaviamo la veloci`a ¯v : T × P → ¯P .

Viceversa, dato un qualunque campo vettoriale ¯v : T × P → ¯P , esiste, almeno localmente, un unico moto continuo C , il cui campo di velocit`a sia ¯v .

3) Sia

J :=ˆ

DC : T × (T × P ) → L( ¯P , ¯P ) : (s; t, p) 7→

DC(s; t, p) l’operatore jacobiano del moto continuo, dove

- ˇD indica la derivata partiale rispetto alla posizione iniziale p .

L’operatore jacobiano ˇDC(s; t, p) descrive la trasformazione che subisce, tra l’istante iniziale t e l’istante finale s “l’intornino infinitesimo” del continuo che parte dalla posizione iniziale p all’istante iniziale t .

4) Si pu`o dimostrare che l’operatore jacobiano si decompone univocamente nella composizione

J = ˆˆ R ◦ ˆD ,

di un operatore simmetrico ˆD e di un operatore di rotazione ˆR .

Corrispondentemente, “l’intornino infinitesimo” centrato nel punto iniziale p compie, tra l’istante iniziale t e l’istante finale s ,

- una “trasformazione di deformazione” descritta dall’operatore ˆD(s; t, p) ∈ L( ¯P , ¯P ) , - una “trasformazione rigida” descritta dall’operatore ˆR(s; t, p) ∈ L( ¯P , ¯P ) .

5) Possiamo calcolare

(3)

- la derivata parziale rispetto al tempo iniziale dell’operatore jacobiano δ ˆJ : T × P → L( ¯P , ¯P ) : (t, p) 7→ (δ ˆJ )(t, p) ,

- la derivata parziale rispetto al tempo iniziale dell’operatore di deformazione δ ˆD : T × P → L( ¯P , ¯P ) : (t, p) 7→ (δ ˆD)(t, p) ,

- la derivata parziale rispetto al tempo iniziale dell’operatore di rotazione δ ˆR : T × P → L( ¯P , ¯P ) : (t, p) 7→ (δ ˆR)(t, p) ,

dove δ indica la derivata parziale rispetto al tempo finale s , calcolata all’istante iniziale t .

Si pu`o dimostrare che

- δ ˆD `e un operatore simmetrico e quindi ha 6 componenti indipendenti, - δ ˆR `e un operatore antisimmetrico e quindi ha 3 componenti indipendenti.

6) Per la regola di Leibniz sulla derivata di una composizione otteniamo l’uguaglianza δ ˆJ = δ ˆD + δ ˆR .

Il significato fisico intuitivo di questa uguaglianza `e che la trasformazione di ogni intornino infinitesimo del continuo, compiuta in un intervallo di tempo infinitesimo, si decompone univocamente in una deformazione descritta dall’operatore simmetrico δ ˆD ed in una rotazione descritta dall’operatore antisimmetrico ˆR .

7) Possiamo calcolare la derivata parziale rispetto alla posizione iniziale del campo di velocit`a

D¯ˇv : T × P → L( ¯P , ¯P ) : (t, p) 7→ ( ˇD¯v)(t, p) , dove ˇD indica la derivata parziale rispetto alla posizione iniziale p .

8) Per il teorema di Schwarz sulle derivate seconde, otteniamo l’uguaglianza D¯ˇv = ˇDδC = δ ˇDC = δ ˆJ .

9) L’operatore ˇDv ∈ L( ¯P , ¯P ) si decompone univocamente nella somma di un opera- tore simmetrico e di un operatore antisimmetrico

Dv = ˆˇ  + ˆω . Inoltre, le uguaglianze

δ ˆJ = δ ˆD + δ ˆR e D¯ˇv = δ ˆJ

(4)

4

implicano

ˆ

 = δ ˆD e ω = δ ˆˆ R . Quindi otteniamo l’uguaglianza

Dv = δ ˆˇ D + δ ˆR .

In altre parole, la derivata parziale del campo di velocit`a ¯v rispetto alla posizione iniziale si decompone univocamente nella somma di un operatore simmetrico δ ˆD e di un operatore antisimmetrico δ ˆR , che descrivono, rispettivamente la deformazione e la rotazione che subiscono gli intornini infinitesimi del continuo in un intervallo di tempo infinitesimo.

10) L’operatore antisimmetrico ˆR ha 3 componenti indipendenti e quindi pu`o essere rappresentato univocamente da un campo vettoriale

Ω : P → ¯¯ P , caratterizzato dall’uguaglianza

Ω × ¯¯ h = ˆω(¯h) , per ogni ¯h ∈ ¯P .

Si pu`o vedere che il campo vettoriale ¯Ω(t, p) risulta essere la velocit`a angolare al- l’istente t ∈ T del moto rigido eseguito dall’intornino infinitesimo centrato in p ∈ P .

Dalle uguaglianze precedenti otteniamo (vedi anche [2])

Ω =¯ 12rot ¯v :=12 ∗ A g[( ˇD¯v = 12 ∗ dg[(¯v) .

11) Dunque, il rotore rot ¯v di un campo vettoriale ¯v pu`o essere interpretato come il doppio della velocit`a angolare ¯Ω del moto rigido effettuato dagli intornini infinitesimi di un continuo che si muove con velocit`a ¯v .

12) Per esempio, consideriamo il campo vettoriale ¯v della velocit`a di un moto rigido con velocit`a angolare ¯Ω , definito mediante l’uguaglianza

¯

v(t, p) := ¯vo(t) + ¯Ω(t) × p − o(t) , dove

- o : T → P `e il moto di una particella pilota del moto rigido, - ¯vo : T → ¯P `e la velocit`a della particella pilota,

- ¯Ω : T → ¯P `e la velocit`a angolare del moto rigido.

Si vede facilmente che vale l’uguaglianza rot ¯v = 2 ¯Ω .

(5)

Riferimenti bibliografici

[1] M. Modugno: Introduzione alla meccanica dei sistemi continui, Note per gli studenti, 2015 www.dma.unifi.it/∼modugno.

[2] M. Modugno: Appunti sulla generalizzazione del rotore, Note per gli studenti, 2016 www.dma.unifi.it/∼modugno.

Riferimenti

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