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RELAZIONE TECNICA DOMANDA PER L OTTENIMENTO DELL AUTORIZZAZIONE ALL UTILIZZAZIONE DELL IMPIANTO MOBILE

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Academic year: 2022

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REGIONE DEL VENETO COMUNE DI MAROSTICA PROVINCIA DI VICENZA

RELAZIONE TECNICA

DOMANDA PER L’OTTENIMENTO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’UTILIZZAZIONE DELL’IMPIANTO MOBILE

(ALL “A” della D.G.R.V 499/2008)

Proponente EDILCORAL di Cortese Anders Via Stroppari, 23

36063 Marostica (VI)

Redazione

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1. PREMESSA

La presente relazione tecnica, redatta sulla base di quanto previsto dall’Allegato A alla D.G.R.V. n° 499 del 04/03/2008, è relativa alla richiesta di autorizzazione di impianto mobile di recupero rifiuti presentata a codesta Provincia dalla scrivente impresa:

1.1.Soggetto proponente

Impresa: EDILCORAL di Cortese Anders

con sede legale a 36063 MAROSTICA (VI)

in via Stroppari, 23

Partita IVA: 03419180249

N. iscrizione Registro delle Imprese 324082 2. DATI IDENTIFICATIVI DELL’IMPIANTO

2.1.BENNA FRANTOIO

Fabbricante MB S.p.A – 36030 Fara Vicentino (VI)

Modello BF90.3 S4

Tipo BENNA FRANTOIO

N° matricola 19597

Anno di costruzione 2019

2.2.BENNA VAGLIATRICE

Fabbricante AMBROSI S.r.L. – 35042 Este PD)

Modello BVA 1500

Tipo BENNA VAGLIATRICE

N° matricola PATENT BVA 030

Anno di costruzione 2010

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3. IDENTIFICAZIONE DEI RIFIUTI TRATTABILI DALL’IMPIANTO

Codice CER Denominazione

17 01 01 Cemento

17 01 02 Mattoni

17 01 03 Mattonelle e ceramiche

17 01 07 Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche diverse da quelle di cui alla voce 17 01 06

17 05 04 Terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03

17 09 04 Rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01, 17 09 02 e 17 09 03

4. DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI TRATTAMENTO

Il processo di trattamento, consiste nella frantumazione e separazione mediante vagliatura delle varie frazioni costituenti il rifiuto.

I rifiuti sottoposti a vagliatura sono già stati eventualmente sottoposti in precedenza ad adeguata riduzione volumetrica.

Può essere utilizzato in vari settori, fra i quali si ricordano in particolare:

• separazione inerti per recupero di ghiaia, pietrisco e terra;

• riciclaggio di materiale da demolizione;

• bonifiche di terreni.

Tuttavia l’impianto mobile oggetto di autorizzazione sarà utilizzato prevalentemente per la frantumazione e la vagliatura di rifiuti inerti.

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5. DESCRIZIONE DELLLE CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E DI FUNZIONAMENTO DELL’IMPIANTO

5.1. FRANTUMAZIONE

La benna frantoio è costruita integralmente in HARDOX 400 ed è in grado di resistere a tutte le sollecitazioni e gli urti che il suo impiego comporta.

Monta un motore idraulico a pistoni che fornisce il moto alla mascella mobile, la quale può essere regolata per determinare la pezzatura desiderata del materiale riciclato; le due mascelle del frantoio sono sagomate in modo ottimale per permettere la fuoriuscita del materiale in modo agevole e costruite in fusione al manganese garantiscono un’eccellente durata nel tempo.

L’estrema compattezza e il baricentro ribassato consentono un miglior bilanciamento sull’escavatore riducendo drasticamente lo sforzo del braccio ed eliminando fastidiose vibrazioni.

