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Nel caso in cui il veicolo si muova di moto uniforme con velocit` a V = 100 km/h:

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(1)

Universit` a degli Studi di Udine, Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica

A.A. 2017/2018, Sessione di Giugno/Luglio 2018, Secondo Appello Esame di FISICA I, Prova scritta del 20 Luglio 2018

TESTI E SOLUZIONI DEI PROBLEMI

PROBLEMA A1 Un veicolo si massa M = 500 kg che si muove in un tratto di strada orizzontale e rettilineo risente, oltre alla spinta F del motore, di una forza resistente (risultante dell’attrito con l’asfalto e della resistenza dell’aria) di ampiezza R = R 0 +kv 2 , dove v `e la velocit` a istantanea dell’auto, R 0 = 150 N e k = 1.50 Ns 2 /m 2 .

Nel caso in cui il veicolo si muova di moto uniforme con velocit` a V = 100 km/h:

a) determinare la potenza sviluppata dal motore.

Invece, nel caso in cui il veicolo, partendo da fermo, si muova di moto uniformemente accelerato con a = 5.00 m/s 2 per un’intervallo di tempo ∆t = 10.0 s, calcolare:

b) la velocit`a finale raggiunta dal veicolo;

c) l’energia W spesa dal motore durante tutta l’accelerazione.

Soluzione Quando il veicolo si muove a velocit` a costante, essendo l’accelerazione nulla, dovr`a essere nulla anche risultante delle forze che agisce su di esso. Quindi la spinta del motore F bilancer`a la forza resistente e si avr`a

F = R 0 + kV 2

La potenza sviluppata dal motore corrisponde alla potenza meccanica associata alla forza F pari a P = F V = (R 0 + kV 2 )V = 3.63 · 10 4 W = 36.3 kW.

Nel caso di moto uniformemente accelerato con accelerazione a, la velocit` a varia secondo la legge v(t) = at e quindi nell’intervallo di tempo indicato la velocit` a raggiunta dal veicolo `e

v f = a∆t = 50.0 m/s = 180 km/h.

Dalla 2 a legge della dinamica segue che

M a = F − R = F − R 0 − kv 2 ⇒ F = F (t) = M a + R 0 + kv 2 = M a + R 0 + ka 2 t 2 , e questo dimostra che in tal caso la spinta del motore non `e costante. Anche la potenza istantanea sviluppata dal motore dipende dal tempo ed `e pari a

P (t) = F (t) · v(t) = (M a + R 0 + ka 2 t 2 )at = (M a + R 0 )at + ka 3 t 3 .

Dalla definizione della potenza meccanica segue che l’energia spesa dal motore dell’intervallo di tempo dt `e pari a dW = P (t)dt e conseguentemente, l’energia spesa dal motore nell’intera accelerazione si ottiene come segue

W = Z ∆t

0

P (t)dt = (M a + R 0 )a Z ∆t

0

tdt + ka 3 Z ∆t

0

t 3 dt = (M a + R 0 )a ∆t 2

2 + ka 3 ∆t 4

4 = 1.13 · 10 6 J.

PROBLEMA A2 Un corpo di massa m = 10.0 kg `e agganciato tramite una corda ideale (inestensibile e di massa trascurabile) all’asse di un cilindro omogeneo di massa M = 15.0 kg e raggio R (vedi figura);

entrambi poggiano su dei piani orizzontali. Intorno al cilindro `e avvolta una seconda corda ideale il cui capo destro (vedi figura) `e tirato con una forza ~ F~ F~ F . Il corpo di massa m risente di attrito con il piano di appoggio caratterizzato dai coefficienti µ s = 0.80 e µ k = 0.50. Sapendo che la corda avvolta intorno al cilindro non slitta mai e che anche il cilindro non slitta mai rispetto al piano di appoggio, determinare:

a) il modulo di ~ F~ F~ F , F min , al di sopra del quale il sistema non `e pi` u in equilibrio statico;

