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RELAZIONE TECNICA MINERARIA (Piano e programma di utilizzazione del giacimento)

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Academic year: 2022

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(1)

Contrada Manco, Comiso (RG) – Agenzia del Territorio di Ragusa, Catasto del Comune di Comiso (Foglio 34 particelle 159, 196, 197, 198, 199, 200, 202, 242, 517, 518, 519, 520, 521)

EMISSIONI PER ENTI REDATTO VERIFICATO APPROVATO Riferimenti:

LEGGE REGIONALE 127/80 Pinao cave D.P. 3 febbario 2016 D.Lgs 152/06 e ss.mm.ii.

Art. 2 L.R. 10/2004 Regione Siciliana

Ass. reg. AA.TT . Servizio 1 VAS-VIA Dipart.Reg. Energia – Distretto di Catania Settore 6

Comune di Comiso

IOZZIA IOZZIA DIQUATTRO

RELAZIONE TECNICA MINERARIA

(Piano e programma di utilizzazione del giacimento)

Progettista: Collaboratori:

L.I.F.E.

CALCESTRUZZI S.r.l

Geol. Salvatore IOZZIA

Geol. G. Bellassai

Geom. M. Zago

Sede legale: Via Cechov n. 69 97013 Comiso (RG) Italy

Sede operativa: C.da Manco Comiso Tel/fax. +39.0932 966882

E-mail: lifecalcestruzzi@gmail.com

Rev.:

Data:

12 ottobre 2017

Engineerig Geologist

IOZZIA DOTT. GEOL. SALVATORE

Loc. Gaddimeli -97010 M. di Ragusa (RG) Rec. Via Archimede, 17/D -97100 RAGUSA-348 51 16 653 O.R.G di Sicilia n. 728 - Sez “A”

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INDICE

1 PREMESSA Pag. 4

2 SINTESI DEL PROGETTO E ALLEGATI Pag. 5

3 IDENTIFICAZIONE DELL’UNITA’ ESTRATTIVA-PRODUTTIVA Pag. 7 3.1 Anagrafica

3.2 Localizzazione urbanistico-territoriale 3.3 Descrizione dell’area d’intervento 3.4 Cava in esercizio

4 DESCRIZIONE DEL PROGETTO DI RINNOVO Pag. 16 4.1 Rilievo e aggiornamento topografico dell’area

4.2 Progetto minerario di rinnovo

5 PIANO E MODALITA’ DI COLTIVAZIONE Pag. 19

5.1 Lavori di coltivazione eseguiti 5.2 Lavori di coltivazione da eseguire

5.3 Caratteristiche geolitologiche e giacimentologiche dell’area di cava

6 COMPUTO VOLUMI E DURATA DELLA CAVA Pag. 26 7 FASI DI COLTIVAZIONE E ATTIVITA’ DELLA CAVA Pag. 28

7.1 Fase iniziale di preparazione della cava 7.2 Fase di coltivazione della cava

8 SISTEMAZIONE IDRAULICA E SMALTIMENTO DELLE ACQUE Pag. 32 9 SISTEMAZIONE DELLA CAVA E GESTIONE DEI RIFIUTI Pag. 34

9.1 Piano di gestione rifiuti e scarti 9.2 Attività di recupero e gestione scarti

9.3 Deposito definitivo e sistemazione morfologica della cava 9.4 Gestione dei materiali per il ritombamento della cava 9.5 Tipologia materiali per il recupero morfologico 9.6 Controlli morfologico-ambientali

10 SISTEMAZIONE E RECUPERO AMBIENTALE DELLA CAVA Pag. 47 11 PIANO DI GESTIONE, SICUREZZA E CONTROLLI Pag. 50

11.1 Modalità operative

11.2 Mezzi operativi e organizzazione del cantiere 11.3 Adempimenti di sicurezza

11.4 Valutazione rumore, vibrazioni e polveri diffuse 11.5 Monitoraggio ambientale

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ELABORATI TECNICI

La richiesta di rinnovo dell’autorizzazione estrattiva del Piano di coltivazione della cava Manco sarà successiva alla verifica di assoggettabilità ai sensi del D.Lgs n. 152/06 e dell’art. 29 delle NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE del piano cave della Regione (D.P. 3 febbraio 2016), in ottemperanza con quanto previsto dalla L.R. 127/80 e ss.mm.ii.

Nelle more di definizione del procedimento ammnistrativo la L.I.F.E. Calcestruzzi prima della scadenza naturale del provvedimento minerario vigente, chiederà all’autorità competente la continuazione dell’attività per la Prosecuzione Efficace dell’Autorizzazione (P.E.A).

Figure nella Relazione tecnica

Fig.1. Planimetria dell’area di contrada Manco (immagine Google del 2016), Fig.2. Agenzia del Territorio – Ufficio Provinciale di Ragusa –N.C.T di Comiso, Fig.3. Aspetto dei fronti di scavo della cava,

Fig.4. Fronte finale progetto cava Manco,

Fig.5. Confronto planimetrico tra lo stato di fatto e lo stato intermedio di progetto, Fig.6. Sezione stato di fatto con volumi da coltivare,

Fig.7. Andamento deflussi superficiali area di Comiso-Manco, Fig.8. Sezione di calcolo canaletta a cielo aperto,

Fig.9. Cumolo di scarti inerti a valle dell’area di cava,

Fig.10. Sezione schematica modalità di abbancamento dei materiali nei due settori di scavo della cava.

Elenco elaborati allegati:

Relazione tecnica mineraria Relazione economico-finanziaria, Relazione geologica e geotecnica,

Relazione ambientale (verifica di assoggettabilità a VIA ), Cartografia di dettaglio:

Tav. 01 – Inquadramento territoriale area di cava,

Tav. 02 – Planimetria generale e stato di fatto fotografico,

Tav. 03 – Planimetria mineraria stato di fatto e iniziale di progetto, Tav. 04 – Planimetria mineraria finale stato di progetto autorizzato, Tav. 05 – Sezioni di progetto e volumi,

Tav. 06 – Sistemazione morfologica e opere di recupero ambientale.

Documenti:

All. 1 – Documentazione catastale

All. 2 – Autorizzazione esercizio della cava del Distretto Minerario di Catania All. 3 - Parere ambientale ARTA Sicilia n. 25960 del 8/05/2002

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1) PREMESSA

La presente relazione tecnica è stata redatta per conto della società L.I.F.E.

CALCESTRUZZI S.r.l. con sede legale in Via Cechov, 69 - 97013 Comiso (RG), iscritta nel registro delle imprese della C.C.I.A.A. di Ragusa con codice fiscale 01508100888, al fine di illustrare il progetto estrattivo di rinnovo del piano di coltivazione della cava di calcare e ghiaia esercita dalla società in Contrada Manco, territorio del Comune di Comiso.

Oggetto del progetto di coltivazione è l'area situata a Sud del centro abitato di Comiso nell’ampio versante che fa da transizione tra l’altipiano ibleo e l’ampia pianura che si estende nell’area di Vittoria, dove i terreni sono caratterizzati in affioramento e nel sottosuolo da estese formazioni calcaree in facies, che nell’insieme costituiscono un eccellente materiale naturale per la produzione di inerti e granulati cementizi.

La cava di calcare e ghiaia denominata convenzionalmente “Manco – L.I.F.E.” di proprietà della richiedente è stata autorizzata dall’Ingegnere Capo del Distretto Minerario di Catania, con determina n. 18/2003 del 16/04/2013 a favore della ditta BETOFRAN di Comiso (Autorizzazione originaria) e con i pareri di legge e dell’ARTA Sicilia (procedura di verifica). Infine con determina n. 014CT-sub/17 del 16/05/2017 la titolarità della cava è stata trasferita alla L.I.F.E Calcestruzzi S.r.l. di Comiso, con vigenza fino al 15/04/2018.

In considerazione della presenza nella cava di giacimento ancora utile e sfruttabile, la società ha ritenuto opportuna la richiesta di rinnovo dell’autorizzazione ai sensi dell’art. 2 della L.R. 10/2004 (Semplificazione delle procedure di rinnovo delle autorizzazioni alla coltivazione dei giacimenti da cava), e del D.lgs 152/06 e s.m.i., per la continuazione dell’esercizio della cava, con un progetto di rinnovo dell’autorizzazione, per completamento del programma di coltivazione non svolto nel periodo concesso ed autorizzato, che dovrebbe consentire la continuazione dell’attività estrattiva nel sito e quindi il mantenimento dei cicli produttivi della società.