La benna Frantoio MB utilizza un impianto idraulico del tipo AAA+, ha una bassa richiesta idraulica sia in termini di necessità di pressione che di portata idraulica. Inoltre l’impianto idraulico serie AAA+ permette un significativo raffreddamento idraulico durante le fasi di lavorazione.

5.2.VAGLIATURA

La Benna vagliatrice è progettata per separazione materiali in diversi contesti, i cesti disponibili con differente distanza tra le maglie, sono intercambiabili per adattare perfettamente l’attrezzatura allo specifico impiego.

La robusta struttura è realizzata in acciai ad elevata resistenza e protegge i componenti mobili, oltre a facilitare il trasporto e il deposito dell’attrezzatura.

Le guide di rotazione sono regolabili e permettono di mantenere il cesto in perfetto allineamento con il motore di rotazione, evitando stress su componenti mobili.

Diversi cesti possono essere montati a seconda del lavoro da effettuare, il diametro dei fori può variare dai 30 ai 180 mm.

Ideale per la selezione e la vagliatura del materiale naturale, sia nella fase precedente che nella fase successiva alla frantumazione, consentono di abbattere fino al 60% dei tempi di frantumazione e permettono quindi di recuperare il materiale adatto al tipo di lavorazione desiderata e di gestirlo nei migliori dei modi.

Entrambe le benne sono elementi mobili, vanno applicate ad un escavatore, di massa adeguata, non hanno meccanismi di controllo e funzionamento a terra, tutte le operazioni vanno eseguite dalla cabina dell’escavatore e non vi è necessità di operatore a bordo macchina. Situazione espressamente vietata.

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6. POTENZIALITA’ DELL’IMPIANTO

La produzione massima dell’impianto dichiarata dal costruttore, risulta essere di 42 mc/h, corrispondenti a circa 75 T/h.

Questo è un dato da ritenersi in senso assoluto massimo, in quanto la potenzialità dichiarata varia a seconda di due fattori sostanziali, la composizione del materiale in entrata e la pezzatura del materiale in uscita.

Generalmente la pezzatura più comune in uscita è solitamente 0/80 ovvero 80 mm e come da tabella sottostante, per la benna frantoio in oggetto, la produttività massima si attesta sui 27,2 mc/

h ovvero 49 T/h.

7. MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITA’

Da premettere che l’attività è una attività mobile e sarà svolta presso il cantiere di demolizione da effettuare.

Il materiale da sottoporre a trattamento sarà precedentemente stoccato a cumulo, mediante escavatore meccanico o pala già selezionato dei materiali ritenuti non idonei (legno, vetro, ferro, plastica e affini) e in seguito iniziate le operazioni di frantumazione.

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L’escavatore cingolato di massa >21T (23,5 nel nostro caso) si posizionerà a ridosso o in sommità del cumulo di materiale da trattare e riempirà la benna frantoio fino alla capacità di carico stabilita dal libretto di uso e manutenzione e dichiarazione di conformità forniti dal costruttore (0.90 mc).

Da quel momento inizia l’operazione di frantumazione con deposito del materiale in un deposito limitrofo entro il raggio di operatività del braccio dell’escavatore.

Tutte le operazioni vanno eseguite da un unico operatore dalla cabina dell’escavatore.

Questo sistema consente di ottenere una produzione che può arrivare a 27 mc/h (49 T/h) per un materiale in uscita di dim. 80 mm.

L’impianto opera in un unico ciclo di funzionamento per una durata complessiva di 8 ore giornaliere.

In funzione del successivo riutilizzo della materia prima secondaria risultante, si può decidere di procedere con la successiva vagliatura a mezzo della benna vaglio per la suddivisione del materiale in fino e spaccato a seconda della necessità di riutilizzo dello stesso.

La successiva movimentazione e/o carico su automezzo sarà effettuata con escavatore o pala gommata.