(2)

b) l’accelerazione del corpo di massa m nel caso in cui il modulo di ~ F~ F~ F `e pari a 3F min ;

c) il minimo valore del coefficiente di attrito tra cilindro e piano di appoggio, µ s,min , necessario affinch´e il cilindro possa (effettivamente) non slittare.

b

m

M

b

F~ ~ F~ F R

Soluzione Il sistema sar` a in equilibrio statico fino a quando ogni singolo corpo lo sar` a. A tale scopo considerando un asse x orizzontale verso sinistra e applicando la 2 a legge della dinamica nelle forme lineare (per il corpo di massa m) e angolare (per il cilindro rispetto all’asse passante per il punto di contatto con il piano di appoggio) dovranno valere le seguenti

 0 = T − f s 0 = 2RF − RT ,

dove f s `e la forza di attrito statico che agisce sul corpo di massa m e T `e la tensione della corda di sinistra. 1

Eliminando T tra le due relazioni abbiamo

2RF − Rf s = 0 ⇒ F = f s

2 . Ma per la forza di attrito statico vale la seguente

f s ≤ f s,max con f s,max = µ s N m = µ s mg, e pertanto, dovr`a essere

F ≤ F min = 1

2 µ s mg = 39.2 N.

Quando il modulo di ~ F~ F~ F supera F min il sistema non sar` a pi` u in equilibrio e l’applicazione della 2 a legge della dinamica nelle forme lineare e angolare porter` a alle seguenti

ma = T − f k = T − µ k mg I P α = 2RF − RT

,

dove ora a e α sono `e l’accelerazione lineare di m e l’accelerazione angolare del cilindro. D’altra parte, f k = µ k mg `e la forza di attrito dinamico agente su m e I P `e il momento d’inerzia del cilindro rispetto all’asse passante per il punto di istantaneo contatto.

Osservando che il cilindro segue un moto di puro rotolamento verso destra e se indichiamo con a cm l’accelerazione del suo centro di massa, possiamo scrivere le seguenti

 α = a cm /R

a = a cm ⇒ α = a

R .

Quindi, eliminando T tra le due precedenti equazioni (dalla prima si ha T = ma+µ k mg e si sostituisce nella seconda), si ottiene

I P a

R = 2RF − Rma − µ k Rmg, dalla quale si ricava

a = R 2 (2F − µ k mg) I P + mR 2 .

1 Si noti che essendo le corde ideali e prive di massa, la tensione della corda di destra sar` a sempre, indipendentemente

dal suo moto, pari al modulo di ~ F~ F~ F .

(3)

Notando che per il momento d’inerzia I P abbiamo (dal teorema degli assi paralleli) I P = I cm + M R 2 = 1

2 M R 2 + M R 2 = 3 2 M R 2 , e ponendo F = 3F min = 3 2 µ s mg, l’accelerazione del corpo di massa m diventa

a = 2(3µ s − µ k )mg

3M + 2m = 5.73 m/s 2 .

Per valutare il coefficiente di attrito statico relativo al contatto tra cilindro e relativo piano di appoggio dobbiamo calcolare la corrispondente forza di attrito statico f s (cil) . Avendo gi` a calcolato a, si pu` o procedere in vari modi: ad esempio, supponendo ~ f~ f~ f (cil) s diretta verso destra e applicando la 2 a legge in forma lineare al moto del cilindro stesso, si ottiene

M a cm = F − T + f s,cil

⇒ f s (cil) = M a cm − F + T = M a − F + ma + µ k mg = (M + m) a − F + µ k mg.

Sostituendo F = 3F min = 3 2 µ s mg e facendo il calcolo utilizzando il valore numerico di a, si ottiene f s (cil) = (M + m) a −  3

2 µ s − µ k



mg = 74.6 N Quindi, dovendo essere f s (cil) ≤ f s,max (cil) = µ (cil) s N M = µ (cil) s M g, si ha

µ (cil) s ≥ µ (cil) s,min = f s (cil)

M g = 0.507.

b b b

1 2

3 V p

PROBLEMA A3

Ad un gas ideale biatomico viene fatto seguire il ciclo reversibile schematizzato in figura costituito da un’espansione isobara (1 → 2), un’espansione adiabatica (2 → 3) e una compressione isoterma (3 → 1). Pressione e volume dello stato 1 sono p 1 = 3.00 atm e V 1 = 30.0 dm 3 ; nello stato 3 il volume del gas `e V 3 = 4V 1 . Sapendo che il numero di moli di gas `e n = 3.00 mol, determinare:

a) la temperatura T 2 e il volume V 2 dello stato 2;

b) il lavoro L prodotto dal gas nell’intero ciclo;

c) il rendimento η del ciclo.