L’area di Contrada Manco, interessata dal progetto di rinnovo dell’autorizzazione, ricade all’interno dell’area di 1° livello RG07.I del P.RE.M.A.C. della Regione Siciliana approvato con D.P 3 febbraio 2016.

Ciò premesso preso atto dell’interesse minerario/industriale della zona per il comparto edilizio, si ritiene opportuna la richiesta di rinnovo dell’autorizzazione mineraria, considerato di fatto, l’assenza a tutt’oggi di modifiche al regime vincolistico dell’area, fatte salve le prescrizione derivanti dal Piano Paesaggistico vigente, considerato anche le modalità, i rilievi e le ricerche eseguite, il progetto proposto redatto ai sensi della vigente legislazione mineraria, tende a definire, il cubaggio utile non ancora coltivato, la durata, la resa di cava, il sistema di coltivazione e il programma per lo sfruttamento della cava.

Con Service Work order del 1 giugno 2017, il sottoscritto è stato incaricato dalla ditta esercente di redigere il presente progetto, avvalendosi della collaborazione del geologo G.Bellassai per la consulenza geologico-geotecnica e le valutazioni ambientali.

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2) SINTESI DEL PROGETTO E ALLEGATI

Il progetto, allegato all’istanza di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio della cava, redatto con la documentazione prevista dall’art. 2 della L.R 10/04 e successive, conformemente agli standard della Regione Siciliana, comprende i seguenti elaborati esecutivi:

 RELAZIONE TECNICA MINERARIA.

Riguardante il programma di utilizzazione del giacimento sui volumi estraibili, sulle modalità e fasi coltivazione. Sui macchinari impiegati e le unità lavorative previste, la durata della cava e i relativi adempimenti di sicurezza.

Sulle implicazioni tecnico-economico e le tematiche ambientali e dell’attività di cava e della gestione ed il recupero produttivo degli scarti di lavorazione della cava ai sensi del D.Lgs 117/2008, per la sistemazione morfologica e il recupero ambientale funzionale della cava.

 RELAZIONE ECONOMICA

Comprende la descrizione e le caratteristiche merceologiche dei materiali estratti, con le verifiche di redditività dell’attività in rapporto ai costi d’investimento e di esercizio previste per la cava in progetto.

 RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA

Sulle caratteristiche stratigrafiche, geotecnico-strutturali, geomorfologiche, idrogeologiche, geotecniche e fisico-meccaniche, dell’area e dei litotipi interessati alla coltivazione.

La relazione è completata anche con le caratteristiche idrologiche della zona, e da uno studio di caratterizzazione e di verifica geotecnica dei fronti di scavo eseguita in ottemperanza alle disposizione delle NTC 2008.

Lo studio è stato redatto dal geol. G. Bellassai di Comiso.

 STUDIO AMBIENTALE PRELIMINARE. (Verifica di Assoggettabilità a V.I.A - art. 20 D.Lgs. 4/08 e s.m.i.)

Così come previsto dalla normativa di settore è riportato lo studio ambientale e la sintesi riassuntiva in cui sono analizzati i fattori che incidono sulle componenti ambientali caratterizzanti le attività di scavo e di settore minerario in generale con il peso e i parametri di compatibilità del progetto con l’ambiente circostante e con gli atti di pianificazione territoriale e paesistico ambientale della zona.

Lo studio è stato redatto dal geol. G. Bellassai di Comiso.

 TAV. 01 – INQUADRAMENTO TERRITORIALE AREA DI CAVA

Nella tavola è ubicata l’area nella Sezioni della Cartografie Tecnica Regionale n.

647070 (Vittoria Sud) e 647080 (Comiso Sud) a scala 1.10000. Nella tavola è stata anche riportata l’ubicazione del sito su Google Earth 2016 e del Piano Cave della Regione Siciliana relativamente all’Area di Primo livello RG07.I.

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 TAV. 02 – PLANIMETRIA GENERALE E STATO DI FATTO FOTOGRAFICO Nell’ortofotocarta a scala 1:2000, ricavata dalla cartografia tecnica regionale, sono riporti la planimetria dettagliata dell’area con la perimetrazione del Bacino Minerario RG.07.I, corrispondente All’area di contrada Manco, con riporto della planimetria catastale dell’area disponibile, della cava in esercizio, delle opere e degli impianti all’interno dell’insediamento produttivo/estrattivo Manco.

Completa la tavola un’ampia documentazione fotografica dello stato dei luoghi, con l’ubicazione dei punti di rilievo fotografico.

 TAV. 03 - PLANIMETRIA MINERARIA STATO DI FATTO E INIZIALE DI PROGETTO

A scala 1.1000, planimetria dello stato di fatto e iniziale del progetto di rinnovo con la delimitazione dell’area strettamente autorizzata per la coltivazione e le quote dello stato di fatto dei gradoni già coltivati, le rampe, ecc...

A scala 1.2000 è anche riportata la planimetria iniziale del progetto autorizzato.

Nella tavola sono riportate in apposita tabella riassuntiva le caratteristiche dimensionali del progetto, i dati catastali dell’area strettamente utilizzata per la coltivazione, le infrastrutture e i dati di massima del piano gestione e di recupero della cava.

 TAV. 04 - PLANIMETRIA MINERARIA FINALE STATO DI PROGETTO AUTORIZZATO

A scala 1.1000, planimetria dello stato finale del progetto autorizzato e di rinnovo, è riportata la delimitazione dell’area autorizzata per la coltivazione, con gli elementi geometrici e i riferimenti progettuali e le quote del piano di coltivazione finale autorizzato della cava.

A scala 1.2000 è anche riportata la planimetria intermedia del progetto autorizzato.

Nella tavola sono riportati in apposita tabella riassuntiva i dati catastali con l’indicazione dell’area da completare, le caratteristiche dimensionali del progetto di rinnovo, i parametri geometrici del piano di coltivazione e volumi estraibili.

 TAV. 05 – SEZIONI DI CALCOLO E VOLUMI

A scala 1.1000, sono riportati le sezioni planimetriche contabili minerarie con lo stato iniziale e finale del progetto di rinnovo e gli elementi geometrici e i riferimenti progettuali del piano di coltivazione della cava.

Nella tavola è rappresentato, attraverso le sezioni orizzontali di progetto, lo schema di calcolo delle aree di scavo elementari (Sn) da cui è stato ricavato il cubaggio del materiale ancora da estrarre, con relativo diagramma dei volumi.

 TAV. 06 – SISTEMAZIONE MORFOLOGICA E OPERE DI RECUPERO AMBIENTALE

A scala 1.1000, sono riportate utilizzando la sezione n. 4, le modalità di ritombamento della cava fossa, e gli interventi vegetativi della fase iniziale di progetto di rinnovo e finale dei cicli estrattivi.

 DOCUMENTAZIONE LEGALE E AMMINISTRATIVA DELLA SOCIETA’.

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3) IDENTIFICAZIONE DELL’UNITA’ ESTRATTIVA/PRODUTTIVA

La società L.I.F.E. Calcestruzzi S.r.l. con sede legale in Comiso, rappresenta una delle principale ditte che operano nel settore della frantumazione e della produzione di calcestruzzo dell’area di Comiso-Vittoria, con impianti e stabilimenti, siti in contrada Manco, limitrofa alla Strada Comunale Manco e alla cava in esercizio.

L’attività principale della società è la produzione e la commercializzazione di granulati inerti, utilizzando nel ciclo produttivo calcare come materia prima fondamentale proveniente dalla cava in esercizio oggetto del progetto di rinnovo.

3.1 – Anagrafica

Denominazione del complesso produttivo: L.I.F.E. CALCESTRUZZI S.r.l.