8. DISPOSITIVI E SISTEMI PER LA GESTIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE

8.1.Captazione e raccolta reflui liquidi

L’acqua utilizzata nell’impianto viene impiegata, qualora necessario, soltanto in forma nebulizzata allo scopo di abbattere sul nascere le polveri prodotte durante la movimentazione dei rifiuti che presentano caratteristiche pulverulente. L’impianto in questione non determina pertanto alcun scarico liquido significativo.

8.2.Emissioni in atmosfera

Grazie al sistema di abbattimento delle polveri, mediante impianto di nebulizzazione, la produzione di emissioni polverulente generate dal processo produttivo viene ridotto in modo significativo.

Un ulteriore fonte di produzione di polveri, è legata alla movimentazione dei materiali e mezzi, per la quale all’occorrenza verrà effettuare la bagnatura periodica delle superfici, tenendo conto del periodo stagionale con aumento della frequenza delle bagnature durante la stagione estiva.

Se necessario, anche le aree destinate allo stoccaggio temporaneo dei materiali saranno sottoposte a bagnatura, o in alternativa coperte al fine di evitare il sollevamento delle polveri.

Per quanto riguarda la produzione di emissioni inquinati, queste riguardano l’impiego del motore diesel dei mezzi, quali pale meccaniche ed escavatori idraulici, che caricano e movimentano i materiali in uscita dall’impianto ma che si ritiene siano limitate e comunque si cercherà la loro riduzione al minimo essenziale.

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8.3.Rumore

L’emissione sonora dell’impianto mobile è in gran parte dovuta al processo di frantumazione mediante sollecitazione da schiacciamento dei materiali trattati e al tipo di materiale frantumato.

Tali fattori non sono eliminabili, in quanto costituiscono il processo produttivo. Il livello di potenza sonora LWA dell’impianto corrisponde a 111.3 dB, determinati secondo al EN ISO 3744.

Ne consegue in ogni caso che l’operatore dovrà essere dotato delle necessarie protezioni acustiche, poiché l’esposizione quotidiana personale, superiore a 85 dBA, può provocare un deficit uditivo.

8.4.Captazione e raccolta rifiuti solidi

Le eventuali frazioni solide di scarto prodotte durante il processo di trattamento vengono raccolte e collocate in deposito temporaneo e poi smaltite mediante ditta autorizzata previa

caratterizzazione secondo la normativa vigente.

9. ATTREZZATURE AUSILIARIE

L’impianto mobile oggetto di autorizzazione, viene trasportato presso i cantieri di produzione mediante automezzo dotato di pianale, e/o già installato sul braccio dell’escavatore meccanico.

Non servono all’impianto in oggetto attrezzature ausiliarie, ma bensì complementari, quali l’eventuale benna vaglio o pale meccanica o escavatore.

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10. SCHEDE TECNICHE DESCRITTIVE DELL’IMPIANTO E FOTO

TARGA METALLICA BENNA FRANTOIO

TARGA METALLICA BENNA VAGLIATRICE

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bibliografia

https://www.mbcrusher.com/

Bibliografia

https://www.mbcrusher.com/

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bibliografia

https://www.ambrosibenne.it/

bibliografia

https://www.ambrosibenne.it/

11. DICHIARAZIONI DI CONFORMITA’ DELL’IMPIANTO

L’impianto mobile di frantumazione BF90.3 S4, matricola 19597 è conforme a quanto previsto da:

- Direttiva macchine 2006/42/CE

- Direttiva PED 2014/68/EU art. 4 comma 3 - EN12100:2010

L’impianto mobile di vagliatura BVA 1500, matricola PATENT BVA 030 è conforme a quanto previsto da:

- Direttiva macchine 2006/42/CE

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- Direttiva PED 2014/68/EU art. 4 comma 3

12. ALLEGATI

- Certificato di iscrizione alla C.C.I.A.A

- Certificato iscrizione all’albo regionale gestore rifiuti;

- Dichiarazioni di conformità dell’impianto;

- Attestazione avvenuto pagamento oneri istruttori;

- Marca da bollo.

Riferimenti

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