Il lavoro L prodotto dal ciclo (quello calcolato al punto b)) viene

utilizzato per comprimere un numero di moli n (identico a quello menzionato in precedenza) di un secondo gas ideale lungo una trasformazione politropica (pV k = cost.) con k = 3. Sapendo la pressione e il volume dello stato iniziale di tale gas sono identici a quello dello stato 1 del primo gas, determinare:

d) la sua temperatura T f alla fine della compressione.

Soluzione Prima di tutto si noti che `e

T 1 = p 1 V 1

nR = 365 K.

Dato lo stato 2 appartiene sia all’isobara 1→2 che all’adiabatica 2→3 devono valere le seguenti V 2

T 2 = V 1

T 1 ; T 2 V 2 γ−1 = T 3 V 3 γ−1 .

Combinando queste due relazioni e notando che T 3 = T 1 (dato che gli stati 1 e 3 giacciono sull’isoterma 3 → 1) e V 3 = 4V 1 , si ha

V 2 = 4 1− γ 1 · V 1 ; T 2 = p 1 V 2

nR = 4 1− γ 1 · T 1 ,

(4)

dove γ `e l’esponente delle adiabatiche che, essendo il gas biatomico, `e pari a 7/5. sostituendo abbiamo V 2 = 4 2/7 · V 1 = 44.6 dm 3 ; T 2 = 4 2/7 · T 1 = 543 K.

Il lavoro L compiuto dal gas e il calore Q scambiato dallo stesso nell’intero ciclo sono uguali. Pertanto potremo scrivere

L = Q 12 + Q 31 ,

dove si `e gi` a tenuto conto del fatto che nella trasformazione 2 → 3 il calore scambiato `e nullo.

Quindi, tenendo presente la natura isobara e isoterma delle trasformazioni 1 → 2 e 3 → 1, si ha Q 12 = nc p (T 2 − T 1 ) = n 7

2 R 

4 2/7 − 1 

T 1 = 1.55 · 10 4 J, e

Q 31 = L 31 = Z 1

3

pdV = nRT 1 Z V 1

V 3

dV

V = nRT 1 ln  V 1

V 3



= −nRT 1 ln 4 = −1.26 · 10 4 J.

Pertanto il lavoro totale `e

L = nR  7 2



4 2/7 − 1 

− ln 4



T 1 = 2.86 · 10 3 J.

Nel ciclo, il calore viene assorbito solo nella trasformazione isobara 1 → 2. Pertanto il rendimento del ciclo `e

η = L

Q ass = Q 12 + Q 31

Q 12 = 1 + Q 31

Q 12 = 1 − 2 ln 4

7 4 2/7 − 1  = 0.185.

Se il lavoro L viene utilizzato per comprimere il secondo gas lungo una politropica con esponente k = 3 allora il lavoro compiuto da tale gas dovr`a essere pari a −L. In altre parole, essendo lo stato iniziale di tale gas identico a quello del primo, indicando con p f , V f e T f la pressione, il volume e la temperatura di tale gas alla fine della compressione, dovremo avere

Z V f

V 1

pdV = −L.

Per la politropica l’integrale `e pari a Z V f

V 1

pdV = 1

1 − k (p f V f − p 1 V 1 ) = nR

1 − k (T f − T 1 ),

dove, nell’ultimo passaggio, si `e fatto uso della legge dei gas ideali. Perci` o, dall’ugualianza precedente si ottiene

nR

1 − k (T f − T 1 ) = −L ⇒ T f = T 1 + (k − 1)L

nR = 594 K.