Sede legale

Via Cechov, 69

97013 Comiso (RG) Italy Provincia di Ragusa

Sede operativa

Impianti e stabilimenti

Contrada Manco

Territorio del Comune di Comiso Provincia di Ragusa

Telefono/Fax: +39.0932.966882 Catasto: F°35 p.lla 1215

Unità estrattiva/produttiva

Contrada Manco

Territorio del Comune di Comiso Provincia di Ragusa

Catasto: F°34 p.lle 159, 196, 197, 198, 199, 200, 202, 242, 517, 518, 519, 520, 521

Codice fiscale e Registro della C.C.I A.A. 01508100888

Iscrizione REA 125104

Codice ISTAT: 081200

Indirizzo e-mail lifecalcestruzzi@gmail.com

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3.2 – Localizzazione urbanistico-territoriale

L’area in esame, ubicata nell’entroterra costiero della Sicilia Sudorientale, ricade nel territorio del Comune di Comiso, in contrada Manco, ove sono in esercizio anche gli impianti della ditta L.I.F.E Calcestruzzi S.r.l.

Il territorio è cartografato nella:

 Tavoletta "Comiso" a scala 1:25000 del F° 276 IV NE RAGUSA dell’IGM, e nella

 Sezione: 647080 – “Comiso Sud” a scala 1:10000 della Cartografia Tecnica Regionale.

La zona dista circa 1500 metri dalla S.P. n. 20 Santa Croce Camerina - Comiso che la collega direttamente con i centri abitati della zona, tramite la Strada Comunale Manco da cui la cava ha l’accesso, con viabilità legata fondamentalmente ai transiti della ditta e delle locali aziende agricole.

Oggetto del progetto di rinnovo è appunto la cava posta ai margini della strada Comunale di accesso, facente parte dei rilievi subcollinari del versante occidentale di raccordo dell’Altipiano Ibleo con la Piana di Vittoria (scarpata di Comiso), per buona parte ancora allo stato naturale, ad eccezione dell’area di contrada Manco, di contrada Crocilla a Sud e di contrada Barco-Muraglia ad Sudovest, da sempre aree destinate all’estrazione di calcare e ghiaie con imponenti cave a cielo aperto in regolare attività, tutte ricadenti all’interno delle perimetrazioni della programmazione mineraria regionale (Piano Cave).

Fig. 1 – Planimetria dell’area di contrada Manco (Immagine del 2016)

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Dal punto di vista urbanistico, l’area d’interesse, nelle previsioni del vigente Piano Regolatore Generale e del Regolamento Edilizio del Comune di Comiso, in corso di revisione, ricade nella “Zona Territoriale Omogenea E” (Aree e/o zone agricole), non interessati da vincoli ai sensi dell’art. 7 della L.R 24/91, mentre tutta la zona è gravata dal vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. n. 3267/23 e dalle norme di tutela del Piano Paesaggistico vigente.

Nella recente revisione del PRG, l’area di intervento ricade nella “ZONA E4 – “Aree per le attività agricole a valenza ambientale”, che ricomprende anche la destinazione della cava in progetto.

Infine nell’ambito della pianificazione di settore regionale, tale zona, è ricompresa all’interno del Bacino Minerario di 1° livello RG07.I, approvato dalla Regione Siciliana con Decreto del 5/11/2010 e riproposto nel recente aggiornamento del piano cave del 2016, approvato con D.P 3/02/2016 con la cava attiva della ditta di contrada Manco su cui è subentrata la L.I.F.E. Calcestruzzi S.r.l.:

IDCAVA RG 016

COMUNE COMISO

LOCALITA’ MANCO

MATERIALE CALCARE

PROVVEDIMENTO Aut. n.18/03 CT del 16/04/2003

Quanto detto trova riscontro, nelle carte di sintesi territoriale e di localizzazione della cava riportate nella Tav. 1- Inquadramento territoriale area di cava e in dettaglio nello studio ambientale [Verifica di assoggettabilità a V.I.A] allegato al progetto, comprensivo anche dei riferimenti programmatici necessari per la verifica ambientale dell’Insediamento estrattivo.

3.3- Descrizione dell’area di intervento

L’area oggetto del progetto proposto rientra interamente nel territorio comunale di Comiso (RG) ed è situata a Sud del centro abitato in un ampio versante allungato in direzione NE-SW, che si individua tra le balze ed i versanti più acclivi che fanno da transizione all’Altipiano Ibleo (600-700m slm) e l’ampia pianura che si estende nell’area di Vittoria (150-250m slm).

Si tratta di un ampio comprensorio rurale a bassa densità residenziale, destinato ad attività agricole semintensive con terreni pascolativi per la pastorizia e la zootecnia, caratterizzati da estese plaghe di terreno nudo, spesso anche con ampi tratti incolti e fabbricati diruti.

Dal punto di vista geologico tale area è caratterizzata in affioramento e nel sottosuolo da estese formazioni calcaree terziarie in "facies iblea", presenti lungo l'imponente discontinuità morfologica che delimita ad occidente l’altipiano Ibleo dalla Piana di

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Comiso-Vittoria. Si tratta di una successione che presenta una regolare alternanza di strati carbonatici duri e teneri, riferibile alla Formazione Ragusa, diffusamente affiorante nell'area iblea, prevalentemente calcarei verso il basso (M.bro Leonardo) e calcarenitici in alto (M.bro Irminio), fino a marnoso-calcarenitico.

Il motivo geologico dominante dell'area è dato da un fitto reticolato di faglie con direzione prevalente NE-SW, fino a Submeridiano, che caratterizza l'imponente discontinuità morfologica e strutturale (faglia di Comiso), spesso associate a giaciture disarticolate (c.da Manco) ed ampie fasce detritiche e cataclastiche, soprattutto in corrispondenza della faglie principali.

Nell’area di stretto interesse le formazioni calcaree sono ricoperti da una discontinua formazione detritica di colore rossastro (parte alta della cava), che più ad Ovest si presenta inglobata nelle formazioni disarticolate e cataclastiche delle faglie che delimitano la zona di interesse dalla pianura sottostante.

I terreni sono caratterizzati da notevole acclività con pendenza di circa il 20% e una morfologia aspra con dirupi e pareti tipici dei paesaggi carsici calcarei, con estesi versanti a controllo morfostrutturale determinato sia dalle caratteristiche litologiche e dall’assetto giaciturale delle formazioni carbonatiche affioranti. Spesso nei solchi di erosione, in maniera discontinua, nei tratti meno acclivi, sono anche presenti discrete nicchie vegetative con modesti spessori di suoli agrari. La vegetazione del sito è scarsa ed è rappresentata da poche specie relitte di olivo, mandorlo e carrubo e da specie arbustive, soprattutto a ridosso degli impluvi anzidetti.

L’intera area con conformazione a semicerchio è marcata dalla presenza di effimere linee di drenaggio, trasversali e radiali alla direzione del versante, poco gerarchizzate e impostate lungo linee di discontinuità tettoniche, che complessivamente raccolgono le acque provenienti dai rilievi sommitali del versante e dalle spianate orografiche dell’altipiano ibleo che sovrastano la zona, canalizzandole in direzione Nordovest negli impluvi naturali del fondovalle. Pertanto il deflusso delle acque superficiali, quando non canalizzati negli impluvi esistenti, avviene prevalentemente in direzione NW, seguendo l'andamento topografico dell'area, e si riversa quasi sempre nella sottostante pianura e nella valle del F. Ippari che rappresenta il recapito finale di tutti gli impluvi della zona.

Sotto l'aspetto morfologico tutta la zona di contrada Manco e buona parte del versante fino alla contrada Barco-Muraglie si colloca in un ambiente, dove sono in attività diverse cave estrattive, pertanto con una conformazione morfologica per buona parte artificializzata dall’andamento degli scavi e dai piani di coltivazione autorizzati dalla regione. Dal punto di vista paesaggistico la zona in progetto è prevista limitrofa a un'area per buona parte desolata (zona Sud e Sudest), con coltivazioni oramai abbandonate, senza particolari valori da tutelare, con fabbricati diruti e fatiscenti; essa è completamente defilata rispetto alle principali vie di comunicazione e a nessuna delle maggiori vie di accesso alla Città di Comiso.

Di fatto, gli elementi che caratterizzano il paesaggio locale della zona di contrada Manco, sono rappresentati da estese plaghe di terreno con fabbricati diruti, associate a

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superficie di pieno campo delimitate da muretti e da fasce arborate con specie produttive introdotte per incrementare la resa economica dei suoli, quali carrubi, mandorlo e soprattutto olivi, solo nella pianura sottostante sono anche presenti colture con sesto specializzato (cfr. Tav. 02 – Planimetria generale stato di fatto fotografico)

L’attuale assetto territoriale della zona e di buona parte del territorio che caratterizza il versante della scarpata di Comiso è il risultato di continui interventi antropici succedutesi nel corso degli anni che hanno sicuramente modificato l’antico paesaggio rurale;

quest’ultimo, tuttavia, ha conservato, nelle forme attuali, l’elemento morfologico originario, costituito dalla presenza di ampi settori orografici allungati in direzione NE- SW, interrotti da pendici più o meno acclivi, delimitati frequentemente da caratteristici muretti a secco con ampie fasce arborate.

L’intervento in progetto s’inserisce in un ambito già antropizzato e interessato marginalmente da diverse attività produttivo-estrattive (cfr. piano cave), caratterizzato da criticità ambientali. Le caratteristiche di antropizzazione e artificiosità del sito in progetto e soprattutto del suo immediato intorno riducono infatti il grado di sensibilità rispetto alle azioni di progetto, rendendo poco significativi i relativi effetti indotti (cfr. Studio di VIA).

3.4- Cava in esercizio

L'unità estrattiva è costituita da una cava a cielo aperto, ubicata in località Manco è limitrofa e confinante a con la strada comunale Manco e con gli impianti della Ditta richiedente.

Si tratta di una cava estrattiva, in disponibilità della società L.I.F.E. Calcestruzzi S.r.l.

caratterizzata da un giacimento, secondo un programma spazio-temporale amministrativamente e tecnicamente autorizzato dal Distretto Minerario di Catania Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, Dipartimento Regionale dell’Energia, con subingresso n. 014CT-sub/17 del 16/05/2017 e vigenza fino al 25/05/2017.

Per l’esercizio dell’attività in contrada Manco, la cava oggetto di rinnovo della L.I.F.E. Calcestruzzi S.r.l. ha ottenuto nel tempo le seguenti autorizzazioni:

Regione siciliana

ex Corpo Regionale delle Miniere Distretto Minerario di Catania

Autorizzazione n. 18/2003 del 16 aprile 2003 (Ditta. Betofran S.r.l.)

Regione siciliana

ex Corpo Regionale delle Miniere Servizio Geologico e Geofisico

Nulla osta alla coltivazione con nota n. 4414 del 16 luglio 2002

Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Ragusa

Parere favorevole con nota n. 2292 del 16 giugno 2002

Comune di Comiso Attestato di non incompatibilità con gli strumenti urbanistici e approvazione dello studio di fattibilità e del progetto di massima delle opere di recupero ambientale con mota n. 8552 del 7 marzo 2003.

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Ispettorato Rip. delle Foreste di Ragusa Nulla osta con nota n. 5081 del 15 ottobre 2002 Regione Siciliana

Assessorato Territorio e Ambiente

Parere ambientale ARTA Sicilia della procedura di verifica a seguito istanza di nulla osta all’impianto ai sensi della L.R. 181/81, con n. 25960 del 8 maggio 2002 con il quale si esclude il progetto dalla procedura di giudizio di compatibilità.

Ass. dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità

Dipartimento regionale dell’Energia Servizio 6 -Distretto Minerario di Catania

Autorizzazione di subingresso n. 014CT-sub/17 del 16 maggio 2017 (Ditta: L.I.F.E. Calcestruzzi S.r.l.)

La cava in regolare esercizio si sviluppa su una superficie complessiva di mq.

125.433, nei terreni in disponibilità della società comprensiva d’area di coltivazione, pertinenze e fasce di rispetto. Il piano di coltivazione sviluppato su una superficie di mq.

51.630, prevede la coltivazione del calcare a mezza costa e a fossa.

La cava comprende le particelle 159, 196, 197, 198, 199, 200 (FR), 202, 242, 517, 518, 519(FR), 520, 521(FR)del Foglio di mappa n. 34, Agenzia del territorio di Ragusa – Nuovo Catasto Terreni del Comune di Comiso con le specifiche della planimetria catastale sotto riportata:

Fig. 2 - Agenzia del Territorio – Ufficio Provinciale di Ragusa - N.C.T di Comiso Foglio P.lle Superf. Ha qualità

34

159 01.20.60 SEMIN. ARBOR 4

196 00.94.40 SEMIN. ARBOR 3

197 00.77.88 SEMINATIVO 4

198 00.46.40 SEMINATIVO 4

199 01.75.40 SEMIN. ARBOR 2

200 00.00.83 FABB.RURALE

202 00.73.20 SEMIN. ARBOR 3

242 03.15.30 SEMIN. ARBOR 3

517 01.24.80 PASCOLO ARB 3

518 00.79.60 PASCOLO 2

519 00.02.00 FABB.RURALE

520 01.40.60 PASCOLO 1

521 00.03.32 FABB.RURALE

TOTALE 12.54.33

Le particelle catastali sopramenzionate, tutte del N.C.T. del Comune di Comiso, costituiscono nella realtà un unico appezzamento confinante per un lato con la Strada Comunale Manco, da cui hanno l’accesso, mentre confina a Sudest, a Sudovest e a Nordovest con terreni di altra proprietà. I confini sono netti e ben marcati da muretti di

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pietra a secco lungo tutti i confini ad eccezione dei carrai di accesso dalla S.C. Manco.

Nell’area è presente anche una linea elettrica a bassa tensione che attraversa l’area interessata dalla coltivazione in direzione NE. Per la prosecuzione della coltivazione (progetto di rinnovo) è previsto lo spostamento della linea elettrica lungo il confine E-SE del sito (v. Planimetrie minerarie). Nel sito è presente anche un corpo di fabbricati rurali In discreto stato di conservazione, compresivi di mq 200 per magazzini(particella 519) e di mq 150 per uffici e servizi (particella 521).

Il metodo di coltivazione adottato e a fette orizzontali discendenti dello spessore di circa 50-100 cm, utilizzando macchine movimento terra quali, ruspe munite di ripper, escavatori, pale gommate, cingolate, macchine speciali operatrici per la selezione del calcare, che complessivamente impiegano dalle due alle tre unità lavorative.

La cava nello stato di fatto si presenta con un ampio scavo a mezza costa da quota (310,00)m slm a quota 170,00m slm, caratterizzato da un fronte articolato su quattro gradoni di ribasso con alzata massima di 10,00m, pedata compresa tra 5,00 e 6,00m ed angolo di scarpa compreso tra 65° e 75°, e poi un’area a fossa, interessata dai lavori attuale di ribasso della cava che si sviluppa su quasi un terzo dell’area di coltivazione, con un piano di coltivazione attestato a quota max di scavo di 261,00m slm.

L’accesso ai fronti di abbattimento avviene tramite piste che si diramano dal confine Ovest fino ai piazzali di estrazione della cava. I confini dell’area di scavo sono delimitatati da appositi paletti portanti una lettera di individuazione dei vertici, spesso con picchetti precari, facilmente spostabili, tuttavia dalla sovrapposizione del rilievo topografico e dalle planimetrie di progetto si è riusciti a inquadrare correttamente l’area di cava autorizzata, in rapporto anche all’andamento attuale dei lavori di coltivazione, con una sostanziale compatibilità con il piano approvato dal Distretto Minerario di Catania.

L’area di coltivazione, così come si evince dagli allegati progettuale, indicata nelle planimetrie minerarie con una linea tratteggiata rossa è materializzata sul terreno da nove pilastrini in ferro con base In calcestruzzo, indicate sulle carte e nel terreno con una lettera di distinzione che va dalla lettera [A] alla lettera [I], con :

Confine WNW Corrispondente al limite A – B Corrispondente al limite B – C Confine N Corrispondente al limite C – D Confine ESE

Corrispondente al limite D – E Corrispondente al limite E – F Corrispondente al limite F - G Confine SSW Corrispondente al limite G - H Confine WNW Corrispondente al limite H - I

PERIMETRO TOTALE

Il piano di coltivazione prevede il rispetto della distanza legale dal limite di proprietà dei terreni confinanti a SW della cava e dalla stradella vicinale/interpoderale posta ESE.