PROBLEMA B1 Un veicolo si massa M = 800 kg che si muove in un tratto di strada orizzontale e rettilineo risente, oltre alla spinta F del motore, di una forza resistente (risultante dell’attrito con l’asfalto e della resistenza dell’aria) di ampiezza R = R 0 +kv 2 , dove v `e la velocit` a istantanea dell’auto, R 0 = 250 N e k = 2.00 Ns 2 /m 2 .

Nel caso in cui il veicolo si muova di moto uniforme con velocit` a V = 130 km/h:

a) determinare la potenza sviluppata dal motore.

Invece, nel caso in cui il veicolo, partendo da fermo, si muova di moto uniformemente accelerato con a = 3.00 m/s 2 per un’intervallo di tempo ∆t = 15.0 s, calcolare:

b) la velocit`a finale raggiunta dal veicolo;

c) l’energia W spesa dal motore durante tutta l’accelerazione.

(5)

Soluzione Quando il veicolo si muove a velocit` a costante, essendo l’accelerazione nulla, dovr`a essere nulla anche risultante delle forze che agisce su di esso. Quindi la spinta del motore F bilancer`a la forza resistente e si avr`a

F = R 0 + kV 2

La potenza sviluppata dal motore corrisponde alla potenza meccanica associata alla forza F pari a P = F V = (R 0 + kV 2 )V = 1.03 · 10 5 W = 103 kW.

Nel caso di moto uniformemente accelerato con accelerazione a, la velocit` a varia secondo la legge v(t) = at e quindi nell’intervallo di tempo indicato la velocit` a raggiunta dal veicolo `e

v f = a∆t = 45.0 m/s = 162 km/h.

Dalla 2 a legge della dinamica segue che

M a = F − R = F − R 0 − kv 2 ⇒ F = F (t) = M a + R 0 + kv 2 = M a + R 0 + ka 2 t 2 , e questo dimostra che in tal caso la spinta del motore non `e costante. Anche la potenza istantanea sviluppata dal motore dipende dal tempo ed `e pari a

P (t) = F (t) · v(t) = (M a + R 0 + ka 2 t 2 )at = (M a + R 0 )at + ka 3 t 3 .

Dalla definizione della potenza meccanica segue che l’energia spesa dal motore dell’intervallo di tempo dt `e pari a dW = P (t)dt e conseguentemente, l’energia spesa dal motore nell’intera accelerazione si ottiene come segue

W = Z ∆t

0

P (t)dt = (M a + R 0 )a Z ∆t

0

tdt + ka 3 Z ∆t

0

t 3 dt = (M a + R 0 )a ∆t 2

2 + ka 3 ∆t 4

4 = 1.58 · 10 6 J.

PROBLEMA B2 Intorno ad un cilindro omogeneo di massa M = 20.0 kg e raggio R `e avvolta una corda ideale (inestensibile e di massa trascurabile) e al capo libero della stessa `e agganciato un corpo di massa m = 15.0 kg (vedi figura); entrambi poggiano su dei piani orizzontali. All’asse del cilindro

`e agganciata una seconda corda ideale il cui capo destro (vedi figura) `e tirato con una forza ~ F~ F~ F . Il corpo di massa m risente di attrito con il piano di appoggio caratterizzato dai coefficienti µ s = 0.70 e µ k = 0.40. Sapendo che la corda avvolta intorno al cilindro non slitta mai e che anche il cilindro non slitta mai rispetto al piano di appoggio, determinare:

a) il modulo di ~ F~ F~ F , F min , al di sopra del quale il sistema non `e pi` u in equilibrio statico;

b) l’accelerazione del centro di massa del cilindro, a cm , nel caso in cui il modulo di ~ F~ F~ F `e pari a 2F min ; c) il minimo valore del coefficiente di attrito tra cilindro e piano di appoggio, µ s,min , necessario

affinch´e il cilindro possa (effettivamente) non slittare.

b

m

M

b

F ~ R

Soluzione Il sistema sar` a in equilibrio statico fino a quando ogni singolo corpo lo sar` a. A tale scopo considerando un asse x orizzontale verso sinistra e applicando la 2 a legge della dinamica nelle forme lineare (per il corpo di massa m) e angolare (per il cilindro rispetto all’asse passante per il punto di contatto con il piano di appoggio) dovranno valere le seguenti