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Oggetto di sfruttamento sono sia i calcari e le calcareniti mioceniche che le ghiaie e i materiali detritici diffusamente affioranti nel sito.

Era previsto un volume di scavo complessivo a banco di circa 1.400.000mc, di cui circa il 30% rappresentato da materiali di scarto e/o fuori vaglio, che negli anni passati con le percentuali riferiti ai volumi estratti sono stati collocati e posti a deposito a ridosso dell’area di coltivazione lungo il confine Ovest, che hanno comportato sicuramente modifiche all’andamento morfologico iniziale dell’area disponibile della cava.

Complessivamente l’attività estrattiva nel periodo autorizzato ha interessato quasi tutti i volumi a mezza costa della cava con ribassi dell’area da Nordest a Sudest interessando prevalentemente le parti medio-alte del giacimento. L’escavazione fino ad oggi ha interessato la formazione calcarea fino a quota 270,00m slm con arretramento dei fronti di scavo in direzione Est, mentre nella zona centrale la presenza di una linea elettrica su pali, ha limitato lo sviluppo degli scavi in direzione Nordovest e solo parzialmente nel settore settentrionale ove gli scavi sono stati spinti fino a quota 261,00m slm.

Rispetto allo stato autorizzato resta ancora da completare con arretramento del fronte, l’estrazione del calcare affiorante nella zona centrale e lungo i limite ovest della cava, limitrofa al stradella di accesso. Nello specifico, non considerando le porzioni di giacimento della zona centrale, poste a quota media di 275,00m slm , fino a quota 270,00m slm, i cui lavori sono previsti prima della scadenza dell’autorizzazione, restano fondamentalmente da coltivare il gradone posto a quota 270,00m slm fino a quota 248,00m slm, per un volume complessivo residuo di circa 696.500.000 mc.

Analizzando l'assetto morfologico dei luoghi ove è di fatto, svolta l'attività estrattiva e possibile osservare i seguenti elementi caratterizzanti l'area, tutti legati alle modalità di selezione della risorsa lapidea e soprattutto alla presenza della linea elettrica su pali che ha di fatto impedito lo sviluppo degli scavi del settore centro-occidentale della cava e quindi con cantieri estrattivi che possono essere utilmente distinti in due zone:

─ La zona orientale caratterizzata da fronti di coltivazione frazionato in fronti parziali di abbattimento su più gradoni di ribasso esauriti posti a quota decrescente da 300,00m (GR1), 290,00m slm (GR2), 280,00m slm (GR3) fino a quota 270,00m slm (GR4) e poi parzialmente fino a di 265,00m slm, caratterizzati da altezza variabile da 5 a 10m, pedata tra 5,0 e 6,0m ed angolo di scarpa non superiore a 75°.

─ La zona centrale e occidentale posta quota 270,00m-275,00m slm, per buona ancora non coltivata, attraversata da una line elettrica a B.T su pali e adibita attualmente per buona parte al servizio dell’attività estrattiva per lo stoccaggio dei materiali estratti, ad eccezione della parte più settentrionale con cantiere di escavazioni in esercizio alla base del gradone di quota 270,00m slm fino a quota 261,00m slm

Entranti i cantieri estrattivi sono direttamente interfacciati con la viabilità di servizio interna , tramite piste di arroccamento che permettono il transito sia dei mezzi operativi di scavo che dei mazzi di trasporto del materiale calcareo.

Quanto detto trova riscontro nell'allegato:

Tav. 03 – Planimetria mineraria stato di fatto e iniziale di progetto

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A ──────

B ───

C

A) Panoramica della cava lato Nord-Est,

B) Panoramica della cava lato Sudest,

C) Panoramica della cava Zona centrale.

Fig. 3 – Aspetto dei fronti di scavo della cava

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4) DESCRIZIONE DEL PROGETTO DI RINNOVO

Il sito di C.da Manco interessato dall’intervento in progetto, ubicato all’interno del bacino minerario di 1° livello RG07.I ove è ubicata la cava di calcare e ghiaia esercita dalla società L.I.F.E. Calcestruzzi S.r.l è, come già evidenziato, caratterizzata da gradoni posti a quota da 300,00m slm fino a 270,00m slm con fronti di scavo in arretramento in direzione Est che a tutt’oggi non hanno ancora esaurito il giacimento nel periodo concesso e autorizzato.

4.1- Rilievo e aggiornamento topografico dell’area

Per il progetto di rinnovo della cava è stato eseguito un rilievo topografico dettagliato, georeferenziato con la rete d’inquadramento nazionale IGM 95. Il rilievo della cava e dell’’area in disponibilità della Ditta è stato eseguito a scala 1.500, successivamente restituito nelle varie scale di progetto, nel mese di novembre 2016, successivamente aggiornato nel mese di luglio 2017, con una rilievo GPS georeferenziato con LEICA 1200 SYSTEM e mostra le condizioni dell’area a quella data.

Il riferimento plano-altimetrico adottato per la restituzione è riferito ai punti trigonometrici della rete nazionale IGM95. L’asse delle ordinate di tale sistema è stato orientato al Nord, con triangolazione di appoggio per la determinazione delle quote assolute sul livello del mare con georeferenziazione del sistema nazionale Gauss-Boga, materializzato sul terreno con la costruzione di un caposaldo di riferimento (BM1e BM2), costituenti la rete di inquadramento e di appoggio del rilievo GPS. Il secondo dei quali (BM2) è ubicato a ridosso nel piazzale di lavorazione della LIFE a nord della cava in posizione dominante rispetto all’area di cava (fuori area disponibile).

4.2- Progetto minerario di rinnovo

L’intervento in progetto consiste nell’esaurimento delle volumetrie di scavo ancora disponibili per il raggiungimento della conformazione morfologica finale prevista nell’autorizzazione della cava.

Il piano di coltivazione in programma, tutto ricompresa all’interno dei limiti di coltivazione già autorizzate e delimitato nelle planimetrie minerarie di progetto con una linea tratteggiata rossa con i vertici indicati con le lettere dalla [A] alla [I], prevede il rinnovo dell’autorizzazione per il completamento del programma di coltivazione, dalle quote di fatto attuali fino al limite del piano dello stato finale di base autorizzato e nello specifico il completamento degli scavi di coltivazione a fossa fino a quota 248,00m slm.

con parziale rimodulazione finale dello scavo finale fino a quota 270,00m slm.

Non sono previste pertanto modifiche ai limiti di coltivazione né variazioni delle distanze legali di legge, dai confini terzi.

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Nel progetto sono anche previste la manutenzione delle piste interne di servizio, il rifacimento/manutenzione della recinzione di confine e le opere di sistemazione necessarie a presidio dell’insediamento e del piano di coltivazione della cava.

Per l’esercizio dell’attività estrattiva della cava, la società utilizzerà strutture e servizi già in esercizio all’interno dell’unità produttiva.

La cava in progetto è prevista con arretramento e sviluppo degli scavi attuali a fossa fino a quota 248,00m slm, corrispondente allo stato finale già autorizzato, con profondità di scavo di circa 22,00m.

Per l’esecuzione dei lavori di scavo da quota 270,00m slm a quota 248,00m slm, in parziale modifica del piano di coltivazione autorizzato, ma anche in coerenza con le nuove norme di attuazione del piano cave (D.P.3/02/2016) è stato inserito a quota 259,00m slm un gradone intermedio (GRR) con alzata media di 10-11,00m, pedata 5,00m e angolo di scarpa non superiore a70°.

Pertanto l’insediamento estrattivo in progetto presenta uno sviluppo di scavi a mezza costa da quota 310,00m a quota 270,00m, con completamento a fossa fino a quota 248,00m che determinerà la presenza di un fronte visibile, oggetto di recupero durante i lavori stessi di coltivazione rimodulato con sei gradoni di ribasso, di cui gli ultimi due (completamento di programma della cava a fossa) destinati al ritombamento morfologico con inerti fino alla base del 4° gradone (GR4- 270,00).

Fig. 4 – Fronte finale progetto cava Manco

Per il collegamento con la stradella di accesso alla cava di quota 270m slm sarà attuato con la costruzione di un’ampia pista di arroccamento, larga 10m, lunga 105m e con pendenza costante del 21% (cfr. Tav. 05- Sezioni di progetto e volumi). La pista che si

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diramerà dai vertici [A] e [B] suddividerà l’area di scavo a fossa in due zone che verranno coltivate separatamente (Settore Nord e Sud). Ciò permetterà anche la rimodulazione morfologica contemporaneamente all’attività di scavo, dopo aver esaurito l’estrazione in almeno uno dei due settori.

Oggetto di sfruttamento sono sia i calcari e le calcareniti mioceniche che le ghiaie e i materiali detritici diffusamente affioranti nel sito.

Il programma di sfruttamento del giacimento prevede l'utilizzazione totale di tutti i litotipi affioranti (v. anche Relazione geologica e geotecnica), sia come materiali per inerti (calcari, calcareniti e ghiaie) che come materiali per misti stabilizzati (materiali terrosi, brecce e calcareniti sabbiose intercalate nei calcari) ad eccezione del suolo agrario, accantonato nelle prime fasi di coltivazione della cava e destinato al recupero vegetativo dei ripiani finali (cfr. capitolo di recupero ambientale più avanti riportato).

E’ prevista complessivamente (completamento programma) l’estrazione in banco di circa 696.500 metricubi di materiale potenzialmente sfruttabile, sufficienti a coprire i fabbisogni produttivi dell’azienda, per un periodo di circa 12 anni (cfr. Computo volumi).

In rapporto alla consistenza del giacimento è prevista la produzione di scarti, che saranno gestiti ai sensi del D.Lgs 117/08.

Alla fine dei cicli estrattivi l’area assumerà la conformazione riportata nel piano finale di scavo, su cui si provvederà poi alla realizzazione delle opere di recupero ambientale previste dal progetto, con le indicazioni fornite dalla destinazione produttiva della zona e dal Comune di Comiso.

In dettaglio la situazione della cava, del progetto proposto è riassuntivamente riportata nella tabella sottoelencata:

SITUAZIONE CAVA “MANCO – L.I.F.E.” – Comiso

SUPERFICIE TOTALE Mq. 125.433 100%

ATTIVITA’

ESTRATTIVA

Area di Cava

Area residuale di

fondo scavo Mq. 22.700 Mq. 51.630 41,2 Area residuale delle

scarpate Mq. 15.080

Area residuale gradoni Mq. 13.850

Pertinenze e area disponibile Mq. 73.534 58,8 Cubaggio Volume complessivo progetto di

completamento

Mc. 696.500 Durata attività per il rinnovo della cava 12 anni Scarti di estrazione Gestione D. Lgs 117/08

RECUPERO AMBIENTALE

Rimodulazione morfologica settore di cava a fossa fino a quota 270 e impianti arboreo-vegetativi nei ripiani dei gradoni e nel piano finale rimodulato

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5) PIANO E MODALITA’ DI COLTIVAZIONE

Per il completamento del programma di sfruttamento del giacimento il piano di coltivazione della cava prevede la rimodulazione del fronte a partire da quota media di 275,00m slm con completamento di ribasso del gradone di quota 270,00m slm e successiva formazione del gradoni inserito con il presente progetto di rinnovo di quota:

259,00m slm.

Il metodo di coltivazione adottato è a fette orizzontali discendenti dello spessore di 0,5-1,00m, utilizzando per gli scavi macchine movimento terra (escavatori con martelloni e benna, pala gommata), dumper da cantiere per i trasporti interni e macchine per la frantumazione e la vagliatura del calcare.

I lavori saranno eseguiti dall’alto in basso rispettando le modalità di coltivazione già autorizzate dal Distretto Minerario di Catania.

L’estrazione del calcare, preceduta dai necessari lavori preparatori, sarà effettuata su porzioni di fronte verticali, dall’alto in basso secondo piani orizzontali successivi che saranno realizzati con l’abbattimento in successione di fette dello spessore max di m 1,00 (profondità operativa dei martelloni), larghezza variabile con progressione dei lavori da Ovest verso Est.

Per consentire l’accesso ai fronti di coltivazione (gradoni) si utilizzeranno le piste e le rampe già esistenti, adeguate al transito dei mezzi operativi.

Alla fine dei cicli estrattivi l’area assumerà la conformazione riportata nel piano finale autorizzata, con le rampe che potranno essere utilizzate per l’accesso diretto ai gradoni per il recupero (cfr. Tav. 04 – Planimetria mineraria stato finale di progetto).

Al momento non è previsto l’uso di esplosivi, tuttavia non è escluso che per velocizzare le operazioni di estrazione del calcare affiorante, soprattutto per i livelli più potenti e tenaci, la società potrebbe anche farne uso e chiedere all’uopo le autorizzazioni di rito. In questo caso sarà opportunamente predisposto il piano di tiro per le specifiche modalità di coltivazione.

5.1 - Lavori di coltivazione eseguiti

Premesso che negli anni passati l’attività della cava ha sicuramente portato al ribasso complessivo dell’area posta lungo il confine Est, con arretramento del fronte in direzione Sudest, e ribasso generale di tutta l’area ad eccezione della parte centrale ove gli scavi sono stati limitati dalla presenza della palificazione portante della linea elettrica, con una conformazione di massima corrispondente agli stati di avanzamento previsti del progetto autorizzato (Stato Intermedio), come è visibile dal confronto delle planimetrie sotto riportate e dall’analisi degli allegati di progetto

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Fig. 5 – Confronto planimetrico tra lo stato di fatto e lo stato intermedio di progetto Dall’analisi delle sezioni di progetto con lo stato di fatto attuale della cava si vede che i lavori di ribasso sono stati eseguiti con progressione dall’alto in basso quasi

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uniformemente per tutta l’area del settore Est con uno spessore medio di circa 40,00-45,00 m (corrispondente a quasi tutta all’altezza del fronte di scavo a ridosso del confine orientale ed un volume complessivo di oltre 700.000 metricubi (cfr. Tav. 03 – Stato di fatto iniziale di progetto e Tav. 05 – Sezioni di progetto e volumi).

Fa eccezione la parte centrale dell’area in corrispondenza della linea elettrica a quota 275,00-278,00m slm e buona parte dell’area limitrofa al confine occidentale a quota 265,00-270,00m slm ove sono ancora presenti affioramenti di calcare, per buona pare ricoperto da scarti di estrazione della cava stessa.

Complessivamente l’attività estrattiva dalla data di autorizzazione fino allo stato attuale della cava ha interessato circa il 50% dei volumi inizialmente stimati, con produzioni incentrate fondamentalmente per la produzione di inerti (gestione società Betofran S.r.l.).

Con la gestione L.I.F.E. Calcestruzzi S.r.l., la produzione tradizionale di cava è stata ridotta a favore di una produzione diversificata di granulati destinati al betonaggio per calcestruzzi strutturati, alla produzione di conglomerati bituminosi e soprattutto ai misti stabilizzati riducendo e recuperando gli scarti di estrazione, posti a deposito a valle della cava e accumulati con la gestione Betofran S.r.l.; materiali quest’ultimi richiesti dal mercato locale soprattutto per la costruzione dei sottofondi stradali delle opere pubbliche in progetto della zona.

A tal fine la società ha innovato il sistema di estrazione e di lavorazione dei materiali da cava, introducendo macchine operatrici e impianti semimobili per incrementare la produzione di calcare in pezzame per la macinazione e di misti da cava per la produzione in loco di inerti e macinati (frantumazione mobile).

In considerazione della presenza nella cava di giacimento ancora utile e sfruttabile, nonché dalle innovazioni tecnologiche produttive che ottimizzano la resa di cava, la società ha ritenuto opportuna la richiesta di rinnovo dell’autorizzazione, per la continuazione dell’esercizio della cava, con il completamento del programma non svolto nel periodo concesso ed autorizzato, all’interno dell’area assentita.

5.2 - Lavori di coltivazione da eseguire

La cava in programma, tutta ricompresa all’interno dei limiti di coltivazione già autorizzate, prevede il rinnovo dell’autorizzazione per il completamento del programma di coltivazione, dalle quote di fatto attuali fino a quota 248,00m slm.