 0 = T − f s

0 = RF − 2RT ,

(6)

dove f s `e la forza di attrito statico che agisce sul corpo di massa m e T `e la tensione della corda di sinistra. 2

Eliminando T tra le due equazioni abbiamo

RF − 2Rf s = 0 ⇒ F = 2f s . Ma per la forza di attrito statico vale la seguente

f s ≤ f s,max con f s,max = µ s N m = µ s mg, e pertanto, dovr`a essere

F ≤ F min = 2µ s mg = 206 N.

Quando il modulo di ~ F~ F~ F supera F min il sistema non sar` a pi` u in equilibrio e l’applicazione della 2 a legge della dinamica nelle forme lineare e angolare porter` a alle seguenti

ma = T − f k = T − µ k mg I P α = RF − 2RT

,

dove ora a e α sono l’accelerazione lineare di m e l’accelerazione angolare del cilindro, rispettivamente.

D’altra parte, f k = µ k mg `e la forza di attrito dinamico agente su m e I P `e il momento d’inerzia del cilindro rispetto all’asse passante per il punto di istantaneo contatto.

Osservando che il cilindro segue un moto di puro rotolamento verso destra e se indichiamo con a cm l’accelerazione del suo centro di massa, possiamo scrivere le seguenti

 α = a cm /R

a = 2a cm ⇒ α = a

2R .

Quindi, eliminando T tra le due precedenti equazioni (dalla prima si ha T = ma+µ k mg e si sostituisce nella seconda) e facendo la sostituzione a = 2a cm , si ottiene

I P a cm

R = RF − 4Rma cm − 2µ k Rmg, dalla quale si ricava

a cm = R 2 (F − 2µ k mg) I P + 4mR 2 .

Notando che per il momento d’inerzia I P abbiamo (dal teorema degli assi paralleli) I P = I cm + M R 2 = 1

2 M R 2 + M R 2 = 3 2 M R 2 ,

e ponendo F = 2F min = 4µ s mg, l’accelerazione del centro di massa del cilindro diventa a cm = 4(2µ s − µ k )mg

3M + 8m = 3.27 m/s 2 .

Per valutare il coefficiente di attrito statico relativo al contatto tra cilindro e relativo piano di appoggio dobbiamo calcolare la corrispondente forza di attrito statico f s (cil) . Avendo gi` a calcolato a cm , si pu` o procedere in vari modi: ad esempio, supponendo ~ f~ f~ f (cil) s diretta verso destra e applicando la 2 a legge in forma lineare al moto del cilindro stesso, si ottiene

M a cm = F − T + f s,cil

⇒ f s (cil) = M a cm − F + T = M a cm − F + 2ma cm + µ k mg = (M + 2m) a cm − F + µ k mg.

2 Si noti che essendo le corde ideali e prive di massa, la tensione della corda di destra sar` a sempre, indipendentemente

dal moto, pari al modulo di ~ F~ F~ F .

(7)

Sostituendo F = 2F min = 4µ s mg e facendo il calcolo utilizzando il valore numerico di a cm , si ottiene f s (cil) = (M + 2m) a cm − (4µ s − µ k ) mg = −190 N,

dove il segno negativo ci segnala che ~ f~ f~ f (cil) s `e diretta in verso opposto a quanto considerato (`e diretta verso sinistra.

Quindi, dovendo essere |f s (cil) | ≤ f s,max (cil) = µ (cil) s N m = µ (cil) s M g, si ha µ (cil) s ≥ µ (cil) s,min = |f s (cil) |

M g = 0.967.

b bb

1

2 3

V p

PROBLEMA B3

Ad un gas ideale poliatomico viene fatto seguire il ciclo reversibile schematizzato in figura costituito da un’espansione isoterma (1 → 2), una isocora (2 → 3) e una compressione adiabatica (3 → 1). Pressione e volume dello stato 1 sono p 1 = 4.00 atm e V 1 = 50.0 dm 3 ; nello stato 2 la pressione del gas `e p 2 = p 1 /2. Sapendo che il numero di moli di gas `e n = 6.00 mol, determinare:

a) la temperatura T 3 e la pressione p 3 dello stato 3;

b) il lavoro L prodotto dal gas nell’intero ciclo;

c) il rendimento η del ciclo.