Restano pertanto da coltivare i volumi di ribasso da quota 275,00-278,00m slm (base di appoggio della linea elettrica) fino a quota 270,00m slm, corrispondente allo stato intermedio di progetto e poi con scavi di coltivazione a fossa fino a quota 259,00m slm (inserimento gradone) e a quota 248,00m slm, che corrisponde con il piano finale di scavo autorizzato della cava.

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La coltivazione a fossa è prevista in due settori, separati dalla rampa che si dirama dai vertici [A] e [B]: Il settore Nord e il settore Sud. A fronte di un’area di coltivazione di mq.

51.630, l’area effettivamente interessata dagli scavi sarà pari a mq. 35.000 ciò in conseguenza di mantenere le distanze e la geometria del piano di coltivazione autorizzato, senza modifiche plano-altimetriche dell’area di cava.

Per il collegamento con la stradella di accesso alla cava di quota 270m slm sarà attuato con la costruzione di un’ampia pista di arroccamento, larga 10m, lunga 105m e con pendenza costante del 21% (cfr. Tav. 05- Sezioni di progetto e volumi). La pista suddividerà l’area di scavo a fossa in due zone che verranno coltivate separatamente (Settore Nord e Sud).

Per consentire l’accesso ai fronti di coltivazione (gradoni) si utilizzeranno i carrai, le piste e le rampe già esistenti, adeguate al transito dei mezzi operativi. Il collegamento tra le piste esistenti (lato Ovest) e i gradoni sarà realizzato, come già evidenziato, da una ampia pista centrale che permetterà, ancorché coltivare separatamente i due settori (Nord e Sud), via via che si abbasserà il piano di coltivazione il collegamento diretto con il carraio di accesso della cava.

Fig. 6 – Sezione stato di fatto con i volumi da coltivare

I lavori di coltivazione inizieranno nelle parti alte del giacimento dalle quote di fatto attuali (275,00-278,00m slm), fino a quota media di fine coltivazione dello stato intermedio di progetto a quota 270,00m slm e poi con scavi progressivi di ribasso fino a quota 248,00m slm. Nei piani residui cosi esauriti e preparati si provvederà poi alla realizzazione delle opere di recupero ambientale previste in progetto.

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Per l’attività estrattiva, come già evidenziato, è previsto l’uso di macchine movimento terra (Escavatori cingolati muniti di ripper e benna, pale gommate e cingolate, dumper da cantiere per i trasporti interni e impianti mobili di selezione e vagliatura).

Inoltre a presidio idraulico della cava per non arrecare surplus idrico, causa di potenziali fenomeni di dissesto e crolli localizzati alla base delle scarpate è stato previsto per l’intercettazione dei deflussi provenienti dalle area esterne del sito, il rifacimento dei canali di drenaggio con recapito negli impluvi della rete idrografica locale.

Il sistema prevede canali lineari a cielo aperto con fosso di ritenzione e di recapito finale negli impluvi naturali a Nordovest e Sudovest del sito.

5.3 – Caratteristiche geologiche e giacimentologiche dell’area di cava

La geologia dell’area di cava è caratterizzata da una vistosa struttura tettonica a

“gradinata” entro cui ricadono interamente i terreni interessati dalle opere in progetto (cfr Relazione geologica e geotecnica), con progressivo ribasso dei livelli calcarei in direzione della pianura sottostante. La morfologia del sito e tipicamente collinare con andamento delle pendenze in direzione S-SW, più marcate nella parte Est (fronte di scavo), più addolcite nella parte Ovest (area disponibile).

Il giacimento oggetto dei lavori di coltivazione è rappresentato da una successione prevalentemente calcarenitica e parzialmente calcarea (settore di monte), spesso con notevoli settori argilloso-marnosi (zona centrale della cava), associate a giaciture disarticolate ed ampie fasce detritico-argillose di colore rossastro, spesso inglobate nelle formazioni disarticolate e cataclastiche in corrispondenza delle faglie principali che intersecano la zona di cava in direzione NE –SW (cfr. Relazione geologica).

Dal punto di vista petrografico, gli strati calcareo-calcarenitici, si presentano a grana fine di colore dal bianco al grigio chiaro, fino al grigio scuro dei livelli impregnati di asfalto, riconducibile ad una biocalcarenite a struttura compatta di tessitura massiva.

La durezza è variabile e si rinvengono strati da duri (livelli calcarei) a semiduri (livello calcarenitici), secondo le litologie affioranti, con peso specifico mai inferiore a 2200 Kg/mq. e con una resistenza alla compressione di oltre 760 Kg/cmq.

Per quanto riguarda la formazione detritica, si tratta di rocce a composizione granulometrica plurimodale in cui i componenti principali sono costituiti da clasti carbonatici spigolosi e subarrotondati; la parte fine è data da materiale carbonatico a granulometria sabbiosa e/o limosa, spesso arrossata per alterazione. Lo spessore massimo in affioramento, accertato nella zona e nelle aree immediatamente adiacente non supera i 12-15 metri.

Tutta la compagine rocciosa è interessata nei fronti naturali del sito e di scavo della cava da un sistema di discontinuità con fratture variamente orientate, prive o quasi di plaghe alterative, mentre al di sotto della formazione detritica superficiale, sono presenti

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anche zone degradate con notevoli fratture aperte e riempite da materiale rossastro di alterazione (fuori zona).

Per quanto riguarda le proprietà meccaniche, esse dipendono dal suo grado di qualità e dallo stato di fratturazione ed in particolare dalle caratteristiche, dalla geometria e dalla frequenza dei giunti; caratteristiche che come noto determinano, la stabilità e la geometria dei fronti di coltivazione.

Dalle verifiche effettuate i fronti di scavo esistenti e in progetto di completamento sono ampiamente garantite da fattori di sicurezza maggiori dei valori limiti previsti dalla normativa di settore (cfr. Relazione geologica).

Per i litotipi in esame possono essere adottati i seguenti parametri fisico-meccanici dedotti dalle prove geotecniche eseguite dalla LIFE Calcestruzzi S.r.l.

PROVE FISICO-MECCANICHE E PARAMETRI Roccia a banco cava estrattiva Manco - Comiso Ammasso

roccioso calcareo

PESO SPECIFICO 22,43 Kn/m³

RESISTENZA A COMPRESSSIONE 762 Kg/cm²

ANGOLO DI ATTRITO INTERNO 35,5°

COESIONE 3,05

Livelli Marnosi interclusi

PESO SPECIFICO 18,00 Kn/m³

ANGOLO DI ATTRITO INTERNO 24,0°

COESIONE 0,4

Form.

detritica

PESO SPECIFICO 17,9 Kn/m³

ANGOLO DI ATTRITO INTERNO 34,5°

COESIONE 0,2

Si tratta di parametri di tutta tranquillità che consentono un uso dei materiali conformi alle norme vigenti per i lavori edili e per quanto riguarda i lavori in sicurezza della cava (art. 52 D.Lgs 624/96) anche una buona stabilità dei fronti di scavo anche in funzione della discreta permeabilità che favorisce l’assorbimento della maggior parte delle acque superficiali privando pertanto l’area di un reticolo superficiale e di impluvi evidenti, ove si escludono i canaloni prima descritti che si riversano a valle dell’area disponibile in direzione W-SW.

La consistenza giacimentologica, in termini di qualità e di quantità, per questo tipo di materiale è espressa fondamentalmente dalla presenza in seno alle formazione affioranti da due parametri geologici:

1) caratteristiche fisico-tecniche e petrografiche delle calcareniti e dei livelli calcareo- calcarenitici duri che rappresentano la percentuale di materiale granulare.

2) continuità fisica dei livelli utili ed estensione dei vari litotipi verso il basso.

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Nelle cava di contrada Manco queste caratteristiche, confortate anche ricerche eseguite per la cava in progetto, sono note da tempo e su di esse la Ditta L.I.F.E.

Calcestruzzi S.r.l. ha impostato la convenienza economica dell'attività per la produzione industriale degli aggregati.

Il ciclo di vita dei materiali prodotti dall’attività di cava della società L.I.F.E.

Calcestruzzi S.r.l. di Comiso (Life Cycle Assestment) ovvero l’analisi delle fasi lavorative e delle strategie per migliorare le performance aziendali che hanno portano all’ottimizzazione dei materiali estratti e al recupero anche dei residui di lavorazione (sabbie e misti stabilizzati per l’edilizia), nell’ambito della produzione commercializzata, può essere cosi schematizzato:

ATTIVITÀ ESTRATTIVA E RESA PRODUZIONI

Volumi

% Litologia Lavorazioni

In cava Dim. medie

Frantumaz. e selezione meccanica

granulati per prod.

industriale

Misti stab.

per prod.

edilizia

fuori vaglio (scarti di lavorazion)

70%

Calcareniti e calcari duri ghiaie calcaree

Coltivazione con escavatore e recupero inerti con

griglia da cantiere e/o impianto mobile

Carico e trasporto impianti di utiliz.

Tout-Venent di cava eterometrico

Vagliatura, frantumazion e e selezione con impianto

fisso

60,00% 35,00% 15,00%

20% Calcareniti friabili

10% Sabbie e marne

100 Deposito

provvisorio a valle della

cava nell’area disponibile Recupero morfologico–ambientale della cava a fossa e manutenzione stradelle e piste carrabili

aziendali interne all’area di proprietà

Nella situazione di progetto proposto e di fatto sopra analizzata è possibile l'utilizzazione totale ed integrata di tutti i livelli da quelli calcarenitici, ad eccezione di quelli sabbiosi e marnosi pari al 10,00% che vengono scartati dalle griglie di cantiere e dall’impianto di frantumazione (materiali di fuori vaglio).

Il 15% degli scarti sul totale dell'affioramento rappresenta la quantità da porre a deposito provvisorio, per il recupero vegetativo dei piani residuali della cava e per manutenzioni delle stradelle interne.

Complessivamente, per l'intera area di coltivazione può essere definita la consistenza del giacimento con riferimento alle percentuali utili di materiali destinati alle produzioni.

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6) COMPUTO DEI VOLUMI E DURATA DELLA CAVA

Con riferimento agli allegati minerari a scala 1:1000 della cava e nello specifico alla

 Tav. 05 – Sezioni di progetto e volumi,

si è determinato il volume del materiale in posto, riferito alla quota di 248,00m slm, che corrisponde alla quota più bassa del piano residuo di fine coltivazione autorizzato dal Distretto Minerario, con provvedimento n. 18/03 del el 14 aprile 2003 a favore della Ditta.

Betofran S.r.l. di Comiso)

Il calcolo, utilizzando lo steso criterio riportato nel progetto autorizzato e riferito alla superficie dell’area di coltivazione così come definita nel punto precedente, è stato effettuato utilizzando le sezioni orizzontali corrispondenti alle quote:

Quote assolute

m slm Modalità di scavo Riferimento scavi

Stato di fatto e progetto 310,00 Attacco scavi Super. originaria

310,00 - 300,00 Ribasso altimetrico GR1 Coltivazione esaurita 300,00 – 290,00 Ribasso altimetrico GR2 Coltivazione esaurita 290,00 - 280,00 Ribasso altimetrico GR3 Coltivazione esaurita 280,00 – 270,00 Ribasso altimetrico GR4 Coltivazione in corso 269,00-270,00-259,00 Ribasso altimetrico GRR Coltivazione in corso 259,00-248,00 Ribasso altimetrico Piano finale Non coltivato

Le superfici corrispondenti alle sezioni sono state opportunamente calcolate e tracciate secondo l’andamento delle curve di livello, ricavate dal confronto del:

 profilo originario della cava,

 rilievo topografico attuale,

 geometria del piano di coltivazione autorizzato,

determinando cosi i volumi ancora estraibili per differenza tra le zone già coltivate, ed il piano di fine coltivazione proposto in rinnovo, con gli schemi grafici e i dati numerici e la metodologia di calcolo, computata nel diagramma riportato a margine nella Tav. 05 (Sezioni di progetto e volumi).

Il volume, in questo caso, applicando il metodo delle sezioni ragguagliate è dato da:

V = [(Sn + Snj )/2] H.

in cui Sn e Snj sono le aree di due sezioni orizzontali parallele, poste alla distanza H l'una dall'altra (altezze di scavo).

(27)

Pertanto per un volume totale di 1.400.000 m³, accertato con il piano di coltivazione dell’autorizzazione originario e approvato dal Distretto Minerario, risultano:

 703.500 m³ il volume dei materiali estratti con la gestione della Ditta Betofran S.r.l dal 2003 al 2017 e poi con successivo subingresso dalla ditta L.I.F.E. Calcestruzzi S.r.l. dal 2017 fino alla data di scadenza dell’autorizzazione.

 696.500 m³ il volume in posto del materiale utile per il rinnovo della cava, pari a circa il 50% del cubaggio totale del giacimento (1.400.000 m³).

Infine considerando la resa percentuale di materiale utile, avremo:

696.500 m³ x (100-15)% = 592.025 m³ di materiale estraibile in pezzame commerciabili e/o destinati alla produzione di inerti e quindi anche:

(696.500 – 592.025) m³= 104.475m³ di materiale di scarto, che considerato l’aumento di volume per la messa a terra, pari al 25% avremo:

104.475m³ +25% =130.000 m³ che rappresenta il materiale da porre a discarica.

Per quanto riguarda invece i tempi e la durata della cava, considerando una potenzialità annua di lavorazione/commercializzazione della Società L.I.F.E. Calcestruzzi S.r.l. di mc. 50.000 di lavorato pari allo sbancamento di circa mc. 60.000 di materiale a banco, la durata della cava è di:

mc. 696.500/60.000 = 11,60 anni ≈ 12 anni..

Si ritiene pertanto che se la produzione si mantiene costante negli anni la durata della cava è valutabile intorno a 12 anni.

(28)

7) FASI DI COLTIVAZIONE E ATTIVITA’ DELLA CAVA

La coltivazione del giacimento è prevista in un’unica fase, con le modalità riportate nel capitolo 5 (Piano e modalità di coltivazione) preceduta dai necessari lavori di preparazione, e con l’evoluzione planoaltimetrica dei lavori di coltivazione riportati negli allegati di progetto a scala 1:1000:

 Tav. 04 – Planimetria mineraria stato finale di progetto,

 Tav. 05 – Sezioni minerarie di progetto e volumi.

Il piano di coltivazione della cava prevede l’estrazione della risorsa lapidea fondamentalmente a fossa su due settori di scavo.

La coltivazione inizierà nelle quote più alte del giacimento, ribassando l’area fino alla determinazione della cava con le quote del piano di estrazione principale attuale posto a di 270,00m slm e poi con le stesse modalità la coltivazione continuerà con il ribasso dell’intera area a fossa fino alla quota di fine coltivazione prevista in progetto (piano finale).

Man mano che si procederà all'abbassamento del piano di coltivazione, fino alla quota di 248,00m s.l.m., il fronte di cava verrà modulata con la formazione di un gradone di ribasso intermedio a quota 259,00m slm, inserito per adeguare il piano di coltivazione alle nuove norme tecniche di attuazione del Piano cave regionale (D.P. 3/02/2016) avente alzata max 10,00-11,00m, pedata 5,00m e angolo di scarpa di 70°.

L’accesso ai fronti di abbattimento oltre che dalle piste esistenti, come già evidenziato, avverrà anche con la costruzione di una nuova pista che si diramerà dal confine Ovest in direzione del gradone posto a Est, suddividendo l’area in due settori di estrazione indipendenti. Non è escluso pertanto che i lavori di estrazione del calcare possano essere avviati contemporaneamente anche in entrambi i settori, con due cantieri di lavorazione indipendenti.

Alla fine dei cicli estrattivi l’area assumerà la conformazione riportata nel piano finale di recupero, su cui si provvederà poi alla realizzazione delle opere di recupero ambientale previste dalla vigente normative per le cave di lapidei di pregio.

7.1- Fase iniziale di preparazione della cava

Per l’esercizio dell’attività estrattiva della cava, in armonia anche con il piano di coltivazione della cava, la società utilizzerà impianti e infrastrutture già in esercizio all’interno dell’insediamento estrattivo/produttivo, ad eccezione delle prescrizioni previste dai regolamenti di Polizia mineraria per l’esercizio della nuova cava.

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