Il lavoro L prodotto dal ciclo (quello calcolato al punto b)) viene

utilizzato per comprimere un numero di moli n (identico a quello menzionato in precedenza) di un secondo gas ideale lungo una trasformazione politropica (pV k = cost.) con k = 2. Sapendo la pressione e il volume dello stato iniziale di tale gas sono identici a quello dello stato 1 del primo gas, determinare

d) la sua temperatura T f alla fine della compressione.

Soluzione Prima di tutto si noti che `e

T 1 = p 1 V 1

nR = 406 K.

Dato che lo stato 2 giace sulla isoterma 1 → 2 allora `e p 2 V 2 = p 1 V 1 ⇒ V 2 ≡ V 3 = p 1

p 2 V 1 = 2V 1 = 100 dm 3 . Quindi, dato che gli stati 3 e 1 giacciono sull’adiabatica 3 → 1

p 3 V 3 γ = p 1 V 1 γ ⇒ p 3 =  V 1

V 3

 γ

p 1 = 2 −γ · p 1 , e

T 3 V 3 γ−1 = T 1 V 1 γ−1 ⇒ T 3 =  V 1

V 3

 γ−1

T 1 = 2 1−γ · T 1 ,

dove γ `e l’esponente delle adiabatiche che, essendo il gas poliatomico, `e pari a 4/3. Sostituendo abbiamo

p 3 = 2 −4/3 · p 1 = 1.58 atm; T 3 = 2 −1/3 · T 1 = 322 K.

Il lavoro L compiuto dal gas e il calore Q scambiato dallo stesso nell’intero ciclo sono uguali. Pertanto potremo scrivere

L = Q 12 + Q 23 ,

dove si `e gi` a tenuto conto del fatto che nella trasformazione 3 → 1 il calore scambiato `e nullo.

Quindi, tenendo presente la natura isoterma e isocora delle trasformazioni 1 → 2 e 2 → 3, si ha Q 12 = L 12 =

Z 2

1

pdV = nRT 1 Z V 2

V 1

dV

V = nRT 1 ln  V 2

V 1



= nRT 1 ln 2 = 1.40 · 10 4 J.

(8)

e

Q 23 = nc V (T 3 − T 2 ) ≡ nc V (T 3 − T 1 ) = −n3R 

1 − 2 −1/3 

T 1 = −1.25 · 10 4 J, Pertanto il lavoro totale `e

L = nR h

ln 2 − 3 

1 − 2 −1/3 i

T 1 = 1.50 · 10 3 J.

Nel ciclo, il calore viene assorbito solo nella trasformazione isoterma 1 → 2. Pertanto il rendimento del ciclo `e

η = L

Q ass = Q 12 + Q 23

Q 12 = 1 + Q 23

Q 12 = 1 − 3 1 − 2 −1/3 

ln 2 = 0.107.

Se il lavoro L viene utilizzato per comprimere il secondo gas lungo una politropica con esponente k = 2 allora il lavoro compiuto da tale gas dovr`a essere pari a −L. In altre parole, essendo lo stato iniziale di tale gas identico a quello del primo, indicando con p f , V f e T f la pressione, il volume e la temperatura di tale gas alla fine della compressione, dovremo avere

Z V f

V 1

pdV = −L.

Per la politropica l’integrale `e pari a Z V f

V 1

pdV = 1

1 − k (p f V f − p 1 V 1 ) = nR

1 − k (T f − T 1 ),

dove, nell’ultimo passaggio, si `e fatto uso della legge dei gas ideali. Perci` o, dall’ugualianza precedente si ottiene

nR

1 − k (T f − T 1 ) = −L ⇒ T f = T 1 + (k − 1)L

nR = 436 K.

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